Ercole Vincitore, i nuovi scavi - XL Giornale

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22 aprile 2010 CULTURA 13 Ercole Vincitore, i nuovi scavi TIVOLI - Nell’ambito delle attività della Società Tiburtina di Storia e d’Arte, il 9 aprile si è svolta una interessante conferenza del prof. Cairoli Fulvio Giuliani dal titolo “Nuovi lavori sul Santuario di Ercole Vincitore”. Il quadro degli ultimi lavori. Iniziate nel 1983, le campagne di scavo stanno portando alla luce il santuario, rendendo visibile il teatro e parte del portico superiore a sud del tempio. Gli interventi più recenti hanno poi contribuito a definirne ulteriormente la fisonomia del complesso, grazie al ritrovamento del rivestimento in blocchi di travertino modanati del basamento, lungo tutto il margine meridionale del tempio, così come di sculture e frammenti architettonici. Inoltre, è stata avviata recentemente una campagna di indagini che permette di approfondire la conoscenza del monumento: «Sono emerse tracce della fronte del santuario – sottolinea il prof. Cairoli Giuliani – da sempre problematica e di cui sono state fatte diverse ipotesi e ricostruzioni. Tali incertezze erano dovute dal fatto che l’area è stata coinvolta da un crollo totale, dovuto anche ad un fortissimo terremoto del XIV secolo. In seguito ai Inaugurazioni erculee nuovi scavi, è stato evidenziato un sistema di vani grandi e piccoli che costituiscono le sostruzioni sull’Aniene. Una acquisizione, quindi, completamente nuova». Da tutti questi studi e indagini, risultano la magnificenza dell’organismo, celebrata dagli autori antichi, le cui dimensioni, pari a tre ettari su quattro piani, erano superiori ai complessi di Palestrina e Nemi. «Lo scavo recente è partito dal teatro, la parte più conservata del complesso, per rintracciare le strutture antiche.prosegue Giuliani- Prima si presentava coperto da uno strato di malta, messo nel 1985 a protezione del calcestruzzo antico molto rovinato. All’epoca, non potendo portare avanti lo scavo, si decise di coprirlo; non fu studiato perfettamente, né fu fatto rilievo preciso; bensì fu congelato. Stessa cosa fu fatta per la scena del teatro, in merito a ciò si conserva perfettamente il canale della scena che saliva dal basso con un sistema di contrappesi. All’interno della ima cavea, ossia la parte bassa delle gradinate, sono oggi emerse delle strutture a forma di “C” databili ad un periodo precedente rispetto a Il 2010 sarà l’anno delle inaugurazioni erculee: Il percorso della visita inizierà con l’ambiente che nell’estate 2010, sarà quello dedicato all’accoglienza, dove ora sono esposti reperti rinvenuti, unitamente alle foto dei lavori eseguiti. Scendendo, si passerà poi al bellissimo portico riportato alla luce, che, unendo l’area sacra con un processo di ricostruzione dei settori crollati, consentirà di accedere direttamente alla sommità della cavea del teatro. Quest’ultimo verrà ripristinato nella sua funzione, la ‘prima’ è prevista per luglio 2010. La visita continuerà passando per il deposito della Sovrintendenza, con i reperti rinvenuti e non ancora studiati, per arrivare alla via Tecta. Nella galleria i binari dei vagoncini che trasportavano i prodotti delle ferriere, la polvere da sparo e la carta fino al 1960, oggi porta all’Antiquarium, di cui è prevista l’apertura nel luglio 2010. Risalendo la via stessa si potrà ammirare il podio del tempio arrivando alla parte alta della cavea del teatro. Il Polo Tiburtino Il lavoro sul santuario di Ercole è l’unica ‘forma di vita attiva’ del progettato “Polo Tiburtino” presentato a maggio dello scorso anno dal ministero per i Beni e attività culturali, per iniziativa dell’allora direttore generale dei Beni culturali e del paesaggio del Lazio Luciano Marchetti. Il progetto vuole formare un unico sistema di visita di Villa d‘Este, Villa Gregoriana, l’imperiale Villa Adriana. Con agevolazioni pratiche, di trasporto, di biglietti, un unico sistema informativo tradizionale e informatico, servizi aggiuntivi, eccetera. Le trasformazioni al ministero, la creazione della nuova direzione generale per la valorizzazione di siti e musei (affidata a Mario Resca, come direttore generale), il nuovo direttore generale per i beni culturali e il paesaggio del Lazio (Mario Lolli Ghetti al posto di Marchetti mandato ad affrontare l’emergenza del terremoto in Abruzzo), hanno purtroppo prolungato le scadenze. A Villa Gregoriana teatro e ... TIVOLI - Il FAI e la cooperativa Pierreci hanno organizzato presso la Villa Gregoriana delle iniziative per far conoscere il parco attraverso il teatro. Già si sono svolte alcune rappresentazioni ad aprile, i prossimi appuntamenti: domenica 2, 9 e 30 maggio. Uno speciale percorso tra storia, suggestioni e curiosità, che sorprenderà il pubblico e lo renderà partecipe di un bellissimo spettacolo teatrale a cielo aperto: passeggiando per Villa Gregoriana si potranno incontrare intriganti personaggi a cui verrà affidato il racconto di aneddoti, avventure e disavventure di un passato più o meno remoto. E così, appena entrati nel parco, presso i ruderi di Manlio Vopisco una popolana di metà Ottocento e il poeta Giuseppe Gioacchino Belli rievocheranno le gesta di Gregorio XVI a Tivoli e a Roma, alternando giudizi favorevoli a critiche velenose. Altra iniziativa che si svolge a Villa Gegoriana è l’iniziativa la “La Domenica dei Piccoli”, ciclo di intrattenimenti per bambini in programma domenica 25 aprile, sabato 1° maggio (edizioni speciali), domenica 13 giugno, 12 e 19 settembre, 3, 17 e 24 ottobre - a partire dalle ore 11 - Protagonisti di questa allegra rappresentazione saranno il fiume Aniene, Papa Gregorio XVI, colpevole di averne spostato il letto, e i difensori di quest’ultimo - Manlio Vopisco, una sibilla, una ninfa e un fauno - che racconteranno a modo loro la storia del parco e dei templi dell’acropoli. Per informazioni: tel. 06/39967701; Call center Pierreci-Codess – 0774/382733. Conferenza di uno dei più insigni archeologi tiburtini: Cairoli Fulvio Giuliani “I nuovi scavi sul santuario d’Ercole Vincitore”. Esteso su tre ettari in quattro piani, era uno dei santuari più grandi mai costruiti quelle del teatro. Si tratta di un tridente fatto in muratura molto consistente poi inglobata, nelle gradinate del teatro. Questa scoperta è stata di capitale importanza, non per la funzione - che ancora ci sfugge - quanto per la definizione nel tempo della struttura del santuario. Infatti, se tutti avevamo sempre pensato che il santuario appartenesse ad una tipologia simile al santuario di Pietrabbondante, composto da cortile circondato da portici, con un tempio e teatro di fronte a quest’ultimo; la struttura incastonata nella cavea è testimone del fatto che nel progetto originario non era previsto il teatro, realizzato successivamente in 4 fasi strutturali». Altra area che è stata investita dai nuovi scavi iniziati nel 2007, è quella del tempio vero e proprio. «Il lavoro ha comportato, lo sterro di enormi quantità di terreno che, in nome di uve rinomate, il “pizzutello”, ricoprì per secoli l’area sacra del santuario. A sei metri circa di profondità, ecco svelarsi il monumentale rivestimento del podio del tempio di Ercole. Su tale area detta Votani, venne praticato anche lo scarico delle terre di risultanza dalla costruzione della villa d’Este, avanzo usato per una piattaforma di 6 metri. Fu così che l’orto delle clarisse si alzò di livello, interrando completamente il crollo delle strutture antiche del portico che si era come spezzato e piegato su se stesso. Il tempio, era rivestito di blocchi travertino, si vedono anco- Arrivano gli Annali ra le impronte per tutta la lunghezza della terrazza; blocchi che insieme alle statue sono state utilizzate per… fare la calce! Ebbene sì, in fondo si trattava di blocchi di calcare da utilizzare e furono due le fornaci costruite in situ per produrre calcina. Incredibile testimone di questo ‘barbaro’ riuso secondo la nostra concezione di conservazione del bene culturale, è la testa ritrovata incastonata tra le pietre per costruire le fornaci. In pratica del santuario, si è conservata soltanto il calcestruzzo; ci fu una sistematica spogliazione. Così come uniforme fu la distribuzione della terra su tutto il santuario sino alla via Tecta. Quest’ultima, ne fu liberata in parte per impiantare una ferriera, sollevando i coltivatori della zona. Fortunatamente per noi, il crollo del portico e il deposito di terra di risulta, ha impedito di asportare una parte del rivestimento del podio: oggi recuperato». Il tempio era dedicato ad Ercole, giacché protettore dei commerci e della transumanza e il santuario era stato costruito sul punto obbligato di un antico percorso lungo l’Aniene che nasce, a 50 km di distanza, dai monti Simbruini. Un passaggio obbligato per andare dall’Abruzzo a Roma. Il tempio, che aveva una fronte di otto colonne e 18 sui lati, è al centro di una vasta area cinta da portici con potenti sostruzioni, criptoportici necessari per ottenere il terreno in piano, alti fino a 50 metri sul baratro dell’Aniene e nei quali era inglobata anche un tratto di via TIVOLI - Giovedì 29 aprile alle ore 17,30 nelle Scuderie Estensi verrà presentato il XXIII volume degli “Annali del Liceo Classico Amedeo di Savoia” di Tivoli e la traduzione italiana curata da Laura Di Lorenzo, con testo latino a fronte, del volume del medico tiburtino Tommaso Neri “La salubrità dell’aria di Tivoli” (De tyburtini aeris salubritate commentarius) del 1622. A soli tre anni dalla pubblicazione della ristampa anastatica o meglio della versione tipograficamente digitalizzata del volume del medico tiburtino Tommaso Neri conservata nella Biblioteca Universitaria Alessandrina di Roma, viene data perciò alle stampe una nuova edizione arricchita però questa volta dalla traduzione italiana di Laura Di Lorenzo. Completano l’edizione le note curate da Roberto Borgia, che hanno lo scopo di rendere quanto più accessibile il testo del medico tiburtino, che operò a cavallo del XVI e XVII secolo. Il fine della collana “Contributi alla conoscenza del patrimonio tiburtino”, arrivata ormai al sesto volume, è essenzialmente divulgativo: ci si è allontanati perciò volutamente dal taglio scientifico, inserendo nelle note, fin dove è stato possibile per lo spazio disponibile, la traduzione italiana dei testi latini e greci citati, in modo che la comprensione del volume stesso non sia riservata solo ad un ristretto numero di cultori delle lingue classiche, ma possa essere portata il più possibile tra i lettori curiosi, amanti del patrimonio della nostra città. Tiburtina che così diventava una via sotterranea. Curiosità: ritrovata la cassetta delle elemosine. «Davanti ai gradini è per terra quello che assomiglia ad un tubo di travertino con una apertura superiore, che ha un nome importante “Thesaurus”. Si tratta di qualcosa a metà fra una cassaforte e una cassetta per le offerte delle nostre chiese. Il “Thesaurus” aveva una copertura metallica. I fedeli mettevano le monete nell’apertura e una serie di “compartimenti” impediva che potessero essere prelevate infilandoci le braccia. Il “Thesaurus” era provvisto ai lati da robusti maniglioni metallici per metterlo nella posizione giusta per permettere agli addetti del tempio di svuotare le offerte. La muratura nasconde il canale che portava l’acqua alle due fontane monumentali con cascata, una fontana-ninfeo accanto alla gradinata di accesso al tempio, che presumibilmente doveva avere una fontana gemella dall’altro lato». Alla fine dei gradini è una delle parti crollate dei portici con Il progetto XL grandi massi squadrati che saranno sollevati per ricostruire il portico. Purtroppo non è stata trovata traccia del mosaico del tempio, completamente cancellato nel 1861 dalle costruzione delle vasche realizzate nello spazio della cella del tempio; fu visto però dal Thierry che lo rilevò. Il santuario di Tivoli si distingue oltre che per l’estensione, per l’arditezza di alcune soluzioni tecniche. Alla terrazza dell’area sacra, sottolineata su tre lati da portici su due ordini, aperta verso Roma e occupata nella parte centrale dal tempio e dal teatro; corrisponde lo stupefacente e articolato sistema di portici sotterranei, del lato settentrionale, in cui era inglobata la Tiburtina: la via Tecta. Si trattava di uno dei complessi più importanti ed anche più ricchi dell’epoca, grazie al controllo dei traffici e alle decime che venivano versate come interesse occulto da chi chiedeva crediti all’amministrazione del santuario tanto che Ottaviano triumviro tentò di impadronirsi di quel patrimonio! Alla corte di Ippolito II d’Este Ilaria Morini Il progetto generale riguarda: “la riattivazione della funzione originaria del teatro e sistemazione di un centro accoglienza per gli spettatori e addirittura… un ristorante! – aggiunge ironico Giuliani- Si prevede anche un camminamento panoramico nei pressi della torretta Canevari, stesso nome del nome del canale dovuto all’ingegnere Raffaele Canevari che li costruì. Nel 1884 qui fu impiantata la prima centrale idroelettrica dell’Italia Centrale”. Il “canale Canevari” fu tagliato quando si decise nel 1996 di dismettere la centrale dell’Enel, come testimonia la targa sul muro per un atto che permise il recupero del sito. Poiché il santuario si trova proprio sotto Villa d’Este, è stata avanzata l’idea di rendere più facile l’accesso al sito dall’alto con la creazione di un ascensore inclinato, ma per ora è solo un progetto. “L’attuale idea – disse all’epoca della presentazione dei lavori, la Soprintendente Archeologa Anna Maria Reggiani - consentirà di rivitalizzare il grande complesso e restituirlo alla fruibilità, attraverso la realizzazione di un museo archeologico delle aree tiburtine e laziale, un museo di archeologia industriale, un centro-visite dotato di book shop e caffetteria che possa funzionare da centro di raccordo per tutto il polo culturale tiburtino. Ben accetta anche la collaborazione dei privati (in base alla convenzione siglata dall’ex Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Walter Veltroni, con la Confindustria) per altri usi compatibili, anche in considerazione dei grandi spazi disponibili, già utilizzati più volte come set cinematografici”. “Il progetto per il recupero del Complesso del Santuario di Ercole Vincitore - ha aggiunto il Soprintendente Pio Baldi - rientra in un più generale e ampio piano di valorizzazione del polo culturale tiburtino, a cui stanno lavorando le due Soprintendenze. Ne fanno parte Villa d’Este, Villa Adriana, Villa Gregoriana e lo stesso centro storico di Tivoli. Si tratta di un progetto ambizioso, che richiede l’impegno e la collaborazione di tutti i soggetti interessati, dalle Soprintendenze agli enti locali ai privati“. In questo contesto, nel 2008 sono iniziati gli scavi del Santuario che hanno interessato la metà di quanto sotterrato nei secoli, anche con l’ausilio della Comunità Europea. Per ora si intende conservare e far fruire quanto emerso. TIVOLI - Il Liceo Scientifico Statale Lazzaro Spallanzani di Tivoli presenta, il 23 aprile a Villa D’Este, “Un giorno di festa alla corte di Ippolito II d’Este”. Sotto il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e della Soprintendenza di Villa d’Este, del Comune di Castel Madama, del Comune di Tivoli, si rinnova l’iniziativa, giunta alla seconda edizione, che vuole celebrare il cardinale Ippolito II d’Este e la sua villa, famosa in tutto il mondo. Nella straordinaria cornice dei giardini e delle fontane, saranno oltre duecento gli studenti impegnati in una rappresentazione in costume che permetterà ai visitatori di osservare da vicino e rivivere in diretta gli usi e i costumi dell’epoca, in un viaggio nel tempo che coinvolge ogni angolo della villa. Un mosaico composto da brani letterari, esibizioni canore, acrobazie, danze e scene di quotidianità arricchiranno la passeggiata nei giardini estensi. LA MANIFESTAZIONE INIZIERÀ alle 10.30, in piazza Garibaldi, con gli Sbandieratori e i musici di Castel Madama, che coloreranno il cielo a ritmo di rullanti e timpani, e proseguirà all’interno della villa dove i giovani studenti del liceo tiburtino daranno vita alla rievocazione storica, rendendo ancor più affascinanti i luoghi già suggestivi della villa. I magnifici costumi sono stati messi a disposizione dai rioni Castelluccio e Empolitano di Castel Madama, dove ogni anno in luglio si svolge il tradizionale Palio della Madama. Per informazioni: Tel: 0774-335733 e-mail: mps200007@istruzione.it
14 XL CULTURA La Valle Aniene per la cultura La Settimana della Cultura, che si concluderà il 25 aprile, è arrivata, ormai, alla XII edizione. Il Ministero dedica ogni anno una settimana alla promozione del patrimonio culturale, con l’organizzazione di eventi e l’apertura gratuita di tutti i siti archeologici, gli archivi, le biblioteche e i musei statali. Scopo fondamentale dell’iniziativa è quello di favorire la conoscenza della cultura e di trasmettere l’amore per l’arte ad una sempre più ampia platea di cittadini che per sette giorni hanno potuto scegliere di partecipare gratis a mostre, convegni, laboratori, visite guidate, concerti, spettacoli, proiezioni cinematografiche in tutte le regioni d’Italia. Alla realiz- La settimana della Cultura ha lo scopo fondamentale di favorire la conoscenza della cultura e di trasmettere l’amore per l’arte ad una sempre più ampia platea di cittadini che per sette giorni hanno potuto scegliere di partecipare gratis a mostre, convegni, laboratori, visite guidate, concerti. Anche quest’anno la Valle dell’Aniene non è rimasta indifferente all’evento, anzi rispetto al passato altri Enti e Comuni hanno aggiunto, finalmente, loro iniziative alla programmazione ministeriale zazione dell’evento hanno partecipato, come negli anni passati, gli Istituti territoriali del Ministero, gli Enti locali, le Associazioni, le Fondazioni statali e private. Anche quest’anno la Valle dell’A- Montecelio, l’Antiquarium spalanca le porte Il prossimo 24 e 25 aprile porte aperte all‘Antiquarium Comunale di Montecelio, intitolato al noto storico “Don Celestino Piccolini” ed inaugurato nel marzo del 2000 in occasione del Millenario del borgo: previste infatti, in occasione della Settimana della Cultura 2010, imperdibili visite gratuite. La sede dell‘Antiquarium (= piccolo museo) occupa un’ampia sala dell’ex-Oratorio, un edificio cinquecentesco affacciato sulla piazza del paese e riunisce in un significativo itinerario reperti preistorici e protostorici e testimonianze di età romana. Qui sono infatti esposti importanti reperti relativi a ville romane, in gran numero presenti sul nostro territorio: tra questi, fanno bella mostra di sè due statue di Ercole fanciullo ed Ercole Invitto, una statua femminile e un vassoio di ceramica che mostra Minerva, Giunone e Venere mentre attendono che Paride giudichi quale di loro sia la più bella. Ma andiamo con ordine. La prima vetrina dell’Antiquarium ospita reperti dell’età della pietra e della prima età dei metalli raccolti in tutto il territorio comunale e in particolare nell’area delle Caprine, alla periferia Sud di Guidonia. Fra gli strumenti tipici spicca una bella cuspite in selce dell’età del Rame, rinvenuta a Montecelio. In un’altra vetrina è illustrata l’esistenza del villaggio protostorico-arcaico di Montecelio, tradizionalmente identificato con Corniculum; notevole un gruppo omogeneo di vasi attribuibili ad un abitato della prima fase della civiltà laziale (circa 1000 a. C.) scoperto alle falde di Monte Albano nel 1982. niene non è rimasta indifferente all’evento, anzi rispetto al passato altri Enti e Comuni hanno aggiun- Ugualmente degni di nota i reperti dalla villa dell’Inviolata in cui fu rinvenuto nel 1992 il famoso gruppo scultoreo della Triade Capitolina, esposta nel Museo Nazionale di Palestrina: frammenti di statue e sarcofagi, antefisse e marmi pregiati fanno intravedere l’alto livello decorativo della grande villa situata nel cuore del Parco archeologico-naturalistico dell’Inviolata, ultimo lembo intatto di Campagna Romana nel popolatissimo Comune di Guidonia Montecelio. Altro oggetto di grande pregio artistico, un vassoio di ceramica deposto in una tomba nella zona di Villalba, dalle anse decorate con la raffigurazione del mitico giudizio di Paride. Particolarmente interessanti le sculture e i materiali architettonici provenienti da una villa venuta in luce durante i lavori per la costruzione dei Mercati Generali di Roma, presso Setteville: due pregevoli statue e un’iscrizione attestano il culto privato di Ercole (Statua di Ercole fanciullo datata II secolo d.C.) e Dioniso (Statua di Dioniso, replica romana dell’originale di Lisippo); terrecotte architettoniche e marmi documentano invece le decorazioni che ornavano gli edifici del tempo. Insomma, varcando la soglia dell’Antiquarium, è come se il visitatore entrasse in un’ipotetica macchina del tempo ed intraprendesse un emozionante viaggio a ritroso per immergersi nel passato del territorio comunale di Guidonia-Montecelio, dalla preistoria all’età romana. Da non trascurare la possibilità di consultare l’annessa biblioteca specializzata in storia locale, ambiente, archeologia e storia dell’arte. Federica Addari Infoline Antiquarium di Montecelio: 0774.511482 to, finalmente, loro iniziative alla programmazione ministeriale. Questi gli ultimi eventi ai quali partecipare: SUBIACO: “La Soprintendenza e gli sponsor: sinergie di recupero dei dipinti murali nei Monasteri benedettini sublacensi”. Il 24 aprile, alle ore 16:00, presso il Monastero di S. Benedetto la dott.ssa Rosalba Cantone darà brevi note informative riguardo ai restauri realizzati nell’ambito dell’attività istituzionale della Soprintendenza su diversi manufatti artistici conservati nei due Monasteri benedettini sublacensi di Santa Scolastica e del Sacro Speco, presentando un rapido excursus delle problematiche affrontate nel corso dei restauri. Per informazioni: Cecilia Trombetta, 0774. 85039 - Fax: 06.69674210 e-mail: rosalba.cantone@beniculturali.it PARCO DEI MONTI SIMBRUI- NI - JENNE: escursione naturalistica nella Piana di Fondi ed al “Pozzo della Neve”. Sui Monti Simbruini i grandi avvallamenti carsici detti “campi” sono numerosi; la Piana di Fondi nel Comune di Jenne è assai interessante con i suoi numerosi inghiottitoi e doline. Attraverso queste fenditure superficiali le acque iniziano lunghi percorsi sotterranei che conducono infine alle numerose sorgenti di fondovalle. Qui si trova il “Pozzo della Neve”, una delle rare grotte dell’Appennino contenente ghiaccio perenne. Questa grotta, fin dal 1615, veniva utilizzata per produrre e vendere ghiaccio. Per partecipare, prenotarsi al numero 0774.827221 - Indirizzo: via dei Prati, Jenne. CERVARA DI ROMA: visita al “Museo degli ex-voto e della montagna: transumanti e pitturi”, passeggiata storico-artistica tra i vi- Per la tua pubblicità su XL tel. 0774 336714 n. 8 2010 coli di Cervara. «Una scultura nel cielo, che al cielo volerebbe se l’aria la sostenesse», così il poeta Rafael Alberti in una sua poesia definisce il paese arroccato su uno sperone di roccia. Un caratteristico borgo, segnalato in passato dalla rivista “Airone”, immerso nel Parco e apprezzato da pittori, scultori e poeti che sin dai primi dell’Ottocento hanno lasciato un segno del loro passaggio con affreschi, pitture e sculture sui muri e sulle pareti delle piccole case. Per informazioni: 0774.827221. ROVIANO: il 24 aprile, ore 17:00, presso la sala convegni del Museo nel Palazzo Baronale, Piazza San Giovanni, “La riscoperta della via Valeria in Comune di Roviano: gioielli archeologici e bellezze paesaggistiche”. Convegno-conferenza di presentazione del “Progetto di valorizzazione archeologico - naturalistica del percorso dell’antica via Valeria e di Ponte Scotonico”. Verrà illustrato dall’archeologo della Soprintendenza Archeologica per il Lazio, Zaccaria Mari, l’allestimento relativo alla musealizzazione dei cippi miliari delle antiche vie Valeria Novus e Sublacensis, reperti recentemente affidati al “Museo della Civiltà Contadina Valle dell’Aniene” di Roviano. Informazioni: 0774-903143, Fax: 0774- 903008 E-mail: rovianocomune@tiscali.it ARSOLI: il 25 aprile, dalle ore 10:00 ogni ora, “Festa di Primavera” e visita al “Castello Massimo e Borgo medievale”. Giornata dedicata alla conoscenza del patrimonio culturale locale e alle sue peculiarità con visite guidate, manifestazione eno-gastronomica e spettacoli di musica popolare. Obbligatoria la prenotazione: 0774.920290; e-mail: prolocodiarsoli@libero.it Artemio Tacchia
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