I Santuari - Comunità montana Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone
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Il <strong>Santuari</strong>o della Madonna dei Martiri sorge in una località molto<br />
suggestiva, dove si coglie un profondo rapporto con la terra e con<br />
le vicende ataviche, legate al passaggio <strong>di</strong> popoli, eserciti e<br />
pre<strong>di</strong>catori. Il ricordo <strong>di</strong> tale remoto passato è più forte che mai <strong>di</strong><br />
fronte a questa chiesa, in un luogo in cui l’estremo lembo della<br />
pianura si rompe contro le prime propaggini delle montagne,<br />
<strong>di</strong>nanzi al gran<strong>di</strong>oso spettacolo delle Alpi.<br />
La fondazione del santuario risale a un momento molto drammatico<br />
per il Piemonte, devastato dalle invasioni dell’esercito francese.<br />
All’inizio del XVIII secolo, al termine del conflitto, quale segno <strong>di</strong><br />
ringraziamento per la cacciata del nemico, a Balangero fu costruita<br />
una cappella sui resti <strong>di</strong> un tempietto trecentesco, a sua volta sorto<br />
sul luogo <strong>di</strong> un pilone; durante gli scavi per le fondamenta si<br />
rinvennero numerosi scheletri umani emananti una fragranza<br />
soave, segno inequivocabile <strong>di</strong> santità. I resti furono riconosciuti<br />
come appartenenti a soldati della Legione Tebea, unità militare<br />
romana composta interamente da cristiani martirizzati per non aver<br />
voluto abiurare.<br />
SANTUARIO DELLA MADONNA DEI MARTIRI<br />
La chiesa, circondata da vegetazione rigogliosa e campi silenziosi,<br />
è in perfetta sintonia con l’ambiente naturale circostante grazie alla<br />
sua linea elegante e alle forme armoniose ed è circondata da un<br />
muro all’interno del quale sorge anche l’abitazione del custode,<br />
costruita nel 1717. Un cancello <strong>di</strong> ferro lavorato con forme sinuose<br />
permette <strong>di</strong> accedere al selciato, costituito da lastre <strong>di</strong> pietra<br />
quadrate. L’elegante facciata, commissionata nel 1779<br />
dall’arci<strong>di</strong>acono Ludovico Gazelli al muratore Antonio Perino, è<br />
ricca <strong>di</strong> numerosi elementi che richiamano alla classicità: si<br />
presenta sud<strong>di</strong>visa orizzontalmente da un cornicione e sormontata<br />
da un timpano privo <strong>di</strong> decorazioni; inoltre vi sono delle modanature<br />
che terminano con volute a simulare il capitello. Il portale è<br />
affiancato lateralmente da due nicchie, contenenti due statue <strong>di</strong><br />
San Giovanni Bosco.<br />
Il santuario, a pianta rettangolare, presenta un altare in finto marmo<br />
del 1891, sormontato da una nicchia in pietra con una teca in vetro<br />
contenente la statua della Beata Vergine con in braccio Gesù. Di<br />
notevole pregio la cupola, illuminata da due finestre laterali, in cui<br />
campeggia la figura della Beata Vergine che, oppressa dal dolore e<br />
attorniata da quattro angeli, stringe a sé la croce. Le tinte della<br />
decorazione della volta si armonizzano fra loro e conferiscono<br />
all’ambiente una atmosfera raccolta e devota.