10.06.2013 Views

maria de filippi - metromorfosi infocritica a roma e dintorni

maria de filippi - metromorfosi infocritica a roma e dintorni

maria de filippi - metromorfosi infocritica a roma e dintorni

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

INFOCRITICA A ROMA E DINTORNI - 2012APRILECINQUANTATRÈ<br />

<strong>metromorfosi</strong>®


MUSSICCA<br />

PER SEMPRE J. CAGE 2<br />

CLASSICACONTEMPORANEA 4<br />

DIVNA 5<br />

APRILE 2012<br />

MOVIMENTIJAZZ 7<br />

AZZANNATI 8<br />

ROCKETC. 11<br />

LA STASI - DUE ECCEZIONI 16<br />

IL CINECONTORSIONISTA 18<br />

GRANDESCHERMO 19 53<br />

NANOGUIDA<br />

LE GELATERIE DOVE TORNARE 15<br />

TEATRO<br />

PALCO 06 20<br />

IL GIRO DEL MONDO IN 80<br />

GIORNI IN 2 GIORNI 21<br />

ARTE<br />

REG MASTICE III 22<br />

DOVEARTE 27<br />

SCRITTTURA<br />

CIINNEEMA<br />

METROMORFOSI ® MENSILE DI INFOCRITICA euro 0,01 Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 494/2006 <strong>de</strong>l 29/12/2006<br />

Metromorfosi è un marchio registrato all’U.I.B.M. - Ufficio Italiano Brevetti e Marchi<br />

EDITORE Tic Edizioni di Emanuele Kraushaar<br />

DIRETTORE EDITORIALE Emanuele Kraushaar ek@<strong>metromorfosi</strong>.com<br />

DIRETTORE RESPONSABILE Lorenzo Lazzarino<br />

CAPOREDATTORE Maria Cera redazione@<strong>metromorfosi</strong>.com<br />

MUSICA Max Parri musica@<strong>metromorfosi</strong>.com<br />

CINEMA Maria Cera cinema@<strong>metromorfosi</strong>.com<br />

ARTE Natalia Massidda arte@<strong>metromorfosi</strong>.com<br />

ILLUSTRAZIONI Reg Mastice<br />

CONSIGLI EDITORIALI Sabine Duras & Margherita Schirmacher<br />

FASHION EDITOR Caterina Ciancarelli<br />

COPERTINA La situazione attuale non mi piace di Reg Mastice<br />

DANZA<br />

CANTICA II - PARADISO 13<br />

PAZZI SCATENATI 29<br />

LA SITUAZIONE<br />

ATTUALE NON MI PIACE 30<br />

PUNTODIFUGA 32<br />

CONTATTO DIRETTO PER LA TUA PUBBLICITÀ<br />

TEL. 333.2829348<br />

CON Alessandro Zoppo, Amos On, Beppe Manni, Chiara Pirri, Elio Florian, Fe<strong>de</strong>rico Di Vita, Francesca Vantaggiato,<br />

Marcella Santomassimo, Marina De Benedictis, Vittorio Castelnuovo<br />

RINGRAZIAMENTI Anna<strong>maria</strong>, Beppe, Emanuela, Felicita, Fabio, Francesca Matteoni, Ivan Vicari, Lucio, Maria Franca, Paolo Boschetti<br />

CONSULENTE LEGALE Avv. Enrico Pennacino - Studio Legale Toriello & Associati<br />

STAMPA Gescom S.p.A. Strada Teverina Km. 7 - Loc. Acquarossa (Viterbo)<br />

REDAZIONE vicolo <strong>de</strong>lla Penitenza 24 - 00165 Roma<br />

SEDE LEGALE via Leonardo Fibonacci 7 - 00166 Roma<br />

WEB www.<strong>metromorfosi</strong>.com<br />

TELEFONO 06.97848965 / 333.2829348<br />

EMAIL info@<strong>metromorfosi</strong>.com<br />

La redazione non è responsabile di eventuali cambiamenti nella programmazione. La collaborazione è da ritenersi gratuita salvo<br />

diversi accordi contrattuali. Le i<strong>de</strong>e espresse negli articoli sono riconducibili ai singoli autori. Metromorfosi si riserva il diritto di<br />

non pubblicare il materiale pervenuto e di effettuare gli opportuni tagli redazionali. L’editore ha cercato di rintracciare gli aventi<br />

diritto ai crediti fotografici non specificati ed è a disposizione per qualsiasi chiarimento.


PER SEMPRE J. CAGE<br />

Apriamo questo numero di Metromorfosi, quello <strong>de</strong> La situazione attuale non mi piace,<br />

ricordando una situazione <strong>de</strong>l nostro passato - ma sempre attuale - che invece ci piace<br />

sempre: l'opera di John Cage di cui quest'anno si celebrano i cento anni dalla nascita.<br />

Mentre stiamo impaginando, qui in redazione ascoltiamo le note quasi timi<strong>de</strong> e malinconiche<br />

<strong>de</strong>l suo Dream. Continua, sempre in punta di piedi (alati), anche il nostro<br />

sogno metromorfico con la compagnia <strong>de</strong>gli eroi artistici <strong>de</strong>lla nostra contemporaneità,<br />

senza dimenticare la continua presenza <strong>de</strong>i grandi che hanno alimentato il nostro passato<br />

e che sono radici vive <strong>de</strong>ntro di noi. [E. Kraushaar]<br />

Soltanto nel Novecento l'America musicale potè uscire da una condizione passiva, sviluppando<br />

una musica d'arte indipen<strong>de</strong>nte dall'esempio europeo. Nella prima parte<br />

<strong>de</strong>l secolo, mentre cominciava a germogliare il vasto sottobosco <strong>de</strong>lla canzone nel crogiuolo<br />

di razze convenute nel paese recando bran<strong>de</strong>lli e ricordi <strong>de</strong>l loro patrimonio melodico<br />

- dove la persistenza sotterranea<br />

<strong>de</strong>i Salmi secenteschi,<br />

rimasti latenti negli strati umili<br />

<strong>de</strong>lla popolazione, cominciò a<br />

pullulare nei Minstrel Shows e<br />

nei Negro Extravaganzas; fino a<br />

stabilire il collegamento con le<br />

forme rurali come lo Spiritual e<br />

il Blues, e il loro successivo<br />

approdo strumentale nel Jazz -<br />

un forte incremento alla musica<br />

colta e alla messa a punto di<br />

nuove tecniche, venne dal fatto<br />

che la nazione, causa il nazismo<br />

e la seconda guerra mondiale,<br />

divenne la resi<strong>de</strong>nza di alcuni<br />

<strong>de</strong>i più grandi maestri <strong>de</strong>l periodo<br />

come Kurt Weil, Stravinskij,<br />

Bartók, Hin<strong>de</strong>mith e Schönberg.<br />

Qualcosa di questa autenticità<br />

americana, indipen<strong>de</strong>nte da elementi<br />

<strong>de</strong>l canto popolare e anzi<br />

in seno alla più avanzata mentalità<br />

d'avanguardia, si manifestò<br />

in Edgar Varèse, nato a Parigi<br />

nel 1885, ma stabilitosi in Usa<br />

dal 1916. Ma fu John Cage, clas-<br />

<strong>metromorfosi</strong><br />

MEMORIA


se 1912 e allievo di<br />

Schönberg nella sua città<br />

natale di Los Angeles, a<br />

diventare il più spericolato<br />

assertore <strong>de</strong>lla scena contemporanea.<br />

Sulla linea più<br />

radicale <strong>de</strong>gli esperimenti<br />

di Boulez e di<br />

Stockhausen, per tacere di<br />

Berio e di Nono, Cage portò<br />

fino alle estreme conseguenze<br />

i consequenziari<br />

sviluppi <strong>de</strong>l linguaggio<br />

musicale mo<strong>de</strong>rno nelle<br />

due ten<strong>de</strong>nze convergenti:<br />

quella <strong>de</strong>lla totale subordinazione<br />

<strong>de</strong>l compositore<br />

alle leggi intrinseche <strong>de</strong>l<br />

materiale sonoro (da cui<br />

i suoi esilaranti esperimenti<br />

di musica concreta<br />

a base di pianoforti "preparati",<br />

suonati direttamente<br />

sulle cor<strong>de</strong>; oppure<br />

a base di rumori<br />

domestici vari) e quella<br />

<strong>de</strong>lla liberazione, spesso<br />

<strong>de</strong>rivata da artificiosi pretesti di grafia musicale, <strong>de</strong>l caso come elemento di iniziativa<br />

artistica.<br />

Nel tempo, Cage divenne il più importante compositore americano <strong>de</strong>l secolo, congiungendo<br />

l'estremo <strong>de</strong>lla libertà con l'estremo <strong>de</strong>lla struttura, ed esercitando perciò<br />

un'influenza enorme: forse più come testimone di una congiuntura storica che come<br />

creatore di autentici valori musicali. Spingendosi verso nuove frontiere <strong>de</strong>lla sperimentazione<br />

e applicando il metodo <strong>de</strong>lla composizione grazie a procedimenti casuali<br />

e alla consultazione <strong>de</strong>ll'I Ching, Cage ha esteso i confini <strong>de</strong>lla musica scrivendo centinaia<br />

di brani - incluso la notissima 4'33'' - ed ha esercitato un'influenza che si è<br />

estesa ben oltre il campo <strong>de</strong>l suono, e che ren<strong>de</strong> impensabile consi<strong>de</strong>rare l'intera<br />

avanguardia americana se non attraverso la sua personalità.<br />

In un'occasione ebbe a dire: "Grazie alla musica, la vita acquisterà sempre più<br />

senso. Ma perché ciò avvenga bisogna abbandonare la musica. Se noi siamo disposti<br />

a lasciare da parte tutto ciò che si <strong>de</strong>finisce musica, allora tutta la vita diventerà<br />

musica".<br />

3<br />

VITTORIO CASTELNUOVO


CLASSICACONTEMPORANEA<br />

31 MARZO, 2 E 4 APRILE/ CAVALLERIA RUSTICANA<br />

Auditorium PdM C (viale P. <strong>de</strong> Coubertin 30 - tel. 06.8082058); ore 18.00 (31 marzo),<br />

21.00 (2 aprile), 19.30 (4 aprile) - euro 18/50<br />

È l'opera che squarciò il sipario <strong>de</strong>l teatro musicale italiano con l'urlo vero lanciato, e non<br />

cantato, dopo la morte <strong>de</strong>l protagonista, Compare Turiddu. È l'opera che strappò dalla loro<br />

poltrona gli ascoltatori di fine ’800 che non avevano mai messo pie<strong>de</strong> in Sicilia. Capolavoro<br />

assoluto di Pietro Mascagni, Cavalleria Rusticana - tratta da una novella di Giovanni Verga<br />

- andrà in scena in forma di concerto. Se, in assenza di scenografia, non si vedranno i limoni,<br />

le àgavi e i muri secchi e assolati sullo sfondo sfumato <strong>de</strong>l mare è perché c'è tutto nella<br />

musica. Dirige James Conlon Orchestra con il Coro <strong>de</strong>ll'Acca<strong>de</strong>mia Nazionale di Santa<br />

Cecilia e una compagnia di voci tra le migliori in circolazione.<br />

3 APRILE/ ANDREA MORRICONE<br />

Aula Magna La Sapienza (piazzale Aldo Moro 5 - tel. 06.3610051/2 - www.concertiiuc.it);<br />

ore 20.30 - euro 10/20<br />

Andrea Morricone dirige l’Orchestra Roma Sinfonietta. In programma: Casella (Pupazzetti),<br />

Ghedini (Adagio e Allegro da concerto), Petrassi (Introduzione e Allegro) e A. Morricone<br />

(L'industriale, suite dal film di Giuliano Montaldo, in prima esecuzione assoluta).<br />

14 APRILE/ MICHELE CAMPANELLA<br />

Aula Magna La Sapienza (piazzale Aldo Moro 5 - tel. 06.3610051/2 -<br />

www.concertiiuc.it); ore 20.30 - euro 12/25<br />

Michele Campanella al pianoforte esegue Haydn (Andante con Variazioni in<br />

fa minore Hob. XVII/6), Beethoven (32 Variazioni in do minore su un tema<br />

originale Woo 80) e Brahms (Variazioni e Fuga in si bemolle maggiore su<br />

un tema di Hän<strong>de</strong>l op. 24).<br />

14, 16 E 17 APRILE/ TEMIRKANOV DIRIGE SHOSTAKOVICH<br />

Auditorium PdM C (viale P. <strong>de</strong> Coubertin 30 - tel. 06.8082058); ore 18.00 (14 aprile),<br />

21.00 (16 aprile), 19.30 (17 aprile) - euro 18/50<br />

Orchestra, Coro e Voci Bianche <strong>de</strong>ll'Acca<strong>de</strong>mia Nazionale di Santa Cecilia; Yuri Temirkanov<br />

(direttore), Lisa Batiashvili (violino), Mikhail Agafonov (tenore), Vitalij Kowaljow (baritono).<br />

In programma: Shostakovich (Concerto per violino n. 1 e Il Canto <strong>de</strong>lle Foreste).<br />

20 APRILE/ DIVNA media sponsor <strong>metromorfosi</strong><br />

Auditorium PdM P (viale P. <strong>de</strong> Coubertin 30 - tel. 06.80241281); ore 21.00 - euro 15<br />

Antica tradizione bizantina. Per approfondire, leggi pag. 5.<br />

27 APRILE/ UTO UGHI - IN RUSSIA<br />

Auditorium PdM C (viale P. <strong>de</strong> Coubertin 30 - tel. 06.8082058); ore 20.30<br />

- euro 18/40<br />

Uto Ughi (violino) e Giovanni Bellucci (pianoforte). In programma:<br />

Cajkovskij (Méditation - Séréna<strong>de</strong> Melancolique - Valse sentimentale),<br />

Prokofiev (Sonata n. 2 in re maggiore) e Stravinskij (Suite Italienne e<br />

Divertimento).<br />

<strong>metromorfosi</strong><br />

:: a cura di Elio Florian


DIVNA<br />

Èun’o<strong>de</strong>, un inno al Signore quello che ci incanta il 20<br />

aprile all'Auditorium nella sala Petrassi. Con occhi<br />

chiusi e cuore aperto, l'incredibile dolcezza <strong>de</strong>lla voce<br />

di Divna Ljubojevic è assorbita dalla nostra pelle<br />

grazie alla sua raffinata eleganza ed eternità. L'artista,<br />

insieme al coro Melodi di Belgrado, con le musiche di<br />

Sir John Tavener, compositore britannico e musicista<br />

di Bjiork, oltre al Parco <strong>de</strong>lla Musica<br />

Contemporanea Ensemble, ci presentano un magnifico<br />

tributo alla gran<strong>de</strong> musica <strong>de</strong>ll'antica tradizione<br />

bizantina e <strong>de</strong>lle chiese d'oriente. Sono canti liturgici <strong>de</strong>lla<br />

chiesa greco-ortodossa, specchio di un viaggio tra culture e<br />

popoli, che proprio per la sua contaminazione, anche con la<br />

musica ebraica grazie ai contatti tra il giudaismo e il cristianesimo<br />

orientale primitivo nel bacino mediterraneo e a<br />

Bisanzio, ci dirige nella purezza e magnificenza <strong>de</strong>l sacro che<br />

per millenni ha reso l'uomo timoroso e schiavo. Una sugge-<br />

stione sonora che percorre le grandi tappe <strong>de</strong>lla religione arricchita nella melodia con più ornamenti<br />

rispetto all'origine, elaborando tutto anche con elementi turco-arabi.<br />

Divna è un'interprete unica sin da giovane: studia con i monaci <strong>de</strong>l monastero Veve<strong>de</strong>nje<br />

(dove si coltiva minuziosamente lo stile unico <strong>de</strong>l canto di Karlovatz e si cura fe<strong>de</strong>lmente il canto<br />

tradizionale antico) e si <strong>de</strong>dica agli studi di canto sacro che vengono dalla tradizione bizantina<br />

di Serbia, Bulgaria e Russia, lavorando sulle più antiche monodie e polifonie bizantine, serbe,<br />

slave, greche e composizioni odierne. Otto sono i toni musicali che commentano le parole <strong>de</strong>lla<br />

liturgia e danno loro un carattere che la semplice lettura non potrebbe mai ren<strong>de</strong>re. Di tutti i<br />

modi musicali possibili, la Chiesa in Occi<strong>de</strong>nte e in Oriente ne ha scelti otto per la loro capacità<br />

di sollevare l'animo verso la contemplazione <strong>de</strong>lle realtà celebrate. Il primo è un modo "diatonico":<br />

la sua caratteristica musicale è narrativa e serenamente meditativa; il secondo è quello<br />

"c<strong>roma</strong>tico", che infon<strong>de</strong> una certa dolcezza, quasi <strong>de</strong>licatezza al femminile, ma mai sdolcinato.<br />

Poi arriva l'impetuosità e il carattere virile con il terzo modo <strong>de</strong>tto "enarmonico"; il quarto serve<br />

per testi ufficiali e più seri con tre stili di canto: Aghia (Papadikos), Stichirarikos e Legetos. Per<br />

esprimere la nostalgia ci si affida al modo "diatonico"; per narrare il dramma troviamo il "c<strong>roma</strong>tico",<br />

che rappresenta impropriamente il quinto e sesto. Arrivando così al sentimento maschile<br />

con il modo "grave", quindi virile e interiore; ed infine c'è il "naturalmente diatonico", allegro<br />

per canti profani greci che si presta pure ad essere ballato.<br />

2O APRILE ORE 21.00 - EURO 15<br />

AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA - SALA PETRASSI VIALE P. DE COUBERTIN 30 - TEL. 06.80241281<br />

MAX PARRI<br />

5<br />

CONTEMPORANEA<br />

media sponsor <strong>metromorfosi</strong>


<strong>metromorfosi</strong>


MOVIMENTI JAZZ<br />

5-21 APRILE/ APRILE AL 28DIVINO<br />

28DiVino Jazz (via Mirandola 21 - tel. 340.8249718); ore 22.30 - euro 5 + tessera<br />

Aprile tutto da seguire nel jazz club di via Mirandola. Giovedì 5 aprile suoneranno gli Hard<br />

Chords Trio con le loro composizioni rock rivisitate in chiave jazz. Giovedì 12 aprile sarà<br />

ospite il chitarrista braziliano Roberthino De Paula con il suo Hammond Trio. Venerdi 13<br />

sarà la volta <strong>de</strong>l quartetto <strong>de</strong>lla contrabbassista Flavia Ostini. Nei giorni seguenti, tre presentazioni<br />

di dischi con Roberto Spadoni (14), Luca Costantino e Daniele Tittarelli (20) e<br />

Raf Ferrari Quartet (21).<br />

13 APRILE/ MARTIN TAYLOR<br />

Auditorium PdM T (viale P. <strong>de</strong> Coubertin 30 - tel. 06.80241281); ore 21.00 - euro 15<br />

Uno <strong>de</strong>gli esponenti di punta <strong>de</strong>lla chitarra solistica jazz, un vero innovatore.<br />

14 APRILE/ ABDULLAH IBRAHIM<br />

Auditorium PdM S (viale P. <strong>de</strong> Coubertin 30 - tel. 06.80241281); ore 21.00<br />

- euro 18<br />

Il suono <strong>de</strong>l pianoforte di Abdullah Ibrahim è di una chiarezza quasi sbalorditiva.<br />

Ibrahim improvvisa, senza sovraccaricare il suo intelletto o<br />

quello di chi ascolta. La sua formula semplice è "niente mente". I pezzi<br />

sono insolitamente brevi per un concerto jazz, ma nel loro insieme questi frammenti<br />

producono un flusso di coscienza che inizia molto prima <strong>de</strong>lla prima nota e non termina<br />

con l’ultima.<br />

19 APRILE/ GIO' MARINUZZI - IL MIO BRASILE<br />

Alexan<strong>de</strong>rplatz (via Ostia 95 - tel. 06.39742171); ore 22.30 - tessera annuale: euro 45,<br />

mensile: euro 15<br />

Giò Marinuzzi (voce, chitarra), Riccardo Biseo (piano), Daniele Basirico (basso), Alessandro<br />

Marzi (batteria); special guest: Giuseppe Milici (armonica a bocca).<br />

22 APRILE/ CHIHIRO YAMANAKA<br />

Auditorium PdM T (viale P. <strong>de</strong> Coubertin 30 - tel. 06.80241281); ore 21.00<br />

- euro 15<br />

Torna a Roma una <strong>de</strong>lle artiste che abbiamo avuto l’onore di ascoltare<br />

e avere come nostra ospite sul palco di Estemporanea Festival la<br />

scorsa estate. Metromorfosi non può che unirsi al New York Times che<br />

la <strong>de</strong>finisce tra le pianiste più importanti e geniali <strong>de</strong>l XXI secolo.<br />

L’artista nipponica, che vive a New York, ha soggiornato a lungo anche in Brasile, dove<br />

è rimasta incantata dalla bossanova e in particolare dalla musica di Jobim, che fa<br />

capolino nelle sue melodie. Suonerà per un omaggio al Giappone nel primo anniversario<br />

<strong>de</strong>lla catastrofe e a poca distanza dall’uscita <strong>de</strong>l nuovo lavoro Reminiscence.<br />

24 APRILE/ WORLDDREAMS TRIO<br />

Alexan<strong>de</strong>rplatz (via Ostia 95 - tel. 06.39742171); ore 22.30 - tessera annuale: euro 45,<br />

mensile: euro 15<br />

Fe<strong>de</strong>rico Laterza (piano, tastiera), Paolo Innarella (sassofoni e flauti), Anjay Kansa<br />

Banik (tabla).<br />

7<br />

:: a cura di Beppe Manni


OM<br />

AZZANNATI<br />

Azzannati dalle fauci. Aprile è il mese <strong>de</strong>lla sofferenza per chi dalla musica ricerca sublime<br />

terrore. Si comincia il 6 al Traffic con l'accoppiata <strong>de</strong>lla scu<strong>de</strong>ria Relapse Red Fang<br />

e Black Tusk. I primi vengono da Portland e con Mur<strong>de</strong>r the Mountains hanno fatto capire<br />

di che pasta sono fatti: metti insieme Mastodon, Orange Goblin, (primi) Queens of the<br />

Stone Age, tanta birra e il gioco è fatto. I secondi sono <strong>de</strong>lla fucina Savannah e come i compari<br />

Baroness e Kylesa fondono sludge assassino, hardcore bastardo e furia metallica. In<br />

apertura, il super sludge core <strong>de</strong>i Goran D. Sanchez e il doom cinereo <strong>de</strong>i Doomraiser:<br />

una garanzia per chi vuole pesantezza, psiche<strong>de</strong>lia e sudore. Toni differenti il 10 al Circolo:<br />

da Austin, Jonathan Meiburg (ex Okkervill River) guida gli Shearwater verso sentieri pop<br />

che ammiccano a Roxy Music e Talk Talk. Animal Joy è il nuovo album, il primo per Sub<br />

Pop: dopo lavori affascinanti imbevuti di indie folk, Meiburg offre un punto di vista cantautorale<br />

che aggiorna la lezione di Leonard Cohen e Nick Drake. Chi <strong>de</strong>lle novità se ne sbatte<br />

allegramente è Parker Griggs, lea<strong>de</strong>r <strong>de</strong>i Radio Moscow, il 13 all'Init. Giunta al traguardo<br />

<strong>de</strong>l terzo disco con The Great Escape of Leslie Magnafuzz, la creatura continua a<br />

macinare hard blues indiavolato à la Cream, Blue Cheer e Jimi Hendrix: overdose di Supro,<br />

Gibson e Alamo. Per farla breve, psyche<strong>de</strong>lic blues music for your soul. Sempre il 13, stavolta<br />

al Dal Verme, è di scena il rock'n'roll <strong>de</strong>clinato con i crismi <strong>de</strong>l post punk inglese, <strong>de</strong>llo<br />

space psych storto e <strong>de</strong>l noise di Chicago. Ad eseguire gli Edible Woman, tre dischi all'attivo<br />

ed un sound spigoloso ed irrequieto. Uno <strong>de</strong>i gruppi italiani più eccitanti sulla piazza,<br />

per questo meno catalogabili.<br />

Sempre al Dal Verme, stavolta il 19, sbarca Brian Pyle (Starving Weirdos) con il progetto<br />

Ensemble Economique: da un tappeto di synth glaciali, nascono composizioni che<br />

mescolano vibrante elettronica, noise d'avanguardia e drone intensi. Musica misteriosa e<br />

d'atmosfera, cuore di tenebra <strong>de</strong>lla contemporaneità. Da contrasti di luce e buio partorisce<br />

anche la musica di<br />

Chelsea Wolf, il 20<br />

all'Init. L'artista californiana<br />

incrocia in<br />

modo perverso<br />

psych folk, black<br />

metal e profondo<br />

blues, <strong>roma</strong>ntica<br />

<strong>de</strong>can<strong>de</strong>za e caldo<br />

melodramma, Selda<br />

Bagcan e Antony<br />

Hegarty. Cru<strong>de</strong>le<br />

gioco <strong>de</strong>l <strong>de</strong>stino, la<br />

stessa sera al<br />

Jailbreak si esibisce<br />

chi <strong>de</strong>l folk rock ne è<br />

<strong>metromorfosi</strong><br />

ROCK ETC.


stato paladino: i Fairport<br />

Convention. Forti <strong>de</strong>l nuovo<br />

album Festival Bell, l'occasione<br />

è la celebrazione <strong>de</strong>i 45<br />

anni di carriera con <strong>de</strong>dica al<br />

festival di Cropredy, evento<br />

che raccoglie migliaia di<br />

appassionati sui prati<br />

<strong>de</strong>ll'Oxfordshire. Simon Nicol<br />

e Dave Pegg sono i menestrelli<br />

di un tempo, siete avvisati.<br />

Sempre al Jailbreak, il<br />

21, altro tuffo nella nostalgia<br />

con gli OAK con Richard<br />

Sinclair e Maartin Allcock, che propongono in Time Generator una serie di classici da<br />

Caravan, Camel, Hatfield & the North e Jethro Tull. Musica immaginifica al potere.<br />

Il 23 all'Init tocca alla liturgia <strong>de</strong>gli OM. Dopo aver riassestato la formazione con il tentacolare<br />

ed ipnotico Emil Amos (Grails) alla batteria, Al Cisneros fa pulsare ancora il suo<br />

basso titanico. Musica megalitica e ancestrale, quella <strong>de</strong>gli OM è l'incarnazione <strong>de</strong>l Verbo<br />

psiche<strong>de</strong>lico. In attesa di una nuova emissione iommica dopo God Is Good, il mantra è assicurato.<br />

Il 26 l'appuntamento è doppio. Al Circolo ritornano gli Arbouretum, forti con The<br />

Gathering di un nuovo capitolo <strong>de</strong>lla loro saga acid folk. Un appassionante trip nei meandri<br />

<strong>de</strong>l suono forgiato da Grateful Dead prima e Lungfish poi. Special guest, il folksinger<br />

di Nashville Luke Roberts. Al Dal Verme arriva Matt Hill, alias Umberto. Detta così è<br />

divertente, ascoltata fa paura: una filologica rilettura a base di synth claustrofobici <strong>de</strong>i<br />

classici horror, ispirata da Lucio Fulci, Dario Argento e John Carpenter. L'esperienza Expo<br />

’70 aiuta i siluri dronici: Prophecy of the Black Widow e From the Grave… sono trip elettrosatanici<br />

da acido solforico. Freeze! omaggia l'Axel Foley di Beverly Hills Cop, Final Exit è<br />

un suicidio dark ambient. Infine, per restare in tema lisergico, il 28 e 29 torna al Sinister<br />

Noise l'Acid Fest. Seconda edizione per due giorni <strong>de</strong>dicati al meglio <strong>de</strong>lla scena heavy<br />

psych con un totale di otto band da leccarsi i baffi. Il 28 aprono le danze Danava e<br />

Saviours: i primi amalgamano dark e stoner con metal primitivo, spunti glam e tentazioni<br />

al limite <strong>de</strong>l prog; i secondi sono una <strong>de</strong>vastante macchina da guerra groovy heavy metal<br />

di diretta discen<strong>de</strong>nza motorheadiana. In apertura, lo space doom di L'Ira <strong>de</strong>l Baccano<br />

ed il retro rock <strong>de</strong>gli Ape Skull. Il 29 si fa festa con i Karma To Burn, ormai <strong>de</strong>gli habitué<br />

<strong>de</strong>lle notti <strong>roma</strong>ne. Stoner rock strumentale roccioso e indiavolato, roba che lascia<br />

senza fiato e costringe ad agitare il capoccione. Per ribadire che l'Italia non è seconda a<br />

nessuno, completano la line up Black Rainbows (acid stoner'n'roll power trio), Black<br />

Land (extreme heavy psych) ed Elephante (instrumental lou<strong>de</strong>r rock).<br />

APRILE VARI ORARI E PREZZI<br />

VARI LUOGHI PER DETTAGLI LEGGI L’ARTICOLO E LA RUBRICA ROCK ETC. A PAG. 11<br />

9<br />

ALESSANDRO ZOPPO<br />

Arbouretum


<strong>metromorfosi</strong>


ROCK ETC.<br />

5 APRILE/ ANONIMA ARMONISTI<br />

Stazione Birra (via Placanica 172 - tel. 06.79845959); ore 22.00<br />

I sette samurai <strong>de</strong>lla musica a cappella per una serata divertentissima.<br />

6 APRILE/ PANE<br />

Le Mura (via di Porta Labicana 24 - tel. 06.64011757); ingresso con tessera<br />

Dopo Tutta la dolcezza ai vermi, l’ultimo gioiello firmato Pane si intitola<br />

Orsa Maggiore. La canzone d’autore amata da Metromorfosi.<br />

12 APRILE/ GIARDINI DI MIRÒ<br />

Brancaleone (via Levanna 13 - tel. 06.82004382); ore 22.00<br />

Il post-rock d'autore live con Good luck, ultimo lavoro uscito a marzo.<br />

19 APRILE/ ENSEMBLE ECONOMIQUE<br />

Dal Verme (via Luchino Dal Verme 8); ore 21.30 - euro 3<br />

Musica misteriosa, cuore di tenebra <strong>de</strong>lla contemporaneità. Per approfondire, leggi pag. 8.<br />

21 APRILE/ OAK + RICHARD SINCLAIR & MAARTIN ALLCOCK<br />

Jailbreak (via Tiburtina 870 - tel. 06.40801376); ore 21.30 - euro 10<br />

Con Time Generator una serie di classici da Caravan, Camel, Hatfield & the<br />

North (nell’immagine la copertina di The Rotters’ Club) e Jethro Tull per un<br />

tuffo nella musica immaginifica. Per approfondire, leggi pag. 8.<br />

22 APRILE/ TRIBRACO<br />

28DiVino Jazz (via Mirandola 21 - tel. 340.8249718); ore 22.30 - euro 5 + tessera<br />

Jazz rock psiche<strong>de</strong>lico in versione acustica per uno <strong>de</strong>i gruppi italiani più forti <strong>de</strong>lla scena attuale.<br />

26 APRILE/ MARCUS MILLER<br />

Auditorium PdM S (viale P. <strong>de</strong> Coubertin 30 - tel. 06.80241281); ore 21.00 - euro 25<br />

Il maestro <strong>de</strong>l basso elettrico insieme ad una band di giovani musicisti di notevole talento.<br />

23 APRILE/ BLUES TRAIL<br />

Ombre Rosse Caffè (piazza Sant'Egidio 12 - tel. 06.5884155); ore 22.00 - ingresso libero<br />

Voci e suoni <strong>de</strong>l <strong>de</strong>lta <strong>de</strong>l Mississippi alla riscoperta <strong>de</strong>i grandi maestri afroamericani. Con<br />

Luca Vaglica (voce e armonica) e Davi<strong>de</strong> Citrolo (voce, chitarra acustica e dobro).<br />

28 APRILE/ GIOVANNI TRUPPI<br />

Beba do Samba (via <strong>de</strong>i Messapi 8 - tel. 339.5750390); ore 22.00<br />

Giovane cantautore di talento tra Vinicio Capossella e Rino Gaetano.<br />

30 APRILE/ OMAGGIO AI POETI DELLA CANZONE ITALIANA<br />

Teatro Parioli - Peppino <strong>de</strong> Filippo (vai Giosuè Borsi 20 - tel. 06.8073040); ore 21.00<br />

Per Parioli in Musica Claudio Santa<strong>maria</strong>, nell'insolita veste di cantante, accompagnato da<br />

una Jazz All Star composta da Roberto Gatto alla batteria, Fabio Zeppetella alla chitarra,<br />

Ares Tavolazzi al contrabbasso e Ramberto Ciammarughi al pianoforte.<br />

11<br />

:: a cura di Max Parri - musica@<strong>metromorfosi</strong>.com


Foto di Sara Ciccarelli<br />

<strong>metromorfosi</strong>


CANTICA II - PARADISO<br />

Stupore, fascinazione,<br />

meraviglia. Sono questi<br />

i sentimenti che conquistano<br />

lo spettatore dinanzi<br />

agli ipnotici quadri i<strong>de</strong>ati<br />

dall’innovativo coreografo<br />

Emiliano Pellisari ex<br />

novo per il palco <strong>de</strong>l<br />

Teatro Olimpico e<br />

l'Acca<strong>de</strong>mia Filarmonica<br />

Romana a chiusura <strong>de</strong>l<br />

Festival Internazionale<br />

<strong>de</strong>lla Danza 2012. Uno<br />

spettacolo indimenticabile<br />

basato su illusioni ottiche,<br />

forza muscolare, atmosfere<br />

oniriche, armonie d'arte<br />

e artifizi tecnici nascosti<br />

nel buio, che rendono la<br />

Trilogia sulla Divina<br />

Commedia una rappresentazione<br />

davvero unica. Dopo l'Inferno e il Purgatorio, infatti, lo Studio <strong>de</strong>l gran<strong>de</strong> artista si<br />

cimenta quest'anno con il dantesco Cantica II riempiendo la scena con 14 quadri viventi<br />

ispirati alla pittura contemporanea ma <strong>de</strong>dicati interamente all'impalpabile Empireo. Lo spazio<br />

e il tempo si annullano nell'astrattezza <strong>de</strong>lla rappresentazione: tutto rimane sospeso in<br />

un mondo colorato, i pianeti diventano sfere giganti da cui sbucano le teste <strong>de</strong>i danzatori;<br />

altrove, l'Angelo di Dalì si materializza sul palcoscenico; una stanza magica fatta di oggetti<br />

e corpi nudi pren<strong>de</strong> vita ex abrupto togliendoci il fiato, a simboleggiare l'ordine divino. E<br />

ancora, corpi umani e cose si compenetrano fra loro nella coreografia <strong>de</strong>dicata al mondo<br />

lunare; lui e lei volteggiano fra tessuti d'oro e d'argento ricordando le creazioni di Klimt;<br />

un enorme quadro multicolore in stile Mondrian campeggia sulla scena e si scompone; una<br />

gran<strong>de</strong> tela bianca di fontaniana memoria si taglia in tre e si trasforma in quattro sculture<br />

giganti. Tutto è in perenne equilibrio sospeso, in dinamica trasformazione <strong>de</strong>ntro un'atmosfera<br />

divina senza tempo. Un Paradiso sorpren<strong>de</strong>nte e multiforme ca<strong>de</strong>nzato da musica<br />

elettronica avantgar<strong>de</strong> e classica contemporanea. Un sogno imperdibile.<br />

11-22 APRILE ORE 21.00, DOM. ORE 18.00, RIPOSO: 16 E 19 APRILE - EURO 14/30<br />

TEATRO OLIMPICO PIAZZA GENTILE DA FABRIANO 7 - TEL. 06.3265991<br />

13<br />

DANZA<br />

MARINA DE BENEDICTIS


Venite a trovarci nel regno <strong>de</strong>lla birra.<br />

Arte <strong>de</strong>lla spinatura, tecnica <strong>de</strong>gustativa, bellezza <strong>de</strong>l bere.<br />

Area espositiva per mostre fotografiche e pittoriche.<br />

Consigliato dalla Nanobirra di Metromorfosi.<br />

Mc Queen vi aspetta in zona San Pietro!<br />

Mc Queen Pub :: tel. 06.631872 :: via Aurelia, 77 Roma<br />

<strong>metromorfosi</strong>


LE GELATERIE DOVE TORNARE<br />

GIOLITTI Centro storico<br />

via <strong>de</strong>gli Uffici <strong>de</strong>l Vicario 40 - tel. 06.6991243 - www.giolitti.it<br />

Una tradizione che non si squaglia mai: dal 1900 il gelato doc <strong>de</strong>l Centro Storico.<br />

SAN CRISIPINO Centro storico<br />

via <strong>de</strong>lla Panetteria 42 - tel. 06.6793924 - www.ilgelatodisancrispino.it -<br />

mar. chiuso<br />

Una gelateria-gioielleria. Gran<strong>de</strong> cura <strong>de</strong>i particolari e prezzi alti. Sedi anche<br />

vicino al Pantheon, a San Giovanni, a Lunghezza e all'aeroporto di Fiumicino.<br />

FRIGIDARIUM Centro storico<br />

via <strong>de</strong>l Governo Vecchio 112 - www.frigidarium-gelateria.com<br />

A cento metri da piazza Navona, un gelato doc per <strong>roma</strong>ni affezionati e turisti.<br />

CHECCO ER CARRETTIERE Trastevere<br />

via Bene<strong>de</strong>tta 10/13 - tel. 06.5800985 - www.checcoercarettiere.it<br />

Un'istituzione per il gelato trasteverino.<br />

SAN CALISTO Trastevere<br />

piazza di San Calisto - tel. 06.5835869 - dom. chiuso<br />

Il gelato di qualità a 1 euro? La risposta è San Calisto. Gusti classici da leccarsi i baffi.<br />

DEI GRACCHI Prati<br />

via <strong>de</strong>i Gracchi 272 - www.gelateria<strong>de</strong>igracchi.com<br />

Prodotti naturali e scelta di gusti molto particolari a cura di Alberto Manassei. Da provare il<br />

gelato alla mandorla.<br />

OLD BRIDGE Prati<br />

viale Bastioni di Michelangelo 5 - tel. 328.4119478 - tel. www.oldbridgegelateria.com<br />

Porzioni giganti e lunghe file di turisti a due passi da piazza Risorgimento.<br />

SETTIMO GELO Prati<br />

via Vodice 21a - tel. 06.3725567 - www.alsettimogelo.it - lun. chiuso<br />

Non solo tradizione, ma ottimo lavoro di ricerca per gusti sempre originali.<br />

PALAZZO DEL FREDDO - GIOVANNI FASSI Esquilino<br />

via Principe Eugenio 65 - tel. 06.4464740 - www.palazzo<strong>de</strong>lfreddo.it - lun. chiuso<br />

La storia narra che Giacomo Fassi aprì una piccola bottega di ghiaccio e<br />

mescita di birra in via <strong>de</strong>lle Quattro Fontane. Oggi Fassi è anche a Seoul e<br />

Shangai con i suoi gelati e i suoi inconfondibili semifreddi.<br />

ORSO GOLOSO La Giustiniana<br />

via Vittorio Piccinini 13<br />

Lettori metromorfici <strong>de</strong>lla Giustiniana ci hanno segnalato l’Orso Goloso. Abbiamo verificato:<br />

ottimo consiglio...<br />

15<br />

:: Nanoguida 17 a cura di Amos On


LA STASI DUE ECCEZIONI<br />

Nanni Moretti ha messo un bel punto. Fermo e preciso (e necessario). Distributore (con la sua<br />

Sacher) di Cesare <strong>de</strong>ve morire, ultimo lavoro cinematografico <strong>de</strong>gli ultraottantenni fratelli<br />

Paolo e Vittorio Taviani che, piacevolmente e sorpren<strong>de</strong>ntemente, hanno portato a casa l'Orso<br />

d'Oro <strong>de</strong>lla Berlinale 2012, presenti in concorso. "L'Orso d'oro a Cesare <strong>de</strong>ve morire è una vittoria<br />

<strong>de</strong>i fratelli Taviani, non <strong>de</strong>l cinema italiano". Un sassolino nella scarpa, quello di Moretti, tolto<br />

al momento giusto e al posto giusto (presentazione alla stampa <strong>de</strong>l film): soltanto con l'Orso d'Oro<br />

in tasca, infatti, i consolidati fratelli-cineasti toscani hanno visto tradotti in complimenti le diffi<strong>de</strong>nze<br />

che, i<strong>de</strong>a-progetto sulla carta, li hanno circondati, ren<strong>de</strong>ndo impervio l'avvio <strong>de</strong>i finanziamenti<br />

e <strong>de</strong>lle riprese. Che sia stato un Festival 'mediocre' (nella vetrina <strong>de</strong>l concorso ufficiale)<br />

come Berlino (gli Orsi d'Oro-d'Argento che ho avuto modo di visionare finora si accomunano per<br />

una in medias res filmica tale da ren<strong>de</strong>rlo estremamente acerbo per qualità) a permettere di alza-<br />

re qualche flebile vis polemica in casa nostra, mi produce un sorriso <strong>de</strong>licato. E sorrido ancor di<br />

più quando mi immergo nella visione di Cesare <strong>de</strong>ve morire: i Taviani, rispettivamente <strong>de</strong>l 1931<br />

e <strong>de</strong>l 1929, si rivelano molto più originali e innovativi di un sostanzioso pacco di nuova generazione<br />

cinematografica italiana (prodotta e distribuita). L'aver rielaborato filmicamente l'esperienza<br />

<strong>de</strong>gli spettacoli teatrali <strong>de</strong>i <strong>de</strong>tenuti di Rebibbia intuendo una messa in scena <strong>de</strong>ntro la fisicità<br />

materica e mentale <strong>de</strong>l carcere, tra ferro, grate e cemento, nell'asetticismo di spazi vuoticostretti-compressi,<br />

nella realtà <strong>de</strong>i dialetti e <strong>de</strong>lla storia di ciascun <strong>de</strong>tenuto, nel progressivo<br />

immergersi in consapevolezza <strong>de</strong>gli attori-carcerati all'interno <strong>de</strong>l ruolo ricoperto e, contemporaneamente,<br />

nella rispettiva condizione di monchi di libertà e di vita di cui solo ora, paradossalmente,<br />

se ne sente il peso e se ne scopre il valore, è metafora calzante <strong>de</strong>lla vita (carceraria e<br />

non), nella quale tutti, in misura più o meno greve, concediamo-barattiamo-sacrifichiamo un<br />

<strong>metromorfosi</strong><br />

CINEMA


pezzo di libertà. Pur imperfetta nel non aver avvertito come superflua l'aggiunta di momenti 'esterni'<br />

di esistenza carceraria alla imme<strong>de</strong>simazione teatrale <strong>de</strong>i <strong>de</strong>tenuti, la pellicola <strong>de</strong>i fratelli Taviani<br />

è lo<strong>de</strong>vole 'contrasto' sulla cartina di tornasole di una cinematografia italiana (prodotta e distribuita)<br />

pessima e senza alcun salvacondotto da conce<strong>de</strong>re (né per tematiche proposte dai cosid<strong>de</strong>tti<br />

nuovi autori, né per scelte di finanziamento <strong>de</strong>lle case di produzione). Altro 'contrasto' lo<strong>de</strong>vole,<br />

doppiamente lo<strong>de</strong>vole perché generazionalmente agli antipodi anagrafici <strong>de</strong>i Taviani, è quello di<br />

Davi<strong>de</strong> Manuli. Che ha fatto tappa all'International Film Festival di Rotterdam (IFFR) con il suo ultimo<br />

film, La leggenda di Kaspar Hauser (2012). La macchia <strong>de</strong>strutturante, visionario-stilistico-sonora-emotiva<br />

di Davi<strong>de</strong> Manuli ha resistito, indomata, alle pregresse e frustranti attese nei corridoi<br />

ministeriali. Motore primo e rivelatore di tale reale talento, un indispensabile autofinanziamento che<br />

ha portato Manuli fino a Beket (2008) - porzione prima <strong>de</strong>l dittico che La leggenda di Kaspar Hauser<br />

ha completato -, legando nel paesaggio selvaggio-esotico <strong>de</strong>ll'entroterra sardo e nei personaggi surreali<br />

in cui ci imbattiamo, Aspettando Godot e Finale di partita di Samuel Beckett, in una rivisitazione<br />

che è novus, entità di cinema distinta ed esattamente <strong>de</strong>finita nel fascinoso e illuminante risveglio<br />

visivo e percettivo di porzioni-verità-parodossi temporali e spaziali nei quali veniamo immersi.<br />

Il lancio a Locarno e in altri Festival Internazionali che ne hanno sancito riconoscimenti ed<br />

apprezzamenti non è bastato allo zombi distributivo Italia: la pellicola è riuscita a girare nelle<br />

nostre sale solo grazie ad una autodistribuzione (con l'appoggio <strong>de</strong>lla Blue Film di Bruno Tribbioli<br />

e Alessandro Bonifazi, che hanno instaurato un legame diretto con gli esercenti), e successivamente<br />

nel circuito dvd con la Minerva Raro Vi<strong>de</strong>o. La leggenda di Kaspar Hauser go<strong>de</strong> <strong>de</strong>lla<br />

stessa attraenza di Beket. La Sar<strong>de</strong>gna è nuovamente location privilegiata per la versione poetico-surreale-contemporanea-manuliana<br />

<strong>de</strong>l mistero <strong>de</strong>l fanciullo Kaspar Hauser: apparso d'improvviso<br />

su una piazza di Norimberga nel 1828, estraneo a qualunque cognizione <strong>de</strong>ll'umana<br />

convivenza… Pare che questa volta una lungimiranza distributiva (da parte <strong>de</strong>lla Iris Film) farà<br />

approdare la pellicola di Manuli anche nelle nostre sale. Non per<strong>de</strong>tevela.<br />

17<br />

MARIA CERA<br />

Un’immagine da La leggenda di Kaspar Hauser


IL CINECONTORSIONISTA<br />

12-15 APRILE/ ITALIA DOC: IN QUESTO PAESE - VII ED.<br />

Casa <strong>de</strong>l Cinema (largo Marcello Mastroianni 1 - www.casa<strong>de</strong>lcinema.it) - ore 18.00 - Sala Kodac<br />

- ingresso libero fino ad esaurimento posti<br />

Ultime proiezioni-repliche <strong>de</strong>lla bella rassegna curata da Maurizio di Rienzo, giunta alla settima edizione:<br />

quest'anno il cinema <strong>de</strong>l reale ha sviscerato una buona fetta storica e sociale <strong>de</strong>l nostro<br />

paese. Inconscio italiano (2011) di Luca Guadagnino è la pellicola che prolunga e sancisce il termine<br />

di questo viaggio: film-saggio, scisso in due parti, che rievoca la colonizzazione <strong>de</strong>ll'Etiopia, sviscerata<br />

dando voce a sei intellettuali (gli storici Angelo <strong>de</strong>l Boca e Lucia Ceci, gli antropologi Iain<br />

Chambers e Michela Fusaschi e i filosofi Alberto Burgio e Ida Dominijanni) e <strong>de</strong>strutturando le immagini<br />

<strong>de</strong>i documentari di propaganda, indagando sul velato-invisibile-inconscio <strong>de</strong>ll'i<strong>de</strong>ntità italiana.<br />

13-20 APRILE/ RIFF AWARDS 2012 - XI ED.<br />

Nuovo cinema L'Aquila (via L'Aquila 68); Casa <strong>de</strong>l Cinema (largo Marcello<br />

Mastroianni 1 ) - www.riff.it<br />

I 150 film, con le annesse anteprime mondiali-europee ed opere prime,<br />

quest'anno si divi<strong>de</strong>ranno tra il Nuovo Cinema Aquila e la Casa <strong>de</strong>l Cinema<br />

(che ospiterà la sezione documentari, con ben 12 pellicole italiane). Per<br />

questa edizione, l'occhio <strong>de</strong>ll'indipen<strong>de</strong>nza cinematografica <strong>de</strong>l RIFF si concentra<br />

sull'Europa. Tra le opere prime: Room 304 (2011) <strong>de</strong>lla danese Birgitte Stærmose;<br />

Volcano (2011) <strong>de</strong>ll'islan<strong>de</strong>se Rúnar Rúnarsson, selezionato a Cannes per la Director's<br />

Fortnight. Per la Germania: Angel Express (pellicola <strong>de</strong>l 1998 tagliata-rimaneggiata dopo<br />

12 anni dal suo autore RP Kahl) e Combat Girl (2011), esordio di David Wnendt. Courage<br />

(2011) è l'opera seconda <strong>de</strong>l polacco Greg Zglinski. Gran<strong>de</strong> attesa per Ristabbanna (2011)<br />

(in concorso per la sezione lungometraggi) di Gianni Cardillo e Daniele <strong>de</strong> Plano, ultimo film<br />

interpretato da Ben Gazzara (foto).<br />

17-22 APRILE/ RENDEZ-VOUS - APPUNTAMENTO CON IL NUOVO CINEMA FRANCESE - II ED.<br />

Casa <strong>de</strong>l Cinema (largo Marcello Mastroianni 1), Institut français Centre Saint-Louis (largo Toniolo<br />

20/22), Acca<strong>de</strong>mia di Francia a Roma - Villa Medici (viale Trinità <strong>de</strong>i Monti 1), Cinema Fiamma<br />

(via Bissolati 47); proiezioni in v.o. con sottotitoli in italiano - www.ren<strong>de</strong>zvouscinemafrancese.it<br />

Torna a Roma il Festival <strong>de</strong>dicato al nuovissimo cinema d'Oltralpe: dislocato in 4 luoghi-spazi visivi,<br />

la vetrina per i giovanissimi avrà il suo quartier generale a Villa Medici, con un ciclo avant-gar<strong>de</strong> a<br />

tema, mentre il Centre Saint-Louis sarà focus per un importante personaggio <strong>de</strong>l<br />

cinema francese. 40 titoli, ed una programmazione che attraversa tutti i generi,<br />

dai campioni di incasso alle pellicole indipen<strong>de</strong>nti. Segnaliamo: L'exercice <strong>de</strong> l'Etat<br />

(2011) di Pierre Schoeller con Olivier Gourmet, 11 nomination ai César 2012,<br />

riflessione intensa e spietata sul potere e i meccanismi-substrati <strong>de</strong>lla politica; Un<br />

heureux événement (2011, foto) di Rémi Bezançon, con Louise Bourgouin e Pio<br />

Marmaï: sentimenti contrastanti e affastellati si legano alla nascita di un bambino…<br />

CONCORSO: EST FILM FESTIVAL 2012 VI ED. - 21-30 LUGLIO - SCADENZA 15 MAGGIO<br />

Info e regolamento su www.estfilmfestival.it<br />

Aperte le selezioni alla VI edizione di un Festival impegnato a sostenere il cinema indipen<strong>de</strong>nte italiano,<br />

combinandolo alla mondanità cinematografica nazionale ed internazionale. Tre le sezioni<br />

competitive, riservate esclusivamente ad opere italiane: lungometraggi di finzione realizzati dopo<br />

il 1° gennaio 2010, non inferiori a 60'; cortometraggi realizzati dopo il 1° gennaio 2011, non superiori<br />

a 25'; documentari realizzati dopo il 1° gennaio 2010, non inferiori a 50'.<br />

<strong>metromorfosi</strong><br />

:: a cura di Maria Cera - cinema@<strong>metromorfosi</strong>.com


FILM!<br />

19<br />

GRANDESCHERMO<br />

POLLO ALLE PRUGNE<br />

Teheran, fine anni '50. Dopo una lite con la moglie, il violinista Nasser<br />

Alì (Mathieu Almaric) si ritrova con il suo prezioso violino distrutto.<br />

Prova a comprarne uno nuovo, ma il suono <strong>de</strong>l suo vecchio strumento<br />

è insostituibile: <strong>de</strong>ci<strong>de</strong> così di lasciarsi morire. Negli otto giorni che<br />

precedono la sua dipartita, scopriamo la frustrazione di Alì per un<br />

matrimonio forzato, un amore perduto e un Iran irriconoscibile. Dopo<br />

l'acclamato Persepolis, Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud danno<br />

vitalità cinetica - non d'animazione - a un'altra graphic novel <strong>de</strong>ll'autrice,<br />

raccontando una favola tragica ed onirica, dagli echi politici.<br />

in sala dal 6 aprile<br />

DIAZ<br />

Daniele Vicari riporta alla ribalta i fatti di quel nefasto luglio 2001 a<br />

Genova, quando la scuola Diaz e la caserma di Bolzaneto si trasformarono<br />

in una 'macelleria messicana' e nel nostro Paese prese pie<strong>de</strong> l'inaccettabile<br />

sospensione <strong>de</strong>lla <strong>de</strong>mocrazia. Luca (Elio Germano) è un giornalista<br />

che parte alla volta di Genova per capire cosa succe<strong>de</strong>; Alma,<br />

un'anarchica te<strong>de</strong>sca che ha vissuto in prima linea gli scontri; Marco, un<br />

organizzatore <strong>de</strong>l Genoa Social Forum; Max (Claudio Santa<strong>maria</strong>)<br />

comanda il VII nucleo <strong>de</strong>lla polizia. Nella casualità <strong>de</strong>ll'incontro, queste<br />

persone condivi<strong>de</strong>ranno l'esperienza di 'quella notte alla Diaz'.<br />

in sala dal 13 aprile<br />

IL PRIMO UOMO<br />

Gianni Amelio (foto) porta in sala l'ultimo commovente e autobiografico<br />

<strong>roma</strong>nzo di Albert Camus, pubblicato postumo nel 1994, conquistando il<br />

Premio <strong>de</strong>lla Critica al Toronto Film Festival 2011. Sul finire <strong>de</strong>gli anni '50,<br />

Jacques Cormery, alter ego di Camus, fa ritorno in Algeria dopo essere<br />

stato in Francia in visita alla tomba <strong>de</strong>l padre morto durante la prima guerra<br />

mondiale. Cercando informazioni sul genitore, Cormery/Camus ripercorre<br />

la propria vita, l'infanzia, gli affetti, le tradizioni, i sogni vissuti in "un<br />

anonimato dove non esiste né passato né avvenire", dai quali si profila<br />

l'uomo i<strong>de</strong>ale, quel 'primo uomo' che potrebbe albergare in tutti noi.<br />

in sala dal 20 aprile<br />

TO ROME WITH LOVE<br />

Dopo l'omaggio a Parigi di Midnight in Paris, Woody Allen (foto) si ispira<br />

alle novelle <strong>de</strong>l Decameron - caposaldo letterario trecentesco concepito da<br />

Boccaccio - per raccontarci Roma e l'Italia nella coesistenza tra antico e<br />

mo<strong>de</strong>rno che ci distingue e caratterizza. To Rome with love è ripartito in<br />

quattro episodi che coinvolgono quattro turisti americani nella Città<br />

Eterna. Oltre a Roberto Benigni e allo stesso Allen che torna a recitare in<br />

un proprio film dopo Scoop (2006), il cast è ricco e corposo: Penélope<br />

Cruz, Alec Baldwin, Jesse Eisenberg, Ellen Page, Riccardo Scamarcio,<br />

Antonio Albanese. Anteprima mondiale a Roma.<br />

in sala dal 20 aprile<br />

:: a cura di Francesca Vantaggiato - cinema@<strong>metromorfosi</strong>.com


PALCO 06<br />

3-5 APRILE/ STELLE DANZANTI<br />

Teatro Ambra alla Garbatella (piazza Giovanni da Triora 15 - tel. 06.81173900); ore 21.00<br />

- 13/17<br />

La regista Chiara Tomarelli prosegue la sua indagine sul femminile che vive ai margini <strong>de</strong>lla<br />

società, attraverso la raccolta di testimonianze di donne, <strong>de</strong>tenute e poliziotte.<br />

10-15 APRILE/ NOOSFERA TITANIC mediapartner <strong>metromorfosi</strong><br />

Teatro Argot (via Natale Del Gran<strong>de</strong> 27 - tel. 06.5898111 ); ore 20.45,<br />

dom. 18.45 euro - 10/12<br />

"Essere attori di questo Teatro è come essere saliti sul Titanic. Mentre la<br />

nave affonda, mentre tutto intorno ca<strong>de</strong> giù, mentre non si capisce mai se<br />

quello che tocchiamo è ormai il fondo o se il fondo in fondo non c'è mai,<br />

noi, da anni, anni, anni, tutti i giorni, tutti, noi, noi tutti, suoniamo, suoniamo<br />

e continuiamo a suonare". Di e con Roberto Latini. Ricordiamo che il 6 aprile sca<strong>de</strong><br />

il bando di Argot Off - Un sentiero per il futuro (www.teatroargotstudio.com).<br />

10 -29 APRILE/ AUNTIE AND ME<br />

Teatro <strong>de</strong>lla Cometa (via <strong>de</strong>l Teatro Marcello 4 - tel. 06.6784380); ore 21.00, sab. 17.00<br />

e 21.00, dom.17.00, lun. riposo - euro 20/27<br />

Una commedia nera, colorata di sarcasmo e tenerezza. Con Alessandro Benvenuti e<br />

Barbara Valmorin.<br />

11-15 APRILE/ A LETTO DOPO CAROSELLO<br />

Teatro Cassia (via Santa Giovanna Elisabetta 69 - tel. 06.96527967); ore 21.00, dom.<br />

17.30 - euro 8/20<br />

Un omaggio personale, passionale e interattivo alle icone indimenticabili <strong>de</strong>gli anni '70. Di<br />

e con Michela Andreozzi.<br />

13-14 APRILE/ A FLOWER FOR PINA BAUSCH<br />

Teatro India (lungotevere Vittorio Gassman - tel. 06.684000311/14 ); ore 21.00 - euro 14/16<br />

"Non sono interessata a come la gente si muove ma a cosa la faccia muovere". Dal suggerimento<br />

di Pina Baush nasce lo spettacolo <strong>de</strong>i Belarus Free Theatre. Il corpo diventa strumento<br />

di racconto di <strong>de</strong>si<strong>de</strong>ri irrealizzabili e opportunità mancate.<br />

13-29 APRILE/ SATYRICON<br />

Teatro Vascello (via G. Carini 78 - tel. 06.5881021); ore 21.00, dom. 18.00, lun. riposo -<br />

euro 15/20<br />

Un progetto ambizioso e creativo per il quale sei drammaturghi italiani hanno riaperto,<br />

esplorato e reinterpretato le pagine antiche di una <strong>de</strong>lle più importanti opere capitali <strong>de</strong>lla<br />

classicità latina. Regia di Massimo Verdastro.<br />

24-25 APRILE/ GRIMMLESS<br />

Teatro Palladium (piazza B. Romano 8 - tel. 06.57332768); ore 20.30 - euro 10/15<br />

La compagnia Ricci/Forte continua il suo percorso, mescolando echi letterali<br />

a linguaggi <strong>de</strong>l presente. Questa volta l'irruzione è nei meandri oscuri<br />

<strong>de</strong>ll'universo <strong>de</strong>lla fiaba. Un'esplosione violenta, cru<strong>de</strong>le e poetica che mira<br />

a far saltare in aria le regole e le convenzioni <strong>de</strong>lla massificazione.<br />

:: a cura di Marcella Santomassimo - ms@<strong>metromorfosi</strong>.com<br />

<strong>metromorfosi</strong>


IL GIRO DEL MONDO<br />

IN 80 GIORNI IN 2 GIORNI<br />

La compagnia <strong>roma</strong>na MK torna al teatro<br />

Palladium per una due giorni "mordi e fuggi",<br />

offrendo all'affezionato pubblico <strong>roma</strong>no una<br />

seconda tappa <strong>de</strong>l suo ultimo Il giro <strong>de</strong>l mondo in<br />

80 giorni. Dopo Quattro danze coloniali viste da<br />

vicino, attraverso quest'ultima creazione coreografica,<br />

la compagnia di Michele Di Stefano conferma<br />

la propria recente inclinazione al viaggio: curiosità<br />

iper-continentale che ci abita, riflessione sull'incontro<br />

(e sul clima), spaesamento, superamento<br />

e <strong>de</strong>finizione <strong>de</strong>i limiti/confini tra qui e altrove. Il<br />

lavoro accoglie all'interno di una forma-tragitto<br />

stabile l'evenemenziale, anche se programmatica,<br />

partecipazione di artisti visivi e/o danzatori provenienti<br />

da esperienze estranee alla compagnia, in<br />

un humus "permeabile al cambiamento". Resta la<br />

dimensione coreografica pura in cui si situa, fin dai<br />

fulgenti esordi nel 1999, il lavoro di MK.<br />

Corpi che portano concetto attraverso <strong>de</strong>lle<br />

forme e <strong>de</strong>i di-segni fisici astratti ma precisi. Corpi<br />

che circoscrivono traiettorie di pensiero, filosofie,<br />

ad<strong>de</strong>nsamenti di significato sensibili (visibili, orecchiabili).<br />

In questo viaggio alla Jules Verne troviamo<br />

la formalizzazione (non il processo!) di un tragitto<br />

(un viaggio appunto) la cui <strong>de</strong>stinazione è rimpiazzata da un "Everywhere" mo<strong>de</strong>rno spazio<br />

globalizzato, quello <strong>de</strong>l turismo e <strong>de</strong>l capitalismo, - ma anche quello <strong>de</strong>l web diremmo noi più<br />

spartanamente - che sulla scena assomiglia tanto ad un campo da golf quanto ad un villaggio<br />

rurale, ad un salone d'Esposizione Universale quanto al luogo di una festa colonialista. E per<br />

chi non riuscisse oggi stesso (giovedì primo aprile), o non sia riuscito ieri, quando il nostro suggerimento<br />

- perché tale vorrebbe essere una sì intricata presentazione - non era ancora giunto<br />

alle vostre mani/occhi, visitando il bel sito <strong>de</strong>lla compagnia (un'opera d'arte anch'esso:<br />

www.mkonline.it) potrà seguire da vicino le prossime tappe <strong>de</strong>l viaggio, e chissà magari raggiungere<br />

la formazione all’ottantesimo giorno, meta: chissà.<br />

31 MARZO - 1 APRILE ORE 20.30, DOM. 17.00 - EURO 10/15<br />

TEATRO PALLADIUM PIAZZA BARTOLOMEO ROMANO 8 - TEL. 06.57332768 - WWW.ROMAEUROPA.NET<br />

21<br />

TEATRO<br />

CHIARA PIRRI<br />

Foto di Andrea Macchia


REG MASTICE III<br />

Nasce a Rimini, a Portland e a<br />

Oxford. Beve preferibilmente vermouth<br />

e acqua tonica. Ha un gatto<br />

cieco di nome Chesterton e un pesce<br />

rosso di nome Hoepli. Guida una<br />

Ford Camaro <strong>de</strong>l 65, ver<strong>de</strong> amaranto,<br />

ammaccata sul lato <strong>de</strong>stro.<br />

Colleziona fucili e dipinge, si interessa<br />

di Rock, surf e dottrine esoteriche.<br />

In attesa di ricominciare a fumare,<br />

indossa sempre la cravatta. Cambia<br />

raramente taglio di basette, adora il<br />

velluto blu, l'odore di benzina e i fiori<br />

di plastica. Illustratore gastrico e psiche<strong>de</strong>lico,<br />

consulente cosmico, creatore<br />

di rudi cocktails per adolescenti<br />

sbracciati. Ha scritto svariati racconti<br />

pornografici sotto lo scomodo pseudonimo<br />

Vezz Karamazov/Orlowsky,<br />

tutti pubblicati su riviste sotterranee<br />

tra il 2003 e il 2007. Nel 2008 ha spedito<br />

20 poesie scritte con la mano<br />

sinistra a 20 indirizzi immaginari tra<br />

Milano e Siracusa. Nel 2011 ha illustrato<br />

l'antico testamento con una penna bic su carta per fotocopie, per<strong>de</strong>ndo poi tutte le tavole<br />

su un interregionale per Senigallia. È convinto che Bringing all back home di Markus Lansky<br />

sia inspiegabilmente il miglior album <strong>de</strong>lla storia <strong>de</strong>l Rock, seguito dall'esordio <strong>de</strong>i Peppermint<br />

Trolley Company. Vive in una piccola tenuta chiamata Castle Hooray, vicino al casello di Rimini<br />

nord, fitta di zerbini e passaggi segreti. Leggen<strong>de</strong> metropolitane gli attribuiscono diversi poteri<br />

ultraterreni, mitigati però dalla sua enorme pigrizia fisica.<br />

Amici di Metromorfosi, finalmente l'intervista a colui che sta firmando molte <strong>de</strong>lle nostre<br />

copertine e tavole: Reg Mastice, un disegnatore che riconosciamo, nonostante lo stile<br />

camaleontico, per i suoi lavori dal tocco inconfondibile e irriverente. Il tuo nome è legato<br />

alla rivista. Come sei stato coinvolto nel progetto?<br />

L'immancabile Kraushaar mi ha trovato in qualche angolo <strong>de</strong>l web, e mi ha chiesto di illustrare<br />

un suo scritto. Sono sempre stato scettico circa l'utilità <strong>de</strong>lle "figurine" nei <strong>roma</strong>nzi,<br />

ma i suoi racconti-tic erano diversi, si poteva giocare a costruire una scenografia <strong>de</strong>ll'assurdo,<br />

quattro mura senza soffitto tutt'intorno alle parole, quasi <strong>de</strong>lle miniature nevrotiche.<br />

Ho accettato.<br />

<strong>metromorfosi</strong><br />

IN COPERTINA<br />

Night poem


Non è facile inserire Reg Mastice in un genere ben <strong>de</strong>terminato: spazi in maniera disinvolta dall'onirico<br />

al grottesco fino a sfruttare elementi iconografici <strong>de</strong>lla tradizione rinascimentale sempre, però,<br />

in maniera dissacrante. Chi o quali temi sono fonte di ispirazione nei tuoi fumetti e illustrazioni?<br />

Rispon<strong>de</strong>rò citando alcuni punti cardine di quella che mi piace chiamare poetica retinica<br />

post-mo<strong>de</strong>rna, mischiati a nomi di grandi visionari che ritengo costanti fonti d'ispirazione:<br />

Albin Brunovsky, false sirene <strong>de</strong>lle isole Fiji, John Buzon Trio, trilobiti, Henry Holiday, fermoimmagini<br />

<strong>de</strong>i vi<strong>de</strong>o <strong>de</strong>lle torri gemelle, Max Ernst, surf chitarristico, Dino Buzzati, teletubbies,<br />

Bouguereau, tassi<strong>de</strong>rmia vittoriana, Anna Karina, allucinazioni, Eduardo Munoz Bachs,<br />

view-master, i pavimenti a scacchi <strong>de</strong>l Vermeer, Jan Lenica, pecore vegetali, agiografia, ufo,<br />

il cane interrato <strong>de</strong>l Goya, il canale di Suez, Guido Cagnacci, corvi bulgari, siringhe, Luigi<br />

Galvani, marshmallows, pornografia, unicorni, autopsie, annunciazioni.<br />

Immagino che disegni da sempre come la maggior parte <strong>de</strong>gli artisti di professione: c'è un<br />

momento particolare in cui hai <strong>de</strong>ciso che questo sarebbe stato il tuo lavoro?<br />

Disegnando i volti grinzosi <strong>de</strong>lle mummie egizie, quando avevo cinque anni. Feci queste venti,<br />

trenta tavole a matita sui misteri <strong>de</strong>ll'antico Egitto. Indagini prepuberali circa la vita e la morte,<br />

e tutto ciò che di gran<strong>de</strong> e assurdo può stare in mezzo. Ho continuato a disegnare fino al 2004,<br />

poi ho smesso, perché ho scoperto che scrivendo riuscivo ad utilizzare sfumature che non avrebbero<br />

impastato in fase di stampa. Nel 2007 ho ritrovato fiducia nei media visivi. Ma continuo a<br />

pensare che certe cose vadano scritte, e non disegnate. Così come, per altre cose, è vero il contrario.<br />

Finché mi sarà possibile fare entrambe contemporaneamente, le farò.<br />

Hai fatto studi particolari per migliorare le tue<br />

abilità nel disegno, e se sì quali?<br />

Autodidatta, per pigrizia e non per scelta.<br />

Qual è il processo produttivo di una tavola? Come<br />

viene pensata, creata e realizzata, e quando la<br />

consi<strong>de</strong>ri completata? Quanto tempo lavori sulle<br />

bozze e quante ore può pren<strong>de</strong>rti l'esecuzione di<br />

una singola tavola?<br />

Se si tratta d'illustrare qualcosa scritto da altri,<br />

cerco di innamorarmi <strong>de</strong>lle parole e di tradirle con<br />

eleganza, sperando che poi si rimanga buoni<br />

amici. Se si tratta di cose mie, la situazione si fa<br />

più simile ad un monologo paranoico, e il tutto<br />

proce<strong>de</strong> all'incirca come una mano in cerca di un<br />

interruttore in una stanza buia. I tempi di lavorazione<br />

sono o lunghissimi o cortissimi. Di solito<br />

comincio con una bozza e finisco su una bozza,<br />

che è un po' come mangiare primo e secondo<br />

nello stesso piatto di portata, una cosa grandiosa<br />

che purtroppo ho scoperto solo recentemente.<br />

23<br />

Kid with sickle


La copertina di Metromorfosi 39 con Drunk ambassador in a siberian blizzard Titless third-eyed ugly girl insi<strong>de</strong> a slaughterhouse<br />

Quali sono i tuoi strumenti di lavoro? Disegni<br />

su carta e poi perfezioni tutto al computer?<br />

Matite morsicate e occhi fissi sul lampadario.<br />

Poi chine indiane e guazzi economici. Il computer<br />

di solito lo uso solo per colorare <strong>de</strong>terminate<br />

cose, quando mi accorgo che una stesura<br />

digitale, uniforme e ultraviolenta potrebbe<br />

aiutare l'osservatore a confon<strong>de</strong>rsi il più<br />

velocemente possibile. E poi credo che sia<br />

sempre più saggio colorare qualcosa in modo<br />

che alla fine somigli ad una tavola di Diabolik,<br />

piuttosto che ad un covone di fieno di Monet.<br />

Cosa ti piace disegnare e ti dà maggiori soddisfazioni,<br />

e con cosa, invece, trovi maggiori<br />

difficoltà. Usi qualche piccolo trucco quando<br />

qualcosa non ti viene come vorresti?<br />

Ci sono cose che tendo a disegnare il più possibile,<br />

perché mi provocano una sorta di esaltazione<br />

mistica: <strong>de</strong>nti, corvi, madonne,<br />

kebab, grovigli di capelli, teschi, aureole e<br />

sguardi sordidi di ragazze difficili. Se una cosa mi dà più difficoltà e meno piacere invece<br />

evito di disegnarla. Tipo le api, le esplosioni, i frutteti e le on<strong>de</strong> <strong>de</strong>l mare. Una via di fuga<br />

in questi casi è il collage: un modo molto veloce ed efficace per disegnare qualcosa di meravigliosamente<br />

realistico senza disegnarlo affatto. E se le cose poi buttano davvero male, si<br />

straccia tutto e ci si accen<strong>de</strong> una pipa ad acqua.<br />

<strong>metromorfosi</strong><br />

La copertina di Metromorfosi 50 con Tepid Islands (coolest minds of 20th century)


Hai qualche rito che compi quando ti metti al lavoro? Ad esempio ascolti musica, bevi caffè,<br />

fumi…?<br />

Il caffè e il fumo sono alleati un po' inva<strong>de</strong>nti, preferisco tenerli per il prima e il dopo.<br />

Durante, invece, può ren<strong>de</strong>rsi utile qualche vecchio disco di musica surf cinese, o qualche<br />

mortifero tropicalismo alla Martin Denny e Les Baxter.<br />

Riusciremo mai a ve<strong>de</strong>rti dal<br />

vivo - magari a Roma?<br />

Sono stato a Roma in incognito<br />

nel 2011, a Ferragosto. Tra<br />

le altre cose ho visitato la galleria<br />

di Palazzo Spada, mia<br />

antica ossessione. Un mio<br />

sogno sarebbe organizzare<br />

una mostra lì <strong>de</strong>ntro, appen<strong>de</strong>re<br />

alle colonne quadri prospettici<br />

sempre più piccoli, e laggiù<br />

in fondo mettere una piccola<br />

orchestra indiana e qualche<br />

pappagallo colorato. Beh,<br />

comunque, Roma è una città<br />

incredibile: tornerò presto.<br />

Ti cimenterai di nuovo con l'illustrazione<br />

<strong>de</strong>ll'Antico Testamento<br />

con una penna a sfera su carta<br />

per fotocopie?<br />

No, quel progetto purtroppo è<br />

andato perduto, e forse era<br />

<strong>de</strong>stino così. Ma ho diverse<br />

altre cose in cantiere: un libro<br />

di cocktail inediti corredato da<br />

incisioni psicometriche, l'acquisto<br />

di una macchina da<br />

corsa, una visita alle grotte di Luray in Virginia, e soprattutto tante nuove sorprese pirotecniche<br />

firmate Reg Mastice & Emanuele Kraushaar.<br />

Perché di nuovo "la situazione attuale non ti piace"?<br />

Perché accontentarsi di quello che c'è mi sembra sempre e soltanto il più terribile <strong>de</strong>gli<br />

sprechi.<br />

Grazie Reg.<br />

25<br />

NATALIA MASSIDDA<br />

Un situazionista. Il primo è apparso nel gennaio <strong>de</strong>l 2011 sul numero 40 di Metromorfosi (vedi pag. 1)


<strong>metromorfosi</strong>


DOVEARTE<br />

MUSEO CIVICO UMBERTO MASTROIANNI<br />

CRISTIANO GABRIELLI. ACME<br />

piazza Giacomo Matteotti 13, Marino (Rm) - per info tel. 349.8747247 - fino al 14<br />

aprile<br />

Nella suggestiva navata centrale <strong>de</strong>l museo, in origine chiesa duecentesca e unica testimonianza<br />

di architettura gotica di tutta l'area <strong>de</strong>i Castelli, troviamo l'ultimo lavoro <strong>de</strong>llo scultore<br />

e pittore Cristiano Gabrielli: un'installazione che rimanda alla tradizione <strong>de</strong>vozionale<br />

popolare e al folclore.<br />

THE OFFICE CONTEMPORARY ART<br />

LUCA PADRONI - FAVOREVOLI CONVERGENZE ASTRALI NEL GIORNO IN CUI SONO STATO CONCEPITO<br />

via Ostilia 31 - tel. 06.39750996/64 - www.theofficeart.it - lun/ven 10-<br />

14/15-18.30; sab su appuntamento; chiuso dom e festivi - fino al 27 aprile<br />

Partendo dalle forme <strong>de</strong>i crateri che l'artista ha indagato negli ultimi anni,<br />

attraverso un percorso mistico e contemplativo, la mostra conduce il visitatore<br />

fino alla serie inedita di dipinti <strong>de</strong>dicati ai paesaggi astrali, opere visionarie<br />

e affascinanti che emanano un senso di catarsi e di realizzazione.<br />

ACCADEMIA DI FRANCIA. VILLA MEDICI<br />

JEAN-MARC BUSTAMANTE<br />

viale Trinità <strong>de</strong>i Monti 1 - tel. 06.67611 - www.villamedici.it - mart/dom 10.45-13/14-19;<br />

giov fino alle 21; chiuso lunedì - ingresso 9/7 euro - fino al 6 maggio<br />

La mostra inten<strong>de</strong> presentare una selezione <strong>de</strong>i lavori <strong>de</strong>ll'artista francese <strong>de</strong>gli ultimi trent'anni<br />

incentrata sulla nozione di luogo e pensata in un dialogo diretto con le opere <strong>de</strong>l pittore<br />

olan<strong>de</strong>se Saenredam e gli spazi di Balthus.<br />

MUSEO NAZIONALE DI CASTEL SANT'ANGELO<br />

LA FAVOLA DI AMORE E PSICHE<br />

lungotevere Castello, 50 - tel. 06.6896003 - www.castelsantangelo.com -<br />

mart/dom 9/19.30, chiuso lunedì - ingresso 10/7.50 euro - fino al 10 giugno<br />

La mostra, legata alla fine <strong>de</strong>i lavori di restauro <strong>de</strong>l fregio di Perin <strong>de</strong>l Vaga,<br />

fa rivivere la storia narrata da Apuleio con cento opere.<br />

MAXXI<br />

KAARINA KAIKKONEN. TOWARDS TOMORROW<br />

via Guido Reni 4a - tel. 06.39967350 - www.fondazionemaxxi.it - mar-merc-giov-ven-dom<br />

11-19 sab 11-22 - chiuso lunedì - ingresso 11/8 euro - dal 14 aprile al 15 luglio<br />

Un'installazione site-specific creata con abiti usati di bambini, recuperati con un progetto<br />

educativo di raccolta fra le famiglie <strong>de</strong>l quartiere Flaminio.<br />

MUSEO DELL'ARA PACIS<br />

AVANGUARDIE RUSSE<br />

lungotevere in Augusta (angolo via Tomacelli) - tel. 06.0608 - www.arapacis.it - mart/dom<br />

9-19 - ingresso 7.50/5.50 euro - dal 5 aprile al 2 settembre<br />

Otto le sezioni tematiche <strong>de</strong>dicate alle principali correnti <strong>de</strong>ll'arte russa di inizio '900.<br />

27<br />

:: a cura di Natalia Massidda - arte@<strong>metromorfosi</strong>.com


<strong>metromorfosi</strong><br />

Emanuele Kraushaar<br />

MARIA DE FILIPPI<br />

Alet Edizioni<br />

in libreria<br />

“Chirurgica ironia<br />

e impressionante capacità d’analisi”<br />

Michele De Mieri - Il Sole 24 Ore


PAZZI SCATENATI<br />

Èda svitati anche stare qui a parlarne di questa faccenda,<br />

è chiaro. Insomma sì, ieri sguazzavo tra le rovine<br />

<strong>de</strong>lle vasche <strong>de</strong>lle murene di Ventotene, la sera prima<br />

facevo la scarpetta con la bufala nel sugo <strong>de</strong>l guazzetto di<br />

scampi, e cazzo: questo è il genere di cose che si <strong>de</strong>vono<br />

fare l'8 agosto.<br />

Il plico con i primi capitoli di questo libro giaceva placido<br />

sulla mensola di una cre<strong>de</strong>nza sistemata chissà perché in<br />

camera da letto, si go<strong>de</strong>va il panorama sull'isola di Santo<br />

Stefano che affiora dalle acque come un capodoglio, e per<br />

una settimana se l'è spassata anche lui.<br />

L'ultima volta che ho sentito il mio editore ha <strong>de</strong>tto che mi<br />

doveva dare l'anticipo, era fine luglio e ci dovevamo ve<strong>de</strong>re<br />

il giorno successivo. La circostanza mi ha sollevato, quei 250<br />

euro (tutto l'anticipo) non erano una buona notizia per totani<br />

e ricciole <strong>de</strong>lle isole pontine, ma per me sì.<br />

Ma. Le cose. Non stavano. Come Avevo Capito Io.<br />

(listen & repeat)<br />

Le cose stavano più o meno così: l'editore inten<strong>de</strong>va dire che<br />

mi avrebbe dato l'anticipo in qualche nebuloso momento di un futuro lontano (credo di aver <strong>de</strong>dotto<br />

che avrei arraffato l'esiguo malloppo solo in virtù <strong>de</strong>l mio fatale ottimismo - che pure ne ha viste<br />

tante - e che si ostina a voler indovinare consequenzialità in frasi come "ci vediamo domani" e<br />

"<strong>de</strong>vo darti l'anticipo", quando ormai è chiaro che tali connessioni stanno nel mio cervello e basta).<br />

Il giorno dopo eravamo seduti ai tavolini <strong>de</strong>l bar davanti a cui incombe il Palazzo <strong>de</strong>i Congressi<br />

<strong>de</strong>ll'Eur, tutto lo stato maggiore di effequ convocato per l'ultima riunione <strong>de</strong>ll'anno - la bellezza di<br />

tre persone (qui conviene specificare che il mio editore e il mio datore di lavoro sono lo stesso<br />

individuo) - era lì a pianificare la promozione <strong>de</strong>lle uscite autunnali, quando, chiarita l'incomprensione<br />

- era ovvio che non mi avrebbe pagato quel giorno - tra una fiera, il lancio di un libro, la<br />

scelta <strong>de</strong>l nuovo ufficio stampa e chissà cos'altro, il Nostro ha avuto quello che mi è parso un guizzo<br />

estemporaneo. Discorrevamo di come piazzare il manuale di musica che uscirà a settembre,<br />

uno di quei volumetti che spiegano come non fallire in un campo dove l'insuccesso è garantito,<br />

stavamo cercando il modo migliore di inserirlo nel calendario di un festival musicale che fanno a<br />

Bari a Faenza o chissà dove - e proprio a quel punto The Publisher mi guarda e fa: "Ma tu non<br />

conosci un po' di gente in Puglia?". Annuisco. "Be' allora potresti andare anche tu, fai un po' di<br />

presentazioni qua e là ("perché no" penso tra me, ignaro che in quell'istante stesse montando Il<br />

Capolavoro), stai una settimana, dai una mano in fiera e ti paghi il viaggio con l'anticipo". Genio.<br />

Pazzi scatenati è un libro-inchiesta sul mondo <strong>de</strong>lla piccola e media editoria e continua in libreria...<br />

DA FEDERICO DI VITA, PAZZI SCATENATI - USI E ABUSI DELL’EDITORIA ITALIANA, EFFEQU 2011<br />

29<br />

INCIPIT


Apparizione di nove situazionisti in un dipinto di Bruegel di Reg Mastice<br />

<strong>metromorfosi</strong>


LA SITUAZIONE<br />

ATTUALE NON MI PIACE<br />

Èstato proprio un anno fa che il tipo grassoccio, con i capelli unti scuri calati sul viso, gli occhi<br />

semichiusi come in uno stato di dormiveglia, la maglietta gialla con macchie di sudore e la<br />

scritta in grossi caratteri neri la situazione attuale non mi piace, iniziò a comparire in ogni angolo<br />

<strong>de</strong>lla città dove mettevo pie<strong>de</strong>.<br />

La prima volta, lo ricordo come se fosse ieri, ero al mercato rionale. Stavo comprando <strong>de</strong>lle<br />

mele e cercando di scegliere le migliori. Anche il tipo grassoccio, che d'ora in poi chiamerò G.,<br />

stava lì affianco a me a tastare le mele. La sera stessa me lo ritrovai appoggiato al muretto davanti<br />

a casa. Gli gettai una rapida occhiata, senza dargli troppo peso.<br />

Le sue scarpe nere luci<strong>de</strong> facevano da contrasto al resto <strong>de</strong>lla sua figura in completa <strong>de</strong>ca<strong>de</strong>nza.<br />

Fu in quell'occasione che lessi la frase sulla sua maglietta, frase che poi mi tornò in mente<br />

per tutta la notte.<br />

Il giorno seguente quel tipo era di nuovo appoggiato al muretto, come se da lì non si fosse mai<br />

mosso. E forse non si era mai mosso.<br />

Accennai un sorriso, quello niente. I suoi occhi semichiusi non davano segni di vita. Già quel<br />

giorno capii che non me lo sarei più tolto di torno. Infatti lo rincontrai piazzato all'ingresso in ufficio.<br />

Non riuscii a lavorare un granché. Sapevo che alla mia uscita me lo sarei ritrovato davanti.<br />

Infatti era lì.<br />

"Cosa vuole?" gli urlai contro, avvicinandomi a lui. G. non rispose e non si mosse di un millimetro.<br />

Sembrava uscire direttamente dalla terra. Era come attaccato al terreno e nessuno avrebbe<br />

potuto smuoverlo da quella posizione. Lo lasciai lì e andai ad incontrarmi con Flora, la mia<br />

ragazza. Anche al pub me lo trovai di nuovo affianco. Sempre le sue scarpe luci<strong>de</strong> e la sua<br />

maglietta gialla ancora più chiazzata. Ma la scritta si leggeva bene: la situazione attuale non mi<br />

piace. Non dissi niente a Flora per non farla preoccupare.<br />

G. l'avrei visto ogni giorno <strong>de</strong>lla mia vita. La mia stessa vita sarebbe diventata un incubo. Perché<br />

G. c'era al lavoro, con Flora, quando uscivo a passeggiare con il mio cane Santogatto: c'era sempre<br />

in ogni posto che mi riguardava, quando ero sicuro di incontrarlo e quando ero convinto di<br />

averla fatta franca. Sempre più sporco e trascurato, sempre con i capelli unti e le scarpe nere<br />

luci<strong>de</strong>, sempre con la scritta bene in vista.<br />

Oggi è passato un anno esatto. Mi hanno licenziato, Flora mi ha lasciato, Santogatto è scappato.<br />

Sono quasi due mesi che non esco di casa. Comunque G. l'ho visto sempre. Anche oggi,<br />

prima di andare a dormire con i miei incubi, mi affaccio dalla finestra. G. è lì che non guarda da<br />

nessuna parte.<br />

La notte si adagia lentamente sulla città. Sento l'abbaiare lontano di un cane, immagino l'amore<br />

di Flora unita ad un altro, avverto come una forte stretta in gola.<br />

"La situazione attuale non mi piace" penso in questo momento - e così ogni giorno per tutto il<br />

giorno - mentre vado a sten<strong>de</strong>rmi sul letto, come se fosse l'ultima volta.<br />

EMANUELE KRAUSHAAR<br />

31<br />

IL RACCONTO


PUNTODIFUGA<br />

Quello prese subito confi<strong>de</strong>nza. Ci aveva<br />

messo mezzo secondo a bruciare lo spazio<br />

che lo separava dalla mia scrivania, ad appoggiarcisi<br />

sopra, a rivolgermi la parola.<br />

"Da quanto lavori qui?".<br />

Borbottai qualcosa. Erano mesi che non davo<br />

confi<strong>de</strong>nza a nessuno, perché era quella la linea<br />

che avevo <strong>de</strong>ciso di avere in ambito lavorativo.<br />

"Guadagni bene?".<br />

Insomma invece di farsi le sue ricerche in<br />

biblioteca, aveva <strong>de</strong>ciso di non lasciarmi in pace e di bersagliarmi di doman<strong>de</strong>.<br />

"Vivacchio, sto qui perché non ho trovato di meglio, perché ho bisogno di soldi per<br />

vivere" avrei voluto dirgli. Eccetera.<br />

Invece non dissi niente, perché un grosso topo attraversò la biblioteca.<br />

E così a quel punto incominciò a raccontarmi la storia <strong>de</strong>i topi. Che una volta ne<br />

aveva visti tre in una sola giornata e in tre posti diversi.<br />

Da quel giorno aveva iniziato a contare tutti gli animali che incontrava e si segnava<br />

tutto su <strong>de</strong>i fogli e poi a fine mese inseriva i dati in una grossa agenda che teneva<br />

vicino al letto.<br />

Quando entrò Lorena a portarmi <strong>de</strong>i dati da inserire nell'archivio, mi venne fuori<br />

una voce autoritaria e gli dissi di uscire dalla biblioteca.<br />

Lui se ne andò senza dire una parola, ma quella sera non riuscii a pren<strong>de</strong>re sonno,<br />

pensando di essere finito sull'agenda che quello teneva vicino al letto.<br />

EMANUELE KRAUSHAAR<br />

:: il numero cinquantatré di Metromorfosi è <strong>de</strong>dicato al<br />

Bambino <strong>de</strong>l fiume<br />

:: Metromorfosi invita alla lettura di<br />

Déja-vu di Tom McCarthy (Isbn Edizioni, 2008)<br />

Dell’inci<strong>de</strong>nte in sé, posso dire molto poco. Quasi niente. Si trattava di un oggetto<br />

caduto dal cielo. Tecnologico. Pezzi, parti. Tutto qui, in realtà: non posso rivelare altro.<br />

Lo so, è poco.<br />

:: impaginato ascoltando anche<br />

Dream di John Cage<br />

:: per questo aprile, Metromorfosi consiglia di<br />

scegliere una nuvola come confi<strong>de</strong>nte<br />

METROMORFOSI - TEL. 06.97848965 - 333.2829348 - WWW.METROMORFOSI.COM<br />

<strong>metromorfosi</strong>

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!