M. Piccirillo--Le due iscrizioni della cappella ... - Christus Rex
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Ne diamo la traduzione:<br />
M. PICCIRILLO<br />
+ Anzitutto a Dio diamo gloria. Amen. Per le preghiere dei Santi<br />
dia il Signore la ricompensa al santissimo signore Abramo l’egumeno<br />
e archimandrita di tutto il deserto e dia la ricompensa all’amatissimo<br />
da Dio abba Longino lo stilita e a abba Giovanni.<br />
L’iscrizione, che inizia con una formula liturgica normale in ambiente<br />
monastico (1Tm 2,1; Ps 67,35: dovte dovxav tw' Qew') 10 fornisce<br />
dati storici notevoli alla conoscenza dell’ambiente monastico nel territorio<br />
<strong>della</strong> provincia Arabia con l’attestazione inequivocabile dei <strong>due</strong><br />
titoli che accompagnano i <strong>due</strong> benefattori <strong>della</strong> <strong>cappella</strong> 11 .<br />
Da Cirillo di Scitopoli (Vita Sabae 30 pp. 111/117) sappiamo che<br />
mentre Teodosio era stato eletto dal patriarca di Gerusalemme archimandrita<br />
di tutta la vita cenobitica, Saba fu eletto archimandrita di tutta<br />
la vita anacoretica di Palestina: aJrcimandrivthn te kai; nomoqevthn<br />
pavntwn tw'n uJpo; Palaistivnhn laurw'n te kai; ajnacwrhtw'n 12 .<br />
Dalla iscrizione veniamo a sapere che una carica equivalente esisteva<br />
anche ad est del Mar Morto nel territorio <strong>della</strong> Provincia Arabia, se non<br />
10. Un principio di vita monastica che troviamo per es. in S. Basilio (“anzitutto pregare e<br />
lodare Dio” Reg. fusius 37,3; Ep. 2,2), e in S. Bendetto (“nulla si anteponga all’opera di<br />
Dio”, cioè al culto divino, Reg. 43,3).<br />
11. La pellegrina Egeria nella seconda metà del IV secolo incontrò monaci nei pressi<br />
delle fonti di Mosè: “In quel luogo vi è una chiesetta… Vi abitano parecchi monaci,<br />
molto santi che qui chiamano asceti” (Itinerarium, X, 9). Nelle <strong>iscrizioni</strong> del monastero<br />
maggiore sulla cima di Siyagha, gli abati hanno il titolo di “prete e igumeno” (S.<br />
Saller, The Memorial of Moses on Mount Nebo, I, pp. 247-264); e di “nostro padre”<br />
nella iscrizone di Procapis sempre sulla montagna (<strong>Piccirillo</strong>, “L’eremitaggio di<br />
Procapis e l’ambiente funerario di Robebos al Monte Nebo - Siyagha”, in Christian<br />
Archaeology in the Holy Land. New Discoveries, Ed. by G.C. Bottini, L. Di Segni, E.<br />
Alliata, Jerusalem 1990, pp. 391-415). Monaci sono ricordati in basilica (<strong>Piccirillo</strong>,<br />
LA, 26, 1976, p. 315), al Mukhayyat nella <strong>cappella</strong> del Prete Giovanni (Saller -<br />
Bagatti, The Town of Nebo, p. 176 s.), e nel mosaico superiore <strong>della</strong> chiesa di Kaianos<br />
nella valle di ‘Uyun Musa, dove è usato il termine monavzwn (<strong>Piccirillo</strong> - Alliata, “La<br />
chiesa del monastero di Kaianos alle ‘Ayoun Mousa sul Monte Nebo”, in Quaeritur<br />
inventus colitur, Roma 1989, p. 572).<br />
12. Ripetuto in Vita Theodosii 239, 10: oJ me;n ajbba'" Qeodovsio" ajrchgo;" gevgone<br />
kai; ajrcimandrivth"panto;" tou' koinobiakou' kanovno"… oJ de; path;r hJmw'n Savba"<br />
a[rcwn katestavqh kai; nomoqevth" panto;" tou' ajnacwrhtikou' bivou kai; pavntwn<br />
tw'n ejn toi'" kevllai" zh'n proairoumevnwn. Il monaco <strong>Le</strong>onzio egumeno e vicario<br />
di tutto il deserto (pavsh" th'" ejrhvmou) firmò la lettera dei monaci contro Severo inviata<br />
al concilio di Costantinopoli (Mansi, Sacrorum Conciliorum, VIII, 912).