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Scheda spettacolo

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La voix humaine di Jean Cocteau N. 36<br />

con Mariangela Melato e Luciana Savignano<br />

26 marzo 1984<br />

La voix humaine è un atto unico di Jean Cocteau in cui si racconta di un lungo e tragico addio per<br />

telefono tra una donna e il suo amante che l’ha lasciata per un’altra. La trama è scarna: la donna,<br />

sola in una stanza, cerca disperatamente di riallacciare il rapporto amoroso parlando con il suo<br />

uomo al telefono. La linea di tanto in tanto cade e la centralinista diviene un ulteriore ostacolo al già<br />

sincopato dialogo tra i due. Lo spettatore non sente la voce dell’uomo, ma ne indovina le risposte in<br />

base alle reazioni della donna. Il telefono diviene dunque metafora della morte del sentimento e<br />

forse anche di quella fisica, poiché la angosciosa telefonata avviene dopo un tentativo di suicidio:<br />

dilaniata dal dolore e nello sconforto più totale, dopo una iniziale leggerezza di tono, la donna<br />

giunge ad implorare il suo amante perché “senza di lui la vita è inutile”.<br />

La voix humaine è diventato negli anni un testo da manuale della recitazione, la grande prova<br />

attoriale per antonomasia. Su questo banco di prova grandi attrici hanno dimostrato la propria<br />

bravura e la propria capacità di mettere a nudo i propri sentimenti. Lo stesso Cocteau aveva<br />

affermato di aver scritto un’opera che era “un pretesto per un’attrice”. La trasposizione<br />

cinematografica del testo teatrale, realizzata da Rossellini nel 1948, affida, infatti, alla vena<br />

istrionica di Anna Magnani il compito di interpretare la vicenda: la grande attrice italiana se ne<br />

appropria fornendo al testo un prezioso contributo. Altri registi e altre attrici hanno lavorato sul<br />

testo di Cocteau, il quale ha dato delle indicazioni di regia piuttosto chiare: l’atmosfera è quella<br />

della “scena del delitto” sottolineata dalla freddezza delle luci, dalla prevalenza del bianco<br />

nell’arredamento della camera da letto, dall’abbigliamento intimo della protagonista come se<br />

venisse messa a nudo, non solo psicologicamente ma anche fisicamente, davanti al pubblico.<br />

La storia di questa pièce, divenuta un importante esercizio di stile sia a teatro che al cinema, si<br />

completa con il contributo musicale fornito dal compositore Francis Poulenc. La voix Humaine<br />

viene riscritta per diventare un’opera lirica per voce solista.<br />

Melato<br />

Attrice dal 1964. Dopo aver seguito i corsi di recitazione di Esperia Speroni viene diretta da registi<br />

come Visconti, Fo, Patroni Griffi e scoperta artisticamente da Ronconi, che vede nel suo volto<br />

asimmetrico ma sbarazzino e sensuale, ironico e superbo, le grandi potenzialità espressive e<br />

comunicative di una grande artigiana della recitazione. La Melato diviene protagonista della<br />

rivoluzione teatrale con cui Ronconi si impone in Italia. Con Pupi Avati esordisce anche nel campo<br />

cinematografico affermandosi in film significativi soprattutto negli anni Settanta (molti dei quali<br />

recitati in coppia con Giancarlo Giannini). La sua carriera prosegue sul doppio versante cinema<br />

teatro. Ma il suo amore per la scena teatrale si impone con maggior forza soprattutto in seguito<br />

all’esperienza teatrale vissuta al fianco di Gianluca Sepe, a partire dalla seconda metà degli anni<br />

Ottanta. Con questo sodalizio artistico la Melato sfida gli stereotipi teatrali reinterpretando in chiave<br />

nuova i capolavori del teatro classico.<br />

Savignano<br />

Formatasi presso La Scala di Milano, nel 1972 ne diventa prima ballerina. Étoile dal 1975, ha<br />

avviato una carriera ricca di numerosi successi al fianco di Coreografi del calibro di Paolo<br />

Bertoluzzi, Jeorge Donn, Roland Petit, Amedeo Amodio, Birgit Cullberg, Robert North. Importante<br />

è stato il lungo e fertile sodalizio con Maurice Béjart: la Savignano ha interpretato tutte le più<br />

significative coreografie di Béjart che amava di lei il temperamento enigmatico e la particolare<br />

plasticità. Nel 1994 realizza per lei uno <strong>spettacolo</strong> tratto da La voix humaine di Cocteau.


Lo <strong>spettacolo</strong><br />

Il 26 marzo 1984 la Savignano ha già interpretato lo <strong>spettacolo</strong> di Cocteau a Bari, al fianco di<br />

Mariangela Melato. L’allestimento essenziale, ha visto al centro della scena, illuminate da due<br />

diversi occhi di bue, le due colonne dello <strong>spettacolo</strong> italiano: l’attrice, dietro un leggio, ha dato voce<br />

al dolore della protagonista, mentre la ballerina, con il linguaggio del corpo, ha reso esplicito quel<br />

sentimento. Il connubio artistico tra le due donne, che si è manifestato attraverso l’incontro tra le<br />

due espressioni artistiche della recitazione e della danza, ha offerto al pubblico barese nuove<br />

emozioni e sconosciute suggestioni.

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