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A/H1N1
per i lettori di “In Salute”
Influenzale, redatto già nel 2002 e
successivamente aggiornato nel 2006 (G.U.
n. 77 del 2006).
Le determinazioni dell’Unità di Crisi sono
sempre state in armonia con quanto nel
frattempo andava maturando a livello
internazionale, che ha comportato un continuo
aggiornamento delle linee di indirizzo
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità,
del Centro Europeo per il controllo delle
Malattie ECDC e della Commissione Europea
in relazione ai successivi, rapidissimi passaggi
di livelli di allerta pandemico.
Esperienze di specifici Stati/Continenti sono
sicuramente utili in termini di conoscenza
dell’evoluzione clinico-epidemiologica della
malattia, ma relativamente utili per la decisione
delle strategie di intervento, in quanto queste
devono essere intraprese tenendo conto delle
caratteristiche del sistema sanitario nazionale,
della densità della popolazione, della sua
composizione anagrafica.
Passando da persona a persona il virus
potrebbe subire modificazioni in senso di
accentuazione della virulenza, divenendo
più aggressivo e determinando una
malattia più severa: in tal caso l’Italia
sarebbe pronta a fronteggiare
un’emergenza di questo tipo?
I dati forniti dai sistemi di sorveglianza hanno
evidenziato, oltre alla rapidissima
trasmissibilità della nuova influenza, anche
il fatto che la maggior parte dei casi riguarda
bambini e giovani adulti, a carico dei quali
possono verificarsi con maggior frequenza
complicanze. Ciò rappresenta un dato
inusuale, in quanto l’influenza stagionale
solitamente colpisce con maggiore frequenza
le persone anziane e i bambini.
Per monitorare un’eventuale evoluzione della
virulenza del virus A/H1N1, sono state
emanate note circolari che prevedono
indicazioni per la segnalazione e la gestione
dei casi gravi di tale influenza, nonché
l’identificazione dei reparti presso cui far
afferire i pazienti colpiti da insufficienza
respiratoria acuta e da ARDS e la
raccomandazione alle Regioni di identificare
un Centro regionale di riferimento.
L’esperienza condotta dal 24 aprile u.s. per
la gestione di questa influenza pandemica
ha dimostrato che l’Italia dispone di una rete
di servizi di sanità pubblica in grado di
condurre una sorveglianza tempestiva su
casi sospetti di nuove malattie, nonché per
le relative indagini e per la ricerca dei contatti,
una consolidata rete di laboratori di riferimento
per le diagnosi specifiche, scorte sufficienti
di farmaci indicati per il trattamento di questa
infezione, Centri di riferimento di eccellenza
per il ricovero,
l’isola-mento
ove
necessario, e
il trattamento
delle persone
affette.