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Informatore Botanico Italiano - Council of Europe

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INFoRMatoRe BotaNIco ItalIaNo, 44 SuPPl. 4, 2012<br />

Codice di comportamento<br />

obiettivi obiettivi e destinatari<br />

Il codIce dI coMPoRtaMeNto<br />

Questo codice di comportamento è indirizzato ai Governi, alle aziende florovivaistiche, agli importatori di<br />

piante, ai vivai commerciali e municipali, ai centri per il giardinaggio, ai negozi di acquari ed a tutti coloro che<br />

hanno un ruolo nel decidere quali specie devono essere messe a dimora in particolari aree, come architetti paesaggisti,<br />

assessorati ai parchi ed al verde pubblico, allo sport ed al tempo libero.<br />

l’obiettivo del codice è di incoraggiare l’adozione di buone pratiche da parte delle aziende florovivaistiche, dei<br />

commercianti e dei pr<strong>of</strong>essionisti del settore e di:<br />

- aumentare la consapevolezza dei pr<strong>of</strong>essionisti;<br />

- prevenire la diffusione delle specie esotiche invasive già presenti in europa;<br />

- prevenire l’introduzione di nuove specie esotiche potenzialmente invasive.<br />

come sottolineato nell’introduzione il codice è volontario e richiede un elevato livello di auto-regolamentazione<br />

da parte delle aziende florovivaistiche e dei pr<strong>of</strong>essionisti del settore.<br />

al momento della stesura una versione preliminare di questo codice è stata sviluppata dall’ePPo ed è indirizzata<br />

alle organizzazioni Nazionali per la difesa delle piante (documento disponibile sul sito www.eppo.org).<br />

conoscere conoscere le specie specie vegetali invasive presenti nel proprio territorio territorio<br />

È indispensabile che tutti coloro che sono coinvolti nel commercio delle piante, così come le associazioni dei pr<strong>of</strong>essionisti<br />

del settore, si accertino se le piante che stanno vendendo, coltivando, o che stanno pensando di introdurre<br />

o coltivare siano state riconosciute come invasive nei loro paesi, nella regione europea, Mediterranea o in<br />

altre parti del mondo. Qualora siano disponibili degli elenchi di specie invasive a livello nazionale questi dovrebbero<br />

essere consultati e inseriti nel codice di comportamento nazionale. Nei casi dubbi si dovrebbe richiedere il parere<br />

di un esperto alle agenzie per l’ambiente, agli orti botanici o a istituti di ricerca locali o nazionali.<br />

Numerose fonti bibliografiche, siti internet, libri e banche dati forniscono informazioni su quali specie sono riconosciute<br />

come invasive in varie parti del mondo (si vedano a riguardo i paragrafi introduttivi). elenchi non<br />

esaustivi sia delle specie esotiche invasive già presenti in una regione sia delle specie potenzialmente invasive non<br />

ancora introdotte sono disponibili per l’area euro-Mediterranea (si veda l’appendice 5). le aziende e i commercianti<br />

del settore dovrebbe confrontare queste liste con le specie che attualmente coltivano o sono commercializzate<br />

e con quelle che si vorrebbero in futuro commercializzare.<br />

conoscere esattamente cosa si coltiva: assicurarsi che il materiale coltivato sia stato correttamente identificato<br />

la corretta identificazione delle specie vegetali invasive è un requisito necessario per ognuna delle azioni seguenti.<br />

coloro che tra i commercianti sono coinvolti nell’introduzione o disseminazione di materiale vegetale dovrebbero<br />

prendere tutte le precauzioni per assicurare che il materiale vegetale in questione sia stato correttamente identificato.<br />

Gli errori nell’identificazione delle piante coltivate a scopo ornamentale sono infatti piuttosto frequenti. una<br />

particolare fonte di errori è la lista dei semi (Indices Seminum) compilato con il contributo di oltre 600 orti bo-<br />

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