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Web Gnomonices! - Gnomonica by Nicola Severino

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tramonta - l’ora del mezzodì non è mai indicata alle 12, ma varia con il variare della posizione del<br />

sole nell’arco diurno, mentre per le seconde il mezzodì è costantemente alle ore 12. Ecco allora<br />

che si spiegano le scritte della strana numerazione oraria, che fa corrispondere il mezzogiorno<br />

italico fra le 15 e le 16 in estate (sulla linea del solstizio estivo) e fra le 19 e le 20 in inverno (sulla<br />

linea del solstizio invernale). Per la stagione intermedia, l’ora del mezzogiorno varia<br />

continuamente, come si è detto, e la si legge all’incrocio delle linee orarie con quella nera del<br />

meridiano.<br />

La lettura si semplifica tenendo presente questi fatti ed in base alle linee zodiacali è possibile<br />

stabilire l’ora indicativa del pranzo per tutta la durata dell’anno: da ciò il campanaro traeva le<br />

informazioni per il suono della campana all’Angelus, cosa che fu modificata per l’unificazione<br />

stagionale allorquando si passò all’uso dell’automatismo nelle torri campanarie.<br />

Indicazioni di località geografiche: si dà qui un’ultima segnalazione - che vale per tutte e<br />

due le meridiane di cui si parla - naturalmente tenendo conto della diversa collocazione geografica.<br />

Sotto la linea invernale ci sono tanti fiocchi distribuiti lungo la curva e portano il nome di parecchie<br />

località note (fig.7). Sono i luoghi in cui il sole passa al loro meridiano durante la giornata, cosicché<br />

possiamo conoscerne il momento o sapere a che ora è il Mezzogiorno vero in tali località.<br />

Essendo stata costruita sul meridiano passante per il luogo in cui il manufatto si trova (per quella<br />

camuna é Borno, che è località principale rispetto a Piancogno, e per la bresciana è ovviamente<br />

Brescia), la meridiana indica col fiocco principale tale località, mentre sulla sinistra si leggono<br />

quelle ad oriente e sulla destra quelle ad occidente.<br />

Come sono state superate alcune difficoltà di ricostruzione? Giunto il momento del<br />

restauro, fu fatto qualche assaggio, ancora quando c’erano i calcinacci, e sono poi stati eseguiti<br />

dei calcoli definitivi. Ciò è stato possibile ed opportuno: infatti, furono liberate alcune zone del<br />

manufatto all’uopo di poter fare delle valutazioni in merito ai tracciati – sia pur approssimate – in<br />

punti caratteristici, quali appartenenti alla Linea Solstiziale ed alla Linea Meridiana, che sulle<br />

superfici piane sono entrambe giacenti in ben definiti piani verticali, ma qui è tutt’altra cosa… e ci<br />

sono state difficoltà anche a quei tempi per la costruzione.<br />

Infatti, mentre la tracciatura delle meridiane sulle superfici piane può essere oggidì trattata con<br />

gran facilità mediante l’uso del computer – utilizzando programmi appropriati e la Plottatura grafica,<br />

è possibile ottenere dei disegni a tutta grandezza che servono allo “spolvero” delle linee principali,<br />

da integrare con i motivi decorativi ed i motti per il completamento del manufatto - non così, invece,<br />

quando si voglia iniziare la costruzione di un’opera gnomonica su delle superfici curve.<br />

Uno strumento che rinasce dal passato: il Trigono<br />

Il Trigono, illustrato in fig. 6, era stato molto usato in passato sia per le superfici piane sia per<br />

quelle curve, poiché, definiti alcuni parametri delle coordinate terrestri, non richiedeva altre<br />

soluzioni geometriche e, tanto meno, il calcolo matematico. Soprattutto, il suo impiego era<br />

indispensabile per tracciare i punti caratteristici delle Linee Solstiziali e dell’Equinoziale sulle<br />

superfici non piane, come ad esempio per le meridiane catottriche sotto la volta dei chiostri nei<br />

conventi, delle quali si parla. Esso era stato abbandonato negli ultimi secoli ed ora è riproposto per<br />

la costruzione di orologi solari sulle superfici curve (o sulle grandi estensioni piane) mediante<br />

l’impiego delle nuove tecnologie, come il Laser nel caso in questione.<br />

Come funziona lo strumento? Innanzi tutto è necessario piazzare l’asse del trigono nel<br />

Piano Meridiano ed in modo che risulti parallelo all’Asse Terrestre, come a dire secondo la<br />

Longitudine. Poi si deve fare in modo di ubicare esattamente il centro C del ventaglio laddove si<br />

vuole il Punto Gnomonico e provvedere, in qualche modo, a “portar fuori” il prolungamento delle<br />

indicazioni su di esso segnate, raggiungendo la parete interessata e ottenendo per punti i luoghi<br />

che definiscono le linee dell’Orologio Solare sulla parete stessa, che può essere sia piana sia<br />

anche incurvata.<br />

Anticamente, era usato uno spago, tenuto diligentemente nel piano del ventaglio e ad esso<br />

aderente, cosa di non facile attuazione. Tenuto conto poi che, nel Piano Equatoriale<br />

(perpendicolare all’asse), il sole si muove di 15° ogni ora, non risulta difficile avere, sempre per<br />

punti, tutte le necessarie indicazioni per le linee orarie. Lo strumento che è ora proposto si avvale

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