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Anfiteatro Andrzej Tomaszewski - Auditorium al Duomo Florence

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Estratti d<strong>al</strong> cat<strong>al</strong>ogo della mostra<br />

Per non dimenticare, per consentire di conoscere e per ringraziare<br />

Paolo Del Bianco<br />

La mostra che presenta a Firenze l’opera di <strong>Andrzej</strong> Kadłuczka è occasione sia per confermare la<br />

plurienn<strong>al</strong>e collaborazione della Fondazione Romu<strong>al</strong>do Del Bianco ® con l’Ambasciata della Repubblica<br />

di Polonia a Roma, oggi con il suo Ambasciatore S.E. Wojciech Ponikiewski, sia per avviare<br />

la collaborazione dell’<strong>Auditorium</strong> <strong>al</strong> <strong>Duomo</strong> e della Fondazione con l’Istituto Polacco a<br />

Roma, con il suo Direttore Jarosław Mikołajewski.<br />

E’ particolarmente importante per la Fondazione anche perché offre l’occasione per ricordare avvenimenti<br />

che non devono svanire con il passare del tempo. Di questa occasione sono grato ad<br />

<strong>Andrzej</strong> Kadłuczka e proverò a sintetizzare qui i ricordi di importanti momenti vissuti in rapporto<br />

con la Polonia.<br />

Questa mostra ha luogo a Firenze esattamente 15 anni dopo la mia prima visita a Cracovia, il 2<br />

settembre 1996, che fu possibile grazie <strong>al</strong>l’invito di Alessandro Dini che, con Władysław Krzanowski,<br />

mi presentò <strong>Andrzej</strong> Kadłuczka, mia prima conoscenza sul suolo polacco.<br />

Da quel giorno la Polonia, prima con Cracovia, poi con Varsavia, ha rappresentato un fondament<strong>al</strong>e<br />

tramite per diffondere la mia idea di incontri internazion<strong>al</strong>i senza competizione, nel rispetto delle<br />

singole identità – un passato da conoscere assieme, un futuro comune da costruire. Cracovia - in<br />

particolare il Politecnico Tadeusz Kościuszko, la Facoltà di Architettura di cui era Preside <strong>Andrzej</strong><br />

Kadłuczka e in particolare il Dipartimento di Restauro di via Kanonicza (Via dei Canonici), poi<br />

anche con il grande contributo dell’Accademia Jan Matejko con gli <strong>al</strong>lora Pro-Rettori Jan Pamuła<br />

e Jacek Cuprys - ha <strong>al</strong>imentato un forte interesse ed opportunità per proseguire e sviluppare le nostre<br />

iniziative, interesse ed opportunità necessari per non perdere un ritmo necessariamente elevato<br />

affinché si re<strong>al</strong>izzasse lo sviluppo che poi, con la Fondazione, abbiamo conseguito. Ecco perché<br />

spesso asserisco che la Fondazione è figlia della Polonia e di Cracovia.<br />

E’ stato il Politecnico di Cracovia con Ewa Gyurkovich, con il Rettore Kazimierz Flaga ed il suo<br />

gruppo di lavoro, a consentire che un mio grande desiderio fosse esaudito nel breve termine di<br />

due settimane e grazie Joseph Nowobilski, abbiamo potuto vivere tutti assieme, in una grande famiglia,<br />

un’eccezion<strong>al</strong>e emozione a fianco di Sua Santità Giovanni Paolo II, il giorno 13 febbraio<br />

2000 nella Cappella privata e nella Biblioteca del Santo Padre.<br />

A Cracovia, nell’ottobre del 2000, con computer e stampante, ho scritto il ‘Manifesto’ della Fondazione,<br />

in una camera d’<strong>al</strong>bergo le cui finestre si affacciavano sul Barbacane e sulle mura tappezzate<br />

di quadri ad olio in esposizione <strong>al</strong>l’aperto.<br />

A Cracovia ho conosciuto <strong>Andrzej</strong> <strong>Tomaszewski</strong>, poi esperto della Fondazione, che ha fortemente<br />

caratterizzato lo sviluppo del nostro orientamento in particolare nel mondo ICOMOS, reso possibile<br />

in quanto ero già membro ICOMOS Ungheria grazie <strong>al</strong>la presentazione di Zsusanna Wierdl.<br />

A Cracovia, per due anni consecutivi, ho potuto partecipare <strong>al</strong>le cerimonie di apertura dell’anno<br />

accademico del Politecnico, poi della Facoltà di Architettura, poi dell’Accademia delle Belle Arti<br />

e della Accademia di Musica, momenti commoventi: una form<strong>al</strong>e intesa tra lo studente e la Patria,<br />

con un’ininterrotta stretta di mano, per buona parte del mattino, fra il Rettore e tutte le matricole.<br />

A Cracovia è nato l’impegno della Fondazione per la musica, impegno che poi si è sviluppato<br />

con Stanisław Daniel Kotlinski, mio grande consulente nella progettazione e re<strong>al</strong>izzazione dell’<strong>Auditorium</strong><br />

<strong>al</strong> <strong>Duomo</strong> e in particolare dell’<strong>Anfiteatro</strong> <strong>Andrzej</strong> <strong>Tomaszewski</strong>.<br />

Ancora a Cracovia ho partecipato nel 2006 <strong>al</strong> primo incontro del Comitato Scientifico Internazion<strong>al</strong>e<br />

ICOMOS per la Teoria e Filosofia della Conservazione e del Restauro.<br />

E ancora, è l’Amministrazione della città di Cracovia che è venuta a Firenze a sottoscrivere il<br />

Memorandum di collaborazione con la Fondazione per il Port<strong>al</strong>e No-Profit Life Beyond Tou-<br />

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