Origini del Castello di Pontelandolfo - Pontelandolfo news

LANDOLFO PRINCIPE di
BENEVENTO
Origini del Castello
di Pontelandolfo
Fondatore del
"CASTRUM
PONTEM LANDULPHI"

Toponomastica
- "CASTRUM PONTIS LANDULPHI", secondo il Pontano porta il nome del suo fondatore .
- Giustiniano suppone che in origine sia esistita una casa eretta sul punto alto della collina e
che fosse abitata da un capraio di nome LANDOLFO.
- Egildo Gentile : Si può ritenere probabile che un certo LANDOLFO tra i PRINCIPI di
BENEVENTO, prima del MILLE, per combattere i saraceni ed i greci, abbia solo fatto costruire un
PONTE di legno dando ad esso il suo nome e che la terra che si venne a formare poco a poco
vicino al PONTE si sia chiamata PONS-LANDULPHI.
Antonio Iamalio : Trasse il nome da un ponte sul Lenta e dal principe Longobardo Landolfo che lo
fece costruire per accedere ad un proprio castello ivi edificato. La sua origine non va otre l’ XI sec.
Può darsi che nello stesso sito vi sia stato uno degli Oppidi Sanniti, sulla Via Numicia
comunicante i Caudini con i Pentri.
- Daniele Perugini suppone che fra il VI ed il X secolo dei monaci di Montecassino abbiano
fondato un eremo, divenuto poi ricettacolo della popolazione sbandata e fuggiasca per le ricorrenti
scorrerie dei saraceni e dei greci. Con la crescita dei poderi intorno all'eremo e l'esigenza di
difendere la gente che vi si rifugiava e trovava lavoro, questo divenne monastero,Castello e poi
Torre. I monasteri con i Castelli, intorno al 980, chiesero la concessione e la protezione ai
Principi Beneventani PANDULFO CAPODIFERRO e LANDOLFO suo figlio, ed i monaci per
gratitudine ed in ossequio al Principe LANDOLFO chiamarono il Castello "PONS - LANDULPHI"
creando ed assumendo l'emblema .
- L'opinione più accreditata pone come fondatore del "CASTRUM PONTEM LANDULPHI",
un LANDOLFO PRINCIPE di BENEVENTO.
L’ emblema Comunale rappresenta, su un ponte a tre archi, un guerriero Longobardo, con in
testa una fascia, scudo, corazza ed una picca in mano. La corona che domina la parte superiore
evidenzia che il guerriero rappresentato è un principe del Medioevo.

Il Sannio Pentro
Pontelandolfo =
E’ ipotizzabile che
nell’attuale sito vi sia
stato in antico uno
degli Oppidi Sanniti,
posto sulla Via
Numicia comunicante
i Caudini con i Pentri
per il ritrovamento in
loco di ceramiche e
monetazione romana.

Il Territorio

Le vie
La strada
Benevento –
Campobasso
venne
definita
Tratturo
Regio
Strada che
potrebbe
essere la
vecchia Via
Numicia

Eventi in successione
- Pontelandolfo rientrava nel territorio dei Sanniti Petri
- Nel 290 a.C. terminano le Guerre Sannitiche
- II SECOLO a.C. IL CONSOLE ROMANO BEBIO PORTA (180 a.C.)
I LIGURI APUANI NEL SANNIO
- Nell’ 86 a.C. Benevento diventa città Romana
- 346 e 369 d.C. Eventi Sismici (Benevento e Boiano)
- 410/412 – INVASIONE dei Visigoti di Alarico =Fine impero Romano
- 535/553 GUERRA Greco-gotica I BIZANTINI
-I LONGOBARDI nel 570/ 1081 Ducato e Principato di Benevento
- 876-880 d.C. -ATTESTAMENTO DEGLI ARABI
- Scorrerie SARACENE 880/882

GUERRA Greco-gotica 535 –553 I BIZANTINI
Il rinvenimento della tomba a
Coste Chiavarine e le
fortificazioni di Castello
dell’Avellana
Monete di Costantino e Zoe
emesse tra il 913-919 d.C.

I Longobardi - Pergamena 1064
Sotto il principato di Landolfo 6° e
Pandolfo 4°- Principi Longobardi –
Alferio, figlio di Pietro, permuta con il
monastero di S. Teodora di
Pontelandolfo, retto da Giovanni abate,
una proprietà con vigna sita in
Pontelandolfo, in località valle Telesina,
ricevendo in cambio un’altra proprietà,
attigua ad altri beni del monastero,
dopo che era stato verificato l’effettivo
miglioramento del monastero stesso.
-Novembre 1064
Chiedemmo di scrivere questo atto a te
Notaio Rainone nel castello di
PonteLandolfo; Felicità
Io Giovanni gastaldo Io Orso

Dal Casale a Castello
Le abbazie erano costruite generalmente ai lati delle più
importanti vie di comunicazione, anche per poter dare aiuto e
ristoro ai numerosi viandanti e per la loro posizione erano
soggette a continui saccheggi da parte dei vari eserciti che
attraversavano questi luoghi (Saraceni-870 Seodan o
Sawdan). E’ ipotizzabile che le poche famiglie rimaste del
Casale di Santa Teodora, per sopravvivere, furono costrette
a spostarsi sulla sommità della collina che era abbastanza
vicina e dominava sia la vicina via che il monastero, dove
restavano i monaci. La popolazione, una volta trasferitasi,
pensò subito a fortificare e rendere inaccessibile il nuovo
insediamento: a tale scopo costruì un castello cinto da solide
mura.

I NORMANNI e gli SVEVI 1082-1258
Il Territorio faceva parte
della Contea di Ariano poi
del Principato Ultra fino al
1809
1° Incendio del paese
Nella cronaca di Falcone
Beneventano nell’anno
1138 viene nominato
Pontem Landulphi
quando il re Ruggiero il
Normanno se ne
impadronì e poi lo
incendiò per vendicarsi
del Conte di Ariano.
Il feudatario Ugo Borsello nel 1169 doveva
prestare il servizio militare di quattro militi
forniti di armi a cavallo e di otto scudieri
completamente armati.(val. 40 once d’oro)
Nel documento del 20 settembre
1273 viene citato un Matteo di
Pontelandulpho figlio del nobile
signore di Pontislandulphi
Manfredi e dichiara che non
molesterà mai e né farà
molestare gli uomini del casale
di S.Teodora sotto pena del
pagamento di 500 once d’oro.

Gli Angioini 1285/1384 e gli Aragonesi
2° Incendio del paese
TERREMOTO del 1349.
Nel 1459 Niccolò Gambatesa si unisce con altri baroni alla ribellione
contro il re Ferdinando I d’Aragona e ne determina la reazione, per
cui questi pose in assedio il Castello di Pontelandolfo e nella notte fra il
13 ed il 14 novembre del 1462, dopo 11 giorni, lo conquistò saccheggiò
e distrusse.
Il Pontano storico del tempo scrive che nel 1462 a seguito della guerra
condotta da Ferdinando I d’Aragona “Ferdinando, dopo la venuta
delle artiglierie, non avendo per anco mandati i soldati alle stanze di
Terra di Lavoro, drizzò l’esercito a Ponte che da Landolfo suo conditore
trasse cotal nome ….e fatto avendo più volte percotere la terra con molte
botte di artiglieria, allo estremo apertasi la muraglia in più luoghi, fra
tanto che ella era in pratica di rendersi, fu presa di notte, mandata a
sacco e bruciata.”

Gli Aragonesi 1442/1713
- La successione dei vari feudatari o proprietari del Castello fanno
pensare che le rendite dello stesso erano insufficienti o poco gratificanti
per il proprietario. Dal 1415 al 1435 risultano feudatari Antonello e Marco
della Ratta che lo cedono al Conte di Campobasso Angelo Gambatesa.
Terremoto del 1456 il borgo è in parte distrutto.
Nel 1458 signore del Castello di Pontelandolfo era Niccolò Gambatesa di
Monforte, conte di Campobasso. E’ a questo personaggio che si può far
risalire la costruzione della Torre e la fortificazione delle cinta a protezione
del Castello (forse a seguito del terremoto ?).
Intorno al 1460 il Castello di Pontelandolfo si arricchisce di una maestosa
Torre a Nord-Ovest dell’abitato e si rafforzano le mura, interrotte da cinque
torrette di avvistamento e da quattro porte: Porta Nuova ad Oriente, porta
San Felice a Ponente, porta Castello a Nord Ovest e Porta Annunziata a
Settentrione. E’ in questo periodo la datazione della Chiesa della SS.
Annunziata (1431), l’ospedale annesso (divenuto poi carcere mandamentale)
eretta proprio a cavallo della cinta muraria (forse dopo la distruzione del
1462 ?).

Statuto dell’Universitas di Morcone
Pergamena del 1573 degli Statuti
dell’Universitas di Morcone .
“Laudatie territori Pontis landulphi”
- Roma Biblioteca del Senato
Risulta essere, fino ad ora, il documento
visivo più antico del borgo Medioevale di
Pontelandolfo.
Il disegno mostra la cinta muraria del paese,
due porte di ingresso (Porta vecchia e
Porta Nunziata), la fontana a forma di L
posta a destra dell’abitato, il Principe
guerriero, padrone del Castello. E’ da
notare, inoltre, la primaria abitazione
extra- moenia sul fronte della piazza.
Le LAUDATIE era una sorta di patti stabiliti tra
i due paesi di Morcone e Pontelandolfo.
E’ da far risalire allo stesso periodo il primo
Statuto dell’Universitas di Pontelandolfo

GLI ASBURGO 1714/1734
Nel 1466 il Re Ferdinando I d’Aragona donò le terre ed il Castello di
Pontelandolfo a Diomede Carafa conte di Maddaloni. I Carafa, con il
titolo di conte e poi di duca, possedettero il Castello e le terre di
Pontelandolfo per ben 340 anni dal 1466 al 1806 con la fine della feudalità
dichiarata dal decreto di Giuseppe Napoleone. (circa 870 abitanti)
Con il terremoto del 1688 crollarono case, chiese e buona parte delle
mura di cinta del castello, alcuni ingressi e nel castello il fabbricato che
sorgeva a mezzodì. (1.122 abitanti)
E’ da ricordare di questi periodi la tassa di focolare imposta da Alfonso I
d’Aragona ed il censimento dei fuochi del 1522, le tasse straordinarie dei
“donativi, di “portello” e “pigiatura””, il diritto di passo ed i diritti per
le compere. Nel 1532 Pontelandolfo conta 185 fuochi. Terremoto del 1534
- Nel 1536 l’Università di Pontelandolfo pagò il donativo a Carlo V per i
bisogni della corona. Colera e Pestilenza del 1656 e costruzione della
chiesetta di San Rocco nel 1660 (1195 vittime su circa 1.400 abitanti)

La Chiesa del
SS.Salvatore
Pianta della
chiesa
arcipretale,
arcipretale,
inclusa nei
“Decreti Decreti della
Prima Santa
Visita del
1693 “

I BORBONI 1735/1860
Dal 1809 al 1861 il Comune è aggregato alla Provincia del Molise
- Terremoto del 1805 - Con decreto reale del 4 maggio 1811 il Comune
di Pontelandolfo è aggregato alla provincia del Molise fino al 1860.
Dal 1800 in poi si assiste ad una rinascita del Comune, con l’incentivo a
costruire mulini, taverne e forni, alla costruzione del carcere e delle
industrie. Nel 1806 viene quasi completata la strada rotabile.
Colera del 1837. Ferdinando II di Borbone istituisce la Regia Dogana
delle granaglie e nel 1853 il Regio fondaco dei sali e tabacchi.
Dal 14/11/1860 Pontelandolfo con una popolazione di 4.259 abitanti
viene aggregato alla provincia di Benevento
3° Incendio del paese
7-15 Agosto 1861 il centro abitato
subisce ancora l’incendio ed il
saccheggio ad opera dell’esercito
italiano a seguito della repressione
contro i briganti.

La via del
Procaccio
Nel 1806 viene
quasi completata
la strada rotabile.
Il servizio di
posta Napoli-
Campobasso
1811 (3.778 ab.)
La Regia Dogana
delle granaglie fu
installata con
Decreto Regio
del 29 Aprile
1853 (5.464 ab.)

Pontelandolfo – 1850 (5.301 ab.)

Il Centro abitato (1921 =7.121 ab.)
Individuazione e mappatura del nucleo originario
Mappatura delle evoluzioni storiche

La periferia – extra moenia 1856 (5.565 ab.)

Le Contrade
Dal 14/11/1860 Pontelandolfo passa alla
provincia di Benevento
Il decentramento già presente prima del terremoto del 1688 si
sviluppò nel tempo con il crescere della popolazione che occupò
la campagna sfruttando le risorse agricole e silvo-pastorali.

Possibili deduzioni
La novità rappresentata dalla
pergamena del 1064, ci conducono
a una possibile deduzione e cioè
che il fondatore e le origini del
Castello di Ponte Landolfo
potrebbero essere attribuite al
Principe Longobardo
Landolfo 1° (910-943) o
Landolfo 2° regnante dal 944
al 963
LANDOLFO = apportatore
di Vittoria

Ricerca delle fonti: i reperti 1
Nuove e recenti ricerche
hanno portato alla
attenzione i reperti
presenti all’interno del
centro storico che
meriterebbero maggiori
approfondimenti :
La cinta muraria
medioevale
La localizzazione della
Universitas

Ricerca delle fonti: i reperti 2
Il valore
commerciale della
Dogana delle
Granaglie (1853);
La localizzazione
del Castello;
L’importanza
dell’Ospedale;
Il Carcere
mandamentale

Inventario delle fonti scritte