VIA MORETTO - Comune di Brescia
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1694 i frati procedettero anche ad una ricostruzione della chiesa, aggiungendo<br />
una nuova abside a pianta quadrata.<br />
Nel 1797 l’or<strong>di</strong>ne dei Padri Somaschi venne soppresso ed il complesso <strong>di</strong> San<br />
Bartolomeo fu indemaniato e trasformato in centro militare per la manifattura <strong>di</strong><br />
armi d’or<strong>di</strong>nanza. Al termine della dominazione francese, anche gli Austriaci<br />
mantennero la produzione armiera, sebbene ridotta, e nel 1859 il complesso <strong>di</strong><br />
San Bartolomeo assunse la denominazione <strong>di</strong> Arsenale, che fino ai primi decenni<br />
del Novecento risulta applicata anche al tratto <strong>di</strong> via Crispi su cui l’e<strong>di</strong>ficio si<br />
affacciava.<br />
Nel XX secolo tutta l’area venne gravemente danneggiata dai bombardamenti aerei<br />
e a partire dal 1963, negli ambienti in parte ricostruiti, s’inse<strong>di</strong>arono <strong>di</strong>versi<br />
Coman<strong>di</strong> dell’Esercito. Nel 1979 la Caserma è stata intitolata alla memoria <strong>di</strong> Serafino<br />
Gnutti (1916-1941), sottotenente e comandante <strong>di</strong> plotone del VI Reggimento<br />
Battaglione Alpini “Val Chiese”, caduto in Albania il 21 gennaio 1941. Il<br />
complesso non è attualmente aperto al pubblico. Nella parte conventuale si conservano<br />
ancora il porticato che cinge il primo chiostro e una serie <strong>di</strong> ambienti <strong>di</strong><br />
rappresentanza con antiche decorazioni affrescate.<br />
La chiesa <strong>di</strong> San Bartolomeo, parzialmente visibile da piazza Moretto, è stata recentemente<br />
sottoposta a restauro: l’e<strong>di</strong>ficio, ad aula unica con quattro altari laterali,<br />
presenta un ricco apparato <strong>di</strong> affreschi realizzati tra la fine del Seicento e i<br />
primi anni del Settecento da un ignoto decoratore. In origine la chiesa si apriva<br />
ad ovest e i fedeli vi accedevano dalla contrada <strong>di</strong> Sant’Alessandro. Lungo la navata<br />
sono presenti nella volta le Allegorie della Fede e della Volontà, organizzate<br />
attorno all’affresco principale raffigurante la Gloria <strong>di</strong> san Bartolomeo. Nella<br />
zona absidale sono invece rappresentate a destra la Passione <strong>di</strong> Cristo e a sinistra<br />
la figura <strong>di</strong> San Michele arcangelo. Nella volta sopra l’altare campeggia la Gloria<br />
del Santissimo Sacramento. Sull’arco santo è invece rappresentata la Salita al<br />
calvario, cui corrisponde su un piano <strong>di</strong> figurazione simbolica, l’affresco in controfacciata<br />
– un cuore alato con la scritta AMOR ADDIT (l’amore aggiunge) – testimonianza<br />
della devozione al Sacro Cuore <strong>di</strong> Gesù.<br />
La letteratura artistica ricorda la presenza nella chiesa <strong>di</strong> San Bartolomeo <strong>di</strong> importanti<br />
pale d’altare, realizzate dal Moretto, da Lattanzio Gambara, Pietro Marone,<br />
Giuseppe Tortelli, Antonio Cappello, Francesco Paglia, Francesco Savanni,<br />
Francesco Zuccarelli. Ad eccezione <strong>di</strong> un <strong>di</strong>pinto conservato in collezione privata<br />
a Chiari, tutte le tele sono andate perdute. Alcune <strong>di</strong> esse celebravano il fondatore<br />
dell’or<strong>di</strong>ne dei Padri Somaschi, san Girolamo Emiliani (1497 - 1538), impegnato<br />
nell’assistenza agli orfani e nell’attività educativa. L’esaltazione pittorica <strong>di</strong><br />
San Bartolomeo apostolo era invece legata alla particolare devozione degli Umi-<br />
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