14.06.2013 Views

Vita quotidiana in un monastero buddhista Soto Zen. La via di un ...

Vita quotidiana in un monastero buddhista Soto Zen. La via di un ...

Vita quotidiana in un monastero buddhista Soto Zen. La via di un ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

portarlo. Una <strong>di</strong>st<strong>in</strong>zione netta è quella che vieta a <strong>un</strong> laico <strong>di</strong> entrare nella<br />

parte dest<strong>in</strong>ata ai monaci. Non è possibile entrare nel cuore vuoto del<br />

<strong>monastero</strong>. Forse, è quello il luogo dove passare oltre la soglia assume il<br />

significato più ra<strong>di</strong>cale e denso <strong>di</strong> significato. Il cuore del <strong>monastero</strong><br />

d<strong>un</strong>que è <strong>un</strong>o spazio vuoto. Al centro della sala, c’è solamente <strong>un</strong>a piccola<br />

statua del Buddha adagiata su <strong>un</strong> cusc<strong>in</strong>o. Archetipo <strong>di</strong> ogni posizione<br />

me<strong>di</strong>tativa, esempio permanente della pratica dello Zazen. Cosa si prova<br />

nello scoprire che il centro assoluto del mondo attorno al quale tutto ruota<br />

è vuoto, spoglio, privo <strong>di</strong> argenterie. Forse, lo stesso sgomento che<br />

provarono i Romani quando, entrati nel tempio <strong>di</strong> Gerusalemme, vi<br />

scoprirono che il sancta sanctorum era vuoto. Per chi non è <strong>di</strong>sposto a<br />

oltrepassare la barriera senza porta vii quel luogo può essere descritto solo<br />

così: è <strong>un</strong>o spazio vuoto.<br />

L’occasione straord<strong>in</strong>aria, è riba<strong>di</strong>ta dalla Vice-Abate del <strong>monastero</strong>, che<br />

prima <strong>di</strong> sp<strong>in</strong>gerci fuori, ci ricorda con <strong>un</strong> tono serissimo:<br />

Oggi siete stati fort<strong>un</strong>ati, <strong>di</strong> solito non facciamo entrare ness<strong>un</strong>o qui,<br />

questo è il luogo dove si uccidono gli uom<strong>in</strong>i.<br />

Che il luogo più centrale <strong>di</strong> <strong>un</strong> e<strong>di</strong>ficio sacro, sia anche il luogo del<br />

sacrificio (vero e proprio o simbolico) non è <strong>un</strong> fatto nuovo nella d<strong>in</strong>amica<br />

della prassi religiosa, viii ma bisognerebbe anche riuscire ad afferrare che<br />

cosa si sacrifica e per che cosa o a chi, elementi che <strong>in</strong> questo caso<br />

sfuggono a <strong>un</strong>’imme<strong>di</strong>ata chiusura del cerchio. Si potrebbe <strong>di</strong>re che è<br />

ucciso il vecchio uomo attraverso <strong>un</strong>a morte rituale e che, attraverso il rito,<br />

si r<strong>in</strong>asca a <strong>un</strong>a nuova vita. Anche sé questo fosse vero (e certamente <strong>in</strong><br />

parte lo è) com’è possibile morire e r<strong>in</strong>ascere, <strong>in</strong> <strong>un</strong>a vita basata sulla<br />

ricerca <strong>di</strong> <strong>un</strong>’esperienza mistica, che annulli ogni idea pers<strong>in</strong>o simbolica,<br />

della nascita e della morte che, anche sé vissute come esperienze<br />

simboliche, sono sempre <strong>in</strong>trise <strong>di</strong> <strong>un</strong> pr<strong>in</strong>cipio duale, che costantemente<br />

tende a essere superato e <strong>di</strong>menticato? Siamo nel cuore della<br />

contrad<strong>di</strong>zione. Per capire dobbiamo riuscire a trovare il suono <strong>di</strong> <strong>un</strong>a<br />

mano sola. ix<br />

F<strong>in</strong>ita rapidamente la visita al <strong>monastero</strong>, ci rechiamo nello Shuryō, dove<br />

faremo <strong>un</strong> breve pranzo <strong>in</strong>formale. Il pranzo è molto convi<strong>via</strong>le e<br />

<strong>in</strong>aspettatamente il Maestro x ci raggi<strong>un</strong>ge per pranzare con noi. Il Maestro<br />

arriva con <strong>un</strong>a tuta da lavoro imbrattata <strong>di</strong> fango. <strong>La</strong> sua presenza fisica è<br />

notevole, ma colpisce ancora <strong>di</strong> più l’idea <strong>di</strong> forza che trasmette. Le sue<br />

mani sono <strong>di</strong> artigiano. Ferme, decise, impastate con la terra. Irrompe nel<br />

8<br />

8

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!