altri palii e giostre - Quelli con Pescia nel cuore
altri palii e giostre - Quelli con Pescia nel cuore
altri palii e giostre - Quelli con Pescia nel cuore
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
IL PALIO E LA GIOSTRA PER UNA CITTÀ: PESCIA<br />
A cura di Lando Silvestrini<br />
Il successivo 3 maggio, giorno di venerdì, come se nulla fosse successo, si organizza<br />
un nuovo palio in Ruga. Le cose questa volta sembrano andare per il verso<br />
giusto, sennonché un tale, per fermare il suo cavallo <strong>nel</strong> dopo corsa, viene dallo<br />
stesso scaraventato a terra. Morale: volto sfigurato ed escoriazioni varie in tutto il<br />
corpo.<br />
Quanto alla giostra del Saracino, questa fa di nuovo la sua comparsa <strong>nel</strong> 1908,<br />
ma non come parte integrante della festa di Santa Dorotea, bensì per aiutare il piccolo<br />
commercio pesciatino durante le feste del Carnevale.<br />
Anche il campo di gara non è più il solito: alla Piazza ormai lastricata si preferisce<br />
il Prato di San Francesco, che ha il fondo in terra battuta. Si <strong>con</strong>tinua invece<br />
a rompere le lance <strong>nel</strong> Saracino, che non è più l’antico pupazzo nero, ma un più<br />
moderno e vendicativo avversario girevole.<br />
Il successo, se<strong>con</strong>do quanto riferisce il giornale Il Risveglio, è strepitoso e il<br />
<strong>con</strong>corso di pubblico straordinario. La giostra, che viene svolta la domenica della<br />
Pentolaccia, è vinta dal muratore Pasquale Pergola, che supera di un soffio il mugnaio<br />
Bruno Bruni.<br />
“Bravo e imperterrito Pasquale” - scrive il cronista de La Lanterna - “degno dei<br />
fortissimi cavalieri antiqui!”<br />
Un’altra giostra, questa volta di ben altro spessore perché organizzata dal Municipio,<br />
ha luogo per le feste “grosse” del Crocifisso che cadono ogni quarto di secolo.<br />
Il 10 maggio del 1925 quattordici giovani si sfidano in rappresentanza di tre<br />
antiche famiglie pesciatine.<br />
Piazza San Francesco, addobbata per l’occasione <strong>con</strong> drappi multicolori, è tutta<br />
un brulichio di persone che, attratte dal lungo e suggestivo corteggio storico, hanno<br />
di buon grado accettato di pagare l’ingresso pur di assistere alla tenzone.<br />
Come da regolamento, alle diciotto in punto la Giostra ha inizio e sebbene incominci<br />
a piovere, l’interesse del pubblico rimane grande anche perché diversi <strong>con</strong>correnti,<br />
nonostante abbiano fatto il servizio militare in cavalleria, non ries<strong>con</strong>o a stare<br />
ben ritti sulle staffe e i meno abili sono ruzzolati a terra già alla prima carriera.<br />
La sfida è comunque avvincente perché un esiguo numero di <strong>con</strong>correnti si dà<br />
battaglia centrando colpo su colpo per lungo tempo. Dopo ben dodici carriere,<br />
procedendo per eliminazione, vengono dichiarati vincitori Michele Pallini, classe<br />
1901, <strong>con</strong> undici lance spezzate; se<strong>con</strong>do Duilio Rosellini, di due anni più giovane,<br />
<strong>con</strong> dieci e terzo Orazio Orsi, detto Ballaino, classe 1902, <strong>con</strong> nove. Il “Masgalano”,<br />
cioè il premio per il cavaliere più elegante, è assegnato a Primo Melosi, mentre <strong>con</strong>corrente<br />
più audace viene proclamato Giorgio Davanzati.<br />
I giornali dell’epoca daranno un grande risalto all’avvenimento, soprattutto La<br />
Squilla, la quale riferisce di come tutti i cavalieri si fossero distinti in gara, mentre<br />
i ricordi lasciati da coloro che avevano vissuto quei momenti da protagonisti parlano<br />
36