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Accesso vietato - Ordine dei Giornalisti dell' Emilia-Romagna

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G IN LIbRERIA<br />

Milano al mare<br />

Milano Marittima<br />

100 anni<br />

e il racconto<br />

di un sogno<br />

di letizia Magnani<br />

Edizioni SBo<br />

Erano gli inizi del ‘900<br />

quando un gruppo di imprenditori<br />

lombardi ipotizzò<br />

di edificare sulle rive<br />

dell’Adriatico una città<br />

giardino per le vacanze della<br />

borghesia milanese. Da<br />

quell’idea nacque una delle<br />

più note ed eleganti località<br />

di villeggiatura: Milano<br />

Marittima.<br />

A cento anni dalla sua fondazione,<br />

Letizia Magnani<br />

ripercorre la storia partendo<br />

dalle origini del mito fino ai<br />

giorni nostri. È il racconto<br />

di una località di fascino e<br />

di quanti hanno contribuito<br />

a farla crescere e a darle fama.<br />

Il libro è ricco di testimonianze<br />

e documenti finora<br />

inediti, quali l’atto notarile<br />

del 1907 fra il Comune di<br />

Cervia e la famiglia Maffei<br />

e l’atto costitutivo della Società<br />

Milano Marittima<br />

(giugno 1911).<br />

Il volume è corredato da<br />

suggestive foto d’epoca che<br />

ricreano l’atmosfera di una<br />

Milano Marittima in bianco<br />

e nero.<br />

il valore dell’impresa<br />

Uomini e donne<br />

che fanno scuola<br />

nel mondo<br />

di fulvia Sisti<br />

Edizioni Minerva<br />

C’ è l’azienda che confeziona<br />

le scarpe per la regina Elisabetta<br />

e per Penelope Cruz,<br />

ma c’è anche l’ultima frontiera<br />

del biomedicale con la<br />

produzione dell’osso magnetico.<br />

Il volume Il Valore<br />

dell’impresa. Uomini e donne<br />

che fanno scuola nel mondo,<br />

scritto dalla giornalista<br />

Rai Fulvia Sisti (Minerva<br />

edizioni, pp. 192, euro 15),<br />

ripercorre 40 storie di aziende<br />

e imprenditori emiliano -<br />

romagnoli. Sono alcune delle<br />

storie raccolte nella rubrica<br />

“Impresa e lavoro” andata in<br />

onda ogni mercoledì, per cinque<br />

anni, sul TgR dell’<strong>Emilia</strong><br />

<strong>Romagna</strong>.Oltre gli stereotipi,<br />

l’autrice indaga su alcuni<br />

aspetti inediti del modello<br />

che ha fatto dell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>,<br />

una fra le Regioni più<br />

ricche d’Europa. Tecnologia,<br />

talento e tolleranza sembrano<br />

contraddistinguere il valore<br />

aggiunto rappresentato, un<br />

po’ in tutti i settori, dalla manifattura<br />

all’alimentare, dal<br />

turismo, alla cultura. E poi ci<br />

sono i personaggi con le loro<br />

riflessioni, come il presidente<br />

della Confindustria che so-<br />

gna una Fiera della Ricerca.<br />

Il volume varca anche i confini<br />

regionali illustrando il<br />

grande mare magnum<br />

dell’export e raccontando le<br />

aziende che operano nella<br />

terra del Dragone. Infine fari<br />

accesi sull’industria dello<br />

spettacolo, settore nel quale<br />

l’<strong>Emilia</strong> <strong>Romagna</strong> vanta il<br />

primato nazionale nei consumi.<br />

Qualche anno fa gli analisti<br />

di Goldman Sachs profetizzarono<br />

che “agli italiani<br />

non sarebbe restato che il cibo<br />

e il pallone”. Un’analisi<br />

impietosa e cattiva, che non<br />

teneva minimamente conto<br />

della creatività e della capacità<br />

di innovazione tipica degli<br />

emiliano romagnoli, gente<br />

capace di produrre le cose<br />

che piacciono al mondo. E le<br />

storie raccontate da Fulvia<br />

Sisti ne sono l’ennesima conferma.<br />

(gt)<br />

risorgimento e<br />

Contro-risogimento<br />

Un’epopea familiare<br />

di Gian Carlo Montanari<br />

Sugarco Edizioni<br />

Una saga familiare attraversa<br />

la grande storia nazionale<br />

dal 1796 fino all’Unificazione.<br />

Un padre e un figlio,<br />

su fronti opposti, incontrano<br />

i protagonisti della storia. Il<br />

padre, il colonnello Bartolo-<br />

meo Cavedoni, si avvicina<br />

al rutilante mondo di rivoluzionari<br />

e cospiratori incontrando<br />

figure di spicco come<br />

Foscolo. Resta affascinato<br />

da Napoleone e patisce la<br />

delusione della sconfitta<br />

delle sue idee.<br />

Il figlio Armodio, anch’egli<br />

militare di professione, è invece<br />

un campione del legittimismo.<br />

Da giovane ufficiale<br />

contribuisce all’arresto<br />

di Ciro Menotti e partecipa<br />

- fedele agli Asburgo-Este e<br />

quindi al vecchio ordine -<br />

alle campagne militari del<br />

1848-49, nonché a quella<br />

decisiva del 1859, che vedrà<br />

il consolidarsi del Risorgimento.<br />

Anche lui risulterà<br />

sconfitto e dovrà riparare in<br />

terra d’Austria. Attraverso<br />

le loro memorie il lettore rivive<br />

l’epico scontro tra due<br />

mondi.<br />

l’italia<br />

della green economy<br />

di Silvia Zamboni<br />

Edizioni Ambiente<br />

Fare soldi salvando il pianeta.<br />

È quel che riescono a<br />

fare le 80 aziende raccontate<br />

dalla giornalista bolognese<br />

Silvia Zamboni nel<br />

suo ultimo libro L’Italia<br />

della Green economy (Edizioni<br />

Ambiente, pp.313, euro<br />

28). Non dunque un<br />

dotto saggio sull’ecologia,<br />

ma un vero e proprio viaggio-inchiesta<br />

(con indirizzi<br />

e numeri di telefono) fra le<br />

imprese che hanno scommesso<br />

nell’efficienza energetica,<br />

nei materiali innovativi,<br />

nell’illuminazione a<br />

basso consumo, nelle fonti<br />

rinnovabili, nei biocarburanti,<br />

nella raccolta differenziata<br />

o nella riduzione<br />

<strong>dei</strong> rifiuti. Settori, fra i pochi,<br />

a produrre nuova occupazione<br />

in tempi di crisi<br />

internazionale (creati in Italia<br />

oltre 200mila nuovi posti<br />

di lavoro solo nel 2009).<br />

Quelle raccontate da Silvia<br />

Zamboni sono aziende che<br />

hanno fatto della qualità<br />

ecologica l’elemento più<br />

importante della loro competitività,<br />

unendo crescita e<br />

sostenibilità ambientale.<br />

Emerge un quadro dove<br />

l’italica creatività non co-<br />

nosce confini: dalle tegole<br />

fotovoltaiche, ideali per i<br />

centri storici poiché compatibili<br />

con le norme paesaggistiche,<br />

alle vernici antimuffe<br />

e atossiche mangia<br />

smog, dai materiali edili in<br />

lana di pecora, al bioetanolo<br />

di seconda generazione<br />

o alla padella intelligente<br />

con cella termosensibile;<br />

posta alla base del manico,<br />

che garantisce una cottura<br />

alla temperatura desiderata<br />

e evita sprechi di energia.<br />

Insomma è un libro che<br />

scommette sul rapporto fra<br />

imprese e ambiente come<br />

nuova opportunità. Come<br />

scrive nella prefazione Edo<br />

Ronchi, presidente della<br />

Fondazione per lo Sviluppo<br />

Sostenibile:”Abbiamo bisogno<br />

tutti di un’economia<br />

che non sia ubriaca, che<br />

non passi dall’euforia del<br />

consumismo ai crolli della<br />

depressione, che non faccia<br />

della sua sregolatezza una<br />

minaccia continua per la<br />

comunità, che non sprechi<br />

il suo patrimonio più prezioso,<br />

quello delle risorse<br />

naturali e che non abbandoni<br />

parte della famiglia umana<br />

nell’indigenza”. Il libro<br />

di Silvia Zamboni si rivolge<br />

soprattutto a chi crede in un<br />

futuro dove possano convivere<br />

sviluppo tecnologico e<br />

ambiente. Del resto, non ci<br />

sono all’orizzonte molte altre<br />

alternative credibili.<br />

(gt)<br />

Quarantasei per due<br />

(appunti sulla vita<br />

e l’età di mio padre)<br />

di Giorgio Chiappini<br />

Giovanni Marchesi Editore<br />

Ci sono ricchezze sepolte<br />

nell’ombra. Diamanti grezzi<br />

che solo lo sguardo penetrante<br />

del conoscitore sa distinguere.<br />

Giorgio Chiappini -<br />

scrittore, giornalista, esperto<br />

di cinema e di musica rock,<br />

critico di costume, grande<br />

viaggiatore - durante la sua<br />

non lunga esistenza è stato<br />

una “pietra preziosa” che ha<br />

brillato solo nella ristretta,<br />

fortunata cerchia degli amici.<br />

Quarantasei per due (appunti<br />

sulla vita e l’età di mio<br />

padre) è un racconto autobiografico<br />

che esce postumo,<br />

narrato con una scrittura fol-<br />

gorante, nervosa e d’intensa<br />

forza espressiva, dove l’esistenza<br />

del padre (destinato a<br />

morire prematuramente) e<br />

del figlio (che all’età della<br />

scomparsa del genitore sceglie<br />

di raccontarne la vita) si<br />

intrecciano sullo sfondo di<br />

una società piacentina anni<br />

’60 in tumultuosa crescita,<br />

ricca di speranze e di traguardi<br />

da raggiungere. È una ricerca<br />

del tempo perduto, costellata<br />

di presagi su un futuro<br />

invece incerto, ripiegato<br />

per la disillusione, il malessere<br />

e l’imbarbarimento <strong>dei</strong> nostri<br />

giorni.<br />

Giorgio Chiappini - nato nel<br />

1959 in una famiglia della<br />

piccola borghesia piacentina<br />

- è un figlio anarchico e solitario<br />

di raffinata cultura cosmopolita.<br />

Ha una sensibilità<br />

acuta e ironica, un piglio ribelle<br />

e antiretorico: essenzialmente<br />

è uno “straniero”<br />

che, proprio per questa condizione<br />

spirituale, sa vedere<br />

con sguardo penetrante la filigrana<br />

della società in cui<br />

vive smascherandone ambiguità<br />

e ipocrisie.<br />

patrizia Soffientini<br />

la sentenza<br />

di Valerio Varesi<br />

Editore Frassinelli<br />

Abbandonato (momentaneamente?)<br />

il commissario<br />

Soneri, Valerio Varesi cambia<br />

scenario e periodo, pur<br />

rimanendo fra “nebbie e delitti”.<br />

Il romanzo La sentenza<br />

(Frassinelli editore, pp.<br />

278, euro 18,50) è ambientato<br />

nel 1944 e si sviluppa<br />

sull’Appennino parmense e<br />

reggiano, in quei sei mesi in<br />

cui l’Italia è divisa in due,<br />

con gli alleati che risalgono<br />

lentamente la penisola e i<br />

nazifascisti che si ritirano,<br />

mentre i partigiani cercano<br />

di contrastarli. È la storia<br />

(vera) di due uomini, Bengasi<br />

e Jim, partigiani più<br />

per caso che per vocazione.<br />

Bengasi è un ex miliziano<br />

della legione straniera, fuggito<br />

dal carcere durante un<br />

bombardamento. E’ insofferente<br />

agli ordini e alla rigida<br />

gerarchia del Pci che<br />

decide e impone senza discussioni<br />

e finirà col comandare<br />

azioni sconsidera-<br />

te di un gruppo affiliato alla<br />

brigata Garibaldi. Jim (nome<br />

che gli viene affibbiato,<br />

citando Conrad) accetta di<br />

essere infiltrato dai fascisti<br />

come spia nella 47esima<br />

brigata Garibaldi, in cambio<br />

della libertà. Jim e Bengasi,<br />

che all’inizio non credono<br />

in nulla, se non a un<br />

brutale istinto di conservazione,<br />

scappano da un passato<br />

a cui il destino ha regalato<br />

una seconda vita. La<br />

loro vicenda ha tratti in comune<br />

con il film Il generale<br />

Della Rovere di Roberto<br />

Rossellini, da un romanzo<br />

di Indro Montanelli. Il libro<br />

di Valerio Varesi è insieme<br />

un romanzo di avventura<br />

ma anche un grande affresco<br />

epico, espresso anche<br />

nel gioco delle umane passioni<br />

<strong>dei</strong> vari personaggi<br />

che entrano in scena. Evita<br />

l’aneddotica della guerra di<br />

liberazione. Scova le ombre<br />

e le rappresenta senza paura<br />

38 . GIORNALISTI / aprile 2012 aprile 2012 / GIORNALISTI . 39

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