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L'Urlo Maggio 2011 - Studenti del Liceo classico Beccaria

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Il vento inizia a sbuffare forte e rumorosamente. Il cielo comincia ad incupirsi. Le nuvole s'intristiscono,<br />

oppresse da un dolore che non riescono a sopportare. E cominciano a piangere.<br />

Gocce leggerissime cominciano a barcollare nell'aria, un po' timide e impaurite, e si posano piano<br />

sulle case, sui marciapiedi, sui capelli, sugli ombrelli, sui prati, sui vetri.<br />

Si appoggiano in silenzio sugli oggetti e sulle persone come un bacio leggero sulla guancia; scivolano<br />

timorose lasciando una debole scia <strong>del</strong> proprio passaggio, come a desiderare di non essere<br />

ricordate.<br />

Cadono e si dissolvono nel terreno come il vento nella nebbia.<br />

Il cielo è attraversato da squarci di luce improvvisi, lampi che abbagliano le nubi come un flash che<br />

acceca gli occhi. Le nuvole si addensano, si stringono l'una all'altra per sostenersi a vicenda: la loro<br />

sofferenza cresce e s'intorbidisce.<br />

Gocce pesanti e veloci ruzzolano giù e si scagliano oblique sui vestiti, sulla pelle, sui fiori che si<br />

afflosciano su se stessi, sui parabrezza <strong>del</strong>le auto che attivano i tergicristalli, sulle strade che diventano<br />

scivolose, sul terreno che si disseta.<br />

Corrono veloci sulle pareti, frenetiche e ansiose di raggiungere il pavimento; si attardano sul viso e<br />

rigano le guance come di pianto; si aggrappano ai tessuti nella speranza di lasciare impronte di sé,<br />

di imprimersi sugli abiti come un sigillo.<br />

Si appendono ai fili d'erba e lì stanno in equilibrio, tentando di non cadere per non essere assorbite<br />

dalla terra vorace; ma il turbinio furioso <strong>del</strong> vento le lancia giù, su un altro filo d'erba o nel profondo<br />

abisso nero <strong>del</strong>la terra bagnata.<br />

Le nuvole diventano nere, come se il vento avesse lanciato loro addosso una manciata di fuliggine.<br />

Si agitano, fremono e si mischiano le une alle altre come alla ricerca di qualcosa che hanno perso.<br />

Sono frastornate dalle<br />

grida di rabbia <strong>del</strong> cielo,<br />

che inizia a tuonare violentemente<br />

e scuote le<br />

stelle che cominciano a<br />

far capolino sulle spalle<br />

<strong>del</strong>le nubi.<br />

L'ultimo grido <strong>del</strong> cielo<br />

è per l'aborto di pioggia<br />

che spazza via le<br />

nuvole e la loro disperazione.<br />

La notte cala dolcemente<br />

sulla terra e si<br />

accuccia sui prati che,<br />

come l'etere disseminato<br />

di stelle, sono punteggiati<br />

da bianchi fiori<br />

tremanti.<br />

Temporale<br />

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