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Carl Rogers, Senza gelosia?

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SENZA GELOSIA? 1<br />

di <strong>Carl</strong> R. <strong>Rogers</strong><br />

Fred e Trish hanno cercato di fare del loro matrimonio un rapporto in<br />

cui il valore fondamentale fosse posto su ognuno di essi come persona. Si<br />

sono impegnati a prendere insieme le decisioni, dando un ugual peso ai<br />

rispettivi desideri e sembra che siano riusciti a eliminare, in misura insolita,<br />

qualunque bisogno di possesso o di controllo sull'altro, sviluppando<br />

un rapporto in cui le loro esistenze si svolgono insieme e separatamente.<br />

Infatti, ambedue hanno allacciato intime relazioni, spesso di natura sessuale,<br />

al di fuori del matrimonio e ne hanno sempre parlato apertamente.<br />

Sembra che le abbiano accettate come un aspetto naturale e gratificante<br />

della loro vita individuale e di coppia e sono soddisfatti del loro stile di vita.<br />

Il loro è un matrimonio sia centrato sulla persona che fuori dallo<br />

schema convenzionale.<br />

Nonostante la reciproca franchezza, la comunicazione diminuì in un<br />

momento cruciale e ci fu un evento traumatico che non aveva legami evidenti<br />

con le loro relazioni esterne. Il matrimonio è tuttora solido e continuano<br />

ad avere amanti. Tale seria incrinatura nella loro esistenza e nella<br />

loro comunicazione rende questa storia ancor più interessante.<br />

Quando un rapporto è basato su una scelta di crescita e di sviluppo e<br />

la sua politica interpersonale è priva di desideri di controllo, esso evolve<br />

in modo unico e idiosincratico, mostrando che se due persone si impegnano<br />

apertamente e liberamente a essere se stesse, emergono schemi<br />

altamente individuali. Non si tratta di un modello che possa essere copiato,<br />

ma offre un notevole materiale di riflessione.<br />

Malgrado le loro relazioni extraconiugali, la <strong>gelosia</strong> era minima, ma<br />

proprio la mancanza del 'mostro dagli occhi verdi' illumina l'intero problema<br />

della <strong>gelosia</strong> più chiaramente che se fosse presente.<br />

Nell'autunno del 1973, in una lunga lettera il giovane marito, studente<br />

in una università della Bay Area, mi informava dell'insolita situazione<br />

matrimoniale in cui era coinvolto. La lettera, scritta interamente da lui,<br />

era molto esauriente ma, ciò nonostante, sentii il desiderio di conoscere<br />

anche il punto di vista della moglie: sinceramente, il racconto mi sembrava<br />

troppo bello per essere vero.<br />

Tre anni dopo ho avuto la fortuna di ricevere ulteriori notizie e sono<br />

andato a trovarli per un'intervista di qualche ora, nella loro comunità.<br />

Nell'aspetto, nel modo di vestire e nell'atteggiamento, Fred e Trish non<br />

sono particolarmente diversi dalle altre coppie della loro età. Sono attraenti,<br />

il marito è piuttosto snello, la moglie abbastanza rotondetta. Vesto-<br />

1 Tratto da C. R. <strong>Rogers</strong>, Potere personale. La forza interiore e il suo effetto rivoluzionario, Astrolabio,<br />

Roma, 1978. Si ringrazia la dott.ssa Cinzia Valentini per avere segnalato e preparato una<br />

prima stesura del testo.


2<br />

no con semplicità e parlano tranquillamente senza intralciarsi nella conversazione.<br />

Sembrano rispettosi l'uno dell'altra. Non appaiono affatto 'diversi'.<br />

Hanno molteplici interessi esterni al loro rapporto e decisamente distinti,<br />

con una sovrapposizione solo parziale. Trish ama le attività all'aperto,<br />

Fred ha interessi più estetici e spera di potersi dedicare<br />

maggiormente a essi non appena avrà conseguito l'ambito dottorato. In<br />

breve, sono individui creativi e pieni di sfaccettature. Ecco la prima lettera<br />

di Fred:<br />

FRED: Scrivo in risposta al tuo libro Partners. Pensavamo che fossi<br />

troppo pessimista sulle possibilità delle persone di superare la possessività<br />

e la <strong>gelosia</strong>, dato che la nostra esperienza prova che la <strong>gelosia</strong> non è<br />

un fattore intrinseco. Abbiamo la speranza che scrivere questa lettera<br />

possa esserci di aiuto - cioè che il tentativo di strutturare il modo in cui<br />

vediamo il nostro rapporto definirà meglio i nostri sentimenti su di esso.<br />

Speriamo anche che ti aiuterà nei tuoi studi.<br />

Io ho venticinque anni, Trish ventiquattro e siamo sposati da tre anni.<br />

Ci siamo diplomati al college, dove abbiamo vissuto per sei anni. Io sono<br />

al terzo anno di università [in campo tecnico] e spero di insegnare dopo<br />

aver conseguito la laurea. Trish è infermiera diplomata e lavora nell'ospedale<br />

locale.<br />

Al principio, quando ci siamo sposati, entrambi sentivamo che il nostro<br />

era un matrimonio ideale. A quel tempo avevamo ancora un'idea del<br />

matrimonio come uno 'stato' piuttosto che come un 'processo'. Comunque,<br />

avevamo tutti e due qualche timore che la felicità coniugale diminuisse<br />

con il passare del tempo, in base a quella che sembra essere una<br />

inviolabile legge sociale. Questo sentimento era l'effetto naturale della<br />

crescente frustrazione nel matrimonio che vedevamo intorno a noi, anche<br />

se il nostro rapporto sembrava differire dagli altri per il fatto che eravamo<br />

in grado di comunicare l'uno con l'altro. Per questa ragione potevamo<br />

parlare della relazione che Trish aveva con un mio amico del college. In<br />

quel periodo potevo pensare simili cose senza provare <strong>gelosia</strong>. Le ragioni<br />

sono molte. Sono sempre stato una persona sicura, i miei genitori mi<br />

hanno amato e incoraggiato e di conseguenza non mi sono mai sentito<br />

minacciato da altre persone. Il mio matrimonio andava molto bene e in<br />

esso non c'erano aree di frustrazioni irrisolte. Grazie alla nostra comunicazione<br />

siamo capaci di mantenere un costante reciproco contatto/feedback<br />

e di risolvere i conflitti appena si presentano e il nostro<br />

rapporto è per noi fonte di grande gioia e costituisce il nostro punto di riferimento<br />

e di sicurezza nel trattare con il mondo esterno. Sia prima che<br />

durante il matrimonio abbiamo avuto un soddisfacente rapporto sessuale<br />

e per noi il sesso è una notevole fonte di intimità emotivamente positiva e<br />

di partecipazione. In questo contesto puoi renderti conto della ragione<br />

per cui, almeno teoricamente, non ci sentiamo insicuri come la maggior<br />

parte delle coppie di cui parli nel tuo libro. Non avevo alcun motivo di<br />

pensare che Trish mi rifiutasse sia sessualmente che come persona.


Credo di aver capito Trish fin dal principio del nostro rapporto e di averla<br />

accettata come persona con tutti i suoi bisogni. Sono stato attratto<br />

da lei in primo luogo perché è una persona orientata fisicamente - letteralmente<br />

una donna sensuale. Lei comunica il suo sentimento di interesse<br />

e di amore per le altre persone attraverso il contatto fisico e, dato che<br />

anch'io sono fisicamente espansivo, ciò contribuisce alla nostra compatibilità.<br />

È stato molto importante il fatto che io abbia compreso e accettato<br />

questo aspetto di Trish; sarebbe stato irragionevole pretendere che lei<br />

provasse tali sentimenti solo nei miei confronti e non per gli altri: avrei<br />

dovuto negare qualcosa della Trish che amavo. Inoltre, il fatto che io amavo<br />

i miei amici e mi interessavo di loro mi ha permesso di comprendere<br />

come anche lei potesse amarli. La differenza principale stava nel fatto<br />

che lei poteva amarli sessualmente, mentre per me non era culturalmente<br />

possibile fare altrettanto.<br />

Ho accentuato la natura teorica delle nostre discussioni; l'opportunità<br />

di metterle in atto non si presentò durante i primi due anni di matrimonio<br />

a causa della timidezza dei miei amici e della nostra personale incertezza<br />

emotiva.<br />

Nei primi tempi, era difficile per Trish accettare l'idea che io avessi<br />

delle relazioni sessuali al di fuori del matrimonio. Ne discutemmo e arrivammo<br />

alla conclusione che tale possessività derivasse dalla sua mancanza<br />

di fiducia in se stessa come persona unica e di valore. Nella sua<br />

educazione non era stata accettata per quel che era, né le veniva detto<br />

che era attraente. C'era un'atmosfera religiosa restrittiva e ci si aspettava<br />

che lei vivesse secondo un codice morale imposto dall'esterno.<br />

Queste circostanze la resero insicura di sé e la portarono a considerare<br />

una mia ipotetica relazione sessuale al di fuori del matrimonio come<br />

una minaccia per la sua sicurezza. A quel tempo pensava ancora che una<br />

moglie dovesse essere capace di soddisfare tutti i bisogni del marito e, se<br />

io desideravo avere dei rapporti intimi con altre donne, ciò poteva soltanto<br />

significare che lei aveva fallito in qualche cosa.<br />

Circa un anno fa, tutto ciò cominciò a cambiare e ci fu un nuovo periodo<br />

di crescita nel nostro rapporto. Io facevo il secondo anno di università<br />

e Trish cominciò a interessarsi a uno dei miei nuovi amici; in linea di<br />

principio ero d'accordo che potesse giovarle avere rapporti sessuali con<br />

lui, se si fosse presentata tale circostanza. Potevamo soltanto immaginare<br />

le conseguenze emotive, ma decidemmo di andare avanti e, con una continua<br />

comunicazione leale e aperta, penetrammo in nuove aree emotive.<br />

Non sempre era facile procedere e dovevo rassicurare il mio amico che<br />

questa nuova dimensione non avrebbe messo in pericolo la nostra amicizia.<br />

Andando avanti raggiungemmo una maggior confidenza e si presentarono<br />

presto dei vantaggi inattesi. Trish cominciò a scoprire se stessa<br />

come persona e, piuttosto che ricadere nel rassicurante ruolo di moglie,<br />

si sentiva spinta a entrare in rapporto come individuo con questo amico.<br />

Divenne aggressiva verso la vita e questo nuovo atteggiamento ebbe degli<br />

effetti sul nostro matrimonio. Il suo comportamento sessuale si fece au-<br />

3


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dace e aperto a diverse esperienze e scoprimmo con soddisfazione che il<br />

nostro matrimonio andava meglio che mai.<br />

Per l'evoluzione del nostro rapporto fu cronologicamente importante<br />

che Trish avesse prima questa esperienza, in quanto si rese conto che<br />

amare altre persone oltre il marito non faceva diminuire l'amore nel matrimonio:<br />

in effetti le sue esperienze esterne hanno accresciuto il suo amore<br />

e la nostra intimità. Grazie al beneficio ottenuto da questa<br />

esperienza, in seguito le fu possibile accettare i miei legami con altre<br />

donne e il nostro rapporto si è sviluppato al punto che ci incoraggiamo<br />

attivamente l'un l'altro a trovare altre relazioni, visti gli effetti benefici che<br />

hanno su di noi, sia individualmente che come coppia. Quando lei sta<br />

bene con un altro uomo e me lo racconta serenamente, ne partecipo e ne<br />

beneficio anch'io indirettamente. Ne ricavo anche un vantaggio diretto,<br />

dato che ho una moglie più interessante, più eccitante e autorealizzata.<br />

In tal modo l'energia e l'accrescimento delle relazioni esterne erano alimentati<br />

all'interno del matrimonio, rendendolo a loro volta vitale e in<br />

progresso.<br />

Sulla base di questa esperienza passata e tuttora presente, noi non<br />

condividiamo l'opinione che la <strong>gelosia</strong> possa avere un fondamento biologico.<br />

La nostra unica difficoltà era nel riuscire a trovare il tempo per le<br />

relazioni esterne e qualche volta eravamo tristi quando uno di noi voleva<br />

stare con l'altro e questi aveva un appuntamento, ma grazie alla sincera<br />

espressione dei nostri sentimenti, siamo stati quasi sempre in grado di<br />

distinguere una richiesta irragionevole da un reale bisogno emotivo del<br />

partner. Entrambi crediamo fermamente che, quando viviamo un'autentica<br />

‘depressione’, il coniuge conta più di tutto. In questi casi abbiamo<br />

sempre voluto darci un reciproco sostegno emotivo, eliminando ogni conflitto<br />

concreto.<br />

Le relazioni 'allargate' più soddisfacenti sono state quelle con altre<br />

coppie. Tutte e quattro le persone possono entrare in rapporto simultaneamente,<br />

sia come un quartetto che in due ambiti separati. Non c'è stato<br />

alcun conflitto e tutti hanno acquisito un maggior senso di parità.<br />

Inoltre, avere delle relazioni individuali con membri di un'altra coppia<br />

rendeva possibile l'estendersi della nostra interazione sinergica con la<br />

coppia stessa: in altre parole il mio rapporto con la moglie mi permetteva<br />

un rapporto più intimo con il marito e viceversa. Da quando desideriamo<br />

stabilire relazioni profonde, significative e multidimensionali con altre<br />

persone, questa interazione a quattro si è dimostrata molto gratificante;<br />

comunque, perché questo processo funzioni, è essenziale che i membri<br />

dell'altra coppia abbiano un rapporto sano e aperto tra di loro.<br />

Spero di averti dato un insight del nostro rapporto come lo vediamo e<br />

lo percepiamo noi. Sono stato motivato a farlo dai resoconti aperti e sinceri<br />

delle coppie che compaiono nel tuo libro. Non è sempre facile essere<br />

franchi su se stessi; comunque, le 'buone disposizioni', semplici e calorose,<br />

che tu mostri nei confronti delle coppie nel tuo libro, hanno spinto<br />

Trish a dire: ‘Scriviamo a <strong>Carl</strong> <strong>Rogers</strong> del nostro rapporto!’. Spero che ti<br />

sarà utile.


CARL: Nel 1976 ho scritto a questa coppia: “Mi piacerebbe moltissimo<br />

sapere quel che è accaduto nei circa tre anni che sono trascorsi da quando<br />

mi avete scritto. Sia che le notizie siano buone o cattive, qualunque<br />

sia il vostro rapporto o quello con le altre persone, mi piacerebbe davvero<br />

moltissimo esserne informato. L'unica richiesta speciale che vorrei fare<br />

questa volta è la speranza che tu, Trish, voglia espormi dal tuo punto di<br />

vista come hai reagito alla situazione. Fred ha dato un resoconto molto<br />

particolareggiato del vostro sviluppo come coppia e delle vostre diverse<br />

relazioni, ma mi piacerebbe sentire anche la tua opinione, direttamente<br />

dalle tue parole, se lo riterrai opportuno’. Dopo alcuni mesi Fred rispose.<br />

FRED: Speriamo che il nostro rapporto, che ormai dura da molti anni<br />

e che è passato attraverso periodi sia tragici che felici, possa servire ad<br />

altre coppie come insegnamento di base. Per noi è stata un'esperienza intensamente<br />

umana, piena di crescita e speriamo di riuscire a comunicartela<br />

in tal modo. La nostra risposta sarà composta da diverse parti: una<br />

descrizione di noi stessi e delle relazioni in cui siamo coinvolti; un resoconto<br />

di un periodo molto difficile della mia vita; le reazioni di Trish alle<br />

nostre relazioni; le mie reazioni individuali nei confronti di Trish; il modo<br />

in cui, come partner uniti, vediamo la nostra unione e quel che ne pensiamo.<br />

Da quando ti ho scritto la prima volta, sono successe molte cose e<br />

le esperienze che abbiamo avuto negli ultimi tre anni ci hanno cambiato<br />

enormemente. Atteggiamenti nuovi, deboli e non verificati al tempo della<br />

nostra prima corrispondenza, si sono ora consolidati e rafforzati. Siamo<br />

ancora favorevoli a condurre il nostro rapporto verso direzioni nuove e allargate<br />

e siamo soddisfatti delle scelte che abbiamo fatto. Entrambi siamo<br />

felici della nostra unione e siamo molto innamorati.<br />

La relazione esterna di Trish durò due anni. In quel periodo lei maturò<br />

sul piano dell'amicizia intima, dello stimolo intellettuale, del rapporto<br />

sessuale e della maturazione emotiva, ma quando la relazione finì il costo<br />

emotivo fu grande. L'uomo era uno dei miei amici del college; egli si innamorò<br />

di un'altra ragazza e ci fu una separazione: la sua nuova fidanzata<br />

era possessiva e non poteva dividerlo con Trish. Trish si sentì rifiutata<br />

e per sei mesi non volle avere rapporti con nessuno. Solo gradualmente<br />

cominciò di nuovo a incontrare altre persone.<br />

La mia relazione esterna continua ancora, Janet ha quarant'anni, è<br />

sposata da venti e ha due figli che frequentano la scuola superiore. Io e<br />

Janet, in un certo senso, ci siamo incontrati per mezzo di Trish. Il marito<br />

di Janet è un dentista del luogo e Trish aveva un appuntamento con lui.<br />

Essi cominciarono a interessarsi l'uno all'altra e alla fine Trish gli parlò<br />

del nostro rapporto aperto. Egli disse che gli sarebbe piaciuto poter fare<br />

la stessa cosa con sua moglie e ci invitò entrambi per incontrare Janet.<br />

Fui immediatamente attratto da lei e ci sentimmo subito intensamente<br />

coinvolti. Lei è più anziana e ha una famiglia a cui badare, ma nulla interferiva<br />

con lo sviluppo della nostra relazione. La sua personalità mera-<br />

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vigliosamente libera, il suo slancio infantile, la sua curiosità e l'entusiasmo<br />

per la vita mi fecero sentire più maturo.<br />

La relazione tra Trish e il marito di Janet si ridusse a un'amicizia superficiale<br />

e ora hanno solo contatti occasionali, mentre il mio legame con<br />

Janet si rafforzava col tempo. Lei mi ha aperto nuove possibilità di vita<br />

che prima mi erano precluse. Il fatto di essere entrato in rapporto con la<br />

sua famiglia, oltre che con lei, mi ha dato un'ampia e ricca fonte di contatti/verifiche.<br />

Ci sono stati anche dei momenti tristi. Dopo cinque mesi<br />

che stavamo insieme, lei si ammalò di una malattia rara e incurabile, ma<br />

di solito non fatale, caratterizzata da attacchi periodici che provocano un<br />

forte dolore. Ho passato con lei alcune ore angosciose: aveva dei dolori<br />

lancinanti ed era sotto l'effetto dei narcotici e io facevo quello che potevo<br />

per confortarla. Nonostante tutto ciò, sia io che lei consideriamo la nostra<br />

relazione soddisfacente e di grande valore.<br />

Negli ultimi tre anni Trish e Janet sono diventate amiche intime e<br />

confidenti e condividono i momenti di felicità come quelli tristi, tanto che<br />

durante i periodi in cui sia io che il marito di Janet eravamo depressi, esse<br />

si sono aiutate a vicenda. Sono entrambe persone notevolmente aperte<br />

e oblative, prive di sentimenti di <strong>gelosia</strong>.<br />

Per quanto riguarda la situazione attuale del nostro rapporto, esso<br />

coinvolge ora quattro persone - Trish, Janet, me stesso e una nuova persona.<br />

Il suo nome è Clifford, soprannominato Chip, ha trentotto anni ed è<br />

scapolo.<br />

Trish incontrò Chip un anno fa e trovò che era una persona sensibile,<br />

forte e interessante: lei ha delle caratteristiche simili che li rendono adatti<br />

l'uno all'altra. Quanto a me, considero Chip un membro della famiglia e<br />

anch'io mi trovo bene con lui. Egli passa molto tempo con noi, a casa nostra,<br />

ma non vive con noi a tempo pieno poiché ha una sua abitazione.<br />

Dopo Trish, la mia migliore amica è Janet e Chip è decisamente il mio<br />

miglior amico. Posso dirgli tutto e non c'è nulla che non farei per lui.<br />

Tra Trish, Chip e me c'è un legame di uguale intensità. Mentre per<br />

sua natura il nostro rapporto sarebbe triangolare o triadico, non chiameremmo<br />

vita in comune la nostra intesa poiché Chip non vive esclusivamente<br />

a casa nostra. Inoltre il sistema primario di interazione tra di noi è<br />

ancora basato sul modello duale, persona a persona. Oltre a questi rapporti<br />

si dovrebbe aggiungere la mia relazione con Janet.<br />

Ho anche un rapporto secondario con il marito e la famiglia di Janet.<br />

In molte occasioni, in tre o in quattro - Trish, Janet, Chip e io -, andiamo<br />

a pranzo fuori o abbiamo altre attività in comune. Vorrei puntualizzare<br />

che le manifestazioni sessuali dei nostri rapporti sono a livello duale ed<br />

eterosessuali.<br />

Le nostre attuali relazioni offrono enormi vantaggi per quanto riguarda<br />

l'accrescimento, il sostegno e la comunità. Se uno di noi è depresso, ci<br />

sono altri tre per sostenerlo e anche le fonti potenziali di convalida sono<br />

triplicate - un beneficio emotivo significativo, tipico dei rapporti allargati.


CARL: Nell'intervista con Fred e Trish ho chiarito alcuni aspetti della<br />

descrizione di Fred che mi avevano reso perplesso. Mi chiedevo come egli<br />

gestisse la sua relazione con Janet quando i suoi ragazzi stavano a casa.<br />

Egli disse che si incontravano a casa sua e, in quelle occasioni, Trish in<br />

genere andava da Chip, “se vogliamo stare completamente soli”. A volte,<br />

comunque, Fred andava a casa di Janet.<br />

I figli di Janet sanno delle visite della madre a casa loro e non è insolito<br />

che uno di essi telefoni per parlare con Janet o per chiedere a Fred un<br />

consiglio su qualche apparecchiatura elettronica. I ragazzi percepiscono<br />

chiaramente l'intimità tra le due case.<br />

Mi sono informato dell'atteggiamento di Joe, il marito di Janet. Anche<br />

lui ha un'altra relazione con una donna nubile - “Non se ne resta a casa.<br />

È una situazione bilanciata. Anche loro, come noi, sono molto franchi su<br />

tale relazione”. Questa donna, comunque, non è strettamente immischiata<br />

nel quartetto composto da Fred, Trish, Janet e Chip, sebbene tutti la<br />

conoscano e la apprezzino. Essa è una parte, ma non troppo vicina, dell'ampia<br />

famiglia allargata che è stata creata.<br />

Mi sono chiesto se i figli di Janet e Joe fossero consapevoli delle varie<br />

implicazioni sessuali. Trish diceva di no; Janet e Joe avevano scelto di<br />

comportarsi così. I ragazzi sono abituati al fatto che i loro genitori conducono<br />

vite separate, sono spesso via, e sono avvezzi “a vedere molti contatti<br />

fisici” tra i vari membri del gruppo. Dato che i ragazzi sono adolescenti,<br />

mi meravigliavo per la loro mancanza di consapevolezza. Sia Fred che<br />

Trish pensavano che essi probabilmente erano a conoscenza delle relazioni<br />

sessuali dei loro genitori e che le avrebbero accettate se se ne fosse<br />

discusso. “Sanno che non c'è pericolo che i loro genitori si separino” e<br />

questa è la loro sicurezza. “Non è mai un segreto che Janet venga a casa<br />

nostra o che Fred e Janet facciano insieme delle gite in campagna”.<br />

Riporto ora il resoconto che Fred dà di un grave episodio nella sua vita.<br />

FRED: Dovrei dire qualcosa di un periodo penoso quanto instabile.<br />

L'anno scorso, tutti noi abbiamo vissuto un evento traumatico. Mi accorgo<br />

ora di essere stato io stesso a causare questa crisi emotiva. Mentre<br />

sono libero con gli altri e li accetto, sono terribilmente esigente con me<br />

stesso. Come studente universitario dovevo essere sempre il migliore e il<br />

più pronto e mi ponevo delle scadenze impossibili. In qualche modo ho<br />

collegato il mio senso di benessere personale al raggiungimento di queste<br />

mete esterne ed ero depresso quando non tenevo fede al programma. L'estate<br />

scorsa avevo posto la mia candidatura per l'esame di laurea in una<br />

situazione di forte stress emotivo: i miei genitori si stavano separando,<br />

mia nonna era moribonda, Chip aveva perso il lavoro e il mio animaletto<br />

preferito era morto. Per peggiorare la situazione, l'esame era molto vicino<br />

e avevo solo cinque giorni per prepararmi. Lo superai. Comunque, mi<br />

sentivo emotivamente insoddisfatto, come se avessi manipolato in qualche<br />

modo la commissione per farmi passare. Mi sentivo in colpa. Pensavo<br />

7


8<br />

ai miei quattro anni di ricerca e mi sembravano inutili. Potevo mai terminare<br />

la tesi in questo stato?<br />

In seguito, mi sentii depresso anche per la paura di non trovare lavoro,<br />

una volta presa la laurea. La situazione del mondo era piuttosto fosca,<br />

troppo, e ciò mi intristiva ancora di più. Nel mio ambiente tutto<br />

sembrava deprimente. Quattro settimane dopo mia nonna mori. Io e<br />

Trish andammo al funerale e rimanemmo a casa dei miei genitori dove<br />

feci in modo di nascondere la mia depressione senza speranza. Tornato a<br />

casa, ricevetti la notizia che dovevo presentare la mia ricerca a un congresso<br />

nazionale. Ciò mi causò panico e paralisi emotiva.<br />

Mi trovavo in un'acuta depressione: in vita mia non mi ero mai sentito<br />

cosi. Ero totalmente incapace di funzionare fisicamente o emotivamente e<br />

la morte sembrava l'unica via di scampo. Attesi finché seppi che Trish si<br />

sarebbe assentata per ventiquattr'ore, poi presi una dose massiccia di<br />

due tipi di medicinali.<br />

Non so come sono sopravvissuto, ma qualcosa fece sì che il mio cuore<br />

continuasse a battere e che continuassi a respirare durante quelle ventiquattr'ore.<br />

Trish e Chip mi trovarono e mi portarono all'ospedale, ma i<br />

medici non riuscirono a rianimarmi e rimasi privo di conoscenza per sette<br />

giorni nel reparto di rianimazione. Trish era con me quando ripresi conoscenza,<br />

otto giorni dopo aver ingerito quella dose eccessiva. La mia<br />

guarigione procedeva con lentezza finché, un mese dopo, gli esami mostrarono<br />

che fortunatamente non erano rilevabili danni mentali o fisici.<br />

Molti nostri amici, dopo aver saputo del mio tentato suicidio, pensarono<br />

che la causa fosse il nostro rapporto non convenzionale. Posso dire,<br />

con chiarezza che il motivo non era assolutamente questo. Al contrario,<br />

fu il sostegno costante di Trish, Janet e Chip che mi permise di andare<br />

avanti nonostante l'afflizione autoimposta in cui vivevo, e furono loro le<br />

prime persone che volli vedere quando ripresi conoscenza.<br />

La percezione alterata di me stesso e del mondo circostante durante<br />

quel periodo di profonda depressione influenzò i miei sentimenti relativi<br />

al nostro rapporto. Divenni insicuro e difensivo; mi sentivo minacciato da<br />

Chip, da Trish, da Janet, dai miei colleghi di università e da qualsiasi<br />

persona con cui entravo in contatto. Mi accorgo ora che la mia temporanea<br />

insicurezza sul nostro rapporto era un semplice riflesso della totale<br />

insicurezza in me stesso come persona.<br />

Ecco il messaggio che lasciai a Trish quando tentai di suicidarmi:<br />

“Voglio che tu sappia che quello che sto facendo non riguarda che me<br />

e non ha niente a che vedere con il sistema di vita che abbiamo scelto.<br />

Sei stata sempre la mia miglior compagna/partner/amica e continui a<br />

esserlo anche in questo momento. Non lasciarti abbattere dalle pressioni<br />

della società, degli amici o dei genitori che non capiscono le grandi cose<br />

che abbiamo raggiunto con il nostro rapporto ― continua cosi.<br />

Pretendere da te stesso di apparire come uno che ha successo o che<br />

ha sempre buoni rapporti, è un proposito pericoloso: cominci a credere di<br />

essere capace di tutto e la discesa è molto dura.


La mia più grande paura è di far del male a coloro che mi stanno intorno.<br />

Non voglio che essi pensino di aver contribuito a farmi arrivare a<br />

questo punto, per qualcosa che mi hanno fatto o per il loro comportamento.<br />

Naturalmente, il mio interesse maggiore è per te, Trish. Con te ho vissuto<br />

e condiviso i miei momenti migliori; hai conosciuto il meglio di me e<br />

voglio che ti ricordi di noi in questo modo. Ti amo. Resta legata ai tuoi<br />

amici, specialmente a Chip. Ti prego di rassicurare i miei amici, Janet in<br />

particolare, che essi non hanno contribuito alla mia situazione”.<br />

Quello fu un periodo orribile della mia vita, ma ebbe anche degli effetti<br />

positivi. Ho una migliore considerazione di me stesso come persona totale<br />

- sono più empatico nei confronti delle angosce altrui. Durante la depressione,<br />

avevo una visione distorta della mia ricerca. A un recente congresso<br />

nazionale il mio lavoro aveva ricevuto un'accoglienza positiva e<br />

incoraggiante. Secondo me, il trauma attraverso cui noi tutti siamo passati<br />

ha cementato i miei legami con le tre persone con cui sono in rapporto<br />

e mi sento più vicino a tutti loro, ora più che mai.<br />

CARL: La prima delle molte domande che mi sono posto su questo episodio<br />

quasi fatale riguarda le alte aspettative che, a livello fantastico,<br />

Fred ha per se stesso. Non gli provenivano dalla famiglia, che non lo aveva<br />

neanche spinto a frequentare il college. Nei sette anni di università e<br />

di specializzazione, l'atmosfera di competizione con i colleghi e l'adattamento<br />

alle richieste e alle aspettative professionali e sociali, provocarono<br />

quella crisi. “Fattori sottili mi hanno focalizzato su queste mete molto alte.<br />

Facendo tutto bene, non si può che andare in alto. Ma quando precipitai<br />

da quell'altezza, fu rovinoso”.<br />

Perché non ha informato Trish della profondità della sua depressione?<br />

Perché ha nascosto i suoi sentimenti fortemente disturbati, quando fra<br />

loro esisteva una comunicazione molto aperta? Fred disse: “Mi sentivo in<br />

colpa per essere depresso. Parte di me sapeva che ciò era sciocco, ma<br />

sentivo di doverlo superare da me. Durante la settimana in cui pensai di<br />

suicidarmi, mi vergognai di parlarle. Sembrava incredibile. Sembrava che<br />

fosse qualcun altro a pensarci. Si, mi è difficile chiedere aiuto”. Intervenne<br />

Trish: “Sempre! Non vuole nemmeno chiedere un'aspirina per il mal di<br />

testa. Pensa di doverlo superare da sé”.<br />

“Avevo una paura reale dell'istituzione psichiatrica – continuò Fred -,<br />

temevo che, se avessi parlato di quel che provavo, mi avrebbero rinchiuso<br />

in manicomio”. Trish dice: “Sapevo che era depresso, ma non riuscii a<br />

convincerlo a vedere uno psichiatra. Fu un colpo per me: sono infermiera<br />

e secondo me mancavano tutti i sintomi classici. Penso che non ne parlò<br />

perché temeva che lo portassero via e lo internassero per tutta la vita”.<br />

“Odiavo quella parte di me - aggiunge Fred -, era orribile. Non volevo<br />

permettere che si manifestasse”.<br />

Fred ha dovuto rinunciare alla sua prima tesi e ora ne sta scrivendo<br />

una che sconvolgerà di meno il mondo. “Ho distrutto le mie illusioni e mi<br />

9


10<br />

accetto come una persona che può fallire. Trish, Janet e miei altri amici<br />

mi hanno aiutato moltissimo”.<br />

Ecco come Trish percepisce il loro rapporto e questa crisi.<br />

TRISH: Non posso dire quello che succederà in futuro, ma l'anno<br />

scorso sono passata attraverso cosi tanti cambiamenti - dalla più grande<br />

felicità al terrore - che ora cerco di accettare ogni giorno come viene. Comunque<br />

sono molto soddisfatta del mio attuale stile di vita. Non posso<br />

immaginarmi in un'esistenza chiusa, possessiva e gelosa; sono libera di<br />

essere me stessa e di esplorare i vari aspetti della mia personalità con<br />

molte persone, senza paura di essere intrappolata o criticata. .<br />

In questo periodo vedo un cambiamento in molte coppie: la moglie è<br />

tornata a scuola oppure si occupa di qualche attività esterna al rapporto,<br />

ma l'impressione generale è che il marito le abbia concesso questi 'privilegi'.<br />

Io e Fred non parliamo di privilegi; piuttosto ci incoraggiamo reciprocamente<br />

a indagare nuove idee, attività o sentimenti, e non soltanto<br />

tra di noi ma anche con gli altri.<br />

Gli ultimi tre anni e mezzo sono stati per me anni di maturazione e di<br />

cambiamento; ho imparato molto su me stessa, ho incontrato molte nuove<br />

persone e sono stata immensamente contenta di me. Non credo che<br />

avrei avuto tali esperienze in un rapporto che non fosse stato cosi aperto.<br />

Come posso spiegarti la situazione in cui mi trovo ora? Non è facile<br />

per me. Sono innamorata di due uomini e mi sono entrambi molto cari.<br />

Con uno sono sposata - Fred - e per molti anni siamo stati uniti, ma anche<br />

con Chip ho sviluppato un rapporto molto stretto. Fortuna per me<br />

che anche loro mi amano!<br />

Lo scorso anno io e Fred abbiamo superato alcune gravi tensioni di<br />

cui sento ancora gli effetti. Siamo sempre uniti e comunichiamo apertamente<br />

e liberamente ma, a causa della depressione e del tentato suicidio<br />

di circa un anno fa e dell'episodio maniacale verifÌcatosi pochi mesi fa, ho<br />

paura di quello che accadrà domani. Cerco di vivere ogni giorno come<br />

viene, ma è difficile. Comunque, ogni giorno va meglio, Fred mi ha sostenuta<br />

e non mi ha spinto ad agire in nessun modo particolare. Al principio<br />

volevo fuggire: ero terrorizzata. Mi resi conto, però, che non desideravo<br />

arrendermi tanto facilmente: io e Fred abbiamo lavorato duramente per<br />

rendere efficace il nostro rapporto e ci amiamo troppo per fuggire quando<br />

c'è burrasca. Sono molto ottimista sul nostro futuro.<br />

Ora ti parlerò di Chip. Man mano che ho imparato a conoscerlo, egli è<br />

diventato sempre più importante per me. È gentile, amabile, interessante<br />

- è realista mentre io sono del tutto idealista. A volte ci compensiamo l'un<br />

l'altro: io lo spingo a essere meno cinico e lui mi incoraggia a sviluppare<br />

un maggior senso di realtà sul mondo che mi circonda.<br />

Durante la malattia di Fred, Chip mi ha dato affetto e sostegno: non<br />

sono sicura che avrei superato quella dura prova senza di lui. A parte<br />

tutto l'amore che c'è tra noi, egli mi ha insegnato molto e ha condiviso<br />

con me la sua vita passata e la presente, i tempi felici e quelli tristi.


La nostra situazione attuale è proprio come l'ha descritta Fred. Ciascuno<br />

ha una relazione oltre quella tra di noi. La differenza tra me e Fred<br />

sta solo nel fatto che io sento di avere due relazioni principali: una con<br />

Fred e una con Chip. Sono entrambi importanti per me. La cosa stupefacente<br />

è che noi tre ci interessiamo moltissimo ciascuno dell'altro. Tre anni<br />

fa non l'avrei creduto possibile, eppure ci siamo - sono tanto felice.<br />

L'anno scorso, nel Giorno del Ringraziamento, Janet e suo marito Joe<br />

invitarono Fred, Chip e me a pranzo a casa loro. Fu una giornata animata,<br />

splendida; eravamo tutti felici - compresi i figli di Janet e Joe - e fu<br />

davvero eccitante e meraviglioso. Ero contenta di essere viva perché sapevo<br />

che le persone possono provare questa felicità quando entrano in<br />

rapporto fra loro liberamente, senza <strong>gelosia</strong> e possessività.<br />

CARL: L'accenno di Trish a un 'episodio maniacale' mi sorprese. Più<br />

tardi mi spiegarono che Fred, dopo il suo tentato suicidio, era stato aiutato<br />

col litio. La dose doveva essere controllata attentamente dal medico,<br />

ma le cose andarono così lisce che egli trascurò di prenderlo. Poi, alcuni<br />

mesi dopo la crisi, Fred si recò a Chicago per consegnare una relazione<br />

sulla sua ricerca, ma fu preso dall'eccitazione del congresso, non riusciva<br />

a dormire, ebbe episodi maniacali, deliri e infine fu ricoverato in un ospedale.<br />

Trish lo trovò “così agitato che dovette narcotizzarlo per farlo salire<br />

sull'aereo”.<br />

Trish parla del 'trauma concreto' del tentativo di suicidio e degli otto<br />

giorni d'incoscienza. “Non m'importò d'altro per due settimane”. Quanto<br />

alla sua reazione, aggiunge: “Immediatamente mi sentii, colpevole. Cosa<br />

avevo fatto? O non avevo fatto? Ora mi rendo conto di aver fatto del mio<br />

meglio, ma c'erano dei momenti angosciosi come quello. Anche Janet si<br />

chiedeva “In cosa ho mancato?”. La famiglia di Fred si sentiva in colpa:<br />

“Cosa gli abbiamo fatto quando era ragazzo?”.<br />

Fred aggiunge: “Molte persone pensarono che il nostro stile di vita<br />

fosse naturalmente la causa di tutto questo. lo non ero d'accordo”.<br />

Trish parlò di un'altra ragione per cui a quel tempo era vulnerabile ai<br />

sentimenti di colpa. “Mi ero davvero innamorata di Chip. In una situazione<br />

del genere si passa molto tempo insieme per conoscersi - i propri sentimenti,<br />

le proprie reazioni, il passato e il presente, e noi eravamo proprio<br />

in quello stadio. Naturalmente, mi chiedevo se ciò avesse qualcosa a che<br />

vedere con l'atto di Fred. È terribile tornare a casa e trovare tuo marito<br />

steso sul tappeto”.<br />

L'episodio maniacale fu un ulteriore shock per Trish. “Devo essere onesta;<br />

sto cominciando a capire. Per due volte non ho percepito i segni.<br />

Cosi telefono per chiedergli: 'Come stai? Cosa fai?', e mi assicuro che<br />

prenda la sua medicina. Mi ci vuole molto tempo per convincerlo”. Fred<br />

dice: “Comprendo la sua situazione e accetto la sua telefonata per sapere<br />

come sto”. Era chiaro che Trish era stata profondamente colpita da queste<br />

esperienze e che Fred considerava naturali i suoi timori. Entrambi riconoscono<br />

che fu molto positivo che Fred, a Chicago, si rendesse conto di<br />

essere malato e andasse all'ospedale per curarsi. Le preoccupazioni di<br />

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12<br />

Trish persistono tuttora e lei si accorge di pensare a lui come a un paziente<br />

e, nello stesso tempo, di mettersi in rapporto con lui come marito.<br />

Questo non le piace, ma non può evitarlo.<br />

Quando tre anni fa ho ricevuto la prima lettera di Fred, sembrava<br />

chiaro che Trish fu implicata in relazioni esterne poiché era Fred a volerle<br />

per entrambi. Mi sono chiesto se ora lei è realmente coinvolta come persona,<br />

di sua iniziativa, in questo sistema di vita e la sua lettera e l'intervista<br />

non lasciano dubbi su questo punto. Anche se è possibile che sia<br />

stata spinta da Fred ad avere le prime esperienze, ora trova piacere e sostegno<br />

nelle relazioni esterne ed è felice che il loro matrimonio sia cosi<br />

aperto. Ho avuto anche l’impressione che fino a quest'ultimo anno i suoi<br />

affetti esterni avessero approfondito e arricchito il matrimonio. Ora, dopo<br />

il tentativo di Fred di togliersi la vita e con la crescente intimità e il profondo<br />

amore per Chip, mi sembra che il suo rapporto con Fred sia cambiato<br />

tangibilmente, anche se la sua devozione per il matrimonio è ancora<br />

evidente.<br />

FRED: Vorrei comunicare alcuni sentimenti personali su Trish e sul<br />

suo rapporto con me. Ormai sono quasi dieci anni che la conosco intimamente.<br />

Avendo vissuto con lei durante questi anni l'ho vista passare<br />

attraverso alcuni cambiamenti bellissimi e significativi e penso che in<br />

quel periodo si sia costantemente sviluppata verso un'espressione più<br />

completa della sua personalità individuale. Ogni giorno rivela sempre più<br />

le qualità della persona che è potenzialmente, una persona che colpisce,<br />

forte, sensibile, capace, un'amabile bambina, autorevole, insicura, piena<br />

di potere, affettuosa, oblativa. Ha una grande fiducia in se stessa ed è<br />

autonoma, e inoltre entra in rapporto con le persone che ama con tutto<br />

l'impegno e l'interesse di cui è capace. Mentre la maggior parte di queste<br />

qualità sono state sempre in lei, credo che alcune fossero latenti e inespresse<br />

quando ci incontrammo la prima volta. È mia convinzione che<br />

l'ambiente aperto e agevolante del nostro rapporto le abbia permesso di<br />

trasformarsi nella persona che ora è.<br />

Un altro ingrediente chiave è stato il nostro esserci affidati a una<br />

completa comunicazione. Sentivamo di dover riuscire a comunicare<br />

liberamente i sentimenti più intimi, quelli penosi o insicuri come quelli di<br />

tenerezza, amore e gioia. Appena abbiamo imparato a farlo siamo stati<br />

capaci di immettere nell'esperienza del nostro rapporto la crescita e lo<br />

sviluppo che ognuno di noi sperimentava separatamente come individuo.<br />

Credo che in questo modo abbiamo ridotto al minimo la possibilità che,<br />

nella nostra unione, uno dei due superasse l'altro.<br />

CARL: L'amore devoto che Fred nutre per Trish era evidente in tutto<br />

ciò che egli ha scritto di loro, ed era altrettanto chiaro nell'intervista.<br />

Quando egli parla del “nostro esserci affidati a una completa comunicazione”<br />

trascura ovviamente la sua impossibilità di comunicarle i sentimenti<br />

di depressione, ma quando li ho indotti a parlarne ho capito meglio<br />

che consideravano quel loro affidarsi a una completa comunicazione co-


me un qualcosa relativo a tutto ciò che riguarda il loro rapporto e le relazioni<br />

con gli altri. Evidentemente Fred non si era reso conto che per la loro<br />

unione sarebbe stato molto più importante comunicare i suoi<br />

sentimenti intimi più profondi, che non parlare di una nuova relazione<br />

cui poteva dar vita.<br />

Un altro elemento che risaltava nell'intervista era la totale dedizione di<br />

Fred al suo lavoro. Aveva l'abitudine di passare alcune notti ogni settimana<br />

- oltre ai giorni - al laboratorio, lavorando alla sua ricerca fino all'una<br />

o le due del mattino. Sembra che sia attaccato alla sua ricerca<br />

quanto a Trish o a Janet. Trish riassume brevemente questa situazione<br />

in una dichiarazione che fa luce non solo sul suo rapporto con Fred, ma<br />

anche con Janet. “Lavora così duramente che sia io che Janet stiamo<br />

cominciando a protestare per queste nottate”. Quando Fred lavora fino a<br />

tardi, spesso Chip va a trovarla e ciò allevia la sua solitudine. Sia Trish<br />

che Janet aspettano il momento in cui Fred avrà terminato i suoi studi e<br />

potrà vivere una vita normale.<br />

L'amore di Trish per Fred è molto evidente, eppure Trish afferma che<br />

per lei ci sono due amori principali: Fred e Chip. Come anche lei spiega<br />

chiaramente nella sua dichiarazione, il suo amore è normalmente unito<br />

alla paura e all'ansia per i processi psicologici di Fred.<br />

Fred e Trish non sono favorevoli al libero amore e non si sentono mai<br />

obbligati al rapporto sessuale. “I rapporti sessuali con gli altri nascono da<br />

un nostro naturale sentimento d'amore e da un profondo interesse. Diamo<br />

valore alle relazioni fuori del matrimonio nella misura in cui si sviluppano<br />

naturalmente con persone complete e totali, con sentimenti fisici<br />

distribuiti in uno spettro continuo che va dal più semplice contatto al<br />

rapporto sessuale. Ci siamo reciprocamente incoraggiati a sperimentare<br />

una crescita che a sua volta si è continuamente riversata nella nostra unione,<br />

rendendola forte e vitale - un processo piuttosto che un' entità statica”.<br />

Questa descrizione idealistica è stata espressa durante l'intervista.<br />

Trish ha anche detto: C'è gente che mi chiede: “Lo raccomandi a tutti?”, e<br />

io rispondo “certamente no!”. Non è stato sempre facile, ma a loro va bene.<br />

“Se tu potessi avviare un programma di educazione familiare o coniugale<br />

per studenti di scuola superiore o di college, cosa vorresti sottolineare?”.<br />

Quando feci questa domanda Fred rispose che avrebbe voluto<br />

presentare ad essi molti sistemi di vita. Gli sarebbe anche piaciuto fare in<br />

modo che si rendessero conto che molte cose che si danno per scontate<br />

non sono affatto vere - ad esempio che essere gelosi sia una prova di amare<br />

il proprio compagno, o che se il coniuge non può soddisfare tutti i<br />

tuoi bisogni, c'è qualcosa di sbagliato nel matrimonio.<br />

Trish disse: “Vorrei che conservassero sempre una mentalità aperta.<br />

Quando facevo la scuola superiore, c'era sempre un solo modo di vedere<br />

le cose. Vorrei che loro osservassero coppie diverse e i loro modi di risolvere<br />

i problemi”.<br />

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14<br />

Essi descrissero anche l'incertezza che avevano durante i primi anni:<br />

“È giusto quello che facciamo?”; “Non è meglio la monogamia?”; “Ci rendiamo<br />

conto di quello che facciamo, correndo questi rischi?”. Sentivano<br />

di trovarsi su sentieri non battuti, “ma ora sentiamo di aver scelto la nostra<br />

strada”.<br />

Rispetto a quando mi scrissero per la prima volta, hanno diminuito il<br />

numero delle loro relazioni esterne. Fred e Trish hanno capito che quel<br />

che cercavano in un rapporto era la profondità e il reciproco coinvolgimento,<br />

qualità che si possono ottenere solo in pochi casi. Trish disse: “Ora<br />

ho due relazioni profonde ed è il massimo che posso gestire”.<br />

Avevo pensato che essi potessero parlare della possibilità di una famiglia<br />

ma, dato che non lo fecero, chiesi: “Che ne pensate dei bambini?”.<br />

Le loro risposte misero in luce qualche nuovo problema nel loro stile di<br />

vita. “Siamo veramente incerti”, rispose Fred; e Trish spiegò: “Al principio<br />

eravamo sicuri di non volere bambini – dato che Fred studiava e io lavoravo.<br />

Eravamo perfettamente felici così come stavamo; egoismo, forse, ma<br />

proprio non volevamo rinunciare alla libertà di quel periodo. Ma ora sto<br />

cominciando ad avere delle piccole sollecitazioni e mi dico che, sì, avere<br />

dei bambini sarebbe una bella cosa”. Fred commentò che gli sarebbe piaciuto<br />

avere dei bambini e vedere un bambino, una persona, svilupparsi e<br />

crescere. Entrambi sono ben consci che i bambini costituiscono un impegno<br />

per un tempo molto lungo e si meravigliano dei giovani che pensano<br />

che un figlio cambierà soltanto per pochi anni la loro vita.<br />

Ma essi hanno dei problemi particolari. Infatti Trish disse: “Io ho due<br />

rapporti stabili e un eventuale bambino avrebbe due padri. Devo rifletterci”<br />

.<br />

Poi entrambi parlarono del problema che un bambino avrebbe creato<br />

con i loro genitori, dato che in quel caso avrebbero potuto difficilmente<br />

tenerli all'oscuro del loro stile di vita. “Dovremmo preoccuparci dei nostri<br />

genitori; probabilmente la madre di Fred si rende conto di come viviamo,<br />

anche se non ne abbiamo mai parlato apertamente con lei”. “Ma”, disse<br />

Trish, “i miei genitori non hanno idea del modo in cui viviamo”. Lei proviene<br />

da un ambiente molto religioso e rigidamente familiare. “Non voglio<br />

rinunciare al mio sistema di vita per causa loro, ma sarebbe un problema<br />

di difficile soluzione” .<br />

Avevano cominciato a far conoscere ad altre persone il complesso dei<br />

loro rapporti. “La maggior parte degli amici sa già dei nostri legami. Recentemente<br />

siamo andati con Chip a una grande festa data da una sorella<br />

di Fred ed egli è stato accettato ed è piaciuto sia a lei che ai suoi<br />

bambini. Stiamo cominciando a muoverci in questa direzione, ma è solo<br />

un inizio”.<br />

Ho chiesto ad alcuni colleghi di commentare l'esperienza di Fred e<br />

Trish. Ecco il parere di Maureen Miller, un'autorità in campo sessuale e<br />

sugli aspetti di mutamento nel matrimonio:


MAUREEN: Sono contenta che tu abbia deciso di inserire nel tuo libro<br />

del materiale relativo alla <strong>gelosia</strong>. Credo che nella mia vita personale, nell'insegnamento<br />

e nel counseling non ci sia un problema in cui il potere<br />

interpersonale sia sperimentato così drammaticamente.<br />

Mi sembra che quasi nessun sentimento possa provocare incomprensione<br />

e difficoltà interpersonali più della <strong>gelosia</strong>, sia che venga repressa<br />

sia che venga effettivamente vissuta.<br />

A causa di ciò e dei miei tentativi di vivere una vita matrimoniale sessualmente<br />

non esclusiva, sono molto lieta che tu mi abbia dato l'opportunità<br />

di commentare la storia di Fred e Trish.<br />

Appena l'ho letta, ho reagito sia a livello di 'impressione' che a livello<br />

analitico. Negli ultimi anni mi sono accorta che la mia intuizione e il mio<br />

intelletto hanno spesso percezioni simili, così le reazioni che ti comunicherò<br />

sono una combinazione di impressione e di analisi.<br />

La reazione principale che ho avuto nel leggere le descrizioni di Fred e<br />

Trish è stata simile al tuo primo commento: “È troppo bello per essere vero”.<br />

A ciò è seguito un sentimento di autocritica, in quanto provo personalmente<br />

la <strong>gelosia</strong>.<br />

Ero seccata per la mia reazione poiché credo che, anche in una cultura<br />

che pone come 'norma' la monogamia, siano possibili rapporti non<br />

monogamici tra partner in grado di soddisfare coloro che li praticano.<br />

Fred dice che la <strong>gelosia</strong> e la possessività non sono innate; sono incline a<br />

dichiararmi d'accordo, in base alla mia esperienza personale e professionale.<br />

Comunque, ciò su cui non posso essere d'accordo, è l'asserzione di<br />

Fred che esse costituiscano la prova dell'esistenza di una qualche difficoltà<br />

intrapersonale, tipo la mancanza di fiducia in sé. Il fatto è che noi<br />

sappiamo molto poco in che misura i sentimenti e i comportamenti facciano<br />

parte della nostra eredità biologica e in che misura siano appresi<br />

durante tutta l'esistenza nell'interazione con l'ambiente, nella nostra battaglia<br />

per la sopravvivenza.<br />

Mi sembra che ci sia spesso una certa riluttanza a riconoscere la possibilità<br />

che la <strong>gelosia</strong> possa essere una reazione adeguata a certe situazioni<br />

interpersonali e che in alcuni casi quel sentimento, appreso o<br />

innato che sia, possa avere un grande valore di conservazione dal punto<br />

di vista biologico, psicologico e culturale.<br />

Rileggendo il materiale, sono stata ripetutamente attratta dalla storia<br />

del tentato suicidio di Fred; essa mi tormenta quando cerco di chiarificare<br />

i miei sentimenti su questa coppia e la loro esistenza. L'elemento che<br />

mi disturba è che quel tragico episodio capita improvvisamente nel mezzo<br />

di una descrizione di felicità coniugale o non coniugale, in cui ogni cosa è<br />

descritta in termini tipo 'crescita', 'ricchezza', 'gioia', 'salute', 'verifica', 'intimità'<br />

e simili. Il disastro era così completo che Fred riteneva che la sua<br />

vita non fosse più degna di essere vissuta. Vorrei credere al messaggio<br />

che ha scritto prima del suicidio, nel quale escludeva la responsabilità<br />

degli altri e del rapporto stesso, ma non ci riesco.<br />

Nella descrizione della vita di tutte le persone implicate sono notevolmente<br />

evidenziati gli elementi più luminosi dell'esperienza umana: l'enfa-<br />

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si è su quelle caratteristiche che noi definiamo positive. Quello di cui sono<br />

certa, però, è che in ognuno di noi, oltre agli angeli della fede, della<br />

speranza, della carità, della saggezza e dell'amore ci sono anche gli angeli<br />

del dubbio, della disperazione, del bisogno, della passione e dell'odio.<br />

Credo che gli angeli più oscuri siano parte di tutti noi. Nelle descrizioni di<br />

queste persone, non vedo affatto nominate tali caratteristiche: essi si<br />

presentano come santi preraffaeliti!<br />

Normalmente, nelle 'buone' famiglie c'è un individuo che diventa l'indice<br />

di questi ignoti elementi oscuri. Il sistema richiede, se quella famiglia<br />

deve continuare a funzionare in base al polo 'luminoso' dell'esperienza<br />

umana, una spugna che assorba quelle forze. Fred non dice quali fossero<br />

i suoi demoni, anche se allude al riconoscimento di impulsi e sentimenti<br />

inaccettabili. Sarei incline a supporre che egli stesse prendendo coscienza<br />

di questo lato oscuro. In un ambito in cui la <strong>gelosia</strong>, la rivalità, la<br />

competitività e la collera sono considerati segni di imperfezione, Fred non<br />

ha altra scelta che riconoscere, l'inaccettabilità di se stesso: la sua cultura<br />

glielo impone! Poiché sembra che tutte le altre persone del suo ambiente<br />

non provino i suoi stessi sentimenti, egli incolpa se stesso. Le mie<br />

conclusioni relative alla forte valorizzazione dei sentimenti positivi e al rifiuto<br />

degli altri derivano dall'incapacità di Fred di condividere la sua inquietudine<br />

con le persone con cui ha “una comunicazione aperta e<br />

sincera”. Fred mi appare perciò come colui che “introietta la pena”; la<br />

persona che, di fronte alle difficoltà, convince gli altri che va tutto bene,<br />

in modo che a essi vengano risparmiati l'ansia, la paura e il dolore, mentre<br />

allo stesso tempo egli sperimenta, a un livello molto profondo, tutta la<br />

pena collettiva del sistema. Chi “introietta la pena” in genere sperimenta<br />

se stesso su un livello di coscienza più alto rispetto agli altri, per crollare<br />

però quando è lui stesso a dover fronteggiare dei problemi da solo e stoicamente.<br />

Cosi Fred crede che il suo tentativo di suicidio non abbia niente a che<br />

vedere con la sua situazione interpersonale. Sono indubbiamente d'accordo<br />

che sull'argomento egli ne sappia più di me, ma, malgrado ciò, i<br />

miei dubbi rimangono. In queste descrizioni mancano i sentimenti di collera,<br />

paura, rivalità, brama e bisogno. Tutte queste emozioni hanno un<br />

enorme valore di conservazione e non concedere a se stessi o agli altri il<br />

diritto di provarle e di esprimerle equivale a una camicia di forza che<br />

blocca l'emotività di una persona.<br />

Quando questi sentimenti sono permessi come una parte legittima e<br />

valida dell'interazione, le difficoltà possono essere affrontate con maggiore<br />

flessibilita e umanità che non quando siano repressi. Io credo, ma è<br />

soltanto un'ipotesi, che se Fred fosse entrato prima in contatto con le sue<br />

forze più oscure e se si fosse confrontato con esse con l'aiuto degli altri<br />

componenti della sua ampia famiglia, egli non avrebbe mai tentato di<br />

porre fine alla sua vita né avrebbe sofferto l'agonia mentale che descrive.<br />

Tengo particolarmente a sottolineare che non credo che la tensione sia<br />

derivata dalla natura non monogamica del sistema. Dalla mia esperienza<br />

so che un matrimonio non esclusivo può costituire un modo di vivere


soddisfacente. Per coloro che privilegiano la monogamia rispetto a ogni<br />

altra forma di rapporto, sarebbe facile appigliarsi ai miei argomenti per<br />

rafforzare la loro convinzione che tali matrimoni aperti finiscono inevitabilmente<br />

in un disastro. Sarebbe un peccato perché io certamente non lo<br />

credo. Se è valida sia l’interpretazione dello sbilanciamento dalla parte<br />

della 'luminosità', allora la stessa tensione potrebbe presentarsi, e in effetti<br />

si presenta, anche in rapporti strettamente esclusivi.<br />

Ciò mi riconduce al tema della <strong>gelosia</strong> e della politica interpersonaIe.<br />

In questi tempi è normale reprimere la <strong>gelosia</strong>, proprio come è normale<br />

reprimere la collera gli impulsi sessuali, ma essa, appresa o innata, è<br />

profondamente sentita. La mia esperienza personale mi dice che per molta<br />

gente, insieme all'intensa pena della <strong>gelosia</strong>, interviene una specie di<br />

vergogna per il fatto di provare davvero quel sentimento. Per me in genere<br />

era cosi. Invece di sperimentare e riconoscere la <strong>gelosia</strong>, cercavo di razionalizzare<br />

in altro modo la mia sofferenza, nel tentativo di dare un significato<br />

ai sentimenti che provavo. Credo di non sentirmi capace di dare un<br />

significato alla mia <strong>gelosia</strong>; essa nasce dentro di me a un livello più profondo<br />

di quello a cui il mio 'significato' possa arrivare. Essa infatti ha il<br />

suo proprio senso che la mia mente può comprendere solo in minima<br />

parte.<br />

Sento però, altrettanto profondamente della stessa <strong>gelosia</strong>, che non<br />

devo esserne in qualche modo inabilitata. Io e mio marito abbiamo scoperto<br />

l'importanza dei nostri sentimenti di <strong>gelosia</strong>. Siamo abbastanza interessati<br />

l'uno all'altra da preoccuparci di qualsiasi dolore l'altro provi e<br />

di legittimarne i sentimenti, di offrire tutte le cure e le rassicurazioni di<br />

cui l'altro ha bisogno. Poi decidiamo se desideriamo continuare ad attuare<br />

i comportamenti che hanno provocato la <strong>gelosia</strong>, ma non tentiamo di<br />

impedire che quei sentimenti vengano alla superficie e non ci sentiamo<br />

obbligati a capitolare davanti a essi quando compaiono. Comunque, pensiamo<br />

che l'esperienza dell'altro sia incondizionatamente valida; ci lasciamo<br />

il diritto di provare i nostri propri sentimenti e ci occupiamo di<br />

essi, senza però reagire come se fosse sempre una nostra colpa.<br />

In questo processo abbiamo scoperto che ci sono periodi in cui la <strong>gelosia</strong><br />

è un importante indice di quel che non va nel nostro rapporto. Siamo<br />

sempre stati uniti, eppure ci sono ancora momenti in cui è più facile<br />

stabilire un rapporto con un altro che affrontare i problemi tra di noi. In<br />

tali periodi, quello che viene allontanato si sente geloso: abbiamo paura<br />

di essere abbandonati poiché in effetti siamo abbandonati. In questo tipo<br />

di situazione si può comprendere l'abbandono e tenerne conto solo indagando<br />

la <strong>gelosia</strong> e i suoi aspetti. Nella mia esperienza la <strong>gelosia</strong> non è<br />

sempre il demone distruttivo che Fred e Trish sembrano credere che sia,<br />

e quello che ha rappresentato più di un demone è stata la <strong>gelosia</strong> non riconosciuta,<br />

mia o dell'altro, tenuta nascosta attraverso repressioni sofisticate.<br />

Ammiro Fred, Trish, Janet e Chip per il loro coraggio. Essi stanno costruendo<br />

una mitologia estremamente viva di quel che è possibile nel matrimonio.<br />

Trovo stimolante il loro coraggio e la loro apertura,<br />

17


18<br />

specialmente quando leggo che i loro genitori sono così radicati in un diverso<br />

sistema di valori. Comunque, sento di dover essere prudente: non<br />

soltanto sono d'accordo che la loro storia non possa essere un modello<br />

per altri, ma mi chiedo se per loro stessi l'ultimo anno possa rappresentare<br />

un modello per il successivo.<br />

Ogni nuova relazione importante porta sempre con sé la possibilità di<br />

poter un giorno sostituire quella attuale. Trish riconosce di avere due relazioni<br />

principali e non vorrebbe essere costretta a scegliere tra Fred e<br />

Chip. Per quanto al principio possa apparire improbabile, la possibilità di<br />

essere lasciati è sempre nell'aria. Mi chiedo quali sviluppi ci saranno per<br />

me, per Trish, Fred e Chip. In questa situazione ambigua, che profondità<br />

di rapporto è possibile? Nella non esclusività c'è libertà e potere; c'è forse<br />

un'altra libertà e un altro potere nella fedeltà?<br />

Io non ho una risposta, <strong>Carl</strong>, ma pongo la domanda.<br />

Scrivendo, sentivo che tutto il tema del rapporto tra partner, del matrimonio,<br />

dell'amore, del sesso, della <strong>gelosia</strong> e del rapporto è molto importante<br />

in questo momento della nostra cultura, e penso che questo<br />

materiale ponga il problema in un nuovo e ragguardevole contesto. Esso<br />

ha stimolato in me e nei miei amici molte riflessioni e discussioni e immagino<br />

che avrà lo stesso effetto su molte altre persone!<br />

CARL: Dalla storia di Fred e Trish non riesco a trarre qualche conclusione<br />

coerente, ma ci sono molte domande provocatorie. Un matrimonio<br />

in cui esistano delle relazioni satellite e che diventa gradualmente più significativo,<br />

può durare per anni senza che nessuno dei partner si senta<br />

geloso. La <strong>gelosia</strong>, allora, potrebbe non essere una reazione istintiva né<br />

una spinta biologica che fa sì che un uomo desideri uccidere l'amante di<br />

sua moglie, oppure che rende una moglie estremamente gelosa del legame<br />

del marito con un'altra donna. Forse s'impara a essere gelosi, e questa<br />

nella nostra cultura è una lezione socialmente accettata, ma si può<br />

anche imparare a non essere gelosi, come sembra essere stato nel caso di<br />

Trish.<br />

Qui l'antropologia sociale non ci aiuta molto. In parecchie culture c'è<br />

un'estrema possessività, più spesso da parte dell'uomo ma frequentemente<br />

anche da parte della donna. Ci sono anche delle culture - una è<br />

quella hawaiana antica - in cui la <strong>gelosia</strong> non è frequente e la libertà sessuale<br />

è molto più accettata.<br />

Neppure la biologia risolve la questione. Ci sono specie di animali e di<br />

uccelli in cui la monogamia e la fedeltà costituiscono la regola; altre sono<br />

caratterizzate maggiormente dalla possessività. In alcune specie la <strong>gelosia</strong><br />

è sconosciuta. Come esempio di entrambe le situazioni mi vengono in<br />

mente le foche: durante la stagione dell'accoppiamento il maschio si sfinisce<br />

in lotte mortali per tenere lontani dal suo harem i maschi intrusi.<br />

Per contrasto le femmine non sono gelose tra di loro e sono disponibili agli<br />

approcci di un altro maschio - se il maschio non è di guardia.<br />

Così, mentre il problema generale rimane aperto, una cosa risulta con<br />

chiarezza dalla storia di Fred e Trish: è possibile amare più di una perso-


na allo stesso tempo, includendo i rapporti sessuali, senza che sia osservabile<br />

l'insorgere di <strong>gelosia</strong> e possessività. Non solo Trish non è gelosa di<br />

Janet, ma esse sono chiaramente intime amiche; non solo Fred non dimostra<br />

<strong>gelosia</strong> nei confronti di Chip, ma anche loro sono intimi amici.<br />

La politica di un matrimonio può essere caratterizzata da uguaglianza,<br />

divisione della responsabilità, reciproco sostegno e partecipazione nel<br />

prendere le decisioni, come Trish dimostra in modo commovente quando<br />

dice che lei e Fred non tanto si accordano reciprocamente il 'privilegio'<br />

della libertà, quanto piuttosto si incoraggiano fattivamente. Questo non è<br />

un atteggiamento irresponsabile del tipo “Io mi faccio i fatti miei, e tu i<br />

tuoi”; al contrario, nel contesto di un rapporto paritario, essi procedono<br />

attraverso nuove esperienze per tornare al loro rapporto come persone<br />

arricchite. Tutto ciò è servito, alla costruzione delle loro forze indipendenti.<br />

La politica dell'uguaglianza, che attribuisce alla persona il valore primario,<br />

si estende nel campo sessuale. L'autodeterminazione sessuale è<br />

mantenuta con successo solo perché la comunicazione è molto aperta.<br />

Come dice Trish, con una comunicazione fiduciosa non c'è alcuna paura<br />

di essere intrappolati o criticati.<br />

Naturalmente ci sono dei rischi, come in ogni sistema di vita innovativo.<br />

Trish è lasciata dal suo primo amante per un'altra donna e ne è profondamente<br />

addolorata; Fred ha sofferto a causa della malattia di Janet.<br />

Entrambi hanno scoperto che avere più di un rapporto profondo è una<br />

cosa complessa e che richiede molto tempo. Ma il rischio più grande è<br />

costituito dal fatto che ora Trish è coinvolta in due relazioni principali. Se<br />

dovesse mai sentirsi costretta a sceglierne una come più importante dell'altra,<br />

quale sceglierebbe? Credo che né noi né lei possiamo esserne sicuri,<br />

hanno dato la dimostrazione dell'esistenza di un desiderio che credo<br />

sia quasi universale - il desiderio di un rapporto durevole in cui ciascuno<br />

possa conoscere 1'altro come persona totale e complessa ed essere conosciuto<br />

nello stesso modo. Come Trish e Fred ben sanno, ciò non accade<br />

nello spazio di una notte, né con molte persone.<br />

I suoi sentimenti dopo il tentato suicidio di Fred - “volevo fuggire”-, il<br />

suo doppio rapporto dà rilievo all'opinione di Maureen Miller che “per<br />

quanto al principio possa apparire improbabile, la possibilità di essere<br />

lasciati è sempre nell' aria”.<br />

Anche in un matrimonio in cui esiste una comunicazione aperta è<br />

possibile provare dei sentimenti di cui ci si vergogna al punto da non poterli<br />

condividere con il partner. Ci sono limiti - spesso ignoti - alla possibilità<br />

di comunicare. Conosco molto bene il tipo di sentimenti che Fred<br />

aveva circa il suo stato depressivo. Il tema più comune in terapia è questo:<br />

“Se mi conoscessi davvero, con i miei pensieri e sentimenti orribili,<br />

non potresti accettarmi e dovresti confermare la mia paura di essere pazzo<br />

e/o senza speranza”. Ciò è molto simile ai timori che impedirono a<br />

Fred di parlare della sua disperazione. Ecco un suo tentativo di enunciarli<br />

schematicamente: “I sentimenti che sorgono in me sono così sbagliati,<br />

così incredibili e vergognosi che non possono essere una parte di me. Li<br />

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odio e li temo talmente che non posso manifestarli - a nessuno. Preferisco<br />

morire”.<br />

Quali erano questi sentimenti orribili? Maureen Miller suggerisce che<br />

poteva trattarsi di rabbia inespressa, competitività, <strong>gelosia</strong>, elementi del<br />

'lato oscuro' di Fred. Ciò è possibile in un matrimonio tanto libero - forse<br />

in modo sospetto - da queste emozioni, ma penso che ci sia un'altra possibilità.<br />

Considero molto probabile che la cosa che Fred temeva maggiormente<br />

fosse un certo sentimento di essere un imbroglio totale. È chiaro che egli<br />

cominciò a credere di essere un imbroglio in campo professionale. Non<br />

era il 'cannone' che pensava di essere: superò il suo esame per pura fortuna,<br />

la sua ricerca non era che un tentativo di rivestire con una bella<br />

facciata una brutta realtà, la gente che credeva in lui veniva ingannata.<br />

Ora egli potrebbe essere scoperto.<br />

Fino a che punto si sentiva un imbroglio anche nella vita personale?<br />

Ce ne dà un accenno quando dice: “Pretendere da te stesso di apparire<br />

come uno che ha successo o che ha sempre buoni rapporti è un proposito<br />

pericoloso” (il corsivo è mio). Egli infatti si era proposto di essere una<br />

'persona con buoni rapporti', assumendosi la direzione del matrimonio e<br />

muovendosi con sua moglie verso uno stile di vita non convenzionale. Era<br />

tutto bellissimo. C'è comunque appena un accenno al dubbio su di sé.<br />

Ma quando la gestalt interna cambia da “io sono una persona notevole” a<br />

“sono un imbroglio”, ciò deve aver attivato i sentimenti inespressi di dubbio<br />

che erano sempre presenti a qualche livello. “Forse non ho rapporti<br />

cosi buoni. Forse non sono completamente sicuro. È possibile che io sia<br />

stato un grosso imbroglio nella mia vita personale come in quella professionale”.<br />

Manca la capacità di percepire le sfumature: da una visione<br />

completamente positiva, all'improvviso non vedi altro che il negativo e dato<br />

che questo non è mai stato espresso, la paura che ne hai è ingigantita.<br />

Questa è la mia ipotesi a proposito del suo mondo interiore nel periodo in<br />

cui era profondamente depresso. Poiché temeva che qualcuno potesse<br />

scoprire l'imbroglio, è perfettamente comprensibile che gli sembrassero<br />

minacciosi tutti quelli che gli stavano vicino.<br />

Il crollo emotivo di Fred può essere visto da un'altra prospettiva che io<br />

e molti psicologi umanisti siamo riluttanti ad ammettere. Si tratta della<br />

possibilità che nella sua depressione agisse un fattore chimico. Le reazioni<br />

positive che egli ha avuto per due volte a una corretta dose di litio -<br />

una volta nell'episodio depressivo, l'altra in quello maniacale - mi costringono<br />

a considerare questa eventualità. Non c'è modo di sapere se<br />

una necessità di litio fosse la causa di quei sentimenti depressivi o li avesse<br />

soltanto accentuati, ma che in qualche modo e in una certa misura<br />

avesse influito sembra una conclusione ragionevolmente deducibile dalla<br />

sua reazione al trattamento. Sono rimasto spesso perplesso nella mia esperienza<br />

clinica - che non è ampia - con individui che attraversano una<br />

fase maniaco depressiva. Mi è stato molto difficile spiegare queste situazioni<br />

in termini prettamente psicologici e ho ritenuto possibile che vi giochino<br />

un ruolo effettivo fattori genetici o chimici, anche se non la penso


allo stesso modo per quanto riguarda la cosiddetta schizofrenia o altri<br />

'disordini mentali'.<br />

Fred - e tutti noi - possiamo essere contenti che il suo risoluto tentativo<br />

di suicidio sia fallito e non abbia danneggiato né la sua mente né il<br />

suo corpo. Avrà imparato che è sempre meglio comunicare i sentimenti<br />

spiacevoli piuttosto che nasconderli e lasciare che s'infettino? Ha compiuto<br />

un piccolo passo in questa direzione cercando aiuto durante lo stato<br />

maniacale e ha fatto un ulteriore progresso accettando se stesso come<br />

persona non perfetta e capace di accogliere sentimenti 'indicibili'. <strong>Senza</strong><br />

dubbio egli potrebbe trarre vantaggio da una più completa analisi del suo<br />

mondo interiore attraverso un rapporto con un terapeuta che condivida il<br />

suo punto di vista centrato sulla persona. Il futuro dimostrerà se la sua<br />

autocomprensione è esatta.<br />

Una cosa che ho imparato di nuovo attraverso i miei contatti con questa<br />

coppia è che ogni individuo prova un forte desiderio di base che tutti i<br />

rapporti siano profondi e stabili. Con la loro vita essi hanno dato la dimostrazione<br />

dell'esistenza di un desiderio che credo sia quasi universale - il<br />

desiderio di un rapporto durevole in cui ciascuno possa conoscere 1'altro<br />

come persona totale e complessa ed essere conosciuto nello stesso modo.<br />

Come Trish e Fred ben sanno, ciò non accade nello spazio di una notte,<br />

né con molte persone.<br />

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