maria de filippi - metromorfosi infocritica a roma e dintorni

PAZZI SCATENATI
Èda svitati anche stare qui a parlarne di questa faccenda,
è chiaro. Insomma sì, ieri sguazzavo tra le rovine
delle vasche delle murene di Ventotene, la sera prima
facevo la scarpetta con la bufala nel sugo del guazzetto di
scampi, e cazzo: questo è il genere di cose che si devono
fare l'8 agosto.
Il plico con i primi capitoli di questo libro giaceva placido
sulla mensola di una credenza sistemata chissà perché in
camera da letto, si godeva il panorama sull'isola di Santo
Stefano che affiora dalle acque come un capodoglio, e per
una settimana se l'è spassata anche lui.
L'ultima volta che ho sentito il mio editore ha detto che mi
doveva dare l'anticipo, era fine luglio e ci dovevamo vedere
il giorno successivo. La circostanza mi ha sollevato, quei 250
euro (tutto l'anticipo) non erano una buona notizia per totani
e ricciole delle isole pontine, ma per me sì.
Ma. Le cose. Non stavano. Come Avevo Capito Io.
(listen & repeat)
Le cose stavano più o meno così: l'editore intendeva dire che
mi avrebbe dato l'anticipo in qualche nebuloso momento di un futuro lontano (credo di aver dedotto
che avrei arraffato l'esiguo malloppo solo in virtù del mio fatale ottimismo - che pure ne ha viste
tante - e che si ostina a voler indovinare consequenzialità in frasi come "ci vediamo domani" e
"devo darti l'anticipo", quando ormai è chiaro che tali connessioni stanno nel mio cervello e basta).
Il giorno dopo eravamo seduti ai tavolini del bar davanti a cui incombe il Palazzo dei Congressi
dell'Eur, tutto lo stato maggiore di effequ convocato per l'ultima riunione dell'anno - la bellezza di
tre persone (qui conviene specificare che il mio editore e il mio datore di lavoro sono lo stesso
individuo) - era lì a pianificare la promozione delle uscite autunnali, quando, chiarita l'incomprensione
- era ovvio che non mi avrebbe pagato quel giorno - tra una fiera, il lancio di un libro, la
scelta del nuovo ufficio stampa e chissà cos'altro, il Nostro ha avuto quello che mi è parso un guizzo
estemporaneo. Discorrevamo di come piazzare il manuale di musica che uscirà a settembre,
uno di quei volumetti che spiegano come non fallire in un campo dove l'insuccesso è garantito,
stavamo cercando il modo migliore di inserirlo nel calendario di un festival musicale che fanno a
Bari a Faenza o chissà dove - e proprio a quel punto The Publisher mi guarda e fa: "Ma tu non
conosci un po' di gente in Puglia?". Annuisco. "Be' allora potresti andare anche tu, fai un po' di
presentazioni qua e là ("perché no" penso tra me, ignaro che in quell'istante stesse montando Il
Capolavoro), stai una settimana, dai una mano in fiera e ti paghi il viaggio con l'anticipo". Genio.
Pazzi scatenati è un libro-inchiesta sul mondo della piccola e media editoria e continua in libreria...
DA FEDERICO DI VITA, PAZZI SCATENATI - USI E ABUSI DELL’EDITORIA ITALIANA, EFFEQU 2011
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INCIPIT