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Un sogno… realizzato:<br />

la Comunità di tonadico ha festeggiato<br />

i c<strong>in</strong>quant’anni della scuola materna<br />

“p<br />

ossedere<br />

la virtù<br />

al massimo grado<br />

Si è paragonabili<br />

al bamb<strong>in</strong>o…”<br />

LaoTse<br />

Domenica 23 maggio la Comunità di Tonadico<br />

si è riunita per festeggiare un compleanno<br />

particolare: i c<strong>in</strong>quant’anni della<br />

Scuola Materna, una struttura imponente<br />

e dignitosa che nonostante il passare del<br />

tempo non dimostra affatto i segni dell’età,<br />

anzi: con gli anni è stata costantemente<br />

ristrutturata e ampliata per rispondere<br />

sempre meglio alle esigenze della<br />

Comunità tanto da rappresentare ancora<br />

oggi un vanto per il paese.<br />

Nella vita si presentano ricorrenze importanti<br />

che quasi ci obbligano a soffermarci<br />

per guardare <strong>in</strong>dietro e rivedere a ritroso<br />

momenti e tappe che hanno reso possibile<br />

l’oggi. Ed è quello che vogliamo qui<br />

fare, un tuffo nel passato, grazie ai documenti<br />

r<strong>in</strong>venuti e alla memoria di tanti “tesori<br />

viventi”, gli anziani…:<br />

F<strong>in</strong> dall’immediato dopoguerra si avvertì<br />

forte nel paese la necessità di un asilo per<br />

i piccoli, “non solo per custodirli e toglierli<br />

per qualche ora dai piedi della mamma,<br />

ma per farne un piccolo tempio di formazione<br />

e di educazione cristiana” (Voci di<br />

Primiero, dicembre 1948).<br />

Di questo si fece carico la Parrocchia con<br />

moltissime difficoltà economiche e logistiche.<br />

La prima sede fu presso la “casa<br />

Pasquet”, qu<strong>in</strong>di venne trasferita nei locali<br />

sotto l’attuale Canonica. Erano le Suore<br />

Pastorelle a prendersi cura dei bamb<strong>in</strong>i,<br />

ma i locali si rivelarono f<strong>in</strong> da subito <strong>in</strong>sufficienti<br />

e poco adatti. Si andava avanti<br />

con le quote di iscrizione dei bamb<strong>in</strong>i<br />

(“gravose per le famiglie”, Voci di Primiero)<br />

e con le offerte che, mese dopo mese,<br />

venivano pubblicate sul Bollett<strong>in</strong>o e<br />

cont<strong>in</strong>uamente sollecitate.<br />

Il paese, c<strong>in</strong>quant’anni fa, viveva per lo<br />

più di agricoltura e allevamento: l’economia<br />

rurale era di sussistenza o poco più.<br />

Il turismo era agli <strong>in</strong>izi e pers<strong>in</strong>o visto con<br />

un certo sospetto dalle autorità ecclesiastiche<br />

per paura che certi costumi considerati<br />

“punto lodevoli” di alcuni forestieri<br />

potessero <strong>in</strong>fluenzare i “nostri”. Qualche<br />

famiglia emigrò con la speranza di dare ai<br />

propri figli un futuro più promettente.<br />

Testimonia questa povertà materiale il<br />

fatto che la refezione scolastica negli anni<br />

C<strong>in</strong>quanta da alcuni era considerata un<br />

lusso, una spesa gravosa sul bilancio, per<br />

cui tutti dovevano farsene carico: le famiglie<br />

e l’<strong>in</strong>tera comunità. Nello scorrere le<br />

note si avverte chiaramente come l’Asilo<br />

fosse un’emanazione della Parrocchia e<br />

la sua sussistenza basata sui sentimenti e<br />

il buon cuore di tutti.<br />

Negli anni 1951/52 martellante ritorna<br />

puntualmente su “Voci di Primiero” la solita<br />

richiesta: a quando il nuovo Asilo? Nel<br />

frattempo il parroco don Pietro Doff Sotta,<br />

con pazienza e lungimiranza, tesseva la<br />

sua tela per acquisire con permute, compere<br />

e lasciti un’area fabbricabile al limitare<br />

della campagna dove poter realizzare<br />

una struttura, cuore pulsante del paese,<br />

comprendente l’Asilo, l’oratorio, i locali<br />

per la dottr<strong>in</strong>a, per le riunioni, la scuola<br />

di lavoro e…forse una nuova chiesa, poiché<br />

quella di San Sebastiano <strong>in</strong> molte occasioni<br />

si rivelava <strong>in</strong>sufficiente.<br />

Nel maggio del ’52 erano già pronti progetto<br />

e preventivo, i benefattori non mancarono<br />

e arrivò anche il contributo della<br />

Prov<strong>in</strong>cia (£ 6.300.000) e “il paese <strong>in</strong>tero<br />

è tenuto a dimostrare con i fatti quanto si<br />

<strong>in</strong>teressi all’Asilo e ne senta l’urgente necessità<br />

(Voci di Primiero).<br />

E il paese rispose con entusiasmo capitalizzando<br />

tutte le forze…<br />

Il 18 agosto del 1952 <strong>in</strong>iziarono gli scavi<br />

con mezzi manuali, a “pic e badil”, e molti<br />

paesani lavoravano “a piovec”, recuperando<br />

<strong>in</strong> loco parte della sabbia che serviva<br />

per la costruzione oltre a scavarne<br />

altra nelle vasche della Centrale presso<br />

la Madonna della Luce. Allo scopo venne<br />

costruita una teleferica f<strong>in</strong>o al ponte per<br />

Cereda e, da là, si proseguiva il trasporto<br />

con i carri. Un camionc<strong>in</strong>o “doge” con<br />

ribaltabile meccanico a manovella veniva<br />

<strong>in</strong>vece impiegato per asportare il materiale<br />

di scavo. I sassi per l’abbassamento<br />

<strong>in</strong> porfido vennero ricavati dalla cava<br />

della Cavallazza.<br />

Ad <strong>in</strong>izio autunno la Cooperativa di lavoro<br />

di Tonadico (soci fondatori i Fratelli<br />

Debertolis Giovanni e Michele, Bernard<strong>in</strong><br />

Adolfo e Giacomo Lucian) con i manovali<br />

e muratori che avevano frequentato<br />

a Fiera la scuola istituita dalle ACLI<br />

(quasi allo scopo!), pose le fondamenta<br />

per arrivare, dopo circa due mesi, a gettare<br />

il solaio dell’ultimo piano. Il capotecnico<br />

era Federico Bancher detto Fritz.<br />

Poi i carpentieri e i falegnami <strong>in</strong> dieci<br />

giorni completarono l’opera della copertura<br />

piantando “el pezol”, nonostante le<br />

<strong>in</strong>temperie e la stagione avanzata …ma

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