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quale futuro? - Il Tergicristallo

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alla<br />

ricerca<br />

di un<br />

motivo<br />

uNASCA hA DA PoCo<br />

TERMiNATo uN BREVE<br />

CiCLo Di iNCoNTRi<br />

SuLLA MoTiVAzioNE<br />

CoN i SEGRETARi<br />

PRoViNCiALi E<br />

REGioNALi. QuATTRo<br />

EDizioNi PER<br />

RACCoNTARE i PRiNCiPi<br />

GENERALi DELLA<br />

MoTiVAzioNE: CoSA<br />

SiA, DA DoVE DERiVi,<br />

CoME MANTENERLA<br />

SEMPRE ViVA, CoME<br />

TRASfERiRLA Ai<br />

PRoPRi CoLLEGhi<br />

Claudio Sorbo<br />

cosa spinse Cristoforo<br />

Colombo a lasciare il porto di Palos con<br />

tre caravelle (poco più grandi di un peschereccio<br />

odierno) per sfidare con la sola forza<br />

dei venti le distese sconosciute e minacciose<br />

dell’oceano? Cosa convinse Sir Edmund hillary,<br />

accompagnato dal portatore nepalese<br />

– indiano di etnia sherpa Tenzing Norgay<br />

a scalare l’Everest, la montagna più alta del<br />

mondo nel 1953? E dove trovarono il coraggio<br />

Jacques Piccard, assieme al tenente della<br />

Marina americana Donald Walsh, a bordo del<br />

batiscafo “Trieste” per immergersi nel 1960<br />

nelle profondità buie e paurose della fossa<br />

delle Marianne nell’oceano Pacifico fino a<br />

toccare il fondo a 10.916 metri sotto il livello<br />

del mare? fu un solo fattore: la motivazione.<br />

Tutto il mondo si è evoluto, si evolve e sempre<br />

si evolverà grazie alla motivazione, questa<br />

spinta inarrestabile e misteriosa che dà<br />

agli uomini la forza di raggiungere gli obiettivi<br />

più ambiziosi, di combattere le battaglie<br />

più difficili, di superare le avversità più aspre.<br />

La motivazione è dentro ciascuno di noi<br />

ma raramente ce ne accorgiamo: come una<br />

mano invisibile, essa ci fa alzare il mattino<br />

presto che è ancora buio, ci fa andare a lavorare<br />

con qualche linea di febbre, ci fa guidare<br />

con prudenza tra il nevischio verso un incontro<br />

importante. Per definire la motivazione<br />

basta una sola frase: “la spinta che ci fa fare<br />

volentieri cose sgradevoli”. infatti, per fare le<br />

cose che ci piacciono non abbiamo nessun<br />

bisogno di essere motivati; invece abbiamo<br />

bisogno di esserlo per andare a lavorare con<br />

38° di febbre, per guidare in mezzo alla neve<br />

e per alzarci la mattina alle 6 in pieno inverno.<br />

Naturalmente, la motivazione è particolarmente<br />

importante nel lavoro perché, essendo<br />

il nostro un mondo ferocemente competitivo,<br />

oggi hanno successo le Associazioni, le<br />

imprese, gli enti che danno luogo alla migliore<br />

prestazione attesa dal mercato: ebbene, la<br />

motivazione è la migliore assicurazione per la<br />

qualità del nostro lavoro. infatti, se ci piace<br />

fare una cosa ne facciamo tanta e la facciamo<br />

bene, mentre se non ci piace potremo anche<br />

farne tanta, ma la faremo male. La qualità del<br />

lavoro è legata alla propria motivazione, non<br />

a quel che si fa o, come sostiene qualcuno,<br />

a quanto si è pagati: nessuno lavora meglio<br />

se viene pagato di più. in un periodo difficile<br />

come questo, quindi, la prima arma di<br />

cui dobbiamo disporre è la motivazione. Ebbene,<br />

consapevole di questo aspetto, uNA-<br />

SCA ha appena terminato un breve ciclo di<br />

incontri sulla motivazione con i Segretari<br />

Provinciali e Regionali: sono state quattro<br />

edizioni di tre ore ciascuna svolte a Bologna,<br />

Milano, Roma e Napoli. in tali occasioni<br />

sono stati esposti ai partecipanti (complessivamente<br />

circa 200) i principi generali della<br />

motivazione: cosa sia, da dove derivi, come<br />

mantenerla sempre viva, come trasferirla ai<br />

propri colleghi. inoltre, sono state trattate<br />

le cause che la fanno affievolire e spegnere.<br />

Tutti argomenti particolarmente attuali in<br />

questi tempi in cui la flessione del mercato,<br />

la concorrenza, il panorama economico e<br />

politico sembrano alimentare più la sfiducia<br />

che l’entusiasmo. oggi i Segretari locali dispongono<br />

di qualche strumento in più per<br />

aiutare gli Associati a rimuovere dal loro animo<br />

i pensieri oscuri che vi si sono insediati<br />

e a far schiarire le nebbie che impediscono<br />

loro di vedere il <strong>futuro</strong>. Ebbene, accogliete i<br />

vostri Segretari locali con rinnovata e fiduciosa<br />

attenzione perché vi saranno utili più<br />

di sempre. Senza mai dimenticare, comunque,<br />

che, come diceva henry ford, “Se pensi<br />

di potercela fare, ce la fai. Se pensi di non<br />

potercela fare, non ce la fai”.<br />

20 21<br />

diamo<br />

Forma<br />

ad una<br />

visione<br />

comune<br />

Mi chiamo Daniele Mazzolo, “master coach e trainer” cita il<br />

mio biglietto da visita. il mio lavoro consiste nel trasferire i<br />

concetti di passione, responsabilità, volontà e impegno alle<br />

singole persone e ai team che vogliono raggiungere risultati<br />

importanti. Di recente ho conosciuto il mondo unasca e i<br />

suoi dirigenti territoriali; l’occasione<br />

è stata l’organizzazione<br />

di giornate formative<br />

DANiELE MAzzoLo<br />

è MASTER CoACh<br />

E LAVoRA PER<br />

LA iNTEMA SRL Di<br />

PoRDENoNE, STA<br />

CoLLABoRANDo<br />

ALLE GioRNATE<br />

foRMATiVE uNASCA<br />

E Ci SPiEGA CoSA<br />

SiGNifiChi AGiRE<br />

iN SiNERGiA.<br />

“PRiMo PASSo –<br />

DiCE - PuNTARE AL<br />

ViNCERE ASSiEME,<br />

oVVERo EViTARE<br />

LE LoGiChE DELLA<br />

PREVARiCAzioNE<br />

A fAVoRE Di<br />

uNA RECiPRoCA<br />

CoLLABoRAzioNE<br />

PER iL<br />

CoNSEGuiMENTo<br />

DEGLi oBiETTiVi Di<br />

CiASCuNo”<br />

sulle potenzialità del contributo<br />

dei singoli associati, sul<br />

valore del lavoro di gruppo e<br />

sui metodi per raggiungere<br />

la collaborazione di tutti gli<br />

attori in gioco. in un mondo<br />

che cambia velocemente,<br />

stare da soli può sembrare<br />

bello ma stare insieme offre<br />

opportunità di ordine<br />

diverso. uno studio condotto<br />

dai ricercatori della<br />

Carnegie Mellon university<br />

di Pittsburgh ha dimostrato<br />

che l’intelligenza collettiva<br />

di un gruppo supera quella<br />

dei suoi singoli componenti;<br />

il fattore determinante non<br />

è la coesione tra gli elementi<br />

ma la capacità di ascolto, la<br />

cooperazione e l’empatia di<br />

gruppo. Durante l’iniziativa<br />

di unasca è stata proposta<br />

e dimostrata l’opportunità di<br />

acquisire la consapevolezza<br />

che ognuno può gestire la<br />

competizione, il conflitto e<br />

le tensioni con altri soggetti<br />

in modo collaborativo, costruttivo e soprattutto proficuo,<br />

generando vantaggi per tutte le parti in gioco. Per un’associazione<br />

è importante partire dai valori fondanti, dal codice<br />

etico e deontologico, e lavorare sulla qualità: imparando ad<br />

apprezzare le differenze e sfruttando la condivisione come<br />

una risorsa e non come una minaccia è possibile aprirsi verso<br />

gli associati con un atteggiamento proficuo, utile per migliorare<br />

i servizi, capire le aspettative e per aprire un dialogo.<br />

A condizione che vi sia trasparenza, l’associazione potrà<br />

crescere attraverso una modalità di comunicazione che porterà<br />

ad ascoltare e a sinergizzare piuttosto che a difendere e<br />

a proteggere. Diamo forma ad una nuova visione comune…<br />

cogliamo l’opportunità che ci viene presentata e diventiamo<br />

attori protagonisti. un grosso in bocca al lupo a tutti!

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