Noi credevamo - Istituto di Istruzione Superiore "Giovanni Falcone"
Noi credevamo - Istituto di Istruzione Superiore "Giovanni Falcone"
Noi credevamo - Istituto di Istruzione Superiore "Giovanni Falcone"
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
FALCONEXPRESS<br />
15<br />
il Risorgimento fu fatto<br />
dal popolo, ma che c’era<br />
anche il popolo. Nel biennio<br />
1848ì-849 insorgono<br />
tutte le gran<strong>di</strong> città italiane,<br />
da Palermo a Brescia,<br />
da Messina a Venezia,<br />
da Genova che vuole<br />
continuare la guerra contro<br />
gli austriaci a Milano,<br />
dove certo non sarebbero<br />
bastati i sciuri, i signori,<br />
a cacciare le truppe <strong>di</strong><br />
Radetzky.<br />
Il libro <strong>di</strong> Pino Aprile<br />
si apre paragonando<br />
l’esercito piemontese a<br />
quello nazista. Tale similitu<strong>di</strong>ne<br />
non le sembra<br />
azzardata o quantomeno<br />
temeraria?<br />
In eventi oggettivamente<br />
simili, come ad<br />
esempio la fucilazione<br />
– dopo la resa – dei<br />
soldati italiani a Cefalonia<br />
e <strong>di</strong> quelli borbonici<br />
a Civitella del Tronto,<br />
è possibile stabilire<br />
un <strong>di</strong>scrimine, magari<br />
considerando la causa<br />
per cui combattevano i<br />
<strong>di</strong>versi eserciti?<br />
No. E’ un paragone insensato<br />
e ingiusto. Il nome <strong>di</strong><br />
Marzabotto è sacro e non<br />
andrebbe nominato invano,<br />
come fa Aprile nella<br />
prima riga del suo libro.<br />
Certo nel Sud l’esercito<br />
italiano – non piemontese;<br />
italiano, comandato<br />
da Cial<strong>di</strong>ni che era <strong>di</strong> Modena,<br />
presidente del Consiglio<br />
Ricasoli, fiorentino<br />
– commise atrocità, come<br />
15<br />
Con il Risorgimento la nazione si unisce, nella<br />
Grande Guerra (immagine) si tempra, con la Resistenza<br />
rinasce dopo la notte del fascismo.<br />
a Casalduni e Pontelandolfo.<br />
Precedute da atrocità<br />
commesse al danno<br />
dei soldati. A Marzabotto<br />
non aveva torturato e<br />
squartato soldati tedeschi.<br />
Aprile, anziché citare<br />
cifre alla rinfusa, dovrebbe<br />
vergognarsi e chiedere<br />
scusa anche a Boves, a<br />
Sant’Anna <strong>di</strong> Stazzema e<br />
agli altri paesi che hanno<br />
conosciuto davvero la furia<br />
nazista.<br />
Non crede che l’attuale<br />
revanscismo meri<strong>di</strong>onalista<br />
sia il frutto <strong>di</strong><br />
meri calcoli commerciali,<br />
<strong>di</strong> snobbismo e<br />
anticonformismo intellettuale?<br />
O piuttosto<br />
si possa parlare <strong>di</strong> una<br />
sorta <strong>di</strong> nemesi storica<br />
che rende giustizia<br />
<strong>di</strong> tutto il rimosso e la<br />
vacua retorica degli ultimicentocinquant’anni?<br />
È una risposta a vent’anni<br />
<strong>di</strong> invettive leghiste, che<br />
hanno inasprito una ferita<br />
latente. Ed è una re-<br />
azione orgogliosa e auto<br />
consolatoria, che se prende<br />
piede può essere pericolosa.<br />
Se il riscatto del<br />
Sud non è sentito come<br />
possibile e necessario,<br />
non ci sarà mai. Se si pensa<br />
che tutto va bene, o<br />
che la causa <strong>di</strong> ogni male<br />
sono i bersaglieri, allora<br />
non c’è bisogno <strong>di</strong> fare<br />
nulla, o non c’è nulla da<br />
fare.<br />
C’è il rischio che il revisionismoneoborbonico<br />
e quello leghista vadano<br />
paradossalmente<br />
a convergere, con conseguenze<br />
pericolose<br />
per il futuro della nazione?<br />
Al Nord si fa strada l’idea<br />
che il Nord non è la Germania<br />
per colpa del Sud.<br />
Nel Mezzogiorno l’idea<br />
che il Sud è Sud per colpa<br />
del Nord. La logica è<br />
esattamente la stessa: la<br />
colpa non è mai nostra;<br />
è sempre <strong>di</strong> altri italiani.<br />
Per questo nascerà presto<br />
la Lega, o forse le leghe