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NORMATIVA
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MANOVRA CORRETTIVA PER L’ANNO 2004
Imprese, banche, assicurazioni e fondazioni: le principali novità
Con il D.L. n. 168/2004 sono
state adottate diverse misure
fiscali a carico delle imprese.
Tra le principali si riportano
di seguito le novità
più importanti per settore di
attività.
Base imponibile IRAP
delle banche
L’art. 2, comma 2, ha introdotto
alcune modifiche in
materia di determinazione
del valore della produzione
netta delle banche e delle altre
società finanziarie di cui
all’art. 1 del D.Lgs. n.
87/1992. Tale disposizione
non ha subito modifiche nell’iter
di conversione in legge
pertanto a partire dal periodo
d’imposta in corso al 12
luglio 2004 (2004, per i soggetti
con periodo d’imposta
coincidente con l’anno solare),
non concorrono più alla
determinazione della base
imponibile dei predetti soggetti:
· con segno positivo, le riprese
di valore su crediti verso
la clientela;
· con segno negativo, le
rettifiche di valore su crediti
alla clientela, comprese
quelle su crediti impliciti relativi
a operazioni di locazione
finanziaria, nonché gli accantonamenti
per rischi su
crediti, inclusi quelli per interessi
di mora.
L’acconto IRAP relativo al
periodo d’imposta in corso
al 12 luglio 2004 è determinato
tenendo già conto delle
nuove disposizioni. Se il
termine per il versamento
del primo o del secondo acconto
è già scaduto al 12 luglio
2004, il conguaglio è effettuato,
rispettivamente:
· in occasione del versamento
della seconda rata di
acconto;
· in occasione della corresponsione
del saldo IRAP.
Il D.L. 12 luglio 2004 n.
168, convertito con modifiche
dalla Legge 30 luglio
2004 n. 191 contiene rilevanti
novità in materia fiscale
con riferimento al settore
immobiliare. Con tale provvedimento
il Governo ha
Riduzione al 50%
dell’aliquota IRES per le
fondazioni bancarie
L’art. 2, comma 4, abroga
l’art. 12, comma 2, del D.Lgs.
n. 153/1999. Per effetto di tale
modifica, a partire dal periodo
d’imposta in corso al 12 luglio
2004 (2004, per i soggetti con
periodo d’imposta uguale all’anno
solare), le fondazioni
bancarie non potranno più
applicare il regime previsto
dall’art. 6 del DPR 601/1973,
consistente nella riduzione
del 50% dell’IRES dovuta.
In via transitoria, ai sensi
dell’art. 2, comma 5, del D.L.
n. 168/2004, l’acconto IRES
dovuto per il 2004 viene determinato
applicando un’aliquota
d’imposta pari al 25%
(contro quella “ordinaria” del
33%). Qualora il termine per il
versamento del primo o del
secondo acconto sia già scaduto
alla data di entrata in vigore
del provvedimento, il
conguaglio è effettuato, rispettivamente:
· in occasione del versamento
della seconda rata di
acconto;
· in occasione della corresponsione
del saldo.
Aumento dell’imposta
sostitutiva sulle riserve delle
imprese di assicurazione
Il D.L. n.168/2004 ha previsto
un maggior carico impositivo
per il settore delle
assicurazioni, attraverso
l’innalzamento allo 0,30%
dell’aliquota dell’imposta
sostitutiva sulle riserve matematiche
dei rami vita iscritte
nei bilanci delle imprese
assicurative. Tale misura dovrebbe
garantire, per il
2004, un maggior gettito superiore
ai 650 milioni di euro.
Aumento dell’imposta
di bollo
L’art. 1-bis, comma 10, ha
inoltre varato diversi interventi
urgenti per il contenimento
della spesa pubblica
e di innalzamento per alcune
misure di tassazione
a carico delle imprese di
assicurazione, banche, intermediari
finanziari e Fon-
apportato alcune novità al
DPR 26 ottobre 1972 n. 642,
concernente la disciplina
dell’imposta di bollo. Tra le
principali modifiche introdotte,
si evidenzia:
· la possibilità di pagare
l’imposta di bollo tramite intermediari
convenzionati
con l’Agenzia delle Entrate;
· l’aumento da 10,33 euro
a 11 euro per le marche da
bollo;
· l’aumento da 165,27 euro
a 176 euro per l’imposta di
bollo dovuta sugli atti relativi
a diritti immobiliari sottoposti
a registrazione con procedure
telematiche;
· la modifica dell’importo
dell’imposta fissa di bollo
dovuta su domande o denunce
inviate telematicamente
o presentate al Registro
delle Imprese su supporto
informatico; in particolare,
l’importo da versare varia
a seconda che le domande
siano presentate da:
– ditte individuali (32 euro);
– società di persone (45 euro);
– società di capitali (50 euro).
Pagamento tramite
intermediari convenzionati
L’imposta di bollo, sulla
base di quanto previsto dall’art.
3, comma 3-bis, del
DPR n. 642/1972 (così come
modificato dall’art. 1-bis,
comma 10, del DL n.
168/2004), potrà essere corrisposta
anche mediante intermediari
convenzionati
con l’Agenzia delle Entrate.
Questi dovranno rilasciare,
con modalità telematiche,
un apposito contrassegno
sostitutivo delle marche da
bollo; le modalità di utilizzo
di tale contrassegno e le caratteristiche
del sistema informatico
per il collegamento
telematico dovranno essere
definite con apposito
Interventi per il settore immobiliare
dazioni bancarie.
La citata normativa costituisce
parte integrante della
Manovra Correttiva per il
2004, finalizzata a reperire
risorse per 5,5 miliardi di
euro attraverso tagli di spesa
e maggiori entrate fisca-
provvedimento del direttore
dell’Agenzia delle Entrate. Il
pagamento con modalità telematiche
potrà essere eseguito
presso tabaccai, ufficiali
giudiziari ed altri distributori
già autorizzati, al 30
giugno 2004, alla vendita di
valori bollati, a condizione
che essi abbiano stipulato
un’apposita convenzione in
cui si precisano:
· le modalità di riscossione
e di riversamento delle
somme introitate;
· le penalità per l’inosservanza
degli obblighi derivanti
dalla corretta applicazione
della convenzione.
Le novità in materia di imposta
di bollo trovano applicazione
a partire dal 1° agosto
2004 (data di entrata in
vigore della Legge n.
191/2004, di conversione
del D.L. n. 168/2004).
“Bonus occupazione”
L’art. 1 del citato D.L. prevede
tagli ai contributi pubblici
alle imprese (riduzione
del Fondo per le aree sottoutilizzate)
e anche per le attribuzioni
di maggiori crediti
d’imposta per gli incrementi
occupazionali effettuati negli
ambiti territoriali previsti
dall’art.7, comma 10 della
legge n.388/2000. Complessivamente
sono previste
riduzioni di spesa superiori
ai 1.000 milioni di Euro
per l’esercizio 2004.
Interventi correttivi
di finanza pubblica
Particolari disposizioni
sono previste inoltre per la riduzione
di alcune voci di
spesa corrente di tutte le
Pubbliche Amministrazioni
e nuovi criteri per la razionalizzazione
dei costi derivanti
dall’attività di formazione
dei pubblici dipendenti.
Antonio Biasi
li. Per quanto riguarda queste
ultime, il prelievo si è accentrato
principalmente
nel settore immobiliare, con
interventi sulle imposte di
registro, ipotecarie e catastali.
In estrema sintesi si
descrivono di seguito le

principali modifiche apportate.
Aumento dei moltiplicatori
delle rendite catastali
L’art. 1-bis, comma 7,
(inserito nella fase di conversione
in legge), stabilisce
che, per i beni immobili
diversi dalla “prima casa
di abitazione”, ai soli fini
delle imposte di registro,
ipotecarie e catastali, i moltiplicatori
delle rendite catastali
(ex art. 52, comma
5, del DPR 131/1986) sono
rivalutati del 20%, invece
dell’aumento del 10% previsto
dall’art. 2, comma 63,
della Legge n. 350/2003
(Finanziaria 2004). L’aumento
dei coefficienti di rivalutazione,
nella misura
del 20%, trova applicazione
esclusivamente:
· ai soli fini delle imposte di
registro, ipotecarie e catastali
e non ai fini dell’Imposta
Comunale sugli Immobili
(ICI);
· per gli immobili diversi
dalla “prima casa di abitazione”.
I nuovi moltiplicatori delle
rendite catastali devono essere
utilizzati a partire dal
1° agosto 2004 (data di entrata
in vigore della legge di
conversione). In particolare,
gli stessi risultano applicabili
agli atti pubblici formati,
agli atti giudiziari pubblicati,
alle scritture private
autenticate e a quelle non
autenticate presentate per
la registrazione, alle successioni
che si sono aperte
ed alle donazioni effettuate
a decorrere da tale data.
L’aumento del 20% dei moltiplicatori,
introdotto dal
D.L. n. 168/2004, non dev’essere
adottato per la valutazione
automatica dei
fabbricati per i quali sussistono
i requisiti della “prima
casa”. Per tali beni, infatti,
trova applicazione l’art. 2,
comma 63, della Legge n.
350/2003, secondo il quale,
a decorrere dal 1° gennaio
2004, i moltiplicatori previsti
dall’art. 52, comma 5, del
DPR 131/1986 sono aumentati,
ai soli fini delle imposte
di registro, ipotecarie
e catastali, nella misura del
10%.
Per effetto dei citati artt.
2, comma 63, della Legge
n. 350/2003 e 1-bis, comma
7, del D.L. n. 168/2004, i
moltiplicatori stabiliti dal
D.M. 14 dicembre 1991, da
applicare alla rendita catastale
o al reddito dominicale
già rivalutati (del 5% per i
fabbricati e del 25% per i
terreni, ai sensi dell’art. 3
della Legge n. 662/1996),
vengono modificati come
indicato nell’apposito riquadro
a fianco.
Proroga del condono
edilizio
Per effetto dell’art. 5 sono
stati prorogati i termini di
adesione e di versamento
delle somme dovute per il
condono edilizio (art. 32 del
DL n. 269/2003, convertito
dalla Legge n. 326/2003).
In particolare, in esecuzione
della sentenza 28 giugno
2004 n. 196 della Corte
Costituzionale in materia
di definizione degli illeciti
edilizi, i nuovi termini sono i
seguenti:
· tra l’11 novembre ed il 10
dicembre 2004 ( termine
precedente 31 luglio
2004), per la presentazione
al Comune dell’i-
stanza di sanatoria e per
il versamento della prima
rata delle somme dovute
a titolo di oblazione e di
anticipazione degli oneri
di concessione;
· tra l’11 novembre ed il 10
dicembre 2004 (termine
precedente 31 luglio
2004), in caso di abusi effettuati
su aree appartenenti
al Demanio o al patrimonio
dello Stato per la
presentazione all’Agenzia
del Demanio della domanda
per l’acquisto
dell’area occupata dall’opera
abusiva, se appartenente
al patrimonio
disponibile o per il riconoscimento
del diritto a
mantenerla sul suolo appartenente
al demanio o
al patrimonio indisponibile
dello Stato;
· 20 dicembre 2004 (termine
precedente 30 settembre
2004), per il versamento
della seconda
rata delle somme dovute
a titolo di oblazione e di
anticipazione degli oneri
di concessione;
· 30 dicembre 2004 (termine
precedente 30 novembre
2004), per il versamento
della terza e ultima
rata delle somme
dovute a titolo di oblazione
e di anticipazione degli
oneri di concessione;
· 30 aprile 2005 (termine
precedente 30 settembre
2004), per l’integrazione
della domanda di
condono con la copia
della denuncia in catasto
dell’immobile, della documentazione
relativa all’attribuzione
della rendita
catastale e del relativo
frazionamento;
· 30 giugno 2005 (termine
precedente 30 settembre
2004), per l’integrazione
della domanda di
condono con la denuncia
ai fini ICI e, ove dovuta,
ai fini della tassa per
lo smaltimento dei rifiuti
Tabella n. 1 - Nuovi moltiplicatori ai fini delle imposte di registro, ipotecaria e catastale
Immobile (categoria catastale) Moltiplicatore dal 1/1/2004
solidi urbani (TARSU) e
della tassa per l’occupazione
del suolo pubblico
(TOSAP).
Se entro il 12 novembre
2004 le Regioni non emaneranno
apposite leggi sul
condono edilizio, la normativa
applicabile sarà quella
dettata dall’art. 32 del D.L.
n. 269/2003. Il suddetto termine
finale vale anche per
l’emanazione delle leggi regionali
aventi ad oggetto la
definizione del procedimento
amministrativo relativo
al rilascio del titolo abitativo
edilizio e l’incremento
dell’oblazione fino al
massimo del 10%.
Aumento dell’imposta
sostitutiva sui mutui
finalizzati all’acquisto
di immobili
Per effetto dell’art. 1-bis,
comma 6, viene aumentata
dallo 0,25% al 2% l’aliquota
dell’imposta sostitutiva sulle
operazioni di credito a medio
e lungo termine, di cui all’art.
18 del DPR n. 601/1973.
Come evidenziato in dot-
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trina, un’interpretazione letterale
della disposizione
porterebbe ad applicare l’aliquota
del 2% a tutti i mutui
diversi da quelli per l’acquisto
della “prima casa”, come
per esempio quelli contratti
dalle imprese, che in
nessun caso possono avvalersi
della suddetta agevolazione,
e dai privati con finalità
diverse da quella di finanziare
l’acquisto della “prima
casa”. Tale aumento avrebbe
invece dovuto riguardare
i soli finanziamenti relativi alle
“seconde o ulteriori case
di abitazione di soggetti privati”
ed allora il Governo è
nuovamente intervenuto in
via normativa, fornendo
un’interpretazione autentica
tesa a definirne l’ambito di
applicazione. Il tal senso, il
D.L. n. 220/2004 ha precisato
che l’imposta sostitutiva
del 2% si applica ai soli fi-
Moltiplicatore dalla data di entrata
in vigore della legge di
conversione
Terreni (1) 82,5 90
Fabbricati gruppo D (2) 55 60
Fabbricati A/10 (2) 55 60
Fabbricati gruppo E (3) 37,440,8
Fabbricati C/1 (3) 37,440,8
Fabbricati B e C (diversi da C/1) (4) 110 120
Fabbricati A «prima casa» (4) 110 110
Fabbricati A non «prima casa» (diversi da
A/10) (4)
110 120
(1) 75 ai fini ICI - (2) 50 ai fini ICI - (3) 34 ai fini ICI - (4) 100 ai fini ICI
nanziamenti erogati per l’acquisto,
la costruzione o la ristrutturazione
di immobili ad
uso abitativo (e relative pertinenze),
diversi dalla “prima
casa”. In altri termini,
vengono ad essere gravati
dalla maggiore aliquota i soli
mutui di durata superiore ai
18 mesi relativi agli immobili
ad uso abitativo (cioè classificati
o classificabili nel
gruppo catastale A, con
esclusione della categoria
A/10) diversi dalla “prima
casa”, a condizione che:
– gli stessi siano stati concessi
da istituti bancari;
– l’atto relativo al finanziamento
si sia formato sul
territorio italiano.
L’aumento dell’aliquota
dell’imposta sostitutiva si
applica ai finanziamenti erogati
in base a contratti conclusi
a partire dal 1° agosto
2004 (data di entrata in vigore
della Legge n. 191/2004,
di conversione del D.L. n.
168/2004).
Antonio Biasi
NORMATIVA

NORMATIVA
38
AFFILIAZIONE COMMERCIALE
Mettersi in proprio con il franchising: una formula di successo per aspiranti imprenditori.
Nel n. 7 (dicembre 2003)
di questa pubblicazione ho
scritto un articolo dal titolo
“Affiliati: istruzioni per l’uso”
che si collocava in una situazione
economica di fatto
esistente ma non giuridicamente
normata. In quella situazione
gli operatori interessati
si muovevano in base
a prassi, giurisprudenza
e letteratura consolidata.
Nella Gazzetta Ufficiale
n. 120 del 24 maggio 2004
è stata pubblicata la legge
“Norme per la disciplina
dell’affiliazione commerciale”.
Il collega Andrea Manganello
ha pubblicato, in
proposito, un articolo di
commento dal titolo “La
nuova disciplina del franchising”
(in questo numero,
pag. 44) a cui rinvio. Pertanto,
quella situazione di incertezza
descritta nell’articolo
citato in premessa è
venuta meno. Attualmente
sia per l’affiliante (franchisor)
che per l’affiliato (franchisee)
esiste un preciso e
determinato quadro normativo.
Rimangono, però, le regole
relative ai singoli settori
economici.
Nell’articolo pubblicato a
dicembre 2003 ho presentato
come esempio l’apertura
di un’enoteca, che deve
essere in regola con la
Le difficoltà economiche
attuali vissute da parte dei
consumatori e degli imprenditori
sono evidenti e
percepite, forse, in maniera
eccessivamente drammatica
tali da produrre un quadro
pessimistico dal quale
si potrà uscire solo con
qualche sforzo.
Con questa premessa, si
vuole suggerire una ipotesi
economica che possa aiutare
sia i consumatori sia gli
imprenditori a superare le
citate difficoltà, o a gestirle
con minor affanno, con l’indirizzo,
il controllo e la vigilanza
(problema di notevole
complessità sia dal profilo
amministrativo sia dal
profilo della tutela della concorrenza
e del mercato rispetto
anche ai consumatori)
da parte della Pubblica
Amministrazione.
normativa del commercio di
generi alimentari (D.Lgs
114/1998 più le leggi regionali
di applicazione e i relativi
regolamenti comunali);
e l’apertura di un’agenzia
di mediazione, che deve
essere in regola con la normativa
che disciplina l’attività
in argomento (L. n.
39/1989). Faccio altri esempi
con l’obiettivo di suggerire
delle opportunità proprie
del contratto di affiliazione
commerciale (sia da parte
dell’affiliante sia da parte
dell’affiliato; dell’affiliante -
tra l’altro - per sviluppare la
propria impresa senza aumentare
la dimensione ma
“delegando” altre imprese;
dell’affiliato – principalmente
- per poter “partire” come
impresa già a buon punto
senza ripetere un sentiero
già percorso e offerto – con
corrispettivo – dall’affiliante).
Il primo esempio è quello
relativo ai centri benessere.
Questi centri si stanno
sviluppando con crescenti
velocità in relazione alla domanda,
sia femminile sia
maschile, di star bene non
solo dal punto di vista del
relax e della quiete, ma anche
per ottenere i trattamenti
più appropriati per recuperare
la forma fisica. Per
far ciò questi centri offrono
ogni tipo di ginnastica,
massaggi di vario genere –
estetici, terapeutici nelle loro
svariate articolazioni:
sportive traumatologiche e
riabilitative - percorsi idroterapici,
trattamenti shiatsu,
piscina, solarium, sauna ed
estetica in generale. In questi
centri, spesso, c’è un angolo
(corner) per la vendita
di bevande e prodotti alimentari
orientati allo “star
bene” e per la somministrazione
di alimenti e bevande
non alcoliche.
In relazione a quanto precede
l’affiliato, oltre a stipulare
un regolare contratto di
affiliazione con l’affiliante -
ora disciplinato dalla citata
legge n. 120/2004 - dovrà
organizzarsi con personale
specializzato quale un direttore
sanitario per la parte
terapeutica, un estetista
qualificato ad esercitare
l’attività come imprenditore
che assume la direzione
tecnica - per l’attività di
estetista con riferimento all’abilità
manuale ed alla capacità
di utilizzare delicate
apparecchiature elettromeccaniche
per l’uso estetico
- istruttori diplomati Isef
o laureati in scienze motorie
per la ginnastica e personale
idoneo alla vendita ed
VENDITE SOTTOCOSTO
Questa ipotesi è individuata
nelle vendite sottocosto,
se viste dagli imprenditori,
e nell’emergenza prezzo
tra i consumatori.
La normativa in proposito
esiste ma non è di facile applicazione
in relazione al
concetto di costo nel quadro
della singola azienda o
della rete di aziende facenti
capo ad un’azienda madre,
di impresa o gruppi di
impresa interessati, di relazioni
geografiche con il territorio
e rispetto alla libera
concorrenza e trasparenza
dei mercati e alla tutela dei
consumatori. Esiste, naturalmente,
anche una vasta
letteratura in proposito.
La normativa è da individuare
nel D.lgs n. 114 del
1998 sulla riforma del commercio
all’art. 15 “Vendite
straordinarie” in cui sono di-
sciplinate le conosciute
vendite di liquidazione, le
vendite di fine stagione (saldi)
e le vendite promozionali.
Ritengo utile riportare
esattamente il contenuto
dei punti 7-8-9 del citato art.
15 per dare concretezza e
precisione al tema in considerazione
del fatto che i saldi
estivi hanno avuto una
inedita popolarità.
7. Per vendita sottocosto si
intende la vendita al
pubblico di più prodotti
effettuata ad un prezzo
inferiore a quello risultante
dalle fatture di acquisto
maggiorato dell’imposta
sul valore aggiunto
e di ogni altra imposta
o tassa connessa
alla natura del prodotto e
diminuito degli eventua-
alla somministrazione di
bevande non alcoliche. Tutto
ciò si concretizza con attenti
rapporti con l’Amministrazione
comunale e con
le Aziende Sanitarie locali,
in termini di provvedimenti
autorizzativi, nel quadro più
ampio e più generale, del rispetto
delle corrette regole
del mercato e della leale
concorrenza.
Un secondo esempio riguarda
la gestione di centri
per la cura dell’infanzia e asili
nidi che possono essere di
tipo tradizionale, familiare,
aziendale o interaziendale.
In questo caso, attualmente,
non ci sono prescrizioni di tipo
normativo analoghe a
quelle dei centri benessere.
Esistono delle indicazioni di
tipo urbanistico date dal Comune
in relazione alla tipologia
dei locali che sono utilizzati
dai bambini.
Altri esempi, a titolo
esemplificativo, riguardano
i settori dei calzifici, dei mutui,
dei supermercati (anche
biologici), degli oggetti
usati, degli impianti per la
purificazione dell’acqua
per uso alimentare, dell’arredamento
della casa (porcellana,
cristalleria, casalinghi
e liste di nozze) e delle
librerie.
Renato Gattolin
li sconti o contribuzioni
riconducibili al prodotto
medesimo purché documentati.
8. Ai fini della disciplina delle
vendite sottocosto il
Governo si avvale della
facoltà prevista dall’articolo
20, comma 11, della
legge 15 marzo 1997,
n. 59. Per gli aspetti sanzionatori,
fermo restando
quanto disposto dalla
legge 10 ottobre 1990, n.
287, si applicano le disposizioni
di cui all’articolo
22, commi 2 e 3.
9. Il Ministero dell’industria,
del commercio e dell’artigianato
promuove la
sottoscrizione di codici
di autoregolamentazione
delle vendite di cui al
comma 7 tra le organizzazioni
rappresentative

delle imprese produttrici
e distributive.
Sulla scorta dei punti 8 e
9 è stato pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale n. 134 del
12 giugno 2001 il DPR n.
218 del 6 aprile 2001 “Regolamento
recante disciplina
delle vendite sottocosto,
a norma dell’articolo 15,
comma 8, del Decreto Legislativo
31 marzo 1998, n.
114”. Questo regolamento
è entrato in vigore a decorrere
dal centoventesimo
giorno dalla data della sua
pubblicazione.
Il DPR n. 218 regola in maniera
dettagliata la vendita
in argomento e ritengo solo
di citarlo in quanto è già stato
commentato da vari autori
e varie riviste essendo entrato
in vigore nel dicembre
del 2001.
Sottolineo soltanto il fatto
che, della complessità della
materia e degli interessi
confliggenti tra loro, è stato
“certificato” nelle premesse
del più volte citato DPR
n. 218 e che recitano:
“Visto l’articolo 15, comma
9, del predetto decreto il
Nel Bollettino Ufficiale
della Regione Veneto n. 81
del 17.8.2004, è stata pubblicata
la Legge Regionale
n. 15 del 13 agosto 2004
“Norme di programmazione
per l’insediamento di attività
commerciali nel Veneto”.
La legge in argomento
è entrata in vigore sin dal
18.8.2004 ed è composta
da 43 articoli. In questo
scritto verranno individuati
– in maniera sintetica – gli
argomenti principali con riserva
di pubblicare successivamente
altri articoli con
singole specificità.
E’ necessario premettere
che questa legge è “figlia”
della riforma del Titolo V della
Costituzione – legge costituzionale
n. 3 del 18 ottobre
2001 – che affida alle Regioni
la nuova competenza
esclusiva in materia di commercio;
mentre la precedente
legge regionale nel commercio
n. 37 del 9 agosto
1999 “Norme di programmazione
per l’insediamento
di attività commerciali nel
Veneto” era nata come provvedimento
legislativo “esecutivo
e di attuazione” del
D.lgs n. 114 del 1998, conosciuto
come Decreto Bersani,
relativo alla riforma del
commercio risalente alla
quale prevede che il Ministero
dell’industria, del
commercio e dell’artigianato
promuova la sottoscrizione
di codici di autoregolamentazione
delle vendite
sottocosto tra le organizzazioni
rappresentative delle
imprese produttrici e distributive;
considerato che i diversi
incontri promossi dal
Ministero dell’industria, del
commercio e dell’artigianato
tra le parti interessate non
hanno consentito di pervenire
alla definizione dei codici
di autoregolamentazione
di cui sopra.”
Nonostante queste ultime
difficoltà il Governo ha
comunque ritenuto di pubblicare
il DPR in argomento.
Tali complessità e interessi
confliggenti sembrano
tuttora vigenti.
Infine la terza fonte normativa
che disciplina la materia
è da ricondurre a delle
delibere della Giunta Regionale
del Veneto, nel quadro
del citato art. 15 del
D.lgs n. 114/1198.
Per vendite straordinarie
si intendono le vendite di li-
Legge n. 426 del 1971.
E’ altresì necessario, per
comprendere al meglio i
contenuti della legge regionale
n. 15, sottolineare lo
strettissimo rapporto tra la
normativa tipicamente
commerciale e quella urbanistica
in relazione ai principi
della correlazione e contestualizzazione
dei provvedimenti
commerciali (Denuncia
di inizio attività e autorizzazioni
commerciali) rispetto
ai titoli edilizi.
Unitamente alla Regione,
il secondo attore istituzionale,
secondo solo in termini
aritmetici non certo di rilevanza
giuridica, è il Comune
al quale è affidata la gestione
“quotidiana” del settore. Il
Comune dovrà modificare gli
strumenti urbanistico-commerciali
e crearne di nuovi .
Al Comune è altresì confermato
il delicato compito della
vigilanza con maggiori e
gravose responsabilità.
La legge regionale in argomento
individua all’art. 7
i limiti dimensionali riferiti alla
superficie di vendita su
tutto il territorio regionale e i
settori merceologici.
La superficie è così articolata:
“nei comuni con popolazione
inferioreai 10.000 abi-
quidazione, le vendite di fine
stagione e le vendite promozionali
nelle quali l’esercente
dettagliante offre
condizioni favorevoli, reali
ed effettive, di acquisto dei
propri prodotti.
La Regione ha stabilito,
termini, modalità e tempistica
di svolgimento della
stessa (DGR n. 2337 del
6.7.1999 e DGR n. 3167 del
26.11.2001)
Le vendite di liquidazione
si concretizzano in caso
di cessazione dell’attività
commerciale; per cessione/affitto
dell’azienda; per
trasferimento dell’azienda;
per trasformazione o rinnovo
dei locali.
Le vendite di fine stagione
riguardano i prodotti di
carattere stagionale o di
moda, suscettibili di notevole
deprezzamento se non
vengono venduti entro un
certo periodo di tempo.
Queste vendite si possono
svolgere all’interno di periodi
prestabiliti come segue:
- vendite di fine stagione
invernali: dal 7 gennaio al
28 febbraio;
tanti:
- esercizi di vicinato superficie
non superiore a 150
mq.
- medie strutture superficie
oltre 150 mq. e non
sup. a 1.500 mq.
- grandi strutture superficie
oltre 1.500 mq. e non
sup. a 15.000 mq.
nei comuni con popolazione
superiore ai 10.000
abitanti:
- esercizi di vicinato superficie
non superiore a 250
mq.
- medie strutture superficie
oltre 250 mq e non
sup. a 2.500 mq.
- grandi strutture superficie
oltre 2.500 mq e non
sup. a 15.000mq.
I settori merceologici,
(con la precedente L.R. n.
37 erano alimentari e non)
sono:
a) alimentare;
b) non alimentare generico;
c) non alimentare a grande
fabbisogno di superficie;
d) misto.
Per settore alimentare si
intende il settore comprensivo
di tutti i prodotti alimen-
39
- vendite di fine stagione
estive: dal 15 luglio al 31
agosto.
Con le vendite promozionali
l’operatore commerciale
pubblicizza la vendita di
uno o più o tutti il prodotti
della gamma merceologica
sul mercato, applicando
sconti e ribassi nel prezzo
ordinario di vendita.
Caratteristica comune a
tutti e tre i tipi di vendita è di
effettuare una preventiva comunicazione
al Comune che
ha anche la vigilanza. Per le
comunicazioni i Comuni
hanno predisposto una apposita
ed esauriente modulistica,
compilando la quale
(ed allegando i documenti
richiesti) si riesce a soddisfare
la normativa regionale.
Sulla merce è obbligatorio il
cartellino che indica il vecchio
prezzo, quello nuovo ed
il valore percentuale dello
sconto applicato. Inoltre la
merce “ vecchia” offerta in
saldo deve essere separata
dalla nuova.
Renato Gattolin
RIFORMA DELLA LEGGE REGIONALE SUL COMMERCIO
tari nonché dei prodotti per
la pulizia e l’igiene della persona
e della casa, esclusi
gli articoli di profumeria. Il
settore non alimentare generico
comprende tutti i
prodotti non alimentari, ad
eccezione del non alimentare
a grande fabbisogno di
superficie che comprende
la vendita esclusiva dei prodotti
appartenenti alle seguenti
categorie merceologiche:
mobili, autoveicoli,
motoveicoli, legnami, materiali
edili, nautica. Infine per
settore misto si intende il
settore comprensivo dei
prodotti alimentari e non alimentari.
Gli operatori che volessero
esercitare l’attività relativa
al settore alimentare dovranno
dimostrare il possesso
dei requisiti morali di
cui all’art. 5 del D.lgs n. 114
e almeno uno dei seguenti
requisiti professionali che
attualmente sono:
a) avere frequentato con
esito positivo un corso
professionale per il commercio
relativo al settore
merceologico alimentare,
istituito o riconosciuto
dalla Regione o dalle
Province autonome di
Trento e di Bolzano;
b) avere esercitato in pro-
NORMATIVA

NORMATIVA
40
prio, per almeno due anni
nell’ultimo quinquennio,
l’attività di vendita all’ingrosso
o al dettaglio
di prodotti alimentari, o
avere prestato la propria
opera, per almeno due
anni nell’ultimo quinquennio
presso imprese
esercenti l’attività nel
settore alimentare, in
qualità di dipendente
qualificato addetto alla
vendita o all’amministrazione
o, se trattasi di coniuge
o parente o affine,
entro il terzo grado dell’imprenditore,
in qualità
di coadiutore familiare,
comprovata dalla iscrizione
all’INPS;
c) essere stato iscritto nell’ultimo
quinquennio al
registro esercenti il commercio
di cui alla legge
11 giugno 1971, n. 426,
per uno dei gruppi merceologici
individuati dalle
lettere a), b) e c) dell’articolo
12, comma 2,
del decreto ministeriale
4 agosto 1988, n. 375.
Quest’ultimo requisito,
pertanto, è venuto a decadere
come efficacia il 24
aprile 2004, scadenza del
quinquennio indicato in
premessa del punto C; concludendo
rimangono vigenti
i soli requisiti di cui ai
punti a), b).
L’art. 8 “Programmazione
della rete distributiva” fornisce
definizioni di accadimenti
economici tipici del
settore commercio ed esplicita
un divieto che risale al
D.Lgs. n 144/1998 e alla L.
n. 426/1971:
“E’ vietato l’esercizio congiunto
nello stesso locale
dell’attività di vendita all’ingrosso
e al dettaglio, fatta
eccezione per i seguenti
prodotti:
a) macchine, attrezzature e
articoli tecnici per l’agricoltura,
l’industria, il commercio
e l’artigianato;
b) materiale elettrico;
c) colori e vernici, carte da
parati;
d) ferramenta ed utensileria;
e) articoli per impianti idraulici,
a gas ed igienici;
f) articoli per riscaldamento;
g) strumenti scientifici e di
misura;
h) macchine per ufficio;
i) auto-moto-cicli e relativi
accessori e parti di ricambio;
j) combustibili;
k) materiali per l’edilizia;
l) legnami.
L’art. 9 definisce il Centro
Commerciale come una
media o grande struttura di
vendita provvista di spazi di
servizio o infrastrutture comuni
gestiti unitariamente,
costituita da almeno due
esercizi commerciali inseriti
in una struttura unitaria o
articolati in più edifici.
L’art. 10 definisce il concetto
di Parco Commerciale.
Questo istituto commerciale
non era previsto dalla
normativa precedente ma in
realtà utilizzato nel senso di
localizzare di fatto dei negozi
di medie dimensioni, vicini
tra loro, con qualche eventuale
servizio in comune,
creando di fatto quello che
era un Centro Commerciale.
Il centro commerciale ricadeva
e ricade nella programmazione
regionale
con severe regole di apertura
e gestione. Il parco era
una iniziativa più o meno
spontanea che non osservava
regole precise ma poteva
creare della confusione
nel mercato e nella concorrenza
rispetto ai consumatori
e sviluppare un marketing
territoriale tra i Comuni,
deleterio per gli equilibri
tra Comuni e Associazioni
di Categoria, Associazioni
dei Consumatori e sindacati
dei lavoratori, con ricadute
qualche volta in termini
di ricorsi alla magistratura
sia ordinaria che amministrativa.
Quindi bene ha
fatto la Regione a disciplinare
questo istituto definendo
i parchi commerciali come
“aggregazioni di almeno
tre esercizi commerciali
quando la somma delle loro
superfici di vendita superi il
limite dimensionale massimo
di cui all’articolo 7, comma
1, lettera b) – sono le medie
strutture, situate in uno
spazio unitario ed omogeneo
ancorché attraversato
da viabilità pubblica, con
infrastrutture di parcheggio
ed edifici anche distinti, ma
comunque collegati alla rete
viaria pubblica mediante
più accessi diretti ovvero
accessi sui quali confluisce
l’intero traffico generato da
tutto il complesso.
Infine la Regione ha, altresì
disciplinato l’evento
degli “Outlet” all’art. 12.
Questa nuova formula commerciale
è stata commentata
dal sottoscritto nel N. 2
del 2003 di questa pubblicazione.
Il commento era
basato sulla conoscenza di
dati di fatto collegati alla
normativa allora vigente.
Ora dai dati di fatto si passa
ad una definizione giuridico-economica
nei confronti
della quale gli operatori e le
Amministrazioni Comunali
dovranno conformarsi.
La definizione, pertanto,
è: “gli outlet sono forme di
vendita di prodotti non alimentari
che consentono alle
aziende produttive, in locali
diversi dal luogo di produzione,
di mettere e rimettere
in circolo esclusivamente
l’invenduto, la produzione
in eccesso, la fine serie.
Sono costituiti prevalentemente
da esercizi di vicinato
che presentano un’immagine
unitaria. Quando la
somma delle superfici di
vendita superi i limiti dimensionali
massimi di cui all’articolo
7, comma 1, lettere a)
esercizi di vicinato e b) medie
strutture, vanno rispettate
le procedure previste
per i centri
commerciali di
cui all’articolo
9 e per i parchi
commerciali di
cui all’articolo
10; gli outlet
devono avere
una distanza
fra loro, in linea
d’aria, non inferiore
a cento
chilometri.
L’art. 13
“Esercizi di vicinato”
è innovativo
rispetto
alla L.R. n.
37/1999. Quest’ultimo
infatti,
indicava nella
“comunicazione”
il provvedimento
da effettuare
da parte
dell’operatore
nei confronti
del Comune.
Tale comunicazionepermetteva
di iniziare - in caso
di nuovo negozio – dopo 30
giorni dal deposito in Comune
della comunicazione
in parola. L’art. 13 individua
nella Denuncia di inizio attività
(D.I.A.) l’istituto giuridico
per aprire un nuovo negozio.
Questa DIA permette
di iniziare l’attività subito
dopo la presentazione in
Comune senza attendere i
30 giorni. Le DIA sostituiscono
il provvedimento autorizzativo
rilasciato dal Comune;
il titolare dichiara di
avere i requisiti e presupposti
per l’esercizio dell’attività
commerciale, lasciando
al Comune il compito del
controllo. Inoltre gli esercizi
di vicinato possono essere
insediati nell’intero territorio
comunale, nel rispetto della
normativa urbanistica del
piano regolatore vigente a
di quelle igienico – sanitarie.
Gli artt. 14 e 15 disciplinano
rispettivamente le me-
die e le grandi strutture di
vendita. In questa sede mi
preme sottolineare l’aspetto
della programmazione
comunale e regionale. Ciò
significa che gli operatori
devono osservare tale programmazione
ed essere
soggetti alle autorizzazioni
amministrative a differenza
di quelle che operano gli
esercizi di vicinato che sono
stati liberalizzati e sono
soggetti alla sola DIA.
Per quanto riguarda gli
orari, la L.R. n. 15 è molto
più severa della precedente
n. 37/1999.
La L. n. 37 indicava solo
una sanzione pecuniaria, la
n. 15 indica anche la chiu-
sura dell’esercizio; infatti
l’art. 13 recita “…in caso di
violazione degli obblighi di
chiusura domenicale o festiva,
i comuni applicano la
sanzione pecuniaria da un
minimo di euro 500,00 ad un
massimo di euro 3.000,00.
Dalla seconda violazione
i comuni sono tenuti ad imporre
la chiusura dell’esercizio
per un periodo compreso
tra un minimo di 7
giorni fino ad un massimo di
15 giorni.”
Infine, ma solo per chiudere
l’articolo, perché altre
disposizioni meriterebbero
un pur breve commento, ricordo
che la più volte citata
L.R. n. 15, affida alla Giunta
Regionale l’approvazione
della modulistica da utilizzare
per aprire, trasferire,
ampliare e chiudere i negozi
di vicinato, le medie e le
grandi strutture di vendita.
Renato Gattolin

Con il d.lgs. 21 maggio
2004 n. 172, è stata attuata
la direttiva comunitaria
2001/95/CE, relativa alla sicurezza
generale dei prodotti,
che obbliga tutti i produttori
di beni destinati ai
consumatori finali ad immettere
sul mercato esclusivamente
prodotti sicuri.
La nuova normativa generale
sulla sicurezza dei
prodotti (che sostituisce il
d.lgs. 115/95) non introduce
significative novità rispetto
al passato e si applica
quando mancano disposizioni
specifiche settoriali
aventi come obiettivo la sicurezza
dei prodotti (come
nel caso dei giocattoli, dei
prodotti elettrici, dei prodotti
tessili ed alimentari, dei
cosmetici, etc.), tranne che
per gli aspetti e i rischi non
contemplati da tali disposizioni.
Vediamo in dettaglio le finalità
del decreto, le definizioni
in esso contenute, gli
obblighi previsti a carico
degli operatori economici, il
sistema dei controlli.
Lo scopo della normativa
sulla sicurezza generale
dei prodotti
Lo scopo della normativa
è quello di garantire che i
prodotti immessi sul mercato
non presentino rischi per
la salute e la sicurezza del
consumatore.
Come già detto per molti
prodotti esistono normative
specifiche che perseguono
l’obiettivo della sicurezza,
basti pensare al
materiale elettrico, ai dispositivi
di protezione individuale
(quali gli occhiali
da sole), ai prodotti in
grado di generare o di
subire disturbi elettromagnetici.
Laddove non esistono disposizioni
ad hoc, interviene
la normativa di carattere
generale che copre tutti i
prodotti e le lacune delle
norme settoriali.
Da precisare che la normativa
generale detta a carico
di fabbricanti, importatori
e distributori l’obbligo di
immettere sul mercato prodotti
sicuri e di informare
correttamente il consumatore
sui rischi connessi al-
LE NUOVE DISPOSIZIONI SULLA
“SICUREZZA GENERALE DEI PRODOTTI”
l’uso del prodotto quando
gli stessi non sono immediatamente
percepibili,
senza prescrivere l’obbligo
dell’apposizione della marcatura
CE, che invece è previsto
dalla maggior parte
delle normative settoriali.
Le definizioni
Per prodotto si intende
sia il prodotto “nuovo” che
“usato” o “rimesso a nuovo”,
destinato a titolo oneroso
o gratuito ai consumatori
finali: quindi non soltanto i
beni acquistati direttamente,
ma anche quelli che vengono
offerti in omaggio su
altri prodotti. Per prodotto si
intende anche il bene utilizzato
o messo a disposizione
del consumatore da fornitori
di servizi quali alberghi,
istituti di bellezza, ecc..
Per prodotto sicuro ci si
riferisce a qualsiasi prodotto
che in condizioni di uso
normali, o ragionevolmente
prevedibili, non comporta
rischi per le persone, oppure
(considerata la sua particolare
natura), presenta rischi
ridotti al minimo, resi
noti mediante una serie di
informazioni e considerati
accettabili nel contesto di
un’elevata tutela della salute
e della sicurezza delle
persone.
Per prodotto pericoloso
si indica il prodotto che presenta
rischi anche se usato
in modo corretto.
Il produttore è il fabbricante
o il suo rappresentante,
l’importatore e qualsiasi
altro soggetto che può incidere
sulle caratteristiche di
sicurezza del prodotto.
Il distributoreè il soggetto
che provvede alla distribuzione
del prodotto.
Il consumatore è colui al
quale il prodotto è destinato
(anche gratuitamente o
nel quadro di una prestazione
di servizi).
Gli obblighi del produttore
e del distributore
Il produttore (cioè il
fabbricante, il suo rappresentante
o l’importatore),
deve immettere sul
mercato solo prodotti sicuri,
deve fornire al consumatore
tutte le informazioni
utili a valutare e preveni-
re eventuali pericoli derivanti
da un uso normale
(se non sono direttamente
percettibili in assenza di
avvertenze specifiche), e
deve adottare le misure
necessarie ad evitare tali
rischi, compresi l’indicazione
sul prodotto o sull’imballaggio
dei suoi dati
identificativi, il riferimento
al tipo di prodotto o alla
partita di appartenenza, i
controlli a campione, l’esame
dei reclami, il ritiro
del prodotto dal mercato e
il richiamo.
Il distributore deve contribuire
a garantire l’immissione
sul mercato di prodotti
sicuri, non distribuendo
prodotti di cui conosce
la pericolosità, e collaborando
alle attività di controllo
svolte dalle Autorità
competenti, anche attraverso
la conservazione e
l’esibizione della documentazione
utile a rintracciare
l’origine di tali prodotti.
Sia i produttori che i distributori
devono immediatamente
informare le Autorità
in caso di immissione
sul mercato di prodotti pericolosi.
La vigilanza del mercato
I controlli sono svolti dalle
amministrazioni pubbliche
competenti, quali i Ministeri
delle attività produttive,
della salute, del lavoro,
dell’interno, ecc., e sono finalizzati
all’accertamento
della sicurezza dei prodotti,
anche mediante ispezioni
presso stabilimenti di produzione
e di confezionamento,
e i magazzini di stoccaggio
e di vendita.
I provvedimenti addottati
in seguito all’attività di
vigilanza sono di vario tipo:
richieste di adeguamento
dell’etichetta (per fornire al
consumatore apposite avvertenze
in lingua italiana) o
del prodotto, divieti di immissione
sul mercato, ritiri
dal mercato (con adeguata
informazione circa i rischi
presentati dal bene), o richiami
di prodotti pericolosi
già forniti o resi disponibili
per i consumatori.
Tali provvedimenti vanno
notificati a cura del Ministero
delle Attività produttive
41
alla Commissione europea.
Nel caso si tratti di provvedimenti
relativi a prodotti ad
alto rischio è stato previsto
un sistema di allerta rapido
chiamato “Rapex”.
Le sanzioni a carico dei
trasgressori sono piuttosto
pesanti.
La normativa prevede
inoltre apposite procedure
di consultazione e il
coordinamento dei controlli:
si tratta del “Sistema
di scambio rapido di
informazioni”, da attuare
anche mediante il canale
telematico, e della “Conferenza
dei servizi”, da
realizzare almeno due volte
l’anno, presso il Ministero
delle Attività produttive,
fra i competenti uffici delle
amministrazioni preposte
ai controlli. Alla Conferenza
dei servizi possono
partecipare anche le Associazioni
di categoria e
le Associazioni dei consumatori.
La responsabilità per
danno da prodotti difettosi
Per quanto riguarda i
danni provocati da prodotti
difettosi, esiste un’apposita
disciplina contenuta nel
DPR n. 224 del 24 maggio
1988, che attribuisce al produttore
o all’importatore la
responsabilità relativa.
In base a tale normativa
(richiamata nel D.Lgs.
172/2004) il produttore (o
l’importatore) dovrà risarcire
i danni a cose o persone
subiti dal consumatore se:
- il prodotto non offre la sicurezza
che è normale attendersi
in base alle modalità
di presentazione, alle
caratteristiche apparenti,
alle istruzioni e alle avvertenze
fornite all’utilizzatore;
- il danneggiato riesce a
provare il nesso causale tra
l’utilizzazione del prodotto
e il danno subito.
Il danno non sarà risarcibile
se il consumatore conosceva
il difetto del bene
acquistato e lo ha comunque
utilizzato. E’ prevista
una riduzione del risarcimento
dovuto se il comportamento
colposo del danneggiato
ha contribuito a
causare il danno.
Manica Silvana
NORMATIVA

NORMATIVA
42
REGISTRO IMPRESE: NUOVE INDICAZIONI OPERATIVE
Con Decreto 6 agosto
2004, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale del
23.8.2004, il Ministro delle
attività produttive ha dettato
ulteriori indicazioni operative
relative alla gestione
delle pratiche telematiche
inviate agli Uffici del Registro
delle Imprese presso le
Camere di Commercio.
Come è noto, l’articolo
31, comma 2 e seguenti,
della legge 24 novembre
2000, n. 340, e successive
modificazioni, prevede
l’obbligo, fissato da ultimo
al 31 ottobre 2003, dell’invio
telematico, ovvero su supporto
informatico mediante
l’utilizzo della firma digitale,
delle domande, delle denunce
e degli atti che le accompagnano
da presentarsi
all’ufficio del Registro delle
Imprese ad esclusione di
quelle di spettanza degli
imprenditori individuali e
dei soggetti tenuti alla denuncia
al REA. La novella
disposizione normativa si
propone di porre rimedio a
determinate criticità riscontrate
nella prassi dai vari Uffici
camerali nel corso del
primo anno di generale applicazione
della legge n.
340/2000
Mancato funzionamento
degli strumenti informatici
Il Decreto ministeriale ha
inteso definire alcune procedure
particolari per le
ipotesi di smarrimento, distruzione
e malfunzionamento
del dispositivo di firma
digitale o comunque impedimento
da parte del
soggetto obbligato, anche
per motivi dipendenti da disfunzioni
del sistema, garantendo
in ogni caso la
correttezza amministrativa
per la pubblicità presso il
Registro delle Imprese.
In particolare, nel caso di
mancato funzionamento,
per un periodo superiore alle
tre ore consecutive, degli
strumenti ovvero dei dispositivi
informatici necessari
alla predisposizione ed all’inoltro
delle denunce, delle
domande e degli atti che
le accompagnano per via
telematica, avuto riguardo
all’orario ed ai giorni di
apertura al pubblico degli
Uffici del Registro delle Imprese,
l’utente abilitato è au-
Definite con D.M. le procedure d’emergenza per le pratiche telematiche
torizzato a presentare la
pratica in forma cartacea,
sottoscritta con firma autografa
dall’obbligato, unitamente
a copia degli atti che
l’accompagnano da rilasciarsi
nella stessa forma richiesta
ai fini della pubblicità
e ad una dichiarazione
sostitutiva ai sensi dell’art.
47 del decreto del Presidente
della Repubblica 28
dicembre 2000, n. 445, attestante
i motivi di mancato
funzionamento.
Detta domanda presentata
su modello cartaceo
sarà protocollata senza applicazione
dei diritti di segreteria,
che saranno versati
al momento dell’invio
definitivo della pratica: entro
cinque giorni dal venir
meno della causa che ha
generato l’impedimento,
l’utente è infatti tenuto a
provvedere alla sostituzione
della domanda, titolo ed
atti che l’accompagnano,
già presentata su supporto
cartaceo, con identica domanda,
titolo ed atti che
l’accompagnano, munita di
firma digitale da inoltrarsi in
via telematica o da presentarsi
su supporto informatico
a norma di legge, comunicando
gli estremi del protocollo
precedentemente
assegnato.
Mancato funzionamento
del dispositivo di firma
digitale
Nel caso di smarrimento,
sottrazione, malfunzionamento
o altro motivo che
renda impossibile l’utilizzo
del dispositivo di firma digitale,
l’utente provvederà alla
presentazione della pratica
completa, su supporto
informatico accompagnata
da una dichiarazione sostitutiva
resa ai sensi dell’art.
47 del decreto del Presidente
della Repubblica
28 dicembre 2000, n. 445,
recante la firma autografa
ed attestante i motivi di impedimento
all’utilizzo del
dispositivo di firma.
Analogamente a quanto
previsto per il mancato funzionamento
degli strumenti
informatici, la domanda
“provvisoria” sarà protocollata
ma l’utente abilitato è
tenuto a provvedere alla
presentazione della medesima
pratica completa, mu-
nita della firma digitale ed
in via ordinaria, con un termine
elevato a dieci giorni
dal venir meno della causa
che ha generato l’impedimento.
Gestione degli allegati
voluminosi
Il Decreto in commento
prende in considerazione
anche la gestione informatica
degli allegati voluminosi
agli atti societari depositati
presso il Registro delle Imprese.
Nel caso in cui l’atto
depositato per l’iscrizione
contenga allegati non generati
con sistema informatico,
composti da un numero
di fogli fisici non inferiore
a trenta, è facoltà dell’obbligato:
a) presentare l’allegato
specifico, non inoltrabile
telematicamente, su
supporto informatico
(floppy disc o CD-rom),
debitamente firmato digitalmente.
La presentazione
della pratica informatica
può avvenire
direttamente allo sportello
camerale o con
spedizione in plico postale
per raccomandata;
b) presentare l’allegato
con modalità cartacea
agli sportelli dell’Ufficio.
In tale ipotesi, l’Ufficio
del Registro delle Imprese
provvederà alla
scansione e registrazione
ottica degli allegati,
a norma di legge, ove
essi constino di meno di
trecento fogli fisici liberi.
Nella ipotesi di allegati
che constino di più di trecento
fogli, ovvero allegati
non riproducibili immediatamente,
quali ad esempio
le planimetrie, è consentita
la conservazione del materiale
cartaceo. In questo
caso, non essendoci l’archiviazione
ottica del materiale
depositato, non sarà
pertanto possibile la relativa
consultazione in via telematica
né quella presso
qualsiasi Ufficio del Registro
delle Imprese, come
per i restanti atti societari,
ma sarà necessario rivolgersi
all’Ufficio che ha ricevuto
la documentazione
cartacea.
Utilizzo della posta
elettronica certificata
A norma dell’articolo 6
del Decreto ministeriale, le
comunicazioni tra l’Ufficio
ed il soggetto che ha presentato
domanda di iscrizione
o di deposito, finalizzate
all’acquisizione delle
integrazioni, anche documentali,
e delle rettifiche,
ovvero a comunicare il rigetto
della domanda stessa,
possono essere effettuate
utilizzando il sistema
della posta elettronica certificata.
L’indicazione del Decreto
crea un certo sconcerto,
posto che la normativa
di riferimento, ossia il regolamento
concernente
disposizioni per l’utilizzo
della posta elettronica
certificata, è stato approvato
dal Consiglio dei ministri
del 25 marzo 2004 ed
ha ottenuto il parere favorevole
della Conferenza
unificata il 20 maggio
scorso ma non ha ancora
completato l’iter parlamentare
necessario alla
promulgazione. A norma
dello schema di D.P.R. approvato,
volto a disciplinare
l’utilizzo della posta
elettronica certificata nei
rapporti tra i privati, nell’ambito
delle pubbliche
amministrazioni e nei rapporti
tra i privati e le pubbliche
amministrazioni, al
fine di dotare di valore giuridico
la trasmissione di
documenti prodotti e trasmessi
tramite strumenti
informatici, si definisce
posta elettronica certificata
ogni sistema di posta
elettronica nel quale viene
fornita al mittente documentazione
elettronica attestante
l’invio e la consegna
di documenti informatici,
rilasciata da gestori
qualificati. Il valore giuridico,
e quindi l’opponibilità
ai terzi, dei messaggi informatici
è subordinata alla
loro sottoscrizione da
parte dei gestori qualificati
con firma elettronica
avanzata.
Questa parte del Decreto
6.8.2004 pare pertanto,
al momento, non concretamente
utilizzabile.
Andrea Manganiello

NUOVI MODELLI DI CERTIFICATI PER IL REGISTRO DELLE IMPRESE
Con recente Decreto del
Ministro delle attività produttive
13 luglio 2004, pubblicato
in Gazzetta Ufficiale n. 177 del
30 luglio scorso ed in vigore
dal 14 agosto 2004, sono stati
approvati i modelli per il rilascio
da parte degli Uffici del
Registro delle Imprese presso
le Camere di Commercio
dei certificati previsti dalla legge
n. 580/1993.
A norma dell’articolo 8 della
legge n. 580/1993, il Registro
delle imprese è tenuto secondo
tecniche informatiche
in modo tale da assicurare l’esercizio
della propria funzione
di pubblicità legale in modo
completo ed organico e da
garantire la tempestività dell’informazione
su tutto il territorio
nazionale.
I principali mezzi a disposizione
di chiunque faccia richiesta,
anche per corrispondenza
e per via telematica, di
ottenere le informazioni contenute
nel Registro sono le
certificazioni, valide per tutti
gli usi consentiti dalla legge, e
le visure senza valore di certificazione.
Più dettagliatamente,
il D.P.R. 445/2000, recante
Testo Unico della documentazione
amministrativa, definisce
“certificato” il documento
rilasciato da un’Amministrazione
pubblica avente
funzione di ricognizione, riproduzione
e partecipazione
a terzi di stati, qualità personali
e fatti contenuti in albi,
elenchi o registri pubblici o comunque
accertati da soggetti
titolari di funzioni pubbliche.
Le certificazioni del Registro
Imprese e R.E.A. sono utilizzabili
per un periodo di sei
mesi dalla data del loro rilascio
e vengono rilasciate in regola
con l’assolvimento dell’imposta
di bollo (attualmente
fissata in 11 euro ai sensi
della legge 191/2004). L’eventuale
esenzione deve essere
esplicitamente richiesta
dall’utente menzionando la
relativa disposizione di legge.
L’uso del certificato per fini diversi
ricade sotto la personale
responsabilità del richiedente.
Il Decreto 13.7.2004 è volto,
in particolare, ad adeguare
i modelli di certificazione alla
disciplina introdotta dalla
recente riforma del diritto societario,
di cui al D.Lgs. n.
6/2003.
Con l’occasione, si intende
fornire un sintetico quadro riassuntivo
delle tipologie di
certificazione relative al Registro
delle Imprese ed al R.E.A.
ottenibili presso le Camere di
Commercio, con il riferimento
ai relativi contenuti ed alle tariffe
dei diritti di segreteria dovuti
allo sportello attualmente
in vigore (D.M. 22.12.1997,
modificato da ultimo con Decreto
10.6.2003).
1. Certificato di iscrizione
nella Sezione ordinaria:
contiene tutte le informazioni
legali, economiche
ed amministrative relative
all’impresa. Lo scopo è
quello di fornire una fotografia
complessiva ed
aggiornata della relativa
posizione. L’importo richiesto
allo sportello è di
5 euro (2 euro se da terminale
remoto, per via telematica).
2. Certificato di iscrizione
di soggetto R.E.A.: contiene
tutte le informazioni
riferite ai soggetti c.d.
“only REA”, quali ad es.
associazioni, fondazioni,
enti ed altri soggetti collettivi
esercenti attività
commerciali in forma accessoria
agli scopi istituzionali.
L’importo è pari a
quello indicato al punto 1.
3. Certificato anagrafico:
ha contenuto analogo a
quello del certificato di
iscrizione, ma fa riferimento
alle imprese iscritte
solamente nelle Sezioni
Speciali (imprese individuali,
società semplici,
società tra avvocati).
L’importo è pari a quello
indicato al punto 1.
4. Certificato di iscrizione
di sede secondaria/unità
locale: contiene le informazioni
relative all’esistenza
in provincia di impianti
o corpi d’impianti
con ubicazione diversa
da quella della sede principale.
Contiene inoltre le
informazioni essenziali riferite
all’iscrizione nella
provincia della sede legale.
L’importo è pari a quello
indicato al punto 1.
5. Certificato di iscrizione
nella Sezione ordinaria
abbreviato: contiene le
informazioni legali essenziali
dell’impresa e ne attesta
la sola esistenza.
Può essere rilasciato solo
per i soggetti collettivi
iscritti nella Sezione ordinaria.
L’importo è pari a
quello indicato al punto 1.
5. Certificato storico: nella
prima parte del certificato
sono riportate, a seconda
dei casi, le informazioni
contenute nel:
- certificato di iscrizione
nella Sezione ordinaria;
- certificato anagrafico;
- certificato di sede secondaria;
- certificato di soggetto
R.E.A.
Contiene tutte le informazioni
relative all’iscrizione
dell’impresa ed il riferimento
alle informazioni
storiche estratte dal Registro
delle ditte (per imprese
già esistenti alla data
del 19.2.1996) ed alle
successive iscrizioni nel
Registro Imprese. L’importo
richiesto è di 6 euro
(2 euro se da terminale remoto).
6. Certificato di deposito:
attesta l’avvenuta presentazione
e protocollazione,
in una data e per un
certo Ufficio del Registro
delle Imprese, degli
atti/domande/denunce
relativi ad una certa impresa.
L’importo è pari a
quello indicato nel punto
1.
7. Certificato di assetto
della compagine sociale:contiene
le informazioni
patrimoniali e finanziarie
riferite alle società di
capitali ed ai consorzi.
L’importo è pari a quello
indicato al punto 1.
8. Certificato di iscrizione
di poteri personali: contiene
i principali dati legali
dell’impresa quali denominazione,
codice fiscale,
forma giuridica, sede,
capitale sociale, organi
sociali in carica, sistema
di amministrazione e controllo,
poteri di rappresentanza,
eventuali procedure
concorsuali. L’importo
è pari a quello indicato nel
punto 1.
9. Certificato di non iscrizione:attesta
la non iscrizione
di un soggetto, del
quale sono riportati gli
estremi identificativi, nel
Registro delle Imprese e
nel R.E.A. di una determinata
provincia. L’importo
è pari a quello indicato nel
punto 1.
10. Certificato di società
soggetta ad attività di direzione
e coordinamento.
E’ relativo alla nuova
disciplina dei gruppi di
società e si riferisce al relativo
regime pubblicitario
introdotta dalla riforma
del diritto societario. L’importo
è pari a quello indicato
al punto 1.
10. Certificato speciale:
consente l’apposizione in
calce al certificato del Registro
delle Imprese del
“nulla osta” ai fini della
normativa antimafia
43
(D.P.R. 252/1998), alternativa
alla comunicazione
prefettizia. Può essere
rilasciato solo presso lo
sportello camerale ed
esclusivamente al titolare/legale
rappresentante
dell’impresa od a soggetto
espressamente delegato.
L’importo richiesto è
di 10 euro.
Cert.impresa
Il Decreto in commento ha
anche effettuato l’adeguamento
del dispositivo
“cert.impresa” per l’attestazione
dei dati tratti dal Registro
delle imprese; si tratta di
un sistema di collegamento
tra i siti web delle imprese ed
il Registro camerale, mediante
il quale è possibile effettuare
direttamente dalla home
page del sito aziendale una
connessione che consente ai
visitatori di trovare i dati identificativi
dell’impresa stessa,
garantendo quindi al cliente
certezza sull’identificazione
del potenziale fornitore on-line.
L’attivazione del citato dispositivo,
introdotto con Decreto
15 febbraio 2001, è soggetta
al pagamento di un diritto
di segreteria annuo pari a
77 euro.
Dichiarazione sostitutiva
di certificazione
Il Decreto ministeriale
10.6.2003, relativo alle misure
dei diritti di segreteria camerali,
aveva a suo tempo individuato
la tariffa di 5 euro (2 euro
se da terminale remoto) per
la richiesta di modello di dichiarazione
sostitutiva, senza
però specificarne il contenuto.
Questa ulteriore documentazione
rilasciabile a richiesta
dagli Uffici del Registro delle
Imprese è stata prevista, in
particolare, a seguito della
sentenza del T.A.R. Lazio,
Sez. III ter, n. 2032 del 14 marzo
2002, con la quale era stata
ribadita l’ammissibilità della
presentazione agli Uffici
della P.A. di dichiarazioni sostitutive
sottoscritte dall’interessato,
ai sensi dell’art. 46 del
D.P.R. 445/2000, in luogo del
certificato di iscrizione al Registro
delle imprese.
Il nuovo Decreto 13.7.2004
ha ora approvato il modello di
dichiarazione, con i relativi dati
identificativi dell’impresa,
estraibile a richiesta degli interessati.
Andrea Manganiello
NORMATIVA

NORMATIVA
44
LA NUOVA DISCIPLINA DEL FRANCHISING
Con la pubblicazione nella
Gazzetta Ufficiale n. 120
del 24 maggio 2004 della
legge 6 maggio 2004, n.
129, recante norme per la
disciplina dell’affiliazione
commerciale, è stato finalmente
introdotto nel nostro
ordinamento giuridico il
contratto di franchising. La
natura giuridica di detto
contratto, già previsto in sede
comunitaria dal Regolamento
n. 4087/1988 ed in vigore
dal 1.2.1989, nonostante
l’importante diffusione
anche nella realtà
economica italiana, era infatti
da considerarsi un contratto
“atipico” in quanto fino
ad ora privo di un’organica
disciplina di carattere civilistico.
La legge, entrata
in vigore dal 25 maggio
2004, va quindi a coprire un
lungo vuoto legislativo,
consentendo al settore
commerciale di ricorrere alla
disciplina dell’affiliazione
commerciale in un contesto
di maggiore certezza e trasparenza
dei rapporti giuridici.
Definizione del contratto
L’affiliazione commerciale
(franchising) è il contratto,
comunque denominato,
fra due soggetti giuridici,
economicamente e giuridicamente
indipendenti, in
base al quale una parte
(franchisor) concede la disponibilità
all’altra (franchisee),
verso corrispettivo, di
un insieme di diritti di proprietà
industriale o intellettuale
relativi a marchi, denominazioni
commerciali,
insegne, modelli di utilità,
disegni, diritti di autore,
know-how, brevetti, assistenza
o consulenza tecnica
e commerciale, inserendo
l’affiliato in un sistema
costituito da una pluralità di
affiliati distribuiti sul territorio,
allo scopo di commercializzare
determinati beni
o servizi. Nel contratto di affiliazione
commerciale si intende:
a) per know-how, un patrimonio
di conoscenze
pratiche non brevettate derivanti
da esperienze e da
prove eseguite dall’affiliante,
patrimonio che è segreto,
sostanziale ed individuato;
per segreto si intende
che il know-how, consi-
derato come complesso di
nozioni o nella precisa configurazione
e composizione
dei suoi elementi, non è
generalmente noto né facilmente
accessibile; per sostanziale,
che il know-how
comprende conoscenze indispensabili
all’affiliato per
l’uso, per la vendita, la rivendita,
la gestione o l’organizzazione
dei beni o servizi
contrattuali; per individuato,
che il know-how deve
essere descritto in modo
sufficientemente esauriente,
tale da consentire di verificare
se risponde ai criteri
di segretezza e di sostanzialità;
b) per diritto di ingresso,
una cifra fissa, rapportata
anche al valore economico
e alla capacità di sviluppo
della rete, che l’affiliato versa
al momento della stipula
del contratto di affiliazione
commerciale;
c) per royalties, una percentuale
che l’affiliante richiede
all’affiliato commisurata
al giro d’affari del medesimo
o in quota fissa, da
versarsi anche in quote fisse
periodiche;
d) per beni dell’affiliante,
i beni prodotti dall’affiliante
o secondo le sue istruzioni
e contrassegnati dal nome
dell’affiliante.
Il contratto di affiliazione
commerciale può essere
utilizzato in ogni settore di
attività economica.
Le disposizioni relative al
contratto di affiliazione
commerciale, si applicano
anche al cosiddetto “master
franchising”, ossia al
contratto di affiliazione
commerciale principale
con il quale un’impresa
(franchisor) concede all’altra
(master franchisee),
giuridicamente ed economicamente
indipendente
dalla prima, dietro corrispettivo,
diretto o indiretto,
il diritto di sfruttare un’affiliazione
commerciale allo
scopo di stipulare accordi
di affiliazione commerciale
con terzi, nonché al cosiddetto
“corner franchising”,
cioè al contratto con il quale
l’affiliato allestisce uno
spazio dedicato al franchising
in un’area di sua disponibilità,
nell’ambito di
un più vasto esercizio commerciale.
Forma e contenuto
del contratto
A norma della legge n.
129/2004, il contratto di affiliazione
commerciale deve
essere redatto per iscritto a
pena di nullità. Qualora il
contratto sia a tempo determinato,
l’affiliante dovrà comunque
garantire all’affiliato
una durata minima sufficiente
all’ammortamento
dell’investimento e comunque
non inferiore a tre anni.
È fatta salva l’ipotesi di risoluzione
anticipata per inadempienza
di una delle parti.
Il contratto deve inoltre
espressamente indicare:
l’ammontare degli investimenti
e delle eventuali spese
di ingresso che l’affiliato
deve sostenere prima dell’inizio
dell’attività; le modalità
di calcolo e di pagamento
delle royalties, e l’eventuale
indicazione di un incasso
minimo da realizzare
da parte dell’affiliato; l’ambito
di eventuale esclusiva
territoriale sia in relazione
ad altri affiliati, sia in relazione
a canali ed unità di vendita
direttamente gestiti dall’affiliante;
la specifica del
know-how fornito dall’affiliante
all’affiliato; le eventuali
modalità di riconoscimento
dell’apporto di knowhow
da parte dell’affiliato; le
caratteristiche dei servizi
offerti dall’affiliante in termini
di assistenza tecnica e
commerciale, progettazione
ed allestimento, formazione;
le condizioni di rinnovo,
risoluzione o eventuale
cessione del contratto stesso.
Comportamenti
precontrattuali
Uno dei principali obiettivi
della legge in commento
è certamente la correttezza
dell’informazione tra le parti,
quale strumento fondamentale
di trasparenza del
rapporto contrattuale. L’affiliante
deve tenere, in qualsiasi
momento, nei confronti
dell’aspirante affiliato, un
comportamento ispirato a
lealtà, correttezza e buona
fede e deve tempestivamente
fornire, all’aspirante
affiliato, ogni dato e informazione
che lo stesso ritenga
necessari o utili ai fini
della stipula del contratto di
affiliazione commerciale, a
meno che non si tratti di informazioni
oggettivamente
riservate o la cui divulgazione
costituirebbe violazione
di diritti di terzi. Egli è tenuto
a motivare all’aspirante
affiliato l’eventuale mancata
comunicazione delle informazioni
e dei dati dallo
stesso richiesti.
Anche l’aspirante affiliato
deve tenere in qualsiasi momento,
nei confronti dell’affiliante,
un comportamento
improntato a lealtà, correttezza
e buona fede e deve
fornire, tempestivamente
ed in modo esatto e completo,
all’affiliante ogni informazione
e dato la cui conoscenza
risulti necessaria o
opportuna ai fini della stipula
del contratto di affiliazione
commerciale, anche se
non espressamente richiesti
dall’affiliante.
Lo strumento della
conciliazione
La novella normativa prevede
anche una disciplina
per le eventuali liti che dovessero
sorgere nel rapporto
di affiliazione commerciale,
ispirata alla tutela della
parte più debole del contratto
che è notoriamente il franchisee.
Nel caso di controversie
relative ai contratti di
franchising, infatti, è previsto
l’obbligo di adire in via
preventiva un tentativo di
conciliazione presso la Camera
di Commercio in cui ha
sede l’affiliato; se tale tentativo
fallisce, le parti potranno
adire l’autorità giudiziaria o
ricorrere all’arbitrato, se previsto
contrattualmente.
Le disposizioni per i
contratti già in essere
Le disposizioni della legge
n. 129/2004 si applicano
a tutti i contratti di affiliazione
commerciale in corso nel
territorio dello Stato alla data
di entrata in vigore della
legge (25 maggio 2004).
Entro un anno da tale data i
contratti già stipulati devono
obbligatoriamente essere
formalizzati per iscritto ed
adeguati ai contenuti della
legge.
Andrea Manganiello

LA NUOVA DISCIPLINA DEI GRUPPI SOCIETARI
ED I RELATIVI ADEMPIMENTI PUBBLICITARI
Tra le varie materie
disciplinate dalla riforma
del diritto societario, di cui
al D. Lgs. n. 6/2003, vi è
anche la nuova disciplina
di gruppi di società, contenuta
nell’art. 2497 recante
“norme in tema di direzione
e coordinamento di
società”.
Il Decreto ha così attuato
la delega contenuta
nella legge n. 366/2001
che prevedeva l’introduzione
di una disciplina di
trasparenza con regole tali
da assicurare che l’attività
di direzione e coordinamento
contemperi l’interesse
del gruppo, delle
società controllate e dei
soci di minoranza. Tra le
varie disposizioni, la normativa
di riforma ha stabilito
nuove ed adeguate
forme di pubblicità dell’appartenenza
al gruppo,
anche al fine di garantire
idonei mezzi di tutela per i
soci e per i terzi.
Il nuovo articolo 2497 del
Codice, per espressa
volontà del legislatore
desumibile anche dalla
relazione al Decreto, non
dà né richiama una nozione
di gruppo o di controllo, per
due ragioni fondamentali:
da un lato poiché le innumerevoli
definizioni di gruppo
esistenti nella varie normative
già preesistenti
sono funzionali a problemi
specifici; dall’altro poiché
qualunque nuova nozione
si sarebbe dimostrata inadeguata
all’incessante evoluzione
della realtà sociale,
economica e giuridica.
La disposizione normativa
relativa agli obblighi
pubblicitari è contenuta
nell’art. 2497 bis del
Codice civile, nel quale si
richiede che, negli atti e
nella corrispondenza di
una società, sia indicata la
società o l’ente che su di
essa esercita attività di
direzione e coordinamento,
nonché l’iscrizione in
un’apposita sezione del
Registro delle Imprese sia
dei soggetti che esercitano
l’attività di direzione e
coordinamento sia delle
società che vi sono soggette.
Tali adempimenti
hanno una finalità di conoscibilità
ai soci della società
ed ai terzi dell’apparte-
nenza ad un gruppo, con
natura di pubblicità notizia.
Inoltre, sotto il profilo
contabile, gli ulteriori due
adempimenti pubblicitari
previsti dall’art. 2497 bis
C.C. consistono nell’esposizione,
nella nota integrativa
redatta dalla società
diretta e coordinata, di un
prospetto riepilogativo dei
dati essenziali dell’ultimo
bilancio della società o
ente che dirige e coordina,
nonché nell’indicazione,
nella relazione sulla gestione
della medesima società,
dei rapporti intercorsi
con chi esercita l’attività di
direzione e coordinamento
e con le altre società del
gruppo e degli effetti di
tale attività sull’esercizio
sociale e sui suoi risultati.
Tale disposizione comporta
una notevole evoluzione
nel rapporto tra le società
del gruppo: mentre prima
della riforma erano solo le
società controllate ad
essere obbligate a trasmettere
alla società controllante
tutte le informazioni
dalla stessa richieste
per la redazione del bilancio
consolidato, ora anche
la società che esercita la
direzione ed il coordinamento
deve cooperare con
la società «controllata» al
fine dell’indicazione, nella
nota integrativa e nella
relazione sulla gestione, di
quanto richiesto dalla
norma in commento.
Modalità di
presentazione al
Registro Imprese
La domanda d’iscrizione
e di cancellazione nell’apposita
sezione del Registro
delle Imprese va presentata
da un componente l’organo
amministrativo della
società soggetta all’attività
di direzione e coordinamento,
mediante la presentazione
di apposito
modello S2 e Intercalare S.
Si ricorda che le iscrizioni
e cancellazioni in parola
sono soggette all’obbligo
di trasmissione telematica
delle domande, con sottoscrizione
con firma digitale
della distinta ovvero sottoscrizione
in maniera autografa
della procura da
parte di un amministratore
della società soggetta
all’attività di direzione e
coordinamento, ed al
pagamento dei diritti di
segreteria camerali pari a
8,00 euro ed all’assolvimento
dell’imposta di bollo
pari a 50,00 euro, se la
società è una società di
capitali, o pari a 45,00 euro
se la società è una società
di persone.
L’art. 2497 bis C.C.,
terzo comma della norma
sancisce la responsabilità
degli amministratori per i
danni patiti dai soci o dai
terzi per decisioni assunte
a causa della mancata
esecuzione degli oneri
pubblicitari al Registro
delle Imprese ovvero del
mancato adeguamento
dell’indicazione e dell’iscrizione,
quando la soggezione
all’altrui attività di
direzione e coordinamento
è cessata.
Altri obblighi
pubblicitari
L’art. 2497 bis, comma
4, impone alla società soggetta
all’altrui attività di
direzione e coordinamento
di esporre in apposita
sezione della nota integrativa
un prospetto riepilogativo
dei dati essenziali dell’ultimo
bilancio della
società o ente che esercita
l’attività di direzione e
coordinamento; in assenza
di previsioni specifiche sul
contenuto dei «dati essenziali»,
la dottrina reputa
ammissibile che gli amministratori
della società
obbligata alla redazione
del prospetto riepilogativo
scelgano di allegare alla
nota integrativa l’intero
bilancio della società
capogruppo.
Il comma 5 della norma
dispone, infine, che gli
amministratori debbano
indicare nella relazione
sulla gestione «i rapporti
intercorsi con chi esercita
l’attività di direzione e
coordinamento e con le
altre società che vi sono
soggette, nonché l’effetto
che tale attività ha avuto
sull’esercizio dell’impresa
sociale e sui suoi risultati».
Anche in questo caso, in
mancanza di precise indicazioni,
la dottrina ritiene
45
che per l’assolvimento di
questo obbligo pubblicitario
gli amministratori debbano
descrivere dettagliatamente
nella relazione
sulla gestione le operazioni
infragruppo, esplicitandone
modalità, valori economici
e tempi di realizzazione.
Devono essere inoltre
adeguatamente evidenziate
le conseguenze economiche
che le operazioni
compiute hanno avuto sull’esercizio
sociale.
I termini per
l’adempimento degli
obblighi pubblicitari
Quanto al termine per
l’assolvimento degli oneri
pubblicitari, ossia l’indicazione
negli atti e nella corrispondenza
e l’iscrizione
presso il Registro delle
Imprese della società o
ente che esercita l’attività
di direzione e coordinamento,
va rilevato che la
norma non ne prevede
alcuno. L’adempimento va
quindi rimesso alla diligenza
degli amministratori,
con la conseguenza, nel
caso di mancata osservanza,
della responsabilità
verso i soci e i terzi prevista
dal terzo comma dell’articolo
in commento e
l’eventuale rilevanza del
fatto ai fini della revoca per
giusta causa.
Per quanto concerne
invece gli oneri di pubblicità
di cui all’art. 2497-bis,
commi 4 e 5, relativi alla
redazione della nota integrativa
e della relazione
sulla gestione, si ritiene che
questi vadano rispettati nei
bilanci relativi ad esercizi
chiusi dopo il 30 settembre
2004, in virtù della norma
transitoria contenuta all’art.
223 undecies delle disposizioni
attuative del C.C. che
così dispone: «I bilanci
relativi ad esercizi chiusi tra
il 18 gennaio 2004 e il 30
settembre 2004 possono
essere redatti secondo le
leggi anteriormente vigenti
o secondo le nuove disposizioni.
I bilanci relativi ad
esercizi chiusi dopo la data
del 30 settembre 2004
sono redatti secondo le
nuove disposizioni».
Andrea Manganiello
NORMATIVA

FLASH ECONOMY
46
Totale import e totale export in euro
Province venete, Veneto, Italia 1°semestre 2002-2003-2004
TERRITORIO 2002 2003 2004
Fonte: Elaborazioni Ufficio Studi CCIAA Treviso su dati ISTAT
IMPORT
Var. % % sul tot. regionale
04/03 04/02 2004 2003
Belluno 288.679.899 261.242.412 278.821.840 6,7% -3,4% 1,8% 1,9%
Padova 2.115.548.581 1.867.253.973 2.226.644.642 19,2% 5,3% 14,7% 13,4%
Rovigo 349.949.216 314.825.351 352.651.475 12,0% 0,8% 2,3% 2,3%
Treviso 2.122.911.547 2.136.593.376 2.263.739.283 6,0% 6,6% 14,9% 15,4%
Venezia 2.197.212.044 1.986.205.172 2.304.860.570 16,0% 4,9% 15,2% 14,3%
Verona 4.661.560.934 4.653.089.827 4.935.222.567 6,1% 5,9% 32,6% 33,5%
Vicenza 3.587.077.505 2.679.188.899 2.790.112.105 4,1% -22,2% 18,4% 19,3%
VENETO 15.322.939.726 13.898.399.010 15.152.052.482 9,0% -1,1% 100,0% 100,0%
ITALIA 131.218.176.023 129.758.389.770 136.006.911.764 4,8% 3,6% - -
% Veneto/Italia 11,7% 10,7% 11,1% - - - -
EXPORT
Belluno 886.348.499 872.878.102 928.830.991 6,4% 4,8% 5,1% 5,0%
Padova 2.880.054.060 2.619.885.081 2.825.338.049 7,8% -1,9% 15,4% 15,1%
Rovigo 406.346.019 394.289.296 389.504.571 -1,2% -4,1% 2,1% 2,3%
Treviso 4.186.428.110 4.069.195.279 4.289.821.460 5,4% 2,5% 23,4% 23,5%
Venezia 2.170.717.684 1.818.796.281 2.153.403.415 18,4% -0,8% 11,7% 10,5%
Verona 3.154.201.977 3.350.987.192 3.184.571.007 -5,0% 1,0% 17,3% 19,4%
Vicenza 5.932.252.747 4.182.932.457 4.585.104.293 9,6% -22,7% 25,0% 24,2%
VENETO 19.616.349.096 17.308.963.688 18.356.573.786 6,1% -6,4% 100,0% 100,0%
ITALIA 133.554.902.168 125.439.330.880 132.622.975.857 5,7% -0,7% - -
% Veneto/Italia 14,7% 13,8% 13,8% - - - -
SALDI
(Variaz. assoluta)
Belluno 597.668.600 611.635.690 650.009.151 38.373.461 52.340.551
Padova 764.505.479 752.631.108 598.693.407 -153.937.701 -165.812.072
Rovigo 56.396.803 79.463.945 36.853.096 -42.610.849 -19.543.707
Treviso 2.063.516.563 1.932.601.903 2.026.082.177 93.480.274 -37.434.386
Venezia -26.494.360 -167.408.891 -151.457.155 15.951.736 -124.962.795
Verona -1.507.358.957 -1.302.102.635 -1.750.651.560 -448.548.925 -243.292.603
Vicenza 2.345.175.242 1.503.743.558 1.794.992.188 291.248.630 -550.183.054
VENETO 4.293.409.370 3.410.564.678 3.204.521.304 -206.043.374 -1.088.888.066
ITALIA 2.336.726.145 -4.319.058.890 -3.383.935.907 935.122.983 -5.720.662.052

Import-export per attività economica in Provincia di Treviso
1° semestre 2002-2003-2004
Valori assoluti in euro e variazioni percentuali
SOTTOSEZIONI DI ATTIVITA' ECONOMICA 2002 2003 2004
Fonte: Elaborazioni Ufficio Studi CCIAA Treviso su dati ISTAT
var.%
04/03 04/02
IMPORT
Prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura 90.506.343 85.618.172 86.813.964 1,4 -4,1
Prodotti delle miniere e delle cave 22.625.304 23.351.825 7.873.692 -66,3 -65,2
Prodotti alimentari, bevande e tabacco 95.545.693 91.738.448 100.448.066 9,5 5,1
Prodotti tessili 243.151.485 256.716.838 261.653.726 1,9 7,6
Articoli di abbigliamento e pellicce 286.487.255 300.507.999 322.988.405 7,5 12,7
Calzature e cuoio 252.597.752 259.378.554 257.004.438 -0,9 1,7
Legno e prodotti in legno 122.903.253 127.881.511 125.359.691 -2,0 2,0
Carta e prodotti in carta, stampa ed editoria 59.844.816 55.857.531 58.661.212 5,0 -2,0
Prodotti petroliferi raffinati 437.201 916.652 557.486 -39,2 27,5
Prodotti chimici, fibre sintetiche e artificiali 114.944.973 106.736.200 116.943.781 9,6 1,7
Articoli in gomma e materie in plastica 64.475.653 63.190.955 65.787.154 4,1 2,0
Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 47.406.569 48.776.029 46.225.661 -5,2 -2,5
Metalli e prodotti in metallo 185.518.016 173.611.530 214.627.209 23,6 15,7
Macchine ed apparecchi meccanici 284.342.158 300.247.883 342.021.467 13,9 20,3
Apparecchi elettrici e di precisione 121.716.133 109.245.202 115.815.673 6,0 -4,8
Autoveicoli ed altri mezzi di trasporto 68.880.716 62.036.660 78.791.055 27,0 14,4
Mobili 15.718.596 16.264.276 21.648.128 33,1 37,7
Altri prodotti dell'industria manifatturiera 44.694.512 53.289.833 38.827.749 -27,1 -13,1
Altri prodotti e servizi 1.115.119 1.227.278 1.690.726 37,8 51,6
Totale 2.122.911.547 2.136.593.376 2.263.739.283 6,0 6,6
EXPORT
Prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura 12.426.618 11.239.111 11.754.223 4,6 -5,4
Prodotti delle miniere e delle cave 1.250.147 1.416.570 1.879.547 32,7 50,3
Prodotti alimentari, bevande e tabacco 164.904.968 163.918.030 173.095.260 5,6 5,0
Prodotti tessili 450.209.123 411.313.591 433.053.459 5,3 -3,8
Articoli di abbigliamento e pellicce 447.204.369 413.625.646 393.596.395 -4,8 -12,0
Calzature e cuoio 407.487.562 428.397.258 458.117.663 6,9 12,4
Legno e prodotti in legno 61.992.752 51.149.239 51.835.914 1,3 -16,4
Carta e prodotti in carta, stampa ed editoria 59.284.577 64.318.392 63.700.744 -1,0 7,4
Prodotti petroliferi raffinati 151.699 96.832 142.513 47,2 -6,1
Prodotti chimici, fibre sintetiche e artificiali 51.443.286 49.038.877 44.608.238 -9,0 -13,3
Articoli in gomma e materie in plastica 100.469.748 102.092.027 108.539.568 6,3 8,0
Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 113.946.826 108.695.498 100.201.517 -7,8 -12,1
Metalli e prodotti in metallo 213.855.086 205.858.025 249.660.219 21,3 16,7
Macchine ed apparecchi meccanici 1.043.037.216 1.072.463.703 1.160.263.327 8,2 11,2
Apparecchi elettrici e di precisione 238.052.673 221.498.040 235.350.354 6,3 -1,1
Autoveicoli 123.946.113 112.569.332 141.300.597 25,5 14,0
Mobili 506.416.968 474.179.547 507.715.154 7,1 0,3
Altri prodotti dell'industria manifatturiera 189.388.155 175.634.345 153.962.716 -12,3 -18,7
Altri prodotti e servizi 960.224 1.691.216 1.044.052 -38,3 8,7
Totale 4.186.428.110 4.069.195.279 4.289.821.460 5,4 2,5
47
FLASH ECONOMY

FLASH ECONOMY
48
Fonte: Elaborazioni Ufficio Studi CCIAA Treviso su dati ISTAT
Import-export per attività economica in Veneto
1° semestre 2002-2003-2004
Valori assoluti in euro e variazioni percentuali
SOTTOSEZIONI DI ATTIVITA' ECONOMICA 2002 2003 2004
var.%
04/03 04/02
IMPORT
Prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura 730.345.042 712.445.000 741.653.020 4,1 1,5
Prodotti delle miniere e delle cave 439.361.398 519.763.620 593.122.911 14,1 35,0
Prodotti alimentari, bevande e tabacco 1.081.210.777 997.382.923 1.130.857.815 13,4 4,6
Prodotti tessili 638.930.032 607.063.592 633.670.928 4,4 -0,8
Articoli di abbigliamento e pellicce 784.926.932 782.532.720 858.929.236 9,8 9,4
Calzature e cuoio 1.170.174.326 1.159.261.217 1.092.069.913 -5,8 -6,7
Legno e prodotti in legno 387.810.717 370.301.278 354.459.637 -4,3 -8,6
Carta e prodotti in carta, stampa ed editoria 385.528.306 342.310.161 363.303.398 6,1 -5,8
Prodotti petroliferi raffinati 186.833.666 154.551.933 131.873.903 -14,7 -29,4
Prodotti chimici, fibre sintetiche e artificiali 1.176.994.263 1.074.527.243 1.084.500.372 0,9 -7,9
Articoli in gomma e materie in plastica 269.393.204 247.111.843 280.496.273 13,5 4,1
Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 202.983.341 190.692.057 195.380.930 2,5 -3,7
Metalli e prodotti in metallo 2.093.992.175 1.614.269.777 1.912.985.873 18,5 -8,6
Macchine ed apparecchi meccanici 1.003.708.162 974.957.464 1.072.740.397 10,0 6,9
Apparecchi elettrici e di precisione 1.067.616.598 851.219.560 1.178.472.733 38,4 10,4
Autoveicoli ed altri mezzi di traporto 3.442.874.571 3.039.236.621 3.224.708.097 6,1 -6,3
Mobili 59.931.387 67.094.139 85.613.813 27,6 42,9
Altri prodotti dell'industria manifatturiera 177.531.447 174.094.111 197.299.544 13,3 11,1
Altri prodotti e servizi 22.793.382 19.583.751 19.913.689 1,7 -12,6
Totale 15.322.939.726 13.898.399.010 15.152.052.482 9,0 -1,1
EXPORT
Prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura 274.984.664 259.613.072 243.247.445 -6,3 -11,5
Prodotti delle miniere e delle cave 21.270.345 25.048.862 26.036.261 3,9 22,4
Prodotti alimentari, bevande e tabacco 966.395.475 886.062.639 914.511.573 3,2 -5,4
Prodotti tessili 1.161.100.305 996.035.597 1.033.696.055 3,8 -11,0
Articoli di abbigliamento e pellicce 1.325.176.285 1.097.065.625 1.130.292.822 3,0 -14,7
Calzature e cuoio 2.231.754.000 1.877.797.577 1.916.575.700 2,1 -14,1
Legno e prodotti in legno 122.568.911 103.203.373 103.803.292 0,6 -15,3
Carta e prodotti in carta, stampa ed editoria 451.024.876 433.516.187 440.701.918 1,7 -2,3
Prodotti petroliferi raffinati 88.617.068 110.423.468 81.644.813 -26,1 -7,9
Prodotti chimici, fibre sintetiche e artificiali 937.340.168 998.494.579 771.636.746 -22,7 -17,7
Articoli in gomma e materie in plastica 561.302.388 461.971.679 497.949.258 7,8 -11,3
Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 715.021.561 616.094.484 636.585.226 3,3 -11,0
Metalli e prodotti in metallo 1.461.357.122 1.282.508.343 1.548.463.914 20,7 6,0
Macchine ed apparecchi meccanici 3.839.245.782 3.667.591.680 3.920.911.187 6,9 2,1
Apparecchi elettrici e di precisione 1.859.400.002 1.672.981.491 1.861.122.743 11,2 0,1
Autoveicoli 1.312.756.091 1.104.513.887 1.450.112.077 31,3 10,5
Mobili 989.533.728 857.663.166 888.813.162 3,6 -10,2
Altri prodotti dell'industria manifatturiera 1.270.553.684 832.760.860 868.782.467 4,3 -31,6
Altri prodotti e servizi 26.946.641 25.617.119 21.687.127 -15,3 -19,5
Totale 19.616.349.096 17.308.963.688 18.356.573.786 6,1 -6,4

Popolazione residente e tassi per 1.000 abitanti prime 15 province
italiane e ultime 5 per tasso di crescita totale - anno 2003
25,0
20,0
15,0
10,0
PROVINCE
5,0
0,0
Popolazione al
31.12.2002
Fonte: Elaborazioni Ufficio Studi CCIAA Treviso su dati ISTAT
TASSO DI
NATALITÀ
TASSO DI
MORTALITÀ
TASSO
MIGRATORIO
tasso di natalità tasso di mortalità tasso migratorio tasso di crescita
totale
TREVISO VENETO ITALIA
TASSO DI
CRESCIATA
TOTALE
1 Latina 512.136 9,8 8,5 27,9 29,2
2 Ragusa 304.297 10,6 9,8 24,4 25,1
3 Firenze 957.949 8,6 12,0 26,7 23,3
4 Rieti 151.782 7,6 12,0 26,0 21,5
5 Brescia 1.149.768 10,2 9,0 19,5 20,7
6 Treviso 824.500 10,6 8,9 18,4 20,1
7 Reggio Emilia 471.912 10,6 11,2 20,4 19,8
8 Lodi 205.449 9,7 10,8 20,2 19,1
9 Terni 225.323 7,4 12,3 23,3 18,4
10 Pesaro e Urbino 361.394 9,1 11,1 20,1 18,0
11 Grosseto 215.834 7,3 13,2 23,7 17,9
12 Rimini 281.344 9,5 9,8 18,1 17,8
13 Siena 258.821 8,2 12,9 22,5 17,7
14 Bergamo 1.003.808 10,6 9,0 15,4 17,0
15 Trento 490.829 10,2 9,5 15,1 15,8
... ... ... ... ... ... ...
99 Foggia 688.001 10,6 8,7 -3,2 -1,3
100 Nuoro 263.993 8,4 9,8 -0,4 -1,9
101 Genova 871.733 7,4 14,7 5,1 -2,1
102 Trieste 239.366 7,1 15,8 3,4 -5,3
103 Enna 175.328 9,4 10,5 -5,5 -6,6
VENETO 4.642.899 9,5 9,5 14,2 14,2
ITALIA 57.888.245 9,4 10,2 10,6 9,8
49
FLASH ECONOMY

FLASH ECONOMY
50
PROVINCE
Popolazione residente e tassi per 1.000 abitanti - anno 2003
Comuni della provincia di Treviso ordinati in senso decrescente
per tasso di crescita totale
Popolazione al
31.12.2002
TASSO DI
NATALITÀ
TASSO DI
MORTALITÀ
TASSO
MIGRATORIO
TASSO DI
CRESCITA
TOTALE
1 Casale sul Sile 10.842 14,7 5,7 54,7 63,7
2 Castelcucco 2.052 11,0 6,5 39,9 44,3
3 Breda di Piave 6.873 11,6 7,3 38,9 43,3
4 Crespano del Grappa 4.494 14,8 18,0 46,1 43,0
5 Asolo 8.199 15,6 6,5 33,6 42,7
6 Ponzano Veneto 10.645 12,3 5,9 32,7 39,0
7 Resana 7.942 13,2 6,7 30,0 36,5
8 Chiarano 3.327 10,4 7,7 33,7 36,4
9 Loria 8.241 14,1 6,5 27,7 35,2
10 Povegliano 4.437 11,5 8,3 31,9 35,1
11 Cavaso del Tomba 2.865 9,9 12,1 36,9 34,8
12 Maserada sul Piave 8.300 15,4 6,9 25,2 33,8
13 Cordignano 6.720 12,7 12,4 32,5 32,8
14 Santa Lucia di Piave 7.667 11,7 9,4 30,5 32,7
15 Casier 9.636 15,9 5,6 22,3 32,6
16 Portobuffole' 780 13,0 11,7 31,3 32,6
17 Paese 19.459 11,5 6,0 26,4 31,9
18 Zenson di Piave 1.775 9,7 4,0 25,8 31,5
19 Pieve di Soligo 11.307 12,7 9,4 27,8 31,1
20 Salgareda 5.928 13,4 7,9 25,4 30,8
21 Colle Umberto 4.821 9,7 6,9 27,8 30,5
22 Giavera del Montello 4.601 12,8 8,2 25,6 30,2
23 Vedelago 14.534 11,4 6,9 24,8 29,3
24 San Zenone degli Ezzelini 6.860 14,9 6,2 20,1 28,8
25 Istrana 8.008 12,5 6,7 21,6 27,5
26 Arcade 3.654 14,4 4,2 17,2 27,5
27 Miane 3.589 7,1 11,9 31,9 27,1
28 Orsago 3.732 10,3 7,1 23,6 26,9
29 Motta di Livenza 9.965 9,8 10,9 27,8 26,6
30 Ponte di Piave 7.426 14,3 8,9 21,2 26,6
31 Preganziol 15.382 11,5 6,5 21,2 26,1
32 Borso del Grappa 5.126 12,1 10,3 24,3 26,1
33 Oderzo 18.172 9,7 8,7 24,9 25,9
34 Carbonera 10.344 9,8 8,2 24,3 25,9
35 Montebelluna 28.858 10,8 8,0 22,8 25,6
36 San Pietro di Feletto 5.051 9,4 10,8 26,7 25,3
37 San Polo di Piave 4.668 11,7 10,8 24,3 25,2
38 Ormelle 4.192 9,2 7,5 22,9 24,6
39 Cison di Valmarino 2.638 11,9 8,8 21,1 24,2
40 Paderno del Grappa 2.085 12,6 8,7 19,9 23,8
41 San Vendemiano 9.184 9,7 6,4 20,4 23,7
42 Follina 3.896 12,2 9,6 20,8 23,4
43 Roncade 12.398 10,7 7,1 19,6 23,2
44 Riese Pio X 10.047 11,9 6,8 18,1 23,2
45 Moriago della Battaglia 2.720 15,6 8,6 16,0 23,1
46 Spresiano 9.971 10,5 7,8 19,5 22,2
47 Fonte 5.604 12,4 7,4 16,8 21,8
48 San Biagio di Callalta 11.672 11,0 8,2 18,4 21,1

PROVINCE
Popolazione al
31.12.2002
TASSO DI
NATALITÀ
TASSO DI
MORTALITÀ
TASSO
MIGRATORIO
TASSO DI
CRESCITA
TOTALE
49 Silea 9.602 9,9 8,0 18,8 20,7
50 Monastier di Treviso 3.647 8,9 11,1 22,7 20,5
51 Mogliano Veneto 27.026 8,1 7,6 19,8 20,3
52 Mareno di Piave 8.194 9,5 7,1 17,9 20,2
53 Castello di Godego 6.517 12,9 7,0 13,8 19,7
54 Susegana 11.193 10,6 6,9 15,6 19,3
55 Segusino 2.059 9,8 11,8 20,6 18,6
56 Cimadolmo 3.451 8,2 8,2 18,1 18,1
57 Sernaglia della Battaglia 6.024 10,9 7,9 15,1 18,1
58 Castelfranco Veneto 32.603 11,0 9,5 16,5 18,0
59 Vidor 3.541 10,5 7,7 15,1 18,0
60 Codogne' 5.189 9,5 6,6 14,8 17,7
61 Gorgo al Monticano 4.071 9,9 9,7 17,3 17,6
62 Zero Branco 8.846 12,0 9,7 15,3 17,6
63 Mansue' 4.286 10,6 7,5 13,6 16,7
64 Cessalto 3.237 10,6 11,2 17,1 16,5
65 Cappella Maggiore 4.463 8,1 7,7 15,8 16,3
66 Meduna di Livenza 2.739 10,3 15,5 21,3 16,2
67 Altivole 6.300 14,2 9,1 10,6 15,7
68 Vazzola 6.712 11,0 9,0 13,7 15,6
69 Trevignano 9.344 11,6 6,5 10,2 15,4
70 Cornuda 5.934 11,5 11,2 14,6 14,9
71 Gaiarine 6.243 9,5 8,7 13,4 14,2
72 Nervesa della Battaglia 6.823 6,8 8,9 15,8 13,7
73 Morgano 3.879 9,9 6,7 10,1 13,2
74 Possagno 2.097 10,1 9,6 12,5 13,0
75 Fregona 2.958 4,8 19,0 26,5 12,2
76 Conegliano 35.652 7,9 9,1 13,2 12,1
77 Caerano di San Marco 7.134 9,4 8,9 11,0 11,6
78 Treviso 81.516 9,0 10,7 11,9 10,2
79 Revine Lago 2.173 8,8 9,3 10,6 10,2
80 Pederobba 7.231 9,3 11,0 11,4 9,7
81 Farra di Soligo 8.113 9,9 12,5 11,5 8,9
82 Quinto di Treviso 9.366 11,5 6,5 3,9 8,8
83 Crocetta del Montello 5.801 8,1 13,0 13,3 8,5
84 Fontanelle 5.537 8,9 8,5 8,0 8,3
85 Villorba 17.335 9,9 9,0 6,5 7,4
86 San Fior 6.259 9,6 9,0 6,3 6,9
87 Tarzo 4.644 8,6 20,7 18,8 6,7
88 Monfumo 1.430 8,4 7,7 5,6 6,3
89 Valdobbiadene 10.660 8,4 13,3 10,3 5,5
90 Godega di Sant'Urbano 5.986 7,5 9,2 5,9 4,2
91 Refrontolo 1.809 6,1 9,4 7,2 3,9
92 Volpago del Montello 9.119 9,7 10,8 3,8 2,7
93 Maser 4.862 11,1 7,4 -1,4 2,3
94 Vittorio Veneto 29.174 8,8 12,3 3,2 -0,2
95 Sarmede 3.034 10,5 9,9 -2,3 -1,6
PROVINCIA DI TREVISO 824.500 10,6 8,9 18,4 20,1
Fonte: Elaborazioni Ufficio Studi CCIAA Treviso su dati ISTAT
51
FLASH ECONOMY

BIBLIOTECA
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NUOVI LIBRI IN BIBLIOTECA
Le pubblicazioni elencate sono consultabili presso la biblioteca camerale aperta dal lunedì al venerdì
dalle 8.45 alle 13 nonché il lunedì e mercoledì anche dalle 15 alle 16.30.
BIBLIOTECONOMIA
La biblioteca. Scenari, culture, pratiche di servizio
di G. Solimine. Roma-Bari : Laterza, 2004. Scopo del
volume è di proporre una lettura delle trasformazioni
che stanno investendo il sistema di produzione e circolazione
delle conoscenze e riflettere sulla collocazione
che, in tale contesto, assume la biblioteca, intesa come
servizio pubblico finalizzato a garantire l’accesso alle
informazioni e al sapere registrato nei documenti.
La qualità nelle biblioteche pubbliche. Il caso del
Veneto a cura di F. Favotto. Venezia : Marsilio, 2003.
Partendo dal presupposto che le biblioteche rappresentano
un anello importante della vita sociale offrendo,
spesso in condizioni difficili, occasioni di aggregazione
e sviluppo culturale, bisogna considerare che l’insieme
delle aspettative che ruotano intorno alle biblioteche
impone loro di aggiornare le competenze di management
verso l’innovazione dei servizi e la qualità. Il volume
propone soluzioni concettuali e tecniche verificate
sul campo in alcune biblioteche venete.
MATERIALI CNEL
Ricerca: La famiglia nell’immigrazione: condizioni
di vita e culture a confronto. Roma : Cnel, 2004. Le
due ricerche che stanno alla base del volume sono
state commissionate dall’Organismo Nazionale di
Coordinamento per le Politiche Locali di Integrazione
Sociale dei Cittadini Immigrati (ONC-CNEL) alla
Fondazione S. Andolfi di Roma nel 2003. L’impegno
istituzionale dell’Organismo è la promozione delle politiche
di integrazione sociale dei cittadini immigrati attraverso
il confronto e la socializzazione delle buone pratiche.
Le due ricerche offrono materiale molto ricco per
una riflessione sulla mediazione culturale come dimensione
delle politiche di integrazione.
Atti del Convegno: La regionalizzazione del bilancio
previdenziale italiano. 4. Rapporto. Roma : Cnel,
2004. L’analisi curata dal Cnel ha permesso di ottenere
un quadro completo del sistema previdenziale italiano
attraverso l’uso di tecniche di ripartizione delle entrate e
delle uscite rispettivamente per luogo effettivo di lavoro
e per residenza del fruitore della prestazione ed ha consentito
di tracciare i contorni della situazione regionale.
Rapporto: I lineamenti fondamentali della contrattazione
territoriale contenuta nell’archivio del Cnel e
la contrattazione territoriale nei distretti industriali.
Roma : Cnel, 2004. L’analisi sull’Archivio della
Contrattazione Aziendale è stata arricchita da un
approfondimento sul ruolo di questo tipo di contrattazione
e più in generale delle relazioni tra gli attori sociali
nei Distretti Industriali. Per realizzare tale obiettivo è
stato effettuato un set di interviste a rappresentanti
delle Parti Sociali in modo da cogliere il punto di vista
sia dei rappresentanti dei lavoratori che delle imprese
in un Campione rappresentativo di 18 Distretti.
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Il bilancio sociale nelle amministrazioni pubbliche:
processi, strutture e valenze di L. Hinna. Milano
: F. Angeli, 2004. Il volume tratta del bilancio sociale
come strumento della rendicontazione sociale delle
strutture pubbliche, siano esse enti locali, enti pubblici
economici, amministrazioni centrali, aziende sanitarie o
spa a prevalente capitale pubblico. Il volume si divide
in due parti: una teorica ed una operativa.
Manuale di comunicazione istituzionale: teoria e
applicazioni per aziende e amministrazioni pubbliche
a cura di E. Zuanelli. Roma : Ed. Colombo,
2003. La pubblicazione, sviluppando il nesso esistente
tra comunicazione, organizzazione e informatizzazione,
vuole costituire uno strumento scientifico
e operativo rivolto agli operatori dell’informazione e
della comunicazione in ambito sia pubblico che
aziendale.
Il controllo di gestione nella pubblica amministrazione
locale: come impostarlo ed essere competitivi
in uno scenario europeo di P. Morigi. Rimini : Maggioli,
2004. Organizzato in due parti, il testo affronta nella
prima le motivazioni che portano alla introduzione del
controllo gestionale nel contesto determinato dall’ordinamento
degli Enti locali, dall’ingresso nell’Unione
monetaria europea e dai processi di globalizzazione;
nella seconda si sviluppano le applicazioni operative
attraverso percorsi guidati che tengono conto degli
aspetti economici e finanziari della gestione.
STATISTICHE
Famiglie, abitazioni e zona in cui si vive. Indagine
multiscopo sulle famiglie “Aspetti della vita quotidiana”:
anno 2002. Roma : Istat, 2003. Il volume raccoglie dati
relativi alle tipologie delle famiglie e dei nuclei familiari,
alle condizioni abitative e alla zona in cui si vive.
L’indagine ha raggiunto circa 21mila famiglie per un
totale di 55mila individui.
I consumi energetici delle imprese industriali:
anno 2000. Roma : Istat, 2004. La pubblicazione presenta
un quadro strutturale dettagliato delle statistiche
sui consumi energetici delle imprese industriali che
operano sul territorio italiano. In particolare essa, oltre
ad offrire informazioni sui consumi energetici complessivi
nei diversi settori industriali, diffonde dati disaggregati
riguardanti i consumi dei principali prodotti energetici,
espressi sia in valore che in volume. Nel complesso
le rilevazioni raccolgono informazioni statistiche
presso circa 60mila stabilimenti industriali.
La situazione finanziaria delle famiglie e degli
individui in Italia e in Europa – Anni 1994-2000.
Roma : Istat, 2004. Il volume presenta le informazioni
relative alle prime sette edizioni del Panel europeo
sulle famiglie, l’indagine campionaria longitudinale
che dal 1994 viene realizzata con cadenza annuale in
tutti i Paesi dell’Unione europea con il coordinamento
di Eurostat. Le informazioni prodotte, relative al reddito
e alla situazione finanziaria degli individui e delle
famiglie nei Paesi dell’Ue, sono basate su dati armonizzati.
Il dettaglio per ripartizione permette di evidenziare
le differenze territoriali nel nostro Paese
mentre capitoli appositi sono dedicati ai confronti
internazionali.
L’assistenza residenziale in Italia: regioni a confronto:
anno 2000. Roma : Istat, 2004. I dati descrivono
le diverse tipologie di presidi residenziali per anziani,
per adulti in difficoltà e per minori privi di tutela: i
modelli organizzativi adottati, gli enti gestori, alcune
stime dei costi del soggiorno. Per quanto riguarda gli
utenti delle strutture, si evidenziano le principali caratteristiche
demografiche delle persone ospitate e le problematiche
che sono alla base del ricovero.
Anna Morandin

SELEZIONE ARTICOLI: COMMERCIO ELETTRONICO
Gli articoli, ripartiti per macroargomento ed elencati poi in ordine alfabetico di autore, sono stati individuati
effettuando lo spoglio di riviste specializzate e permettono di accostarsi al tema prescelto attraverso molteplici
canali di lettura.
Autore/i Titolo articolo
Periodico,
fascicolo, pagg.
Edizione
Commercio
Colombo, Luca Gli effetti macroeconomici dell’E-commerce:
l’impatto occupazionale
L’industria, 2/2003, 301-332 Bologna : Il mulino
Mancini, Maria Cecilia Asimmetria informativa e commercio elettronico
nell’agroalimentare
Industria & distribuzione, 3/2003, 63-76 Milano : F. Angeli
Marzocchi, Gian Luca ; Misso, Andrea ; Commercio elettronico e fiducia del consumatore: Industria & distribuzione, 3/2000, 53-72 Milano : F. Angeli
Bononcini, Monica le variabili chiave nella progettazione di un sito web
Pastore, Alberto ; Vagnani, Gianluca Ruolo e prospettive dell’e-commerce nella evoluzione
dei sistemi distributivi
Industria & distribuzione, 1/2000, 33-46 Milano : F. Angeli
Pellegrini, Davide Il commercio elettronico sfida la distribuzione
esclusiva e selettiva
Industria & distribuzione, 2/2000, 23-30 Milano : F. Angeli
Sanguigni, Vincenzo ; Purificato, Arturo
Diritto commerciale
Il sistema di fornitura nelle iniziative di commercio
elettronico rivolte al consumatore (business to consumer)
Industria & distribuzione, 3/2001, 77-90 Milano : F: Angeli
Alpa, Guido Commercio elettronico e protezione del consumatore Economia e diritto del terziario,
3/2002, 691-706
Milano : F. Angeli
Croxatto, Gian Carlo Problemi fiscali del commercio elettronico Economia e diritto del terziario, Milano : F. Angeli
internazionale: profili di diritto interno italiano 2/2000, 395-402
Gamberale, Roberta Le problematiche legali del commercio elettronico Giurisprudenza italiana, 2/2001, 417-425 Torino : Utet
Guernelli, Michele Il commercio elettronico e la firma digitale Giurisprudenza commerciale, 1/2003, 70-87 Milano : Giuffrè
Tripodi, Enzo Maria Alcune osservazioni sul d.lgs. 9 aprile 2003, n. 70 Disciplina del commercio e dei servizi, Rimini : Maggioli
di attuazione della direttiva comunitaria
sul commercio elettronico
2/2003, 287-306
Diritto commerciale nel mondo
Coscia, Giuseppe La disciplina della vendita internazionale Diritto comunitario e degli scambi int.li, Napoli : Editoriale
e suoi riflessi sull’e-commerce 3/2003, 631-639 scientifica
De Rossi, Pierfrancesco E-commerce: prende forma la convenzione internazionale Diritto del commercio internazionale,
2/2002, 477-488
Milano : Giuffrè
Draetta, Ugo Commercio elettronico e protezione dei consumatori Diritto comunitario e degli scambi int.li, Napoli : Editoriale
3/2002, 559-567 scientifica
Marini, Luca Profili giuridici del commercio elettronico Diritto del commercio internazionale, Milano : Giuffrè
nel diritto internazionale e comunitario 2/2000, 329-365
Tripodi, Enzo
Diritto processuale
Commercio elettronico: le indicazioni
del legislatore comunitario e nazionale
Disciplina del commercio, 3/2000, 777-794 Roma : Buffetti
Vigoriti, Vincenzo E-commerce e tutela giurisdizionale: Economia e diritto del terziario, Milano : F. Angeli
giudice, legge e processo 1/2002, 193-210
Diritto tributario nel mondo
Senni, Tommaso Tassazione indiretta e commercio elettronico: Diritto del commercio internazionale, Milano : Giuffrè
novità in ambito comunitario 2/2001, 519-528
Economia delle imprese
Castaldo, Sandro ; Ordanini, Andrea E-commerce e distretti industriali: mutamenti
nelle catene del valore e nuove aggregazioni virtuali
Industria & distribuzione, 3/2000, 7-22 Milano : F. Angeli
Girardi, Ugo La sfida del commercio elettronico: rischi e opportunità
per le piccole e medie imprese commerciali
Disciplina del commercio, 2/2000, 359-368 Roma : Buffetti
Economia finanziaria
Sanacuore, Maria Gianna E-finance ed e-commerce: opportunità per il Economia e diritto del terziario, Milano : F. Angeli
sistema bancario italiano 1/2001, 235-258
Telecomunicazioni
Palazzolo, Andrea Nomi di dominio e gestione dei siti destinati
al commercio elettronico
Disciplina del commercio, 1/2000, 15-21 Roma : Buffetti
Stumpo, Giovanna
Turismo
Il commercio elettronico e le sue prospettive evolutive
nel quadro normativo di riferimento: in particolare la
direttiva n. 2000/31/Ce sul commercio elettronico e sui
servizi della società dell’informazione
Commercio e servizi, 2/2001, 321-350 Rimini : Maggioli
Pencarelli, Tonino La diffusione di Internet e del commercio elettronico
nell’industria turistica nell’esperienza delle imprese
Industria & distribuzione, 3/2000, 73-94 Milano : F. Angeli
alberghiere marchigiane
Anna Morandin
53
BIBLIOTECA

OFFERTE ESTERO
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OPPORTUNITA’ E RICHIESTE DI COLLABORAZIONE ESTERE
Le segnalazioni pubblicate sono pervenute alla Camera direttamente dagli operatori esteri o tramite
le Camere di Commercio Italiane all’Estero ed altri Enti. Si declina ogni responsabilità in merito alle opportunità pubblicate.
Per maggiori informazioni Ufficio Promozione Estero Patrizia Capuzzolo tel. 0422-595313 fax. 0422-595453
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per il portogallo indicando il codice di riferimento. Tel: 00351 21
7950263 fax: 00351 21 7931984 e-mail: teresa.lemos@ccitalia.pt
Richiesta di prodotti italiani
S-239/2004-805 (200/I) 28-07-2004 Asciugamani e biancheria per la
casa.
S-25/2004-916 (200/I) 28-07-2004 Arredamento per disabili.
S-2515/2004-855 (200/I) 28-07-2004 Agente portoghese cerca
materassi in lattice, ortopedici e t-shirt.
S-25424/2004-724 (200/I) 28-07-2004 Braccioli e basi metalliche per
mobili in metallo per negozi; spuma sagomata per sedie e poltrone.
S-26/2004-940 (200/I) 28-07-2004 Carta per fotocopie A4.
S-282/2004-533 (200/I) 28-07-2004 Richiesta di lastre e pellicole di
polipropileno e pvc rigidi per la produzione di articoli di cancelleria,
pubblicitari, materiali per ufficio e soluzioni di imballaggio; richiesta di
collezioni di articoli di cancelleria e per ufficio artigianali in mat
S-28442/2004-658 (200/I) - 28-07-2004 Richiesta di prodotti cosmetici
(profumi, creme, matite per il trucco).
S-2891/2004-894 (200/I) 28-07-2004 Nastro adesivo marrone per
imballaggi e nastro adesivo per pitture.
S-30/2004-893 (200/I) 28-07-2004 Filo e fogli per decorazioni in PVC.
S-30798/2004-804 (200/I) 28-07-2004 Imballaggi termoformati.
S-3281313/2004-856 (200/I) 28-07-2004 Strumenti per la
lavorazione della superficie della pietra (granito, marmo ecc.).
S-3292735/2004-934 (200/I) 28-07-2004 Prodotti chimici.
S-32991/2004-832 (200/I) 28-07-2004 Geotessile in poliestere e geotessile
per pavimentazioni.
S-3431/2004-919 (200/I) 28-07-2004 Mobili e accessori per il bagno.
S-3431/2004-933 (200/I) 28-07-2004 Ornamenti in ferro e inox, ferro
fuso lavorato per recinzioni.
S-34973/2004-761 (200/I) 28-07-2004 Rotoli di lamiera galvanizzata
con 0,8 mm e 1,00 mm di spessore e 180 mm di larghezza e banda
centrale con 95 mm microperforata.
S-35/2004-966 (200/I) 28-07-2004 Macchine per vulcanizzare pneumatici
di camion, macchine agricole, ecc.
S-352/2004-774 (200/I) 28-07-2004 Accessori per minitrattori, motocoltivatrici
e accessori per macchine agricole.
S-3551465/2004-794 (200/I 28-07-2004 Macchine per enologia: fermentatori,
serbatoi inox, pigia-diraspatrici, presse, piltratrici, imbottigliatrici,
tappatrici, etc. Macchine per il settore oleario: presse a freddo,
presse corrente di vapore, mulini a martelli, separatrici centrifugate,
macc
S-363/2004-862 (200/I) 28-07-2004 Componenti per elettrodomestici:
motori, termostati per frigoriferi, resistenze per lavatrici, accessori in
gomma, etc.
S-37325/2004-760 (200/I) 28-07-2004 Barche da diporto gonfiabili
(Gommoni).
S-3962/2004-792 (200/I) 28-07-2004 Fiori e piante artificiali.
S-39933/2004-929 (200/I) 28-07-2004 Articoli da regalo e prodotti
pubblicitari.
S-176/2003-1788 (197/I) 28-03-2004 Lamiere metalliche per coperture
piane e ondulate.
S-201/2003-1947 /198/I) 28-03-2004 Prodotti avicoli freschi e congelati.
S-222/2003/1859 (197/I) 28-03-2004 Tessuti di Nylon plastificato per
produzione di borse, sacche, zaini, etc.
S-2253/2003-1701 (197/I) 28-03-2004 Maglieria esterna per donna e

agazza di alta qualità e prezzo medio/alto.
S-232/2003-1881 (197/I) 28-03-2004 Abbigliamento intimo per adulto
e bambino in lana e cotone.
S-2643/2003-1798 (197/I) 28-03-2004 Sacchi e sacchetti di plastica e
di carta.
S-2643260/2003-1772 (198/I) 28-03-2004 Pellicole di polietilene
(color bianco/trasparente) per la produzione di etichette.
S-27512/2003-2031 (198/I) 28-03-2004 Etichette in plastica con cordoncini
per prodotti di abbigliamento.
S-285/2004-158 (198/I) 28-03-2004 Vernici e smalti per legno.
S-2992/2003-1726 (197/I) 28-03-2004 Impianti di recupero di olii lubrificanti.
S-304/2003-1831 (197/I) 28-03-2004 Manicotti termoretrattili
(Shrinkable Tapes).
S-30693/2003-1712 (198/I) 28-03-2004 Macchinari per incollare la
fibra verde alle spugne.
S-307/2004-193 (198/I) 28-03-2004 Bicchieri in plastica.
S-30790/2003-2026 (198/I) 28-03-2004 Sacchetti in plastica con cordoncini.
S-34320/2003-1725 (197/I) 28-03-2004 Rubinetti metallici igienicosanitari.
S-34435/2003-1824 (197/I) 28-03-2004 Serbatoi per aria compressa,
tubi per aria compressa, tubi per sistemi idraulici.
S-35/2003-2019 (198/I) 28-03-2004 Linee complete (anche di seconda
mano) per la produzione industriale di mattoni in ceramica.
S-3551354/2004-95 (198/I) 28-03-2004 Frantoi per la produzione di
olii alimentari.
S-35551/2003-1854 (197/I) 28-03-2004 Lastre per stampa in offset,
presse offset, macchine per sviluppare le lastre offset.
S-35691/2003-1710 (198/I) 28-03-2004 Cartonatrici e affardellatici.
S-36220/2004-298 (198/I) 28-03-2004 Porte, automatismi e sistemi di
vigilanza.
S-3632/2003-1911 (198/I) 28-03-2004 Frigoriferi e congelatori.
S-3714/2003-1952 (198/I) 28-03-2004 Ricambi auto: filtri, freni, componenti
di direzione, sospensioni, componenti di illuminazione, etc.
S-382/2003-1634 (198/I) 28-03-2004 Manometri e termometri industriali.
S-39991/2003-1655 (197/I) 28-03-2004 Estintori, idranti, abbigliamento
per la sicurezza sul lavoro, elmetti protettivi, maschere, kit di pronto
soccorso.
S-39991/2003-1829 (197/I) 28-03-2004 Materiale di protezione,
segnaletica e sicurezza sul lavoro.
S-39997/2003-1756 (198/I) 28-03-2004 Ombrellli pubblicitari su specifica
del cliente.
S-172/2003-384 (193/I) 23-04-2003 Vernice poliuretanica per applicazione
su mobili in legno.
S-251/2003-591 (193/I) 23-04-2003 Mobiliario e arredi per cucine e
bagni .
S-26472/2003-193 (193/I) 23-04-2003 Articoli per feste (piatti, bicchieri,
tovaglie e tovaglioli in carta, decorazioni, ecc.).
S-32210/2003-647 (193/I) 23-04-2003 Bottiglie di vetro per bevande
alcoliche e vino.
S-3357271/2003-537 (193/I) 23-04-2003 Cavi elettrici.
S-3411/2003-637 (193/I) - 23-04-2003 Barattoli e scatole in latta.
S-34434/2003-790 (193/I) 23-04-2003 Cartucce per gás liquido, per
campeggio.
S-352/2003-588 (193/I) 23-04-2003 Macchine scuotitrici per la raccolta
di pigne.
S-3563110/2003-820 (193/I) 23-04-2003 Compressori a vite. Pistoni
per aria compressa.
S-384/2003-707 (193/I) 23-04-2003 Apparecchiature e attrezzature
ospedaliere.
S-39991/2003-687 (193/I) 23-04-2003 Materiale antincendio: estintori
manuali, idranti, sistemi automatici di rilevazione incendi.
S-20336/2003-1596 (196/I) 14-10-2003 Pomodori pelati in latta.
S-259/2003-1397 (196/I) 14-10-2003 Pavimenti decorativi, tende di
tessuto per la casa, carte da parati, tappeti, tessuti di cotone per arredi
e tappezzerie.
55
S-282/2003-1430 (196/I) 14-10-2003 Cloruro di Polivinile (PVC).
S-29115/2003-1477 (196/I) 14-10-2003 Raccolta e trattamento di residui
e olii alimentari
S-3253/2003-1487 (196/I) 14-10-2003 Prodotti in ceramica e piastrelle.
S-3325/2003-1443 (196/I) 14-10-2003 Perni in acciaio per carni allo
spiedo.
S-34320/2003-1444 (196/I) 14-10-2003 Valvole a sfera e monocomandi
per rubinetteria.
S-34320/2003-1445 (196/I) 14-10-2003 Rubinetti e suoi accessori.
S-358/2003-1455 (196/I) 14-10-2003 Unità di refrigerazione : “chillers”.
S-369/2003-1520 (196/I) 14-10-2003 Mini motoriduttori elettrici.
S-3691/2003-1484 (196/I) 14-10-2003 Termoaccumulatori (cilindri)
per il deposito dell’acqua calda.
S-3714/2003-1519 (196/I) 14-10-2003 Portapacchi per autoveicoli.
S-3715/2003-1452 (196/I) 14-10-2003 Semirimorchi.
S-3732/2003-1486 (196/I) 14-10-2003 Barche da diporto gonfiabili
(gommoni).
S-37527/2003-1495 (196/I) 14-10-2003 Barche da diporto gonfiabili.
S-3843/2003-1506 (196/I) 14-10-2003 Prodotti per odontoiatria.
S-20/2003-1112 (195/I) 13-09-2003 Olio di semi di girasole alimentare
e conserva di pomodoro in scatola.
S-2023/2003-1194 (195/I) 13-09-2003 Prodotti di gelateria (coni, dolci
etc.).
S-236/2003-1319 (195/I) 13-09-2003 Abbigliamento per bambini.
S-2541/2003-1226 (195/I) 13-09-2003 Porte e componenti per porte in
legno o materiali simili; battiscopa; guardaroba; pannelli in legno.
S-25911/2003-973 (195/I) 13-09-2003 Tendine in PVC per porte.
S-2873/2003-1284 (195/I) 13-09-2003 Yogurt, sementi per agricoltura
e fertilizzanti.
S-314/2003-1228 (195/I) 13-09-2003 Calzature in pelle per uomo e
donna.
S-33126/2003-1199 (195/I) 13-09-2003 Tubi in acciaio inossidabile.
S-3351/2003-1299 (195/I) 13-09-2003 Filtri e raccordi in rame.
S-3442/2003-1114 (195/I) 13-09-2003 Maniglie per porte.
S-35/2003-1265 (195/I) 13-09-2003 Macchine per la produzione di
ghiaccio in cubetti e in blocchi.
S-3523230/2003-1317 (195/I) 13-09-2003 Tini per il vino e polverizzatori
per uso agricolo.
AVVISI AGLI OPERATORI
workshop 28 - 30 ottobre 2004 DESTINAZIONE CROAZIA
L’Associazione Camere di Commercio per l’Europa Centrale
“ACCOA” insieme a numerose istituzioni italiane e croate preposte al
turismo, organizza un Workshop sul turismo in Croazia intitolato
”Destinazione Croazia”, incontro di operatori ed investitori del settore
turistico. L’iniziativa si rivolge ad operatori italiani della filiera del turismo
che desiderino affacciarsi sul mercato croato: Tour operator od
operatori dei servizi collegati al settore turistico che cercano partner
croati per iniziative comuni (creazione di pacchetti turistici ecc.),
imprese dell’industria di supporto al turismo che nella Croazia vedono
un potenziale mercato di sbocco o appunto operatori alla ricerca
di buone opportunità di investimento.
Il Workshop intende dare agli operatori italiani informazioni sulle specificità
del settore turistico in Croazia e gli strumenti per sapervisi
orientare e non commettere errori. A tale scopo sono state invitate personalità
che vantano una grande esperienza nel settore ed operano
attivamente in Croazia, per offrire importanti punti di riferimento agli
operatori italiani interessati. La parte principale del Workshop consisterà
comunque negli incontri tra gli operatori con i loro potenziali
partner croati (match making) che verranno accuratamente individuati
con la collaborazione di enti presenti in loco sulla base dei criteri
indicati dagli stessi operatori italiani.
Per informazioni:
ACCOA - Associazione Camere di Commercio per l’Europa Centrale
Chamber of Commerce for Central Europe Via Carlo de Morelli 39 -
34170 Gorizia - Tel. +39 0481 550 118 - Fax +39 0481 549 768
OFFERTE ESTERO

BREVETTI
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DOMANDE DI BREVETTO
MARCHI DI IMPRESA DEPOSITATI
NEL MESE DI APRILE 2004
LATTERIA DI SOLIGO S.C. A R.L. – Soligo (TV) - Il marchio
è costituito dalla dicitura “SOLI’ ”.
TALAMANCA ALBERTO – Nervesa della Battaglia (TV) – Il
marchio è una vignetta divisa in due parti: a sinistra c’è un
classico salvadanaio a boccia in terracotta, con una moneta
che sta entrando nella fessura. A destra, disposta su
quattro righe, la scritta, in carattere Hobo, “UNIONE PER IL
CONSUMO INTELLIGENTE”. Il tutto compreso in una cornice
rettangolare.
AWS SRL – Cittadella (PD) – Il marchio è costituito dalla
dicitura “AWS” in caratteri speciali parzialmente sovrapposta
ad una figura ellissoidale.
POTOCNIK MAURIZIO – Conegliano (TV) – Il marchio è
costituito dalla dicitura “MAGNAR BEN”.
FRESCOLAT SRL – San Vito d’Altivole (TV) – Marchio composto
da una parola “DOLCISSIMO” composta con caratteri
di fantasia.
IL BOTTIGLIERE SAS DI SILVIA SCOPEL & C. –
Montebelluna (TV) – Il marchio consiste in una impronta raffigurante
una cornetta telefonica e una casa stilizzata con
soprastante la dicitura “PRONTO SETE” scritta in caratteri
di fantasia.
GARATV DI PIETROBON ALBERTO – Giavera del Montello
(TV) – Marchio “GARATV” scritto su sfondo quadrato con l’utilizzo
di caratteri di fantasia su base in negativo.
ACQUAVITE SPA – Vazzola Fraz. Visnà (TV) – Il- marchio è
costituito dalla dicitura “SARTORIALE” in qualsiasi carattere
e dimensione.
R.D.Z. SPA – Sacile (PN) – Il marchio è costituito dalla dicitura
“BIKLIMAX” di fantasia, in caratteri di fantasia, le lettere
“I” essendo ottenute con un punto esclamativo diritto ed uno
rovescio.
SANIPLAN SRL – Venezia – Il marchio è costituito dalla
dicitura “SANIPLAN”.
SANIPLAN SRL – Venezia – Il marchio è costituito dalla
dicitura “BOCCASANA”.
BREVETTI PER DISEGNO O MODELLI DEPOSITATI
NEL MESE DI APRILE 2004
HANGAR DESIGN GROUP SRL – Mogliano Veneto (TV) –
Serie di due lampade presentanti elementi aventi carattere
individuale.
MOBILEX SRL – San Vendemiano Loc. Fossamerlo (TV) –
Schienale per sedie e sedia presentanti motivi e disegni
ornamentali.
FREZZA SPA – Vidor (TV) – Schienale per mobili o per scrivanie,
schienale con cassettiere e postazioni di lavoro presentanti
motivi e disegni ornamentali.
SOCIETA’ VETRARIA BIANCADESE SAS – Biancade di
Roncade (TV) – Sei tavolini, un tavolo da pranzo, sette
mobili, tre specchi.
BREVETTI PER INVENZIONE INDUSTRIALE
DEPOSITATI NEL MESE DI APRILE 2004
ROLLING CENTER SPA – Trevignano (TV) – Struttura di
guida, particolarmente per cancelli autoportanti.
ROLLING CENTER SPA – Trevignano (TV) – Struttura di cardi-
ne, particolarmente per cancelli, porte industriali e simili.
BIN SISTEMI SRL – Casella d’Asolo (TV) – Dispositivo di
supporto, particolarmente per reti elettrosaldate.
GENERAZIONE SRL – Trevignano (TV) – Calzatura a confortevolezza
migliorata.
Z.M. DI ZAMUNER MICHELE – Casale sul Sile (TV) –
Svolgitore per bobine.
CONSORZIO INTERCOMUNALE PRIULA – Fontane di
Villorba (TV) – Contenitore a perdere biodegradabile e compostabile
per rifiuti organici.
FREZZA SPA – Vidor (TV) – Struttura di parete divisoria o
mobile.
GURIAN SPA – Cessalto (TV) – Dispositivo di regolazione,
particolarmente per imbottiti di divani o poltrone.
SOCIETA’ VETRARIA BIANCADESE SAS – Biancade di
Roncade (TV) – Mobile o simile a pianta circolare avente
una porta frontale e almeno un ripiano estraibile.
SOCIETA’ VETRARIA BIANCADESE SAS – Biancade di
Roncade (TV) – Meccanismo per l’estrazione e il rientro di
almeno due prolunghe di un tavolo e tavolo estensibile equipaggiato
con tale meccanismo.
ZANELLA GIOVANNI – Fregona (TV) BRUNELLI LUISA –
Fregona (TV) – Struttura di cavatappi, particolarmente per
turaccioli in sughero od in materia plastica.
DALLA BETTA GROUP SRL – Vittorio Veneto (TV) – Fiocco
edile in fibra.
NUOVA MIZAR SRL – Badoere di Morgano (TV) – Faretto
girospot ad elevata capacità d’orientamento del fascio di
luce.
NICOS INTERNATIONAL SPA – Portobuffolè (TV) –
Procedimento per la realizzazione d’una struttura di lastra
composita, stratificata, in resina associata ad un’anima a
nido d’ape macrocellulare.
LA BOTTEGA DELL’AQUILONE SPEED COM – Tribano
(PD) – Alimentatore per lampade a scarica di gas a lampeggio
stroboscopico.
BOSCHETTI ITALO – BOSCHETTI ROBERTO - Paese (TV)
– HOLLOWAY CLIFFORD CARLTON – Archibald St.
Willagee – Australia – Apparecchiatura e procedimento per il
trattamento di rifiuti solidi urbani, rifiuti sanitari a rischio infettivo
ed altri rifiuti assimilati e/o biologicamente attivi.
PRIANT SPA – Vazzola (TV) – Struttura di elemento modulare
in legno per la realizzazione di pareti.
LUCIANO FURLAN & C. SAS – Nervesa della Battaglia (TV) –
Struttura di basamento autoportante modulare ad alta flessibilità
di adattamento per l’allestimento di casse mobili e fisse per
autocarri, motrici di autotreni e autoarticolati.
ALPINESTARS RESEARCH SRL – Coste di Maser (TV) –
Indumento, in particolare tuta da motociclista, dotato di elementi
di protezione da scottature da sfregamento, e relativo
elemento di protezione.
BREVETTI PER MODELLO DI UTILITA’
DEPOSITATI NEL MESE DI APRILE 2004
CALZATURIFICIO CORILUS SRL – Treviso (TV) –
Struttura canalizzata d’un sottopiede stratificato per la
ventilazione interna ed il controllo del microclima in una
calzatura.
DELLA VALENTINA OFFICE SPA – Roveredo in Piano
(PN) – Dispositivo di copertura, particolarmente per
gambe di scrivanie.

SOCIETA’ VETRARIA BIANCADESE SAS – Biancade di
Roncade (TV) – Tavolo con almeno due prolunghe incernierate
a sbalzo su un ripiano fisso.
STYLUS SPA – Asolo (TV) – Appendiabiti con funzione di
tutela del capo di abbigliamento.
MARCHI DI IMPRESA DEPOSITATI
NEL MESE DI GIUGNO 2004
AZIENDA AGRICOLA LA TORDERA S.S. DI VETTORETTI
PIETRO E FIGLI – Vidor (TV) – Dicitura “ALNE’” rappresentata
con un carattere di scrittura in corsivo.
LUCIANO MARCATO SRL – Venezia - Mestre (VE) – Il marchio
consiste in una porzione rettangolare di un rosone gotico.
S. C.TRADE SRL – Casumaro - Cento (FE) – Il marchio consiste
nella dicitura “FIBRACELL”.
MENEGAZZO ANDREA – Favaro Veneto - Venezia (VE) – Il
marchio consiste nella dicitura “HSERVICE” scritta in carattere
di fantasia ove le lettere HS sono di dimensioni maggiori
rispetto alle altre.
OPEN JAW DI FRANCESCA VASTI – Treviso – Il marchio
consiste nella dicitura “TAKE A-WINE”.
LATTERIE TREVIGIANE S.C.P.A. - Vedelago (TV) – Il marchio
consiste nella dicitura “TREVISANELLA”.
LATTERIE TREVIGIANE S.C.P.A. - Vedelago (TV) – Il marchio
consiste nella dicitura “RUCOSELLA”.
SNACK & WINE BAR “FERMI TUTTI” DI DIEGO TITTOTO -
Villorba (TV) – Il marchio consiste in un logo formato dalla
parola “FERMI” posta sul margine orizzontale superiore (sormontata
dalla scritta in carattere più ridotto: “SNACK & WINE
BAR”) e dalla parola “TUTTI” orientata nella parte sinistra e
leggibile dal basso verso l’alto. In basso a destra c’è un disegno
astratto di fantasia che sembra ricordare la forcola di una
gondola vista in orizzontale.
PLAVENSI ONLUS – Roncadelle di Ormelle (TV) – Il marchio
consiste nella dicitura “L’ORMELLE ROSSO”.
PLAVENSI ONLUS – Roncadelle di Ormelle (TV) – Il marchio
consiste nella dicitura “SPUMANTE DEI CAVALIERI”.
PLAVENSI ONLUS – Roncadelle di Ormelle (TV) – Il marchio
consiste nella dicitura “L’ORMELLE BIANCO”.
AZ. AGR. LEO NARDIN DI NARDIN STEFANO –
Roncadelle di Ormelle (TV) – Il marchio consiste nella dicitura
“LEO NARDIN”.
AZ. AGR. LEO NARDIN DI NARDIN STEFANO –
Roncadelle di Ormelle (TV) – Il marchio consiste nella dicitura
“VINI & ARTE”.
DOMOTECNICA ITALIANA SRL – Conegliano (TV) – Il marchio
consiste nella dicitura “DOMO” di fantasia, sovrastante
la dicitura “CHANNEL” (canale) in caratteri di fantasia
entrambe affiancate da una impronta conformata a linea lievemente
ricurva e disposta obliquamente.
DOMOTECNICA ITALIANA SRL – Conegliano (TV) – Il marchio
consiste in una pluralità di impronte circolari eccentriche,
contenenti una lettera “D” e soprastanti le diciture
“DOMOTECNICA” e “LA 1^ RETE NAZIONALE DI INSTAL-
LATORI IN FRANCHISING”.
AZIENDA AGRICOLA BOSCO DEL CORNER DI CECCUT-
TO E C. S.S. – Gorgo al Monticano (TV) – Il marchio consiste
nella dicitura “BOSCO DEL CORNER” associato a un
disegno stilizzato rappresentante uno scudo integrante le lettere
“B” e “C”.
A & D WEA SRL – Castelfranco Veneto (TV) – Il marchio
consiste in una impronta circolare cui sono affiancate, in contrasto
cromatico, la dicitura “VERDE” in caratteri di fantasia,
la lettera “V” presentando una ala di dimensioni maggiori e
forma arrotondata ed essendo parzialmente sovrapposta a
detta impronta, e la dicitura “ORO” in caratteri di fantasia.
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OMER SPA - Susegana (TV) – Il marchio consiste in una
impronta circa rettangolare con i lati verticali inclinati, al cui
interno è posta la dicitura “OMER” in caratteri di fantasia.
OSCAR SPA INDUSTRIA DOLCIARIA – Santa Lucia di
Piave (TV) – Il marchio è costituito dalla dicitura “NOCCIO-
LOTTA” scritta in caratteri di fantasia.
TOGNANA INDUSTRIE E FORNACI SPA – Treviso – Il marchio
è costituito dalla dicitura “COPPOREALE” di fantasia,
scritta in qualunque grafia.
TOGNANA INDUSTRIE E FORNACI SPA – Treviso – Il marchio
è costituito dalla dicitura “COPPOREGIO” di fantasia,
scritta in qualunque grafia.
TOGNANA INDUSTRIE E FORNACI SPA – Treviso – Il marchio
è costituito dalla dicitura “COPPOREGINA” di fantasia,
scritta in qualunque grafia.
LA DONATELLA SRL – Montebelluna (TV) – Il marchio consiste
nella dicitura “PICCOLI AMORI” stilizzata in carattere
corsivo di colore blu con ombreggiatura grigio tenue in parte
campeggiante sulla stilizzazione di un cuoricino rosso con
ombreggiatura nelle sfumature del grigio.
AVV. GIULIO VERONESE - Treviso – Il marchio consiste
nella scritta in carattere stampatello “CLAIM MANAGE-
MENT” (tradotto “gestione del danno”) con la sottodicitura in
corsivo (contratto d’opera e contestuale cessione del credito
a seguito di sinistro stradale) il tutto su sfondo contornato da
una cornice.
CAMBIAMENTI NELLE ORGANIZZAZIONI SNC – Treviso –
Il marchio consiste nella dicitura “OUTDOOR EXPERIEN-
CE” (esperienza fuori porta).
ASSOCIAZIONE CULTURALE STELLA ROSSA –
Monastier di Treviso (TV) – Il marchio è costituito dalla dicitura
“AFFINITY”.
ASSOCIAZIONE CULTURALE STELLA ROSSA –
Monastier di Treviso (TV) – Il logo è costituito da un cerchio
che contiene un feto stilizzato.
ASSOCIAZIONE CULTURALE STELLA ROSSA –
Monastier di Treviso (TV) – Il marchio è costituito dalla dicitura
“KOSMOPARTY”.
DOLOMYA SRL – Treviso – Il marchio consiste in una
impronta raffigurante una lettera “V” stilizzata dal cui vertice
dipartono una serie di tre fascette arcuate lanceolate ad una
fascia sporgente.
FAVERO SPA – Bassano del Grappa (VI) – Il marchio consiste
nella dicitura “FAVERO”, in caratteri di fantasia, soprastante
una impronta rettangolare contenente due lettere “F”.
RECORD CUCINE SRL – Pramaggiore (VE) – Il marchio è
costituito dalla dicitura “RECORD” scritta in caratteri di fantasia.
RECORD CUCINE SRL – Pramaggiore (VE) – Il marchio
consiste in una impronta rettangolare di colore nero, sulla
quale risalta la dicitura “RECORD” in caratteri di fantasia di
colore bianco, soprastante le diciture “è” in caratteri di fantasia
di colore rosso e “CUCINE” in caratteri di fantasia di colore
bianco, disposte affiancate e risaltanti su detta impronta.
PIVATO STEFANO – Volpago del Montello (TV) – Il marchio
consiste nella dicitura “SITOSI’”.
SAMBA GRILL SNC DI PERIN LUCA & C. – Treviso – Il marchio
consiste nella dicitura “SAMBA GRILL”.
SAMBA GRILL SNC DI PERIN LUCA & C. – Treviso – Il marchio
consiste nella dicitura “SAMBA GRILL CHURRASCA-
RIA BRASILEIRA” ove la parola “SAMBA” e “GRILL” sono in
caratteri particolari e divise dal disegno della bandiera brasiliana
ed il tutto all’interno di una cornice rettangolare sulla
quale, in basso a destra, è inserita la scritta “CHURRASCA-
RIA BRASILEIRA”, anch’essa in caratteri particolari.
VINI TONON SRL – Carpesica di Vittorio Veneto (TV) – Il
marchio è costituito dalla denominazione “LUNGO 14
BRUT”.
BREVETTI

BREVETTI
58
TONON GIULIANO – Camalò di Povegliano (TV) - Il marchio
è costituito dalla dicitura “GUSTO TREVIGIANO”.
TONON GIULIANO – Camalò di Povegliano (TV) - Il marchio
è costituito dalla dicitura “THE AL RADICCHIO”.
O.C.S. PRODOTTI CHIMICI LA CENTRALE DI CAZZARO
OSCAR – Salzano (VE) - Il marchio consiste nella dicitura
“KIOTO” scritta in qualsiasi carattere e dimensione.
O.C.S. PRODOTTI CHIMICI LA CENTRALE DI CAZZARO
OSCAR – Salzano (VE) - Il marchio consiste nella dicitura
“BRIO” scritta in qualsiasi carattere e dimensione.
O.C.S. PRODOTTI CHIMICI LA CENTRALE DI CAZZARO
OSCAR – Salzano (VE) - Il marchio consiste nella dicitura
“UNIKO” di fantasia, scritta in qualsiasi carattere e dimensione.
IMMOBILIARE SAN PAOLO SRL – Treviso – Il marchio è
costituito dalla dicitura “SETTEN” scritta in qualunque grafia.
IMMOBILIARE SAN PAOLO SRL – Treviso – Il marchio è
costituito dalla figura stilizzata di un diamante su cui è riportata
la sigla “7N”.
FORTEX SRL – Caerano di San Marco (TV) – Il marchio
consiste nella dicitura “FTX”.
FORTEX SRL – Caerano di San Marco (TV) – Il marchio
consiste nella dicitura “FORTEX”.
LINEAZZURRA SNC – Treviso - Il marchio consiste nella
dicitura “SAPORI DEL MATTINO”.
ALFA GAMMA DI TIVERON ELISABETTA – Ponzano
Veneto (TV) - Il marchio consiste nella dicitura “ELIFRUIT”
con caratteri di fantasia, con disegnato sulla parte superiore
sinistra un cappello stilizzato da pasticcere, al di sotto
della scritta “ELIFRUIT”, la dicitura “GRAND DESSERT” in
caratteri minori rispetto a quelli di “ELIFRUIT”.
TIVERON ELISABETTA – Ponzano Veneto (TV) - Il marchio
consiste di un quadrato a lato sinistro che contiene la
lettera greca Alfa e al di fuori del quadrato sulla parte alta
la dicitura “AROMI”. Sul lato destro un rettangolo che contiene
la lettera greca Gamma. Sotto ambedue figure geometriche
la dicitura “ALFA GAMMA”.
CONSORZIO AGRARIO DI TREVISO E BELLUNO
SCARL - Treviso (TV) - Il marchio consiste in un’impronta
grafica stilizzante un albero il cui tronco è formato da una
pluralità di linee verticali parallele inferiormente raccordate
ai lati a due fasce orizzontali ed il cui apparato fogliare è
costituito da una pluralità di forme geometriche essenzialmente
romboidali tra loro sovrapposte e raccordate al tronco.
DITEC SPA – Caronno Pertusella (VA) – Il marchio consiste
nella dicitura “SAAEL”, di fantasia, scritta in caratteri di
fantasia, e da una impronta conformata ad “S” soprastante
la lettera “S”.
DIACINTI ALFIERO – Pieve di Soligo (TV) – Il marchio consiste
nella dicitura “ÉLÌDEA” di fantasia in qualsiasi carattere
e dimensione.
COMUNE DI SEGUSINO – Segusino (TV) – Il marchio
consiste nella dicitura “VIN GRÒS DE SEGUSIN”.
GIEMME STILE SPA – Romano d’Ezzelino (VI) – Il marchio
consiste nella dicitura “DAL BELLO MOBILI D’EPOCA
ASOLO DESIGN”.
KARMO SRL – Villorba (TV) – Il marchio contiene la
seguente dicitura “KARMO SRL CONSULTING & FINAN-
CIAL”. Al lato di tale dicitura è apposto un riquadro in cui è
scritta la lettera “K”. La denominazione “KARMO SRL”, è
scritta sopra a “CONSULTING & FINANCIAL” e con un
carattere di dimensioni maggiori rispetto a quest’ultima.
GIEMME STILE SPA – Romano d’Ezzelino (VI) – Il marchio
consiste nella dicitura “ASOLO DESIGN” di cui
“ASOLO” scritto in stampatello con le lettere leggermente
inclinate a destra sottolineate, e “DESIGN” scritto in corsi-
vo sottostante e in modo centrato la scritta sottolineata
“ASOLO”.
LA CANTINA SOCIALE MONTELLIANA E DEI COLLI
ASOLANI SCARL – Montebelluna (TV) – Il marchio consiste
nella dicitura “BARCO” espressa in qualsiasi colore,
dimensione e carattere di stampa.
LA CANTINA SOCIALE MONTELLIANA E DEI COLLI
ASOLANI SCARL – Montebelluna (TV) – Il marchio consiste
nella dicitura “SASSER” espressa in qualsiasi colore,
dimensione e carattere di stampa.
LA CANTINA SOCIALE MONTELLIANA E DEI COLLI
ASOLANI SCARL – Montebelluna (TV) – Il marchio consiste
nella dicitura “MONT BLANC” espressa in qualsiasi
colore, dimensione e carattere di stampa.
LA CANTINA SOCIALE MONTELLIANA E DEI COLLI
ASOLANI SCARL – Montebelluna (TV) – Il marchio consiste
nella dicitura “MONTASOLO” espressa in qualsiasi
colore, dimensione e carattere di stampa.
LA CANTINA SOCIALE MONTELLIANA E DEI COLLI
ASOLANI SCARL – Montebelluna (TV) – Il marchio consiste
in una rappresentazione grafica di fantasia dell’area del
Montello e dei Colli Asolani nonché dello stabilimento di
produzione delle ditta. L’impronta si caratterizza attraverso
la configurazione di rilievi costituiti da un corpo laterale sinistro,
un corpo centrale e uno laterale destro, espressi in
tonalità sostanzialmente varianti dal verde al giallo e al
rosso e recanti indicazioni di vigneti e di insediamenti abitativi;
i tre corpi risultano separati da un’area pianeggiante
espressa in tonalità celeste. Nel corpo laterale destro appare
un riquadro rappresentante l’immagine stilizzata dello
stabilimento di produzione, comprensiva della dicitura
“CANTINA SOCIALE”, espressa in tonalità dal giallo al
rosa ed al grigio su fondo bianco.
LA CANTINA SOCIALE MONTELLIANA E DEI COLLI
ASOLANI SCARL – Montebelluna (TV) – Il marchio consiste
nella dicitura “PRIMIZIA” espressa in qualsiasi colore,
dimensione e carattere di stampa.
TECNICA SPA – Giavera del Montello (TV) – Il marchio
consiste nella parola “TECNICA” in grafia particolare.
FURLAN GIULIANO – Motta di Livenza (TV) – Il marchio
consiste nella dicitura “LA MOTHA”.
HOUSING SOLAR SAS DI GILBERTO MATTIUZZO & C. –
Volpago del Montello (TV) – Il marchio consiste nella dicitura
“HOUSING SOLAR” (abitare con il sole).
HOUSING SOLAR SAS DI GILBERTO MATTIUZZO & C. –
Volpago del Montello (TV) – Il marchio consiste in forma circolare
irregolare divisa in quattro pozioni ognuna delle quali
contiene un bollo; altri sedici bolli circondano il cerchio.
LANIFICIO MARCHESIN SRL – Arcade (TV) – Il marchio
consiste nella dicitura “NON SOLO CASHMERE”.
LANIFICIO MARCHESIN SRL – Arcade (TV) – Il marchio
consiste nella dicitura “MARCHESIN”.
QUATTRONE FILIPPO – Treviso – FLORIAN ANNALISA –
Treviso - Figura di forma circolare contenente al suo interno
nella zona bassa dei rettangoli e nella parte superiore
una freccia.
PIZZA EXPRESS DI CUSAN KATIA – S. Stino di Livenza
(VE) – Il marchio consiste nelle parole “PIZZA EXPRESS”,
e sotto “PIZZA PER ESPORTAZIONE E CONSEGNA A
DOMICILIO”. Le parole “PIZZA EXPRESS”, sono di colore
bianco con bordo blu. Tra le parole ”PIZZA “ ed
“EXPRESS”,, è interposta una pizza e alla base delle lettere
“RE”, sono raffigurati due pomodorini rossi con fogliette
verdi. Lo sfondo su cui sono scritte le parole “PIZZA
EXPRESS” è di colore giallo, con un bordo rosso. Sotto, le
parole “PIZZA PER ESPORTAZIONE E CONSEGNA A
DOMICILIO”, sono di colore bianco, scritte su sfondo rosso.