Gino Fogolari - Bollettino d'Arte

non potenùosi lasciar esp osto tanto capolavoro a siffatte en ormità, col pericolo
che qualche malintenzionato ne approfittasse. D'accordo col Prefetto di Treviso,
con l'assistenza dei reali carabinieri, alla m ezzanotte del 9 aprile, piantonati
la casa dell' arciprete e il campanile e aperta la chiesa, si procedette,
p er opera del nostro- bravo custode Dalla Barbà, ad imballare la pala famosa
e a caricarla su apposito autocarro, che lasciò Castelfnin(;o già quando
Firenze, Chiostro di San Salvi - Deposito di capolavori veneziani.
la pop olazi one rurale, misteriosamente avvertita, accorreva da tutte le -parti per
impedire l'asporto, e, pur nella notte, iniziava una violenta dimostrazione. Chi
visita oggi Castelfranco, e s'accora dello strazio che le bombe degli aereoplani
n emici h a nno fatto delle case sulla piazza stessa del Duomo, non può a meno,
fosse pure il pill ostin ato avversario di cotesti nostri tanto penosi, ma necessari
lavori, di constatare che un gioiello invidiato dal mondo intero, non
avrebbe mai potuto rimanere colà; e fu opera buona, in un p eri odo di rela tiva
calma, quando tutte le maggiori cure potevano essere prodigate al trasporto
p er ferrovia di simili capolavori, portarlo a Firenze in un sicuro e ben riparato
rifugio; dove giungeva il 15 aprile con tutti gli onori dovuti a tanto tesoro;
tesoro che 110n vediamo l'ora di restituire a .Castelfra nco di Giorgione.