Carl Rogers, Senza gelosia?
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odio e li temo talmente che non posso manifestarli - a nessuno. Preferisco<br />
morire”.<br />
Quali erano questi sentimenti orribili? Maureen Miller suggerisce che<br />
poteva trattarsi di rabbia inespressa, competitività, <strong>gelosia</strong>, elementi del<br />
'lato oscuro' di Fred. Ciò è possibile in un matrimonio tanto libero - forse<br />
in modo sospetto - da queste emozioni, ma penso che ci sia un'altra possibilità.<br />
Considero molto probabile che la cosa che Fred temeva maggiormente<br />
fosse un certo sentimento di essere un imbroglio totale. È chiaro che egli<br />
cominciò a credere di essere un imbroglio in campo professionale. Non<br />
era il 'cannone' che pensava di essere: superò il suo esame per pura fortuna,<br />
la sua ricerca non era che un tentativo di rivestire con una bella<br />
facciata una brutta realtà, la gente che credeva in lui veniva ingannata.<br />
Ora egli potrebbe essere scoperto.<br />
Fino a che punto si sentiva un imbroglio anche nella vita personale?<br />
Ce ne dà un accenno quando dice: “Pretendere da te stesso di apparire<br />
come uno che ha successo o che ha sempre buoni rapporti è un proposito<br />
pericoloso” (il corsivo è mio). Egli infatti si era proposto di essere una<br />
'persona con buoni rapporti', assumendosi la direzione del matrimonio e<br />
muovendosi con sua moglie verso uno stile di vita non convenzionale. Era<br />
tutto bellissimo. C'è comunque appena un accenno al dubbio su di sé.<br />
Ma quando la gestalt interna cambia da “io sono una persona notevole” a<br />
“sono un imbroglio”, ciò deve aver attivato i sentimenti inespressi di dubbio<br />
che erano sempre presenti a qualche livello. “Forse non ho rapporti<br />
cosi buoni. Forse non sono completamente sicuro. È possibile che io sia<br />
stato un grosso imbroglio nella mia vita personale come in quella professionale”.<br />
Manca la capacità di percepire le sfumature: da una visione<br />
completamente positiva, all'improvviso non vedi altro che il negativo e dato<br />
che questo non è mai stato espresso, la paura che ne hai è ingigantita.<br />
Questa è la mia ipotesi a proposito del suo mondo interiore nel periodo in<br />
cui era profondamente depresso. Poiché temeva che qualcuno potesse<br />
scoprire l'imbroglio, è perfettamente comprensibile che gli sembrassero<br />
minacciosi tutti quelli che gli stavano vicino.<br />
Il crollo emotivo di Fred può essere visto da un'altra prospettiva che io<br />
e molti psicologi umanisti siamo riluttanti ad ammettere. Si tratta della<br />
possibilità che nella sua depressione agisse un fattore chimico. Le reazioni<br />
positive che egli ha avuto per due volte a una corretta dose di litio -<br />
una volta nell'episodio depressivo, l'altra in quello maniacale - mi costringono<br />
a considerare questa eventualità. Non c'è modo di sapere se<br />
una necessità di litio fosse la causa di quei sentimenti depressivi o li avesse<br />
soltanto accentuati, ma che in qualche modo e in una certa misura<br />
avesse influito sembra una conclusione ragionevolmente deducibile dalla<br />
sua reazione al trattamento. Sono rimasto spesso perplesso nella mia esperienza<br />
clinica - che non è ampia - con individui che attraversano una<br />
fase maniaco depressiva. Mi è stato molto difficile spiegare queste situazioni<br />
in termini prettamente psicologici e ho ritenuto possibile che vi giochino<br />
un ruolo effettivo fattori genetici o chimici, anche se non la penso