14.06.2013 Views

Vita quotidiana in un monastero buddhista Soto Zen. La via di un ...

Vita quotidiana in un monastero buddhista Soto Zen. La via di un ...

Vita quotidiana in un monastero buddhista Soto Zen. La via di un ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

trova <strong>in</strong> preda agli stati <strong>di</strong> kont<strong>in</strong> (rilassamento che può causare torpore) o<br />

<strong>di</strong> sanran (eccesso <strong>di</strong> eccitamento che causa <strong>di</strong>spersione dell’attenzione) o<br />

quando, dopo molti m<strong>in</strong>uti <strong>di</strong> Zazen il corpo s’irrigi<strong>di</strong>sce troppo. Quando<br />

ho sentito il colpo dovevano essere passati solo <strong>di</strong>eci m<strong>in</strong>uti dall’<strong>in</strong>izio <strong>di</strong><br />

Zazen e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> il corpo <strong>di</strong> chi ha ricevuto il bastone, doveva essere troppo<br />

rilassato e per questo ha provato <strong>un</strong>a con<strong>di</strong>zione dolorosa. <strong>La</strong> d<strong>in</strong>amica<br />

simbolica che lega chi chiede il colpo a chi lo impartisce, implica sempre<br />

<strong>un</strong>a forte compassione, si colpisce per aiutare chi me<strong>di</strong>ta a raggi<strong>un</strong>gere il<br />

Satori, non per p<strong>un</strong>irlo perché non tiene la posizione perfetta. Si potrebbe<br />

<strong>di</strong>re che <strong>in</strong> realtà, non esiste <strong>di</strong>st<strong>in</strong>zione tra chi colpisce e chi è colpito,<br />

perché ambedue partecipano allo stesso identico sforzo. Dare <strong>un</strong> colpo e<br />

riceverlo, non fare male quando si colpisce, misurare attentamente la forza,<br />

tutti sforzi che richiedono <strong>un</strong> lavoro <strong>di</strong> addestramento e <strong>di</strong> de<strong>di</strong>zione.<br />

XII. I sh<strong>in</strong> den sh<strong>in</strong><br />

Ore 18.30. Term<strong>in</strong>ato lo Zazen, si corre nello Shuryō perchè il Maestro<br />

terrà <strong>un</strong>a lezione. <strong>La</strong> lezione <strong>di</strong> oggi verterà sulla corporeità. Il Maestro <strong>in</strong><br />

realtà, <strong>in</strong>segna <strong>in</strong> ogni momento. Non esiste <strong>un</strong> momento privilegiato per<br />

l’<strong>in</strong>segnamento. Se è vero che la trasmissione dell’<strong>in</strong>segnamento avviene I<br />

sh<strong>in</strong> den sh<strong>in</strong> (kokoro kara kokoro e) dalla mia anima alla tua anima, non<br />

sarà possibile istituzionalizzare il momento <strong>di</strong> questo miracolo, <strong>di</strong> questa<br />

grazia. Per questo motivo, i <strong>di</strong>scepoli stanno <strong>di</strong>etro al Maestro come a<br />

<strong>un</strong>’animale morente. Sono come degli avvoltoi che aspettano la morte<br />

def<strong>in</strong>itiva della loro vittima. Devono stare attenti però, perche a terra molti<br />

predatori stanno all’erta per sottrargli la preda. Il Maestro è stretto nella<br />

morsa del paradosso, da <strong>un</strong> lato non c’è nulla che lui possa fare per i suoi<br />

allievi (perché il Satori non viene dall’esterno e tanto meno da <strong>un</strong>’altra<br />

persona) e allo stesso tempo, senza il suo compito non si darebbe Satori. I<br />

monaci del Fudenji <strong>di</strong>cono del loro Maestro che <strong>in</strong> <strong>un</strong> giorno può far<br />

cambiare <strong>di</strong>eci volte <strong>un</strong>a regola. Il Maestro è <strong>un</strong>’uomo impossibile.<br />

Impossibile come la mente del Buddha e dei Patriarchi per il pensiero<br />

ord<strong>in</strong>ario. Il Maestro non chiede mai <strong>un</strong>a cosa esplicitamente. <strong>La</strong>scia che<br />

il <strong>di</strong>scepolo <strong>in</strong>tuisca il suo pensiero. Allora, si potrebbe pensare che <strong>un</strong>a<br />

volta capita la personalità del Maestro si è risolto tutto. E <strong>in</strong>vece no!<br />

Perché il Maestro cambia tutte le volte che può, col solo scopo <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>struggere le convenzioni e <strong>di</strong> condurre tutti al Satori. Faccio <strong>un</strong> esempio<br />

19<br />

19

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!