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Carlo Emilio Gadda Il sogno del brigadiere T38 ON LINE

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PARTE TREDICESIMA <strong>Il</strong> fascismo, la guerra e la ricostruzione: dall’Ermetismo al Neorealismo<br />

CAPITOLO X <strong>Carlo</strong> <strong>Emilio</strong> <strong>Gadda</strong><br />

<strong>T38</strong> <strong>ON</strong> <strong>LINE</strong><br />

[Quer pasticciaccio<br />

brutto de via Merulana,<br />

cap. VIII]<br />

da C.E. <strong>Gadda</strong>, Quer<br />

pasticciaccio brutto<br />

de via Merulana, in Romanzi e<br />

racconti, II, a cura di G. Pinotti,<br />

D. Isella, R. Rodondi, Garzanti,<br />

Milano 1994.<br />

5<br />

10<br />

15<br />

20<br />

25<br />

<strong>Carlo</strong> <strong>Emilio</strong> <strong>Gadda</strong><br />

<strong>Il</strong> <strong>sogno</strong> <strong>del</strong> <strong>brigadiere</strong><br />

1 <strong>Il</strong> <strong>brigadiere</strong>: Pestalozzi, incaricato di seguire la pista dei<br />

gioielli rubati alla Menegazzi.<br />

2 filava: correva [: in motocicletta].<br />

3 li Du Santi: [la località detta] i Due Santi; rom.<br />

4 lasca: pigra [: perché esitava a fare giorno].<br />

5 il dolco…padùli: il clima (dolco = tempo umido; tosc.<br />

lett.) si era impregnato di umidità (aveva bevuto; *metafora)<br />

alle paludi (padùli; *metatesi tosc. lett.). Siamo<br />

nell’Agro Pontino.<br />

6 stilla: goccia [di umidità condensata].<br />

7 gli presagivano…indagine: gli facevano prevedere l’operosità<br />

nell’indagine. Pestalozzi è risvegliato e messo di<br />

buon umore dall’aria <strong>del</strong> mattino.<br />

8 fruttiferi: fruttuosi; lat.<br />

9oco: papero.<br />

10 paperar di culo: ancheggiare come un papero.<br />

11 stritolò: strinse, represse.<br />

12 allucinata: rintronata.<br />

13 per muta magia: con un silenzioso incantesimo.<br />

14 marchesa: la Menegazzi, che in realtà è contessa. Tra i<br />

gioielli rubati a lei c’è appunto un topazio.<br />

15 stranita: stravolta.<br />

16 veneziano: la Menegazzi è, infatti, veneta.<br />

17 più probabile: più probabilmente; *enallage.<br />

18 cazziata: lavata di capo.<br />

19 Rebaudengo: il generale <strong>del</strong>l’Arma dei Regi Carabinieri.<br />

20 buoni a: capaci di; rom. e merid.<br />

È l’alba e il brigadier Pestalozzi si sta recando da Zamira Pàcori sulle tracce <strong>del</strong>la refurtiva Menegazzi.<br />

Durante la notte, ha sognato il topazio che ne fa parte: la pietra preziosa si è trasformata in un topaccio<br />

impazzito, che ha scorrazzato nella campagna romana fra le isterie <strong>del</strong>la contessa e una folle danza di<br />

creature femminili.<br />

<strong>Il</strong> <strong>brigadiere</strong> 1 filava 2 in discesa verso li Du Santi. 3 Era giornata lasca, 4 il dolco aveva bevuto ai padùli. 5<br />

Ma il vento di corsa e qualche rada stilla, 6 come un pallin di schioppo nella faccia, gli presagivano l’alacrità<br />

7 <strong>del</strong>l’indagine, e dei fruttiferi 8 interventi nelle utili ore <strong>del</strong> mattino. Dando di clacson addosso<br />

a un oco, 9 il quale indugiava a paperar di culo 10 nella via, stritolò 11 una mezza bestemmia fra i denti:<br />

fu allora proprio che gli riemerse e rilampeggiò nella mente, allucinata 12 dal risveglio a ora presta, l’interminabile<br />

<strong>sogno</strong> <strong>del</strong>la notte.<br />

Avea veduto nel sonno, o sognato… che diavolo era stato capace di sognare?… uno strano essere:<br />

un pazzo: un topazzo. Aveva sognato un topazio: che cos’è, infine, un topazio? un vetro sfaccettato,<br />

una specie di fanale giallo giallo, che ingrossava, ingrandiva d’attimo in attimo fino ad essere poi<br />

subito un girasole, un disco maligno che gli sfuggiva rotolando innanzi e pressoché al di sotto <strong>del</strong>la<br />

ruota <strong>del</strong>la macchina, per muta magia. 13 La marchesa 14 lo voleva lei, il topazio, era sbronza, strillava e<br />

minacciava, pestava i piedi, la faccia stranita 15 in un pallore diceva <strong>del</strong>le porcherie in veneziano, 16 o in<br />

un dialetto spagnolo, più probabile. 17 Aveva fatto una cazziata 18 al generale Rebaudengo 19 perché i suoi<br />

carabinieri non erano buoni a 20 raggiungerlo su nessuna strada o stradazia, il topazio maledetto, il<br />

giallazio. 21 Tantoché al passaggio a livello di Casal Bruciato 22 il vetrone girasole… 23 per fil a dest! 24 E’<br />

s’era involato lungo le rotaie cangiando sua figura in topaccio e ridarellava topo-topo-topo-topo: 25 e<br />

il Roma-Napoli filava filava a tutta corsa dietro al crepuscolo 26 e pressoché già nella notte e nella tenebra<br />

circèa, 27 diademato di lampi e di scintille spettrali sul pantografo, lucanocervo saturato d’elettrico.<br />

28 Fintantoché avvedutosi come non gli bastava a salvezza chella rotolata pazza lungo le parallele<br />

fuggenti, il topo-topazio s’era derogato di rotaia, s’era buttato alla campagna nella notte verso le gore<br />

senza foce <strong>del</strong> Campo Morto e la macchia e l’intrico <strong>del</strong> litorale pometino: 29 le donne <strong>del</strong> casello 30<br />

strillavano, gridavano ch’era ammattito: lo fermassero, lo ammanettassero: il locomotore lo rincorreva<br />

in palude, 31 coi due gialli occhi tutta perscrutava e la giuncaia e la tenebra fino laggiù, dove i nomi<br />

si diradano, appiè il monte <strong>del</strong>la contessa Circia, 32 ove luminarie e ghirlande dondolavano sopra le altane<br />

33 a lido, nello spiro seròtino <strong>del</strong> mare. 34 Nereidi, ivi, appena emerse dal flutto e subito ignudàtesi<br />

<strong>del</strong>la lor veste d’alghe e di spuma fra l’andirivieni dei camerieri in bianco e de’ sifoni diacci e <strong>del</strong>le fi-<br />

21 stradazia…giallazio: deformazioni *suffissali da “strada”<br />

e “giallo”, sul mo<strong>del</strong>lo di topazio.<br />

22 Casal Bruciato: meta <strong>del</strong>le perquisizioni <strong>del</strong> brigadier<br />

Pestalozzi.<br />

23 il vetrone girasole: il topazio, in quanto vetro sfaccettato<br />

e giallo come un girasole.<br />

24 per fil a dest!: in fila a destra!; comando di marcia militare.<br />

25 E’ s’era…topo: si era (e’ = ei = egli; tosc. *pleonastico)<br />

sottratto [alla vista] (involato; lett.) lungo le rotaie cambiando<br />

(cangiando; tosc. lett.) il proprio aspetto (sua figura;<br />

arc. anche nell’assenza <strong>del</strong>l’articolo) in [quello di]<br />

un topaccio e ridacchiava (ridarellava; neologismo creato<br />

su “ridarella”) [facendo] oh-oh-oh-oh (topo-topo-topo-topo;<br />

per attrazione fonica sulla vocale “o”).<br />

26 e il Roma-Napoli…crepuscolo: e il [treno] Roma-Napoli<br />

correva correva (filava filava; ripetizione <strong>del</strong> parlato) a<br />

tutta birra (corsa) verso occidente (dietro al crepuscolo).<br />

<strong>Il</strong> percorso tracciato di seguito è perfettamente realistico.<br />

27 circèa: <strong>del</strong> Circeo; sulla costa laziale, a sud di Roma.<br />

28 diademato…d’elettrico: circondato come da una corona<br />

(diademato) di lampi e di scintille [che sarebbero sembrate]<br />

spettrali su un pantografo, cervo volante (lucanocervo)<br />

carico (saturato = riempito; lat.) di elettricità<br />

(elettrico; arc.). <strong>Il</strong> pantografo è qui l’asta aerea per mezzo<br />

<strong>del</strong>la quale i locomotori elettrici prendono la corren-<br />

Luperini, Cataldi, Marchiani, Marchese LETTERATURA STORIA IMMAGINARIO [G. B. PALUMBO EDITORE]<br />

1<br />

te dai fili. <strong>Il</strong> lucanocervo è un coleottero dotato di corna<br />

simili, appunto, a quelle <strong>del</strong> cervo (qui richiamate dalla<br />

corona di lampi); <strong>Gadda</strong> si rifà al nome scientifico (“cervus<br />

lucanus”), riordinandolo sul mo<strong>del</strong>lo <strong>del</strong> favoloso “ircocervo”.<br />

29 Fintantoché…pometino: Fino a quando, resosi conto che<br />

(avvedutosi come) non gli bastava per salvarsi (a salvezza)<br />

quella (chella; merid.) rotolata pazza lungo le [linee]<br />

parallele [: le rotaie] che si allontanavano (fuggenti),<br />

il topo-topazio si era allontanato (derogato) dalle rotaie,<br />

si era buttato nella (alla; arc.) campagna nella notte<br />

verso le paludi (gore) senza foce [: immobili] di Campo<br />

Morto e la sterpaglia (macchia) e l’intrico [di piante]<br />

<strong>del</strong> litorale presso Pomezia (pometino). Pomezia è a sud<br />

di Roma.<br />

30 casello: quello <strong>del</strong> passaggio a livello di Casal Bruciato.<br />

31 in: nella, arc.<br />

32 tutta…Circia: osservava (perscrutava; lat.) tutta [quanta]<br />

sia la giuncaia sia l’oscurità, fino laggiù dove i nomi<br />

[dei paesi] diventano meno frequenti (si diradano) [: fino<br />

a zone più disabitate], ai piedi (appiè; arc.] <strong>del</strong> monte<br />

<strong>del</strong>la contessa Circia [: il Circeo, consacrato alla Menegazzi-Circe].<br />

La giuncaia è l’insieme dei giunchi di una<br />

palude.<br />

33 altane: terrazze.<br />

34 a lido…mare: presso il (a) lido, nel soffio (spiro) serale<br />

(seròtino) [che viene dal] mare. Linguaggio aulico.


PARTE TREDICESIMA <strong>Il</strong> fascismo, la guerra e la ricostruzione: dall’Ermetismo al Neorealismo<br />

CAPITOLO X <strong>Carlo</strong> <strong>Emilio</strong> <strong>Gadda</strong><br />

30<br />

35<br />

40<br />

45<br />

50<br />

<strong>T38</strong> <strong>ON</strong> <strong>LINE</strong><br />

35 Nereidi…Porcano: Qui (ivi) <strong>del</strong>le Nereidi [: <strong>del</strong>le bagnanti],<br />

appena emerse dalle onde e spogliatesi (ignudàtesi;<br />

lett.) <strong>del</strong> loro (lor; *apocope lett.) abito di alghe e di<br />

schiuma [: <strong>del</strong>le alghe e <strong>del</strong>la schiuma che le coprivano]<br />

fra il viavai dei camerieri [vestiti di] bianco e [quello]<br />

dei sifoni gelati (diacci; lett.) e <strong>del</strong>le cannucce (fistule;<br />

lat.), erano solite rallegrare (allegrare; lett. ) la notte<br />

piena di fascino di Castel Porcano. Le Nereidi sono le<br />

abitatrici dei mari secondo la mitologia classica; Castel<br />

Porcano è deformazione di Castel Porziano, a est di Ostia.<br />

I sifoni sono i contenitori <strong>del</strong> seltz.<br />

36 La contessa…<strong>sogno</strong>: La contessa [: Menegazzi], tra languide<br />

ninnenanne (nenie; lat.), cercava (dimandava =<br />

domandava; arc.) una fiala [contenente qualcosa] per<br />

dormire (al sonno), per dimenticare (all’oblio): per le vane<br />

fantasie (ghirigori; *metaforico), per le perdite [<strong>del</strong><br />

senso di realtà] (smarrimenti) <strong>del</strong> <strong>sogno</strong>.<br />

37 Del <strong>sogno</strong>…essere: è la tradizionale correlazione tra sonno<br />

e morte; ma con un ricordo <strong>del</strong> celebre monologo <strong>del</strong>l’Amleto<br />

di Shakespeare.<br />

38 Castel Porcino: mutazione di Castel Porcano, per avvicinarlo<br />

a porco (cfr. sotto).<br />

39 sotto festoni…machiavello: sotto festoni di [lampade]<br />

da due watt [simili a] pere gialle e palloncini [che oscillavano<br />

come farebbero degli] ubriachi (sbronzi) e dolcemente<br />

rigonfi (obesi) al soffiare (alitare; lett.) e al venir<br />

meno (smorire) di ogni melodia (mèlode; grecismo lett.),<br />

la maga <strong>del</strong>la tabacchiera in costante apertura [: la Menegazzi,<br />

cui è stata rubata una tabacchiera; con allusione<br />

oscena] attirava (elicitava; lat.) il fiuto dei maiali che<br />

stavano per arrivare (imminenti), loro (coloro) che per<br />

(di) quel filtro e per quell’odore (olezzo) [: l’aroma <strong>del</strong><br />

tabacco] stavano (erano) per diventare (tornare; arcaismo<br />

semantico) porci dal muso sporgente (grifuti), dopo<br />

essere diventati (fatti) asini dalle lunghe orecchie (orecchiuti)<br />

alla (a la; arc.) scuola: [alla scuola] <strong>del</strong> manganello<br />

di [chi fa il] furbo (machiavello). Nella scena onirica si<br />

mescolano una specie di festa sul mare e il ricordo mitologico<br />

<strong>del</strong>la maga Circe, che trasformò in maiali i compagni<br />

di Ulisse. Ma qui porci innesca subito un doppio sen-<br />

<strong>Carlo</strong> <strong>Emilio</strong> <strong>Gadda</strong> ~ <strong>Il</strong> <strong>sogno</strong> <strong>del</strong> <strong>brigadiere</strong><br />

stule, solevano allegrare la notte fascinosa di Castel Porcano. 35 La contessa, tra languide nenie, dimandava<br />

una fiala al sonno, all’oblio: ai ghirigori vani, agli smarrimenti <strong>del</strong> <strong>sogno</strong>. 36 Del <strong>sogno</strong> di non essere.<br />

37 A Castel Porcino, 38 sotto festoni di pere gialle da due watt e palloncini sbronzi e dolcemente<br />

obesi nell’alitare e nello smorire d’ogni mèlode, la maga dalla tabacchiera in apertura (perpetua) elicitava<br />

al fiuto gli imminenti suini, coloro che di quel filtro, e di quell’olezzo, erano per tornare in porci<br />

grifuti, dopo essersi fatti orecchiuti asini a la scuola: <strong>del</strong> manganello <strong>del</strong> machiavello. 39 Già le alunne<br />

si divincolavano, bianchissime eccettoché il trìgono cesputo, da ogni torquente veto dei padri, si<br />

storcevano in una muta profferta: 40 che di moresca lenta e ritenuta sarabanda s’esaltava a mano a mano<br />

fino al ritmo trocàico d’una estampida, ove il bàttito risoluto <strong>del</strong> piede regalasse fiere arsi al piancito:<br />

41 mentre la sùbita erezione e lo scotimento e <strong>del</strong> collo e <strong>del</strong> capo ridava all’abisso i capelli, significando<br />

la indomita alterezza e <strong>del</strong>la cervice e <strong>del</strong>l’animo, ribadita dal taratatà <strong>del</strong>le nàcchere. 42 Intervenendo<br />

indi nel coro l’aggressione degli ignudi (e non per anco ebefatti) la stampita si esasperava a<br />

sicinnide, a danza simulatamente apotropàica: 43 una frotta di spaurite mamillone facevan le viste d’aborrire<br />

un branco di satiri, di farsi schermo e ricovero e <strong>del</strong>le mani e <strong>del</strong>la fuga avverso i rubescenti e<br />

fumiganti lor tirsi: di già mezzo imbecillati, per vero, dalle trasmodate officiature: <strong>del</strong> naso. 44 Piombatogli<br />

in quel punto tra le gambe come la nera fólgore d’ogni solletico e d’ogni nero evenire, 45 il topaccio<br />

pazzo aveva impaurato 46 a un tratto le belle. Schegge d’un cuore esploso, erano schizzate via<br />

in ogni direzione in ogni canto, dimesso d’un subito, alla sola vista di quella spiritata pantegana, il loro<br />

ancheggiato e mamillante sacerdozio. 47 Ed erano gridi ed acuti da non dire mentre saettava qua e<br />

là il baffone come cocca di balestra, nera acuminata polpetta. 48 Molte, smemoratesi 49 d’essere ignude,<br />

50 avevano fatto il gesto d’abbassar la gonna ai ginocchi, a 51 proteggere una <strong>del</strong>icatezza 52 indifesa:<br />

ma la gonna se la sognaveno. 53 E la <strong>del</strong>icatezza artrettanto. 54<br />

Così, nel <strong>del</strong>irio, avevano domandato scampo alla fuga, agli specchi <strong>del</strong> padùle, all’ombre dei giunchi,<br />

alla notte, all’argentata macchia dei lecci, dei pini a lido, alle risciacquature libere <strong>del</strong> lido, signo-<br />

so sessuale. Manganello <strong>del</strong> machiavello si riferisce specificamente<br />

a Mussolini (machiavello, cioè politicante<br />

che si dava arie di furbo; i manganelli sono quelli degli<br />

squadristi) e, in generale, alla solita astuzia pasticciona<br />

degli italiani; ma è anche *metafora oscena (il manganello<br />

sta per il fallo, la tabacchiera per la vagina).<br />

40 le alunne…profferta: le alunne [: le donne], bianchissime<br />

a eccezione (eccettoché) <strong>del</strong> triangolo (trìgono) di peli<br />

(cesputo = simile a cespuglio) [: il pube], si divincolavano<br />

da [= si sottraevano a] ogni duro (torquente = che tormenta;<br />

lat.) divieto (veto; lat.) dei padri, si dimenavano<br />

(storcevano) in una silenziosa offerta [dei loro corpi]. Fingendo<br />

di resistere, le donne vorrebbero in realtà concedersi<br />

agli uomini-porci. Le alunne sono le Nereidi di sopra, diventate<br />

tali perché è appena stata nominata la scuola.<br />

Torquente e storcevano sono in *figura etimologica.<br />

41 che di moresca…piancito: la quale [profferta] da (di)<br />

moresca lenta e [da] composta (ritenuta = trattenuta)<br />

sarabanda si accelerava (s’esaltava) gradatamente al<br />

ritmo binario (trocaico) di una estampida, in cui (ove) il<br />

battito deciso <strong>del</strong> piede desse (regalasse) violenti colpi<br />

(fiere arsi) al pavimento (piancito). Moresca, sarabanda<br />

e estampida (o “stampita”) sono danze di origine spagnola,<br />

le prime due gravi e solenni, la terza vivace e allegra.<br />

Trocaico è quel ritmo <strong>del</strong>la poesia classica in cui si alternano<br />

una sillaba accentata e una senza accento (“trocheo”);<br />

arsi, sempre nella metrica classica, è appunto<br />

l’accento.<br />

42 mentre…nàcchere: mentre l’improvviso alzarsi (sùbita<br />

erezione) e lo scuotersi sia (e) <strong>del</strong> collo sia (e) <strong>del</strong>la testa<br />

riportava i capelli nel vuoto (all’abisso) [: nel movimento<br />

i capelli, prima bagnati e aderenti alla testa, cadono in<br />

giù], esprimendo (significando) l’indomabile superbia (indomita<br />

alterezza) <strong>del</strong> collo (cervice) e <strong>del</strong>l’animo, ribadita<br />

dai colpi (taratatà; *onomatopea) <strong>del</strong>le nacchere.<br />

43 Intervenendo…apotro-pàica: Intervenendo dunque [: una<br />

volta intervenuta] nel ballo (coro; grecismo semantico)<br />

l’aggressione dei nudi (ignudi) [uomini-porci] [: gli aggressori<br />

nudi] (e non ancora (per anco; arc.) rimbambiti<br />

(ebefatti; lat.)), l’estampida (stampita) si infiammava<br />

Luperini, Cataldi, Marchiani, Marchese LETTERATURA STORIA IMMAGINARIO [G. B. PALUMBO EDITORE]<br />

2<br />

(esasperava) per [diventare una] (a) danza orgiastica<br />

(sicinnide), una danza di scongiuro (apotropàica) [ma<br />

solo] per finta (simulatamente) [: le donne fingono solo<br />

di scongiurare il pericolo <strong>del</strong>l’aggressione].<br />

44 una frotta…<strong>del</strong> naso: un gruppo di impaurite (spaurite)<br />

sgualdrine (mamillone) fingeva (facevan le viste; plurale<br />

per concordanza “ad sensum”) di avere in orrore (aborrire)<br />

un branco di satiri, di farsi protezione e riparo (schermo<br />

e ricovero) [: di proteggersi] sia con le (e <strong>del</strong>le) mani<br />

sia con la fuga contro (avverso) i loro [: dei satiri] tirsi [: falli]<br />

arrossati (rubescenti; lat.) e infiammati (fumiganti = fumanti;<br />

lat.); in verità già mezzo indeboliti (imbecillati; lat.)<br />

dalle eccessive (trasmodate) attività (officiature): <strong>del</strong> naso<br />

[: che fiutava il tabacco <strong>del</strong>la maga Circia: *metaforicamente,<br />

è l’appetito sessuale già stimolato]. <strong>Il</strong> tirso era<br />

l’asta <strong>del</strong>le baccanti, adorna di pàmpini ed edere.<br />

45 la nera fòlgore…evenire: il fulmine nero di ogni desiderio<br />

(solletico) e di ogni nero evento (evenire; lat.). <strong>Il</strong> topaccio<br />

pazzo è divenuto ormai esplicitamente un fallo, ovvero<br />

ciò a cui si riduce ogni pulsione umana, in quanto<br />

derivata da una pulsione sessuale.<br />

46 impaurato: spaventato; lett.<br />

47 Schegge…sacerdozio: [Come] schegge di un cuore esploso,<br />

[le donne] erano schizzate via in ogni direzione da<br />

ogni parte (in ogni canto), lasciato (dimesso) immediatamente<br />

(d’un subito) il loro rituale (sacerdozio) [fatto]<br />

di ancheggiamenti (ancheggiante) e di agitarsi di seni<br />

(mamillante), alla vista <strong>del</strong> topo (pantegana; settentr.)<br />

impazzito (spiritata) [: il topazio]. Mamillante è latinismo<br />

di conio gaddiano.<br />

48 mentre…polpetta: mentre il baffone [: il topazio, in quanto<br />

topo munito di baffi], [simile a una] polpetta nera e<br />

puntuta (acuminata), sfrecciava qua e là, come una freccia<br />

(cocca) [farebbe] da (di; arc.) [una] balestra.<br />

49 smemoratesi: dimenticatesi; lett.<br />

50 ignude: nude; lett.<br />

51 a: per.<br />

52 <strong>del</strong>icatezza: quella <strong>del</strong> pube.<br />

53 sognaveno: sognavano; rom.<br />

54 artrettanto: altrettanto; rom.


PARTE TREDICESIMA <strong>Il</strong> fascismo, la guerra e la ricostruzione: dall’Ermetismo al Neorealismo<br />

CAPITOLO X <strong>Carlo</strong> <strong>Emilio</strong> <strong>Gadda</strong><br />

55<br />

60<br />

65<br />

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75<br />

<strong>T38</strong> <strong>ON</strong> <strong>LINE</strong><br />

55 avevano domandato…maretta: avevano cercato (domandato)<br />

scampo nella (alla) fuga, tra gli specchi [d’acqua]<br />

<strong>del</strong>la palude (padùle; arc.), all’ombra (all’ombre; apostrofo<br />

e plurale lett.) dei giunchi, nella notte, nella boscaglia<br />

(macchia) argentata [: per il colore <strong>del</strong>le foglie]<br />

dei lecci, dei pini presso il (a) lido, tra le mutevoli (libere)<br />

onde (risciacquature) <strong>del</strong> lido, invaso (signoreggiato =<br />

dominato) da una maretta spumeggiante (bulicante =<br />

che produce bolle).<br />

56 altre…frangente: altre, a capofitto (precipiti) dalle (da le;<br />

arc.) scogliere <strong>del</strong> Circèo illuminate dalla luna (lunari), si<br />

erano buttate tra le schiume (a le spume; arc.) <strong>del</strong>la secca<br />

di scogli (frangente), [come] poetesse [: come Saffo,<br />

che si gettò da una rupe] e [ninfe] oceanine [: abitatrici<br />

<strong>del</strong> mare].<br />

57 ebriaca: ubriaca; lat.<br />

58 arrovesciava: rovesciava.<br />

59 ricadendole…<strong>del</strong>la notte: mentre i capelli fradici (zuppi)<br />

le ricadevano (ricadendole; costrutto lat.) nell’assonnata<br />

benevolenza (torpida benignità) <strong>del</strong>la notte (mentre<br />

palloncini gialli sobbalzavano (ridevano) e dondolavano<br />

[come dei] cinesi). La parentesi sui palloncini in realtà<br />

non può essere parafrasata: nello stravolgimento antirealistico<br />

<strong>del</strong> <strong>sogno</strong> essa va presa alla lettera. Cinesi di<br />

fabbricazione (e per di più gialli), essi dondolano in cinese<br />

per *enallage; mentre l’atto di ridere è puramente<br />

fantastico.<br />

60 white label: etichetta bianca; ingl. Allude alla marca di un<br />

whisky.<br />

61 la fenditura…orecchi: l’apertura (fenditura) <strong>del</strong>la bocca,<br />

come (quale) [l’apertura] in un salvadanaio di coccio,<br />

con volgarità (sguaiata = sguaiatamente) faceva un arco<br />

(s’inarcava) sino a potersi congiungere (appuntare) alle<br />

orecchie.<br />

62 incisione: quella che si pratica per aprirlo.<br />

63 batti batti: colpi; fa *paronomasia con ciabatta.<br />

64 e dagli occhioni…Pernod: e dagli occhioni rivoltati [indietro]<br />

(strabuzzati), [tanto] che (che gli; *anacoluto <strong>del</strong><br />

<strong>Carlo</strong> <strong>Emilio</strong> <strong>Gadda</strong> ~ <strong>Il</strong> <strong>sogno</strong> <strong>del</strong> <strong>brigadiere</strong><br />

reggiato da bulicante maretta: 55 altre, poetesse ed oceanine precipiti da le scogliere lunari <strong>del</strong> circèo,<br />

s’erano buttate a le spume <strong>del</strong> frangente. 56 Ma la contessa Circia ebriaca 57 arrovesciava 58 il capo all’indietro,<br />

ricadendole i capelli zuppi (mentre palloncini gialli ridevano e dondolavano in cinese) nella<br />

torpida benignità <strong>del</strong>la notte: 59 zuppi d’uno shampo di white label: 60 la fenditura <strong>del</strong>la bocca, quale in<br />

un salvadanaio di coccio, s’inarcava sguaiata fino a potersi appuntare agli orecchi, 61 le spaccava il volto<br />

come il cocomero dopo la prima incisione, 62 in due batti batti, 63 in due sottosuole di ciabatta: e dagli<br />

occhioni strabuzzati, che gli si vede il bianco di sotto a l’iridi come d’una Teresa riposseduta dal<br />

demonio, le gocciolavano giù per il volto lacrime etiliche, stille azzurrine: opalescenti perle d’un contrabbandato<br />

Pernod. 64 Invocava la fiasca <strong>del</strong> ratafià, 65 chiamava le sovvenzioni <strong>del</strong> Papà, <strong>del</strong> Papè, <strong>del</strong><br />

grande Aleppo, 66 <strong>del</strong>l’invisibile Onnipresente, ch’era, tutt’al contrario <strong>del</strong>l’Onnivisibile fetente salutato<br />

salvatore d’Italia, onnipotente nel praticare il solletico, ogni maniera di solletico: quanto era quello<br />

impotente a combinare checchefosse, e men che meno le sue verbose bravazzate. 67 Stillava 68 perle<br />

azzurrine, lacrime di àloe, di terebinto e di wodka: 69 arrovesciato 70 il capo, smarriti nella notte i capelli,<br />

coi due diti pollice indice con un topazio giallo cadauno aveva sollevato la gonna, sul davanti, palesato<br />

a tutti che ciaveva le mutanne. 71 Ce l’aveva, la santa donna, le mutanne: sì sì sì ce l’aveva ce l’aveva.<br />

72 Lo spiritato ratto aveva infilato quella via, ch’era la via <strong>del</strong> dovere, per lui e per l’annasante sua<br />

fifa, le rampicava ora le cosce come un’edera, grasso e nel suo terrore fremente, la faceva ridere e ridere<br />

a cascatella grulla, smaniare dal solletico: 73 ecco là: ce l’aveva di cartone e di gesso, le mutanne,<br />

quella volta. Perché una volta in vita le avevano ingessato la trappola. 74<br />

<strong>Il</strong> <strong>brigadiere</strong> filava, 75 crepitando secco, 76 in direzione <strong>del</strong>li Du Santi, con il milite abbrancato 77 alla<br />

vita, che strizzava 78 le palpebre al venir <strong>del</strong> vento, infastidito dalla polvere. La <strong>del</strong>usione 79 lo ridestò di<br />

colpo. <strong>Il</strong> tempo in cui diremmo si distendano i sogni ha viceversa la rapidità diaframmante d’uno scatto<br />

di Leika, si misura per fulgurativi tempuscoli, per infinitesimi <strong>del</strong> quarto ordine sul tempo orbitale<br />

<strong>del</strong>la terra, detto comunemente solare, tempo di Cesare e di Gregorio. 80 Ed ecco era, di là da la flottiglia<br />

di nubi che bordeggiava le scogliere <strong>del</strong>l’oriente, l’opale in rosa, il rosa addensarsi e stratificarsi<br />

parlato) si vedeva il bianco sotto le iridi come [quelle di]<br />

una [santa] Teresa di nuovo posseduta dal diavolo [: indemoniata],<br />

le colavano (gocciolavano) giù per la faccia<br />

lacrime di alcool (etiliche), gocce (stille) azzurrine:<br />

perle iridescenti (opalescenti) di un Pernod [importato]<br />

di contrabbando (contrabbandato). Teresa è santa Teresa<br />

d’Avila, nota per le sue estasi mistiche, qui capovolte<br />

in possessioni demoniache. <strong>Gadda</strong> sembra ispirarsi alla<br />

scultura di Bernini che la raffigura. <strong>Il</strong> Pernod è un aperitivo<br />

francese.<br />

65 Invocava…ratafià: Chiedeva la bottiglia (fiasca) di ratafià;<br />

<strong>Il</strong> ratafià è un liquore alla frutta.<br />

66 chiamava…Aleppo: richiedeva gli aiuti (sovvenzioni) <strong>del</strong><br />

Papà, <strong>del</strong> Papè, <strong>del</strong> grande Aleppo. Dalla normale invocazione<br />

al padre, per puro gioco fonico, si richiama il verso<br />

di Dante: «Papè Satàn, papè Satàn Aleppe» (Inf. VIII, 1),<br />

interpretato in vari modi, e contenente un’invocazione a<br />

Satana e una richiesta di soccorso. Di qui, subito dopo,<br />

il richiamo a Mussolini, capo demoniaco.<br />

67 <strong>del</strong>l’invisibile…bravazzate: [invocava l’aiuto] <strong>del</strong>l’Onnipresente<br />

invisibile [: Dio; ma, qui, il topazio], che era, tutto<br />

al contrario di [quello] schifoso (fetente; merid.) che si<br />

vedeva da tutte le parti (Onnivisibile; lat.) [e che era]<br />

acclamato (salutato) [come] salvatore <strong>del</strong>l’Italia [: Mussolini],<br />

capacissimo di (onnipotente nel) fare il solletico,<br />

ogni tipo di solletico [: anche quello sessuale]; [tanto<br />

capace] quanto quello [: Mussolini] era incapace di<br />

(impotente a) combinare qualunque cosa (checchefosse),<br />

e meno che meno nelle sue vanterie (bravazzate;<br />

peggiorativo di “bravate”) parolaie (verbose).<br />

68 Stillava: [la Menegazzi - Circia] faceva gocciolare.<br />

69 di àloe…wodka: catalogo caotico che accosta due piante<br />

aromatiche al superalcoolico russo.<br />

70 arrovesciato: [dopo aver] rovesciato.<br />

71 palesato…mutanne: [aveva] mostrato (palesato; lett.) a<br />

tutti che aveva le mutande (rom.); cioè le aveva fatte vedere,<br />

scoprendosi.<br />

72 Ce l’aveva…ce l’aveva: *indiretto libero.<br />

Luperini, Cataldi, Marchiani, Marchese LETTERATURA STORIA IMMAGINARIO [G. B. PALUMBO EDITORE]<br />

3<br />

73 Lo spiritato…solletico: <strong>Il</strong> topo impazzito (spiritato) aveva<br />

preso (infilato) quella strada [: quella <strong>del</strong>le mutande],<br />

che era la strada <strong>del</strong> [suo] dovere [: la strada che doveva<br />

fare], per lui e per la sua paura (fifa) che lo spingeva<br />

a fiutare (annasante), ora le saliva (rampicava) per<br />

le cosce come un’edera, grasso e fremente nel suo terrore,<br />

la faceva ridere e ridere a ripetizione (a cascatella)<br />

[e come una] sciocca (grulla; ma riferito a cascatella; tosc.),<br />

[la faceva] dimenare (smaniare) per il solletico. La<br />

*similitudine <strong>del</strong>l’edera è innescata dal verbo rampicare<br />

(la pianta è la più comune <strong>del</strong>le rampicanti).<br />

74 la trappola: *metafora che indica il genitale femminile (visto<br />

che il fallo è un topo). L’idea <strong>del</strong>l’ingessatura è un<br />

tratto surreale.<br />

75 <strong>Il</strong> <strong>brigadiere</strong> filava: sempre Pestalozzi. Si noti la ripresa<br />

<strong>del</strong> paragrafo iniziale.<br />

76 crepitando secco: mentre [la sua moto] rumoreggiava<br />

seccamente (secco).<br />

77 il milite abbrancato: il carabiniere [semplice] avvinghiato;<br />

milite è lat. ironico. Pestalozzi compie il suo viaggio<br />

con un collega sottoposto.<br />

78 strizzava: stringeva.<br />

79 La <strong>del</strong>usione: <strong>del</strong>la realtà rispetto al <strong>sogno</strong>.<br />

80 <strong>Il</strong> tempo…Gregorio: <strong>Il</strong> tempo in cui diremmo che si estendano<br />

i sogni ha al contrario (viceversa) [di quanto possa<br />

sembrare] la rapidità da diaframma (diaframmante)<br />

di uno scatto di Leika [: una macchina fotografica]; [lo]<br />

si misura per attimi (tempuscoli = piccoli tempi; lat.)<br />

brevi come un lampo (fulgurativi; dal lat. “fulgur” = lampo),<br />

per frazioni infinitesimali (infinitesimi) <strong>del</strong> quarto<br />

ordine [: <strong>del</strong>l’ordine <strong>del</strong>le frazioni di secondo] rispetto al<br />

(sul) tempo <strong>del</strong>l’orbita (orbitale) <strong>del</strong>la terra, [tempo] detto<br />

comunemente solare, [ovvero] tempo [dei calendari]<br />

di [Giulio] Cesare e di [papa] Gregorio [Magno] [: il tempo<br />

normale, di tutti i giorni]. La spiegazione sul tempo si<br />

rifà a nozioni di astronomia. Dapprima Cesare e poi papa<br />

Gregorio riformarono il calendario dandogli all’incirca<br />

la forma che esso ha attualmente.


PARTE TREDICESIMA <strong>Il</strong> fascismo, la guerra e la ricostruzione: dall’Ermetismo al Neorealismo<br />

CAPITOLO X <strong>Carlo</strong> <strong>Emilio</strong> <strong>Gadda</strong><br />

80<br />

<strong>T38</strong> <strong>ON</strong> <strong>LINE</strong><br />

81 Ed ecco…fanalone: Ed ecco, ora, oltre l’ammasso (flottiglia<br />

= piccola flotta) di nuvole che sfiorava (bordeggiava)<br />

le scogliere ad oriente, l’opale [: colore lattiginoso e<br />

iridescente] inspessirsi (addensarsi) e stratificarsi in [: diventando]<br />

rosa, il rosa in rosso intenso (carminio): [ecco]<br />

ovunque, nell’ombra (a bacìo; tosc. e lett.), il tono livido<br />

(lividura) <strong>del</strong> giorno [ormai] spuntato (apparito;<br />

lett.): poi, alla fine, dal profilo [dei monti] (crinale), il risplendente<br />

sopracciglio [: i raggi <strong>del</strong> sole, nella *metafo-<br />

<strong>Carlo</strong> <strong>Emilio</strong> <strong>Gadda</strong> ~ <strong>Il</strong> <strong>sogno</strong> <strong>del</strong> <strong>brigadiere</strong><br />

nel carmino: la lividura ovunque, a bacìo, <strong>del</strong> giorno apparito: poi, alfine, dal crinale, il sopracciglio<br />

splendido: un punto di fuoco, d’in vetta al crinale degli Ernici o dei Simbruini l’insostenibile pupilla:<br />

lo sguardo sagittato raso <strong>del</strong> bellone, <strong>del</strong> fanalone. 81 Le grige latitudini <strong>del</strong> Lazio si acclaravano e formavano<br />

a plastico, emergendone rivestite di porpora, quasi come dìruti miliari <strong>del</strong> tempo, le schegge<br />

<strong>del</strong>le torri senza nome. 82<br />

guida alla lettura<br />

La “deriva” dei significanti<br />

<strong>Il</strong> testo è organizzato come una deriva di *significanti, che si ramificano<br />

in vari *significati. Così, possiamo seguire anzitutto il «topazio -<br />

topazzo - pazzo», che contamina con il suo suffisso la «stradazia» e il<br />

«giallazio» e *allittera con «sbronza, veneziano, cazziata». La relazione<br />

è puramente fonica, ma nell’ultimo caso, anche semantica: il «topazzo»<br />

è un fallo, e in precedenza <strong>Gadda</strong> ha ironizzato sul cognome<br />

«Menegazzi, o, per parlare più pulito, Menegacci». Oppure, si può individuare<br />

un’altra catena: dalla «tenebra circèa» (cioè <strong>del</strong> Circeo)<br />

emerge una Menegazzi trasformata in «contessa Circia»; e di qui, per<br />

associazione mitologica, le «Nereidi». Da quel primo nucleo verbale si<br />

origina un piccolo racconto, unificato dal comune scenario e dal comune<br />

vocabolario classicheggiante («sicinnide, fistule, nenie, mèlode,<br />

torquente veto dei padri, arsi, danza apotropaica, mamillone, rubescenti<br />

tirsi, mamillante sacerdozio»). Scenario, ovviamente, stravolto<br />

e perciò inquinato di elementi eterogenei: tanto che, nel «taratatà<br />

<strong>del</strong>le nacchere», le nostre baccanti hanno qualcosa di spagnolesco (la<br />

esercizi<br />

Analizzare e interpretare<br />

1<br />

La logica <strong>del</strong> <strong>sogno</strong> è diversa da quella razionale e procede per<br />

associazioni, in questo caso foniche, semantiche e mitologiche.<br />

Documenta con qualche esempio tale procedimento.<br />

ra <strong>del</strong> sole come “occhio <strong>del</strong> mattino”]: un punto di fuoco,<br />

la pupilla [il cui sguardo è] insostenibile [: infatti non<br />

si può fissare il sole] in cima al profilo dei [monti] Ernici<br />

o dei Simbruini: lo sguardo lanciato (sagittato = saettato;<br />

lat.) raso[terra] <strong>del</strong> bellissimo (bellone; parlato), <strong>del</strong><br />

gran finale [: il sole]. Nell’alba, il topazio (richiamato<br />

dall’*epiteto fanalone) riappare trionfalmente come sole<br />

che nasce. Gli Ernici e i Simbruini si trovano nel Subappennino<br />

laziale.<br />

Luperini, Cataldi, Marchiani, Marchese LETTERATURA STORIA IMMAGINARIO [G. B. PALUMBO EDITORE]<br />

4<br />

82 Le grige…senza nome: Le grige pianure (latitudini = vastità)<br />

<strong>del</strong> Lazio si rischiaravano (acclaravano; lat.) e prendevano<br />

forma (formavano) concretamente (a plastico),<br />

mentre ne emergevano (emergendone), rivestiti di rosso<br />

[: illuminati dal sole], i resti (schegge) <strong>del</strong>le torri senza<br />

nome, quasi come diroccate (dìruti; lat.) pietre miliari<br />

(miliari) [che sono segnali] <strong>del</strong> tempo. I resti <strong>del</strong>le torri diventano<br />

segni dei secoli trascorsi, come le pietre miliari<br />

indicano le miglia di distanza da Roma.<br />

«moresca» e la «sarabanda» sono danze di origine spagnola). O ancora,<br />

«Castel Porcano» si trasforma in «Castel Porcino» per far comparire,<br />

sotto influsso di Circe, dei «porci grifuti». La dominante <strong>del</strong><br />

passo è sicuramente una memoria letteraria colta e raffinata: la verisimiglianza<br />

naturalistica di far aderire il <strong>sogno</strong> di un <strong>brigadiere</strong> alla<br />

cultura di un <strong>brigadiere</strong> è bellamente infranta. Eppure, un registro<br />

basso, parlato, si insinua più volte: nella sintassi (es.: «La marchesa<br />

lo voleva lei, il topazzo») o nel lessico: familiare («che diavolo era stato<br />

capace di sognare?; aveva fatto una cazziata») e dialettale («chella<br />

rotolata; ci aveva le mutanne»: ma il brigadier Pestalozzi è settentrionale,<br />

e quindi questo non è il suo dialetto). Tuttavia, esso non compare<br />

secondo le leggi consuete <strong>del</strong>la *parodia, che prevedono l’uso<br />

di un linguaggio alto per una materia bassa o di un linguaggio basso<br />

per una materia alta. Dialetto e parlato sono qui, infatti, elementi<br />

di espressività, colore stilistico al pari dei latinismi o <strong>del</strong>le deformazioni<br />

verbali.<br />

2<br />

Evidenzia nel passo la tendenza a sganciare il linguaggio da<br />

qualsiasi riferimento al contenuto.

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