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Piano di salvaguardia per il territorio di Sortino e la ... - Noé Cartodata

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<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a <strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>territorio</strong> <strong>di</strong> <strong>Sortino</strong> e <strong>la</strong> Necropoli <strong>di</strong> Pantalica<br />

insostituib<strong>il</strong>e funzione <strong>di</strong> “cerniera” con le ulteriori risorse facendo capo agli Enti pubblici.<br />

I contenuti dei Piani <strong>di</strong> emergenza riguardano gli aspetti connessi al<strong>la</strong> previsione e prevenzione delle<br />

<strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> rischio, connesse sia agli eventi <strong>di</strong> carattere naturale (idrogeologico, sismico, ecc.)<br />

sia a quelli <strong>di</strong> carattere antropico, indotti cioè in forma <strong>di</strong>retta e/o in<strong>di</strong>retta dalle attività dell’uomo<br />

(industriale, trasporti, incidentale, ecc.).<br />

I Piani inoltre in<strong>di</strong>cano le risorse <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>i in fase <strong>di</strong> emergenza <strong>per</strong> garantire <strong>la</strong> loro mob<strong>il</strong>itazione.<br />

Tali Piani <strong>di</strong> Emergenza sono intesi come un processo <strong>di</strong>namico, in <strong>per</strong>manente evoluzione, in cui l’elemento<br />

<strong>di</strong> verifica rappresenta <strong>il</strong> momento fondamentale <strong>di</strong> controllo critico sia del grado <strong>di</strong> efficacia<br />

delle procedure <strong>di</strong> emergenza che del livello <strong>di</strong> congruità e <strong>di</strong> affidab<strong>il</strong>ità delle risorse <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>i.<br />

2 ANALISI DEL TERRITORIO<br />

2.1 Prof<strong>il</strong>o amministrativo<br />

2.1.1 Inquadramento generale<br />

Il <strong>territorio</strong> del Comune <strong>di</strong> <strong>Sortino</strong> si estende su <strong>di</strong> una su<strong>per</strong>ficie <strong>di</strong> 93,19 kmq. Il numero <strong>di</strong> abitanti<br />

nell’ultimo censimento è 9.023, e <strong>la</strong> densità pari a 98 ab./km. Confina con i Comuni <strong>di</strong> Carlentini,<br />

Cassaro, Fer<strong>la</strong>, Mel<strong>il</strong>li, Pa<strong>la</strong>zzolo Acreide, Priolo Gargallo, So<strong>la</strong>rino.<br />

2.2 Prof<strong>il</strong>o fisico-territoriale<br />

2.2.1 Dati generali<br />

Il <strong>territorio</strong> <strong>di</strong> <strong>Sortino</strong> si inquadra nel<strong>la</strong> porzione Orientale dell’Altopiano Ibleo, nel tratto compreso<br />

tra Cugni <strong>di</strong> <strong>Sortino</strong> ed i Monti Climiti, propaggine orientale del più ampio altipiano dei Colli<br />

Iblei, con caratteristiche morfologiche piuttosto uniformi. Detto comprensorio è definito infatti da<br />

una massiccia dorsale collinare, i cui termini geologici affioranti e <strong>di</strong> substrato, sono <strong>di</strong> natura esclusivamente<br />

<strong>la</strong>pidea; questi gli conferiscono generalmente un aspetto molto aspro, connesso proprio<br />

al<strong>la</strong> tenacità offerta nei confronti degli agenti esogeni erosivi. Il paesaggio collinare risulta assai<br />

caratteristico, dove estesi pianori posti a varie quote, sono separati o da dossi collinari o da ripide<br />

incisioni <strong>per</strong> lo più torrentizi, localmente denominate cave. L’abitato <strong>di</strong> <strong>Sortino</strong> definisce un ampio<br />

pianoro delimitato tra <strong>la</strong> Cava Miello e <strong>la</strong> Cava Don Cesare.<br />

2.2.2 Geomorfologia<br />

Morfologicamente <strong>il</strong> <strong>territorio</strong> comunale è costituito da unità fisiografiche <strong>di</strong>fferenziate. Si passa da<br />

zone sub-pianeggianti ad aree collinari e montuose, talvolta con pendenze su<strong>per</strong>iori al 70%. Le val<strong>la</strong>te<br />

più importanti solcano <strong>il</strong> <strong>territorio</strong> secondo i paralleli da Ovest verso Est.<br />

Nelle porzioni montuose <strong>la</strong> sommità dei r<strong>il</strong>ievi si presenta spianata, dando luogo ad estesi tavo<strong>la</strong>ti<br />

separati o da dossi collinari, detti localmente “cugni”, <strong>di</strong> entità variab<strong>il</strong>e, o da incisioni fluviali note col<br />

nome <strong>di</strong> “cave”; trattasi <strong>di</strong> forre strette e profonde con pareti anche sub-verticali, testimonianza <strong>di</strong> uno<br />

sta<strong>di</strong>o erosivo giovan<strong>il</strong>e in terreni carbonatici. Tale configurazione è riconducib<strong>il</strong>e ad una morfogenesi<br />

legata sia all’assetto strutturale del<strong>la</strong> regione, in cui l’area si colloca, che agli agenti esogeni <strong>di</strong> erosione<br />

su<strong>per</strong>ficiale, a cui sono imputab<strong>il</strong>i i processi geomorfici sia <strong>di</strong> tipo meccanico che chimico. Le incisioni<br />

principali si sv<strong>il</strong>uppano spesso in corrispondenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>slocazioni tettoniche (faglie), ed <strong>il</strong> grado<br />

<strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento, come già accennato, risulta anche notevole, favorito da un generale sollevamento<br />

del <strong>territorio</strong> che ha interessato questa porzione degli Iblei in epoca quaternaria.<br />

Le massime quote si ritrovano nel<strong>la</strong> parte Nord-Ovest del <strong>territorio</strong> e culminano con <strong>la</strong> cima <strong>di</strong> Cugni<br />

<strong>Sortino</strong> a quota 725 metri s.l.m., culminazioni inferiori ma degne <strong>di</strong> nota si ritrovano sia nel<strong>la</strong> porzione<br />

orientale con le cime <strong>di</strong> M. Bongiovanni, posto a quota 571 metri, che in quel<strong>la</strong> meri<strong>di</strong>onale con<br />

Cozzo Fiumara a quota 527, Cozzo S. Niria (S.Andrea) a quota 628 metri, Monte Grosso quota 695<br />

metri e Cugno Mirio con quota 403 metri. Nel<strong>la</strong> parte centro-meri<strong>di</strong>onale del <strong>territorio</strong>, dove si in<strong>di</strong>vidua<br />

<strong>il</strong> sito archeologico <strong>di</strong> Pantalica, si rinvengono le val<strong>la</strong>te più significative, denominate localmente

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