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BOLLETTINO DIOCESANO N. 2 2009.pdf - Diocesi Ugento

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e sempre questo. Noi predichiamo e annunziamo Lui, che è la Verità,<br />

che è venuto a rivelare e ad annunciare. Perché sia via di salvezza<br />

per il mondo intero, come per ciascun uomo e ciascuna donna<br />

della terra. Predichiamo Lui, Gesù. Ricordalo sempre Marco. Ricordiamolo<br />

sempre, vescovi e presbiteri. Perché non abbiamo mai a<br />

lasciarci né abbindolare né illudere come nemmeno scoraggiarci<br />

davanti ai risultati o ai non risultati, perché sappiamo che il nostro<br />

compito è unicamente quello di annunciare Lui. Avendo come unica<br />

soddisfazione quella di essere fedeli a Lui. E quello di essere totalmente<br />

obbedienti a Lui. Ma anche, ha detto Paolo, «nei vostri confronti<br />

noi siamo servitori per amore di Gesù Cristo, non padroni,<br />

non spadroneggiando sul gregge ma facendoci servi dei fratelli»<br />

perché tutti voi, carissimi fratelli e tutti voi che siete affidati alle sue<br />

cure e saranno affidati alle tue cure, possano essere fedeli alla loro<br />

vocazione cristiana. Servi. Questa è la nostra dignità e il nostro onore.<br />

Essere servi dei fratelli per amore di Gesù Cristo. È questo il<br />

compito che ci viene affidato.<br />

Nell’ordinazione che tra poco riceverai e che abbiamo ricevuto, ti<br />

saranno fatte delle domande. Delle domande fondamentali che tracciano<br />

tutto l’itinerario del tuo cammino presbiterale. E nel giorno<br />

dell’anniversario dell’ordinazione, bisognerebbe riprendere quelle<br />

domande, e quindi riprendere quella risposta: «Sì, lo voglio». Per<br />

poter rinnovare continuamente l’adesione totale a Cristo, l’impegno<br />

di annunciarlo con entusiasmo senza mai tirarsi indietro, e l’impegno<br />

di essere servi del Suo popolo per amore Suo. Ritornare su<br />

quelle domande e sulla tua risposta che questa sera dai con tutto il<br />

tuo cuore e con tutta la tua generosità, con tutto l’impegno che hai<br />

preparato e con cui hai vissuto questi anni. Ma attento: il tempo potrebbe<br />

intiepidire la tua risposta al Signore. Quel «sì, lo voglio» potrebbe<br />

diventare: «sì, lo voglio, a condizione che…»; «sì, lo voglio,<br />

ma…»; «sì, lo voglio, se…». No. «Sì, lo voglio». Senza alcuna<br />

condizione. Senza né e senza ma. Ogni giorno. Per essere veramente<br />

fedele a colui che ti ha amato, ti ha chiamato, e questa sera ti consacra.<br />

E voglio ricordare quello che ricordo ad ogni ordinazione presbiterale,<br />

perché lo ritengo essenziale. Primo: tu vieni ordinato presbitero<br />

perché vieni inserito in un collegio di presbiteri. Ciò significa<br />

che la comunione presbiterale, la comunione coi presbiteri, è<br />

essenziale perché sacramentale. Una comunione da coltivare, vivere,<br />

costruire, giorno per giorno, a volte con fatica. Così come la tua<br />

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