Parla l'ingegnere Altomare Disperazione e povertà. Nel 2010. - Il Fatto
Parla l'ingegnere Altomare Disperazione e povertà. Nel 2010. - Il Fatto
Parla l'ingegnere Altomare Disperazione e povertà. Nel 2010. - Il Fatto
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Approfondimento<br />
Da Molfetta ben 22<br />
progetti presentati<br />
per il bando Principi<br />
Attivi.<br />
pagina 6<br />
Attualità<br />
Sono già 800 e<br />
vogliono salvare… il<br />
loro volo!<br />
pagina 9<br />
Pericolo lame, ordini del giorno presentati dalle opposizioni, Autorità di Bacino<br />
e nuova Zona Artigianale. E per completare il tutto una indagine della<br />
magistratura ed oltre 20 indagati. Cosa accade nell’Ufficio Tecnico. Ne parla<br />
il responsabile Rocco <strong>Altomare</strong>.<br />
pag. 3<br />
www.ilfatto.net<br />
Molfetta Quindicinale gratuito di informazione.<br />
Recensioni<br />
Torna<br />
l’appuntamento<br />
con i consigli per la<br />
lettura.<br />
pagina 20<br />
giovedì 21 gennaio 2010<br />
Sport<br />
Tutte le news dai<br />
campi sportivi<br />
molfettesi.<br />
Tra storia e mare<br />
<strong>Parla</strong> l’ingegnere <strong>Altomare</strong> <strong>Disperazione</strong> e <strong>povertà</strong>. <strong>Nel</strong> <strong>2010.</strong><br />
n° 52<br />
pagina 21<br />
La storia di Rosa e di sua figlia Melania. Tra disagio sociale, malattia e solitudine.<br />
Una vita in quotidiana emergenza tra privazioni e voglia di ricominciare.<br />
Ma, soprattutto, con il desiderio di essere aiutati a costruire una vita<br />
migliore.<br />
pag. 10
GIOVINAZZO - VIA DEI RIGATTIERI<br />
Lo spazio non basta mai. E’ veramente comodo avere una casa<br />
grande. E’ anche bello avere sotto casa il posto dove esercitare<br />
l’attività e perché no, avere anche l’ufficio adiacente. E cosa diresti<br />
per avere un grande garage da utilizzare anche come deposito. E<br />
il terrazzo? Quanto vale avere un terrazzo da sfruttare d’estate?<br />
IN QUESTA PALAZZINA INDIPENDENTE distante 500 mt dal mare,<br />
puoi avere tutto ciò. Nuova Costruzione, pronta consegna.<br />
MOLFETTA - VIA TRIESTE<br />
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di perderla…<br />
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<strong>Il</strong> tempo passa e la città cresce e si ingrandisce, ma il centro<br />
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stanco di accompagnare i figli avanti e indietro allora fermati<br />
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ma forse è meglio così perchè almeno potrai personalizzarla<br />
secondo le tue esigenze. <strong>Il</strong> rapporto qualità - prezzo? Ottimo!!
Le vicende legate alle lame, vere o presunte,<br />
con il sequestro cautelativo da parte<br />
della magistratura di diversi fascicoli del<br />
Comune, le indagini su oltre 20 tra tecnici,<br />
funzionari e dirigenti e l’Ordine del<br />
Giorno dell’ultimo Consiglio Comunale<br />
ci spingono a tentare di fare chiarezza su<br />
tutta la questione. Per far ciò abbiamo rivolto<br />
alcune domande all’ingegner Rocco<br />
<strong>Altomare</strong>, Dirigente del Settore Territorio<br />
del Comune di Molfetta.<br />
Ingegner <strong>Altomare</strong>, la questione ambientale<br />
sta interessando Molfetta da<br />
diversi mesi: tra lame, il PIP, il PAI,<br />
l’autorità di Bacino, il PUTT/P , i ricorsi<br />
e tanto altro è difficile districarsi<br />
e venire a capo di una matassa sempre<br />
più ingarbugliata.<br />
<strong>Il</strong> problema ambientale in generale e quello<br />
delle acque in particolare, non è materia<br />
di facile comprensione e assimilazione<br />
atteso che le leggi che nel tempo si sono<br />
succedute, a partire dal lontano 1865 con<br />
la legge n. 2248, sono state quasi tutte di<br />
emergenza e mai organiche. <strong>Il</strong> primo vero<br />
anello di congiunzione tra cultura urbanistica<br />
e cultura di tutela ambientale è stata<br />
la cosiddetta legge Galasso (n.431 del<br />
1985). Solo l’ultimo Decreto Legislativo<br />
n. 152 del 2006 – chiamato anche Testo<br />
Unico Ambientale – ha tentato di fornire<br />
una lettura organica e di indicare regole<br />
e norme per il “governo delle risorse”. A<br />
questo D.Lgs si deve la prima definizione<br />
del Piano di Bacino come “lo strumento<br />
conoscitivo, normativo e tecnico-operativo<br />
mediante il quale sono pianificate e<br />
programmate le azioni e le norme d’uso<br />
finalizzate alla conservazione, alla difesa<br />
e alla valorizzazione del suolo e alla corretta<br />
utilizzazione delle acque”. Lo stesso<br />
D.Lgs prima e la L.R. n. 19 del 2002<br />
poi istituiscono l’Autorità di Bacino che<br />
dovrebbe ispirare “la propria azione ai<br />
principi della leale cooperazione… con<br />
gli enti locali operanti sul territorio,… e<br />
in particolare… indirizza, coordina e controlla<br />
le attività conoscitive di pianificazione…”.<br />
Finora la cooperazione è stata<br />
difficile e a intermittenza, ma confido che<br />
nel futuro possa esserci maggior collaborazione<br />
tra gli enti. Le autorità di Bacino<br />
giovedì 21 gennaio 2010 Esclusivo 3<br />
Comune, Autorità di Bacino, PIP, PAI, Lame e... altro.<br />
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1688<br />
<strong>Il</strong> responsabile del Settore Territorio tenta di fare chiarezza.<br />
redigono e approvano il Piano di Assetto<br />
Idrogeologico (PAI) per l’intero bacino<br />
(Puglia, parte delle Campania e parte delle<br />
Basilicata) o per stralci funzionali per<br />
territori più limitati come Molfetta. <strong>Il</strong> Piano<br />
Urbanistico Territoriale Tematico per<br />
il Paesaggio (PUTT/P) è invece il piano<br />
che disciplina gli ambiti che hanno valenza<br />
paesaggistica. Tutto il sistema dovrebbe<br />
essere interconnesso ma la distinta<br />
competenza a legiferare tra lo Stato e la<br />
Regione porta spesso – come nel nostro<br />
caso – a sovrapposizioni e incongruenze<br />
difficili da comprendere. Dover poi<br />
applicare le norme diventa un’impresa<br />
ardua. Le lame, argomento principale,<br />
si presentano come linee di scorrimento<br />
preferenziale superficiale dell’acqua per<br />
eventi meteorici statisticamente poco frequenti<br />
ma molto intensi; generalmente<br />
esse risultano idraulicamente “inattive”.<br />
Le lame solitamente presentano un profilo<br />
a “U” definito da fondo piatto e pareti<br />
sub-verticali. I fianchi possono essere<br />
articolati su ampi terrazzamenti, porzioni<br />
di antichi fondi valle e testimonianza di<br />
una fase di scarsa erosione. <strong>Nel</strong> territorio<br />
di Molfetta secondo lo studio commissionato<br />
al Dipartimento di Architettura<br />
e Urbanistica di Bari (DAU) nel 2000<br />
erano presenti tre lame importanti: Lama<br />
Martina, Lama Marcinase, Lama Pulo.<br />
Con i nostri studi abbiamo completato la<br />
mappa delle lame e ne abbiamo studiato<br />
le possibili opere di mitigazione ben un<br />
anno prima della perimetrazione AdB<br />
dell’aprile 2009. Per la zona artigianale<br />
abbiamo individuato e cartografato come<br />
elemento idraulico non significativo la cosiddetta<br />
Lama Scorbeto che nasce come<br />
ramo secondario delle Lama Pulo. Questa<br />
lama è riportata solo nel PUTT/P secondo<br />
il quale non ha rilevanza morfologica né<br />
consistenza orografica e non è sottoposta<br />
ad alcune prescrizioni ambientali. Fino al<br />
2009 per l’AdB questa lama non esisteva.<br />
Solo il nostro studio idraulico allegato<br />
al progetto PIP si era occupato di questa<br />
lama e ne aveva previsto un’opera di mitigazione<br />
alla quale abbiamo recentemente<br />
aggiunto l’opera per mitigare i fenomeni<br />
della lama principale (Pulo) che interessa<br />
anche gli altri comparti produttivi, la zona<br />
portuale e la Madonna dei Martiri.<br />
In questo caos legislativo e normativo<br />
è possibile commettere errori di valutazione?<br />
Chi è incaricato dell’applicazione delle<br />
leggi e delle normative, sia esso dirigente<br />
comunale o funzionario regionale,<br />
potrebbe essere indotto in errore. È stato<br />
sufficiente, ad esempio, non riuscire a<br />
comprendere che le lame non sono “corsi<br />
d’acqua” secondo la definizione che i testi<br />
scientifici danno di questa emergenza,<br />
per far nascere sospetti, indagini, sequestri<br />
cautelativi di documenti su presunte<br />
opere prive di autorizzazione ambientale,<br />
ecc. Nessuno si è preoccupato di far<br />
notare che il Comune sta semplicemente<br />
eseguendo un Piano regolatore approvato<br />
dalla Regione con tutte le sue componenti<br />
comprese quelle paesaggistica e idrogeologica.<br />
<strong>Il</strong> Comune non ha, e non avrebbe<br />
mai potuto farlo, modificato alcuna disposizione<br />
o norma regionale essendosi limitato<br />
semplicemente a rilasciare atti dovuti.<br />
Basterà annotare che persino la Regione,<br />
che è ente sovraordinato al Comune e che<br />
esprime parere paesaggistico sui piani,<br />
ha regolarmente rilasciato pareri favorevoli<br />
per quasi tutti i comparti della nuova<br />
zona di espansione e si è inspiegabilmente<br />
fermata non rilasciando alcun parere,<br />
dal lontano giugno 2006, (comparti 3, 5,<br />
10, 11 e 13) senza alcuna comunicazione<br />
o motivazione. La polemica sulle lame<br />
che interesserebbero la zona artigianale<br />
è infatti figlia di queste incongruenze<br />
tutte interne alla Regione e alla Autorità<br />
di Bacino. Per l’approvazione del PRG il<br />
Dipartimento di Architettura e Urbanistica<br />
di Bari, alcuni professori universitari<br />
nel 2000 – su incarico retribuito da parte<br />
del Comune – fornirono uno studio sulle<br />
lame che diventò parte integrante e sostanziale<br />
del PRG approvato dalla Regione;<br />
gli stessi professori entrati nell’AdB,<br />
nel 2006, hanno dimenticato il lavoro fatto<br />
e hanno approvato una perimetrazione<br />
nella quale alcune lame – esistenti secondo<br />
loro nel 2000 – non esistevano più.<br />
Poi, sempre gli stessi professori, nel 2009<br />
fanno riapparire le lame scomparse e ne<br />
“scoprono” altre. Per l’ente locale è difficile<br />
emanare provvedimenti validi con<br />
questi continui ripensamenti succedutesi<br />
in nove anni! Uno stesso terreno che nel<br />
2000 è stato incluso nell’area annessa a<br />
una lama e quindi dichiarato inedificabile,<br />
è stato successivamente liberato dal vincolo<br />
nel 2006 tornando edificabile per poi<br />
ritrovarsi nel 2009 di nuovo vincolato e<br />
sempre per mano degli stessi professori.<br />
Lei ci vuol far credere che tutta la polemica<br />
di questi giorni sulla lama del PIP<br />
e sull’Ordine del Giorno della minoranza<br />
è pretestuosa?<br />
Tralasciando ogni riferimento ai giornali<br />
“di parte” e a quei “dottori” che si sono<br />
improvvisamente scoperti esperti ambientali,<br />
dico quel che penso su quell’OdG.<br />
Molto è stato già detto dall’amministrazione<br />
in Consiglio e sulle motivazioni politiche<br />
non mi avventuro perché non mi<br />
competono. Tento di fare chiarezza tecnica<br />
per i lettori affinché non debbano leggere<br />
e credere alle “artificiose inesattezze”<br />
che sono state riferite in quella sede.<br />
In Commissione consiliare ho definito<br />
quel documento “carente sotto il profilo<br />
giuridico, urbanistico e scientifico”.<br />
Eppure era stato sottoscritto anche da<br />
due avvocati oggi consiglieri di minoranza!<br />
Guardi, ogni individuo decide se dare<br />
priorità alla propria professionalità e<br />
all’onestà intellettuale oppure alla carica<br />
e alla situazione del momento alterando<br />
le conoscenze, gli insegnamenti e gli studi<br />
per piegarli alla ragione dell’appartenenza<br />
politica. Conoscendo la loro professionalità<br />
devo desumere che, in quel<br />
giorno e in quel momento, hanno scelto<br />
di mortificarla per una ragione politica;<br />
hanno fatto credere di non essere in grado<br />
di comprendere gli aspetti giuridici<br />
(su quelli urbanistici e scientifici è comprensibile<br />
una carenza) tentando di far<br />
passare quel documento come atto per<br />
una corretta e saggia amministrazione. E<br />
la scelta dei consiglieri di maggioranza di<br />
non rispondere a una simile incredibile<br />
provocazione dimostra che l’argomento<br />
non meritava più del tempo speso dai<br />
continua a pag. 4
segue da pag. 3<br />
consiglieri stessi ad ascoltarli. Ai firmatari<br />
potrei fornire un buon testo di diritto<br />
urbanistico – per il paragrafo sulla “fase<br />
d’efficacia”–, un testo commentato sulla<br />
pubblica utilità e procedura d’esproprio<br />
e la raccolta delle leggi, della dottrina e<br />
della giurisprudenza sui Piani di Bacino.<br />
Per la parte scientifica, per la quale hanno<br />
dimostrato di avere solo “ripreso” e riportato<br />
la maggior parte degli strafalcioni<br />
apparsi sui giornali e sulle dichiarazioni<br />
e interrogazioni o interpellanze dei soliti<br />
ambientalisti di comodo, mi piacerebbe<br />
intrattenermi volentieri con loro quando<br />
sono fuori dal ruolo politico.<br />
E gli allagamenti della città nelle ultime<br />
piogge?<br />
Attribuire gli allagamenti per le piogge<br />
nella parte urbanizzata e quindi impermeabile,<br />
alla mancata regolamentazione e<br />
regimentazione delle lame è demenziale.<br />
L’allagamento può ascriversi al ruscellamento<br />
su superfici impermeabili, alla<br />
mancanza o cattivo funzionamento delle<br />
fogna bianca, in generale all’inadeguatezza<br />
del sistema di drenaggio urbano, alla<br />
particolare e inusuale intensità dell’evento<br />
ma mai alle lame che al verificarsi degli<br />
stessi eventi risultavano prive di qualsiasi<br />
tipo di ruscellamento superficiale, dimostrando<br />
dunque una sconnessione tra queste<br />
ed i problemi registratisi in città.<br />
Anche i sequestri della documentazio-<br />
4<br />
Esclusivo<br />
ne comunale è frutto di incomprensioni<br />
e errate valutazioni?<br />
Ad oggi la Procura di Trani ha sequestrato<br />
diversi fascicoli riguardanti comparti<br />
edificatori, singoli interventi, ristrutturazioni,<br />
permessi in zona urbana, in zona di<br />
espansione, in zona artigianale e in zona<br />
ASI, portando via ogni tipo di documento.<br />
Tentare di capire il filo conduttore di<br />
questa attività di indagine giudiziaria è<br />
impossibile per noi. <strong>Il</strong> PM certamente ne<br />
avrà chiara l’idea. Mia unica preoccupazione<br />
è la possibilità di lasciarsi influenzare,<br />
in buona fede, dal polverone che i<br />
mass media con l’appoggio di altri enti<br />
e istituzioni, hanno in questi mesi sollevato<br />
o da posizioni assunte nell’ambito<br />
giudiziario nei confronti di quest’ufficio<br />
per altri fatti precedenti dove, a dire il<br />
vero, il sistema ha mostrato qualche cedimento.<br />
Io credo comunque nella corretta<br />
conduzione delle indagini e sull’onestà<br />
intellettuale dei magistrati; esprimo solo<br />
alcune comprensibili perplessità in merito<br />
all’articolo di legge per il quale sarebbero<br />
scattate alcune informazioni di<br />
garanzia e cioè il n.181 del DPR 42/2004<br />
(Codice Urbani) che prevede responsabilità<br />
per opere realizzate senza la prescritta<br />
autorizzazione paesaggistica. Non mi risulta<br />
siano mai stati consegnati permessi<br />
per i quali era prevista l’autorizzazione<br />
paesaggistica che non sia stata rilasciata.<br />
Attenderemo l’esito delle indagini per<br />
tentare di capirci qualcosa.<br />
Ma crede che dietro a questo procedimento<br />
ci possa essere un disegno politico?<br />
Non sono in grado di certificarlo. Posso<br />
solo annotare strane cicliche contemporaneità.<br />
Si spieghi meglio, se può.<br />
È solo la valutazione di un cittadino di<br />
questa meravigliosa città. Siamo alle<br />
soglie della più importante campagna<br />
elettorale per la Puglia con quale si potrebbe<br />
disegnare il futuro di questa terra<br />
per almeno dieci anni, e il possibile<br />
cambiamento di rotta potrebbe non essere<br />
condiviso da alcuni anche a livello<br />
locale. Prenda ad esempio il Comune di<br />
Molfetta che non ha mai messo in campo<br />
contemporaneamente tanti progetti e<br />
piani come in questi anni per disegnare<br />
la città dei prossimi vent’anni! Da Dirigente<br />
del Settore Territorio registro strane<br />
e inquietanti coincidenze: il continuo,<br />
assillante e duro attacco alla costruzione<br />
e gestione del nostro porto commerciale<br />
da parte dell’attuale compagine regionale<br />
(vedi l’ultima esclusione del porto dai<br />
pur modesti fondi del Piano Strategico<br />
per “lesa maestà” nei confronti del Porto<br />
di Bari); il continuo disinteresse, quando<br />
non è diventato aperto conflitto con questa<br />
amministrazione per i suoi ambiziosi<br />
piani urbanistici, da parte degli uffici regionali<br />
(vedi pareri paesaggistici sospesi<br />
giovedì 21 gennaio 2010<br />
dal giugno 2006); l’incredibile univoca<br />
perimetrazione delle aree a diversa pericolosità<br />
idraulica che bloccano ogni attività<br />
economica da parte di un ente, l’AdB,<br />
nominato e gestito dalla stessa Regione;<br />
l’esclusione dai fondi PIRP per la riqualificazione<br />
del quartiere Madonna dei Martiri,<br />
sul cui progetto ancora una volta gli<br />
stessi firmatari del su indicato OdG e il<br />
loro assessore regionale avevano sentenziato<br />
che avevamo sbagliato il progetto;<br />
la magistratura ha obbligato la Regione a<br />
rimettere in graduatoria Molfetta; l’attribuirsi<br />
poteri e diritti sul demanio marittimo<br />
da parte della Regione con una discutibile<br />
interpretazione della legge regionale<br />
che prevede invece il trasferimento di<br />
tutti i compiti ai Comuni; l’esclusione da<br />
parte della Regione dai finanziamenti per<br />
i progetti del Piano Strategico Bari 2015<br />
anche per quelle opere di mitigazione –<br />
vedi progetto Lama Martina di 9 milioni<br />
di euro – tanto richieste. Non le sembra<br />
quanto meno singolare la contemporaneità<br />
di tanti “ostacoli” per questa città?<br />
Se il nostro periodico dovesse organizzare<br />
un dibattito pubblico sul problema<br />
ambientale o anche sulla programmazione<br />
urbanistica lei parteciperebbe?<br />
Sì, a patto che i partecipanti siano persone<br />
qualificate o che almeno conoscano l’argomento.
Si complica la vicenda dell’ampliamento<br />
della zona artigianale di Molfetta.<br />
L’Amministrazione ritiene che<br />
ve ne sia un gran bisogno e procede<br />
nell’assegnazione dei 104 lotti disponibili,<br />
con richieste che arrivano giusto da<br />
un centinaio di aziende; progetta pure<br />
un’opera che riduca nell’area il rischio<br />
di alluvioni. Atti che si intersecano con<br />
un’indagine della Procura della Repubblica<br />
di Trani che coinvolgerebbe circa<br />
venti persone tra tecnici, funzionari del<br />
Comune di Molfetta oltre che altri professionisti,<br />
proprio per aver rilasciato<br />
autorizzazioni e concessioni edilizie<br />
per la realizzazione di immobili in zone<br />
del territorio comunale a rischio idrogeologico.<br />
Ricapitoliamo le puntate precedenti,<br />
per chi le avesse dimenticate.<br />
La giunta Azzollini decide di allargare<br />
l’area destinata agli insediamenti artigianali<br />
in una zona fra Molfetta e Bisceglie<br />
che, per la presenza di lame,<br />
l’Autorità di Bacino ha indicato nel<br />
giovedì 21 gennaio 2010<br />
Qual è il prezzo dello sviluppo?<br />
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1689<br />
Ci dicano se è sviluppo della ricchezza di pochi o dell’intera comunità.<br />
PAI (Piano per l’Assetto Idrogeologico)<br />
come area a emergenza idrologica;<br />
di qui l’invito a subordinare la concessione<br />
per gli insediamenti delle aziende<br />
alla costruzione di opere a riduzione di<br />
tale rischio. Un’indicazione rispetto alla<br />
quale il Comune ha giocato su più tavoli,<br />
facendo ricorso al Tribunale Superiore<br />
delle Acque di Roma, procedendo<br />
comunque, come detto sopra, all’esame<br />
delle richieste pervenute da parte delle<br />
aziende e ai relativi provvedimenti<br />
di assegnazione provvisoria dei lotti<br />
e contemporaneamente accogliendo<br />
l’idea di rischio idrogeologico, progettando<br />
una specie di gigantesco canale<br />
di scolo – e ci perdonino i tecnici per la<br />
definizione grossolana – lungo 584 m,<br />
con sezione di 2,7 m per 3 e portata pari<br />
a circa 400 mila metri cubi, che dovrebbe<br />
scongiurare ogni rischio di inondazione<br />
a valle della lama, convogliando<br />
le acque fino alla depressione Gurgo,<br />
una dolina naturale nei pressi del Pulo.<br />
L’opinione<br />
Per dirla ancor più semplice, a ridosso<br />
del Pulo, verrebbe costruita al costo di<br />
1 milione di euro una struttura destinata<br />
in caso di piena a raccogliere le acque e<br />
ad evitare, quindi, che allaghino gli insediamenti<br />
industriali, comprese le due<br />
torri di 100 m previste nella nuova zona<br />
artigianale.<br />
Si intuisce che l’Amministrazione, pur<br />
proseguendo la sua azione giuridica<br />
contro la Autorità di Bacino, intenda risolvere<br />
così la faccenda, vale a dire, costruire<br />
il canale e permettere così pure<br />
che lì si insediano le aziende che ne<br />
hanno fatta richiesta, posto che l’opera<br />
ottenga tutte le autorizzazioni del caso<br />
e che non ci si mettano di mezzo i tribunali.<br />
Rimarrebbe comunque in piedi<br />
la questione politica, la necessità di fermarsi<br />
a riflettere sullo sviluppo possibile.<br />
Se passa davvero attraverso le cento<br />
nuove aziende pronte ad insediarsi nella<br />
nuova zona artigianale, se queste produrranno<br />
ricchezza e lavoro e migliora-<br />
5<br />
mento della qualità della vita per tutti<br />
o solo per pochi, magari i progettisti e<br />
i proprietari di terreni e gli speculatori<br />
che sempre allignano in queste situazioni.<br />
E se la riposta è sì, rimane sempre da<br />
risolvere la questione del prezzo da pagare.<br />
Un milione di euro, devastazione<br />
di altra porzione di territorio, per cosa?<br />
Per proteggere la città da un rischio che<br />
la città stessa ha creato? Non proprio la<br />
città, quanto chi la governa. È proprio<br />
necessario che la zona artigianale occupi<br />
un’area che per caratteri morfologici,<br />
paesaggistici e per l’identità stessa<br />
di Molfetta è tanto importante? E poi,<br />
ce lo immaginiamo questo canalone,<br />
per di più in una zona che il Comune<br />
stesso nel Prg ha posto sotto tutela, chi<br />
ne garantirà la manutenzione e che non<br />
diventi una discarica a cielo aperto? Va<br />
bene lo sviluppo, ma ci dicano se è sviluppo<br />
della ricchezza di pochi o dell’intera<br />
comunità.<br />
Lella Salvemini
Sarà sicuramente capitato a tutti, prima<br />
o poi, di sentir parlare di Bollenti<br />
Spiriti e Principi Attivi in relazione<br />
ai giovani pugliesi; per i neofiti, si è<br />
lontani da “strane idee” o non identificati<br />
miscugli di sostanze. Come già<br />
anticipato nello scorso numero de “il<br />
<strong>Fatto</strong>”, Bollenti Spiriti si pone come<br />
una grande macchina sempre in movimento,<br />
un insieme d’intervento e<br />
d’azione che costituisce una fitta rete<br />
di progetti nell’ambito delle politiche<br />
giovanili promosse dall’Assessorato<br />
alla Trasparenza e Cittadinanza Attiva<br />
della Regione Puglia. In questo sfaccettato<br />
apparato, ruotano svariati progetti<br />
tra cui ritroviamo proprio Principi<br />
Attivi, “finalizzato alla promozione<br />
delle capacità progettuali, creative e<br />
d’intraprendenza dei giovani pugliesi<br />
attraverso la concessione di contributi<br />
per la realizzazione e sperimentazione<br />
di idee innovative”. Come ci viene illustrato<br />
dai responsabili dell’ufficio<br />
tecnico del progetto, Principi Attivi nasce<br />
sulla scorta dell’indagine di respiro<br />
regionale sui giovani pugliesi, “Cosa<br />
Bolle in Pentola”, realizzata dal Dipartimento<br />
di Scienze Storiche e Sociali<br />
dell’Università degli Studi di Bari e<br />
finanziata dalla Regione Puglia. Per un<br />
anno, un gruppo di ricercatori ha sondato<br />
il territorio pugliese alla ricerca<br />
di esperienze significative, di singoli e<br />
collettività, di attivazione e partecipazione<br />
giovanile, rilevando l’importanza<br />
di quell’apprendimento non-formale,<br />
di quella stessa esperienza pregressa<br />
6<br />
che spinge i giovani a intraprendere<br />
nuove attività. Questo, quindi, il senso<br />
del progetto, mettere i ragazzi di fronte<br />
alla possibilità di agire, di aprire finalmente<br />
quel cassetto e realizzarne i sogni,<br />
traducendoli dal mondo delle idee<br />
a quello delle cose. E la novità dove<br />
sarebbe? <strong>Nel</strong>l’idea più semplice, dare<br />
i finanziamenti direttamente ai giovani,<br />
senza la creazione di enti, uffici, agenzie<br />
di consulenza e supporto capaci di<br />
dispensare alla fine solo parole.<br />
<strong>Il</strong> primo bando di Principi Attivi, pubblicato<br />
sul “Bollettino Ufficiale della<br />
Regione Puglia” n. 85 del 2008 e<br />
scaduto il 31 luglio 2008, ha posto i<br />
giovani vincitori di fronte alla costituzione<br />
di un nuovo soggetto giuridico capace<br />
di aggregare persone dai medesimi<br />
intenti, alla stesura di uno statuto, a<br />
relazionarsi con le banche per la richiesta<br />
di una fideiussione, aprendo così<br />
le porte a quella “cultura” burocraticoamministrativa,<br />
che talvolta potrebbe<br />
intimorire se vista dall’esterno, e che<br />
risulta carente o totalmente assente<br />
nelle nuove generazioni. 424 i progetti<br />
vincitori che hanno potuto accedere<br />
al contributo massimo di 25.000 euro<br />
(per un totale di 10.500.000 euro), e<br />
che hanno saputo rispondere ai criteri<br />
di valutazione richiesti, tra cui qualità<br />
dell’idea, innovazione, impatto sul<br />
territorio. Anche la città di Molfetta, o<br />
meglio le sue giovani forze, è riuscita<br />
a ritagliarsi una sua significativa parte<br />
in questo scenario, risultando uno dei<br />
comuni più attivi con la presentazione<br />
Approfondimento<br />
I Principi Attivi a Molfetta<br />
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1690<br />
di ben 22 progetti. Variegati i contenuti<br />
dei progetti vincitori che coinvolgono<br />
il territorio molfettese, diversificati gli<br />
ambiti, dal sociale alla valorizzazione<br />
territoriale, dal culturale al tecnologico.<br />
Eccone alcuni esempi. <strong>Il</strong> progetto<br />
primo classificato in graduatoria, presentato<br />
dal gruppo MiNiBeCa, pur<br />
essendo di Bari ha indicato Molfetta<br />
come uno dei luoghi di realizzazione<br />
grazie alla presenza della sede locale<br />
della Lega del Filo d’oro, e s’incentra<br />
sull’innovazione tecnologica di un<br />
guanto capace di migliorare la comunicazione<br />
con persone cieche e sordo<br />
cieche. All’ambito della tutela e valorizzazione<br />
del territorio sono rivolti<br />
i progetti delle seguenti associazioni:<br />
Dinosauria Adriatica, indirizzata<br />
allo studio della orme di dinosauro<br />
ritrovate sul nostro territorio e la conseguente<br />
creazione di un geosito visitabile<br />
dal pubblico; Movida propone<br />
la web fiction a episodi “Chiamami”<br />
con la formula del “made” in Puglia;<br />
l’associazione Mediterranea ha incentrato<br />
il proprio lavoro sulla creazione<br />
di un sistema informativo geografico<br />
per l’analisi ambientale delle lame<br />
di Molfetta. Ricco d’idee e iniziative<br />
l’ambito riguardante l’inclusione sociale<br />
e cittadinanza attiva. <strong>Il</strong> gruppo<br />
Farfa ha proposto un corso di alfabetizzazione<br />
mediatica confluito nella<br />
realizzazione di un cortometraggio,<br />
progetto entrato già nella fase conclusiva;<br />
l’associazione Rete 32 offre su<br />
Molfetta e Terlizzi assistenza socio-<br />
giovedì 21 gennaio 2010<br />
I ben 22 progetti presentati fanno della nostra città uno dei centri più “attivi” della Regione.<br />
sanitaria alle popolazioni immigrate<br />
del nostro territorio; Alzheimer Project<br />
mira a creare una rete assistenziale<br />
domiciliare per i malati di Alzheimer;<br />
il progetto dell’associazione In Cerchio<br />
pone la propria attenzione verso i processi<br />
di crescita, relazioni affettive e<br />
self-empowerment.<br />
Tante le iniziative che animano tutta<br />
la Puglia grazie a Principi Attivi. Una<br />
“palestra”, così definiscono il progetto<br />
gli organi responsabili, quell’occasione<br />
che pone nelle mai dei giovani la chiave<br />
per rendere efficace il proprio potenziale,<br />
incanalando e valorizzando così<br />
tutte quelle giovani forze desiderose di<br />
agire, senza però trascurare la sfera del<br />
vantaggio economico.<br />
<strong>Nel</strong> corso del prossimo Bollenti Spiriti<br />
Camp, che si svolgerà a Bari nei padiglioni<br />
della Fiera del Levante il 6 e<br />
7 febbraio, tra le varie attività in programma<br />
sarà ufficialmente presentato il<br />
nuovo bando di Principi Attivi che sarà<br />
pubblicato prima delle imminenti elezioni<br />
regionali. Una mossa questa che, a<br />
detta degli organizzatori, non andrà a<br />
intaccare l’efficacia dell’iniziativa, assicurando<br />
comunque correttezza nella<br />
valutazione dei progetti concorrenti<br />
la cui graduatoria sarà resa nota solo<br />
dopo la chiusura dei giochi politici nel<br />
quadrante regionale. L’augurio, naturalmente,<br />
è di lunga vita per tutto il<br />
sistema Bollenti Spiriti, qualunque sarà<br />
la parte politica eletta.<br />
Isabel Romano
Negli ultimi giorni in città la notizia della<br />
approvazione del nuovo regolamento<br />
di Polizia Municipale e il conseguente<br />
armamento degli agenti ha suscitato non<br />
poche reazioni fra la gente e fra le forze<br />
politiche. Reazioni che non hanno risparmiato<br />
critiche al corpo e all’Amministrazione<br />
Comunale, rei di aver attuato<br />
un simile provvedimento. Si tratta di una<br />
soluzione del tutto giustificata e normale<br />
a detta del comandante della Polizia<br />
Municipale dottor Mauro Giuseppe Gadaleta.<br />
Tutto ciò si è reso necessario per<br />
adeguare il corpo alle esigenze di una<br />
città in costante crescita. Ecco perché<br />
si è deciso di rivedere il vecchio regolamento<br />
risalente al 1995. Con l’entrata<br />
in vigore del nuovo verranno inoltre<br />
regolamentati figure e ruoli all’interno<br />
della Polizia che sinora sono esistiti<br />
soltanto per consuetudine. Un regolamento,<br />
secondo Gadaleta, più che utile<br />
che metterà i suoi uomini in condizioni<br />
di svolgere il proprio dovere in migliori<br />
e più sicure condizioni. Adesso la palla<br />
passa alla Regione Puglia che dovrebbe<br />
8<br />
Cronaca<br />
Armi ai Vigili: “Una necessità”<br />
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1691<br />
finalmente decidersi a modificare la legge<br />
regionale n. 2 del lontano 24 gennaio<br />
del 1989 per adeguarsi alla modifica del<br />
titolo V della Costituzione circa l’autonomia<br />
e i compiti delle regioni. Se la<br />
nuova legge venisse emanata, in Puglia<br />
si potrebbero finalmente istituire scuole<br />
di formazione per i vari corpi di Polizia<br />
Locale (seguendo il modello della regione<br />
Lombardia), cosa che aumenterebbe<br />
il livello e le competenze dei poliziotti.<br />
In città il corpo ha il dovere di assolvere<br />
a diversi compiti, dovere che presta in<br />
maniera impeccabile. Invece e paradossalmente,<br />
da sempre il vero ruolo della<br />
Polizia Municipale è troppo spesso sottovalutato<br />
dai più. Purtroppo è inutile dire<br />
che il numero di agenti è ridotto all’osso<br />
e ogni volta questi uomini si trovano a<br />
fare i salti mortali per poter coprire una<br />
città in costante crescita. Una coperta<br />
corta che l’Amministrazione Comunale<br />
dovrebbe allungare con l’immissione<br />
di nuovo personale attraverso un con-<br />
giovedì 21 gennaio 2010<br />
Approvato il nuovo regolamento del Corpo. Non sono mancate le polemiche. <strong>Il</strong> oomandante Gadaleta difende la<br />
scelta dell’Amministrazione.<br />
corso pubblico. Ma si tratta soltanto di<br />
indiscrezioni. La realtà dei fatti mostra<br />
invece una Polizia Municipale presa di<br />
mira da cittadini, politici e a volte anche<br />
dai media. Quante volte sentiamo fra i<br />
cittadini domande del tipo: “Ma i vigili<br />
stanno dormendo?”, “Ma che cosa fanno<br />
tutto il giorno?”. Domande che non meriterebbero<br />
nemmeno una minima risposta<br />
dato che comunque la Polizia Municipale<br />
non ha il dovere di andare dietro<br />
a questo o a quell’altro cittadino per<br />
evitare che questi compia il suo abituale<br />
atto di inciviltà. Inciviltà che essendo<br />
all’ordine del giorno rende sempre più<br />
difficile il lavoro degli agenti. Anzi c’è<br />
di più. Quando in giro si intravedono i<br />
poliziotti intenti a fare multe alle solite<br />
auto parcheggiate in maniera scandalosa<br />
c’è qualcuno che non esita a fare la<br />
classica domanda: “Ma questi vigili non<br />
hanno nulla da fare oggi?”<br />
È quindi evidente che in città più di uno<br />
predica bene ma non razzola per nulla!<br />
Francesco Tempesta
giovedì 21 gennaio 2010 Attualità 9<br />
La nostra è città di pendolari, che sia<br />
per necessità di studio o di lavoro, i<br />
molfettesi sono abituati a sottostare<br />
ai capricci dei mezzi di trasporto o a<br />
sottoporsi allo stress e ai costi del trasferimento<br />
in auto. Solo che il mondo<br />
Salvate quell’aereo!<br />
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1692<br />
L’appello di una giovane molfettese che vive a Roma e che da febbraio rischia di dover spendere un sacco di<br />
soldi in più per tornare a casa di tanto in tanto.<br />
cambia e soprattutto s’è trasformato il<br />
mercato del lavoro, così che, soprattutto<br />
i giovani, debbono fronteggiare qualcosa<br />
di più che i disservizi del locale<br />
Foggia-Bari. Sono sempre di più quelli,<br />
soprattutto neolaureati, che per trovare<br />
occupazione si spostano su Roma<br />
e Milano, trovano casa, costruiscono<br />
una nuova rete di relazioni, ma non per<br />
questo intendono perdere il legame con<br />
Molfetta. Così eccoli prendere l’aereo<br />
per tornare, un week end sì ed uno no, e<br />
cercare in qualche modo di non sentirsi<br />
sradicati, approfittando dei voli low<br />
cost, fino a quando questi ci sono, mentre<br />
sarebbe praticamente impossibile se<br />
questi venissero soppressi. È il senso<br />
dell’appello “Salvate la tratta Easyjet<br />
Bari-Roma” lanciato da una nostra<br />
giovane concittadina che da un anno<br />
lavora a Roma: “Grazie a questa compagnia<br />
ho avuto la possibilità per tutto<br />
il 2009 di viaggiare e poter usufruire di<br />
una tratta a basso costo – racconta – per<br />
cui con pochissimi euro ho passato un<br />
anno comunque felice, col vantaggio<br />
di vedere spesso la famiglia, gli amici<br />
e la mia terra stupenda, senza dover<br />
regalare letteralmente lo stipendio ad<br />
aziende succhia-soldi come Alitalia o<br />
Ferrovie dello Stato”. Una storia comune<br />
a molti altri molfettesi: “Nonostante<br />
qualche piccolissimo disagio creato da<br />
Easyjet, posso garantirvi – continua nel<br />
suo appello – che grazie a questa compagnia<br />
abbiamo avuto la possibilità di<br />
poterci sentire davvero con un pezzetto<br />
del nostro cuore a casa”. Una maniera<br />
positiva di affrontare la difficoltà di inserimento<br />
nel mondo del lavoro, peccato<br />
che dal 22 febbraio 2010 la tratta di<br />
Easyjet Roma-Bari sarà eliminata. “In<br />
questo modo – prosegue l’appello – noi<br />
poveri ragazzi dobbiamo non solo subire<br />
la sventura di procacciarci il lavoro<br />
onestamente andando fuori dalla nostra<br />
regione d’origine tanto amata, con tutti<br />
i disagi in più (affitto da pagare, spese,<br />
tristezza e malinconia annesse) ma<br />
siamo anche costretti a non tornare a<br />
casa se non ogni tanto. La mia è una<br />
protesta perché spero che qualcuno al-<br />
meno una volta dia voce a questo forte<br />
disagio e dia ascolto a quei giovani che<br />
qui in Italia sono così snobbati e che<br />
invece sono l’anima del nostro paese”.<br />
La nostra concittadina è combattiva, ha<br />
scritto ai responsabili della compagnia<br />
aerea, la loro spiegazione è che la tratta<br />
non sarebbe remunerativa, mentre la<br />
sua esperienza è che i vettori partono<br />
sempre al completo, più probabile che<br />
in paese in cui il libero mercato è spesso<br />
solo apparente, a qualcuno dia fastidio<br />
la concorrenza fatta all’Alitalia.<br />
Ha scritto anche al Sindaco Azzollini,<br />
che evidentemente non ha lo stesso suo<br />
problema nello spostarsi verso Roma<br />
e non le ha riposto; fondato anche un<br />
gruppo su Facebook, cui hanno aderito<br />
circa 800 persone che si chiama “Save<br />
the easyjet route from Rome to Bari”.<br />
“Siamo in un paese democratico? Siamo<br />
dalla parte dei giovani o no? Che<br />
futuro questo dannato paese vuole darci?”.<br />
Così si conclude il suo appello,<br />
buone domande, avere riposte concrete<br />
e sensate sarebbe ancor meglio. l.s.
Certe storie difficili di vita hanno inizio<br />
da altre e in altre facilmente confluiscono,<br />
con intrecci lunghi, complicati,<br />
a volte inenarrabili: si somigliano, si<br />
ripetono, appaiono infinite e pare che<br />
nulla possa interromperle, modificarne<br />
i contorni, l’epilogo quasi mai felice.<br />
Per fortuna non è sempre cosi e raccontarle,<br />
ascoltarle, portarle adeguatamente<br />
alla luce, può servire a creare attenzione,<br />
a svegliare gli animi di chi è<br />
intorno, a sensibilizzare coloro che, in<br />
qualche modo, molto o poco possono<br />
e devono fare per evitarne la pericolosa<br />
deriva sociale ed umana. Quella di<br />
Rosa, di sua figlia Melania e dell’intera<br />
famiglia è una storia di forte disagio<br />
economico, ma non solo, e si consuma<br />
da tempo nella nostra città, come tante<br />
altre che non conosciamo o, forse, sì,<br />
nel silenzio e nell’indifferenza generali,<br />
a non molta distanza dal centro<br />
cittadino, sfavillante di musica e luci,<br />
ad un tiro di schioppo da centri commerciali,<br />
outlet e multisale gremitissime,<br />
dove sembrano disperdersi, con-<br />
10<br />
Attualità<br />
Storia di Rosa, di Melania e di tutti gli altri<br />
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1693<br />
fondersi, anestetizzarsi le vite irrisolte<br />
di molti di noi, in un delirio collettivo<br />
fatto di corse e acquisti frenetici, di<br />
riti edonistici e ludici, di occhi chiusi<br />
su realtà abnormi che, tutto sommato,<br />
pensiamo non tocchi a noi indagare,<br />
denunciare o risolvere. La raccontiamo<br />
su richiesta dell’interessata, non<br />
per cercare consensi o per fare del<br />
giornalismo spicciolo ed accattivante<br />
ma per ricordarla a noi stessi e alle istituzioni<br />
che, pur conoscendola, non le<br />
hanno, forse, prestato finora la dovuta<br />
attenzione.<br />
L’appuntamento con Rosa è alle 17.15<br />
di un sabato grigio e ventoso, nei<br />
pressi del liceo scientifico a Molfetta.<br />
Parcheggio l’auto vicino alla Parrocchia<br />
di Sant’Anchille e penso che,<br />
visto il tempo avverso, resteremo a<br />
giovedì 21 gennaio 2010<br />
L’assessore Roselli: “C’è la volontà e l’intenzione, da parte delle istituzioni preposte, a seguire, in tutti<br />
i modi possibili la vicenda di Rosa e della sua famiglia”.<br />
parlare proprio qui, nella mia Cinquecento,<br />
ma quando la incontro (non la<br />
conoscevo eppure la individuo immediatamente)<br />
mi dice di andare a casa<br />
sua, che è un po’ più distante, in via<br />
Vico Palmiro Togliatti, perchè vuol<br />
farmi vedere dove abita, mostrarmi<br />
le condizioni di estremo disagio del<br />
suo alloggio. Da circa due anni occupa<br />
abusivamente un locale condominiale<br />
di 40 metri quadrati dove ha<br />
innalzato piccole pareti di cartongesso<br />
e ricavato un minuscolo bagno in cui è<br />
difficile entrare, muoversi, lavare e vestire<br />
la piccola Melania, sua figlia di 9<br />
anni, affetta da emiparesi ed epilessia,<br />
costretta su una sedia a rotelle ed impossibilitata<br />
ad usare persino il girello<br />
a causa dello spazio ristretto. Melania<br />
frequenta la seconda elementare alla<br />
scuola Manzoni dove, accompagnata<br />
quotidianamente dal pulmino del centro<br />
disabili cittadino, non arriva mai<br />
in perfetto orario a causa della seduta<br />
di fisioterapia che le ruba parecchio<br />
continua a pag. 11
segue da pag. 10<br />
tempo per motivi organizzativi; è nata<br />
con tre mesi di anticipo e per tre mesi<br />
è stata in incubatrice, forse deve le sue<br />
condizioni di salute ad una mancanza<br />
di ossigeno avuta al momento della<br />
nascita. È figlia del secondo marito<br />
di Rosa, Felice, presente anch’egli<br />
all’intervista, di 41 anni, intonachista,<br />
senza un lavoro fisso, alla ricerca di<br />
un’occupazione stabile. Vivono, in<br />
pratica, con l’assegno di accompagnamento<br />
della bambina (480 euro al<br />
mese); i Servizi Sociali, che lamentano<br />
perenne scarsità di risorse finanziarie,<br />
hanno loro erogato, in via straordinaria,<br />
un assegno di 250 euro che da novembre<br />
scorso non sono ancora riusciti<br />
ad incassare. Rosa, 46 anni, ha altri<br />
due figli, uno di 19 e l’altra di 15 anni,<br />
Alessio ed Annamaria, avuti dal primo<br />
marito, un uomo con altre storie difficili<br />
alle spalle, scomparso tre mesi fa;<br />
vive nello stesso stabile della mamma<br />
con cui ha difficili rapporti così come<br />
difficili, sporadici e quasi inesistenti<br />
sono quelli con fratelli e sorelle (sei<br />
in tutto). Durante l’incontro vedo che<br />
Melania si contorce e capisco che,<br />
come i neonati, ha bisogno di essere<br />
cambiata così dico alla madre di provvedere,<br />
di non badare a me; nell’attesa<br />
provo a parlare con Annamaria, che<br />
finora ha ascoltato in silenzio, le chie-<br />
giovedì 21 gennaio 2010 Attualità 11<br />
do cosa le piace studiare, se ha amici,<br />
cosa fa durante il giorno. Mi dice che<br />
frequenta l’IPSIAM, che ama il disegno<br />
e vorrebbe fare la stilista, che non<br />
ha amicizie e frequenta solo qualche<br />
parente (“sono molto timida”); del<br />
rapporto con il padre, che deve averla<br />
profondamente segnata, confessa “non<br />
lo vedevo, né lo frequentavo, perché<br />
non si faceva mai trovare”. Rosa ha<br />
alle spalle una storia di violenze e percosse<br />
familiari che, come spesso succede,<br />
ha tentato, a sua volta, di ripetere<br />
sui figli; è stata seguita per un po’ dalla<br />
psicologa del Consultorio familiare ed<br />
ora è convinta di potercela fare, sostiene<br />
di aver capito quanto sia importante<br />
parlare, discutere con i ragazzi<br />
che, a suo dire, non le danno problemi.<br />
Squilla il cellulare (ne ha uno ma lo<br />
usa solo per ricevere), è un’offerta<br />
temporanea di lavoro per Alessio che<br />
ha studiato fino al terzo anno delle<br />
superiori ed è ora, anch’egli, alla ricerca<br />
di un’occupazione (idraulico, o<br />
qualunque altra cosa). Mi mostrano i<br />
pochi pacchi di pasta avuti dalla parrocchia,<br />
la stufa a gas spenta, una<br />
perdita d’acqua sui muri, le medicine<br />
di Melania, le reti piegate con i mat-<br />
erassi che ogni sera, in quello spazio<br />
claustrofobico, sono costretti ad aprire<br />
per poter dormire, tutti segni esteriori<br />
di vite al margine, di esistenze soffocate<br />
dalla mancanza di occasioni,<br />
possibilità, denaro (“è soprattutto<br />
questo il nostro problema principale”<br />
ribadisce Rosa). È l’unica a parlare, a<br />
raccontare il dolore, i problemi, le difficoltà<br />
burocratiche, ma non si piange<br />
addosso, sembra piena di energia, in<br />
questa piccola stanza allietata da qualche<br />
suppellettile e rischiarata dai sorrisi<br />
dei ragazzi che, nonostante tutto,<br />
hanno sguardi aperti e speranzosi, solo<br />
a tratti venati da una leggera preoccupazione,<br />
una vaga perplessità. Fuori<br />
un piccolo stendipanni, alcuni vasi di<br />
fiori, una tenda all’ingresso che si muove<br />
al vento, piccoli sogni domestici<br />
da realizzare, sospesi nell’aria e nelle<br />
parole di questa sera così simile a<br />
tante altre, eppure diversa. Melania mi<br />
scruta e ride, quando le accarezzo una<br />
guancia andando via: proprio come<br />
quel giorno in cui, accompagnata dai<br />
volontari dell’Unitalsi, ha visto liberare<br />
in acqua due tartarughe recuperate<br />
dal WWF. Le tartarughe portano<br />
addosso il loro eterno rifugio, la loro<br />
piccola casa, Melania lo sta ancora<br />
cercando.<br />
Beatrice De Gennaro
Per la scuola c’è sempre tempo<br />
Al “Fornari” saranno attivati corsi di studio<br />
pomeridiani. Iscrizioni ancora aperte.<br />
12<br />
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1694<br />
È sempre tempo per ricominciare, per<br />
riprendere a studiare e arrivare al diploma,<br />
anche da grandi, se si cerca un lavoro<br />
o si vuole migliorare la posizione<br />
in quello che già si ha. L’opportunità la<br />
offre l’Istituto Magistrale Statale “Vito<br />
Fornari” di Molfetta con il PON “Pronti<br />
a rientrare”, in pratica un corso pomeridiano,<br />
in partenza da febbraio, del tutto<br />
gratuito, finanziato dalla Comunità Europea,<br />
che permette ad adulti che hanno<br />
interrotto gli studi di scuola superiore<br />
o non li hanno mai cominciati, magari<br />
perché dopo le medie hanno dovuto<br />
mettersi subito a lavorare o si sono dedicati<br />
alla famiglia, di essere preparati<br />
da docenti qualificati in lezioni intensive<br />
pomeridiane della durata complessiva<br />
di 120 ore, in modo da poter affrontare<br />
a settembre gli esami di qualifica<br />
al terzo anno del Liceo delle Scienze<br />
Sociali. In questo modo potrebbero es-<br />
In nome e per conto della Magliafil<br />
Srl, nonché dei signori Nanna Michele,<br />
Nanna Claudio e de Robertis Costanza<br />
Vi significo quanto segue: nella<br />
pagina 8 Cronaca de “il <strong>Fatto</strong>” di<br />
giovedì 10 dicembre 2009, avete pubblicato<br />
nell’ambito del quale è stata<br />
data una rappresentazione non corretta<br />
dei fatti. Preme evidenziare che<br />
Magliafil Srl ha avviato in danno della<br />
Banca Popolare di Bari un giudizio<br />
risarcitorio di € 3.000.000,00 per aver<br />
costei segnalato all’Uic di Roma (id<br />
est Banca d’Italia) l’operazione come<br />
sospetta e di provenienza illecita. Con<br />
la presente segnalazione all’Uic da<br />
parte della BpB in data 11.10.2006,<br />
la banca precisava che Magliafil Srl<br />
aveva regolarmente dichiarato che<br />
il bonifico estero pervenutole dalla<br />
corrispondente estera Hsbc Bank<br />
Plc e disposto dalla banca ordinante<br />
Dresdner Bank-Swiss era da “riferire<br />
alla vendita di opificio industriale<br />
Attualità<br />
sere ammessi, qualora ritenuti idonei, a<br />
frequentare nel prossimo anno le classi<br />
conclusive del corso serale attivo presso<br />
lo stesso Istituto Magistrale e poter<br />
prendere, quindi, un regolare diploma,<br />
avendo però abbreviato l’usuale iter di<br />
cinque anni. <strong>Il</strong> percorso formativo si<br />
articola in due moduli: area delle competenze<br />
matematico-scientifiche e area<br />
delle competenze storico-socio-economiche.<br />
Per favorire la partecipazione<br />
dei corsisti è previsto un servizio gratuito<br />
di assistenza rivolta ai bambini, in<br />
età prescolare e scolare, o ad anziani,<br />
rispettivamente figli o genitori dei corsisti,<br />
svolto da personale qualificato. È<br />
ancora possibile iscriversi, per chiarimenti<br />
rivolgersi alla segreteria della<br />
scuola in Via Gen. Amato n. 37 a Molfetta,<br />
tel. 080-3344902. Ulteriori informazioni<br />
sono reperibili consultando il<br />
sito www.vfornari.it.<br />
Un giovanotto di 95 anni<br />
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1695<br />
giovedì 21 gennaio 2010<br />
È festa per il Cav. Uff. Onofrio Bufo, simbolo<br />
vivente della storia della città. E non solo.<br />
<strong>Il</strong> 4 gennaio scorso, il Cav. Uff. Onofrio<br />
Bufo ha compiuto 95 anni fra la<br />
gioia di sua moglie Isabella Azzollini<br />
dei suoi sette figli, sedici nipoti e<br />
cinque pronipoti. In città è conosciuto<br />
come il presidente dell’Associazione<br />
Nazionale Mutilati e Invalidi<br />
di Guerra, sempre presente in tutte le<br />
manifestazioni. Le vicende belliche<br />
hanno segnato la sua vita da quando<br />
nel 1936, imbarcato sull’incrociatore<br />
Montecuccoli, prima di tante avventure<br />
che lo portarono anche in Cina e<br />
in Albania sul fronte greco-balcanico<br />
subendo gravi ferite. <strong>Nel</strong> 1943 venne<br />
deportato nel campo di concentramento<br />
di Lipsia dove rimase pri-<br />
Dall’avvocato Rocco Nanna riceviamo e pubblichiamo la seguente precisazione<br />
in merito ad un articolo da noi pubblicato in altro numero del nostro<br />
periodico. Tanto si deve in ossequio al diritto dovere di replica.<br />
in Olbia di proprietà della Magliafil<br />
Srl e relative incombenze e pagamenti<br />
parcelle a professionisti per procedimenti<br />
civili e penali”. La segnalazione<br />
all’Uic comportava il sequestro delle<br />
somme, che la banca ha remunerato<br />
a tassi quasi pari a zero, anziché nella<br />
misura concordata del 5% lordo, e<br />
un’attività investigativa durata oltre<br />
tre anni, al termine della quale il P.m.<br />
presso la Procura della Repubblica<br />
del Tribunale di Trani richiedeva al<br />
Gip l’archiviazione per “totale infondatezza<br />
della prospettazione accusatoria<br />
formulata dalla Banca Popolare<br />
di Bari, non avendo le somme sequestrate<br />
alcuna provenienza illecita. Per<br />
la ipotesi di truffa non vi sono elementi<br />
sufficienti a ritenere ipotizzabile<br />
tale reato”. <strong>Il</strong> Tribunale di Trani, con<br />
sentenza 4.12.2008 (presidente Russi),<br />
liberando parzialmente le somme<br />
colpite da sequestro civile ad impulso<br />
del “sir inglese”, che rimaneva nella<br />
disponibilità dei miei assistiti, ribadiva<br />
che “il collegio reputa davvero ardua<br />
la qualificazione giuridica della<br />
condotta del Nanna in termini tali da<br />
integrare un’ipotesi di truffa; invero<br />
la stessa sostanzialmente sull’omessa<br />
indicazione da parte dell’amministratore<br />
della società promittente<br />
venditrice di un’ulteriore trascrizione<br />
pregiudizievole, oltre quelle già conosciute<br />
dalla controparte, debitamente<br />
inserite nel contratto preliminare (redatto<br />
per notar Campi da Ruvo di Puglia<br />
ndr) tanto impone di escludere la<br />
sussistenza anche del mero fumus boni<br />
iuris dell’azione risarcitoria prospettata<br />
dalla ricorrente con riferimento<br />
alla responsabilità aquiliana dei resistenti<br />
per una condotta omissiva tale<br />
da non integrare in alcun modo gli<br />
estremi del delitto di truffa”. <strong>Il</strong> Gip di<br />
Trani ha invitato il Pm a riformulare<br />
l’accusa, non già perché sia convinto<br />
dell’ipotesi di truffa, ma perché venga<br />
gioniero fino al 1945 e purtroppo, in<br />
seguito ad un bombardamento angloamericano<br />
sul campo dove lavorava,<br />
persero la vita tutti i suoi compagni di<br />
avventura. Finita la guerra e tornato<br />
dopo molti anni di assenza a Molfetta,<br />
partecipò attivamente alla nascita<br />
del nuovo partito della Democrazia<br />
Cristiana e in generale alla vita politica<br />
locale. Moltissimi sono i riconoscimenti<br />
avuti per la sua laboriosa<br />
carriera, tanto da meritare l’onoreficenza<br />
a Cavaliere Ufficiale. Oggi<br />
è presidente i carica dell’ANMIG,<br />
carica che ricopre dopo la morte del<br />
Cav. Uff. Mauro Raguseo; nel 2000<br />
partecipa alla nascita della Fondazione<br />
ANMIG, sodalizio che raccoglie i<br />
soli eredi in linea diretta dei mutilati<br />
di guerra per mantenere vivo la memoria<br />
e il sacrificio di quegli uomini.<br />
Ebbe allora l’idea di creare anche<br />
un’associazione che raccogliesse<br />
inizialmente tutti gli eredi di combattenti,<br />
e decorati al valor militare per<br />
non escludere tutti quei giovani che<br />
volevano condividere gli ideali; nel<br />
2001, con l’aiuto di molti volontari<br />
eredi di quegli eroi, fondò l’associazione<br />
Eredi della Storia fra il plauso<br />
e l’orgoglio di tanti valorosi anziani<br />
che vedevano immortalato il sogno<br />
di consegnare la loro storia amando<br />
l’Italia.<br />
Biagio Stoia<br />
chiarito in dibattimento se gli indagati<br />
abbiano o meno “lucrato sulla base<br />
di una prospettazione infondata, ovvero<br />
l’acquisto di petrolio nella loro<br />
presunta disponibilita’”. Al riguardo,<br />
sempre il tribunale di Trani, a proposito<br />
dei citati barili di petrolio, ha ancora<br />
precisato che “ferma l’asserita<br />
responsabilità della Banca per non<br />
aver consentito la libera disponibilità<br />
del danaro, non possono certo ricadere<br />
su Sidney Phillips Limited le<br />
conseguenza delle iniziative assunte<br />
dall’autorità giudiziaria… Invero<br />
dalla scrittura privata del 26.10.2006<br />
si evince chiaramente che la causale<br />
del bonifico eseguito dalla società e<br />
costituito dal prezzo dell’opificio industriale”<br />
(e non già per i barili di<br />
petrolio, come è stato erroneamente<br />
segnalato dalla Banca Popolare di<br />
Bari, ndr).<br />
avv. Rocco Nanna
Da sempre adagiata sul suo Mare<br />
Adriatico, la città di Molfetta non ha<br />
mai smesso di avere un rapporto simbiotico<br />
con lo specchio d’acqua in cui<br />
si riflette. <strong>Il</strong> mare, da sempre una risorsa<br />
unica e insostituibile per chi da<br />
esso trae sostentamento. Ed è proprio<br />
questo concetto che ha contraddistinto<br />
i molfettesi che da secoli e per secoli<br />
hanno avviato un profondo rapporto<br />
con il loro mare. Non a caso il primo<br />
nucleo della città è nato proprio all’interno<br />
dell’antica isoletta di Sant’Andrea,<br />
zona che offriva una particolare<br />
protezione dalle avversità esterne. <strong>Il</strong><br />
mare che dava e il mare che toglieva.<br />
Quanti attacchi pirateschi sono arrivati<br />
da qui? E quante mareggiate hanno<br />
spazzato via ogni cosa? Nonostante<br />
tutto il rapporto dei molfettesi con<br />
l’Adriatico è rimasto inalterato come<br />
quello fra padre e figlio. Odio e amore,<br />
infatti, si sono susseguiti nel corso dei<br />
secoli dando vita a strutture e innovazioni<br />
sempre più evolute. Ed è proprio<br />
giovedì 21 gennaio 2010 Inchiesta 13<br />
Un viaggio nel tempo<br />
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1696<br />
Decine di reperti, testimonianze e documenti per raccontare il rapporto tra Molfetta,<br />
i molfettesi e il mare.<br />
l’amore che fece sorgere le prime strutture<br />
portuali e successivamente i cantieri.<br />
Le dighe e gli antichi moli furono<br />
dettati dall’odio, dalla paura nei confronti<br />
di chi in certi periodi dell’anno<br />
si dimostrava un padre davvero crudele<br />
nei confronti dei propri figli. Figli del<br />
mare che hanno imparato nel corso degli<br />
anni tantissimo dal proprio padre.<br />
Ed è proprio questo che i molfettesi<br />
sono, cosa che è a pieno testimoniata<br />
dai numerosissimi reperti della “Mostra<br />
Etnografica Permanente del Mare”.<br />
Ospitata nei suggestivi ambienti della<br />
“Neviera”, presso la settecentesca Fabbrica<br />
di San Domenico, la mostra è uno<br />
scrigno preziosissimo di testimonianze<br />
che ricostruiscono perfettamente l’antico<br />
rapporto di Molfetta con il mare fra<br />
il Medioevo e l’Età Contemporanea.<br />
Tale rapporto si fece particolarmente<br />
vitale a partire dal XIX secolo quando<br />
un sensibile sviluppo della cantieristica<br />
navale fu favorito dallo sviluppo del<br />
nuovo porto e dal conseguente aumen-<br />
to dell’attività peschereccia. I maestri<br />
d’ascia e i calafati molfettesi erano<br />
particolarmente abili e ambiti in tutto<br />
il territorio nazionale.<br />
All’interno dell’esposizione sono documentate<br />
in maniera precisa, accurata<br />
e straordinaria tutte le fasi che hanno<br />
contraddistinto lo sviluppo dell’attività<br />
portuale e cantieristica della città. <strong>Il</strong><br />
tutto sotto l’accurata cura e gestione<br />
dell’Archeoclub che l’ha realizzata nel<br />
2005. La maggior parte dei materiali in<br />
esposizione sono stati e continuano ad<br />
essere donati dagli artigiani del mare<br />
alla città di Molfetta. Gli oggetti, dopo<br />
essere stati attentamente restaurati dai<br />
soci dell’Archeoclub, sono stati messi<br />
in mostra. Ognuno di questi cimeli è<br />
correlato di schede tecniche, pannelli<br />
didattici e un dettagliato apparato iconografico.<br />
<strong>Il</strong> museo può essere definito<br />
uno dei fiori all’occhiello della città di<br />
Molfetta sia per il suo contenuto, sia<br />
per la sua gestione. Si divide in diverse<br />
sezioni. La prima è dedicata a Vincenzo<br />
Estere Uva, importante maestro d’ascia<br />
molfettese, e alle sue realizzazioni. La<br />
seconda sezione ospita una vasta esposizione<br />
di reti, di produzioni del funaio,<br />
di strumenti per la navigazione nonché<br />
testimonianze circa la storia dei punti<br />
di ancoraggio e dello sviluppo del Porto<br />
di Molfetta. Le tecniche antiche a<br />
attuali delle varie fasi del processo costruttivo<br />
di un’imbarcazione in legno<br />
sono l’argomento della terza sezione<br />
del museo. La quarta sezione è composta<br />
da una serie di collezioni di attrezzi<br />
di maestri calafati della prima metà del<br />
Novecento. La quinta e ultima è composta<br />
invece da numerosi documenti.<br />
Fra questi vi sono gli originali di antichi<br />
libretti d’immatricolazione per la<br />
pesca, patenti di sanità e atti di nazionalità.<br />
Un viaggio unico, attraverso il<br />
tempo, fra le meraviglie che l’uomo e<br />
la natura hanno saputo creare a testimonianza<br />
del loro splendido rapporto.<br />
Francesco Tempesta
14<br />
Inchiesta<br />
Tra contenuti e<br />
contenitori...<br />
1697<br />
Tanta la storia, la cultura e le opere d’arte<br />
che talvolta giacciono in attesa di essere<br />
riscoperte, legate alla città di Molfetta;<br />
carenti e dal destino altalenante e incerto<br />
i contenitori che potrebbero permettere<br />
un reale accesso e una facile fruibilità di<br />
questo patrimonio. Facendo una rapida<br />
carrellata dei musei cittadini, si nota<br />
come accanto a spazi museali ed espositivi<br />
funzionanti e liberamente visitabili<br />
– ad esempio la raccolta civica d’arte<br />
contemporanea “Leonardo Minervini”<br />
presso Palazzo Giovene (con più di sessanta<br />
opere tra artisti molfettesi e maestri<br />
di fama internazionale), la Sala dei Templari,<br />
la Chiesa della Morte, il museo della<br />
Pietà Popolare presso la Basilica della<br />
Madonna dei Martiri, la Gipsoteca della<br />
Fabbrica di San Domenico contenente<br />
sculture e lavori preparatori del maestro<br />
Giulio Cozzoli – ve ne sono altri dal destino<br />
finora infelice. Uno di questi esempi<br />
è sicuramente il Museo Archeologico del<br />
Pulo, ospitato nell’ex Lazzaretto Casina<br />
Cappelluti, il museo che “c’è, ma non<br />
c’è”. Ormai da due anni si sono conclusi<br />
i lavori di allestimento del progetto: sono<br />
stati selezionati e accuratamente schedati<br />
i reperti da esporre, posizionati gli arredi,<br />
la pannellistica con percorsi illustrativi per<br />
facilitare il contatto col visitatore, tutto<br />
sembra essere pronto, ma le porte del museo<br />
rimangono inspiegabilmente chiuse.<br />
Date fittizie dell’inaugurazione si susseguono,<br />
mentre l’ex Lazzaretto cade inevitabilmente<br />
nelle mani dell’incuria e di atti<br />
vandalici che richiedono di conseguenza<br />
ulteriori lavori di ripristino. Un museo che<br />
sembra invece scomparso nel nulla è quello<br />
archeologico del Seminario Regionale,<br />
nonostante compaia in rete tra i complessi<br />
museali visitabili nella città di Molfetta.<br />
La raccolta di monete antiche, dipinti, ceramica<br />
locale, vasi di Gnathia e a figure<br />
rosse sembra essere stata accantonata per<br />
consentire l’ampliamento delle sale dedicate<br />
alla biblioteca dello stesso Seminario.<br />
Infine, come non parlare di quel contenitore<br />
che è stato quasi annunziato come una<br />
“rivoluzione” per la cultura locale, quella<br />
che avrebbe dovuto essere la punta di diamante<br />
sia per Molfetta, sia per un sistema<br />
museale capace di valicare i confini regionali<br />
e nazionali: il Museo Diocesano “A.<br />
Salvucci”. Inaugurato il 18 giugno 2009,<br />
dopo alcuni mesi in cui è stato possibile<br />
accedervi solo attraverso prenotazione, il<br />
museo in questo periodo non è visitabile,<br />
in attesa della tanto agognata apertura prevista,<br />
a detta dei responsabili, per la fine di<br />
questo mese, mantenendo sempre il sistema<br />
di prenotazioni. Con gli occhi rivolti al<br />
cielo, si spera questa sia la volta decisiva.<br />
Isabel Romano<br />
La nostra sto<br />
1698<br />
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Un viaggio che comincia dove tutto ha<br />
origine: dagli storici cantieri navali<br />
molfettesi che hanno visto “nascere”<br />
decine e decine di imbarcazioni<br />
pronte a solcare i mari.<br />
Fonti storiche documentano l’esistenza dei cantieri navali molfettesi<br />
già a partire dal lontano 1353, anno in cui vengono datati<br />
alcuni reclami riguardanti diritti di riscossioni dell’Università<br />
di Molfetta nei confronti di maestri lavoranti vascelli e nei confronti<br />
di ormeggi e ancoraggi di diverse imbarcazioni. A partire<br />
da tale data si susseguono negli archivi storici documenti<br />
che testimoniano una sempre più vivace attività cantieristica<br />
in città, attività svolta prevalentemente nella zona di “Cala dei<br />
pali” e nei pressi del Largo della Porticella. <strong>Il</strong> periodo d’oro<br />
per la cantieristica molfettese arrivò nel XIX. In questo periodo<br />
in città erano registrati 25 calafati residenti e 3 lavoranti fuori<br />
città; le città limitrofe richiedevano manodopera specializzata<br />
e Molfetta all’avanguardia nel settore poteva tranquillamente<br />
offrila. <strong>Nel</strong> frattempo i cantieri si spostarono presso la spiaggia<br />
della Maddalena (attuale collocazione) che nel 1892 risultava<br />
interamente occupata dalla sempre più fiorente attività. <strong>Nel</strong>la<br />
zona sorsero inoltre alcuni caseggiati adibiti a deposito di attrezzi.<br />
<strong>Nel</strong> 1903 il Rapporto dell’Ufficio Circondariale Marittimo<br />
di Molfetta riportava la presenza di ben 200 barche da<br />
pesca, 164 fra maestri d’ascia e calafati 2 operai addetti alla<br />
costruzione in ferro. A partire dagli anni ’20, l’avvento della<br />
propulsione meccanica favorì un incremento della produzione e<br />
della grandezza dei natanti a Molfetta. <strong>Il</strong> periodo della Seconda<br />
Guerra Mondiale portò nuovi tipi di specializzazioni per i<br />
cantieri navali molfettesi che subirono in seguito un netta crisi<br />
a causa della loro requisizione da parte degli Alleati. Dopo la<br />
guerra l’attività si riprese fiorendo nuovamente e continuando<br />
a progredire seguendo le orme del veloce sviluppo tecnologico<br />
sino ai giorni nostri. f.t.<br />
Saperne<br />
di più<br />
1699<br />
I “genitori” della mostra.<br />
Ospitata presso la Fabbrica di San<br />
Domenico, la Mostra Etnografica<br />
Permanente del Mare è presente a<br />
Molfetta dal 2005. <strong>Il</strong> progetto, fortemente<br />
voluto dall’amministrazione<br />
guidata da Tommaso Minervini,<br />
è nato grazie alla donazione della<br />
famiglia di Vincenzo Estere Uva di<br />
disegni e strumenti utilizzati durante<br />
la sua vita, è in continua espansione.<br />
Autore di numerosissimi disegni<br />
e progetti esposti nella mostra, Vincenzo<br />
Estere Uva nasce ad Alessandria<br />
d’Egitto l’11 ottobre del 1907<br />
da genitori molfettesi lavoratori del<br />
mare emigrati nel continente africano.<br />
<strong>Nel</strong> corso della sua breve ma<br />
intensa vita Vincenzo fin da giovanissimo<br />
si afferma per le sue innate<br />
doti di grafiche di disegno, nella<br />
progettazione e nella realizzazione<br />
di barche di diversi tipi. Muore il 18<br />
marzo del 1947 e può essere tranquillamente<br />
collocato fra gli “illustri<br />
e sconosciuti molfettesi” che hanno<br />
lasciato una profonda impronta durante<br />
la propria vita.
ia<br />
Gli antichi ormeggi molfettesi<br />
Le prime tracce di attività portuali<br />
nella città di Molfetta risalgono<br />
al lontano XII secolo data a cui gli<br />
archivi storici fanno risalire l’insediamento<br />
dell’antichissimo porto<br />
presso Cala San Giacomo. <strong>Il</strong> luogo,<br />
distante circa 2 km dalla città,<br />
si prestava parecchio all’attività di<br />
scalo dato che, oltre alla sua collocazione<br />
in un’insenatura ben riparata<br />
che all’epoca era assai più<br />
ampia, si trovava vicino a strutture<br />
di accoglienza di pellegrini e viandanti<br />
quali S. Cosma, SS Filippo e<br />
Giacomo, S. Maria dei Martiri e S.<br />
Margherita. <strong>Nel</strong> corso dei secoli<br />
il piccolo porticciolo fu dotato di<br />
due colonne per favorire l’approdo<br />
e l’ormeggio dei vascelli. Con ogni<br />
probabilità il piccolo porticciolo fu<br />
utilizzato fino al XVIII secolo, secolo<br />
in cui lentamente cadde in disuso.<br />
In tale epoca i “lavoratori del<br />
mare” avevano preso ad ormeggiare<br />
le proprie paranze presso un altro<br />
luogo denominato “Cala dei Pali”.<br />
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I “lavoratori del mare” avevano preso ad ormeggiare le proprie paranze presso un<br />
luogo denominato “Cala dei Pali”. Si trattava di una vecchia rada ben riparata dalle<br />
intemperie utilizzata anche come cantiere navale.<br />
Si trattava di una vecchia rada ben<br />
riparata dalle intemperie utilizzata<br />
anche come cantiere navale. La zona<br />
infatti pullulava di postazioni di maestri<br />
d’ascia, di calafati ed era sede<br />
di un canapificio. <strong>Il</strong> toponimo “Cala<br />
dei Pali” deriva quasi certamente dal<br />
fatto che all’epoca per tirare in secca<br />
le imbarcazioni si piantavano dei<br />
pali che più tardi furono sostituiti<br />
da dei pilastri in pietra. Attorno alla<br />
fine del XIX secolo la cala divenne<br />
poco utilizzabile a causa dell’azione<br />
di riempimento del mare che continuava<br />
a depositare detriti. <strong>Nel</strong> 1893<br />
la Capitaneria di Porto dispose l’abbandono<br />
di tale zona e la costruzione<br />
di un nuovo approdo presso lo<br />
scoglio di San Domenico assieme<br />
ad uno scalo d’alaggio sulla spiaggia<br />
via Crucis. La Cala dei Pali fu<br />
completamente interrata e appianata<br />
(da qui il nuovo toponimo Secca dei<br />
Pali) a causa del deposito dei detriti<br />
provenienti dallo scavo del sottopasso<br />
di via Terlizzi. f.t.<br />
giovedì 21 gennaio 2010 15<br />
Cos’è<br />
l’Archeoclub<br />
1700<br />
Si tratta<br />
dell’associazione che<br />
gestisce il museo.<br />
L’Archeoclub d’Italia, sede<br />
di Molfetta “G.M. Giovene” è<br />
un’associazione attiva da oltre<br />
vent’anni sul territorio cittadino<br />
nella salvaguardia e nella<br />
valorizzazione del patrimonio<br />
storico-artistico e ambientale.<br />
Dal 2005 cura e gestisce, nella<br />
Fabbrica di San Domenico, la<br />
Mostra Etnografica Permanente<br />
del mare, un’esposizione<br />
che documenta in modo originale<br />
la storia di Molfetta marinara<br />
e della cantieristica navale<br />
attraverso arnesi e utensili<br />
da lavoro dei maestri d’ascia,<br />
disegni e modelli di imbarcazioni,<br />
documenti della vita di<br />
bordo. La collezione, unica nel<br />
suo genere in tutta la regione,<br />
continua ad arricchirsi con<br />
nuove donazioni, provenienti<br />
da un indotto un tempo fiorentissimo<br />
nella città, la cantieristica<br />
navale, oggi purtroppo<br />
in crisi profonda. E insieme al<br />
collasso economico si registra<br />
anche la perdita progressiva<br />
di tutto un patrimonio di conoscenze,<br />
tecniche, linguaggi,<br />
che per secoli sono stati un<br />
tratto distintivo del nostro patrimonio.
<strong>Nel</strong> XVI secolo fu realizzato un piccolo<br />
molo nei pressi del Duomo per<br />
proteggere l’ansa naturale a ponente<br />
della città dal vento Greco-Levante.<br />
<strong>Nel</strong> 1824, viste le incessanti richieste<br />
della marineria locale, il Comune di<br />
Molfetta dispose a Francesco Spinelli,<br />
il quale si avvalse della consulenza<br />
del grande uomo di scienza Giuseppe<br />
Maria Giovene, la progettazione del<br />
nuovo porto. <strong>Il</strong> progetto prevedeva la<br />
costruzione di due bracci, uno interno<br />
e l’altro esterno. Su quest’ultimo<br />
16<br />
Inchiesta<br />
era prevista l’edificazione di un faro<br />
e di alcuni locali adibiti a lazzaretto<br />
per la quarantena dei marinai in caso<br />
di epidemie. <strong>Il</strong> progetto fu modificato<br />
nel 1825 dall’architetto de Tomasi<br />
e fu approvato definitivamente nel<br />
1841. Tre anni più tardi, il giorno<br />
dell’onomastico dell’allora sovrano<br />
Ferdinando I (30 maggio), fu posta<br />
la prima pietra. I lavori si protrassero<br />
sino al 1846 ma ripresi nel 1848.<br />
Questo perché il re Ferdinando II di<br />
passaggio a Molfetta, compiaciuto<br />
giovedì 21 gennaio 2010<br />
Storia del porto di Molfetta<br />
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1702<br />
Una infrastruttura decisiva per lo sviluppo economico e sociale della città. Le prime opere risalgono al XVI<br />
secolo. In corso le opere per la realizzazione dei nuovi approdi.<br />
dell’opera, ordinò il completamento<br />
definitivo del porto. Dopo la realizzazione<br />
il flusso commerciale a Molfetta<br />
crebbe a tal punto da prendere<br />
in considerazione un possibile ampliamento.<br />
Ampliamento che scattò<br />
nel 1882 alla presenza dell’allora<br />
Ministro dei Lavori Pubblici Alfredo<br />
Baccarini che inaugurò i lavori per<br />
il congiungimento dei due moli e la<br />
costruzione del nuovo molo foraneo.<br />
Successivamente il porto fu ulteriormente<br />
completato dal molo Pennello<br />
nel 1890, dallo scalo d’alaggio nel<br />
1900, dalla banchina S. Domenico<br />
(anni ’20). Un fortunale avvenuto<br />
nel gennaio del 1949 accrebbe l’idea<br />
di una nuova diga di protezione. Diga<br />
che fu realizzata, a partire dal 1951,<br />
nella zona compresa fra l’antica Cala<br />
S. Giacomo e la basilica della Madonna<br />
dei Martiri. Attualmente è in<br />
corso la fase per la costruzione del<br />
nuovo porto che muterà in maniera<br />
considerevole la conformazione<br />
dell’attuale scalo. f.t.
Se insostenibile e immensa è la solitudine<br />
di certi anziani, altrettanto può<br />
esserla quella degli adulti, i loro figli,<br />
costretti spesso a lasciarli e a non poterli<br />
accudire così come vorrebbero,<br />
perché ingabbiati in vite rigide e schematiche,<br />
fatte di lavoro-casa-doveri,<br />
tracciate su ruoli, ritmi e percorsi ben<br />
definiti, che poco spazio lasciano alla<br />
fantasia, alla creatività ed alle emozioni.<br />
È quanto è emerso dagli interventi<br />
di alcuni parenti degli utenti del Centro<br />
Anziani Polivalente di Molfetta<br />
durante una sera dedicata alla musica,<br />
al ballo, ma anche alla riflessione,<br />
all’autoconsapevolezza, alla ricerca di<br />
sé e del proprio vissuto che può raffiorare,<br />
rafforzarsi o essere superato<br />
grazie a questi momenti di gioia ed<br />
entusiasmo collettivi. Liberare ansie<br />
e paure, riscoprire il proprio corpo,<br />
considerato spesso portatore di disturbi<br />
e malattie, viverlo così com’è ora,<br />
accettarlo con i segni del tempo e di<br />
quanto si è vissuto, muoverlo al ritmo<br />
dei ricordi ma anche di nuove energie<br />
serve a genitori e figli, li avvicina e li<br />
giovedì 21 gennaio 2010 In Città 17<br />
Anziani scatenati al Centro Comunale Polivalente<br />
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1703<br />
Una serata tra allegria e spensieratezza. Perché chi ha i capelli bianchi vuole ancora divertirsi.<br />
accomuna, fa nascere in essi una nuova<br />
solidarietà e comprensione. Sono<br />
intervenuti l’assessore alla Socialità<br />
Luigi Roselli, il nuovo dirigente Giusi<br />
De Bari, il sindaco Antonio Azzollini<br />
a testimoniare “l’attenzione delle autorità<br />
cittadine verso questa parte della<br />
popolazione che aumenta sempre<br />
di più ed è costretta quotidianamente<br />
ad affrontare problemi di ogni tipo, di<br />
certo non ignorati dall’Amministrazione<br />
comunale”. Per il presidente della<br />
cooperativa Gea, Giuseppe Maiorano,<br />
che gestisce il Centro, “numerosi<br />
ed importanti sono quelli correlati,<br />
come l’assistenza domiciliare che va<br />
senz’altro potenziata” mentre portare<br />
gli anziani fuori, farli uscire dal loro<br />
guscio e dallo stesso centro, per accompagnarli<br />
in gite, escursioni, viaggi<br />
, serate in pizzeria e all’aperto al fine<br />
di favorirne l’integrazione e l’inclusione,<br />
pare essere uno degli obiettivi<br />
dell’amministrazione, più volte sollecitata,<br />
sotto questo aspetto, dagli utenti<br />
in sala che hanno anche richiesto,<br />
a gran voce, ancora una volta, “una<br />
struttura più grande, idonea e capiente”.<br />
<strong>Il</strong> sindaco ha conversato e ballato<br />
amabilmente, si è lasciato fotografare,<br />
è stato vigorosamente abbracciato e<br />
baciato da alcune ospiti che non volevano<br />
lasciarlo, lo toccavano, gli recitavano<br />
poesie con voci da bambine.<br />
L’assessore Roselli ha riso parecchio<br />
ma timidamente, educatrici e volontarie<br />
si sono trattenute dall’invitarlo, lo<br />
guardavano di continuo. Non si è mangiato<br />
né bevuto, anche se si sarebbe<br />
giurato il contrario, alcuni cantavano<br />
e si agitavano sulle sedie, altri stavano<br />
per addormentarsi, coperti di coriandoli,<br />
fili e strani cappellini luccicanti.<br />
Una signora, dall’andatura incerta, ha<br />
rischiato di cadere ma ha continuato<br />
imperterrita a danzare, la figlia l’ha<br />
trascinata a forza su una sedia ordinandole<br />
di non alzarsi più; un’altra, stretta<br />
in un paio di jeans a vita bassa, con<br />
cintura di strass, andava di continuo<br />
in bagno ma non voleva dire perché;<br />
un’altra ancora, scorgendo il figlio che<br />
l’aspettava fuori, ha finto a lungo di<br />
non vederlo poi è uscita nervosamen-<br />
te, lo ha sgridato, quasi malmenato e<br />
mandato via: come si era permesso di<br />
venire a prenderla così presto? I pochi<br />
giovani presenti non credevano ai<br />
loro occhi, si chiedevano se fosse tutto<br />
vero. Molti tacchi alti, vecchie collane,<br />
pesanti orecchini, pose ed occhiate<br />
allusive durante i balli di gruppo. A chi<br />
telefonava una signora con un cellulare<br />
che ha immediatamente nascosto<br />
all’arrivo della nipote? Chi aveva pettinato<br />
un’ospite di oltre ottanta anni<br />
con un vestito aderentissimo che le impediva<br />
di camminare? Scarseggiavano<br />
ma ancheggiavano anche gli uomini,<br />
le signore hanno ballato tra di loro,<br />
teneramente allacciate, scambiandosi<br />
carezze e frasi d’amore: impossibile<br />
capire se facessero sul serio o no. Attraverso<br />
i vetri alcuni passanti guardavano<br />
attoniti. La “Blues men band” ha<br />
suonato e cantato fino allo sfinimento.<br />
È successo davvero, sabato 9 gennaio,<br />
nel centro anziani di Via Fremantle, e<br />
non è la prima volta.<br />
Beatrice De Gennaro
Non esistono più le mezze stagioni. Pare<br />
che il tempo sia impazzito, fa caldo, fa<br />
freddo. Non si sa se stendere la biancheria<br />
al balcone oppure in casa. <strong>Il</strong> disorientamento<br />
si fa strada, non si capisce<br />
quali indumenti indossare. Incombe la<br />
paura di essere contagiati dall’influenza<br />
H1N1. Tutti interessati a seguire le previsioni<br />
del tempo. Cosa sta accadendo?<br />
<strong>Il</strong> professor Giuseppe Masciopinto, già<br />
docente di chimica e scienze naturali al<br />
Liceo Classico di Molfetta, ha cercato<br />
di chiarire il problema delle trasformazioni<br />
subite dal clima, durante la videoconferenza<br />
sul tema “Meteorologia e<br />
Cambiamenti Climatici”. L’incontro si è<br />
tenuto presso l’Università Popolare Mofettese<br />
lo scorso 12 gennaio. “Molfetta,<br />
grazie alla sua posizione geografica, è<br />
da ritenersi una città vivibile e fortunata,<br />
il cui clima è ottimo”, ha sottolineato la<br />
professoressa Ottavia Scherza <strong>Altomare</strong>,<br />
presidente dell’Università, aprendo<br />
il dibattito. Interessanti, dettagliate e mi-<br />
18<br />
In Città<br />
Che tempo fa?<br />
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nuziose le spiegazioni del relatore, che<br />
ha precisato che la meteorologia è una<br />
materia scientifica complessa, che cerca<br />
di interpretare i vari fenomeni atmosferici.<br />
Con la “climatologia” – dottrina<br />
giovanissima – i ricercatori, facendo<br />
leva sulle memorie storiche, studiano gli<br />
eventi che si sono verificati e succeduti<br />
nei tempi più remoti. La parola clima<br />
vuol dire propriamente “inclinazione”:<br />
il clima infatti è in massima parte in<br />
funzione dell’inclinazione dei raggi solari<br />
sulla superficie della Terra al variare<br />
della latitudine, ed è in relazione ai due<br />
movimenti del nostro pianeta di “rotazione”,<br />
che dà vita al giorno e alla notte<br />
e di “rivoluzione” intorno al Sole, che<br />
dà origine alla formazione delle quattro<br />
stagioni. Le stagioni influenzano le attività<br />
economiche, le abitudini, la cultura,<br />
lo stato di salute e benessere delle popolazioni.<br />
Masciopinto ha precisato che<br />
il primo servizio meteorologico italiano<br />
nacque nello Stato Pontificio. Ritenuta<br />
giovedì 21 gennaio 2010<br />
Se ne è discusso in un incontro organizzato dall’Università Popolare Molfettese.<br />
poi la meteorologia materia strategica<br />
militare e civile, passò sotto la direzione<br />
dell’Aeronautica Militare, che tuttora<br />
gestisce e trasmette quotidianamente le<br />
condizioni meteo. “In passato nelle credenze<br />
popolari molfettesi vigeva l’idea<br />
che bastava osservare il colore del tramonto<br />
o dell’aurora – rosso di sera buon<br />
tempo si spera – per pronosticare la realizzazione<br />
di una bella o cattiva giornata.<br />
La luna coperta da alone, il gatto<br />
che si lecca il pelo, il ragliare dell’asino,<br />
le rondini volare basse e male – cielo a<br />
pecorelle… – erano segni che annunciavano<br />
l’arrivo di piogge, burrasche…”,<br />
ha ricordato il professor Masciopinto. <strong>Il</strong><br />
parametro che determina lo stato di salute<br />
della Terra è la temperatura; da essa<br />
dipende l’equilibrio, il sistema bio-ecologico<br />
degli esseri viventi. In ogni caso<br />
ci sono gli ottimisti che affermano di stare<br />
tranquilli perché i cambiamenti nella<br />
storia ci sono sempre stati. “Io ho udito<br />
dire a mio padre, che in sua gioventù, a<br />
Ristorante<br />
Roma, la mattina di Pasqua di Resurrezione,<br />
ognuno si rivestiva da estate…”,<br />
scriveva il Magalotti nel 1683. I possibilisti<br />
invece pensano che le cause dei<br />
mutamenti sono del tutto naturali e l’uomo<br />
non può intervenire sul magnetismo<br />
terrestre, sull’eruzione dei vulcani, sui<br />
terremoti sull’effetto Sole. Gli ambientalisti,<br />
i no-global spiegano che la colpa<br />
è nostra, è dell’industria capitalistica,<br />
che continua ad emettere CO2 nell’atmosfera.<br />
I “margini di incertezza ci<br />
sono e permangono e questa incertezza<br />
va colmata con la scienza’’. Così Franco<br />
Prodi, climatologo, docente di fisica<br />
dell’atmosfera all’Università di Ferrara.<br />
‘’In Italia non c’è rispetto per la ricerca<br />
– ha sottolineato il professor Prodi – ma<br />
il rispetto per la ricerca è gratis’’. “È dal<br />
dubbio che nasce la soluzione’’, ha aggiunto<br />
ricordando che ‘’siamo di fronte<br />
al destino del pianeta”.<br />
Enoteca<br />
Desserteria Pizzeria<br />
Pantaleo de Trizio
La storia da sempre ci insegna che, nonostante<br />
il costante avanzare del progresso,<br />
essa trova sempre il modo e il<br />
tempo di far parlar di sé e far sentire<br />
la propria antica voce nel rumoroso e<br />
disattento presente. È il caso dei ritrovamenti<br />
archeologici all’interno della<br />
chiesa della Morte, della basilica della<br />
Madonna dei Martiri e del Pulo. Ma<br />
come non ricordare anche le continue e<br />
casuali scoperte storiche all’interno del<br />
centro storico e del rione Catecombe?<br />
Negli ultimi mesi ulteriori testimonianze<br />
di un passato che continua a vivere<br />
sotto i nostri piedi e la nostra quotidianità<br />
sono venute fuori durante alcuni lavori<br />
comunali presso via Domenico Picca,<br />
dove è emersa un’antica cisterna, nei<br />
pressi della chiesa del Purgatorio, dove<br />
giovedì 21 gennaio 2010 Cultura & Spettacoli 19<br />
La storia nascosta dal sottosuolo<br />
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Una cisterna di notevoli dimensioni sotto piazza Giovene. E non è la sola nel territorio di Molfetta.<br />
è riaffiorato un antico muro, e all’interno<br />
di piazza Minuto Pesce in cui sono<br />
venuti alla luce numerosissimi resti<br />
ossei. Lo scorso mese invece ecco che<br />
d’improvviso in piazzetta Giovene due<br />
basole spariscono, inghiottite dalla terra,<br />
e viene fuori un passaggio molto profondo<br />
che sembra uscito da uno di quei<br />
film di Indiana Jones. Si tratta dell’ennesima<br />
cisterna, ambiente sotterraneo di<br />
cui il sottosuolo molfettese è veramente<br />
ricco. Essa con ogni probabilità risale al<br />
XIX e, opera del noto architetto Corrado<br />
de Judicibus, ha una profondità poco<br />
inferiore ai dieci metri. Sono parecchi i<br />
libri e i documenti storici che attestano e<br />
descrivono la loro esistenza il più delle<br />
volte in luoghi alquanto inaspettati. La<br />
“Piscina Comune” si trovava e si trova<br />
<strong>Il</strong> debutto per l’Ensemble Melphicta<br />
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<strong>Il</strong> concerto dell’Epifania tenutosi<br />
presso il teatro San Filippo Neri ha<br />
rappresentato il debutto per una formazione<br />
di archi composta da studenti<br />
del Conservatorio caratterizzati dalla<br />
giovanissima età. L’Ensemble Melphicta<br />
– questo il nome della formazione<br />
– si è esibito offrendo al pubblico<br />
un repertorio eterogeneo: dal<br />
classico al contemporaneo, quest’ultimo<br />
arricchito della partecipazione<br />
nelle insolite vesti di cantante della<br />
dottoressa Annalisa <strong>Altomare</strong>, che affianca<br />
alla sua attività di medico, un<br />
appassionato impegno nel capo musicale.<br />
Sebbene sia composto da giovani<br />
di età compresa tra i 17 e 24 anni,<br />
l’Ensemble Melphicta ha dimostrato<br />
una preparazione e professionalità<br />
eccezionali: questi giovanissimi musicisti<br />
sono un esempio positivo per<br />
i giovani molfettesi perché, come ha<br />
sottolineato il parroco don Vincenzo<br />
Di Palo, hanno compiuto delle scelte<br />
importanti, studiano ogni giorno,<br />
compiono uno sforzo quotidiano e<br />
silenzioso nella solitudine delle loro<br />
stanze, non inseguono i modelli vuoti<br />
che troppo spesso abbagliano i giovani.<br />
L’incontro dell’ensemble con la<br />
cantante Annalisa <strong>Altomare</strong> ha dato<br />
origine ad una performance originale<br />
e frizzante, con la proposta di brani<br />
come White Christmas, Eye in the<br />
sky e Silent night che hanno ricondotto<br />
il pubblico nel pieno dell’atmosfera<br />
natalizia. L’Ensemble Melphicta è<br />
composto dai primi violini Gabriella<br />
Cipriani, Antonella Altamura, Marina<br />
Sciancalepore; dai secondi violini<br />
Vito Donato Pansini, Flavia Carabellese,<br />
Mariateresa Piumelli; dalle<br />
viole Saverio de Robertis, Emanuela<br />
Dell’Olio; dai violoncelli Paola<br />
Damiana de Candia, Vincenza Raimondi<br />
e da Orazio Saracino al piano;<br />
l’ensemble è stato accompagnato dal<br />
chitarrista Alessandro Grasso per il<br />
brano Eye in the sky ed ha accolto,<br />
per l’esecuzione di un’opera, anche<br />
un suonatore di triangolo, scelto direttamente<br />
dal pubblico.<br />
Katia la Forgia<br />
ancora in largo Domenico Picca mentre<br />
la Piscina Nuova è nascosta sotto piazza<br />
Vittorio Emanuele II. Altre grandi e<br />
profonde vasche si trovano al di sotto<br />
di piazza Paradiso, piazza Immacolata,<br />
piazza Municipio, sotto le chiesa di San<br />
Domenico e della Madonna dei Martiri<br />
e nei pressi della villa Comunale. A<br />
quelle elencate è necessario aggiungere<br />
numerosissimi altri ipogei presenti in<br />
città e altri localizzati in campagna. Ma<br />
a cosa servivano? La funzione principale<br />
era naturalmente quella di raccolta<br />
dell’acqua piovana. In un territorio poco<br />
piovoso come la Puglia, infatti, queste<br />
cisterne erano indispensabili per la sopravvivenza<br />
dei cittadini data la mancanza<br />
di un vero e proprio sistema idrico<br />
che sarebbe arrivato soltanto nel ’900<br />
con l’Acquedotto Pugliese. Le piscine<br />
venivano prese d’assalto durante i duri<br />
periodi di carestia dal popolo esausto.<br />
Per raccontare gli sfondi, i retroscena<br />
e le vicende legate a queste antiche costruzioni<br />
non basterebbe un libro, dato<br />
che gli intrecci storici sono molteplici e<br />
costellati di numerosi accadimenti. <strong>Fatto</strong><br />
sta che dopo la costruzione dell’Acquedotto<br />
Pugliese le cisterne cominciarono<br />
lentamente a perdere la propria funzione<br />
principale e le più volubili furono adattate<br />
ad altri utilizzi. Alcune invece finirono<br />
nel dimenticatoio collettivo e di tanto in<br />
tanto vengono fuori come funghi quasi a<br />
rivendicare i propri meriti ad una società<br />
con una memoria corta ed ingrata.<br />
Francesco Tempesta<br />
Vito Vilardi e la sua chitarra<br />
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Un altro giovane talento con un<br />
grande futuro davanti.<br />
Continua il nostro viaggio alla scoperta<br />
dei giovani talenti molfettesi. Imbracciando<br />
la sua inseparabile chitarra da<br />
concerto del 1981 appartenuta al suo<br />
maestro, Vito Vilardi inizia a raccontarci<br />
la sua carriera. Diplomando in<br />
chitarra classica presso il Conservatorio<br />
“N. Piccinni” di Bari sotto la guida del<br />
maestro Pasquale Scarola, incomincia<br />
giovanissimo lo studio dello strumento<br />
rilevando ben presto particolari doti e<br />
sensibilità musicali. Da subito ha partecipato<br />
a numerosi concorsi internazionali<br />
classificandosi sempre nei primi<br />
posti. Grazie all’associazione “De<br />
Falla”, frequenta regolarmente Master<br />
Class e corsi di perfezionamento tenuti<br />
da alcune della più importanti personalità<br />
del panorama chitarristico internazionale.<br />
Ha tenuto numerosi concerti<br />
in Italia ed all’estero come di solista e<br />
in formazioni di musica da camera per<br />
importanti associazioni e istituzioni<br />
musicali tra le quali la Camerata Musicale<br />
Barese. È da sempre impegnato<br />
in svariate situazioni artistiche che lo<br />
hanno portato anche alla realizzazione<br />
di alcune performance musico-teatrali<br />
abbracciando diversi generi musicali.<br />
In questa stagione invernale è impegnato<br />
in un progetto in duo con il violinista<br />
Marco Misciagna, docente di violino e<br />
viola presso il “Conservatoire Italien”<br />
di Parigi, che lo porterà all’ interpretazione<br />
di alcune delle più importati<br />
opere dei grandi virtuosi italiani come<br />
M. Giuliani e N. Paganini. Vito Vilardi<br />
insegna inoltre chitarra classica presso<br />
l’Accademia “Martucci” di Bari e l’associazione<br />
“Domenico Sarro” di Trani<br />
e tiene laboratori musicali in scuole<br />
statali di ogni ordine e grado. Prossimo<br />
appuntamento per viaggiare sulle note<br />
della sua musica il 31 gennaio alle 20<br />
presso la sala San Felice a Giovinazzo<br />
in cui si esibirà in un duo con Marco<br />
Misciagnia sulle musiche dei compositori<br />
N. Paganini e M. Giuliani.<br />
Marilena Farinola
<strong>Il</strong> Meeting dei Giovani che si è tenuto<br />
a Bari dal 19 al 21 gennaio con l’obiettivo<br />
di perseguire uno sviluppo sostenibile<br />
è inserito nell’ambito dell’iniziativa<br />
“Ni, mondlokaj civitanoj-Noi,<br />
cittadini globali-locali” (NMC), che<br />
mira a promuovere la partecipazione<br />
dei giovani nei processi decisionali su<br />
scala globale e locale. <strong>Nel</strong> corso del<br />
meeting 500 giovani delegati, provenienti<br />
da 90 Paesi e più di altri 1000<br />
partecipanti sono stati coinvolti nella<br />
ricerca di idee innovative e di promozione<br />
del cambiamento. Le attività del<br />
meeting sono state suddivise in cinque<br />
macroaree tematiche: educazione, cittadinanza/impegno<br />
civico, ambiente,<br />
sicurezza umana e sviluppo, lavoro ed<br />
economia. In preparazione a questo<br />
20<br />
Recensione<br />
evento martedì 12 gennaio si era tenuto<br />
a Molfetta un convegno a cui hanno<br />
preso parte il Liceo Ginnasio “L. Da<br />
Vinci” e l’Istituto Tecnico “G. Salvemini”.<br />
L’incontrro è stato promosso<br />
dall’associazione Cittadinanzattiva<br />
che si propone in primo luogo di far<br />
prendere consapevolezza soprattutto<br />
ai giovani di vivere in una realtà,<br />
quale quella della propria città, in cui<br />
tutti sono importanti alla stessa maniera<br />
e in secondo luogo Cittadinanzattiva<br />
sprona i giovani a farsi avanti<br />
per emergere dalla massa e apportare<br />
un contributo significativo, seppure<br />
piccolo, per migliorare le condizioni<br />
culturali, sociali e ambientali della città<br />
in cui si vive. All’incontro è stata<br />
invitata in qualità di relatrice anche<br />
giovedì 21 gennaio 2010<br />
<strong>Il</strong> SegnaLibro. Stupore e tremori.<br />
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“Certo, puoi anche non suicidarti. Ma allora, prima o poi, non reggerai e in un modo o nell’altro cadrai<br />
nel disonore: ti troverai un amante, o ti metterai a mangiare, o diventerai pigra – tutto può accadere. È<br />
stato notato che gli esseri umani in generale, e le donne in particolare, faticano a vivere a lungo senza<br />
cadere in uno di quei piccoli vizi legati al piacere carnale. Se diffidiamo di quest’ultimo non è per<br />
puritanesimo: lungi da noi questa ossessione americana. A dire la verità, si deve evitare la voluttà perché<br />
favorisce la traspirazione. Non c’è niente di più vergognoso del sudore. Se mangi a quattro palmenti un<br />
bel piatto di fettuccine, se ti abbandoni alla rabbia del sesso, se passi l’inverno a dormicchiare vicino<br />
al camino, suderai. E nessuno avrà più dubbi sulla tua volgarità. Tra il suicidio e la traspirazione, non<br />
esitare. Versare il proprio sangue è ammirevole quanto è immondo versare il proprio sudore.” Amélie Nothomb,<br />
Stupore e tremori, trad. italiana di Biancamaria Bruno, Le Fenici Tascabili, Guanda, 2006, pp. 128.<br />
Abbandonate le vostre più esotiche<br />
fantasie sulla terra del Sol Levante a<br />
base di sushi fresco e profumato, aromatico<br />
e terapeutico tè verde, geishe<br />
ammalianti e giardini di pietre e sabbia<br />
dove arrendersi alla perfezione: un<br />
anno di lavoro alla Yumimoto, importante<br />
multinazionale giapponese, può<br />
diventare l’esperienza zen più infernale<br />
di tutta la vita. Lo racconta Amélie,<br />
giovane occidentale di origine belga,<br />
che l’8 gennaio 1999 avvera il suo sogno<br />
di tornare a vivere nel Paese dove<br />
è nata. Assunta come interprete con un<br />
contratto annuale, Amélie diviene ben<br />
presto vittima di una lenta, inarrestabile<br />
e quanto mai surreale retrocessione,<br />
fatta di umiliazioni e soprusi. Così lei,<br />
che da piccola voleva diventare Dio<br />
poi crescendo ha limitato le proprie<br />
ambizioni e si sarebbe accontentata di<br />
essere Cristo, decide più pragmaticamente<br />
di diventare martire. E mentre i<br />
suoi superiori, appollaiati su una scala<br />
gerarchica retta da onore e ossessione,<br />
le affidano via via compiti sempre più<br />
degradanti, dal servizio del tè all’aggiornamento<br />
dei calendari degli uffici,<br />
Amélie penetra con disincanto nella società<br />
giapponese, descrivendone i costumi,<br />
l’etica e le contraddizioni in un<br />
crescendo di acuto umorismo, invettive<br />
divertenti ed esilaranti riflessioni. La<br />
mente occidentale di una ragazza con<br />
sangue nipponico svela come il codice<br />
etico dell’umiliazione e del disonore<br />
abbia segni e convenzioni spesso antitetiche<br />
che neanche l’amorfo mondo<br />
degli affari – “non luogo” per antonomasia<br />
– riesce ad avvicinare. Romanzo<br />
con notazioni autobiografiche, Stupore<br />
e tremori è una prova di scrittura solare<br />
e caustica, un divertissement ironico<br />
e originale che in tempi di denunce di<br />
mobbing e precariato lascia un sapore<br />
amaro a beneficio del benessere di corpo<br />
e mente. Come il tè verde.<br />
Amélie Nothomb nasce a Kobe in<br />
Giappone il 13 agosto del 1967. Figlia<br />
di un diplomatico belga, ogni tre anni<br />
cambia Paese, a seconda delle desti-<br />
“Solo i folli possono cambiare il mondo”<br />
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A Molfetta un incontro in preparazione del Meeting dei Giovani tenutosi a Bari.<br />
una docente universitaria che insegna<br />
presso la facoltà di Scienze politiche<br />
di Bari, la dottoressa Gabriella Sforza,<br />
che ha proposto all’attenzione<br />
dei ragazzi presenti alcune tematiche<br />
inerenti la società, quali le differenziazioni,<br />
attuate quotidianamente tra<br />
gli appartenenti a dei ceti sociali differenti,<br />
l’instabilità della vita e il valore<br />
di identità sociale dato dal lavoro ed<br />
anche dall’istruzione. Insomma degli<br />
argomenti che sono “all’ordine del<br />
giorno” nelle discussioni dei giovani<br />
a scuola, in famiglia e, perché no, anche<br />
tra gli amici. Dopo la relazione si<br />
è aperto un breve dibattito, conclusosi<br />
troppo presto, tra i giovani presenti<br />
e la docente universitaria. Da alcuni<br />
giovani è emersa una considerazione<br />
nazioni stabilite dal ministero degli<br />
Esteri belga. Pechino, New York, poi<br />
il Bangladesh, la Birmania, il Laos. A<br />
Bruxelles mette piede solo a 17 anni.<br />
È perfettamente bilingue – francese e<br />
giapponese – e ha scritto più di venti<br />
libri (il 1° settembre di ogni anno<br />
in Francia esce puntualmente il suo<br />
nuovo romanzo), tradotti in quasi 40<br />
lingue. In Italia per i tipi di Voland,<br />
Robin e Guanda sono usciti “Libri<br />
da ardere”, “Biografia della fame”,<br />
“Sabotaggio d’amore”, “Antichrista<br />
Metafisica dei tubi”, “Mercurio”,<br />
“Ritorno a Pompei”, “Le catilinarie”,<br />
“Igiene dell’assassino” e “Acido Solforico”.<br />
importante e sicuramente in attinenza<br />
con l’obiettivo dell’incontro: iniziare<br />
dal proprio piccolo, dalla cerchia degli<br />
amici e dal mondo circostante a dire<br />
di no a certi comportamenti classisti<br />
e stereotipati che sono proposti dalla<br />
società in cui si vive. Una cosa è certa:<br />
se i giovani devono costituire la parte<br />
attiva della cittadinanza, è necessario<br />
che ne abbiano anche la possibilità,<br />
perché i giovani solo discutendo<br />
e confrontandosi con i giovani e per<br />
i giovani che saranno i cittadini del<br />
futuro potranno maturare la consapevolezza<br />
che dopotutto non bisogna<br />
essere necessariamente dei supereroi<br />
o dei folli, come recitava un noto spot<br />
televisivo, per cambiare il mondo.<br />
Gianfranco Inglese
Si vince e si perde<br />
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Ultime settimane in chiaroscuro per le compagini<br />
molfettesi.<br />
Vanno certamente presi con filosofia<br />
gli ultimi, inattesi stop, della Liberty<br />
Molfetta. La compagine di patron<br />
Nicola Canonico riesce a godere della<br />
vetta della classifica del campionato<br />
di Eccellenza solo all’indomani della<br />
gara esterna del 6 gennaio stravinta<br />
contro il Trani per 3 a 1. <strong>Il</strong> Nardò ha<br />
però approfittato già dalla giornata<br />
successiva della marcia a ritmo lento<br />
di capitan Suarez e compagni. <strong>Il</strong><br />
doppio 0 a 0 raccolto prima nella gara<br />
casalinga contro il Sogliano (con gol<br />
regolare di Suarez annullato al 93’ e<br />
il censurabile tentativo di aggressione<br />
alla terna arbitrale) e poi sul neutro<br />
di Putignano “in casa” del Manduria,<br />
ha scavato un solco di 4 punti tra il<br />
Molfetta e la testa della classifica.<br />
Certamente bisogna ritrovare la strada<br />
della vittoria nella gara interna del 21<br />
gennaio contro il Tricase e poi negli<br />
appuntamenti del 24 a Locorotondo e<br />
del 31 contro il Copertino. Senza perdere<br />
di vista la coppa dopo che la semifinale<br />
di andata disputata a Corato<br />
si è conclusa sul risultato di 1 a 1.<br />
Anche nel campionato di serie B di<br />
calcio a 5 il distacco tra il Real Molfetta<br />
secondo e la capolista Pescara<br />
è aumentato a 5 punti. <strong>Nel</strong>le ultime<br />
uscite il Molfetta è riuscito nell’impresa<br />
di battere gli abruzzesi sul parquet<br />
del “PalaPoli” per 8 a 1. Risultato<br />
di prestigio che ha fatto il paio<br />
con la vittoria a Modugno per 6 a 5<br />
ma che non si è ripetuto il 16 gennaio<br />
nella sfida interna al Team Matera che<br />
ha fermato sul 2 a 2 i padroni di casa.<br />
Prossimi appuntamenti il 23 gennaio a<br />
Barletta e il 30 in casa contro il Manfredonia.<br />
C’è tanto da dire anche sul mondo del<br />
volley. A ritmo alternato le due molfettesi<br />
impegnate nei campionati di<br />
B1 maschile e B2 femminile. I ragazzi<br />
allenati da Alessandro Lorenzoni<br />
hanno inaugurato il 2010 con l’inattesa<br />
sconfitta interna per 3 a 1 contro<br />
l’Heraclea Gela. Dopo il turno di riposo<br />
osservato il 17 dovranno provare<br />
a rifarsi il 23 nella gara interna contro<br />
giovedì 21 gennaio 2010 Sport 21<br />
il Chieti. Poi il 29 e 30 gennaio arriveranno<br />
a Molfetta le Final Four di Coppa<br />
Italia. Si sfideranno oltre alla Pallavolo,<br />
il Brolo, il Genova e il Cantù.<br />
Si comincerà venerdì 29 alle 18 con<br />
la gara Genova-Brolo, poi alle 20.30<br />
toccherà a Pallavolo Molfetta-Cantù.<br />
Sabato 30 alle 17 finale per il 3° e 4°<br />
posto e alle 19 la finale che assegnerà<br />
la Coppa.<br />
Le ragazze di Annagrazia Matera si<br />
dividono tra gioie e dolori. Le gioie<br />
del 10 gennaio per il 3 a 1 conquistato<br />
lontano da casa contro il Volley Altamura<br />
e i dolori per la confitta per 3 a 1<br />
del 17 a Battipaglia. Si torna in campo<br />
il 23 per ospitare la Living Potenza.<br />
<strong>Nel</strong> basket la cura Russo non porta<br />
ancora punti anche se qualcosa di<br />
diverso nel gioco della squadra si comincia<br />
a vedere. Ma continuando di<br />
questo passo sarà davvero dura arrivare<br />
a fine campionato. <strong>Nel</strong> giorno<br />
dell’Epifania Virtus fermata in casa<br />
dal Matera con il passivo di 58 a 56.<br />
Altro stop, più largo e senza opporre<br />
reazione all’avversario, il 9 gennaio a<br />
Perugia. In Umbria i molfettesi hanno<br />
realizzato solo 57 punti a fronte degli<br />
82 subiti. Ultimo risultato dal campo<br />
quello del 17 gennaio con il derby casalingo<br />
contro Ostuni conclusosi solo<br />
all’ultimo secondo con il risultato di<br />
85 a 83 per i brindisini. Andrea Maggi<br />
e soci proveranno a tornare a vincere<br />
il 23 ad Agrigento e poi il 31 nel derby<br />
interno contro il San Severo.<br />
Chiudiamo con l’hockey su pista dove<br />
arriva clamorosa la notizia dell’esonero<br />
di mister Josè Vianna, sostituito<br />
in panca da Nico Caricato, già tecnico<br />
del Matera e in passato straordinario<br />
giocatore tra le fila del “magico” Giovinazzo.<br />
Caricato ha avuto il battesimo<br />
del fuoco nella gara esterna del<br />
19 contro il Viareggio. Prima Vianna<br />
si era congedato con la vittoria del 5<br />
gennaio per 5 a 2 contro il Sarzana e<br />
la sconfitta a Breganze con lo stesso<br />
identico risultato.346/0184987 o inviando<br />
una mail per essere contattati a<br />
info@freerunners.it.<br />
HOCKEY BASKET<br />
Serie A1 Serie A dilettanti<br />
Valdagno<br />
Follonica<br />
Bassano 54<br />
Lodi<br />
Viareggio<br />
Breganze<br />
Sarzana<br />
Giovinazzo<br />
Forte dei Marmi<br />
Seregno<br />
MOLFETTA<br />
R. Bassano<br />
Correggio<br />
Trissino<br />
33<br />
28<br />
27<br />
25<br />
23<br />
21<br />
20<br />
19<br />
18<br />
17<br />
15<br />
13<br />
5<br />
4<br />
Barcellona<br />
Ostuni<br />
Ferentino<br />
Siena<br />
Perugia<br />
San Severo<br />
Palestrina<br />
Trapani<br />
Sant’Antimo<br />
Ruvo<br />
Matera<br />
Agrigento<br />
MOLFETTA<br />
Potenza<br />
PALLAVOLO<br />
Serie B1 Maschile Serie B2 Femminile<br />
E. Gela<br />
Atripalda<br />
MOLFETTA<br />
Turi<br />
Brolo<br />
Chieti<br />
Reggio Calabria<br />
H. Gela<br />
Potenza<br />
Ortona<br />
Galatina<br />
Casoria<br />
Blue College<br />
Catania<br />
Alberobello<br />
37<br />
35<br />
28<br />
28<br />
26<br />
23<br />
21<br />
21<br />
20<br />
19<br />
15<br />
11<br />
6<br />
1<br />
rit.<br />
Sarno<br />
Napoli<br />
San Pietro V.<br />
MOLFETTA<br />
Arzano<br />
Battipaglia<br />
A. Benevento<br />
L. Potenza<br />
A. Potenza<br />
L. Altamura<br />
V. Benevento<br />
Taranto<br />
Oria<br />
Acquaviva<br />
V. Altamura<br />
Salerno<br />
CALCIO A5 CALCIO<br />
Serie B Eccellenza<br />
Pescara<br />
MOLFETTA<br />
Loreto<br />
Bisceglie<br />
D. Matera<br />
T. Matera<br />
Ortona<br />
Modugno<br />
Barletta<br />
Venafro<br />
Altamura<br />
Manfredonia<br />
Giovinazzo<br />
38<br />
33<br />
29<br />
28<br />
26<br />
25<br />
24<br />
23<br />
13<br />
13<br />
13<br />
12<br />
11<br />
Nardò<br />
MOLFETTA<br />
Trani<br />
Terlizzi<br />
Copertino<br />
Castellana<br />
Lucera<br />
Bisceglie<br />
Sogliano<br />
Manduria<br />
Corato<br />
Cerignola<br />
Taurisano<br />
Tricase<br />
Massafra<br />
Maglie<br />
Locorotondo<br />
Altamura<br />
26<br />
24<br />
20<br />
18<br />
18<br />
18<br />
18<br />
18<br />
16<br />
14<br />
14<br />
12<br />
4<br />
4<br />
39<br />
38<br />
36<br />
34<br />
33<br />
32<br />
31<br />
23<br />
20<br />
19<br />
19<br />
18<br />
17<br />
14<br />
11<br />
0<br />
48<br />
44<br />
43<br />
40<br />
38<br />
36<br />
33<br />
32<br />
32<br />
31<br />
28<br />
22<br />
22<br />
18<br />
17<br />
15<br />
15<br />
12
Studio Radiologico Lovero:<br />
rinnovarsi nella - tradizione.<br />
22<br />
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1711<br />
Lo Studio Radiologico Lovero s.r.l.<br />
accreditato con il S.S.R., operativo a<br />
Molfetta sin dagli anni ’60 e che eroga<br />
prestazioni specialistiche di diagnostica<br />
per immagini, medicina fisica e riabilitazione,<br />
ha trasferito la sua sede da<br />
via Dante Alighieri 78 alla III Trversa<br />
via Caduti sul Lavoro 2 sempre a Molfetta.<br />
La lunga esperienza nel settore<br />
di diagnostica strumentale e terapia<br />
fisica, il patrimonio strumentale adeguato<br />
all’evoluzione tecnico-scientifica,<br />
il personale altamente qualificato:<br />
medici specialisti in radiologia ed ecografia,<br />
in fisiatria, medici specialisti<br />
in diverse branche che si occupano<br />
degli esami d’interesse internistico,<br />
ginecologico, cardiaco, vascolare ed<br />
osteoarticolare e tecnici di radiologia<br />
e di fisioterapia specializzati, fanno sì<br />
che lo Studio sia in grado di offrire un<br />
qualificato servizio di diagnostica per<br />
immagini e terapia fisica. <strong>Il</strong> continuo<br />
aggiornamento tecnologico dello Studio<br />
è stato affiancato da un percorso di<br />
continuo miglioramento della qualità<br />
del servizio offerto, fino ad arrivare<br />
nel 2007 al conseguimento della certificazione<br />
di qualità UNI EN ISO<br />
9001:2000, in seguito confermata<br />
annualmente. La nuova sede, a pochi<br />
passi dal Parco di Ponente e dalla statale<br />
16 Adriatica, è ottimamente servita<br />
dai mezzi pubblici, si trova infatti a<br />
circa 500 m dalla stazione ferroviaria<br />
e a circa 200 m dalle fermate delle li-<br />
nee urbane ed extraurbane. <strong>Nel</strong>la zona<br />
sono inoltre presenti ampi parcheggi.<br />
Lo studio è quindi facilmente raggiungibile<br />
dai pazienti che abitano non<br />
solo in città e nell’hinterland, ma anche<br />
nell’intera area del Nord Barese.<br />
L’attività sanitaria è svolta all’interno<br />
della nuova struttura articolata su due<br />
piani: al piano terra sono ubicati il servizio<br />
di accettazione, una sala d’attesa<br />
ampia e confortevole, una sala di<br />
diagnostica radiologica digitale e di<br />
ortopantomografia, una sala di ecografia,<br />
box per fisioterapia e palestra per<br />
riabilitazione .<br />
Al primo piano, servito da ascensore,<br />
sono dislocate una sala d’attesa, le<br />
sale per la diagnostica ecografica ed<br />
elettromiografica, una sala per l’esecuzione<br />
della densitometria ossea e<br />
mammografia, una sala per la risonanza<br />
magnetica aperta osteoarticolare .<br />
L’attività del centro si esplica con il<br />
seguente orario: lunedì - venerdì ore<br />
8:00-12:30 e 15:30-20:00. Sabato ore<br />
8:00-11:00.<br />
È possibile effettuare le prenotazioni:<br />
recandosi presso gli sportelli dell’accettazione,<br />
telefonicamente ai numeri<br />
080-3971546 o 338-4616553. In entrambi<br />
i casi i pazienti sono agevolati<br />
dall’ampio orario per l’attività<br />
di prenotazione nelle ore di apertura<br />
all’utenza. È possibile chiedere informazioni<br />
anche scrivendo all’indirizzo<br />
mail loverorocco@libero.it.<br />
Benessere e Salute<br />
giovedì 21 gennaio 2010<br />
“L’orto è un laboratorio dove noi<br />
dovremmo servirci più spesso”<br />
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1712<br />
<strong>Il</strong> giardino è un laboratorio, i prodotti elementari<br />
del giardino si trovano in cucina<br />
e nella dispensa. A mio avviso una sana<br />
alimentazione e quindi una sana dieta<br />
consisterebbe nel guardarci intorno, essere<br />
curiosi delle possibilità che i mercati<br />
ci offrono e lasciare lavorare la fantasia<br />
in cucina. Guardando tra gli scaffali di un<br />
market ho visto lì, verde, di forma strana,<br />
un ortaggio che mi osservava speranzoso<br />
in mezzo a noci e nocciole: l’avocado.<br />
Ho così scoperto che è un alimento quasi<br />
completo, molto digeribile, equilibratore<br />
nervoso, è indicato in caso di crescita,<br />
superlavoro, nervosismo, gravidanza oltre<br />
che per aumentare l’acidità urinaria<br />
e nelle affezioni gastriche, intestinali ed<br />
epatobiliari. Molto povero di minerali,<br />
contiene aminoacidi, precursori delle<br />
proteine quali cisteina, triptofano, tirosina,<br />
ed vitamine A, B e C, oltre che acido<br />
folico. Attenzione al potere energetico:<br />
100g forniscono 218 Kcal. Un modo<br />
veloce di impiego: ottimo in insalata che<br />
piace sempre, con lattuga, pomodoro, peperone,<br />
arancio, aceto di vino, olio, sale e<br />
pepe. Un altro ottimo alimento è la borragine,<br />
una verdura con foglia medio-larga,<br />
leggermente spinetta, a ciuffi. Dotata di<br />
discrete quantità di calcio e potassio, oltre<br />
ad altri sali minerali, vitamine del gruppo<br />
B, mucillagini ed un precursore di un<br />
composto importantissimo nel corretto<br />
svolgersi delle funzioni ormonali femminili<br />
e nei processi di apprendimento che<br />
risultano seriamente compromessi nei<br />
malati di Alzheimer. Inoltre è dotata di<br />
proprietà antinfiammatorie, antipiretiche,<br />
anticatarrali, tipiche dell’apparato respiratorio<br />
sofferente nei mesi invernali. Lessa e<br />
condita con i pinoli è utile nelle forme depressive,<br />
in frittata è gustata dai bimbi che<br />
non stanno mai fermi, mentre nei pazienti<br />
e non, con morbo di Alzheimer le foglie<br />
fritte in pastella di farina ed acqua, sotto<br />
forma di involtini con mozzarella ed alici<br />
sono un tono di vitalità al sistema nervoso<br />
e al palato. Vorrei concludere questa carrellata<br />
di curiosità ortobotaniche di buona<br />
salute con due giorni di dieta per donne<br />
in menopausa: Sono importanti alimenti<br />
ricchi di calcio come le noci, i broccoli,<br />
verza e rucola appartenenti alla famiglia<br />
delle crucifere, ricchi inoltre di iodio, attivatore<br />
del metabolismo, i ceci e tra la<br />
frutta menzionerei la fragola, ricca di vitamina<br />
C, povera di sodio ma ricchissima<br />
di magnesio ad azione sedativa. I° giorno:<br />
alici infarinati e fritti con una buona quota<br />
dei grassi w3, insalata verde a volontà,<br />
50g pane ed ¼ ananas, per cena riso bollito<br />
con 2 cucchiai di parmigiano, cavolo<br />
cappuccio crudo con olio e limone, 50g<br />
pane e fragole; II°: petto di pollo con salvia,<br />
fondamentale per le donne in carenza<br />
di estrogeni, insalata di sedano e carciofi,<br />
50g pane ed 1 pompelmo.<br />
Dott.ssa Sagliano Amelia<br />
Studio BioNutrizione tel.fax.0803340920<br />
cell. 3495791015<br />
www.studiobionutrizione.net
“Al termine della quinta era tutto ciò<br />
che siamo e che conosciamo verrà<br />
distrutto”, sono le terribili parole che<br />
compongono la misteriosa profezia<br />
Maya prevista per il 21 dicembre 2012.<br />
Verità o leggenda? Catastrofe o evoluzione<br />
spirituale? Vissuto in America<br />
Centrale fra il Messico meridionale e<br />
l’Honduras, il popolo dei Maya ha conservato<br />
da sempre un alone di mistero.<br />
Si sa poco delle sue origine, collocate<br />
attorno al 1500 a.C, e molto meno<br />
della sua scomparsa avvenuta qualche<br />
decennio dopo lo sbarco di Colombo<br />
(1492). La sua storia è un enorme rebus<br />
ancora da risolvere pieno di comportamenti<br />
inspiegabili. Attorno all’800<br />
d.C. i Maya cominciarono inspiegabilmente<br />
ad abbandonare i grandiosi edifici<br />
da loro costruiti proprio al culmine<br />
del loro splendore e scomparvero lentamente<br />
nei successivi sette secoli. Le<br />
loro conoscenze astronomiche e matematiche<br />
andavano oltre ogni immaginazione<br />
mentre la loro ossessione per<br />
il tempo li portò ad una assidua osservazione<br />
dell’ordine cosmico e ciclico<br />
dei pianeti e delle stelle. Avevano progettato<br />
ben 17 precisissimi calendari.<br />
Fra questi vi era il calendario “del lungo<br />
computo”, il più temuto. <strong>Il</strong> calendario<br />
teneva il conto di 26000 anni di<br />
storia suddivisi per cinque ere cosmi-<br />
giovedì 21 gennaio 2010 Oltre la Realtà 23<br />
2012: verità o leggenda?<br />
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1713<br />
che della durata di 5125 anni ciascuna:<br />
“Era dell’Acqua”, “dell’Aria”, “del<br />
Fuoco”, “della Terra” e “dell’Oro”. Attualmente<br />
ci troviamo nell’ultima era,<br />
quella dell’Oro che, cominciata il 13<br />
agosto 3114 a.C, terminerà proprio il<br />
21 dicembre del 2012. Secondo alcune<br />
interpretazioni ogni era al proprio<br />
termine era scossa da violenti cataclismi<br />
che sconvolgevano ogni volta la<br />
Terra. Ma come facevano i Maya con<br />
i loro poco sofisticati mezzi ad osservare<br />
le stelle e a formulare calendari<br />
tanto precisi? Ricordiamo che il loro<br />
calendario ha previsto persino la data e<br />
l’ora precisa dell’ultima eclissi di sole;<br />
qualcosa che farebbe sobbalzare anche<br />
il più scettico. Secondo gli studiosi la<br />
profezia del 21 dicembre si riferisce ad<br />
un rarissimo allineamento che avverrà<br />
proprio in tale data. La Terra, infatti,<br />
fra meno di tre anni si troverà allineata<br />
perfettamente con il centro della Via<br />
Lattea. Questo fenomeno avviene ogni<br />
26000 anni che per una inquietante<br />
coincidenza corrispondono al numero<br />
degli anni riportati dal calendario.<br />
26000 anni è anche la durata di uno dei<br />
moti della Terra detto “precessione”<br />
che si concluderà secondo la maggior<br />
parte delle fonti scientifiche proprio il<br />
21 dicembre 2012. Un’altra coincidenza?<br />
Tralasciando queste supposizioni<br />
legate all’antico calendario Maya proviamo<br />
a fare luce circa la faccenda in<br />
maniera un po’ più scientifica e astronomica.<br />
Ed ecco arrivare l’ennesima<br />
coincidenza: il 21 dicembre 2012 è<br />
guarda caso la data in cui è previsto<br />
il passaggio del testimone fra l’Età in<br />
cui viviamo, quella del Leone, e quella<br />
dell’Acquario. La ripetizione zodiacale<br />
è un fenomeno ciclico e naturale che<br />
interessa la Terra: ogni Età ha la durata<br />
di circa 2160 anni. Rappresentazioni<br />
dell’avvicendarsi delle varie età potrebbero<br />
essere secondo gli esperti la<br />
Sfinge in Egitto e un particolare rosone<br />
della ex cappella dei Templari (chiesa<br />
S. Agostino) a Trapani. Rappresentazioni<br />
che probabilmente sono nate allo<br />
scopo di ricordare ai posteri un importante<br />
evento avvenuto durante il passaggio<br />
fra un’Età e l’altra. La Sfinge,<br />
per esempio, dal corpo per metà leone<br />
e per metà umano che guarda verso la<br />
costellazione del Leone, raffigurerebbe<br />
le due età avvicendatesi all’epoca della<br />
sua costruzione: quella della Vergine e<br />
quella attuale del Leone. Si tratta dunque<br />
di un’altra coincidenza il fatto che<br />
la fine di un’Età zodiacale e quella di<br />
un’Era cosmica nel 2012 vengano a<br />
coincidere? Alcune illustri fonti hanno<br />
dichiarato negli ultimi anni di aver rilevato<br />
qualcosa di strano proprio al cen-<br />
tro della Via Lattea. Una serie di emissioni<br />
radio ad alta energia, quasi dei<br />
brontolii. Questi proverrebbero dalla<br />
nube di particelle ad alta energia rilevata<br />
nel 2008 dal “Fermi Gamma-Ray<br />
Space Telescope”. Una nube di particelle<br />
che si comportano come lampi in<br />
un temporale. Che si tratti di Unab-Ku,<br />
la farfalla cosmica raffigurata simbolicamente<br />
dai Maya che secondo l’antico<br />
popolo si celava proprio al centro<br />
della nostra galassia? Fra meno di tre<br />
anni la nostra Terra si troverà allineata<br />
perfettamente con il centro della<br />
Via Lattea e di sicuro almeno capiremo<br />
qualcosa circa la nostra esistenza<br />
e circa i meccanismi dell’Universo.<br />
<strong>Fatto</strong> sta che anche il noto settimanale<br />
“Famiglia Cristiana” si è scomodato<br />
per l’argomento che non ha nulla di<br />
religioso, invitando comunque i Cristiani<br />
ad essere pronti perché la venuta<br />
di Gesù potrebbe essere improvvisa<br />
e questa profezia incerta non sarebbe<br />
che un solenne avvertimento per i fedeli.<br />
Per il momento non ci resta che<br />
attendere e sperare che per una volta i<br />
Maya nella loro incredibile precisione<br />
nel conteggio del tempo abbiano preso<br />
per una volta un granchio.<br />
Francesco Tempesta<br />
paranormale@ilfatto.net
In arrivo nuove opportunità di formazione<br />
nella nostra regione. Questa volta<br />
i percorsi formativi sono riservati ai<br />
lavoratori somministrati (ex lavoratori<br />
interinali). In molti si chiederanno: ma<br />
quando possiamo definire un lavoratore<br />
“somministrato”? Questa tipologia di<br />
lavoratori riguarda quei casi in cui la lavoratrice<br />
o il lavoratore vengono assunti<br />
da un’agenzia di somministrazione (ex<br />
interinali) offrendo, così, tale prestazione<br />
presso e a favore di un’altra impresa<br />
(o altro datore di lavoro non imprenditore).<br />
Questi percorsi formativi detengono<br />
un importante obiettivo: attuare<br />
politiche attive per il lavoro riservate a<br />
migliorare l’accesso e l’integrazione nel<br />
mercato del lavoro dei lavoratori sopracitati.<br />
Tutto questo viene realizzato attraverso<br />
la partecipazione dei lavoratori<br />
a percorsi formativi professionalizzanti<br />
che consentono di acquisire altre com-<br />
Formazione retribuita per lavoratori licenziati<br />
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1714<br />
<strong>Il</strong> fatto.net ha selezionato per voi dai motori di ricerca alcuni annunci di lavoro. Alcuni annunci saranno ripetuti ma vale sempre la pena consultarli<br />
tutti. Negli annunci diretti troverete gli annunci fatti direttamente alla nostra redazione. <strong>Il</strong> servizio di annunci è totalmente gratuito e la radazione<br />
non si assume alcuna responsabilità circa la bontà delle inserzioni. Per maggiori informazioni e aggiornamenti consultate il sito<br />
www.ilfatto.net nell’area OFFRO LAVORO.<br />
TECNEDIL<br />
Tecnedil ricerca giovane collaboratore uomo/donna da inserire<br />
nel proprio organico. Sono richiesti bella presenza, buona conoscenza<br />
dei software CAD e grafici oltre ad uno spiccato gusto per<br />
l’arredamento d’interni.<br />
Inviare curriculum all’inidirizzo e-mail: lavoro@tecnedil.net<br />
AVVISI PUBBLICI DEL PROGRAMMA AR.CO<br />
<strong>Il</strong> Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con l’assistenza<br />
tecnica di Italia Lavoro S.p.A. finanzia a favore di piccole e medie<br />
imprese dell’artigianato e del commercio (turismo):<br />
- contributi finalizzati all’inserimento occupazionale<br />
- contributi finalizzati all’assistenza tecnica/consulenza specialistica<br />
- contributi finalizzati al sostegno alla creazione d’impresa<br />
Per i requisiti di partecipazione, le condizioni e le modalità di<br />
24<br />
Lavoro in chiaro<br />
petenze da impiegare durante lo svolgimento<br />
di altre occupazioni. Tutti i corsi<br />
sono gratuiti in quanto finanziati dalla<br />
Regione Puglia, POR Puglia 2007-2013<br />
Fondo Sociale Europeo, Avviso n.<br />
13/2009 – Ob. 1 Convergenza – Asse<br />
II Occupabilità. Ogni allievo percepirà<br />
una quota di 5 euro per ogni ora di corso<br />
frequentata (per un totale massimo di<br />
1.300 euro).<br />
Entriamo ora, però, nei dettagli di questa<br />
nuova proposta di formazione. Sono<br />
disponibili, quindi, per questi corsi 90<br />
posti, riservati ai lavoratori, per l’appunto,<br />
in somministrazione (18 allievi per<br />
singolo corso) in possesso dei seguenti<br />
requisiti maturati tra l’1 gennaio 2008 e<br />
fino all’inizio delle attività formative:<br />
• in possesso di almeno 78 giorni di lavoro<br />
in somministrazione a partire dal<br />
01/01/2008;<br />
• risultino disoccupati da almeno 45<br />
giorni;<br />
• non siano beneficiari di alcun sostegno<br />
al reddito;<br />
• non siano beneficiari di interventi di<br />
politica attiva definito dall’accordo nazionale<br />
del 13/05/2009;<br />
• non devono possedere i requisiti per<br />
poter accedere al trattamento di disoccupazione<br />
o che abbiano presentato la<br />
relativa domanda nei termini previsti.<br />
I percorsi formativi sono i seguenti:<br />
Addetto reparti freschi GDO – sede di<br />
Alberobello; Addetto settore turistico<br />
presentazione delle domande si rimanda alle versioni integrali<br />
degli avvisi disponibili a partire dal 30/12/2009 sul sito del Ministero<br />
del Lavoro e delle Politiche Sociali www.lavoro.gov.it, su<br />
quello istituzionale www.italialavoro.it, sezione bandi, e suwww.<br />
servizilavoro.it nella sezione riservata al “Programma AR.CO.”<br />
Fonte: Italia Lavoro<br />
H3G<br />
Per importante azienda operante nel mondo delle telecomunicazioni<br />
mobili, ricerchiamo un venditore/venditrice full time per<br />
presidio punto vendita su MOLFETTA e su BARI.<br />
L’azienda offre: Fisso + percentuale sul venduto, Pc, Data Card,<br />
Formazione, Affiancamento costante, Requisito fondamentale<br />
esperienza di vendita, in particolare nel campo della telefonia.<br />
Le persone interessate posso inviare il proprio curriculum, completo<br />
di foto al seguente indirizzo mail: supervisor_h3g_pu-<br />
giovedì 21 gennaio 2010<br />
ricettivo – sede di Alberobello; Operatore<br />
settore fotovoltaico – sede di Bari;<br />
Programmatore C++ Java – sede di<br />
Bari; Operatore Call Center in bound e<br />
out bound – sede di Bari.<br />
Ogni singolo percorso di formazione<br />
avrà una durata di 260 ore, concluso il<br />
percorso formativo i partecipanti conseguiranno<br />
un attestato di aggiornamento,<br />
i corsi si svolgeranno presso le rispettive<br />
sedi di Bari e Alberobello dell’ente<br />
attuatore Ifoa. Per poter essere ammessi<br />
alla frequentazione dei corsi bisogna, oltre<br />
a possedere i requisiti sopra descritti,<br />
far pervenire la domanda completa della<br />
documentazione richiesta nel relativo<br />
bando entro le date di scadenza. Si procederà<br />
ad ammissione delle domande<br />
basandosi sull’ordine cronologico di<br />
arrivo (con rilascio di ricevuta di consegna).<br />
A seguire vi indichiamo le date<br />
di scadenza relative alla consegna delle<br />
domande:<br />
- 1° scadenza ore 12.00 di venerdì<br />
glia@live.it. LA RICERCA HA CARATTERE D’URGENZA!<br />
Fonte: http://www.kijiji.it/annunci/hostess-e-promoter/annunci-bari/urgente-store-manager-molfetta-e-bari/3294135<br />
BANCONISTA PER BAR PASTICCERIA<br />
cerco con massima urgenza banconista con esperienza per bar<br />
pasticceria 080 542 57 22 Invia Email oppure telefona al: 080<br />
542 57 22<br />
Fonte: http://www.kijiji.it<br />
DAMBRA RAPP.ZE & C. sas<br />
Cercasi collaboratore giovane con età non superiore a 30 anni<br />
da inserie nella ns. organizzazione di vendita di rappresentanza<br />
settore arredamento. Si richiede massima serietà e professionalità.<br />
Per info contattare il seguente n. telefonico 348/0163470.<br />
29/01/2010: per i corsi in partenza nel<br />
mese di febbraio<br />
- 2° scadenza ore 12.00 di lunedì<br />
19/02/2010: per i corsi in partenza nel<br />
mese di marzo.<br />
Per chi vuole ricevere informazioni più<br />
dettagliate in riferimento ai progetti formativi,<br />
ai bandi dei singoli corsi e alle<br />
relative domande di iscrizione , requisiti<br />
ecc., consigliamo di rivolgersi presso<br />
l’Ufficio Informagiovani o Centro per<br />
l’Impiego presente nella propria città di<br />
residenza.<br />
Marco Roberto Spadavecchia<br />
Guardando bene, ci si rende conto che<br />
ne disprezzo v’è poco di segreta invidia.<br />
Considerate bene ciò che disprezzate, e<br />
vi accorgerete che è sempre una libertà<br />
che non vi concedete, un coraggio, un<br />
abilità, dei vantaggi che vi mancano, e<br />
della cui mancanza vi consolate con il<br />
disprezzo.<br />
Paul Valery<br />
EDITORE ACTIVA srl - IL FATTO<br />
La Casa Editrice ACTIVA S.R,L, produttrice de “il fatto” cerca<br />
grafico freelance da affiancare alla struttura interna e ai progetti<br />
in corso. Si richiede fantasia creativa, capacità d’uso degli<br />
strumenti di editing grafici moderni, e voglia di entrare in un<br />
gruppo dinamico come quello giornalistico indipendente. Si<br />
richiede curriculum vitae con foto contenete esperienze creative<br />
e possibilmente demo. Vorremmo con noi gente che sappia:<br />
disegnare a mano libera, scattare e elaborare fotografie, usare<br />
Adobe <strong>Il</strong>lustrator, Adobe Flash, creare pagine WEB HTML/PHP<br />
, usare Blender, amante del mondo open source, programmare<br />
in C++.<br />
Se avete compreso che ci accontentiamo di poco inviate pure il<br />
vostro materiale a giulio.cosentino@gmail.com<br />
(Astenersi raccomandati e perditempo sarà premiata solo la<br />
creatività individuale)<br />
Per inserire un’offerta di lavoro basta inviare il testo con l’inserzione alla nostra e-mail: editore@ilfatto.net
w w w . i l f a t t o . n e t<br />
IL FATTO è disponibile in questi esercizi ogni 15 giorni,puntuale come sempre il giovedì.<br />
Bar Arcobaleno - Banchina San Domenico<br />
Bar Astoria - Corso Umberto I, 16<br />
Bar Caffetteria Paninoteca Grease - Via Molfettesi<br />
d’Argentina, 75<br />
Bar Camera Cafè - Via XX Settembre, 43<br />
Bar Cavour - Corso Fornari, 47<br />
Bar Cin Cin - Corso Dante Alighieri, 30<br />
Bar Degli Artisti - Via Gesmundo, 4<br />
Bar Del Ponte - Via Ruvo, 18<br />
Bar Fantasy - Via Pio La Torre, 33<br />
Bar Fausta - Corso Umberto I, 150<br />
Bar Football - Via Ugo La Malfa, 11<br />
Bar Giotto - Corso Margherita di Savoia, 91<br />
Bar Haiti - Via San Domenico, 42<br />
Bar Ideal - Via Terlizzi<br />
Bar Kennedy - Via Edoardo Germano, 49<br />
Bar La Caffetteria - Via A. Salvucci, 46<br />
Bar London - Via Terlizzi, 6<br />
Bar Mary - Corso Umberto I, 122<br />
Bar Mezzina - Via Luigi Einaudi, 6<br />
Bar Miramare - Via San Domenico, 9<br />
Bar Mirror - Via Capitano Manfredi Azzarita, 124<br />
Bar Mixer Cafè - 6^ strada ovest Lama Martina<br />
Bar Mongelli - Via Baccarini, 35<br />
Bar Peter Pan - Via Vincenza Alma Monda, 48<br />
Bar Rio - Via Bari, 92<br />
Bar Settebello - Via A. Salvucci, 28<br />
Bar Seven - Via Edoardo Germano, 33<br />
Bar Seventy - Via Tenente Michele Silvestri<br />
Bar Sottocoperta - Piazza Giuseppe Garibaldi<br />
Bar Stazione - Piazza Aldo Moro<br />
Bar Sweet - Piazza Giuseppe Garibaldi, 32<br />
Bar Universo - Corso Umberto I<br />
Betty Paige - Largo Municipio, 6<br />
Biglietteria regionale FS - Piazza Aldo Moro<br />
Blues Cafè - Corso Dante Alighieri, 49<br />
Buffetti - Piazza G. Garibaldi, 60<br />
Caffe Al Duomo - Banchina Seminario, 10/12<br />
Caffè Colorado - Via Guglielmo Marconi<br />
Caffè Metropolis - Via Cap. G. De Gennaro, 16<br />
Caffè Silver - Via Framantle 19/i<br />
giovedì 21 gennaio 2010 Rubriche<br />
25<br />
Caffetteria Gonzaga - Via Piazza, 23/25/30<br />
Caffetteria Manhattan - Viale dei Crociati<br />
Caffetteria Roma 2 - Banchina San Domenico<br />
Caffetteria Venere - Via Martiri di Via Fani, 6<br />
Calì Caffè - Via Giacomo Puccini, 7<br />
Coffee Room - Viale Pio XI, 9<br />
Comune Di Molfetta - Piazza Vittorio Emanuele, 9<br />
De Pinto - Via Edoardo Germano, 39<br />
Edicola - Viale Pio XI<br />
Edicola - Via Tenente Michele Silvestri<br />
Edicola - Via Palmiro Togliatti<br />
Edicola - Piazza Giuseppe Garibaldi<br />
Edicola - Corso Dante Alighieri<br />
Edicola delle Rose - Via Gen. C. A. Dalla Chiesa<br />
Edicola Gigotti - Via Bari, 74<br />
Edicola Grosso - Via Don Pietro Pappagallo<br />
Edicola L’Altra Edicola - Via Terlizzi<br />
Edicola Sciancalepore - Via Madonna dei Martiri<br />
Edicola Sciancalepore - Piazza Cappuccini<br />
Euro Caffè - Via San Francesco d’Assisi<br />
Farmacia Centrale - Via Annunziata, 91<br />
Farmacia Cervellera - Via Tenente Damiano Ragno<br />
Farmacia Clemente - Via Guglielmo Marconi, 1<br />
Farmacia De Pinto - Via Baccarini, 14<br />
Farmacia De Trizio - Via Terlizzi, 2<br />
Farmacia Dott.Ssa Viola - Via Roma, 135<br />
Farmacia Dr. Caputo - Via Baccarini, 89<br />
Farmacia Dr. Lovero - Piazza Garibaldi, 38<br />
Farmacia Dr. Mastrorilli - Piazza Immacolata, 56<br />
Farmacia Dr. Minervini - Corso Umberto I, 54<br />
Farmacia Egidi - Via Giuseppe Di Vittorio<br />
Farmacia Fiore - Viale Papa Giovanni XXIII, 8<br />
Farmacia Grillo - Via S. Angelo, 37<br />
Farmacia Pesca - Via Papa Montini, 20/22<br />
Farmacia Poli - Via Nino Bixo, 89<br />
Farmacia Tatulli - Via Sergio Pansini, 14<br />
Flory’s Caffè - Via Poli Generale Eugenio, 3<br />
Giotto Cafè - Corso Margherita di Savoia, 91<br />
Green Bar - Via Baccarini, 111<br />
Gruppo FAMM Immobiliare - Via De Luca, 15<br />
Guardia di Finanza - Madonna dei Martiri<br />
Istituto Professionale Alberghiero Di Stato -<br />
Corso Fornari<br />
Istituto Professionale Di Stato Per Le Attivita<br />
Marinare - Via Giovinazzo<br />
Istituto Professionale per i Servizi Turistici “A.<br />
Bello” - Viale XXV Aprile<br />
Istituto Tecnico Industriale Di Stato “G. Ferraris” -<br />
Via Palmiro Togliatti<br />
Le Chic J’Adore - Via Tenente Michele Silvestri, 69<br />
Le Mimose - Viale Pio XI<br />
Liceo Ginnasio Di Stato “L. Da Vinci” - Corso<br />
Umberto I<br />
Liceo Scientifico Di Stato - Via Palmiro Togliatti<br />
Liceo Sociopsicopedagogico “V. Fornari” - Via<br />
Generale Luigi Amato<br />
Marilù Cafè - Via Tommaso Fiore, 38/40<br />
Mattia’s Cafè - Corso Dante Alighieri<br />
Mondocasa - Piazza Effrem, 12<br />
Note & Book - Via Tommaso Fiore, 24<br />
Off Street - Piazza Giuseppe Garibaldi, 15<br />
Panificio Annese - Via Cappellini, 28<br />
Panificio Biancaneve - Via Molfettesi<br />
del Venezuela, 41<br />
Panificio Biancaneve - Via De Luca, 59<br />
Panificio Cangelli - Via Cap. T. De Candia, 49<br />
Panificio Centrale - Via Respa, 40<br />
Panificio D’Oro - Via Madonna dei Martiri, 51<br />
Panificio de Gennaro - Via Cap. T. De Candia, 155<br />
Panificio Don Bosco - Corso Fornari, 67<br />
Panificio Don Bosco - Via Raffaele Cormio, 36<br />
Panificio Europa - Via Rattazzi, 41<br />
Panificio <strong>Il</strong> Cugino - Via Massimo D’Azeglio, 91<br />
Panificio <strong>Il</strong> Cugino - Via Alessandro Manzoni, 91<br />
Panificio <strong>Il</strong> Forno - Via Fremantle, 42<br />
Panificio Jolly - Viale Pio XI, 9<br />
Panificio La Sfornata - Via Enrico Fermi, 19<br />
Panificio Mulino Bianco - Via C. Giaquinto, 46<br />
Panificio Non Solo Pane - Via Paniscotti, 44<br />
Panificio Non Solo Pane - Via Gen. Poli, 13<br />
Panificio Petruzzella - Via Bovio, 18<br />
Panificio Posta - Via Ricasoli, 29<br />
Panificio Rinascente - Via Nino Bixo, 25<br />
Panificio Sant’Achille - Via Martiri di Via Fani, 15<br />
Panificio Trionfo - Via Ten. Fiorino, 71<br />
Parrocchia Della Cattedrale - Corso Dante Alighieri<br />
Parrocchia Di San Corrado - Largo Chiesa<br />
Vecchia<br />
Parrocchia Immacolata - Piazza Immacolata, 62<br />
Parrocchia Madonna Della Pace - Viale Xxv Aprile<br />
Parrocchia Madonna della Rosa - Via Gen. C. A.<br />
Dalla Chiesa<br />
Parrocchia S. Achille - Via A. Salvucci<br />
Parrocchia S. Bernardino - Via Tattoli<br />
Parrocchia S. Gennaro - Via Sergio Pansini<br />
Parrocchia S. Giuseppe - Via Aurelio Saffi, 1/d<br />
Parrocchia Sacro Cuore Di Gesù - Via Sella<br />
Quintino<br />
Parrocchia San Domenico - Via San Domenico, 1<br />
Parrocchia San Pio X - Viale Antonio Gramsci, 1<br />
Parrocchia Santa Famiglia - Via Papa Innocenzo VIII<br />
Parrocchia Santa Teresa - Piazza V. Emanuele, 3<br />
Place Blanc Cafè - Piazza Margherita di Savoia, 4<br />
Qbo Interior Design - Via Federico Campanella, 24<br />
Stazione di rifornimento AGIP - Via Terlizzi<br />
Stazione di rifornimento AGIP - Via Giovinazzo<br />
Stazione di rifornimento API - Zona Industriale<br />
Stazione di rifornimento Madogas - Strada<br />
Provinciale Molfetta-Terlizzi, Km. 2.050<br />
Stazione di rifornimento Q8 - Via dei Lavoratori –<br />
Zona ASI<br />
Swing Pub - Viale Pio XI, 21<br />
Tabaccheria - Viale Pio XI, 55<br />
Tabaccheria - Corso Dante Alighieri<br />
Tabaccheria - Via Madonna dei Martiri, 2<br />
Tabaccheria - Via Baccarini, 67<br />
Tabaccheria – Piazza G. Garibaldi<br />
Tabaccheria Edicola - Via Raffaele Cormio<br />
Tabaccheria Pansini - Via Roma 32<br />
Tabaccheria Spaccavento - Via Bari, 68<br />
Tabaccheria Veneziano - Via L. Azzarita, 65<br />
Tabaccheria Veneziano - Via Madonna<br />
dei Martiri, 67
FACILE DIFFICILE<br />
Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un<br />
gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9<br />
celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la<br />
griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto,<br />
in 9 “sottogriglie”, chiamate regioni, di 3×3 celle contigue.<br />
Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo<br />
del gioco è quello di<br />
riempire le caselle<br />
bianche con numeri<br />
da 1 a 9, in modo tale<br />
che in ogni riga, colonna<br />
e regione siano<br />
presenti tutte le cifre<br />
da 1 a 9 e, pertanto,<br />
senza ripetizioni.<br />
Fonte:(it.wikipedia.org)<br />
26<br />
Rubriche<br />
SOLUZIONI<br />
giovedì 21 gennaio 2010<br />
Consigli per una sana alimentazione<br />
L’olio extravergine di oliva<br />
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1715<br />
L’olio extravergine<br />
di<br />
oliva è uno<br />
dei prodotti<br />
fondamentali<br />
dell’agricolturamediterranea,<br />
di alto<br />
valore nutrizionale: può avere benefici<br />
sull’organismo e costituisce il condimento<br />
migliore anche nelle diete ipocaloriche.<br />
È stato dimostrato che riduce il colesterolo<br />
LDL (quello cattivo) e aumenta<br />
la frazione HDL, diminuisce la glicemia,<br />
ha un’azione antiossidante, previene le<br />
malattie cardiovascolari, protegge da<br />
alcune forma tumorali, limita gli effetti<br />
dell’invecchiamento cellulare, consente<br />
l’assorbimento delle vitamine liposolubili,<br />
l’assunzione di acidi grassi essenziali<br />
e la lubrificazione del colon favorendo le<br />
funzioni intestinali. Inoltre ha una digeribilità<br />
più elevata rispetto a qualsiasi altro<br />
condimento. Queste proprietà derivano<br />
dalla sua composizione: 99% di grassi,<br />
prevalentemente insaturi e una serie di<br />
componenti minori come i polifenoli, la<br />
protovitamina A (beta-carotene), la vita-<br />
mina D e la vitamina E che con il loro<br />
potere antiossidante hanno un effetto benefico<br />
sulla nostra salute e migliorano la<br />
stabilità dell’olio. Ricordate poi che gli<br />
oli si differenziano tra di loro per il tipo di<br />
acidi grassi (saturi o no), ma sono costituiti<br />
dalla stessa percentuale di trigliceridi<br />
apportando tutti 9 calorie per grammo.<br />
Non esistono oli leggeri o magri ed è assolutamente<br />
falso che l’olio extravergine<br />
di oliva sia il più grasso: è semplicemente<br />
più viscoso al palato rispetto a quello di<br />
semi. Inoltre è il miglior grasso da frittura<br />
in assoluto: infatti il suo punto di fumo<br />
(quella temperatura a cui cominciano a<br />
rompersi le molecole e si producono sostanze<br />
dannose per la nostra salute) è alto.<br />
Tra quelli di semi, solo gli oli di arachidi<br />
e di palma hanno un punto di fumo alto,<br />
ma dovete essere certi che siano puri.<br />
Comunque fritti e soffritti solo nelle occasioni<br />
e preferite sempre l’olio crudo.<br />
Vietati i grassi trans come margarine e<br />
grassi vegetali idrogenati: fanno male. E<br />
sappiate che la dicitura generica oli vegetali<br />
non significa olio di oliva!<br />
dott.ssa Annalisa Mira<br />
Biologa Nutrizionista
giovedì 21 gennaio 2010 Rubriche 27<br />
Zuppetta di lenticchie con frutti di mare e croste di pane raffermo<br />
Ingredienti per 10 persone:<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
300 gr lenticchie piccole<br />
1,500 kg fra cozze e vongole<br />
1 seppia di 300 gr<br />
3 dl di olio extra vergine di oliva<br />
100 gr di passata di pomodoro<br />
1/2 bicchiere di vino bianco secco<br />
1 piccola cipolla<br />
Procedimento<br />
In queste settimane il vostro principale<br />
scopo sarà quello di controllare che tutto<br />
vada per il verso giusto, soprattutto a<br />
lavoro, in cui applicherete tutta la vostra<br />
diligenza e tutta la vostra professioanlità.<br />
Nessuno potrà quindi rimproverarvi e<br />
voi tornerete a casa molto soddisfatti.<br />
Qualcuno vi inciterà ad essere maggiormente<br />
intraprendenti e anche più attivi,<br />
soprattutto sul fronte del lavoro, in cui<br />
vi applicate già abbastanza secondo il<br />
vostro punto di vista. Questi inviti vi causeranno<br />
un po’ di noia.<br />
ARIETE LEONE SAGITTARIO<br />
Dovreste essere più concentrati per poter<br />
capire di cosa avete bisogno. Ci potrebero<br />
essere delle persone pronte a<br />
soddisfare tutte le vostre esigenze, ma<br />
se non permetterete loro di avvicinarsi,<br />
difficilmente potrete gioire della loro presenza.<br />
Dovrete fare i conti con i vostri sentimenti,<br />
poiché è probabile che non siate<br />
stati sinceri ultimamente con una persona<br />
che invece prova qualcosa per voi.<br />
Se non ricambiate fareste bene a farlo<br />
presente.<br />
TORO VERGINE CAPRICORNO<br />
Avrete sicuramente modo di prendere<br />
in considerazione più lati dal carattere<br />
di una persona che vi piace e che vi sta<br />
vicino, poiché avrete molto tempo a disposizione<br />
e dovreste spenderlo proprio<br />
in sua compagnia.<br />
Finalmente deciderete di dare una occasione<br />
all’ambiente che vi sta intorno<br />
e quindi fare un passo fuori dall’uscio di<br />
casa. Qualcuno griderà al miracolo e voi<br />
sapete bene perché.<br />
GEMELLI BILANCIA ACQUARIO<br />
In questo periodo diventerete particolarmente<br />
sospettosi nei confronti di chi cercherà<br />
di nascondervi le proprie sensazioni<br />
e forse ne avrete ben donde.<br />
È giunto il momento di rilassarsi per voi,<br />
poiché vivete con troppa ansia le ultime<br />
giornate e credete che niente possa andare<br />
per il verso giusto quando si parla<br />
di voi. Ed invece dovrete ricredervi poiché<br />
anche voi avete diritto a sperare<br />
nella fortuna.<br />
Anche se in questo momento non vi<br />
piacciono le persone con cui dovete<br />
avere a che fare, mandate giù il boccone<br />
amaro e continuate per la vostra<br />
strada, poiché dovete giungere ad un<br />
obiettivo per il quale sarà necessario<br />
qualche sforzo e qualche sacrificio.<br />
CANCRO SCORPIONE PESCI<br />
Sarebbe meglio dare spazio a qualche<br />
argomentazione in più se volete che<br />
tutto sia perfetto e vada secondo i vostri<br />
piani. Dovreste essere più espliciti<br />
nei vostri sentimenti e nei vostri modi di<br />
fare.<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
1/2 costa di sedano<br />
1 piccola carota<br />
2 spicchi d’aglio<br />
1 peperoncino<br />
1 mazzetto di prezzemolo<br />
sale quanto basta<br />
Lavate bene le vongole e lasciatele immerse per alcune ore in abbondante acqua<br />
salata leggermente tiepida. Sciacquate le lenticchie, mettetele in una casseruola<br />
e copritele di acqua fredda che sopravanzi di due dita. Unitevi la cipolla,<br />
il sedano e la carota mondati quindi salate, incoperchiate e lasciate cuocere a fuoco lento per circa un’ora finché le lenticchie saranno tenere. Raschiate le cozze<br />
con un coltello e passatele con uno spazzolino sotto l’acqua. Pulite le seppie, lavatele e tagliatele a pezzettini. Scaldate leggermente un poco d’olio in una padella<br />
larga, unitevi le cozze e le vongole, quindi coprite e lasciatele aprire sulla fiamma. Sgusciatele e conservate il liquido di cottura dopo averlo filtrato. Scaldate un<br />
poco d’olio in un tegame e lasciate imbiondire i due spicchi d’aglio spellati e il peperoncino; quindi unitevi i pezzettini di seppia, salate poco e fateli insaporire a<br />
fuoco vivace. Quando prendono colore, unite il vino, fatelo sfumare, aggiungete il passato di pomodoro e lasciate cuocere per 10 minuti a fuoco lento. A questo<br />
punto unite le lenticchie ben scolate dal liquido di cottura, aggiungete il liquido dei molluschi, lasciate insaporire il tutto e infine aggiungete i molluschi. Servite<br />
ben caldo con una spolverata di prezzemolo finemente tritato e croste di pane raffermo saltate all’olio d’oliva.<br />
Chef: Michele d’Agostino<br />
I CONSIGLI DELLO ZODIACO<br />
Le persone che vi saranno intorno<br />
avranno delle serie difficioltà ad essere<br />
in accordo con voi e con le vostre idee,<br />
poiché farete di tutto per andare contro<br />
a qualsiasi parere venga dato e contro<br />
ogni opinione non vi sembri abbastanza<br />
trasgressiva.<br />
Preferirete di gran lunga attendere che<br />
qualcosa accada spontaneamente,<br />
piuttosto che sporcarvi le mani in prima<br />
persona. È tipico da parte vostra, ma le<br />
persone che vi sono intorno potrebbero<br />
al contrario prendere la palla al balzo ed<br />
anticiparvi.<br />
w w w . i l f a t t o . n e t<br />
IL FATTO<br />
Quindicinale gratuito di informazione<br />
EDITORE<br />
Activa S.r.l. con unico socio<br />
PRESIDENTE<br />
Giulio Cosentino<br />
e-mail: editore@ilfatto.net<br />
DIRETTORE RESPONSABILE<br />
Corrado Germinario<br />
COLLABORATORI<br />
Angela Teatino, Pantaleo de Trizio,<br />
Isabel Romano, Lella Salvemini,<br />
Marco Roberto Spadavecchia, Marilena<br />
Farinola, Francesco Tempesta, Annalisa<br />
Mira, Giordano Germinario, Beatrice De<br />
Gennaro, Gianfranco Inglese.<br />
Registrato presso il Tribunale di<br />
Trani · aut. del 19 ottobre 2007 n. 17/07<br />
REDAZIONE<br />
Via degli Antichi Pastifici,<br />
Zona Artigianale A/8 · Molfetta<br />
redazione@ilfatto.net<br />
PROGETTO GRAFICO<br />
Vincenzo de Pinto<br />
IMPAGINAZIONE<br />
Marcello Brattoli<br />
STAMPA<br />
MASTER PRINTING S.R.L.<br />
VIA DELLE MARGHERITE 20/22 MODUGNO BA<br />
CONCES. DELLA PUBBLICITA’<br />
Ufficio Commerciale · tel. 080.3382096