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Bonhoeffer - Lega Missionaria Studenti

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che si sono trovati ammassati in quei<br />

lager, proprio per questioni razziali,<br />

religiose e politiche, hanno compreso<br />

e, con il loro sacrificio, ci hanno aiutato<br />

a comprendere che non esistono<br />

differenze tra uomo e uomo, che Dio<br />

è uno solo e che solo il viver civile è<br />

garanzia di sopravvivenza. La nostra<br />

società, oggi resa cosciente dell’uguaglianza<br />

e dei diritti dei popoli, emerge<br />

dalle ceneri di quei corpi macabramente<br />

bruciati. Essa ha riscoperto il<br />

profumo valoriale della vita, solo dopo<br />

essere stata nauseata dalla puzza<br />

cimiteriale di quei crematori. Siamo<br />

figli di una nuova umanità che, dopo<br />

aver abbattuto il cancello di Auschwitz<br />

e il muro di Berlino, ha frantumato<br />

definitivamente – almeno in<br />

linea di principio – le barriere delle<br />

differenze culturali, delle divisioni religiose,<br />

delle intolleranze politiche. Il<br />

sacrificio di quei giusti che hanno pagato<br />

con la propria vita la coerenza<br />

all’uomo e al Vangelo non si è perso<br />

nel vento con le loro ceneri.<br />

Sessant’anni sono passati dall’uccisione<br />

di <strong>Bonhoeffer</strong>, quei fatti restano<br />

una pagina oscura della storia dell’umanità<br />

che preferiremmo girare frettolosamente<br />

per andare avanti.<br />

<strong>Bonhoeffer</strong> è stato impiccato… Perché<br />

ricordare quell’alba? Perché non<br />

metterci una pietra sopra? Perché il<br />

mattino di Pasqua, con la sua icona<br />

del masso rotolato via dal sepolcro,<br />

c’insegna che i grandi personaggi della<br />

storia del mondo non possono essere<br />

semplicemente tumulati dal tempo<br />

e imbalsamati dall’oblio. Il messaggio<br />

di Dietrich <strong>Bonhoeffer</strong> ha una forza<br />

propulsiva che frantuma la pietra sepolcrale<br />

e riesce a parlare all’uomo di<br />

106<br />

ogni tempo. Nelle sue parole vi è rivolto<br />

un invito esigente: il primato di<br />

Dio nella storia, il primato della storia<br />

in Dio.<br />

Penso che questo sia lo spirito più<br />

giusto per accostarsi agli scritti di<br />

Dietrich <strong>Bonhoeffer</strong>. Queste schede<br />

contengono alcune delle pagine più<br />

significative del pastore luterano martirizzato<br />

da Hitler. Esse non hanno la<br />

pretesa di presentare tutti i temi del<br />

suo pensiero teologico ed etico, ma<br />

vogliono essere un aiuto per chiunque<br />

desiderasse riscoprire e coltivare una<br />

fede incarnata nella storia.<br />

Andare alla scuola di <strong>Bonhoeffer</strong><br />

per fuggire la tentazione di credere in<br />

un Dio “spiritualizzato”, alieno dall’esperienza<br />

caotica del quotidiano, portatore<br />

di una calma apparente e di<br />

una tranquillità illusoria. La sua esperienza<br />

c’insegni che non è cristiano<br />

chi si accontenta di attendere il paradiso,<br />

come luogo di beatitudine evasiva,<br />

disdegnando l’impegno fattivo a<br />

servizio della società. Dai suoi scritti<br />

ne riceviamo grande insegnamento.<br />

L’uomo di Dio è colui che coltiva<br />

un’intensa vita di preghiera e di devozione<br />

e proprio dalla sua vita spirituale<br />

attinge forza, strumenti e modalità<br />

per l’impegno a servizio dell’uomo<br />

e della società.<br />

Andando ai suoi scritti, meditando<br />

sulle sue pagine, vogliamo lasciarci<br />

aiutare da lui a ricercare una fede<br />

adulta e matura, che sappia coniugare<br />

adorazione del Signore e slancio<br />

missionario.<br />

Salvatore Purcaro<br />

GENTES 4/2005

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