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Premio Monte Strega 2010 L'icona di San ... - SassoferratoMia

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12<br />

Per comprendere appieno il significato delle<br />

poesie e<strong>di</strong>te da unaluna con il titolo “Invocazioni<br />

e lau<strong>di</strong>” e illustrate mirabilmente dai<br />

segno inciso <strong>di</strong> Nazzareno Della Rocca, va ricordato<br />

che Stefano Trojani è frate francescano.<br />

La scelta religiosa, coltivata con<br />

esemplare e operoso impegno, ispira profondamente<br />

il “poetare” e ogni altra attività artistica<br />

e culturale da lui svolta nell’ambito <strong>di</strong><br />

un ampio <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> apertura, <strong>di</strong>alogo e con<strong>di</strong>visione<br />

con il volto d‘altri. L’interessante raccolta<br />

comprende 54 liriche sud<strong>di</strong>vise in tre<br />

parti; Sui miei giorni, una vivida testimonianza<br />

<strong>di</strong> vita e <strong>di</strong> missione sacerdotale; II dolce<br />

vento dello Spirito, un silente i<strong>di</strong>llio con la natura<br />

e con l’anima; La vita è bellezza, un sommesso<br />

canto d’amore per il creato e il<br />

Creatore. Le tre “stanze” poetiche che a prima<br />

vista potrebbero apparire isolate e a sé stanti,<br />

sono invece amalgamate dal soffio vitale che<br />

animò il mondo in un amplesso <strong>di</strong> felice abbandono.<br />

La riflessione mentale e spirituale <strong>di</strong> Trojani<br />

è in gran parte incentrata sulla tematica del<br />

bello e dell’armonia dell’essere con il trascendente.<br />

Per lui, la bellezza non è come per<br />

Hegel “la <strong>di</strong>mensione sensibile dell’idea”, ma<br />

una sorta <strong>di</strong> “amorosa erranza” dantesca tra<br />

le pieghe dell’esistenza e l’esigenza <strong>di</strong> una verità<br />

assoluta. Se è vero che la bellezza ha trovato<br />

<strong>di</strong>mora sulla terra quando l’Adam biblico<br />

scopre il fascino <strong>di</strong> Eva (tutta la genesi nasce<br />

ESSERE E BELLEZZA<br />

Non so come<br />

il pensare<br />

s'è tutto ripiegato<br />

a contemplare<br />

il mio essere<br />

e la mia esistenza.<br />

D'improvviso<br />

m'è apparsa<br />

bella<br />

ma anche piena<br />

<strong>di</strong> mistero,<br />

la mia vita.<br />

L'incanto<br />

ha chiuso<br />

tutto nel silenzio,<br />

ha impe<strong>di</strong>to<br />

ogni suono<br />

alla parola.<br />

Ho sentito<br />

tutt'uno,<br />

essere e bellezza.<br />

dal verbo; Sìa luce e la luce fu; si svela così la<br />

meraviglia del creato), ecco spiegata la motivazione<br />

che spinge il poeta a interrogare se<br />

stesso e il mondo per risalire alle fonti primane<br />

della vita, Intesa, cristianamente parlando,<br />

come un sublime atto d’amore e <strong>di</strong><br />

donazione del <strong>di</strong>vino. In quest’analisi <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne<br />

umano e metafisico la bellezza è cifra del mistero<br />

e richiamo del trascendente. In altre parole<br />

<strong>di</strong>venta, per usare un’espressione <strong>di</strong><br />

Stendhal, “una promessa <strong>di</strong> felicità“.<br />

Nel sottofondo poetico si rileva una brulicante<br />

animazione <strong>di</strong> emozioni e sensazioni, rese<br />

ancor più limpide e sfavillanti dal candore e<br />

dallo stupore con cui padre Stefano pesca<br />

nelle “segrete stanze” facendo affiorare situazioni<br />

e ricor<strong>di</strong> legati al suo esserci dentro<br />

le cose del mondo, e come uomo, e come stu<strong>di</strong>oso,<br />

e come testimone <strong>di</strong> verità. In piena<br />

umiltà e coscienza egli s’imbeve dei temi esistenziali<br />

e metafisici, trasformandoli in qualcosa<br />

<strong>di</strong> lessicalmente unico e originale che<br />

risponde e risuona delle urgenze mentali, psicologiche,<br />

e sensoriali.<br />

E del sentimento profondo per la madre, la cui<br />

figura mitica, <strong>di</strong>rei, resterà scolpita per sempre<br />

nel suo cuore. Con vibrante intensità emotiva<br />

e freschezza d’immagine egli rivive<br />

l‘Ultimo incontro con la mamma malata,<br />

ormai presaga dell’imminente fine. Sono versi<br />

toccanti, densi <strong>di</strong> tenerezza e <strong>di</strong> affetto, che<br />

sfociano in un pathos dolente e sofferto <strong>di</strong> natura<br />

quasi cosmica. “Tra baci e carezze, / ti<br />

raccontavo / la mia nuova vita / che, non<br />

senza qualche pena, / trascorreva lontana. /<br />

Tu <strong>di</strong>mentica, / dei tuoi mali, / ascoltavi / at-<br />

UNA VIOLA<br />

NON FA PRIMAVERA<br />

Ho raccolto<br />

al limite del bosco<br />

una viola.<br />

Pensavo<br />

fosse l'inizio<br />

della primavera.<br />

Mi sembrava ovvio<br />

questo mio pensare.<br />

Talvolta<br />

la natura<br />

il suo percorso<br />

ispira liberamente<br />

e <strong>di</strong>sattende<br />

il nostro ragionare<br />

della mente.<br />

tenta e sorridente”, prefigurando mentalmente<br />

“il mio giorno / tutto sacro / pieno / dì<br />

<strong>di</strong>vina grazia / <strong>di</strong> lucente bellezza”. Un delirio<br />

amoroso e fremente pervade i cuori <strong>di</strong> madre<br />

e figlio. La commozione sale, la voce sa <strong>di</strong><br />

pianto. E <strong>di</strong> premonizione. “Vedesti tu / la bene<strong>di</strong>zione<br />

dei sacri oli / e delle mani alzate /<br />

<strong>di</strong> chi il Signore / in questa terra / per sua pre<strong>di</strong>lezione,<br />

/ vuole vicario”. Infine, il <strong>di</strong>stacco<br />

straziante e coinvolgente che si sublima “in<br />

quell’abbraccio d’amore / che <strong>di</strong> noi faceva /<br />

un cuore solo / e un unico sentire”. Per tutti i<br />

giorni della vita con il pensiero rivolto “nell’altro<br />

spazio / nell’altro tempo / nel tempo<br />

eterno / quello / dell’amore”. E’ racchiuso qui<br />

il senso pieno dell’umano. E del <strong>di</strong>vino.<br />

IL SALUTO DELL'AVE MARIA<br />

Nei cieli sereni<br />

della prima sera<br />

il pio rintocco delle campane<br />

all'Ave Maria<br />

<strong>di</strong>ffonde<br />

un richiamo e<br />

un sentimento caldo<br />

<strong>di</strong> preghiera<br />

che eleva lo spirito<br />

alla pace,<br />

alla tenerezza<br />

del figlio,<br />

che saluta<br />

Maria,<br />

la sua celeste Madre.<br />

L'invocazione,<br />

anche tra i rumori<br />

de la strada,<br />

e le preoccupazioni<br />

della vita,<br />

accoglie la lode,<br />

e si profuma<br />

della grata offerta<br />

dei pensieri de la mente<br />

e della dolce effusione<br />

del buon cuore.<br />

Intanto<br />

nel profondo dello spirito,<br />

si accende<br />

un ardente<br />

desiderio,<br />

d’incontrare,<br />

almeno in sogno,<br />

il volto santo<br />

de la Vergine Madre.

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