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Progetto Dirigibile A.R.I.A. - Associazione Dirigibili Archimede

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Altri due motori vengono messi uno per lato (orizzontalmente, al livello<br />

del sostegno centrale) per i movimenti direzionali.<br />

Tutti i motori sono intubati per una migliore resa, ottenuta canalizzando<br />

l’aria. I tubi devono essere realizzati con un materiale leggero ma<br />

resistente (plastica o altro).<br />

Il dirigibile sarà equipaggiato di sensori ad ultrasuoni per il rilevamento di<br />

ostacoli su media distanza e di infrarossi per rilevare il soffitto (sensori<br />

superiori).<br />

L’idea principale è quella di realizzare un velivolo che può sia<br />

autoguidarsi nello spazio che essere radiocontrollato.<br />

Una bussola elettronica è quindi d’obbligo per la prima funzione.<br />

Per la seconda funzione si possono usare moduli radio già pronti all’uso<br />

per comunicare con la base terrestre (per esempio i moduli aurel).<br />

Tali moduli lavorano sulla frequenza di 433Mhz, frequenza gratuita e<br />

libera per ogni utilizzo.<br />

Il circuito del dirigibile deve poter misurare anche il livello delle batterie e<br />

del segnale radio (RSSI) per poter avvertire il pilota in caso di problemi o<br />

malfunzionamenti.<br />

Si prevedono inoltre degli slot di espansione per future schedine ausiliarie<br />

e sensori extra, come per esempio sensori meteo, sensori di gas, sensori<br />

chimici…<br />

Una di queste espansioni è già occupata da un modulo che sarà dedicato<br />

alla manovra di una minitelecamera wireless a colori.<br />

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