Decalogo 7: " Non rubare " - Salusaccessibile.It

2
Commento a Decalogo 7: “Non rubare”
aprirli e trovarsi di fronte, nella realtà, la Cosa che ha dilaniato il suo sonno 2.
Non può essere Majka a consolarla, maldestra e così poco convinta di
riuscirci, paurosa di muoversi là dove nulla le è concesso. Ci prova e ripete
quel gesto ogni volta che si affanna vanamente ad arrivare per prima da Anka,
costruendosi da sola il proprio martirio; quando arriva Ewa, Majka si ritira
scornata per lasciare posto alla maestria della Madre, al suo saper fare
che pretende bruscamente che la bambina si calmi. Majka si mette da parte,
fissata in quel richiamo patetico rivolto alla Madre, che la rimette sempre al
suo posto, pronta a farsi togliere tutto.
Anka, la bambina di questa storia, è nata e cresciuta tra adulti che
hanno coltivato un segreto e si tengono insieme a suo danno, con spudoratezza.
Un segreto non è qualcosa che non si sa, ma qualcosa di impronunciabile,
di privato, che sequestra tutti i personaggi di questa storia in un
patto infernale.
I bambini che vengono al mondo in questo modo non hanno come madrine
di battesimo le fate che elargiscono doni o salvano dai malefici, ma
crescono percependo nell’altro tutto ciò che non viene detto, poiché è loro riservata
una vita clandestina. Che assistano alla disperazione dell’altro, alla
sua malvagità, alla sua viltà o alla sua superbia, essi si adattano a una
normalità che il sintomo − l’appuntamento con i lupi delle notti di Anka −
squarcia ad ogni sonno. Nessuno, in quella famiglia sventurata, ha cuore
per il suo destino: la bambina rimane una clandestina tra loro, nonostante
le carte recitino il contrario, nel risentimento che il passato alimenta tra gli
adulti.
Anka vive con le due donne − Ewa e Majka − e con un uomo − Stefan − il
marito di Ewa, rincantucciato in una stanzetta nell'illusione che ciò che
2 Chi non avesse visto o non ricordasse la trama del film può leggerne un breve sunto in Appendice.