Biomorfismi ibridi nell'architettura di Victor Horta - idee per la ...
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1.1 LA DIMENSIONE FIGURATIVA<br />
3 Trad. it. “Guardare <strong>la</strong> natura fuori<br />
delle regole ammesse, non <strong>per</strong> l'immagine<br />
ma <strong>per</strong> le teorie che possiamo<br />
trarne.”,…<br />
4 <strong>Victor</strong> <strong>Horta</strong> è nel 1911 professore<br />
or<strong>di</strong>nario all'Università Libera <strong>di</strong><br />
Bruxelles; nel 1912 professore onorario<br />
all'Università <strong>di</strong> Bruxelles. Ebbe<br />
contemporaneamente le cattedre <strong>di</strong><br />
Architettura,d'Architettura Industriale<br />
e <strong>di</strong> Disegno. Sempre nel 1912 fu<br />
nominato <strong>di</strong>rettore dell'Accademia <strong>di</strong><br />
Belle Arti <strong>di</strong> Bruxelles; nel 1919 è professore<br />
d'Architettura all'Istituto<br />
Su<strong>per</strong>iore <strong>di</strong> Belle Arti <strong>di</strong> Anversa.<br />
5 Trad. it.“Io <strong>la</strong>scio i fiori e le foglie e<br />
prendo il gambo.”<br />
Tra i più autorevoli esecutori del<strong>la</strong> nuova arte vi è l’architetto<br />
belga <strong>Victor</strong> <strong>Horta</strong>, considerato l’artefice,<br />
l’ideatore del nuovo linguaggio, e del quale rimarrà<br />
l’impareggiabile rappresentante. Nelle sue o<strong>per</strong>e è<br />
possibile sempre avvertire gli insegnamenti del<strong>la</strong><br />
natura che fondono al contempo un linguaggio naturalistico<br />
ed astratto. «Scruter <strong>la</strong> nature hors de règles<br />
admis non par l’image mais par <strong>la</strong> théorie que nous<br />
pouvons en tirer» 3 riba<strong>di</strong>rà più volte l’architetto fiammingo.<br />
Il suo obiettivo è quello <strong>di</strong> comprendere i rapporti<br />
che s’instaurano tra un “albero ed un rampicante,<br />
tra il tronco ed un ramo innestato”, che vanno trasferiti<br />
negli elementi che compongono <strong>la</strong> sua o<strong>per</strong>a.<br />
Per <strong>Horta</strong> il mondo naturale è un mondo da conoscere<br />
e stu<strong>di</strong>are, <strong>per</strong> comprendere i rapporti ed il funzionamento<br />
tra le parti degli organismi vegetali, e non<br />
un mondo da cui attingere forme da riproporre meccanicamente.<br />
Sintesi del suo pensiero è <strong>la</strong> celebre<br />
frase, confidata all’architetto francese Guimard, suo<br />
grande estimatore: «non è ai fiori ma agli steli che<br />
occorre guardare».<br />
Fortemente convinto delle sue teorie, inviterà i suoi<br />
allievi4 ad osservare da vicino le creazioni del mondo<br />
naturale, suggerendo loro <strong>di</strong> crearsi un erbario e <strong>di</strong><br />
collezionare insetti.<br />
Rifiuta <strong>la</strong> mera o<strong>per</strong>azione <strong>di</strong> copia o <strong>di</strong> stilizzazione<br />
del<strong>la</strong> natura, ma ne recepisce <strong>la</strong> forza e le forme rie<strong>la</strong>borando<br />
un linguaggio <strong>per</strong>sonale: un linguaggio<br />
riconoscibile che investe le o<strong>per</strong>e nel<strong>la</strong> loro totalità.<br />
Al<strong>la</strong> rego<strong>la</strong> c<strong>la</strong>ssica si sostituisce il ritmo, il biomorfismo<br />
ed il naturalismo; questi sono i motivi che ispirano<br />
<strong>Horta</strong> senza <strong>per</strong>ò <strong>di</strong>venire mimesi delle forme<br />
naturali, ove i modelli <strong>per</strong> le sue linee erano gli steli<br />
ed i fusti degli alberi: “Je <strong>la</strong>isse <strong>la</strong> fleur et <strong>la</strong> feuille et<br />
je prends <strong>la</strong> tige” 5.<br />
Abilmente fa colloquiare tra loro i <strong>di</strong>versi materiali,<br />
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