L'esodo visto da Gigi Vidris. - Arcipelago Adriatico
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12 Comunità Chersina Maggio 2006 n. 75<br />
CHERSO<br />
2 gennaio, festa di S. Isidoro<br />
Da alcuni anni avevo un forte desiderio<br />
di cogliere l’invito ed intervenire alla<br />
“Festa del Santo Patrono di Cherso”.<br />
Ero combattuta tra la nostalgia di rivivere,<br />
tramite il volto dei Chersini, i<br />
ricordi della mia infanzia, di ritrovare la<br />
solidità e i tratti simili di una specie<br />
umana che ha succhiato <strong>da</strong>lla stessa<br />
terra una linfa naturale comune e il<br />
timore di trovarmi in una comunità a<br />
me completamente sconosciuta. Per<br />
evitare una delusione e un disorientamento<br />
iniziale ho pensato di farmi<br />
accompagnare <strong>da</strong> mio marito che<br />
ormai ha assorbito <strong>da</strong> me il fascino di<br />
Cherso, della sua storia, della sua<br />
genuinità e della peculiarità dei suoi<br />
figli.<br />
La prima mia inaspettata impressione<br />
è stata quella di trovare una<br />
chiesa affollata, e non solo di signore,<br />
come avviene di solito, ma di tanti e<br />
ancora molto “gagliardi” uomini.<br />
Mentre ascoltavo le parole di don<br />
Simeone Musich cercavo di ritrovare,<br />
tra i tanti volti, qualcuno che mi fosse<br />
familiare e, stranamente, mi sembrava<br />
di conoscerne parecchi, pur senza<br />
saperli identificare con nome o cognome.<br />
Sapevo che erano Chersini e già<br />
questo me li rendeva quasi consanguinei.<br />
Già all’uscita <strong>da</strong>lla chiesa e poi al<br />
ritrovo di via Belpoggio sono stata<br />
avvicinata e presentata ad alcune<br />
chersine i cui tratti visivi mi erano familiari<br />
e che poi il racconto di vari episodi<br />
ha condotto a un sempre maggior<br />
affiatamento. Sono stata onorata e<br />
molto appagata nel fare la conoscenza<br />
del prof. Tomaz, al quale sono<br />
molto grata per aver insegnato a tutti<br />
noi la storia della nostra terra e per<br />
averla traman<strong>da</strong>ta tramite i suoi preziosi<br />
libri anche ai nostri figli. Mi auguro<br />
che l’ottima memoria che lo sostiene,<br />
la sua forza, il suo impegno e il<br />
suo entusiasmo, gli permettano di<br />
I NOSTRI PATRONI<br />
Statua lignea di S. Isidoro nell’abside<br />
della chiesa romano-gotica di Cherso, a<br />
lui dedicata.<br />
approfondire ancora degli aspetti poco<br />
conosciuti della nostra isola così <strong>da</strong><br />
poter produrre ancora qualche pregiata<br />
opera.<br />
Ho apprezzato e ammirato l’impegno<br />
di Carmen Palazzolo e il suo<br />
discorso garbato sulla comunità.<br />
La proiezione delle diapositive del<br />
sig. Ballarin mi hanno riproposto l’esistenza<br />
di cappelle e chiesette, alcune<br />
delle quali erano completamente sfuggite<br />
ai miei ricordi e che il prof. Tomaz<br />
ha così ben illustrato stimolando in me<br />
il desiderio di riscoprirle <strong>da</strong> vicino.<br />
E, infine, ancora presentazioni, ciacole,<br />
volti riscoperti: Rita, Maria, Etta,<br />
Maria Rosa, Luciana, Francesco,<br />
Bommarco… nomi, cognomi e<br />
soprannomi, proprio come un ritorno<br />
dopo tanto tempo di assenza, seguito<br />
<strong>da</strong>ll’invito allettante ad assaggiare un<br />
dolcetto prodotto <strong>da</strong>lle abili mani di<br />
qualche capace e generosa cuoca<br />
chersina che intendo ringraziare con<br />
un mio brindisi personale di<br />
Lunga vita a tutta la Comunità!<br />
di Annamaria Zennaro Marsi<br />
LUSSINGRANDE<br />
17 gennaio, festa di<br />
S. Antonio Abate<br />
Il 17 gennaio, nonostante il<br />
tempo inclemente, numerosi esuli<br />
<strong>da</strong> Lussingrande residenti a Trieste<br />
si sono trovati nella chiesa di S. Rita<br />
e S. Andrea per assistere alla S.<br />
Messa in onore del Santo Patrono<br />
del loro paese di origine. Come ogni<br />
anno, il rito è stato celebrato <strong>da</strong><br />
Mons. Mario Cosulich, che nell’omelia<br />
ha invitato a partecipare alla<br />
“Settimana di preghiera per l’unità<br />
dei cristiani”.<br />
Dopo la S. Messa i convenuti si<br />
sono trasferiti nella sede dell’Associazione<br />
delle Comunità Istriane.<br />
Qui - dopo il saluto del presidente di<br />
quest’ultima, Lorenzo Rovis, e di<br />
quello della Comunità di Lussingrande,<br />
coman<strong>da</strong>nte Smaldone<br />
Bussani - Licia Giadrossi Gloria e il<br />
prof. Paolo Budinich hanno presentato<br />
il volume “Lussingrande – storia<br />
ed immagini”, ultima pubblicazione<br />
della collana “Ricor<strong>da</strong>ndo Lussino”,<br />
a cura di Neera Hreglich Mercanti.<br />
Subito dopo Corrado Ballarin ha<br />
presentato una serie di immagini di<br />
luoghi e persone di una Lussingrande<br />
che fu, che ha risvegliato in<br />
tutti i presenti tanti ricordi e tanta<br />
nostalgia.<br />
La serata si è conclusa consumando,<br />
fra amabili chiacchiere, un<br />
ricco spuntino dove figuravano,<br />
molto gradite, le fritole nostrane e,<br />
soprattutto le “maride in savor”, arrivate<br />
direttamente <strong>da</strong> Lussingrande e<br />
quest’anno quelle vere, <strong>da</strong> “imbrocco”,<br />
belle e grandi come “samari”<br />
(24 x i Kg) e, a completamento del<br />
tutto, le “OliveLussino” in salamoia –<br />
in acqua de mar, sbrovade - . Per<br />
digerire: l’ottimo Sljvovitz “Doma?o”,<br />
gentilmente offerto <strong>da</strong>l ristorante<br />
“Sirius” di Rovensca.