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montecassiano - ARMANDO FOTO com

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2. La nascita del Comune<br />

Nel V secolo d. C. veniva distrutta Ricina. I pochi superstiti si arroccarono<br />

con molta probabilità sulle colline circostanti il municipio, dove già esistevano<br />

ville rurali, dando vita ai futuri castra (castelli), tra cui il castrum Montis<br />

Sanctae Mariae (il castello di Monte Santa Maria).<br />

L’esistenza di un castello sul colle di Santa Maria è documentata fin dal XII<br />

secolo. Esso era abitato e governato dai conti Cassiani, molto probabilmente<br />

discendenti dalla famiglia ricinese dei Cassi, cui apparteneva Cassia Orestina,<br />

dedicataria della lapide di cui sopra. Ciò dimostrerebbe una sorta di continuità<br />

storica tra l’antico abitato di Ricina e il paese di Montecassiano.<br />

I Cassiani dominarono per secoli in questi luoghi. Il più antico documento montecassianese,<br />

datato 1151, tramanda il nome di Pietro, figlio del conte Cassiano,<br />

il quale, <strong>com</strong>e signore del luogo, conferma la cessione in enfiteusi (una specie di<br />

affitto) ad un certo Pagano Barone della quarta parte del castello di Santa Maria,<br />

di un altro castello - molto probabilmente quello di Collina - e della quarta parte<br />

della chiesa di Santa Maria.<br />

Intanto, verso la fine del 1100, il vicino castello di Monte Urbano (castrum<br />

Montis Urbani), sul colle attualmente chiamato Monte Libano, si era anch’esso<br />

costituito in Comune, raggiungendo un’importanza maggiore rispetto a Montecassiano.<br />

Ebbe però vita breve perché i suoi abitanti, per sfuggire agli Osimani<br />

e ai nemici montecassianesi che alla fine riuscirono a conquistarlo, lo abbandonarono<br />

rifugiandosi a Macerata. Monte Urbano <strong>com</strong>pare tra i <strong>com</strong>uni che hanno<br />

sottoscritto nel 1202 la Pace di Polverigi. Sulla sommità del colle sono stati rinvenuti<br />

resti di muraglie, monete ed altri oggetti che testimoniano l’esistenza di un<br />

grande insediamento.<br />

Alleato di Monte Santa Maria in Cassiano era invece il castello di Collina (castrum<br />

Colline), ubicato tra l’attuale contrada Collina e Sambucheto. Anch’esso<br />

s<strong>com</strong>parve presto, perché intorno al XIII secolo i suoi abitanti <strong>com</strong>inciarono a<br />

trasferirsi dentro Montecassiano.<br />

Diversa è la vicenda di Noncastro (Novum castrum), il quarto castello presente<br />

nell’odierno territorio <strong>com</strong>unale. Era collocato tra Valle Cascia e Palazzetto. Nel<br />

1239 fu donato dal re Enzo, figlio di Federico II, ai Maceratesi. Ben presto però<br />

fu da questi abbandonato e annesso al territorio di Montecassiano. Così, verso la<br />

fine del XIII secolo, il Comune di Monte Santa Maria in Cassiano raggiungeva la<br />

massima estensione arrivando all’incirca sino agli attuali confini.<br />

Nel frattempo però i monaci cistercensi, che si erano da poco insediati a Chia-<br />

3. Il Quattrocento e il Cinquecento<br />

Nel corso delle lotte tra Guelfi e Ghibellini, Montecassiano<br />

si schierò quasi sempre dalla parte di<br />

questi ultimi. Nel 1313, ad esempio, si formò una lega<br />

antipapale, alla quale partecipò anche Montecassiano<br />

confermando le sue tendenze ghibelline.<br />

Nel 1353 il paese fu saccheggiato dal capitano di ventura<br />

francese Giovanni di Montréal, detto fra’ Moriale.<br />

Fra il 1378 ed il 1417 Montecassiano partecipò alle lotte<br />

fra papi e antipapi. Nel 1393 si alleò con il pontefice<br />

romano, per cui dovette subire incendi, uccisioni e<br />

razzie da parte nemica. In segno di riconoscimento, il<br />

ravalle di Fiastra, stavano circondando, grazie ad acquisti e donazioni, i pos-<br />

fratello del papa, Andrea Tomacelli, concedette a Monsedimenti<br />

dei conti Cassiani, ormai in declino. Nel 1165 l’Abbazia di Fiastra<br />

tecassiano maggiore autonomia dandogli la facoltà di<br />

risulta aver acquisito anche il castello di Monte Santa Maria e quello di Collina.<br />

eleggersi autonomamente il podestà. Nel 1396 Boni-<br />

In quell’anno il conte Pietro si dichiara non più proprietario dei due castelli, ma<br />

facio IX confermò tale privilegio ai montecassianesi,<br />

enfiteuta dei monaci fiastrensi, obbligandosi a versare loro, <strong>com</strong>e suddito, un ca-<br />

assolvendoli dagli errori <strong>com</strong>messi in passato.<br />

none annuale.<br />

Nel 1415 il Comune si schierò con i Malatesta contro<br />

I Cistercensi <strong>com</strong>unque non esercitarono un peso eccessivo né in campo ecclesia-<br />

Rodolfo da Varano, Braccio da Montone e Ludovistico<br />

né in campo politico. Quando gli abitanti di Montecassiano, verso la fine del<br />

co Migliorati. Placatisi gli scontri con il Concilio di<br />

XII secolo, si associarono dando vita al Comune, i monaci non esercitarono par-<br />

Costanza, nel 1418 il nuovo papa Martino V, al secolo<br />

ticolari ingerenze. In cambio di questa concessione, essi si limitarono soltanto a<br />

Ottone Colonna, assolse il paese da ogni irregolarità<br />

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pretendere il versamento di un canone annuale, che il Comune pagò fino al 1457.<br />

<strong>com</strong>piuta durante lo scisma d’Occidente.<br />

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