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Fusione dei Comuni:
approfondimenti
alla vigilia del Referendum
sulla Fusione
dei Comuni
è opportuno riassumere
in maniera
chiara e semplice
i principali quesiti che in questi
mesi le popolazioni di Siror, Tonadico
e Sagron Mis si sono posti.
Non voglia essere lo spirito di questo
articolo il far propendere pro
o contro il progetto di fusione, ma
da parte degli amministratori c’è
la volontà di non nascondere nulla
e fare un quadro il più possibile
limpido della situazione affinché
questo importante momento della
vita delle nostre comunità venga
capito da tutti, superando strumentali
e sterili polemiche e accuse
di disinformazione.
Perché non si prosegue con la gestione
dell’Unione o con servizi gestiti in
convenzione invece di proporre alla
popolazione la Fusione dei Comuni?
I presupposti dell’Unione dell’Alto Primiero
prevedono a livello statutario la
fusione entro dieci anni dall’avvio del
progetto di unione. L’esperienza maturata
in questi anni di gestione delle
amministrazioni attraverso l’Unione,
ha chiaramente evidenziato agli amministratori
la bontà del progetto ma anche
i limiti (la gestione di un Ente in
più e la confusione di ruoli degli amministratori)
superabili solamente con la
fusione. La gestione dei servizi in convenzione
è invece solamente una fase
che precede progetti di più alto valore;
infatti prima di arrivare all’Unione
si è passati da questa fase, che ha subito
messo in evidenza limiti.
Perché sembra ci sia tanta fretta e
smania nel proporre alla popolazione
un Referendum sulla Fusione?
La fretta che traspare è un dato di
fatto motivato dalle note vicende del
Comune di Tonadico che hanno ri-
tardato per un certo periodo le procedure,
obbligando adesso i tre Consigli
comunali a muoversi in tempi
rapidi per far si che a novembre la
popolazione possa, tramite Referendum,
decidere se vorrà per il futuro,
un Comune unico.
Perché con la Fusione si vogliono
cancellare 800 anni di storia dei
nostri paesi?
Nessun amministratore ha mai pensato
alla fusione dei tre Comuni in questi
termini. I nostri paesi e frazioni con
i loro nomi, la loro identità, peculiarità
ed i loro campanili rimarranno tali,
affermare il contrario è pura demagogia.
Cambieranno semplicemente
in meglio solo alcuni aspetti amministrativi
e di gestione.
Perché, visti gli abbondanti incentivi
economici, siamo l’unica realtà
regionale che si è mossa verso
l’Unione e la Fusione?
Esistono già in altre zone del Trentino
progetti di Unione di Comuni, alcuni a
livello embrionale ed altri allo stato più
avanzato (Bleggio e Lomaso). Quasi
ogni giorno si legge di progetti che
tendono ad accorpare e razionalizzare
servizi che non sono più sostenibili
dalle piccole realtà (vedi ad esempio le
varie polizie municipali). Sicuramente
questa è la strada tracciata dai legislatori
provinciali per la riforma degli Enti
di cui si parla ormai da anni, ne sono
testimoni appunto gli incentivi. Il fatto
di avere precorso i tempi ed essere
i primi ad arrivare con un progetto
chiaro e articolato, è portato dalla Provincia
come un esempio da seguire.
Quindi non può essere altro che motivo
di orgoglio per le nostre comunità,
che anche per il passato hanno sempre
dimostrato lungimiranza e capacità
di buon autogoverno.
Perché per il futuro comune unico
è stato scelto il nome “Primiero-San
Martino di Castrozza”, così lungo e
complicato?
La valutazione è stata lunga e sofferta,
trovando spesso i Consigli comunali
indecisi e dubbiosi sulla bontà
della scelta. Scartata l’ipotesi di “Primiero”
per ovvi motivi di somiglianza
con Fiera di Primiero e volendo caratterizzare
comunque la scelta con
il nome della valle, si è deciso infine
di aggiungere il nome delle frazione
di San Martino per rendere immediatamente
percepibile la collocazione
geografica del nuovo Comune, in
quanto il nome della località è univocamente
conosciuto e apprezzato
in tutto il mondo.
Perché è stata scelta la sede municipale
a Tonadico a Palazzo Scopoli?
Anche questa scelta è stata a lungo
discussa, valutata attentamente e infine
condivisa da tutti e tre i Consigli
comunali. Alla fine si è propesi per
Tonadico per un motivo di centralità
geografica del luogo e per la storica
vocazione di Palazzo Scopoli, futuro
biglietto da visita del nuovo Comune.
È previsto che comunque le
attuali sedi municipali rimarranno
aperte, inalterate e a disposizione
delle popolazioni.
Perché non è stata fatta informazione
puntuale alla popolazione sullo
stato di avanzamento del progetto ?
L’obiezione è molto comune e in parte
condivisibile. Dal punto di vista degli
amministratori si ritiene di aver fatto
sufficiente informazione ma si percepisce
di non essere riusciti a far arrivare
queste informazioni in maniera
chiara e diretta. Infatti l’Unione dei
Comuni esiste dal 1998 e tutti gli atti di
indirizzo sono stati approvati dai Consigli
comunali e Consigli dell’Unione
in sedute pubbliche, i cui atti sono
stati regolarmente affissi agli albi e attraverso
continui articoli sulla stampa
locale. Inoltre, regolarmente, la Giun-