LAVORO DI GRUPPO ILIADE - Liceomorelli.It
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Lui stesso,grande,disteso in mezzo alla polvere,<br />
giaceva,e con le mani si sfigurava strappando i capelli…”<br />
[Trad. Guido Paduano]<br />
La scena in cui Achille si dispera all’apprendere la morte di Patroclo<br />
può certo commuoverci per la forza del sentimento che univa il Pelide<br />
al suo amico; ma Omero non lo ritrae,e non lo giudica,come noi bensì<br />
con una sorta di sgomento che gli fa notare ,con scrupolo, tutti gli atti<br />
scomposti di Achille:egli si versa cenere sul capo e sul viso,si strappa i<br />
capelli,si getta nella polvere,vuole tagliarsi la gola;il tutto con grida<br />
terribili che vengono udite fin nell’acque più profonde del mare. Per<br />
Omero il Pelide resta incapace di misura e di controllo. Il poeta non<br />
condanna: rispetta il dolore. Ma tuttavia si tiene di stante da simili<br />
eccessi. Al dolore dell’eroe si aggiunge una visione di maturità: non<br />
nasconde nulla a se stesso,riconosce i suoi sbagli e rimane coerente<br />
con il I° libro poiché mantiene e sottolinea la sua onestà.<br />
E’consapevole di cosa comporta la morte dell’amico e del suo<br />
destino poiché sa che con l’uccisione di Ettore andrà incontro ad una<br />
prematura morte. Achille è quindi l’eroe in assoluto per la sua<br />
capacità di mediazione e per i suoi grandi ideali quali: valore della<br />
patria,dell’amicizia…dell’onore. Tutto ciò lo spenge a ritornare in<br />
campo non solo per rivendicare l’amico ma anche per rimediare ai<br />
suoi sbagli. Al dolore per l’amico è legato il dolore per il suo destino<br />
che sa si compirà. Ben presto il suo dolore alimenterà l’odio nei<br />
confronti di Ettore e di tutti i Troiani. A Patroclo vennero rese solenni<br />
esequie. Simone Weil nella sua opera “L’Iliade poema della forza”<br />
sostiene che l’ anima umana appare continuamente modificata dai<br />
suoi rapporti con la forza. La forza è un vigore fisico,robustezza<br />
resistenza spesso non guidata dalla ragione . Quando è esercitata fino<br />
in fondo essa fa dell’uomo una cosa,nel senso più letterale della<br />
parola,poiché lo trasforma in un cadavere. La forza stritola, inebria<br />
chiunque la possiede o crede di possederla,infatti nessuno la possiede<br />
veramente. Persino nell’Iliade non si trova un solo uomo che non sia<br />
costretto a piegarsi sotto la forza. Ad esempio Tersite,ma anche Achille<br />
deve sottomettersi ad Agamennone. Gli eroi tremano come gli altri.<br />
Ettore,Aiace,persino Achille,anche se non ha paura di un uomo, ma di<br />
un fiume. Coloro cui la forza è stata prestata dal destino periscono per