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il palio della
sloiza
Transacqua, la sua gente,
le tradizioni, lo sviluppo
anche quest’anno
le contrade
di Transacqua e
di Ormanico sono
state animate
dal “Palio della Sloiza”, una delle
più importanti manifestazioni
della stagione estiva a Primiero.
Nelle piazzette, nelle canisele
e negli ambienti più significativi
dei nostri centri abitati sono
state allestite dimostrazioni
dei mestieri di una volta, legati
alle tradizioni contadine, artigianali
e forestali della nostra
comunità.
Sicuramente la ricchezza principale
della manifestazione è stato
vedere tutta la comunità partecipe
all’iniziativa, anziani e
bambini, uomini e donne, che
in un sol cuore si sono riappropriati
del paese, lo hanno animato,
vivacizzato, fatto grande.
Un’espressione di popolo, che
con passione ha allietato i turisti
ospiti, ma non solo loro.
Forse prima di tutto per ciascuno
di noi, che in quest’iniziativa
si è sentito coinvolto con il cuore,
con i ricordi, con la mente e
con l’orgoglio d’essere e sentirsi
almeno un po’ protagonisti.
Tutti ci riconosciamo in qualcosa
di questo mondo antico,
Marino Simoni *
che passato nella sua materialità
è ancora vivo e presente nello
spirito profondo della nostra
comunità.
E’ questa una palpabile dimostrazione
che anche in questo
mondo moderno, che sempre
meno comprendiamo, nel quale
soprattutto gli anziani difficilmente
si riconoscono, esistono
ancora valori importanti, nei
quali credere e sui quali e con i
quali progettare il futuro.
E’ questa la mia profonda convinzione,
che malgrado siano
leggibili tangibili segni di malessere
e di disagio, di aumento
di una deleteria litigiosità, della
difficoltà sempre maggiore
di un dialogo aperto e schietto,
esistono delle sane e profonde
radici estremamente positive e
sulle quali si può basare il progetto
per una comunità civile
cosciente, prospera e serena.
E anche per questo sono onorato
e orgoglioso di essere Sindaco di
questo magnifico paese e questo
orgoglio lo voglio trasferire nell’azione
e nelle scelte, anche difficili,
che ci attendono.
Quale sarà il futuro che la Storia
riserverà a questa Comunità non
è dato a sapere. Certamente parte
di questo futuro sta a noi in-
terpretarlo e determinarlo.
E se è giusto e sacrosanto che i
nostri valori, la nostra identità,
le nostre peculiarità vadano difese,
rafforzate e stimolate, non
è altrettanto giusto fare di queste
dei valori assoluti, indiscutibili,
farle diventare momento
di divisione anziché momento
di forza.
Siamo chiamati e obbligati, infatti,
in un mondo globalizzato,
in una realtà politica e amministrativa
sempre più costosa e
sempre più caricata sulle spalle
dei cittadini, a trovare strade
di unità.
I nostri giovani, l’economia di
valle, i disagi socio-sanitari, le
prospettive di sviluppo, richiedono
strategie d’insieme che,
nel rafforzare i valori di cui sopra,
riescano ad individuare
momenti di sintesi, per un’azione
amministrativa e politica più
incisiva, più razionale e più efficace.
Quali sono queste strade è difficile
dirlo. Devono essere trovate
assieme.
Pertanto alziamo il tono del
dibattito su questo argomento,
facciamolo nelle nostre case,
nelle strade, nelle sedi istituzionali
e individuiamo il percorso
che dobbiamo seguire,
visto che nessuno lo troverà al
nostro posto e non è giusto che
lo faccia. Sarebbe una sterile
imposizione che non ci porterebbe
lontano.
Gli Amministratori interpretino
il sentire della gente e decidano,
perché anche questo è il loro
dovere e lo facciano presto, perché
il tempo è ormai maturo.
Non dobbiamo però temere di
fare scelte forti, non al buio,
ma nella massima convinzione,
convinti in primo luogo che si
può lavorare assieme, che solo
assieme si daranno risposte certe
al progetto di costruzione della
“nostra nuova città”.
(*) Sindaco di Transacqua