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Anfiteatro Andrzej Tomaszewski - Auditorium al Duomo Florence

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Adesso tre anni fa dopo un lungo lavoro ICCROM insieme con Istituto Centr<strong>al</strong>e del Restauro<br />

ha pubblicato questo libretto in inglese; fin<strong>al</strong>mente si può leggere, anche la gente che non sa<br />

it<strong>al</strong>iano, non parla it<strong>al</strong>iano, può studiare i suoi pensieri. E’ un personaggio importante, un<br />

teorico della teoria del restauro della tutela, un it<strong>al</strong>iano.<br />

Poi un <strong>al</strong>tro personaggio con un curriculum vitae un po’ più complicato è Camillo Boito.<br />

Camillo Boito che ha vissuto, è un veneziano, che ha vissuto in Ottocento è il primo moderno<br />

filosofo del restauro it<strong>al</strong>iano, ma perché, perché lui … , il suo padre era veneziano, sua madre<br />

era polacca da Cracovia. I due si sono conosciuti non so come. Poi lui con la sua moglie di<br />

Cracovia è andato a Venezia. Ma lui ha studiato a Vienna: parlava polacco tedesco francese<br />

it<strong>al</strong>iano, latino. E’ lui che si occupava molti anni della Basilica di San Marco a Venezia, scriveva<br />

<strong>al</strong>cuni saggi nello spirito della teoria di Riegl, di tutti, <strong>al</strong>lora .. ancora prima. Allora mi<br />

pare anche lui, si trova un po’ in buio, un po’ dimenticato; io ho parlato con <strong>al</strong>cuni colleghi<br />

it<strong>al</strong>iani, si deve scrivere la monografia.<br />

Perché ci hanno chiesto tutti i fratelli Boito uno era compositore, suo fratello Camillo era<br />

storico d’arte ecc. conservatore. Mi pare che se si parla sulla Teoria del Restauro si deve fare<br />

anche omaggio agli it<strong>al</strong>iani che hanno dato un grande contributo come Cesare Brandi e come<br />

Camillo Boito. Perché gli <strong>al</strong>tri it<strong>al</strong>iani personaggi erano più architetti che …., loro non fanno,<br />

non facevano la filosofia, ma avevano la pratica, le carte e le regole delle attività tecniche<br />

del restauro.<br />

Poi anche pensiamo con Willy anche un punto importante del programma a Firenze dovrebbe<br />

essere una discussione plenaria sulle nostre attività future; perché noi abbiamo <strong>al</strong>cune idee<br />

etc., ma si deve una volta dire a tutti che vengono: “aspettiamo le proposte cosa voi trovate<br />

come quegli ….. che si deve studiare.”<br />

Poi anche un’<strong>al</strong>tra cosa che non è nuova: ci sono <strong>al</strong>cune pubblicazioni anche nel secolo scorso<br />

della gente delle diverse nazion<strong>al</strong>ità che hanno i pensieri dove sono i pensieri importanti su<br />

problemi teorici pubblicati nelle diverse lingue; e noi pensiamo come si può fare, forse si<br />

deve parlare a Parigi di fare una serie di pubblicazioni, dei fascicoli, tutti intitolati in inglese<br />

“the public theory of conservation” o qu<strong>al</strong>cosa, dove si potrà pubblicare <strong>al</strong>cuni saggi che<br />

sono già pubblicati, ma in <strong>al</strong>tra lingua, anche se in inglese <strong>al</strong>cune edizioni periodiche che<br />

non si trovavano facilmente. Allora una serie anche dei saggi più importanti; per esempio io<br />

trovo importantissimo questo che Roland Silva ha proposto perché lui lavorava molti anni<br />

per creare questa cosiddetta carta del restauro per l’Asia che ci ha mostrato; sono le cose che<br />

devono essere ... una raccolta di quanto più importante forse sistematicamente pubblicate.<br />

Forse si deve parlare con il Direttore Gener<strong>al</strong>e UNESCO per trovare i mezzi per fare questa<br />

serie così dovrebbe essere una serie dell’UNESCO, ma preparata da noi,…………………<br />

Brandi, Brandi è più conosciuto d<strong>al</strong>la gente che si occupa dei musei perché lui scriveva innanzitutto<br />

sul restauro delle opere d’arte, ma anche in questo suo libro sono due capitoli che<br />

parlano sull’architettura in una maniera molto intelligente; ci sono gli stessi principi, <strong>al</strong>lora<br />

non si deve trattare in una maniera diversa un oggetto d’arte o un monumento di architettura<br />

perché tutte e due hanno la scrittura materi<strong>al</strong>e, hanno la forma, hanno ...<br />

(Trascrizione del testo a cura di Paolo Del Bianco)<br />

b) Visione della videoregistrazione curata d<strong>al</strong>la Fondazione Kronenberg<br />

Memoria <strong>al</strong> di là delle frontiere<br />

La Fondazione Kronenberg ha cortesemente messo a disposizione questo filmato per la serata e per le occasioni<br />

che la Fondazione Romu<strong>al</strong>do Del Bianco ® o l’<strong>Auditorium</strong> <strong>al</strong> <strong>Duomo</strong> riterranno opportune.<br />

Questa registrazione è stata preparata d<strong>al</strong>la Fondazione Kronenberg in occasione della Cerimonia di Premiazione<br />

di <strong>Andrzej</strong> <strong>Tomaszewski</strong>, nel 2010.<br />

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