BOLLETTINO DIOCESANO N. 2 2009.pdf - Diocesi Ugento
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cesi, ma i verbali che erano nell’archivio vescovile di Alessano,<br />
non ci sono pervenuti 3 .<br />
Il santuario di Leuca, probabilmente, era stato seriamente danneggiato<br />
durante i mesi in cui il Salento fu in balia dei Turchi, dopo<br />
l’agosto del 1480. Nel 1507 il vescovo di Alessano, Giacomo del<br />
Balzo (1488-1512), lo aveva «riedificato», come sostiene Luigi<br />
Tasselli alla fine del Seicento 4 . Si tramanda pure che nel 1537 il<br />
santuario non sfuggì alle scorrerie che i Turchi fecero sbarcando ancora<br />
una volta a Castro e a <strong>Ugento</strong> 5 .<br />
È certo, come afferma il vescovo Magalotto nel 1550, che la<br />
chiesa di S. Maria di Leuca era meta di pellegrinaggi, ma era a rischio.<br />
Egli scrive che i fedeli, per giorni, sostavano nelle sue vicinanze,<br />
ma si trovavano in pericolo di vita, a causa dei pirati che<br />
oltre ad offendere il luogo sacro con ingiuriosi improperi e derubarlo,<br />
rapivano gli stessi fedeli facendoli loro schiavi.<br />
La chiesa, è detto nella supplica era stata arricchita di indulgenze<br />
dai papi e pertanto, dopo il saccheggio e l’abbattimento della città di<br />
Leuca, era divenuto un centro importante di devozione: molti fedeli<br />
vi accorrevano, spinti dal desiderio di ottenere le indulgenze. Era<br />
tradizione consolidata di cui mancano ancora i riscontri documentari;<br />
tradizione che diviene convinzione per gli autori che poi ne<br />
scrissero nel seicento, dal canonico alessanese Francesco Pirreca<br />
al francescano casaranese Luigi Tasselli. Ne parlerà pure due secoli<br />
dopo Giacomo Arditi e lo ripeterà il vescovo Giuseppe Ruotolo<br />
nel novecento 6 .<br />
Per porre fine a quello stato di cose e proteggere i pellegrini, resistere<br />
ai pirati e ricacciarli, si era deciso di munire la chiesa di mura.<br />
3 I fascicoli di questa visita sono segnalati nell’inventario dei beni lasciati nel palazzo<br />
vescovile da Mons. Giovanni Giannelli (f. 12v), redatto dal notaio P. Comi nel gennaio<br />
1743 (ARCHIVIO DI STATO DI LECCE, Sezione notarile; Not. P. Comi 1743). Ringrazio Antonio<br />
Caloro di Alessano per la segnalazione.<br />
4 Antichità di Leuca, Lecce 1693, pp. 258-258; cfr. RUOTOLO, <strong>Ugento</strong>, cit., p. 167.<br />
5 Per il saccheggio di Castro della fine del Luglio 1537, cfr. lettera di Fabio Arcella ad<br />
Ambrogio Recalcati, Napoli 2-3 agosto 1537, edita in P. VILLANI, Origine e carattere della<br />
nunziatura di Napoli (1523-1568), in «Annuario dell’Istituto storico italiano per l’età moderna<br />
e contemporanea» IX-X, 1957-1958, pp. 392-393, e le lettere seguenti dello stesso<br />
mese, ivi, pp. 393-397. Per <strong>Ugento</strong>, cfr. Lettera di Fabio Arcella ad Ambrogio Recalcati,<br />
Napoli, 13 agosto 1537, ivi, pp. 395-396.<br />
6 Cfr. F. PIRRECA, Historia della Madonna di Leuche, della S. M. de finibus terrae,<br />
Lecce 1643; Tasselli, Antichità di Leuca, cit.; G. ARDITI, La Leuca Salentina, Bologna<br />
1875; RUOTOLO, <strong>Ugento</strong>, cit., pp. 138-139.<br />
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