14.06.2013 Views

Vita quotidiana in un monastero buddhista Soto Zen. La via di un ...

Vita quotidiana in un monastero buddhista Soto Zen. La via di un ...

Vita quotidiana in un monastero buddhista Soto Zen. La via di un ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Nuovamente provo imbarazzo e soggezione. Ho pron<strong>un</strong>ciato quella<br />

semplice frase per fare conversazione, pron<strong>un</strong>ciando l’<strong>un</strong>ico nome <strong>di</strong> the<br />

giapponese che conoscevo e <strong>in</strong>oltre, ero perfettamente conv<strong>in</strong>to <strong>di</strong> essere<br />

nel giusto. Quella risposta, mi fa subito capire come devo cercare <strong>di</strong><br />

lasciare il mio bagaglio mentale a casa, se non voglio fare la figura dello<br />

stupido saccente.<br />

Lo <strong>Zen</strong>, è lasciare il proprio bagaglio al deposito della stazione e prendere<br />

il primo treno per tornare a casa.<br />

F<strong>in</strong>ita la colazione <strong>in</strong>formale, è tempo <strong>di</strong> fare <strong>un</strong> giro nel <strong>monastero</strong>. Il<br />

<strong>monastero</strong> è immerso nel verde, piante stupende e curatissime, separate da<br />

<strong>un</strong> mare d’erba le <strong>un</strong>e dalle altre, l’<strong>un</strong>ico rumore costante è quello degli<br />

uccelli e degli <strong>in</strong>setti e <strong>un</strong>a macch<strong>in</strong>a che passa <strong>di</strong> rado, lontano. Arri<strong>via</strong>mo<br />

quasi subito nel cuore del <strong>monastero</strong>: il Dōjō. Lì si fa Zazen e si mangiano<br />

i pasti formali. È <strong>un</strong> luogo che trasmette <strong>un</strong> senso <strong>di</strong> energico silenzio e<br />

<strong>un</strong>a compostezza assoluti. Ho provato <strong>un</strong> senso <strong>di</strong> essenzialità solo<br />

lontanamente equiparabile a questo, nelle gran<strong>di</strong> esposizioni <strong>di</strong> arte<br />

moderna, dove al centro <strong>di</strong> <strong>un</strong>’enorme stanza vuota, spesso si trova <strong>un</strong> solo<br />

oggetto.<br />

Quel luogo, ha assorbito il silenzio per anni e anni, silenzio e preghiere.<br />

Forse, tutto questo, ha mo<strong>di</strong>ficato la struttura <strong>in</strong>tima della materia stessa,<br />

mutandone la ra<strong>di</strong>ce, addolcedola. vi Ai due lati della stanza, scorrono le<br />

postazioni dei monaci. Ogn<strong>un</strong>o siederà accanto all’altro. In assoluto<br />

silenzio, evitando <strong>di</strong> far sentire il peso del proprio respiro, come se, <strong>un</strong>a<br />

foglia posta sotto il nostro naso, non dovesse mai agitarsi.<br />

Data la straord<strong>in</strong>aria occasione, sono condotto nel luogo dove i monaci<br />

me<strong>di</strong>tano, mangiano e dormono (Sōdō) senza mai uscire, durante i perio<strong>di</strong><br />

<strong>in</strong> cui ci si concentra sulla me<strong>di</strong>tazione le Sessh<strong>in</strong>. Mi spigano che per<br />

entrare li, occorre essere monaci perfettamente ord<strong>in</strong>ati, occorre aver fatto<br />

il grande passo (che mi ricorda la def<strong>in</strong>izione antica dei monaci buddhisti<br />

come <strong>di</strong> chi ha def<strong>in</strong>itivamente deposto il fardello).<br />

<strong>La</strong> soglia è protetta da <strong>un</strong>a tenda, che è abbassata durante la me<strong>di</strong>tazione<br />

(non si può permettere, all’occhio, d’<strong>in</strong>dugiare su quel luogo<br />

separatissimo). Se nel <strong>monastero</strong> vi è <strong>un</strong> sancta sanctorum, questo è<br />

proprio il luogo dove me<strong>di</strong>tano i monaci. <strong>La</strong> <strong>di</strong>fferenza estetica tra laici e<br />

monaci non è ra<strong>di</strong>cale, i segni <strong>di</strong> questa <strong>di</strong>st<strong>in</strong>zione: l’abito e il Kesa,<br />

possono essere <strong>in</strong>dossati da entrambi. Io stesso, ho fatto fatica a<br />

<strong>di</strong>st<strong>in</strong>guere laici e monaci perfettamente ord<strong>in</strong>ati. Un monaco mi ha detto:<br />

il Kesa è l’abito dello Zazen qu<strong>in</strong><strong>di</strong> non è necessario essere monaci per<br />

7<br />

7

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!