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Luglio 2008 - Parco del Frignano

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Francesco Paolo Vignocchi, coordinatore <strong>del</strong> comitato<br />

promotore <strong>del</strong> premio letterario <strong>Frignano</strong><br />

“Il <strong>Frignano</strong> ha una tradizione<br />

letteraria da raccontare”<br />

Instancabile organizzatore culturale dalla tipica<br />

grana robusta e generosa <strong>del</strong>le montagne<br />

modenesi, Francesco Paolo Vignocchi nasce a<br />

Modena nel 1951. Laureatosi in semiotica a<br />

Bologna con un’eccentrica tesi sul codice<br />

comunicativo <strong>del</strong> fumetto (relatore un certo professor<br />

Umberto Eco), si sbizzarrisce tra la passione<br />

<strong>del</strong>la fotografia (ha uno studio in prossimità <strong>del</strong> centro<br />

di Modena) e la collaborazione con enti pubblici<br />

e con privati per l’ideazione e la realizzazione di<br />

eventi culturali. Dal ’92 al ’98 cura personalmente<br />

l’immagine di Gorbaciov in Italia, mentre il rovello<br />

<strong>del</strong> grandangolo lo conduce negli anni a diverse personali<br />

fotografiche, oltre che a volumi iconografici<br />

per Guccini e Roversi.<br />

Da anni ormai coordina le iniziative culturali di<br />

Pievepelago, in primis facendosi carico <strong>del</strong>l’organizzazione<br />

<strong>del</strong> premio letterario <strong>del</strong> <strong>Frignano</strong>.<br />

L’occasione giusta per conoscere autori illustri come<br />

Biagi, Pederiali, Guccini. Non contento, ha fondato<br />

la condotta Slow Food <strong>del</strong> <strong>Frignano</strong>, estendendo le<br />

contaminazioni culturali fin dentro i migliori piatti<br />

<strong>del</strong>la tradizione culinaria locale. Tra le sue mostre, il<br />

Painting New York e il Millennio <strong>del</strong> battesimo <strong>del</strong>la<br />

Russia. In passato ha anche collaborato con il<br />

Touring Club Italiano per i volumi “Novecento e<br />

Novecento”, “Case, chiese e casi umani nella terra<br />

<strong>del</strong> bandito Cioldo”. Con lui si parla <strong>del</strong> premio letterario<br />

<strong>Frignano</strong>, un evento che in agosto trasforma<br />

Pievepelago in un piccolo crocevia letterario.<br />

Come nasce il premio letterario <strong>del</strong> <strong>Frignano</strong>?<br />

“Il premio ha una storia antica, basti pensare che<br />

nasce nel 1959 grazie a un gruppo di amici che si<br />

inventano una tradizione dentro una saletta <strong>del</strong>la<br />

vecchia sede di Modena <strong>del</strong>la società Fiere, corse e<br />

cavalli. C’era Ferruccio Pedrazzoli, il presidente <strong>del</strong>l’accademia<br />

Lo Scoltenna, c’erano Orlandi, all’epoca<br />

presidente <strong>del</strong>l’azienda autonoma di soggiorno di<br />

Sestola, Gustavo Vignocchi, che dirigeva l’associazione<br />

turistica di Pievepelago, Santini, Barbieri e<br />

altri appassionati di lettere e di montagna. Furono<br />

proprio i primi tre a inventarsi, a nome degli enti che<br />

rappresentavano, un riconoscimento letterario con<br />

l’intento, parole loro, di ravvivare l’interesse culturale<br />

e turistico intorno al <strong>Frignano</strong>”. Si parlava di<br />

100mila lire per il vincitore.<br />

Come si trasforma, negli anni, da progetto di pochi<br />

appassionati a tradizione sempre più radicata?<br />

“Beh, da allora il premio ha sofferto alterne vicende,<br />

ma dal 2001 riusciamo a rinnovarlo tutti gli anni,<br />

dopo che era stato abbandonato negli anni Sessanta.<br />

Quest’anno celebriamo la tredicesima edizione, ma<br />

nel 2009 daremo degna cornice al cinquantesimo<br />

anniversario <strong>del</strong>la manifestazione. Questo significa<br />

molto per un territorio che conserva una forte tradizione<br />

culturale e letteraria, si pensi solo all’Accademia<br />

<strong>del</strong>lo Scoltenna, oppure al fatto che Pievepelago<br />

era conosciuta un tempo come l’Atene <strong>del</strong><br />

<strong>Frignano</strong>…”.<br />

Quali sono le novità di quest’anno?<br />

“Stiamo parlando di un premio che rappresenta un<br />

vanto per tutta la zona e che nelle ultime edizioni ha<br />

visto passare vincitori <strong>del</strong> calibro di Arrigo Levi,<br />

Busi, Capossela, Bevilacqua. Tant’è che da quest’anno<br />

abbiamo il patrocinio <strong>del</strong>la Presidenza <strong>del</strong>la<br />

Repubblica. Come sempre, ci saranno tante iniziative<br />

collegate al premio. Per esempio, una settimana<br />

gastronomica ungherese per sancire il gemellaggio<br />

tra Pievepelago, Fiumalbo e la cittadina di<br />

Morahalom. Ma con la cultura e la tradizione culinaria<br />

non mancherà la musica. Sempre dall’Ungheria<br />

arriveranno una banda di fiati e ottoni che aprirà<br />

le giornate <strong>del</strong> premio con gli inni nazionali e un<br />

gruppo di musica e ballo tradizionali. Non dimentichiamo<br />

poi due assolute novità: da un lato, il primo<br />

concorso internazionale <strong>del</strong> <strong>Frignano</strong> per fisarmonica,<br />

con il patrocinio <strong>del</strong> Comune di Castelfidardo e<br />

in collaborazione con il festival internazionale di<br />

fisarmonica di Castelfidardo; dall’altro, una curiosa<br />

mostra per il centenario <strong>del</strong>la nascita di Guareschi.<br />

Sono tutti materiali inediti, si chiamerà “Don<br />

Camillo, Peppone e il crocifisso che parla” e sarà<br />

curata dallo scrittore Guido Conti, tra l’altro vincitore<br />

<strong>del</strong> premio tre anni fa”.<br />

Perché un marchio verde per le aziende<br />

Caro Direttore,<br />

si fa un gran parlare oggigiorno di impatto ambientale, di coscienza ecologica,<br />

di responsabilità sociale, tutti concetti spesso utilizzati dalle istituzioni per<br />

creare cortine fumogene e nascondere i problemi.<br />

Una realtà come il <strong>Parco</strong> <strong>del</strong> <strong>Frignano</strong> dovrebbe avere come imperativo morale<br />

non soltanto quello di operare in prima linea per il rispetto <strong>del</strong>la natura, ma<br />

anche di fare in modo che chiunque eserciti un’attività all’interno <strong>del</strong>l’area protetta<br />

sia motivato a regolare le proprie azioni nella direzione <strong>del</strong> minore impatto<br />

ambientale.<br />

Come vi muovete su questo versante?<br />

Lettera firmata<br />

Risponde Valerio Fioravanti, direttore <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> <strong>del</strong> <strong>Frignano</strong><br />

È una domanda intelligente, perché ci consente di ribadire un concetto che ci sta<br />

molto a cuore: per noi il complesso rapporto uomo-ambiente e la gestione <strong>del</strong><br />

territorio non sono soltanto temi di studio o argomenti di facciata, ma rappresentano<br />

la chiave di volta <strong>del</strong>l’intero nostro operato.<br />

Ridurre gli sprechi di risorse, smaltire correttamente i rifiuti, limitare le emissioni<br />

in atmosfera, tutelare fauna e flora, promuovere l’educazione ambientale e il<br />

turismo ecocompatibile, per noi non sono certo formule vuote o facili proclami,<br />

ma norme di condotta che costituiscono un’autentica carta dei valori, un vademecum<br />

quotidiano che ci spinge a coinvolgere tutti i nostri interlocutori, dai turisti<br />

agli operatori.<br />

È in questa direzione che va il marchio di “Fornitore di qualità ambientale <strong>del</strong><br />

<strong>Parco</strong> <strong>del</strong> <strong>Frignano</strong>”, una certificazione che rilasciamo a quelle realtà economiche<br />

operanti nell’area che si impegnano a ridurre il proprio impatto ambientale.<br />

Il marchio verde innesca un circuito virtuoso, perché dà visibilità all’azienda proprio<br />

mentre contribuisce concretamente a innalzare la qualità ambientale complessiva<br />

<strong>del</strong> territorio. Tenga presente che gli interessati devono rispettare dei<br />

requisiti specifici, che riguardano, tra gli altri, il consumo di energia e di acqua e<br />

l’efficienza <strong>del</strong>la raccolta differenziata, il modo in cui viene formato il personale<br />

e l’utilizzo di materiali riciclabili, e questo complesso di parametri vale per strutture<br />

ricettive come alberghi, bar e ristoranti ma anche per le attività agricole e<br />

per le guide, ovviamente con le opportune diversificazioni.<br />

A tutt’oggi sono già nove le strutture certificate come ecocompatibili; vuol dire<br />

che hanno rispettato i disciplinari richiesti e sono state positivamente valutate<br />

dalla Commissione tecnica per il marchio, e soprattutto questo significa per il<br />

<strong>Parco</strong> un positivo riscontro ed una sinergia davvero stimolante per il futuro. Sì,<br />

perché è nostra intenzione dare sempre maggior visibilità alle aziende “verdi”,<br />

vogliamo dar loro un riconoscimento formale e coinvolgerle con materiali promozionali<br />

e con il nostro sito, anche in ottica di proposte di pacchetti turistici “certificati”,<br />

perché no…<br />

Consiglio comunque, a chi fosse interessato ad approfondire l’argomento, di visitare<br />

il nostro sito www.parcofrignano.it nella sezione Ente <strong>Parco</strong>. Lì c’è tutta la<br />

documentazione e il dettaglio dei requisiti da rispettare.<br />

LE AZIENDE VERDI DEL PARCO<br />

• I Rodi Azienda Agricola Semplice,<br />

via Cimalotta 484/a, Fanano<br />

• Azienda agricola Colò Paolo,<br />

via Capannello 130, Fiumalbo<br />

• Agriturismo <strong>del</strong> Cimone La Palazza,<br />

via Calvanella 710, Fanano<br />

• Associazione Eco,<br />

via Giardini sud 49/i, Pavullo<br />

• Associazione Genius Loci,<br />

via Pieve 10, Nonantola<br />

• Riccardo Sedola, via Graziosi 37,<br />

Maranello<br />

• Corrado Testi, via Mincio 9/i, Gorzano<br />

• Scuola Guide Alpine Cimone,<br />

via Acqua Solforosa 78/i, Fanano<br />

• Sem Sorgenti emiliane Modena,<br />

via Capanna Tassone 219/d,<br />

Ospitale di Fanano<br />

Dove c’è il nostro investimento<br />

sulle persone e sul territorio,<br />

c’è un futuro migliore per tutti.

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