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N. 1 gennaio

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Fabio Zanchi<br />

Lassù, nel cielo, c'è un gran<br />

buco. Non si vede: ma cé. E<br />

gli scienziati lo tengono d'occhio<br />

da anni perché potrebbe<br />

causare danni terribili e irreparabili<br />

all'uomo e alla natura.<br />

Attraverso quello squarcio,<br />

che si è aperto più o meno<br />

in corrispondenza dell'Antartide,<br />

i raggi ul ravioletti<br />

passano senza più essere<br />

filtrati, conte dovrebbero. da<br />

uno scudo di molecole di ozono<br />

che si trota ad un'altezza<br />

di circa quindici o venti<br />

chilometri sopra la terra.<br />

Le ultime notizie sul buco<br />

nello scudo di 0:011(.1 - per<br />

fortuna positive - le hanno<br />

date gli scienziati riuniti alla<br />

.fine di novembre ad Erice, in<br />

occasione dell'hiternational<br />

School of 4 tmosferic<br />

Physics. Riducendole all'osso,<br />

si tratta di questo: per<br />

cause ancora tutte da spiegare,<br />

quello squarcio si sta riducendo.<br />

In secondo luogo<br />

le cause che lo hanno provocato<br />

non sarebbero da collegare<br />

del tutto allo sconsiderato<br />

abuso, da parte dell'uomo,<br />

di sostanze nocive.<br />

Sino a poco tempo fa,<br />

.Ietti, una scuola di pensiero<br />

!nullo diffusati -a gli scienziati<br />

attribuiva a determinati<br />

gas. usati come propellenti<br />

negli spray che usciamo tutti<br />

i giorni, e a sostanze impiegate<br />

dell'industria della refrigerazione,<br />

la jimzione di killer<br />

dell'ozono.<br />

Spiega il dottor Roberto<br />

Infalatha natallizk<br />

sod cllfi Vigevano<br />

Guairti, meteorologo della<br />

quarta unità operativa del<br />

presidio muirizonale di igie-<br />

. ne e prevenzione di Milano:<br />

"Sono accusa erano in particolare<br />

i clorofluurocarburi<br />

che, lasciati liberi nell'aria,<br />

sono in grado di scindere le<br />

molecole di ozono, una volta<br />

raggiunti gli strati alti dellatnuniérd:<br />

La spiegazione si rifà all'analisi<br />

elaborata, una quindicina<br />

di anni fa, dalla Environmenta/<br />

Prote•tion Agetic:r<br />

negli Stati Uniti. Secondo<br />

questa teoria, i composti dei<br />

clorotluoro•arburi a contatto<br />

con lo scudo di ozono,<br />

rilasciano atomi di cloi•na la<br />

quale ha il potere di unirsi ad<br />

uno dei tre atomi di ossigeno<br />

che conipongonc) la Molecola<br />

di ozono. scindendola.<br />

Una delle conseguenze più<br />

positive di questa teoria la si<br />

è vista negli anni più recenti:<br />

diveiwe aziende produttrici di<br />

sprav, infarti, hanno investito<br />

i propri sfarzi nella ricerca<br />

di propellent i meno dannosi:<br />

"in effetti - dice ancora il<br />

dottor Gualdi - la teoria sta<br />

in piedi. Le sostanze ritenute<br />

pericolose agli effetti dello<br />

scudo di ozono, infatti, sono<br />

inerti, indistruttibili. Una<br />

volta sprigionale nell'atmosfera<br />

non scompaiono, e sono<br />

effettivamente in grado di<br />

accumularsi in quantità preoccupanti<br />

in prossimità dello<br />

scudo':<br />

"Stiamo raccogliendo fondi da devolvere all'Associazione<br />

italiana per la ricerca sul cancro: amico,<br />

collabora anche tul Anche il tuo piccolo contributo<br />

è necessario".<br />

Questo era l'invito contenuto nel messaggio indirizzato<br />

ai siici ed ai clienti del Supermercato di<br />

Vigevano in occasione della ormai consueta iniziativa<br />

natalizia che ha impegnato la nostra Sezione<br />

durante il mese di dicembre e che quest'anno<br />

è stata, senza ombra di dubbio, più coinvolgente.<br />

Promuovere una raccolta di fondi a favore dell'AIRC<br />

ha avuto Io scopo di sensibilizzare gli<br />

animi proprio in un periodo dell'anno dove é per<br />

tutti più facile essere buoni e sicuramente più<br />

disponibili a riflettere su un problema di notevoli<br />

dimensioni.<br />

E i soci ed i clienti vigevanesi (ai quali esprimo<br />

gratitudine interpretando anche i sentimenti di<br />

tutto ii Comitato) con i loro generosi contributi<br />

hanno risposto in modo positivo a questo tipo dì<br />

messaggio dimostrando, ancora una volta, segni<br />

di una crescente maturità civile.<br />

Daniela Bonfico<br />

(Comitato soci Coop Vigevanb)<br />

Quale consumo — 4<br />

La tesi<br />

delle<br />

cause<br />

naturali<br />

Secondo le ultime acquisirioni,<br />

però, l'uomo non avrebbe<br />

anche questa colpa.<br />

Come ha spiegato ad Erice il<br />

professor Guido Visconti, fisico<br />

dell'atmosfera, dell'Università<br />

dell'Aquila, "un numero<br />

sempre maggiore di ricercatori<br />

comincia a propendere<br />

per ipotesi 'naturali',<br />

legate alla dinamica dell'atmosfera,<br />

a fluttuazioni climatiche<br />

e termiche che possono<br />

anche essere collegate a<br />

recenti eventi vulcanici".<br />

Ma non basta: "Ci possono<br />

essere anche altri effetti — ha<br />

affermato il professor Visconti<br />

— stavolta di origine<br />

umana, come l'aumento dell'anidride<br />

carbonica nell'atmosfera,<br />

che riscalda gli strati<br />

bassi dell'atmosfera, ma<br />

raffredda di conseguenza gli<br />

strati alti. In questo caso, si<br />

& cose"<br />

a Pese -fiera Borromeo_<br />

Con il patrocinio dell'assessorato alla Pubblica<br />

Istruzione e Cultura del Comunedi Peschiera si è<br />

svolta dal 2 al 14 dicembre la mostra storica<br />

"Uomini & Cose". La sala di via Papa Giovanni<br />

XXIII. gentilmente concessa dalla Cooperativa<br />

Editicatrice Lavoratori, è stata meta di diverse<br />

scolaresche che non si sono lasciate sfuggire un'occasione<br />

stimolante di conoscere l'evoluzione<br />

dei costumi e l'opportunità di un approcciocon il<br />

movimento cooperativo che a Peschiera è parte<br />

integrante della realtà sociale ed economica. Circa<br />

trecento sono stati gli studenti che hanno avuto<br />

modo di visitare la mostra, provenienti dalle scuole<br />

elementari, medie e professionali sia di Peschiera<br />

che di S. Donato. La mostra era inserita in un<br />

più vasto programma di celebrazioni del centenario<br />

della Lega e nell'occasione è stata integrata<br />

con materiale storico delle cooperative locali, in<br />

panicolare dalla cooperativa 'La Famigliare"nala<br />

nel 1921. Nel pomeriggio di domenica 14 si è<br />

svolto un significativo incontro con i cittadini e i<br />

cooperatori che, prendendo l'avvio da una interessante<br />

e argomentata relazione d i Mazzola sulla<br />

storia della cooperazione a Peschiera è terminato<br />

con il saluto del sindaco Malerba.<br />

Sergio Telaroli<br />

sarebbe in presenza di fluttuazioni<br />

che potrebbero anche<br />

aggravarsi in futuro".<br />

In questo modo, come si vede,<br />

il discorso sulle responsabilità<br />

umane per lo squarcio<br />

nello strato di ozono, uscito<br />

dalla porta, è destinato<br />

a rientrare subito dalla finestra.<br />

Lo stesso professor Visconti,<br />

in un recente intervento su<br />

un quotidiano milanese,<br />

ammetteva: "La grande paura<br />

suscitata dal buco di ozono<br />

servirà ad educare l'industria<br />

e i governi a guardare<br />

con maggiore attenzione a<br />

come l'attività dell'uomo<br />

possa cambiare il suo habitat<br />

globale.<br />

Non tutti i dubbi sull'origine<br />

artificiale sono stati fugati e<br />

infatti gli stessi programmi di<br />

ricerca sono stati rafforzati".<br />

Ci vorrà dunque ancora del<br />

tempo prima che tutte le<br />

cause siano chiarite.<br />

o_e a Lavalo<br />

Quei<br />

La sezione di Laveno, con il patrocinio dell'assessorato<br />

alla Cultura e della Biblioteca comunale ha<br />

organizzato la mostra "Uomini & Cose".<br />

Alla serata inaugurale il nostro ex presidente<br />

Ambrogio Vaghi presentava l'iniziativa alle oltre<br />

70 persone che per l'occasione erano riunite in<br />

biblioteca.<br />

Seguiva la relazione del prof. Luigi Ambrosoli<br />

docente all'università di Verona sul tema "La<br />

Cooperazione nella storia dell'Italia contemporanea".<br />

L'assessore alla Cultura del Comune di Laveno<br />

concludeva la serata.<br />

Questa è stata l'occasione per chiudere un intenso<br />

anno di lavoro che ha visto il comitato soci di<br />

Laveno impegnato in diverse iniziative tutte conclusesi<br />

con ottimi successi.<br />

raggi<br />

ultra-violetti<br />

E, in attesa che le ricerche<br />

confermino o meno la giustezza<br />

delle conclusioni degli<br />

scienziati americani che sostengono<br />

che "la concentrazione<br />

rilevata di composti<br />

chimici è troppo bassa per<br />

provocare una simile dissociazione<br />

dell'ozono", ci si<br />

può limitare a sperare che il<br />

processo di chiusura del buco<br />

di ozono continui senza<br />

ostacoli. Anche perché senza<br />

quello scudo davvero i pericoli<br />

sarebbero grandi.<br />

La fascia di ozono, in effetti,<br />

ha la capacità di bloccare, fra<br />

i raggi ultravioletti, soprattutto<br />

quelli più micidiali (gli<br />

ultravioletti corti) in grado di<br />

provocare persino seri danni<br />

al DNA. "Sulla terra —<br />

spiegano gli scienziati — le<br />

prime forme dì vita non acquatiche<br />

sono apparse solo<br />

quando lo schermo di ozono,<br />

prodotto dall'ossigeno<br />

generato dagli organismi acquatici<br />

vegetali, è stato in<br />

grado di filtrare le radiazioni<br />

ultraviolette del sole". Si calcola<br />

che basterebbe un<br />

aumento delle radiazioni pari<br />

al 40 per cento su tutto il<br />

nostro pianeta per provocare,<br />

su uomini ed animali,<br />

tumori della pelle e danni irreversibili<br />

agli occhi. Per fortuna<br />

i messaggi usciti dal<br />

convegno di Erice hanno un<br />

segno meno preoccupante<br />

delle descrizioni delle possibili<br />

conseguenze dovute all'improbabile<br />

distruzione<br />

completa del preziosissimo<br />

scudo. Al di là di tutto, comunque,<br />

il monito degli<br />

uomini di scienza è chiaro:<br />

l'attenzione allo stato della<br />

natura e dell'ambiente non<br />

deve venir meno per nessun<br />

motivo. "Vale la pena di non<br />

togliere ia guardia ed insistere<br />

su una maggiore attenzione<br />

su questi problemi" ha<br />

scritto ii professor Visconti.<br />

E non si può che dargli ragione.<br />

Convegno alla scuokt meda<br />

Ugo Foscollo di Conio<br />

30 novembre si è tenuto presso l'aula magna<br />

della scuola media Ugo Foscolo il convegno "Una<br />

storia aperta. Il ruolo della Cooperazione nel<br />

Comasco".<br />

All'incontro, promosso da Coop Lombardia e<br />

dal Comitato provinciale della Lega delle Cooperative<br />

con il patrocinio dell'Amministrazione<br />

provinciale di Como, ha dato il benvenuto il<br />

preside della scuola prof. Vece sottolineando l'interesse<br />

degli alunni per la mostra fotografica<br />

"Uomini & Cose" ospitata dalla Ugo Foscolo.<br />

Sergio Ferrario ha introdotto i lavori e Giusto<br />

Perretta, d irettore dell'Istituto comasco per la storia<br />

del Movimento di Liberazione ha parlato dei<br />

cento anni di attività della Lega delle Cooperative<br />

soffermandosi in particolare sulle esperienze del<br />

Comasco.<br />

Renato Brenna, responsabile della Lega Provinciale<br />

delle CooperatiVe, ha tracciato un quadro<br />

della situazione attuale e di quali sono le prospettive<br />

per il futuro.<br />

Sono seguiti gli interventi del presidente della<br />

Provincia Giovanni Orsenigo e del sindaco di<br />

Como Sergio Simone. Con Ia relazione di Rinaldo<br />

Ciocca presidente del Comitato regionale della<br />

Lega si concludeva l'incontro.

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