Luglio 2008 - Parco del Frignano

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Sentiero per tutti verso il Doccione Organizzare un’escursione, inerpicarsi su montagne inaccessibili nella loro millenaria immutabilità, accostarsi alle infinite sfaccettature del Parco del Frignano, misurando i battiti e la fatica, spuntando le mete raggiunte, ipotizzando nuovi percorsi. Con la bella stagione è facile Cascate accessibili: un percorso libero da barriere architettoniche immergersi nelle attività che il parco offre, dalle camminate più impegnative alle semplici gite accessibili a tutti. Non proprio a tutti, forse. L’estate 2008 porta a coronamento un importante progetto sulle cascate del Doccione: l’eliminazione delle barriere architettoniche sul sentiero di accesso al sito che ne rende possibile l’utilizzo a persone diversamente abili. Con la Provincia di Modena e il Comune di Fanano, il Parco del Frignano ha voluto aumentare la fruibilità delle cascate senza danneggiare l’ambiente naturale. Rendere la meta meno impervia significa incrementare la possibilità di visitare le cascate a scopo didattico e ricreativo. Le cascate del Doccione, un miracolo di purezza e di energia a 1.190 metri di altitudine con un dislivello di 120 metri e una pendenza media del 40%, sono inseri- Al via la Settimana Matildica Tuffo nel Medioevo a Frassinoro dal 19 al 27 luglio Frassinoro e il Medioevo, con fieri cavalieri e monaci meditabondi, eteree dame e il chiassoso mercato. È la nona edizione della Settimana Matildica nelle Terre della Badia di Frassinoro, che dal 19 al 27 luglio trasforma il paese in un vortice di storia, cultura e spettacoli. Quest’anno si rivivono le battaglie tra la Badia di Frassinoro e il Comune di Modena negli anni dal 1210 al 1261 e le vicende dell’Abbazia benedettina, fondata nel 1071 da Matilde di Canossa: in scena gli scontri al Mercato di Mezzomese, gli assedi alla Rocca di Medola e di Frassinoro, il rapimento dell’Abate Raniero nel 1259. Cultori di tradizioni medievali e semplici visitato- ri avranno di che soddisfare ogni curiosità: laboratori artigianali, rievocazioni in costume, il corteo storico in notturna, spettacoli di strada, ricostruzioni di gesta d’arme, le pietanze del tempo in caratteristiche bettole. Non mancano i percorsi didattici per i bambini e le conferenze a tema. Tre accampamenti minuziosamente riprodotti accoglieranno i curiosi lungo le vie principali di Frassinoro, calando lo spettatore in una suggestiva atmosfera di vita quotidiana. Per l’occasione verrà inaugurato dopo la ristrutturazione il Castello della Badia. La Settimana Matildica è promossa dal Comune di Frassinoro in collaborazione con la Provincia e con le associazioni locali. Per informazioni: Ufficio Turismo del Comune, tel. 0536 971015- 969860. te in zona B, che nella classificazione del Piano territoriale del Parco sulla base della Legge regionale 6/2005 è un’area che gode di protezione generale. Questo comporta l’obbligo di inserire il progetto in un contesto vincolato di tutela dell’ambiente e del paesaggio. Attive tutto l’anno e alimentate dalle acque del crinale a est del Libro Aperto, le cascate sono raggiungibili in macchina da Fanano; in corrispondenza di Fellicarolo, si prosegue in direzione Taburri e una volta oltrepassata Case Nesti, si prende il sentiero che conduce alla meta, una piazzola posizionata proprio ai margini del ribollio di spruzzi. Fino a oggi il percorso è sempre stato così: terra battuta, sassi e radici affioranti (una situazione impraticabile per carrozzine e per persone ipovedenti), un piccolo torrente che lo attraversa, dislivelli considerevoli. E come se non bastasse, l’inizio del sentiero ha uno spiazzo utilizzabile da appena due o tre macchine. Tutto nell’ordine delle cose, in montagna. Ma quello che per molti è soltanto un incomodo, per altri può rappresentare un ostacolo insormontabile. Ecco allora che il progetto trasforma le cascate in un bene comune. Pendenza massima del 5%, innanzitutto, con un nuovo sentiero pianeggiante lungo 300 metri e provvisto di corrimano; e poi pavimentazione in ghiaietto, barriere di protezione, attrezzature idonee e multisensoriali per percorrerlo in carrozzina e per i non vedenti. Ma non solo: una piazzola allargata per contenere cinque posti auto e uno per i portatori di handicap, l’affluente del Doccione scavalcato da due passerelle in legno, l’intero percorso più gradevole grazie a panchine e cestini, tabelle esplicative con i servizi accessibili alle persone disabili, anche in Braille. Ai forestieri fino al - 20% in negozi, ristoranti e hotel Sconti per gli appassionati di funghi Con il Parco del Frignano, per il terzo anno consecutivo gli appassionati di funghi potranno usufruire di tanti sconti nei negozi, negli alberghi e nei ristoranti che aderiscono all’iniziativa. Potranno usufruire dello sconto i possessori del tesserino per la raccolta funghi che non risiedono sul territorio: un’idea del Parco in collaborazione con Ascom, Cna e Lapam per creare una rete di operatori locali convenzionati dedicata agli appassionati. Ogni anno centinaia di cercatori di funghi visitano il territorio del Parco convergendo in zona dalle province emiliane e toscane: ecco quindi che il Parco del Frignano e gli operatori accolgono questo specifico target di turisti con una serie di offerte con una positiva ricaduta economica sul territorio. In più anche quest’anno i prezzi dei tesserini per la raccolta funghi, disponibili negli 80 pubblici esercizi abilitati alla rivendita e dislocati sull’intero territorio provinciale, rimangono invariati rispetto agli scorsi anni: dai 75 euro per il semestrale ai 10 euro per il giornaliero per i non residenti, 25 euro per l’annuale e 7 euro per il giornaliero per i residenti nei Comuni consorziati al Parco e per i residenti nelle Comunità montane del Frignano e dell’Appennino Adesioni campagna promozionale funghi 2008 Ditta/Esercizio commerciale NEW POOL 2000SPORT ROMANO ZANAGLIA CAMPING LE POLLE RISTORANTE LO STREGATTO HOTEL BRISTOL BAR TENTAZIONE DI ADELMA BRIZZI ALBERGO RISTORANTE ALPINO B&B LA MERIDIANA B&B LA CASA DEL FALCO MORDINI ABBIGLIAMENTO RIFUGIO GIOVO B&B IL NIDO LA VECCHIA LOCANDA ZITA SPORT MANIA Il progetto, dal parcheggio all’arrivo Il progetto di eliminazione delle barriere architettoniche sul sentiero di accesso alle cascate del Doccione è un’opera importante, anche dal punto di vista simbolico, che ha richiesto l’investimento di ingenti risorse e un lavoro attento che vedrà il suo compimento a fine estate. Il progetto esecutivo scandisce l’intervento in diverse fasi, dal parcheggio alle dotazioni lungo il percorso. La piazzola di parcheggio, di 50 metri quadrati, sarà attrezzata sia per persone non vedenti sia per persone con disabilità motorie. Anche il percorso pedonale viene adeguatamente modernizzato per garantirne l’utilizzo ai portatori di handicap, prevedendo due passerelle. Stessa cosa vale per la piazzola d’arrivo, della superficie di 20 metri quadrati. Il sentiero viene arricchito con panchine con braccioli, cestini portarifiuti e una serie di tabelle informative anche per persone non vedenti. Dal punto di vista economico l’investimento ammonta complessivamente a 85mila euro. “Si tratta di un intervento progettato e portato a termine con profonda convinzione – ribadisce Luciana Mattei, presidente del Parco del Frignano – perché va nella direzione dell’apertura, della condivisione con il maggior numero di persone di un pezzo del nostro patrimonio naturale e paesaggistico. Siamo consapevoli del fatto che l’opera ha comportato un investimento economico consistente, ma pensiamo che fosse indispensabile. Oltretutto, il percorso è ora facilitato per tutti, reso più gradevole e accessibile, nell’ottica di un turismo sia ricreativo sia didattico. Un progetto concepito nel rispetto dell’ambiente naturale e inserito in un generale miglioramento dell’ospitalità del rifugio dei Taburri”. Modena Ovest. Per le persone non residenti ma proprietarie di seconde case nei Comuni del Parco, o anche contraenti di un affitto annuale negli stessi comuni, è previsto un tesserino semestrale al prezzo ridotto di 60 euro. Indirizzo Sconto piazza Passerini 17 · Sestola 20% via del Parco 7 · Montecreto 10% via Polle 16 · Loc. Le Polle · Riolunato 10% via Sabbatini 25 · Fanano 10% via C. Giardini 274 · Loc. Dogana · Fiumalbo 15% via Trento Trieste · Fiumalbo 10% via Centrale 128 · Piandelagotti · Frassinoro 15% via per Civago 15· Piandelagotti · Frassinoro 20% via Tonarone 2 · Montecreto 20% via Roma 55 · Pievepelago 15% località Lago Santo 5 · Pievepelago 10% via Castello 17 · Riolunato 10% piazza San Giorgio 6 · Sestola 10% piazza Passerini 12· Sestola 15%
Orienteering, campionati nel Parco A settembre atleti da tutta Italia pronti a sfidarsi nei boschi dell’Appennino Modenese Un appuntamento da mettere in agenda a settembre nei boschi del Parco del Frignano. È il momento del 33simo Campionato italiano di Orienteering Ap Cup, dal 12 al 14 settembre a Pievepelago. Organizzato da Ads Orienteering Club Appennino con il contributo tecnico di FISO (Federazione Italiana Sport Orientamento) Emilia-Romagna e con la collaborazione del Parco del Frignano, Consorzio Valli de Cimone e Coni, la tre giorni di sport vedrà impegnati più di mille atleti da tutta Italia e sarà impreziosita da alcune prestigiose partecipazioni straniere. Si comincia il 12 settembre con la gara promozionale Sprint a Pievepelago, mentre il giorno dopo è previsto il Campionato Italiano di Long Distance WRE (World Ranking Event) a S. Anna di Pelago. Conclusione il 14 settembre con il Campionato Italiano Staffetta a Piandelagotti, nel comune di Frassinoro. Un grande momento di competizione agonistica per un’attività che coniuga l’aspetto educativo con quello didattico, la totale sostenibilità ambientale con l’approccio formativo. Praticare orienteering presuppone infatti una serie di caratteristiche che vanno dalla capacità di osservazione a quella di percepire lo spazio e rappresentarlo correttamente, da una forte concentrazione all’autonomia organizzativa e decisionale, dalla memoria ad una spiccata personalità, il tutto sintetizzato in una pratica che consente di muoversi nella natura con consapevolezza, rispetto, conoscenza del territorio. Ed è questa la filosofia alla quale è improntata l’attività dell’Orienteering Club Appennino, fondato nel 2004 in occasione della nascita del progetto OriAppennino e realizzato in collaborazione con il GAL Antico Frignano e Valli del Cimone. Una realtà giovane e intraprendente che da un lato allena una piccola squadra di giovani, dall’altro si adopera per diffondere l’intima essenza di uno sport che si sposa perfettamente con le nuove generazioni, con l’amore per la natura, con l’apprendimento di una cultura ambientale che sia supportata da conoscenze tecniche. Da qui, saper leggere una carta topografica, servirsi correttamente di una bussola, essere in grado di studiare le caratteristiche di un ambiente e dSconti per gli appassionati di funghii comprendere una coordinata geografica. Tutti passaggi fondamentali per gli orientisti, tutte cose che l’Orienteering Club Appennino insegna, oltre a realizzare carte didattiche e ad organizzare, insieme ad altri club della regione, diverse gare del calendario regionale dal 2006, i Giochi Sportivi Studenteschi provinciali dal 2005, i Campionati Italiani per atleti non udenti nel 2007. Tra i partner del Campionato, da segnalare: la Provincia di Modena, i Comuni di Pievepelago e Frassinoro, OriAppennino, le Comunità montane del Frignano e Modena Ovest, il GAL Antico Frignano, il Collegio Regionale Guide Alpine, FISO, CONI e la Federazione Internazionale di Orienteering. Il Campionato italiano si integra con un calendario di eventi che contribuisce alla diffusione dell’orienteering in Italia. Si va dalla Cinque giorni d’Italia, svoltasi lo scorso anno nei boschi del Lazio, alla Cinque giorni della Val di Non in Trentino, già alla seconda edizione. Ma l’orienteering conquista anche gli spazi urbani, dove le gare sono brevi, veloci e di forte impatto emotivo, perché costruite nel cuore del patrimonio storico italiano. Come il Meeting Internazionale di Venezia, al quale partecipano ogni anno più di 3mila atleti da tutta Europa, oppure il Mediterranean Open Championship, nell’entroterra pugliese. Altri scenari rispetto al Parco del Frignano, ma la stessa cifra stilistica: orientarsi e competere immersi nella natura. In corsa con bussola e carta topografica Storia e regole di uno sport Nome tecnico orienteering, lo sport dei boschi per eccellenza. Orientisti i suoi praticanti. Un’attività che arriva da lontano, nel tempo e nello spazio: fine Ottocento nei Paesi scandinavi, precisamente in Norvegia, dove nel 1897 si disputa la prima manifestazione ufficiale. Un’attività sportiva o semplicemente escursionistica, a forte carattere didattico, che coinvolge sempre più persone anche in ambienti come i centri storici, parchi pubblici, campagne. Fare orienteering significa infatti imparare a conoscere profondamente l’ambiente e le sue caratteristiche morfologiche, districarsi nei boschi mettendo alla prova la propria capacità di localizzare i luoghi e di orientarsi nello spazio, immergersi nella natura come gli orientisti pionieri che indissero la prima gara internazionale tra Svezia, Norvegia e Finlandia nel lontano 1932. Quello che nei Paesi scandinavi è diventato uno sport nazionale arriva invece in Italia soltanto nel 1974 con la prima gara a Ronzone, in provincia di Trento, per essere poi riconosciuto dal CONI nel 1986 con la FISO (Federazione Italiana Sport Orientamento). Ma è del 1996 la consacrazione internazionale dell’orienteering a Vasa in Finlandia, con la prima edizione della Coppa del Mondo Park World Tour, il principale circuito di gare mondiali nei centri storici e nei grandi parchi cittadini che in dieci anni ha toccato la bellezza di 72 tappe in giro per il mondo. Con l’adesione della FISO, il Park World Tour sbarca in Italia già l’anno dopo, nel 1997 a Venezia, per poi ritornare nel 1998 ad Assisi ed espandersi al Sud nel 2002, ad Alberobello. Il resto è storia dei giorni nostri, con un movimento di 2 milioni di praticanti in Scandinavia, ben 61 nazioni affiliate allo IOF (la Federazione Internazionale di Orienteering) e soprattutto già 5mila tesserati in Italia, con 350 società sportive e 700 impianti omologati. Ma non solo: in Italia l’orienteering conquista i giovani, dalle elementari fino all’università. Basti pensare che l’anno scorso quasi 10mila ragazzi hanno partecipato alle competizioni scolastiche in tutta Italia, e tra le società agonistiche affiliate alla Federazione Italiana ci sono i centri sportivi universitari, con una diffusione della pratica tale da poter partecipare ogni due anni ai Campionati Mondiali Universitari. L’orienteering è una sfida: trovare una serie di oggetti armati di carta topografica e bussola e nel minor tempo possibile, costruendo un percorso che consenta di raggiungere velocemente i punti di controllo (le cosiddette lanterne) facendo i conti con le difficoltà del terreno, dei sentieri, degli ostacoli naturali. Lo si può fare a livello escursionistico o agonistico, in quest’ultimo caso si parla di corsa di orientamento, con abbigliamento specifico, pettorale e cartellino testimone. Nella disciplina sportiva l’orienteering vede i concorrenti partire singolarmente a distanza di qualche minuto l’uno dall’altro con l’obiettivo di tagliare il traguardo dopo aver attraversato una serie di punti di controllo numerati progressivamente. In corrispondenza di ciascuno dei punti di controllo indicati il concorrente trova un prisma triangolare bianco e arancione chiamato lanterna e una pinza punzonatrice per bucare il cartellino ricevuto alla partenza. All’arrivo, la prestazione viene misurata in base alle punzonature effettuate e al tempo complessivo impiegato. Ma a parte queste poche prescrizioni, la corsa mette alla prova l’autonomia organizzativa del singolo orientista, che in base alle proprie capacità fisiche e tecniche individua un percorso personalizzato: è normale quindi che chi eccelle nella corsa opterà per un tragitto il più possibile pianeggiante, di contro quelli più bravi a orientarsi si arrischierannoprobabilmente in scorciatoie più scomode ma più brevi.
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