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Febbraio 2008 - Cronache Cilentane

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ANNO XXV - N. 2/<strong>2008</strong> Sped. A. P. com. 20 art. 2 legge 662/SA<br />

CRONACHE<br />

CILENTANE<br />

MENSILE DI INFORMAZIONE DEL CILENTO, VALLO DI DIANO E ALBURNI<br />

Aspettando la caduta degli dèi<br />

Anche nel Cilento si spera di<br />

vedere cose diverse<br />

Ma quali saranno i nuovi rampolli protagonisti<br />

del cambiamento?<br />

Gli ultimi "fattacci" della<br />

mala politica italiana, non<br />

sono giunti inaspettati; e, di<br />

riflesso, anche qui nel Cilento<br />

qualcuno comincia a vacillare…<br />

a meno che la capacità<br />

di simbiosi o di riciclaggio non<br />

riesca a garantire ancora una<br />

volta i soliti "magnifici" delle<br />

nostre Amministrazioni..<br />

Cambiano i vertici del Parco,<br />

ma già la spartizione politica<br />

- che taluni dell'estrema<br />

sinistra denunciano come<br />

misfatto -, garantisce qualche<br />

poltrona. Cambiano quelli del<br />

Tribunale di Vallo e si ravviva<br />

la speranza che la bella parola<br />

scritta a lettere cubitali all'ingresso<br />

del nuovo edificio -<br />

aletheia, verità - sia finalmente<br />

l'obiettivo da perseguire nei<br />

riguardi dei troppi amministratori<br />

che fidano in una dea<br />

che si finge cieca e che si<br />

lascia anche bendare ad arte.<br />

Cambiano le alleanze politiche<br />

e di interesse in questi<br />

piccoli nostri Comuni e Comunità<br />

Montane, e ritorna la sfiducia<br />

negli uomini che<br />

dovrebbero sostituire la vecchia<br />

guardia, soprattutto se<br />

giovani, i quali si dimostrano<br />

ancora più famelici di quelli<br />

che li hanno preceduti. Cambia<br />

il volto dei nostri paesi per<br />

i tanti fondi europei spesi e<br />

di Amedeo La Greca<br />

sperperati senza creare occupazione,<br />

e già si radicalizza<br />

una crisi socioeconomica che<br />

la Sinistra al potere avrebbe<br />

dovuto combattere ma che, di<br />

fatto, ha contribuito ad acuire.<br />

Ed ora che i "comunisti" non<br />

ci sono più, ma son rimaste<br />

solo le loro larve che già si<br />

schiudono come novelle margherite<br />

ai nuovi venti e vogliono<br />

correre da sole, bisognerà<br />

attendersi altri colpi bassi che<br />

i sempre galleggianti signori<br />

della politica locale già hanno<br />

pianificato cavalcando le nuove<br />

onde e spalmandosi di creme<br />

olezzanti che hanno attinto<br />

sui cumuli di rifiuti di Napoli<br />

e Avellino…<br />

Speranza? Ma in che? La<br />

condanna del Cilento è quella<br />

di restare sempre ai margini di<br />

tutto, anche delle dinamiche<br />

più virulente e fortemente<br />

attuali come quelle dei rifiuti…(pensate,<br />

il nostro territorio<br />

è perfino pulito di rifiuti<br />

solidi….). Ma se si scavasse<br />

nella politica amministrativa<br />

dei Comuni all'avanguardia, ci<br />

sarebbe da trovare nuovi e<br />

vecchi rifiuti… pardon…volevo<br />

dire tesori che, attaccandosi<br />

alle mani dei galleggianti,<br />

finalmente li tireranno a fondo.<br />

LA PRIMA VOCE LIBERA DEL PARCO<br />

Domenica 27 gennaio, nella<br />

trasmissione “Terra” del Tg 5<br />

si è parlato di Altavilla con<br />

una vicenda legata alla Shoah<br />

ungherese<br />

Si sono accese anche su<br />

Altavilla Silentina le telecamere<br />

di “Terra”, la trasmissione<br />

di approfondimento del Tg 5<br />

che andrà in onda nel giorno<br />

della memoria, domenica, e<br />

che sarà dedicata alla Shoah.<br />

Il settimanale condotto da<br />

Tony Capuozzo darà spazio,<br />

nel corso della puntata, ad<br />

Altavilla Silentina con la<br />

vicenda portata alla luce dal<br />

giornalista Nico Pirozzi. Trenta<br />

ebrei, originari di Lentì, una<br />

piccola cittadina del Transdanubio<br />

occidentale ungherese,<br />

Controcorrente<br />

Spedito all’inferno, con un<br />

cumulo di immondizia, indifferenziata,<br />

il terzo governo Prodi, reso<br />

finalmente innocuo qualche irresponsabile<br />

ministro, l’ attenzione<br />

si sposta nella nostra ormai famosissima<br />

regione per la alta produzione<br />

di rifiuti solidi urbani. La<br />

Regione Campania, dal produttore<br />

al consumatore, anche per la<br />

“monnezza”, coi napoletani che<br />

rischiano di portarsi addosso le<br />

mefitiche esalazioni di sterminati<br />

cumuli di immondizia e, così<br />

come il commerciante al dettaglio<br />

di baccalà, quando prende il<br />

tram, troveranno sempre un<br />

posto libero.<br />

Nella Regione Campania vive<br />

anche il killer di Romano Prodi,<br />

incappato insieme alla consorte,<br />

Nella trasmissione<br />

“Terra” del TG5<br />

si è parlato di<br />

Altavilla Silentina<br />

alla vigilia delle<br />

grandi deportazioni<br />

dall’Europa<br />

orientale vennero<br />

in possesso – non<br />

si sa come – di<br />

altrettanti certificati<br />

trafugati dall’ufficio<br />

anagrafe<br />

del municipio di<br />

Altavilla Silentina,<br />

tra l’autunno del 1940 e l’estate<br />

del 1943.<br />

Il tentativo di dare nuova<br />

identità a queste persone e<br />

quindi di salvarle dai campi di<br />

sterminio probabilmente fu<br />

messo in atto dal Vescovo di<br />

Campagna, Giuseppe Maria<br />

Palatucci, insieme al nipote<br />

Giovanni Palatucci, questore<br />

di Fiume, che riuscirono a salvare<br />

numerose vite. Un tentativo<br />

purtroppo non riuscito:<br />

“Era un finale prevedibile –<br />

dice Pirozzi - ma ciò nulla<br />

Cilento a rischio... domiciliari<br />

nelle maglie di una giustizia in<br />

pensione; un partito agli arresti<br />

domiciliari per problemi di etica,<br />

per comportamenti che sono<br />

all’ordine del giorno da decenni,<br />

nei quali, da decenni, si crogiolano,<br />

la maggior parte dei nostri<br />

rappresentanti. Secondo voi come<br />

si guadagnano i consensi elettorali<br />

i nostri “onorevoli”, i presidenti<br />

vari o i nostri amati sindaci?<br />

Con la corretta amministrazione,<br />

con la capacità di aggregazione,<br />

con l’eloquenza? Nossignori, è<br />

con gli inciuci che si fa carriera, è<br />

con la clientela che si mantiene il<br />

potere e con il potere si moltiplicano<br />

i clienti, si contrabbandano i<br />

posti di lavoro, si truccano i concorsi,<br />

le graduatorie, gli appalti, si<br />

favoriscono i faccendieri, quelli di<br />

di Annavelia Salerno<br />

toglie a un così importante<br />

gesto di umanità, che se da<br />

un lato porta alla luce una<br />

storia di Giusti, dall’altro serve<br />

a rimarcare le dimensioni di<br />

una tragedia che nel suo dipanarsi<br />

è riuscita a coinvolgere<br />

due realtà così piccole e<br />

distanti, quali appunto sono<br />

Altavilla Silentina, nel Cilento,<br />

e la città di Lenti, in Ungheria”.<br />

Di questo si è parlato a<br />

“Terra”; di questo ha parlato<br />

Antonio Di Feo, Sindaco di<br />

Altavilla Silentina, che, come<br />

fatto in precedenti occasioni,<br />

ha ribadito la volontà di tenere<br />

vivo il ricordo di queste<br />

trenta persone attraverso l’istituzione<br />

di un premio per i<br />

ragazzi che contribuisca a coltivare<br />

in loro il ricordo della<br />

Shoah, o di altra iniziativa<br />

indirizzata a questo scopo.<br />

In occasione del 150° anno delle apparizioni.<br />

Con <strong>Cronache</strong> <strong>Cilentane</strong> puoi vincere<br />

un viaggio per Lourdes.<br />

a pag. 8<br />

fiducia, si attenta al territorio con<br />

permessi di costruire pilotati e,<br />

spesso, illegittimi e poi consulenze<br />

miliardarie, presidenze di consorzi<br />

ed enti, inutili se non dannosi.<br />

Immondizia, niente altro che<br />

immondizia, più pericolosa di<br />

quella che si vede nelle strade del<br />

napoletano; da anni ha invaso<br />

cronicamente anche il nostro territorio,<br />

andando a colpire soprattutto<br />

la dignità dell’individuo.<br />

Lo stato cronico di indigenza<br />

procurata, dalle nostre parti si<br />

combatte, da tempo, nelle segreterie<br />

politiche e nelle anticamere<br />

di comuni e comunità montane.<br />

Se improvvisamente la giustizia<br />

rientrasse dall’aspettativa, altro<br />

che domiciliari.<br />

Corrado Lucibello


cronache cilentane territorio<br />

2<br />

febbraio <strong>2008</strong><br />

Roccadaspide<br />

A breve la costruzione della strada<br />

di collegamento Cesine - S. Antonio<br />

È stata esperita la gara per l'affidamento<br />

dell'incarico di progettazione per<br />

la realizzazione della strada di collegamento<br />

"Cesine - Sant'Antonio", nel territorio<br />

comunale di Roccadaspide, pensata<br />

per creare una sorta di by pass<br />

stradale che colleghi direttamente la ex<br />

SS 166, in località Cesine, con la ex SS<br />

488, nell'area di Sant'Antonio. In tal<br />

modo l'Amministrazione Comunale, retta<br />

da Girolamo Auricchio, vigile come in<br />

altre occasioni passate sui problemi di<br />

viabilità che riguardano il comune di<br />

Roccadaspide e quelli limitrofi, intende<br />

migliorare la circolazione stradale evitando<br />

i frequenti ingorghi che si verificano<br />

soprattutto nelle ore di punta.<br />

Roccadaspide quindi appare spesso<br />

congestionata, nonostante l'apertura<br />

della circumvallazione, risalente a qualche<br />

anno fa, che consente di oltrepassare<br />

il centro abitato senza restare<br />

imbottigliati nel traffico, e che vieta il<br />

passaggio nel comune rocchese ai<br />

Il Comune di Altavilla Silentina ha<br />

salutato con soddisfazione l’inizio<br />

delle attività di una delle strutture<br />

più importanti per il territorio, il Centro<br />

socio-educativo, che ha aperto<br />

ufficialmente i battenti, dopo essere<br />

stato a lungo atteso, il 10 gennaio.<br />

A tagliare il nastro della struttura<br />

concepita in seno alle attività del Piano<br />

di Zona S5, che segna l’inizio di<br />

una nuova pagina della lodevole storia<br />

compiuta dal Comune in tema di<br />

politiche sociali, c’è stato, tra gli altri,<br />

il Sindaco della cittadina, Antonio Di<br />

Feo; ha tenuto un intervento anche<br />

l’Assessore alle Politiche Sociali,<br />

Romilda Nigro. Subito dopo il taglio<br />

inaugurale, i presenti hanno dato<br />

di Annavelia Salerno<br />

camion, principali cause di blocchi e<br />

lunghe code.<br />

La ex SS 488 che parte da Controne,<br />

ora di competenza provinciale, attraversa<br />

il comune di Roccadaspide per circa<br />

due km con una larghezza che varia dai<br />

2,50 ai 3 metri. Pertanto questo tratto<br />

di strada è di difficile manutenzione e<br />

di altrettanto complicato adeguamento<br />

al Codice della Strada; inoltre è delimitato<br />

da abitazioni private, quindi risulta<br />

pericoloso per i pedoni che vi transitano;<br />

infine essendo di limitate dimensioni,<br />

una parte della carreggiata viene<br />

adibita a parcheggio dai residenti del<br />

posto, data la mancanza di aree di<br />

sosta.<br />

Questa importantissima infrastruttura,<br />

per la realizzazione della quale si<br />

prevede una spesa di 1.549.741 euro,<br />

attinti da un Fondo di Rotazione della<br />

Provincia di Salerno, nell'ambito del<br />

Programma di riqualificazione dell'offerta<br />

turistica PRUSST, è stata inserita<br />

nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche.<br />

Sul fronte del miglioramento dei<br />

servizi, infine, il Comune di Roccadaspide<br />

a breve promoverà i lavori di sistemazione<br />

della strada che collega il territorio<br />

di Capaccio con la stessa Roccadaspide,<br />

e che consente di evitare un tratto<br />

di strada più esteso, caratterizzato<br />

da numerosi tornanti e da un manto<br />

stradale troppo spesso causa di incidenti<br />

stradali.<br />

Con la ricorrenza del 25°<br />

anno di <strong>Cronache</strong> <strong>Cilentane</strong>,<br />

è stato stampato il secondo<br />

volume degli atti contenente<br />

nuove relazioni sugli “Incontri<br />

Mediterranei”<br />

Gli abbonati a <strong>Cronache</strong><br />

<strong>Cilentane</strong> possono,<br />

entro la fine di febbraio<br />

<strong>2008</strong>, prenotare il libro<br />

per riceverlo gratuitamente,<br />

telefonando allo<br />

0974 904183.<br />

Le spedizioni saranno<br />

effettuate tutte a metà<br />

marzo.<br />

vita ad una riflessione sulle tematiche<br />

sociali verso le quali deve essere<br />

sempre massima l’attenzione degli<br />

enti. Ne è convinto il primo cittadino<br />

di Altavilla, Di Feo, che ha accolto<br />

con soddisfazione la scelta dei<br />

responsabili del Piano di Zona di<br />

individuare il proprio Comune per<br />

ubicarci la struttura, ma che attribuisce<br />

grande importanza ai passi suc-<br />

Soprintendenza B.A.P.P.S.A.E<br />

Quando interviene… ma sarebbe<br />

meglio se non intervenisse<br />

Molti lavori realizzati<br />

di iniziativa dei fedeli sono<br />

più consoni che non quelli<br />

fatti con danaro pubblico<br />

Il significato della sigla con cui è<br />

attualmente denominata<br />

(B.A.P.P.S.A.E) è per lo più sconosciuta<br />

ai più: ma ben si conosce l’Ente per<br />

i vincoli, per i “tagli”, per il terrore<br />

che suscita quando il poveraccio di un<br />

cittadino deve intervenire per ristrutturazioni<br />

o manutenzioni su un<br />

immobile di sua proprietà. Allora arrivano<br />

le “osservazioni” o i dinieghi o<br />

le richieste di chiarimenti finanche sui<br />

minimi dettagli.<br />

Per la verità è bene che sia così, per<br />

lo meno sono stati fermati parte degli<br />

approfittatori, ignoranti e presuntuosi,<br />

pieni solo del loro orgoglio di essere<br />

ricchi. Ma non tutti e ci sarebbe<br />

ancora molto da fare per la tutela dei<br />

“Beni Architettonici e per il Paesaggio,<br />

per il Patrimonio Storico, Artistico<br />

e Etnoantropologico” (questo il<br />

significato della sigla di cui sopra).<br />

E difatti il giusto equilibrio non<br />

alberga in quelle stanze dove i poveri<br />

funzionari spesso non hanno neanche<br />

i soldi per comprare la carta per le<br />

stampanti (questo a detta di qualcu-<br />

Altavilla Silentina<br />

Attivato il Centro socio-educativo<br />

per disabili<br />

cessivi. A suo dire la cosa più difficile,<br />

dopo l’apertura di una struttura<br />

nata per far fronte ad un bisogno, è<br />

quella di dare continuità agli interventi<br />

posti in essere, pertanto in questa<br />

direzione dovranno essere diretti<br />

gli sforzi di tutti gli enti chiamati a<br />

dare risposte alle fasce sociali che<br />

maggiormente ne necessitano.<br />

Il Centro socio-educativo è una<br />

no). E non si può che essere solidali<br />

con loro che comunque devono battersi<br />

tra leggi, leggine, furbi, furbetti,<br />

approfittatori, e quanti più se ne possono<br />

mettere.<br />

Però certe volte…<br />

E’ il caso di tanti beni architettonici,<br />

anche di quelli ristrutturati dopo il<br />

terremoto del<br />

1980: i lavori affidati<br />

a certe ditte<br />

“accreditate” con<br />

la connivenza della<br />

Curia, e i risultati<br />

sono sotto gli<br />

occhi di tutti: gli<br />

intonaci che si<br />

staccano, i tetti<br />

che fanno acqua, i<br />

dipinti “restaurati”<br />

in modo pietoso,<br />

ecc.<br />

E che dire dei<br />

nuovi, giovani<br />

funzionari rampanti,<br />

per lo più al<br />

femminile? Sono<br />

bravi costoro a<br />

scrivere lettere, a<br />

bacchettare, a<br />

richiamare l’osservanza<br />

delle norme,<br />

ecc.<br />

E i lavori che<br />

essi fanno o di cui<br />

hanno la responsabilità diretta?<br />

Prendi il caso della chiesa parrocchiale<br />

di Pollica.<br />

Sono un povero cittadino che non<br />

bada troppo a sottilizzare, ma certe<br />

cose proprio non mi scendono giù.<br />

Signor Direttore, le invio una vecchia<br />

foto che scattai nel 1985, ma per mio<br />

decoro personale non aggiungo quella<br />

che mostra lo stato attuale dopo i<br />

restauri della Soprintendenza: un<br />

semplice tavolaccio bianco che dopo<br />

pochi anni si è ormai scrostato, così<br />

come ho avuto modo di constatare<br />

mentre la sera del 6 dicembre u. s.<br />

ascoltavo con commozione il concerto,<br />

unico elemento che faceva rivivere<br />

quella “mia” chiesa nella solennità di<br />

un tempo.<br />

Dedico questa mia esternazione, o<br />

come dir si voglia, ai miei concittadini,<br />

all’Amministrazione di Pollica e ai<br />

solerti funzionari della Soprintendenza,<br />

ai quali soprattutto dico “grazie”<br />

per il bel “restauro”.<br />

Un cittadino di Pollica<br />

struttura finalizzata alla valorizzazione<br />

delle capacità comunicative e<br />

relazionali della persona disabile: vi<br />

saranno svolte iniziative a carattere<br />

educativo e di integrazione sociale<br />

attraverso l’implementazione di percorsi<br />

individuali, studiati, cioè, sui<br />

percorsi personali di ciascun utente e<br />

sulle singole necessità. Figure professionali<br />

adeguatamente formate,<br />

facenti capo alla Cooperativa Sociale<br />

C.S.M che gestirà il centro, saranno<br />

impegnate in progetti tesi a combattere<br />

gli ostacoli che limitano l’inserimento<br />

sociale della persona disabile.<br />

Annavelia Salerno


febbraio <strong>2008</strong><br />

La “dieta cilentana” è utile anche per prevenire l’obesità infantile<br />

Continua l’azione di ricerca da parte<br />

di alcuni medici sensibili alle nuove<br />

problematiche patologiche con uno<br />

sguardo alle “cose” genuine della<br />

nostra terra, esaminate con occhio<br />

critico e attenzione scientifica.<br />

Anche l’obesità infantile viene<br />

ormai considerata come una vera e<br />

propria patologia cui gli organismi<br />

internazionali della sanità cominciano<br />

a prestare la dovuta attenzione.<br />

Un contributo notevole, bello nella<br />

sua vivacità e precisione per i consigli<br />

e per gli indirizzi forniti, è il recente<br />

libro della dott.ssa Margherita Mainenti<br />

“La dieta cilentana nella prevenzione<br />

dell’obesità infantile”, edito<br />

la La Colomba, di Castellabate, che si<br />

avvale della presentazione del prof.<br />

Alberto Fidanza.<br />

L’Autrice, dopo aver trattato nel<br />

primo capitolo della possibilità che un<br />

bambino obeso possa restare tale<br />

anche da adulto con tutti i problemi<br />

di salute connessi, esamina la giusta<br />

alimentazione per prevenire o curare<br />

questa disfunzione, giungendo alla<br />

conclusione che la “dieta cilentana” è<br />

un optimum da seguire perché contiene<br />

le giuste sostanze che, se unite ad<br />

uno stile di vita equilibrato, dà i risultati<br />

sperati.<br />

In un capitolo successivo l’Autrice<br />

spiega quale sia la giusta dieta e<br />

quindi prosegue con i consigli all’adolescente<br />

su come comportarsi, per poi<br />

passare a delineare uno schema completo<br />

su come alimentarsi durante la<br />

giornata, fornendo l’indicazione dei<br />

cibi che un ragazzo deve consumare<br />

dalla prima colazione alla cena, nonché<br />

sull’uso dei vari alimenti (formaggi,<br />

carne, pesce, pizza, frutta e verdura).<br />

Un capitolo interessantissimo è<br />

anche quello dedicato alle “false credenze”,<br />

per cui – ve lo garantisce<br />

l’Autrice che è anche dietologa –<br />

devono cadere alcuni usi alimentari<br />

diffusi, i quali invece vanno sostituiti<br />

con l’abitudine a rivolgersi alla buona<br />

cucina nostrana che assicura una<br />

sana alimentazione se basata su<br />

cereali, legumi, ortaggi e frutta.<br />

Infine, la parte conclusiva e…appetitosa,<br />

sono le ricette della tradizione<br />

cilentana che, la lettura del libro,<br />

inviata ad assaggiare e ad assumere<br />

come sana abitudine alimentare.<br />

60° anniversario della Costituzione.<br />

Castellabate istituisce la “Festa civica dei diciottenni”<br />

I giovani di Castellabate che compiranno<br />

18 anni nel corso di quest’anno<br />

riceveranno in dono dal Comune una<br />

copia della Costituzione italiana, dello<br />

Statuto comunale e un Tricolore da<br />

esporre il 2 giugno. L’iniziativa è stata<br />

varata, in coincidenza del 60° anniversario<br />

della Costituzione italiana,<br />

dall’Amministrazione guidata dal sindaco<br />

Costabile Maurano con delibera<br />

di Giunta comunale n. 300 del 21<br />

dicembre 2007.<br />

La novità rientra tra le iniziative che<br />

intendono promuovere e valorizzare<br />

la condizione giovanile, rendendo i<br />

I maggiorenni riceveranno in dono la Costituzione, lo<br />

Statuto del Comune e il Tricolore<br />

ragazzi partecipi della vita sociale e,<br />

allo stesso tempo, stimolandoli a<br />

diventare cittadini attivi e rispettosi<br />

dei principi costituzionali.<br />

A partire da questo mese, dunque, i<br />

giovani che compiono 18 anni si<br />

vedranno recapitare a casa, il giorno<br />

del proprio compleanno, una lettera<br />

di auguri da parte del Comune assieme<br />

a un’immagine artistica del territorio<br />

di Castellabate.<br />

Promosso da <strong>Cronache</strong> <strong>Cilentane</strong><br />

Un viaggio culturale a Roma<br />

Ma qualche giorno prima del 2 giugno<br />

riceveranno anche un Tricolore,<br />

per esporlo a un balcone o a una finestra<br />

della propria abitazione in occasione<br />

della Festa della Repubblica. In<br />

quello stesso giorno si svolgerà la<br />

“Festa civica dei diciottenni”, una<br />

cerimonia ufficiale che vedrà protagonisti<br />

tutti i ragazzi che entrano nella<br />

maggiore età nel corso del <strong>2008</strong>. Sarà<br />

l’occasione per approfondire le nuove<br />

Un gruppo di partecipanti al viaggio culturale a Roma, promosso dal nostro giornale, posa per la foto ricordo<br />

davanti alla fontana di Trevi, dopo aver partecipato il giorno dell’Immacolata alla cerimonia religiosa in piazza di<br />

Spagna con il Santo Padre (foto A. Santoro)<br />

facoltà e responsabilità dei diciottenni.<br />

E dalle mani del primo cittadino<br />

riceveranno una copia della Costituzione,<br />

a 60 anni dalla sua entrata in<br />

vigore, e dello Statuto Comunale.<br />

«Questi giovani hanno nelle loro<br />

mani il futuro del nostro paese – spiega<br />

il sindaco Castellabate Maurano –<br />

per questo auguro loro di essere<br />

uomini e donne impegnati, concretamente<br />

e quotidianamente nella loro<br />

attività, qualunque essa sia, con passione<br />

e competenza, affinché contribuiscano<br />

al bene comune e si prendano<br />

cura di Castellabate».<br />

cronache cilentane cultura<br />

3


cronache cilentane iniziative<br />

4<br />

febbraio <strong>2008</strong><br />

Durante una passeggiata può<br />

capitarci di passare davanti<br />

una panetteria o ad una<br />

pasticceria ed essere attratti dagli<br />

odori che si liberano da quei banconi<br />

tentatori; se si è più pigri l’insidia<br />

può partire da una domestica ma<br />

non meno profumata portata di trenette<br />

al pesto oppure dalla amatriciana<br />

di Trastevere.<br />

L’esperienza del gusto e dell’olfatto<br />

accompagnano il nostro quotidiano<br />

appuntamento con la tavola,<br />

rendendolo piacevole e non solo funzionale<br />

ad una esigenza primaria. E’<br />

proprio la ricerca del sapore che ci<br />

spinge alla ricerca delle “ ricette di<br />

una volta”, quasi a voler ritrovare<br />

con esse una esperienza che ci ricolleghi,<br />

anche se brevemente, al<br />

nostro recente passato.<br />

Ma cosa sappiamo delle ricette,<br />

dei sapori, degli aromi, degli ingredienti<br />

di un tempo piu’ remoto, quello<br />

antico dei Greci e dei Romani?<br />

Le fonti non sono avare di informazioni,<br />

e per quanto riguarda i<br />

piatti omerici, tutti noi abbiamo riconosciuto,<br />

nelle carni arrostite negli<br />

accampamenti sotto Troia, o nelle<br />

sale che ospitavano gli insaziabili<br />

Proci di Itaca, l’isola di Ulisse, una<br />

nostra familiare grigliata fuori porta.<br />

Più difficile comprendere quelle<br />

ricette che lasciano pensare ad una<br />

cucina ricca di contrasti, contrapposizione<br />

di dolce e salato, piccante e<br />

neutro. Non sempre chiare sono le<br />

quantità degli ingredienti, ed a volte<br />

Il vino “Rosatum”<br />

Nell’antichità molti erano i<br />

vini pregiati. I Romani in particolare<br />

ne conoscevano ogni<br />

segreto, e li facevano arrivare<br />

sulle loro tavole anche da<br />

migliaia di chilometri. Spesso<br />

si abbinavano al nettare dell’uva<br />

altri prodotti naturali,<br />

per rendere il vino fragrante,<br />

profumato, leggero, digeribile,<br />

gradevole al palato. Nel nostro<br />

territorio, quello dell’antica<br />

Paestum, famosa anche per la<br />

produzione di rose rosse, profumate<br />

e bifere, che fiorivano<br />

due volte all’anno, il vino era<br />

abbinato proprio ai petali di<br />

rosa, e si aveva così il vino di<br />

rose o Rosatum, vera e propria<br />

ambrosia divina, gradevolissimo<br />

da sorseggiare, con<br />

proprietà medicinali.<br />

Ai nostri giorni, ad<br />

Agropoli, l’ “Azienda Polito”<br />

ha voluto rinnovare questa<br />

tradizione dimenticata, producendo<br />

il vino Rosatum, che<br />

associa le gustose proprietà<br />

del tradizionale aglianico lucano<br />

all’aroma delle rose pestane.<br />

Bere un bicchiere di<br />

Rosatum è un’esperienza<br />

straordinaria, che ci coinvolge<br />

con il profumo, il gusto, il<br />

sapore, e ci riporta agli antichi<br />

tempi quando dèi ed eroi<br />

bevevano insieme.<br />

I sapori del mondo greco-romano.<br />

Piatti nuovi e ricette antiche ad Agropoli<br />

La Focaccia Romana<br />

La letteratura antica ci ha lasciato notevoli testimonianze relative<br />

alla gastronomia di età classica. La stessa archeologia ha rivelato<br />

l’architettura delle cucine, delle taverne, e la forma delle stoviglie<br />

dei Greci e dei Romani. Possiamo allora immaginare le pietanze,<br />

i sapori, gli odori di una cucina tanto decantata, ma così lontana<br />

dalla nostra quotidianità.<br />

La curiosità e la conoscenza diretta degli antichi prodotti che<br />

ancora si coltivano delle campagne di Agropoli, hanno spinto il<br />

giovane ed intraprendente titolare della Pizzeria “Il<br />

Mascalzone” alla preparazione della “Focaccia Romana”.<br />

Si tratta di una vera e propria focaccia ottenuta con farro e ceci.<br />

Il ripieno ha un gusto forte tipico della cucina romana e caratterizzato<br />

dalla presenza della pancetta di suino, dal formaggio di capra<br />

e dalle cipolle, cibo abituale dei legionari romani.<br />

La forma della focaccia richiama quella della ruota di un carro<br />

ed è l’omaggio al più classico dei Romani, il viaggiatore, che era<br />

solito fermarsi sulle vie consolari per consumare il pasto nelle tipiche<br />

taverne collegate alle stazioni di cambio dei cavalli.<br />

gli stessi appaiono improbabili se<br />

non inverosimili.<br />

Si ritiene che, sulla base di piatti<br />

noti, gli scrittori antichi, fra tutti il<br />

romano Apicio, avessero fantasiosamente<br />

aggiunto ed ecceduto quasi a<br />

voler dare l’idea di una cucina ricca<br />

e raffinata, specchio della civiltà che<br />

Il Panvino di Ercole<br />

essi contribuivano a celebrare.<br />

Al di la’ di tali testimonianze, lo<br />

studio interdisciplinare delle informazioni<br />

giunteci dal mondo antico ci<br />

permette una lettura corretta della<br />

cucina di età classica. Le stoviglie, le<br />

posate, i residui biologici vegetali ed<br />

animali, le raffigurazioni, i vari tipi di<br />

coltivazione e di allevamento, l’osservazione<br />

statistica e comparativa<br />

dei dati antropologici forniti dai<br />

reperti umani, hanno confermato l’idea<br />

di una cucina molto legata a<br />

quella tradizionale, la cosiddetta<br />

“cucina della nonna”, la cucina nota<br />

come “ mediterranea”.<br />

Partendo da questo dato acquisito,<br />

l’osservazione di territori interessati<br />

in età classica da realtà insediative<br />

notevoli ha confermato il permanere<br />

delle medesime attività produttive.<br />

La coltivazione cerealicola, il<br />

foraggio, le piante da frutto, l’allevamento<br />

di animali tradizionali e le<br />

tecniche di lavorazione e trasformazione<br />

dei prodotti sono praticamente<br />

gli stessi di età greca e romana.<br />

Con tali presupposti, l’osservazione<br />

delle colture e degli allevamenti<br />

che ancora caratterizzano la<br />

Il mito racconta un fatto che gli antichi consideravano mirabile:<br />

per addormentare Cerbero, il mostro infernale, era stato utilizzato<br />

lo stratagemma di tentarlo con un dolce dal contenuto soporifero,<br />

cosa che in effetti riuscì. Non è solo questo genere di racconti che<br />

ci ricorda l’importanza dei dolci nel mondo antico. Le fonti descrivono<br />

le offerte di prodotti, simili alle nostre torte, che venivano<br />

dedicate agli dèi. La letteratura ha lasciato l’incredibile elenco<br />

delle portate della tavola di Trimalcione, con indicazioni preziose<br />

sul gusto degli antichi. Gli storici ricordano l’ingorda golosità di<br />

Nerone, che pare facesse giungere a Roma la neve dell’Appenino,<br />

per preparare una sorta di sorbetto col miele.<br />

La pasticceria greca e quella romana erano particolari, legate ai<br />

prodotti naturali e al ciclo delle stagioni. L’osservazione del persistere<br />

delle colture tradizionali nel territorio di Agropoli, ha spinto<br />

il capostipite della “Pasticceria Carmen” a ritrovare il gusto dei<br />

dolci greci e romani, utilizzando gli ingredienti antichi.<br />

Così è nato il “Panvino di Ercole”, torta caratterizzata da un<br />

sapore arcaico, ricco di note naturali dovute al sapiente dosaggio<br />

di fichi, miele, vino, latte, uova ed altri ingredienti legati alla<br />

pasticceria di età classica.<br />

Provare il “Panvino” è come fare un breve, intenso viaggio nel<br />

passato e ritrovare una parte della nostra memoria attraverso il<br />

più esigente dei sensi: il palato.<br />

parte meridionale del territorio dell’antica<br />

Poseidonia-Paestum, ha permesso<br />

una serie di iniziative di<br />

archeogastronomia direttamente<br />

collegate agli ingredienti usati nell’età<br />

classica.<br />

L’Associazione Culturale<br />

Acropolis “Piero Cantalupo”, in<br />

collaborazione con il Centro di<br />

Promozione Culturale per il<br />

Cilento, e con il patrocinio<br />

dell’Assessorato al Turismo del<br />

Comune di Agropoli, ha promosso,<br />

presso alcuni imprenditori del<br />

settore, la creazione di prodotti e<br />

pietanze originali, preparate utilizzando<br />

ingredienti già presenti nel<br />

territorio di Agropoli in epoca classica,<br />

onde riscoprire i sapori più antichi<br />

della nostra tradizione culinaria.<br />

Tali prodotti sono stati presentati<br />

alla decima edizione della Borsa<br />

Mediterranea del Turismo<br />

Archeologico, che si è svolta dal<br />

15 al 18 novembre 2007 a Capaccio-<br />

Paestum, presso il Centro Congressi<br />

dell’Hotel Ariston.<br />

La presentazione ha goduto dell’attenzione<br />

entusiasta di un pubblico<br />

motivato ed informato. Molti<br />

sono stati i giornalisti, di testate<br />

locali e nazionali, che hanno voluto<br />

conoscere in dettaglio le caratteristiche<br />

del Panvino di Ercole, la<br />

Focaccia Romana, il Pane di San<br />

Paolo e del Vino alle rose<br />

(Rosatum). Tale successo è la conferma<br />

che lo studio e la ricerca del<br />

nostro passato sono lo stimolo per<br />

un diverso utilizzo delle risorse del<br />

territorio finalizzandole verso un<br />

turismo attento a tutto il proprio<br />

patrimonio culturale.<br />

Il riconoscimento ottenuto ha<br />

gratificato la paziente attività di<br />

ricerca e individuazione degli antichi<br />

ingredienti utilizzati in epoca classica<br />

nel territorio di Agropoli, nonché<br />

il lavoro degli imprenditori che<br />

hanno saputo realizzare in maniera<br />

eccellente le specialità gastronomiche,<br />

che qui di seguito si descrivono<br />

in dettaglio.<br />

Il Pane di San Paolo<br />

E’ opinione corrente considerare<br />

la magia del gusto<br />

un’esperienza emozionante.<br />

Ancora più forte è la tentazione<br />

di esplorare l’universo dei<br />

sapori quando ci confrontiamo<br />

con il mondo antico; in fin<br />

dei conti, cos’è rimasto del<br />

gusto delle pietanze dei Greci<br />

e dei Romani?<br />

Parole, racconti, descrizioni,<br />

immagini che le fonti letterarie<br />

ed iconografiche hanno<br />

tramandato, lasciandoci purtroppo<br />

con la curiosità di quegli<br />

aromi e di quei sapori tanto<br />

decantati ed ormai perduti.<br />

Ma la ricerca, quando è mossa<br />

da vera passione, non si dà<br />

mai per vinta.<br />

Partendo dalle preziose<br />

informazioni rimaste, ed<br />

osservando che il territorio<br />

gravitante su Agropoli ancora<br />

oggi produce gli stessi naturali<br />

ingredienti della cucina classica,<br />

il mastro fornaio del<br />

Panificio “Forno Antico”<br />

ha creato un tipo di pane nel<br />

quale le farine di ceci, di farro,<br />

di grano insieme ad olio extravergine,<br />

olive, acqua di fonte,<br />

sale del Tirreno e lievito naturale<br />

tradizionale, si fondono.<br />

Il pane, nobile seppur dal<br />

gusto semplice, “compagno”<br />

di ogni tavola, ci riporta alla<br />

fragranza, agli odori e ai sapori<br />

antichi. E proprio con questo<br />

“compagno” dal cuore<br />

caldo si è voluto richiamare<br />

alla memoria la breve permanenza<br />

di San Paolo ad<br />

Agropoli nel suo viaggio verso<br />

Roma.


Costituito il Consorzio di Tutela del<br />

“Fico Bianco del Cilento D.O.P.”<br />

Insieme all’olivo, il fico bianco è l’icona<br />

del paesaggio rurale e della<br />

civiltà contadina del Cilento. Da sempre<br />

ha rappresentato una fonte di<br />

reddito, ma anche un alimento base<br />

per le popolazioni, grazie all’abbondanza<br />

e alla possibilità di conservazione<br />

tramite essiccazione. Da storico<br />

“pane dei poveri”, il fico della cultivar<br />

“Dottato” - selezionato nei secoli,<br />

grazie alla capacità dei produttori<br />

cilentani - è oggi un prodotto di assoluto<br />

pregio e qualità che, nel marzo<br />

del 2006, ha ottenuto<br />

il riconoscimento<br />

da parte<br />

dell’Unione Europea<br />

della D.O.P. -<br />

Denominazione di<br />

Origine Protetta.<br />

Per la sua valorizzazione,<br />

lo scorso<br />

dicembre, è stato<br />

formalmente<br />

costituito il Consorzio<br />

di Tutela del<br />

“Fico Bianco del<br />

Cilento D.O.P.” con<br />

sede a Prignano<br />

Cilento, nella struttura<br />

messa a disposizione dalla civica<br />

amministrazione. Sedici sono attualmente<br />

i soci, tutti piccoli e medi produttori<br />

e trasformatori, che hanno<br />

eletto come presidente l’imprenditore<br />

Giuseppe Di Fiore.<br />

L’obiettivo del Consorzio è naturalmente<br />

quello di svolgere funzioni di<br />

tutela giuridica ed economica (nonché<br />

di attiva vigilanza nella repressione<br />

di abusi ed irregolarità, anche<br />

riguardo all’utilizzo del prodotto<br />

come ingrediente) ed ancora contribuire<br />

al miglioramento delle tecniche<br />

di coltivazione e soprattutto alla promozione<br />

e valorizzazione di un prodotto<br />

che, allo stato attuale, interessa<br />

una superficie di oltre 1.500 ettari<br />

nella zona di produzione riconosciuta,<br />

che comprende 68 comuni, da Agropoli<br />

fino al Bussento, in gran parte<br />

inclusi nel Parco del Cilento e Vallo di<br />

Diano. E’ dal cuore del Cilento che<br />

proviene, infatti, oltre il 75% dei fichi<br />

pregiati della Campania, regina italiana<br />

di una produzione che registra un<br />

trend positivo di esportazione, in particolare<br />

verso Stati Uniti e Canada,<br />

sia di fichi freschi ed essiccati, sia di<br />

liquori e distillati che se ne ricavano.<br />

Attività e progetti, che saranno<br />

messi in campo dal neonato Consorzio,<br />

sono stati illustrati nel corso di<br />

una conferenza stampa, tenutasi il 16<br />

gennaio, presso la Sala appalti della<br />

Provincia di Salerno. Sono intervenuti<br />

l’Assessore Provinciale all’Agricoltura,<br />

Corrado Martinangelo; il Dirigente<br />

Ce.P.I.C.A. di Salerno, Antonio Verdoliva;<br />

il Commissario del Parco Nazionale<br />

del Cilento e del Vallo di Diano,<br />

Giuseppe Tarallo; il Presidente della<br />

Camera di Commercio di Salerno,<br />

Augusto Strianese ed il Presidente del<br />

Consorzio di tutela “Fico Bianco del<br />

Cilento D.o.p.”, Giuseppe Di Fiore.<br />

Sessa Cilento<br />

Come prevenire le malattie del seno<br />

Incontro con gli esperti dell’Istituto Nazionale Tumori di Napoli<br />

Organizzata dal Comune di Sessa Cilento, in collaborazione con l’ALTS-<br />

Associazione per la Lotta ai Tumori del Seno, si è tenuta una tavola rotonda<br />

sul tema: “Prevenzione donna: incontro con gli esperti”.<br />

Alla manifestazione, tenutasi nei primi giorni dello scorso dicembre presso<br />

la sala convegni del locale Centro sociale polivalente, sono intervenuti -<br />

dopo gli indirizzi di saluto del dr. Aldo Niglio e del rag. Francesco De Feo,<br />

rispettivamente Sindaco e Vicesindaco di Sessa Cilento - insigni medici e studiosi<br />

dell’Istituto Nazionale Tumori di Napoli-Fondazione “G. Pascale”.<br />

Le relazioni, dall’alto contenuto scientifico e nel contempo particolarmente<br />

esplicative per le molteplici problematiche connesse, sono state tenute dal<br />

dr. Giuseppe Frasci, Responsabile Oncologia Medica Senologica, dal dr. P.<br />

Oliviero, Responsabile “Progetto Donna” e dal prof. Gerardo Botti, Direttore<br />

Dipartimento Anatomia Patologica.<br />

Ha suscitato particolare interesse il dibattito conclusivo, che ha coinvolto il<br />

numeroso e variegato pubblico presente. Tanti, infatti, sono stati i chiarimenti<br />

e le informazioni sugli argomenti oggetto di trattazione da parte degli specialisti.<br />

Nella circostanza, per due giorni ha stazionato nell’aria antistante<br />

all’edificio sede della conferenza il “Camper Donna”, unità mobile di prevenzione<br />

dell’ALTS.<br />

Apposito personale medico ha prestato la propria opera professionale a<br />

favore delle donne interessate a sottoporsi a visita senologica gratuita.<br />

L’iniziativa ha suscitato lusinghieri giudizi e vivo apprezzamento da parte<br />

di quanti vi hanno partecipato. Il “primo cittadino” e gli amministratori<br />

comunali di Sessa Cilento si sono detti favorevoli a ripetere l’esperienza.<br />

Anzi, pensano anche ad un coinvolgimento delle comunità locali del comprensorio<br />

territoriale in questo progetto di tutela della salute.<br />

an. mi.<br />

Scende nuovamente in campo<br />

l’Amministrazione Comunale di Corleto<br />

Monforte per sostenere in maniera<br />

concreta ed efficace l’economia del<br />

piccolo paese degli Alburni.<br />

Dopo aver testimoniato l’attenzione<br />

per gli aspiranti imprenditori,<br />

mediante l’erogazione di un contributo<br />

economico una tantum di 500 euro<br />

con il doppio obiettivo di sostenere in<br />

particolare i giovani offrendo loro<br />

un’opportunità di lavoro, e di dare un<br />

aiuto all’economia locale, il Comune,<br />

retto da Antonio Sicilia, propone ora<br />

un intervento a favore delle attività<br />

commerciali che, a causa della crisi<br />

economica che si fa sentire anche nei<br />

piccoli centri della provincia, rischiano<br />

di chiudere in quanto non sono in<br />

grado di sostenere i costi di gestione.<br />

In loro soccorso interviene il Comune<br />

con un contributo economico una<br />

tantum di 500 euro, che sarà erogato<br />

alle attività commerciali e, tra quelle<br />

artigianali, all’unico pastificio presente<br />

a Corleto Monforte, che risultano<br />

in attività al 31 dicembre di ogni<br />

anno, a partire da quello passato.<br />

“Il contributo messo a disposizione<br />

dal Comune, che sarà stanziato nel<br />

Bilancio di Previsione all’esercizio<br />

febbraio <strong>2008</strong><br />

Corleto Monforte<br />

Contributi economici per aiutare<br />

le attività commerciali<br />

VICINI NEL DOLORE<br />

finanziario <strong>2008</strong>, in corso di allestimento<br />

– fa sapere il Vicesindaco di<br />

Corleto Monforte, Carmine Palese,<br />

che ha personalmente seguito l’iniziativa<br />

– non vuole e non può sopperire<br />

allo scarso reddito prodotto dalle attività<br />

commerciali, ma costituisce un<br />

incentivo a rimanere attivi”. La loro<br />

scomparsa, secondo il Vicesindaco,<br />

sarebbe una grave perdita perché<br />

rappresenterebbe un passo verso lo<br />

spopolamento, ma soprattutto perché<br />

arrecherebbe gravi difficoltà soprattutto<br />

gli anziani, molti dei quali non<br />

motorizzati, che avrebbero problemi<br />

anche a reperire generi di uso quotidiano,<br />

come prodotti alimentari.<br />

Inoltre, la posizione geografica, le<br />

dimensioni demografiche, la marginalità<br />

del paese rispetto alle grandi vie<br />

di comunicazione, la prevalenza di<br />

popolazione anziana, sono elementi<br />

che non sono certo di aiuto per le piccole<br />

attività commerciali, che fanno<br />

quindi fatica a rimanere aperti. Con<br />

l’intervento disposto dall’Amministrazione<br />

certamente si restituirà un po’<br />

di serenità agli imprenditori che stanno<br />

meditando di chiudere il proprio<br />

esercizio.<br />

Annavelia Salerno<br />

Acciaroli - E' vento a mancare il sign. ALFONSO GATTO, affezionato lettore<br />

fin dai primi anni di vita del nostro giornale.<br />

Attivissimo commerciante, fu uno dei più lungimiranti operatori del turismo<br />

di Acciaroli fin dai primi anni Cinquanta.<br />

Ai familiari tutti giungano le più sentite espressioni di cordoglio dalla Redazione<br />

e Direzione di <strong>Cronache</strong> <strong>Cilentane</strong>.<br />

Agropoli<br />

Gruppi di acquisto solidali<br />

Una soluzione anche per il rilancio dei prodotti locali<br />

Anche nel Cilento si incomincia a parlare di g.a.s.: attenzione, non si tratta<br />

di bombole di gas ma bensì di “gruppi di acquisto solidale”; gruppi comuni<br />

di cittadini che, previo accordo con alcuni produttori e fornitori, si organizzano<br />

per l’acquisto all’ingrosso dei più svariati prodotti, da quelli alimentari a<br />

prodotti per l’igiene a oggetti di diversa utilità; si acquista e poi si divide,<br />

ciascuno per il proprio fabbisogno, come in una grande famiglia; in questo<br />

modo si riesce ad incidere direttamente sulla catena di distribuzione e ad<br />

ottenere dei prezzi più bassi. Questo fa sì che si acquista in maniera più consapevole.<br />

Ad esempio si può decidere di comprare da produttori locali, favorendo<br />

l’economia del posto o solo prodotti biologici risparmiando e rispettando<br />

l’ambiente.<br />

A parlarcene è Gaetano, pensionato di Agropoli, che ha lanciato l’idea in<br />

collaborazione con il locale circolo di Legambiente, dopo aver trovato notizie<br />

cercando su Internet. Ci confida che la spinta maggiore è stata quella di far<br />

quadrare il bilancio familiare (una difficoltà sempre più comune). Per adesso<br />

polemizza un po’ Gaetano, i gruppi d’acquisto sono particolarmente diffusi<br />

in molte regioni, chissà quale futuro dell’iniziativa di Agropoli.<br />

Giovanni Farzati<br />

cronache cilentane attività<br />

5


cronache cilentane politica<br />

6<br />

febbraio <strong>2008</strong><br />

- Appaiono evidenti<br />

le gravi<br />

ripercussioni dell’emergenza rifiuti in<br />

Campania anche sull’economia della<br />

nostra Provincia che pure, almeno<br />

fino a questo momento, è stata interessata<br />

in misura molto marginale dal<br />

problema.<br />

Il Consiglio provinciale ha richiesto,<br />

con molta determinazione, l’attivazione<br />

della provincializzazione della<br />

gestione integrata dei rifiuti, non<br />

potendo assolutamente divenire la<br />

discarica di tutta la Campania, ed a<br />

tal fine ha individuato quale nuovo<br />

sito per la realizzazione della discarica<br />

provinciale la cava in località Serra<br />

Arenosa nel Comune di Caggiano.<br />

Certamente non è stato agevole<br />

operare una scelta in tal senso, pur<br />

ricorrendo – secondo i rilievi tecnici -<br />

i requisiti indicati nella delibera n° 78<br />

del 19/07/2004, ma allo scopo di evitare<br />

la cronicizzazione di questo<br />

momento di emergenza grande attenzione<br />

dovrà essere riservata a progetti<br />

di raccolta differenziata con idonee<br />

pratiche per la riduzione e selezione<br />

dei rifiuti prodotti.<br />

- Il Consiglio provinciale ha approvato,<br />

con largo anticipo rispetto agli<br />

anni precedenti, lo schema del bilancio<br />

pluriennale <strong>2008</strong> – 2010, lo schema<br />

di bilancio di previsione dell’esercizio<br />

finanziario <strong>2008</strong>, il programma<br />

triennale <strong>2008</strong> – 2010 e l’elenco<br />

“Taccuino” da Palazzo Sant’Agostino<br />

a cura di Luigi Crispino*<br />

annuale <strong>2008</strong> dei lavori pubblici.<br />

Questa tempistica, che ha richiesto<br />

un notevole impegno di tutti i Consiglieri,<br />

permetterà di programmare in<br />

maniera utile e produttiva l’attività<br />

dell’Ente nel <strong>2008</strong>.<br />

Nel parco progetti per la viabilità<br />

sono stati inseriti importanti interventi<br />

che interessano il Cilento : il tratto<br />

Trentinara – Cicerale (euro<br />

1.000.000,00), il perimetro dei Templi<br />

di Paestum (euro 600.000,00), l’innesto<br />

S.S. 18 – Ostigliano – Perito –<br />

Orria (euro 700.000,00), l’innesto S.S.<br />

18 – Valle S. Lucia – Sessa Cilento<br />

(euro 1.000.000,00), l’innesto Salento<br />

– Cardile (euro 1.250.000,00), l’innesto<br />

Orria – S.P. 47 (euro 700.000,00).<br />

- L’Amministrazione Provinciale ha<br />

istituito il portale web “Sportello Unico<br />

delle Attività Produttive di Coordinamento<br />

Provinciale” al fine di perseguire<br />

il duplice intento di garantire la<br />

semplificazione e la trasparenza delle<br />

procedure amministrative.<br />

Il portale viene attivato nelle sezioni<br />

essenziali in cui è strutturato : 1)<br />

attività di coordinamento, informazione<br />

ed orientamento; 2) sportello unico;<br />

3) SUAP comunali ed associati; 4)<br />

normativa di interesse nazionale,<br />

regionale e provinciale; 5) procedimenti<br />

(regolamentati dal DPR n° 447<br />

/ 98); 6) conferenza dei servizi (ai sensi<br />

dell’articolo 14 e segg. della Legge<br />

n° 241 / 90); 7) modulistica; 8) LINKS<br />

utili per l’utente; 9) FAQ per richieste<br />

Ode ai politici<br />

I politici sciocchi e mediocri che quotidianamente vediamo sul piccolo schermo,<br />

ci sono stati mandati da Dio non solo per punirci, ma anche per renderci più<br />

forti nello spirito, per insegnarci a distinguere il bene dal male e per farci capire<br />

che la strada del paradiso è lunga e piena di ostacoli.<br />

Senza i politici sciocchi e mediocri, parassiti e bugiardi, arroganti e boriosi,<br />

corrotti e disonesti, perderemmo ogni stimolo a vivere e a progredire.<br />

Essi tengono sveglia la nostra intelligenza, danno vivacità alla nostra esistenza<br />

e impulso alla nostra creatività.<br />

Essi sono il rovescio di una medaglia sulla quale c'è anche la nostra immagine.<br />

Essi promettono e dimenticano, ci amano e ci odiano; ci cercano e ci disprezzano.<br />

Essi sono dunque la parte malata della società.<br />

Grazie a Dio che non siamo come loro!<br />

Nunzio Daniele<br />

Prima che sia troppo tardi...<br />

Dopo le lotte condotte nel territorio del Parco, a Ceraso e di recente a Perdifumo,<br />

contro l’installazione di strutture per la distruzione dei rifiuti solidi urbani,<br />

la crisi di Napoli e provincia comincia ad avvertirsi anche nei nostri paesi.<br />

Agropoli, Castellabate ed altri centri iniziano ad avere difficoltà per lo smaltimento.<br />

Inquietante è la notizia che il commissario Di Gennaro ha avuto pieni poteri<br />

anche in deroga alle leggi ambientali e ai siti “protetti”, tra questi il Parco del<br />

Cilento e Vallo di Diano.<br />

Lungi da facili esaltazioni ambientalistiche, il problema dei rifiuti anche qui da<br />

noi rappresenta una tragica realtà soprattutto con l’appressarsi della stagione<br />

estiva e, in particolare, nei paesi costieri dove la concentrazione di un numero<br />

sproporzionato di turisti rischia di mettere a dura prova tutti gli accorgimenti e<br />

le tutele fino ad ora attivati.<br />

Chiunque di buon senso sa che il problema, prima o poi, dovrà essere risolto<br />

alla maniera di come è stato affrontato e positivamente risolto negli altri Parchi.<br />

E’ ora che gli ambientalisti comincino a essere più propositivi anziché continuare<br />

con i soliti “no”.<br />

di informazioni specifiche; 10) calendario<br />

delle convocazioni delle conferenze<br />

di servizi.<br />

Infine, un ulteriore servizio che si<br />

intende, a breve termine, garantire<br />

attraverso la sua consultazione è consentire<br />

agli utenti esterni il reperimento<br />

di tutte le informazioni utili<br />

disponibili, comprese quelle concernenti<br />

benefici, attività promozionali,<br />

possibilità di finanziamento, disponibilità<br />

di aree e di incentivi alle localizzazioni<br />

di nuove imprese, favorendo<br />

la diffusione e la conoscenza delle<br />

opportunità e potenzialità per lo sviluppo<br />

economico del Territorio.<br />

- Finalmente nel prossimo mese di<br />

marzo, avranno inizio i lavori di adeguamento<br />

della galleria di Prignano<br />

Cilento, opera fortemente voluta dall’Assessore<br />

provinciale ai lavori pubblici<br />

Franco Alfieri e dal sottoscritto,<br />

quale Consigliere espressione del Collegio<br />

provinciale di tale Territorio.<br />

Il progetto prevede : 1) impianto di<br />

ventilazione (euro 700.000,00), 2)<br />

impianto di illuminazione (euro<br />

755.000,00), 3) impianto di rilevazione<br />

incendi (euro 115.000,00), 4)<br />

impianto segnaletica di sicurezza<br />

(euro 320.000,00), cabina di trasformazione<br />

Mt / bt (euro 220.000,00).<br />

*Consigliere provinciale, Presidente<br />

III Commissione permanente<br />

Oggetto: Emergenza rifiuti -<br />

Richiesta urgente di conferimento<br />

presso discarica di Serre<br />

È da un mese ormai che a questo<br />

Comune e all'intero comprensorio<br />

cilentano viene impedito di portare il<br />

proprio indifferenziato al cdr o in discarica,<br />

con l'eccezione di due soli giorni<br />

di conferimento.<br />

La situazione igienico-sanitaria e di<br />

degrado, finora tamponata, procedendo<br />

di questo passo, non potrà che<br />

scoppiare nel Cilento come già è avvenuto<br />

a Napoli. E questo sebbene a<br />

Castellabate e nel Cilento i cittadini la<br />

differenziata non solo la facciano, ma<br />

la facciano bene. Invece, in premio viene<br />

data loro l'incuria, l'abbandono, la<br />

parzialità del trattamento riservato ai<br />

diversi territori, la condanna a una lenta<br />

ma inesorabile immersione di rifiuti.<br />

Gli sforzi degli amministratori locali e<br />

di migliaia di cittadini virtuosi, in questo<br />

modo, sono vanificati e mortificati<br />

da incomprensibili scelte che, da oltre<br />

un mese, impediscono alle nostre<br />

comunità di accedere a Serre, perché<br />

vengono prima altre realtà cittadine.<br />

Sfiduciati i<br />

Sindaci di<br />

Castelcivita e<br />

Sessa Cilento<br />

“Manovre” politiche, pubblicizzate<br />

come provvedimenti a<br />

favore del popolo, hanno portato<br />

allo scioglimento dei Consigli<br />

comunali sia a Castelcivita che<br />

a Sessa Cilento.<br />

Già nominati i Commissari<br />

prefettizzi mentre gli ex Sindaci<br />

Tancredi a Castelcivita e De<br />

Marco a Sessa preparano le liste<br />

per tornare ad occupare il posto<br />

di primi cittadini.<br />

Nuovo<br />

assessore a<br />

Pollica<br />

In sostituzione del dimissionario<br />

Dario Mottola, il Sindaco di<br />

Pollica ha nominato nuovo<br />

Assessore Carmine Angelo Ferrarese<br />

di Pioppi che avrà la<br />

delega al turismo.<br />

Emergenza rifiuti nel Cilento?<br />

Una lettera del Sindaco di Castellabate al<br />

Commissario straordinario e agli enti<br />

competenti segnala il problema anche<br />

per il nostro territorio<br />

In queste scelte di gestione delle<br />

discariche disponibili c'è il senso di<br />

un'ingiustizia profonda. Un'ingiustizia<br />

che calpesta la dignità dei miei concittadini<br />

e degli abitanti dei tanti borghi<br />

cilentani. La percezione diffusa diventa,<br />

allora, quella che, più che un'emergenza<br />

di rifiuti, ci sia oggi un'emergenza di<br />

giustizia.<br />

Giustizia è quanto chiedono alle<br />

SS.LL. gli abitanti del sud della regione<br />

Campania, affinché il merito - almeno<br />

questa volta - paghi. E giustizia vuol<br />

dire regolare i conferimenti a Serre in<br />

base all'impegno dimostrato dalle<br />

municipalità che vi afferiscono. Non ci<br />

sarebbe, infatti, criterio più oggettivo<br />

che far scaricare i Comuni o i Consorzi<br />

in base alla percentuale di differenziata<br />

raggiunta. E questo chiedo, ancora una<br />

volta, alle SS.LL.. Nessun atto di riguardo<br />

né di preferenza né di favore. Unicamente<br />

un atto di giustizia.<br />

Distinti saluti.<br />

Castellabate, 28 gennaio <strong>2008</strong><br />

IL SINDACO<br />

prof. Costabile Maurano


In memoria del dott. Francesco<br />

Esposito, il mister dei ragazzi<br />

di Pasquale Cerullo<br />

Domenica delle Palme, 30 marzo 1969. U.S. Ceraso - A.C. Piaggine 1-0. Marcatore: Esposito su rigore<br />

all’84°. Francesco Esposito è il terzo da destra accosciato<br />

Il giovane parroco, con immensa<br />

commozione, frenata a stento, si<br />

rivolge ai familiari tutti, ai fedeli che<br />

vibrano emotivamente con lui, formando<br />

un tutt’uno, una vera chiesa<br />

militante, dicendo che il Cielo l’ha<br />

chiamato perché aveva bisogno di un<br />

coach per gli angeli del Paradiso<br />

E noi miseri mortali? “Le nostre esistenze<br />

- così Benedetto XVI nella sua<br />

enciclica Spe Salvi - sono in profonda<br />

comunione tra loro, mediante molteplici<br />

interazioni sono concatenate una<br />

con l’altra. Nessuno vive da<br />

solo….Spe salvi facti sumus..nella<br />

speranza siamo stati salvati.. in virtù<br />

della quale possiamo affrontare il<br />

nostro presente che anche se faticoso<br />

può essere vissuto”.<br />

La grande e possente quercia di<br />

pascoliana memoria è caduta; la gente<br />

dice: “ Or vedo, era pur grande/Or<br />

vedo, era pur buona/. Ognuno loda,<br />

ognuno taglia/..Nell’aria, un pianto…d’una<br />

capinera/che cerca il nido<br />

che non troverà”, ma la munifica<br />

disponibilità di Francesco Esposito<br />

alias Ciccillo, le sue doti di generosità,<br />

il suo immenso carisma , ora che<br />

non c’è più, venivano apprezzate<br />

anche quando in vita stava in mezzo<br />

a noi. Col suo impegno e le sue<br />

ammirevoli qualità umane e dirigenziali,<br />

direttore delle Poste di Cannalonga,<br />

era l’ammirazione dei suoi<br />

capi, colleghi e sottoposti.<br />

Incontrandolo in piazza a Ceraso, il<br />

suo paese natio, col suo sorriso accattivante<br />

era piacevole conversare con<br />

lui, e si parlava della quotidianità<br />

paesana con i suoi intrighi, con i suoi<br />

piccoli grandi problemi, dei ragazzi e<br />

del non facile inserimento nel mondo<br />

del lavoro, del senso del dovere, della<br />

responsabilità della politica.<br />

Non solo ai grandi, ma ai ragazzi di<br />

qualsiasi età che lo amavano e lo stimavano<br />

mancheranno la sua umanità,<br />

il suo stile sempre improntato a<br />

sani principi morali.<br />

Quel campo di calcio non era solo<br />

un punto di ritrovo per fare sport ma<br />

era un’agorà per mister Ciccillo dove<br />

si davano lezioni di vita ai giovani,<br />

dove i giovani si scambiavano idee.<br />

I suoi ragazzi-allievi rincorrendosi sul<br />

terreno di gioco con il pallone tra i<br />

piedi sapevano che erano sempre sotto<br />

il suo vigile sguardo ed attenti ai<br />

suoi consigli con la voglia di lottare in<br />

team contro l’avversario.<br />

Non venivano illusi di diventare<br />

grandi campioni, ma si dava loro la<br />

speranza affidabile che qualcosa di<br />

meglio li attendeva avendo il coraggio<br />

di sognarla, di lavorare e di lottare<br />

per raggiungerla.<br />

Quell’espressione autorevole dei<br />

valori primeggia nella foto della squadra<br />

di calcio di Vallo della Lucania<br />

quando ventenne ci giocava, affissa<br />

sull’ingresso dell’edicola del paese<br />

per non dimenticare.<br />

Il suono lugubre serale delle campane<br />

del campanile del tempio cristiano<br />

ha sparso per tutto il paese la<br />

funerea notizia facendolo rimanere<br />

incredulo. Non era possibile che la “<br />

bestia maligna”avesse aggredito il<br />

papà di tre bellissimi bimbi, il consorte<br />

di un’amorevole donna, il fratello<br />

più amato di una numerosa benvoluta<br />

famiglia di grandi lavoratori, uno<br />

sportivo, il “mister” di tanti giovani<br />

calciatori, l’amico di tutti con la sua<br />

figura inconfondibile, l’aspetto giovanile<br />

col suo fascino discreto, così lontano<br />

dai modelli aggressivi, la sua<br />

innata e signorile cortesia.<br />

Ha sopportato coraggiosamente,<br />

senza un lamento, i dolori indicibili<br />

nonostante le intense cure ed attenzioni<br />

dei medici ed infermieri, che tutti<br />

intorno al suo capezzale, crucciati,<br />

erano attoniti di tanto stoicismo.<br />

Serenamente è andato via da questo<br />

mondo chiedendo come stava l’amico<br />

infartuato, incoraggiando i familiari<br />

tutti col sorriso sulle labbra. “<br />

Il mio solo desiderio è di fare sempre<br />

la volontà di Gesù” così diceva il<br />

bigliettino con i pensieri di S. Teresa<br />

preso durante la funzione religiosa<br />

serale in onore della stessa a Vallo<br />

della Lucania officiata qualche giorno<br />

prima della dipartita terrena.<br />

febbraio <strong>2008</strong><br />

Angelo Maria Tardio nel contesto<br />

storico-culturale del Cilento<br />

Angelo Maria Tardio è nato a<br />

Lustra_Cilento. Si è laureato in<br />

lettere classiche presso l’Università<br />

di Napoli il 10 dicembre 1947.<br />

Ha svolto la sua attività di docente<br />

di materie letterarie nelle scuole<br />

medie e nei licei, prima a Gassino<br />

(Frosinone)e poi a Salerno. Ha<br />

pubblicato “Verso la Luce”e il ‘Il<br />

Cigno” raccolta poetica di circa<br />

180 componimenti per più di 6000<br />

(seimila) versi. Le sue liriche sono<br />

presenti in diverse antologie letterarie,<br />

tra cui “Olimpo Lirico”<br />

(volumi I, II e III) 1996 e 1997,<br />

“Antologia della Poesia Italiana<br />

del Novecento”, 1997, “Protagonisti<br />

della Poesia Contemporanea”,<br />

1997 e “Trittico Poetico”,<br />

1995, pubblicate da Carello Editore<br />

Catanzaro.<br />

Le poesie del professore Angelo<br />

Maria Tardio e i suoi romanzi “La<br />

Luce nelle Tenebre” e “Ricordi<br />

d’infanzia” mi hanno fatto tornare<br />

indietro nel tempo: quel tempo<br />

dai ricordi indelebili che incidono<br />

sulla nostra esistenza. Vivere di<br />

ricordi quale che essi siano è linfa<br />

di formazione e di esperienza che<br />

diventa fonte di saggezza, insegnamento<br />

morale e culturale da<br />

lasciare ai posteri come esempio.<br />

Purtroppo la superficialità e l’indifferenza<br />

spesso sono la causa<br />

determinante dell’abnormità della<br />

vita la quale ci induce nell’inaspettato.<br />

Inaspettato che dovrebbe<br />

essere la base formativa e fondamentale<br />

della costruttività dell’individuo,<br />

che solo attraverso la<br />

cultura, la sensibilità e il rispetto<br />

d’ogni cosa ci evita di vivere in<br />

una società efferante. I racconti<br />

del professore Tardio sono gioielli<br />

minuziosamente incisi in uno scenario<br />

dal sapore Goldoniano e<br />

Manzoniano. Il tutto porta a vedere<br />

un dipinto dove l’artista, nella<br />

rappresentazione scenica, ha evidenziato<br />

con maestria una composizione<br />

di personaggi e ambienti<br />

dalla quale emerge l’essenza<br />

formativa e storica d’una società.<br />

L’abuso e l’egocentrismo diventano<br />

regola di vita, accettazione<br />

incondizionata d’un potere che è<br />

patrigno ed arcigno. Non manca,<br />

a mio avviso, quel velo d’umorismo<br />

sarcastico che lo scrittore raffinatamente<br />

sottilmente e con<br />

sapienza dosata, ha dato allo scenario.<br />

A1 contrario le poesie come<br />

1’arcobaleno dalle svariate tonalità<br />

diffondono nell’aria armonia<br />

prorompente che investe e s’eleva<br />

mettendo in luce l’animo del poeta,<br />

a volte struggente, a volte<br />

cavaliere cantante alle Muse che<br />

non esita a palesare l’ardore dei<br />

suo animo anche verso personaggi<br />

che dominano la scena dell’attualità<br />

dello spettacolo e della<br />

politica: “A noi, Bocelli, attonito<br />

riveli; di là, di là ne vieni e a noi<br />

ricanti / note sottratte a l’armonia<br />

dei cieli. / Usignolo del cielo, luce<br />

diffondi. / Su l’ali tese del tuo canto<br />

a volo / lo spirito si leva a respirare”.<br />

Ad Antonio Di Pietro “Te di<br />

Falcone vindice / e Borsellin per<br />

lunga ed ardua via, / da lor segnata,<br />

artefice / d’un migliore destin,<br />

fidente invia. / A te la Patria<br />

memore / a te che schiacci la<br />

menzogna e il Vero / insegui, il<br />

guardo trepido / volge ed esalta il<br />

tuo spirito fiero”.<br />

Rita Angelina Dipino Rossi<br />

Cartoline d’altri tempi<br />

a cura di Antonio Migliorino<br />

cronache cilentane protagonisti<br />

7


cronache cilentane primo piano<br />

8<br />

febbraio <strong>2008</strong><br />

L’Associazione “Martiri Riccio” di<br />

Cardile rievoca le vicende dei fratelli<br />

Riccio nel 180° anniversario dei moti<br />

del 1828<br />

Ricorre quest’anno il 180° anniversario<br />

dei moti del 1828 e l’associazione<br />

di Cardile che porta il nome dei tre<br />

fratelli che si immolarono per la<br />

libertà nei moti cilentani propone per<br />

il prossimo anno scolastico un progetto<br />

che si proietta su tre direzioni.<br />

La prima riguarderà l’attività di<br />

ricerca dell’Università di Salerno con<br />

la cattedra di Storia del Risorgimento<br />

diretta dal prof. Luigi Rossi che<br />

approfondirà le vicende storiche dei<br />

fratelli Riccio con ricerche presso gli<br />

archivi di Stato di Napoli e di Salerno<br />

e tratterà anche se marginalmente la<br />

storia del canonico De Luca sottoposto<br />

a processo e giustiziato con l’avallo<br />

delle autorità ecclesiastiche di<br />

Salerno.<br />

La seconda verterà sulla realizzazione<br />

di un film con la sceneggiatura<br />

scritta dalla sig.ra Maria Scarpa De’<br />

Masellis Palazzo di Salento dal titolo<br />

“Bagliori nell’alba” – rievocazione<br />

storica della vita dei fratelli Riccio con<br />

attori di Cardile, Gioi, Pellare e Monteforte,<br />

diretti dalla regia del M°<br />

Maurizio Iacovazzo. Il film verrà girato<br />

a Cardile nei luoghi detto “Ponte”<br />

dove presso un mulino venne ucciso<br />

Licurgo Riccio e arrestato suo fratello<br />

Davide, nell’antica piazza di Cardile<br />

dove vennero esposte le teste dei fratelli,<br />

a Gioi nel palazzo del dott.<br />

Andrea Salati individuato come casa<br />

dei Riccio e nel convento di San Francesco.<br />

La terza tratterà di una mostra<br />

documentaria con atti riprodotti da<br />

fonte originale dall’archivio di Stato<br />

di Salerno e di acquerelli sui luoghi<br />

della rivolta a cura del pittore Mario<br />

Romano.<br />

Il progetto ha come obiettivo principale<br />

quello di tramandare soprattutto<br />

alle nuove generazioni il valore<br />

della libertà, che fu alla base dell’iniziativa<br />

dei Riccio e di quanti pagarono<br />

con la loro vita il prezzo di un<br />

valore tanto anelato sotto il regime<br />

borbonico.<br />

Il progetto sarà divulgato agli studenti<br />

della scuola media superiore e<br />

inferiore in occasione della riapertura<br />

del nuovo anno scolastico presso la<br />

Provvidenza di Vallo della Lucania.<br />

Carmine Rizzo<br />

A Petrosa di Ceraso<br />

“Tressette di Natale”<br />

Si è allegramente concluso, in località Stampella nel Comune di Ascea,<br />

il torneo di Tressette e Briscola promosso dal sempre “giovane” Pasquale<br />

Mautone, attivo nel promuovere manifestazioni di natura folkloristica,<br />

ricreativa, religiosa. Il torneo organizzato con la collaborazione del fratello<br />

Antonio, è stato diretto diligentemente dal sign. Gino Puglia, al quale<br />

è stato doto l’appellativo di “capo zona”.<br />

Alla manifestazione durata circa trenta giorni, hanno partecipato 50<br />

coppie provenienti anche dai paesi limitrofi. I vincitori, ai quali è stata<br />

data la rituale coppa oltre ad un sostanzioso cesto di specialità natalizie,<br />

sono stati i signn. Michele Notaro e Antonio Signorelli di Pioppi ai quali è<br />

andato il plauso degli organizzatori e concorrenti.<br />

Alla cerimonia di chiusura, dopo la premiazione, è stata offerta a tutti i<br />

partecipanti una ricca cena annaffiata da vini locali. E’ intervenuto il sindaco<br />

di Ascea dr. Mario Rizzo, il quale ha elogiato l’iniziativa ed ha posto<br />

in evidenza l’utilità di queste manifestazioni che danno la possibilità di<br />

consolidare le amicizie e crearne di nuove.<br />

Premio per l’Imprenditoria femminile<br />

a Vallo della Lucania<br />

Il 29 dicembre 2007, nell’Aula Consiliare<br />

del Comune di Vallo della<br />

Lucania, l’Associazione F.I.D.A.P.A.<br />

“Federazione Italiana Donne: Arte,<br />

Professioni, Affari”, ha concretizzato<br />

il progetto di elargire un premio di<br />

2.500,00 euro all’imprenditrice che,<br />

nei settori del: Turismo, Artigianato,<br />

Produzioni Agroalimentari e Imprenditoria<br />

Agricola, si sia distinta, all’interno<br />

del territorio di competenza della<br />

Sezione Cilento-Elea.<br />

Il progetto rientra, a pieno titolo,<br />

nelle finalità dell’Associazione, tesa a<br />

patrocinare, tra l’altro, imprese femminili,<br />

attive da almeno due anni, con<br />

azioni di supervisione, supporto e<br />

accompagnamento delle donne al<br />

lavoro autonomo, alla formazione<br />

professionale, alla sempre<br />

maggiore qualificazione<br />

nei settori prescelti<br />

e al recupero delle tradizioni<br />

locali.<br />

Alla cerimonia della<br />

premiazione , presieduta<br />

dalla presidente della<br />

Fidapa, prof.ssa Anna<br />

Maria De Vita, erano<br />

presenti: il presidente<br />

della Commissione esaminatrice<br />

delle domande<br />

di partecipazione delle<br />

imprenditrici di vari<br />

Comuni, prof. Emanuele<br />

Salsano, il direttore dell’Ente<br />

Parco , dott. Angelo De Vita, il<br />

sindaco del Comune di Castelnuovo<br />

Cilento, il dott. Renato Riccio, funzionario<br />

alle pubbliche relazioni della<br />

Regione Campania, ed una considerevole<br />

platea, interessata all’attività<br />

della Fidapa. Il premio è stato appannaggio<br />

dell’imprenditrice Maria Carmela<br />

Di Feo di Acquavella di Casalvelino,<br />

operante nel settore agroalimentare.<br />

Un ringraziamento e un plauso<br />

alle altre imprenditrici, che si sono<br />

proposte con curricoli di tutto rispetto.<br />

La Fidapa non ritiene di considerare<br />

l’iniziativa del 2007 priva di continuità,<br />

ma di riproporla di anno in<br />

anno, a favore di altre imprenditrici,<br />

che ci auguriamo sempre più numerose<br />

e incisive sul nostro territorio.<br />

Un <strong>2008</strong> ricco di iniziative<br />

per i 25 anni di CRONACHE CILENTANE<br />

In occasione del 150° anniversario<br />

delle apparizioni di Lourdes<br />

il nostro periodico, in collaborazione con le agenzie<br />

di viaggio, propone per i propri lettori un<br />

interessante itinerario di carattere culturale<br />

e devozionale, nel mese di giugno.<br />

Tappa principale del viaggio. LOURDES<br />

Con minicrociera Civitavecchia - Barcellona<br />

Gli interessati possono chiedere il programma a<br />

<strong>Cronache</strong> <strong>Cilentane</strong><br />

via Ponte 9 – 84068 Pioppi (SA)<br />

oppure telefonare al n. 0974 905046<br />

Sulla quota di partecipazione è previsto<br />

uno sconto particolare per le<br />

prime quaranta prenotazioni.<br />

Inoltre, durante il viaggio,<br />

verrà sorteggiata tra i partecipanti<br />

una quota intera offerta dal nostro<br />

periodico.


Montecorice<br />

Istituto Comprensivo “B. Focaccia”<br />

Dirigente Scolastico<br />

Prof.ssa Costantina Signorelli<br />

Programma Operativo Nazionale - Fondo Sociale Europeo e Fondo<br />

Europeo Sviluppo Regionale<br />

Finanziato un programma di attività formative<br />

destinate ai docenti e per migliorare i livelli di<br />

conoscenze dei giovani<br />

Nell’Istituto sarà allestito anche un laboratorio<br />

scientifico<br />

Con Decreto n°A00DGAI/5841 del 21/12/2007 FSE e n°<br />

A00DGAI/5841 del21/12/2007 FESR, è stato autorizzato il Piano<br />

Integrato d’Istituto per attività formative destinate ai docenti di Scuola<br />

Primaria e Secondaria di I°grado e agli alunni di Scuola Secondaria di<br />

I°grado per un ammontare di € € . 64821,36 FSE.<br />

Approvato anche l’allestimento di un laboratorio scientifico con il Fondo<br />

per lo Sviluppo Regionale FESR per un ammontare di € € . 15000,oo<br />

Le attività formative destinate ai docenti avranno il seguente obiettivo:<br />

- Migliorare le competenze dei docenti tramite interventi innovativi per<br />

la promozione delle competenze chiave in Matematica, Lingua madre,<br />

discipline tecnico-scientifiche e con riferimento a:<br />

- La Valutazione delle competenze di Matematica e le Indicazioni<br />

Nazionali per il Curricolo;<br />

-Percorsi metodologici per l’insegnamento delle Scienze;<br />

-Percorsi di Lettura e Scrittura.<br />

Quelle per migliorare i livelli di conoscenza e competenza dei Giovani,<br />

saranno incentrate su interventi per lo sviluppo delle competenze chiave<br />

in:<br />

- Matematica, Titolo “L’intelligenza è matematica” 2 percorsi formativi<br />

di 30 ore ciascuno - sedi di Montecorice e Perdifumo, max 20 alunni per<br />

corso.<br />

- Scienze, Titolo “Imparare sperimentando” percorso formativo di 30<br />

ore- sede di Montecorice max 15 alunni.<br />

- Lingua straniera: Inglese. Titolo “ Welcome Europe” n.2 percorsi formativi<br />

di 50 ore ciascuno. Sedi di Montecorice e Perdifumo max 20<br />

alunni per corso.<br />

- Comunicazione in lingua madre, “Progetto Lettura” percorso formativo<br />

di 50 ore- max 20 alunni sede di Perdifumo.<br />

- Competenze sociali e civiche- “Per una cittadinanza attiva” percorso<br />

formativo di 50 ore. Max 80 alunni di Montecorice e Perdifumo.<br />

- Consapevolezza ed Espressione culturale- “Letteratura e Teatro”- percorso<br />

formativo di 30 ore destinato a max 40 alunni di Montecorice e<br />

Perdifumo.<br />

- Spirito di iniziativa e Imprenditorialità- “La mia terra, il mio Futuro”percorso<br />

formativo di 30 ore destinato a studenti di Montecorice e<br />

Perdifumo max 25 alunni.<br />

Le attività si svolgeranno nel periodo <strong>Febbraio</strong>-Luglio <strong>2008</strong>.<br />

Per ulteriori informazioni: sito web della scuola http://www.icmontecorice.it<br />

febbraio <strong>2008</strong><br />

Licusati<br />

Nuova luce al portone del<br />

palazzo Crocco<br />

L’importanza che un edificio riveste,<br />

nel contesto architettonico e<br />

sociale di una data comunità, si può<br />

capire dai dettagli decorativi che lo<br />

compongono, dalla la veste cromatica<br />

delle finiture di facciata e, non in ultimo,<br />

attraverso i portoni.<br />

Se per un attimo potessimo rendere<br />

trasparenti tutti gli edifici di un<br />

nucleo urbano antico, lasciando visibili<br />

solo i portoni di ogni singola abitazione,<br />

credo che avremmo ben<br />

poche difficoltà nell’identificare le<br />

chiese, i palazzi del potere e quelli<br />

delle famiglie di maggiore spicco<br />

sociale.<br />

Da quanto sopra sinteticamente<br />

esposto si evince come risulti importante<br />

l’attenta conservazione di ogni<br />

elemento architettonico e decorativo,<br />

ciascun componente, infatti, concorre<br />

ad una corretta localizzazione dell’edificio<br />

entro la gerarchia architettonica<br />

del contesto urbano antico.<br />

L’intervento di manutenzione effettuato<br />

sul portone del Palazzo Crocco<br />

a Licusati, una delle più antiche e<br />

meglio conservate residenze nobiliari<br />

del piccolo borgo, ha ridato nuovo<br />

splendore a questo importante elemento<br />

di composizione della facciata,<br />

un’attenta sverniciatura ed un altrettanta<br />

sapiente integrazione delle porzioni<br />

di legno mancanti sul basamento,<br />

eseguiti entrambi da giovani artigiani<br />

locali, ha dimostrato come<br />

anche piccoli interventi puntuali possano<br />

ottenere significative ripercussioni<br />

su tutto l’edificio; sulla facciata<br />

e sullo slargo antistante in questo<br />

specifico caso.<br />

Ottimale è stata la scelta di utilizzare<br />

un legno leggermente diverso<br />

nella sua composizione cromatica, ciò<br />

ha evitato inopportune mimesi materiche.<br />

Auspicabile nel prossimo futuro,<br />

sarebbe un intervento di restauro sulla<br />

facciata dell’edificio, mirando, tra<br />

l’altro, ad un recupero del cromatismo<br />

di quest’ultima ed al ripristino<br />

delle splendide cornici che circondano<br />

le finestre, ponendo attenzione,<br />

anche in questo caso a ben distinguere<br />

la parte materica “nuova” da quella<br />

esistente che, in se, costituisce<br />

valore documentale di maestranza e<br />

cultura non più esistente.<br />

Arch. Innocenzo Bortone<br />

Roccadaspide<br />

Al via la seconda parte del<br />

progetto di recupero<br />

dell’ex Casa Comunale<br />

L’intervento sarà possibile grazie ad un finanziamento regionale Nuova trance di<br />

fondi per la sistemazione dell’ex casa comunale di Roccadaspide, già oggetto di un<br />

primo intervento, in corso di realizzazione, promosso nell’ambito del Progetto Integrato<br />

Grande Attrattore Culturale Paestum-Velia. I fondi, pari a 3.179.994,49 euro,<br />

sono stato stanziati dall’ente regionale campano che lo ha reso noto al Comune di<br />

Roccadaspide attraverso il Vicepresidente del Consiglio, Gennaro Mucciolo. I fondi<br />

messi a disposizione dal governo regionale serviranno alla riqualificazione storico-culturale<br />

del palazzo gentilizio, un tempo sede del liceo scientifico e poi dell’ufficio del<br />

Giudice di Pace, che ha conservato intatto nel tempo il suo fascino.<br />

L’intervento finanziario della Regione consentirà di completare la sistemazione dell’ex<br />

liceo, di dare un nuovo volto ai giardini su cui si affaccia il palazzo gentilizio<br />

caratterizzati dalla presenza di un albero secolare che conferisce grande fascino all’area,<br />

e di riqualificare il piazzale antistante la bellissima chiesa della Natività annessa<br />

alla struttura. Una volta ultimato, l’edificio ospiterà gli uffici comunali al primo piano,<br />

e quasi sicuramente l’ufficio postale al piano terra, ma ci sarà anche spazio per aree<br />

polifunzionali e per locali da adibire a servizi per i cittadini.<br />

L’intervento consentirà di riportare la struttura alla magnificenza dei suoi anni<br />

migliori, con grande soddisfazione sia del Sindaco, Girolamo Auricchio, che ha molto<br />

a cuore la tutela del patrimonio storico-culturale ma anche la qualità dei servizi da<br />

offrire ai cittadini, sia della stessa popolazione rocchese che a breve vedrà rimesso a<br />

nuovo un edificio comunemente ritenuto di grande importanza. “Si tratta di un<br />

importante finanziamento che consentirà di recuperare un edificio dotato di una storia<br />

importante. – afferma il primo cittadino Girolamo Auricchio – Per questa ragione<br />

esprimo viva gratitudine all’Amministrazione regionale e in particolare all’On. Mucciolo<br />

per il costante interessamento, che consentirà in breve tempo di riconsegnare a<br />

questa comunità una struttura importante”.<br />

Annavelia Salerno<br />

cronache cilentane appunti di viaggio<br />

9


cronache cilentane paesi<br />

10<br />

> Sessa Cilento<br />

febbraio <strong>2008</strong><br />

La rivolta di Masaniello<br />

nel Cilento<br />

Presentati gli statuti<br />

concessi dai baroni di<br />

Sessa e Omignano<br />

Il Comune di Sessa Cilento, in<br />

occasione del 360° della rivolta<br />

del 1647, ha organizzato due<br />

manifestazioni di significativo<br />

interesse storico-culturale. I<br />

momenti celebrativi hanno inteso<br />

ricordare il ruolo che i sessesi<br />

ebbero durante la famosa ribellione<br />

popolare, conosciuta<br />

come la “rivolta di Masaniello”.<br />

Infatti, lo scorso 22 dicembre,<br />

il professor Francesco Volpe,<br />

già docente di Storia moderna<br />

e Storia sociale presso l’Università<br />

degli Studi di Salerno,<br />

ha incontrato gli alunni e gli insegnanti<br />

della locale Scuola Secondaria<br />

di I Grado “S. d’Acquisto”. Egli, in<br />

tale occasione, ha tenuto una lezione<br />

su “Gli Statuti concessi dai baroni di<br />

Sessa e Omignano nel 1647”.<br />

Successivamente, nei pressi di<br />

piazza Pompeo Lebano, proprio nel<br />

luogo in cui gli abitanti del paese si<br />

riunirono in quella circostanza per<br />

rivendicare i loro diritti, è stata scoperta<br />

una lapide, rievocativa dello<br />

storico evento (13 agosto 1647). Alla<br />

cerimonia commemorativa, presenti il<br />

Sindaco e una rappresentanza municipale,<br />

hanno partecipato i docenti e gli<br />

alunni della citata scuola, nonché<br />

numerosi cittadini.<br />

Sulla stessa tematica anche il convegno<br />

programmato per il 29 dicembre<br />

e tenutosi negli spazi del Centro<br />

sociale polivalente. Dopo i saluti del<br />

dottor Aldo Niglio, “primo cittadino”,<br />

e di Michele Di Fiore, consigliere provinciale<br />

di Salerno, sono intervenuti -<br />

moderati dal dottor Antonio Migliorino<br />

- i professori Francesco Volpe e<br />

Marcello Feola. Quest’ultimo è docente<br />

di Diritto pubblico comparato presso<br />

l’Università degli Studi di Salerno.<br />

L’argomento oggetto delle celebrazioni<br />

rievocative è trattato proprio<br />

dal professor Volpe nel suo ultimo<br />

libro, “La rivolta di Masaniello nel<br />

Cilento. I Capitoli concessi dai baroni<br />

di Sessa e di Omignano”, pubblicato<br />

da “L’Opera Editrice” di Vallo della<br />

Lucania. Il volume, patrocinato dai<br />

Comuni interessati, è stato dato alle<br />

stampe in concomitanza dell’avvenimento.<br />

La rivolta di Masaniello<br />

(Tommaso Aniello, umile pescatore<br />

Lapide commemorativa che ricorda lo storico<br />

evento del 13 agosto 1647<br />

amalfitano) ebbe inizio a Napoli, il 7<br />

luglio 1647, e vide protagonista la<br />

Da sinistra, il prof. Marcello Feola, il prof. Francesco Volpe, il dr. Aldo Niglio, Sindaco di Sessa<br />

Cilento e il dott. Antonio Migliorino<br />

popolazione del luogo, soprattutto<br />

quella appartenente ai ceti più poveri,<br />

oramai stanca ed esasperata dall’imposizione<br />

di nuove gabelle, nonché<br />

dai molteplici soprusi messi in atto<br />

dalla nobiltà locale. Pressione fiscale<br />

che derivava anche da una profonda<br />

crisi economica che stava attraversando<br />

tutto il Regno di Napoli, poiché<br />

l’impero spagnolo, dal quale dipendeva,<br />

era impegnato nella guerra dei<br />

Trent’anni.<br />

Dalla città partenopea la ribellione<br />

raggiunse le province del dominio.<br />

Nel territorio cilentano, parte integrante<br />

del Principato Citra, si verificarono<br />

disordini, tumulti e addirittura<br />

atti di inaudita violenza. Alcuni caratterizzati<br />

da spargimento di sangue.<br />

Basterebbe ricordare i casi di Camerota,<br />

Controne, Laureana e, in particolare,<br />

quello che vide protagonista il<br />

barone Bonito di Casalicchio (Casal<br />

Velino).<br />

La ricerca storica, condotta dal professor<br />

Volpe, ha evidenziato che in<br />

due località cilentane, per l’appunto<br />

Sessa e Omignano, i cittadini ottennero<br />

la concessione di capitoli statutari<br />

nuovi dai rispettivi baroni Verduzio e<br />

Mazzacane senza disordini e senza far<br />

ricorso all’uso di maniere forti.<br />

Si può affermare che in entrambi i<br />

villaggi, ubicati sulle pendici del Monte<br />

della Stella e posti a breve distanza<br />

tra loro, la rivendicazione dei diritti da<br />

parte della popolazione avvenne con<br />

rivolta incruenta.<br />

Fu davvero il “trionfo della civiltà<br />

e della cultura giuridica”. Un’eccezione<br />

nella “fosca temperie del Seicento”.<br />

> Cannicchio<br />

Pensieri amorosi<br />

per Cannicchio<br />

Sono passati già diversi anni<br />

da quando abbiamo scelto di<br />

trascorrere non solo le vacanze estive<br />

ma anche altri periodi dell’anno in quella<br />

località particolarmente suggestiva<br />

della costa cilentana che porta il nome<br />

di Cannicchio. Perfino ad agosto, nel<br />

silenzio del minuscolo borgo, le voci<br />

della natura hanno ancora libertà di<br />

esprimersi e quelle degli uomini sono<br />

sempre sobrie e conservano un che di<br />

gentile che non si è lasciato contaminare<br />

dal frastuono e dai ritmi ossessivi del<br />

divertimento che dominano sul resto<br />

del litorale. Il paesino, adagiato dolcemente<br />

sulla collina, guarda tutto questo<br />

dall’alto, senza farsene turbare se non<br />

in minima parte, e offre a chi lo sceglie<br />

il piacere di una pausa, di un riposo<br />

vero che sia occasione per riconciliarsi<br />

col tempo, non sentirlo più nemico. La<br />

gente del posto è semplice e cordiale,<br />

ha un senso dell’ospitalità ancora<br />

degno degli antenati greci e lo pratica<br />

senza invadenza e chiassosità. Chi viene<br />

qui ogni anno, ogni volta che se ne<br />

allontana, si porta sempre qualcosa<br />

dentro: uno sguardo, un’inflessione particolare<br />

della voce, un certo modo di<br />

sorridere o farsi improvvisamente seri<br />

per riflettere insieme sui problemi della<br />

vita, un atteggiamento che negli anziani<br />

si colora di un’inevitabile pennellata<br />

> Celso Cilento<br />

di malinconia. Sono<br />

loro quelli che restano<br />

dopo ogni nuova<br />

avventura estiva, e<br />

allora il silenzio del<br />

borgo si fa quasi<br />

irreale, diventa<br />

magico: si può<br />

esserne disorientati<br />

e fuggirlo e si può<br />

restarne stregati,<br />

ma è impossibile<br />

non avvertirne l’intensità.<br />

Ma vi sono anche<br />

dei giovani a Cannicchio<br />

e sono belli,<br />

vivaci, attivi, amano la loro terra senza<br />

stupidi campanilismi: molti di loro non<br />

hanno nessuna voglia di emigrare,<br />

resterebbero volentieri dove sono nati,<br />

però andrebbero aiutati, nel modo giusto<br />

e al momento giusto. Avrebbero<br />

bisogno di un minimo di certezze: un<br />

lavoro, una casa, qualche servizio in più<br />

e luoghi d’incontro per comunicare e<br />

maturare insieme. Non chiedono la<br />

luna, chiedono ciò che occorre per una<br />

vita dignitosa. Ma gli ostacoli sono<br />

molti e qualche buona iniziativa, che<br />

ogni tanto si fa strada, troppo spesso<br />

somiglia a certi torrentelli poveri di<br />

acque che proprio non ce la fanno ad<br />

arrivare fino alla foce, si perdono per<br />

strada. Allora restano solo due alternative:<br />

fare la valigia e andarsene oppure<br />

rimanere e, soprattutto i maschi, consumare<br />

una parte del proprio tempo seduti<br />

fuori a un bar.<br />

Non è con l’intenzione di criticare che<br />

diciamo questo ma solo perché, quando<br />

si ama veramente un luogo e i suoi abitanti,<br />

s’impara a guardarli con attenzione,<br />

e allora se ne vedono le luci ma<br />

anche le ombre. Se se ne parla, è perché<br />

piacerebbe vederli crescere e fiorire<br />

secondo le loro potenzialità naturali ed<br />

umane.<br />

Maria Antonietta<br />

Domenico Canciani<br />

Tutti uniti attorno alla nuovo squadra<br />

Celso, un piccolo paese ma con un grande spirito di intraprendere sempre<br />

nuove iniziative… l’Oratorio parrocchiale, la Confraternita, associazioni culturali<br />

che spesso organizzano delle manifestazioni di rilievo, una Fondazione per<br />

aiutare i giovani promossa dal sacerdote don Renaldo, ed è appena il caso di<br />

dirlo, l’affiatata squadra del “F.C. Celso” che gioca in terza categoria; riproposta<br />

dopo anni di assenza della nostalgica squadra che giocava sul campetto dei<br />

“Muricini” ormai Stadio Comunale di Costantinopoli.<br />

nella foto: partita “F.C. Celso – Massa, Dario Vassallo in azione… sullo sfondo, panoramica di<br />

Celso, la chiesa parrocchiale dedicata a S. Maria Assunta, in alto a destra Palazzo Mazziotti, monumento<br />

nazionale; in basso la contrada S. Biase con Palazzo Pignatari in primo piano


Castellabate<br />

Giornata della bandiera<br />

Premiati 9 cittadini<br />

Il 7 gennaio) il Comune di<br />

Castellabate ha festeggiato la<br />

“Giornata nazionale della bandiera”,<br />

introdotta con la legge n.<br />

671/96 e rilanciata dal presidente<br />

della repubblica Carlo Azeglio<br />

Ciampi. A presiedere la cerimonia<br />

il sindaco di Castellabate, Costabile<br />

Maurano.<br />

Nel corso dell’evento sono stati<br />

premiati 9 cittadini di Castellabate<br />

che si sono distinti in campo arti-<br />

stico, culturale o per l’impegno<br />

civico. Hanno ricevuto un attestato<br />

di merito e una spilletta con il<br />

tricolore anche gli alunni delle elementari<br />

e delle medie iscritti agli<br />

istituti comprensivi 147 e 148, che<br />

hanno partecipato al concorso “Il<br />

Tricolore: la sua storia e i suoi canti”.<br />

I cittadini premiati in campo<br />

artistico sono Domenico Mondelli,<br />

autore di plastici architettonici<br />

artistici, Arminio Tavola per l’atti-<br />

vità svolta nel campo della moda,<br />

Costabile Bronzo per le sue realizzazioni<br />

nell’arte presepiale, Gianluca<br />

di Luccia per l’attività legata<br />

al modellismo navale. In campo<br />

culturale sono stati inoltre premiati<br />

le docenti Maria Rosaria Nicoletta<br />

e Maria Carpinelli per i loro<br />

26 anni di servizio presso le scuole<br />

materne dell’Istituto comprensivo<br />

148 e dell’Istituto comprensivo<br />

147, Antonio Cardone per il pluri-<br />

decennale impegno nel Concerto<br />

bandistico Santa Cecilia di Castellabate,<br />

Chiara Sansivieri per i brillanti<br />

risultati nello studio e il<br />

diploma conseguito a pieni voti<br />

presso l’Ipia di S. Marco. Il riconoscimento<br />

è stato assegnato anche<br />

ad Amedeo Colella per il suo<br />

appassionato impegno nella ricerca<br />

storica, assente alla cerimonia<br />

per precedenti ed inderogabili<br />

impegni.<br />

> Roccadaspide > Roccadaspide<br />

febbraio <strong>2008</strong><br />

Appaltati i lavori per la<br />

costruzione della nuova sede<br />

del centro per l’impiego<br />

Sono stati affidati i lavori<br />

per la realizzazione della nuova<br />

sede del Centro per l’Impiego<br />

di Roccadaspide, che sarà<br />

realizzato in località Santa<br />

Palomba, con fondi della<br />

Misura 3.15 del POR Campania<br />

2000-2006, dalla Provincia<br />

di Salerno. Nel 2004, infatti,<br />

l’ente di Palazzo Sant’Agostino<br />

rese nota la volontà di realizzare<br />

ex novo la struttura,<br />

dal momento che non fu possibile<br />

acquistare un immobile<br />

da adibire a sede del Centro,<br />

in quanto non pervenne alcuna<br />

offerta in merito.<br />

Alla richiesta presentata<br />

fece seguito un incontro con i<br />

rappresentanti del Comune di<br />

Roccadaspide, durante il quale furono<br />

stabilite le procedure e demandati al<br />

Comune gli adempimenti circa l’area<br />

disponibile alla costruzione dell’opera,<br />

che successivamente fu ceduta<br />

alla Provincia, e, pochi mesi fa, il<br />

Consiglio Comunale ha approvato il<br />

progetto esecutivo dell’opera, i cui<br />

lavori inizieranno a breve. L’intervento,<br />

per un importo di 2 milioni 109<br />

mila euro, sarà realizzato dalla ditta<br />

EdilSar & Ital Costruzioni.<br />

Al Centro per l’Impiego che ha sede<br />

a Roccadaspide fanno capo gli utenti<br />

di 18 comuni del territorio: Albanella,<br />

Completamento dell’impianto<br />

sportivo a San Paolo<br />

Buone notizie per gli appassionati<br />

di sport di Roccadaspide e dintorni. È<br />

stato infatti approvato dalla Giunta<br />

Comunale di Roccadaspide il progetto<br />

definitivo-esecutivo per il completamento<br />

dell’impianto sportivo in località<br />

San Paolo, dove già è presente il<br />

campo di calcio denominato “Principe<br />

Filomarino”, ufficialmente inaugurato<br />

il 26 ottobre del 2006 dalla<br />

Salernitana Calcio 1919 spa che in<br />

quella occasione disputò una partita<br />

amichevole con la locale squadra di<br />

calcio. In quella circostanza il Sindaco<br />

della cittadina, Girolamo Auricchio,<br />

promise che dopo qualche mese<br />

sarebbero stati ultimati di lavori di<br />

completamento dell’impianto, in corso<br />

proprio in quel periodo, e l’approvazione<br />

da parte della Giunta del progetto<br />

definitivo-esecutivo conferma i<br />

buoni propositi del primo cittadino.<br />

L’impianto sportivo di San Paolo è<br />

un centro all’avanguardia, dotato di<br />

Aquara, Bellosguardo, Castelcivita,<br />

Castel San Lorenzo, Controne, Corleto<br />

Monforte, Felitto, Laurino, Ottati,<br />

Piaggine, Roscigno, Sacco, Sant’Angelo<br />

a Fasanella, Valle dell’Angelo e<br />

naturalmente la stessa Roccadaspide,<br />

per un totale di quasi 32 mila abitanti.<br />

Tra queste, le migliaia di persone<br />

iscritte al Centro per l’Impiego – al<br />

31.05.2005 se ne contavano 5659 -<br />

possono beneficiare di servizi quali<br />

collocamento, avviamento a selezione<br />

negli enti pubblici e nella Pubblica<br />

Amministrazione, preselezione tra<br />

domanda e offerta, iniziative volte ad<br />

incrementare l’occupazione e di<br />

incentivare l’incontro tra domanda e<br />

offerta di lavoro anche con riferimento<br />

all’occupazione femminile. Gli<br />

utenti possono inoltre trovare accoglienza<br />

e informazioni, orientamento<br />

e consulenza, documentazione e analisi<br />

del mercato del lavoro.<br />

La struttura che sta per essere realizzata<br />

sarà composta da tre livelli;<br />

l’elemento portante sarà una sala<br />

polifunzionale, al primo livello, dove<br />

si prevedono le funzioni di accoglienza,<br />

orientamento, informazioni e formazione,<br />

mentre al secondo e al terzo<br />

livello si prevede la realizzazione di<br />

uffici, per un totale di 19 postazioni<br />

di lavoro più servizi.<br />

Annavelia Salerno<br />

erba sintetica, che per<br />

dimensioni e qualità dei<br />

materiali che lo compongono,<br />

potrebbe ospitare<br />

una partita di coppa del<br />

mondo, ed è caratterizzato<br />

anche dalla presenza di<br />

un campetto di calcetto e<br />

di una pista adiacente,<br />

oltre che di impianto di<br />

illuminazione e spogliatoi.<br />

L’intervento approvato<br />

dalla Giunta, per un<br />

importo complessivo di<br />

307.298 euro, prevede<br />

l’adeguamento del campo<br />

di calcetto in erba sintetica,<br />

la realizzazione di una tribuna di<br />

recinzione interna, blocco w.c. per il<br />

pubblico ed uscite di emergenza. Tutte<br />

le spese necessarie all’intervento<br />

saranno sostenute grazie ad un prestito<br />

della Cassa DD.PP assistito interamente<br />

dal contributo regionale<br />

costante annuo del 5%, ai sensi della<br />

legge 42/79 con la quale, nel 2005, la<br />

Regione concesse il contributo per i<br />

lavori di completamento dell’impianto<br />

sportivo.<br />

“Abbiamo fortemente voluto il<br />

completamento dell’impianto – fa<br />

sapere il Sindaco Auricchio – perché<br />

intendiamo migliorare sempre di più<br />

la qualità dello sport e semplificare la<br />

vita agli sportivi, che da quando è<br />

stato risistemato il campo di calcio, e<br />

da qui a qualche mese con il completamento<br />

della struttura, non avranno<br />

più alcuna difficoltà”.<br />

cronache cilentane paesi<br />

11


cronache cilentane speciale Pisciotta<br />

12<br />

febbraio <strong>2008</strong><br />

Taglio del nastro per il Centro culturale<br />

intitolato al sottosegretario Biagio Pinto<br />

Porta il nome del già sottosegretario<br />

alla Sanità Biagio Pinto, senatore<br />

della Repubblica per innumerevoli<br />

legislature e figlio illustre di Pisciotta.<br />

È il Centro culturale realizzato all’ultimo<br />

piano del Palazzo marchesale, anche<br />

noto come Castello, dall’amministrazione<br />

comunale guidata dal sindaco Cesare<br />

Festa.<br />

La prestigiosa residenza, donata alla<br />

municipalità proprio dal senatore Pinto e<br />

ubicata in pieno centro storico a Pisciotta,<br />

ospiterà anche la Biblioteca comunale con<br />

l’annesso centro Sfore per i servizi telematici.<br />

La collezione vanta migliaia di libri,<br />

qui confluiti dai vari edifici pubblici dove<br />

finora erano ospitati, tra cui preziosissimi<br />

volumi risalenti al Regno delle due Sicilie.<br />

Nella stessa sede è stato collocato, infine,<br />

l’Osservatorio nazionale per l’arte contemporanea<br />

del Mediterraneo, allestito<br />

dalla Bimed con il contributo della Provincia<br />

di Salerno e grazie alla disponibilità<br />

del Comune di Pisciotta.<br />

Rendere Pisciotta un luogo di incontro<br />

e confronto del fare arte dell’antico mare:<br />

è l’obiettivo da cui nasce l’Osservatorio<br />

nazionale per l’arte contemporanea del<br />

Mediterraneo, inaugurato domenica scorsa<br />

(13 gennaio) nel Palazzo marchesale di<br />

Pisciotta, assieme alla Biblioteca comunale<br />

e al Centro culturale “Biagio Pinto”. Un<br />

tributo di onore e di ricordo, quest’ultimo,<br />

nei confronti del compianto Sottosegretario<br />

alla sanità del Governo Moro e senatore<br />

della Repubblica per 5 legislature, voluto<br />

dall’amministrazione guidata dal sindaco<br />

Cesare Festa.<br />

E la cerimonia del taglio del nastro ha<br />

visto una significativa partecipazione di<br />

rappresentanti istituzionali, residenti e<br />

persone provenienti da tutto il Salernitano.<br />

Hanno preso parte alla manifestazione<br />

anche i 3 figli del senatore Pinto, ovvero<br />

Raffaele (primario radiologo a Sapri), Enrico<br />

(chirurgo di fama internazionale e<br />

docente all’Università di Siena) e Renato<br />

(ortopedico). I tre professionisti hanno<br />

apprezzato l’iniziativa e ringraziato il<br />

Comune di Pisciotta che per primo, a 5<br />

anni dalla morte, è intervenuto a riempire<br />

un vuoto di ricordo nei confronti dell’illustre<br />

uomo politico, che aggregò i moderati<br />

salernitani attorno a un progetto comune<br />

nelle fila del Pri.<br />

«Raccoglieremo e conserveremo presso<br />

questo centro tutti gli atti parlamentari<br />

riferiti al senatore Pinto e alle sue cinque<br />

legislature - annuncia ora il sindaco Festa<br />

– A questo scopo inoltreremo richiesta<br />

all’Ufficio studi e documentazioni del<br />

Senato della Repubblica».<br />

Sono intervenuti all’evento anche il presidente<br />

dell’Ordine dei medici di Salerno,<br />

Bruno Ravera, e il primario di Oculistica<br />

all’ospedale San Luca, Luigi Mautone,<br />

entrambi originari di Pisciotta, il presidente<br />

della comunità montana Lambro Min-<br />

Il recupero del Palazzo marchesale<br />

o Castello e la sua destinazione<br />

al servizio della comunità pisciottana<br />

si inscrive nell’ampio programma<br />

messo in atto dall’amministrazione<br />

comunale, per riqualificare e<br />

rivitalizzare la parte più antica del<br />

borgo.<br />

«Il centro storico di Pisciotta –<br />

ricorda il sindaco Cesare Festa - è<br />

stato già oggetto di interventi di<br />

restauro e consolidamento. Ma<br />

intendiamo proseguire su questa<br />

strada per riportarlo allo splendore<br />

dei tempi andati, grazie anche al<br />

Programma integrato di cui alla<br />

Domenica 13 gennaio sono stati inaugurati anche la Biblioteca<br />

comunale e l’Osservatorio nazionale per l’arte contemporanea del<br />

Mediterraneo allestito dalla Bimed.<br />

LA BIBLIOTECA<br />

E IL CENTRO SFORE<br />

La Biblioteca comunale ha il suo<br />

cuore pulsante nella ricca collezione<br />

di antichi volumi che risalgono<br />

al Regno delle due Sicilie e trattano<br />

con dovizia di particolari quel<br />

periodo storico. Un autentico tesoro<br />

ritrovato, cui gli studiosi potranno<br />

d’ora in poi attingere. La maggior<br />

parte dei libri si sono salvati<br />

perché grazie all’attenta custodia<br />

dell’avvocato Guglielmo Prestipino<br />

negli uffici del Giudice di pace. E il<br />

prossimo passo sarà un’opera di<br />

sistemazione e catalogazione di<br />

questo patrimonio librario.<br />

gardo Pietro Forte, l’amministrativista<br />

Franco Castello, docente presso la Scuola<br />

superiore della pubblica amministrazione,<br />

il docente Angelo Marciano dell’Accademia<br />

di belle arti di Napoli, un rappresentante<br />

del Conservatorio “Cimarosa” di<br />

Avellino. C’erano pure il giudice di pace<br />

Guglielmo Prestipino, cui va il merito di<br />

aver custodito la collezione libraria ora<br />

trasferita alla Biblioteca comunale con<br />

preziosi volumi editi a partire dal 1840, il<br />

vicesindaco di Pisciotta, Assunta Giaquinto,<br />

che ha lavorato attivamente all’Osservatorio<br />

con il direttore della Bimed<br />

Andrea Iovino, i parroci don Aniello Adinolfi<br />

e don Franco Giordano che hanno<br />

benedetto la struttura.<br />

«Ringrazio di cuore tutti coloro che<br />

hanno contribuito all’apertura di questo<br />

importante centro culturale a servizio della<br />

comunità di Pisciotta, amministratori e<br />

privati cittadini», aggiunge il sindaco<br />

Festa. Una gara di operosità cui hanno<br />

partecipato in primis il progettista e direttore<br />

lavori Francesco D’Aiuto con il direttore<br />

operativo Raffaele Tambasco, affiancati<br />

dal consigliere comunale Pietro Veneroso<br />

e da molti altri.<br />

A dare il senso di una valenza internazionale<br />

dell’operazione è stato il direttore<br />

della Bimed, Andrea Iovino, nel suo intervento.<br />

«La cultura e l’arte sono linguaggi<br />

condivisi da tutti i popoli mediterranei –<br />

ha detto Iovino - L’Osservatorio nazionale<br />

per l’arte contemporanea del Mediterraneo<br />

allestito dalla Bimed, con la Provincia<br />

di Salerno e il Comune di Pisciotta, parte<br />

L’OSSERVATORIO PER L’ARTE<br />

CONTEMPORANEA DEL MEDI-<br />

TERRANEO<br />

L’Osservatorio nazionale per l’arte<br />

contemporanea del Mediterraneo<br />

nasce grazie a un progetto della<br />

Bimed (Associazione di enti locali)<br />

con il contributo della Provincia di<br />

Salerno e alla disponibilità del<br />

Comune di Pisciotta. L’Osservatorio<br />

accoglie, in esposizione permanente,<br />

un corpus di opere provenienti<br />

dal Fondo archivio arte della Bimed<br />

e rappresentative del fare arte italiano.<br />

Le opere sono degli artisti Sergio<br />

Vecchio, Stella Tundo, Mario Ranieri,<br />

Carlo Marchetti, Giorgio Galli,<br />

Vittorio Fava, Ruggero Maggi,<br />

Franco Politano, Gianni Rossi, Giovanni<br />

Tariello, Antonio Barbagallo,<br />

Luigi Capizzi, Francesco Vaccaro,<br />

Tafani, Antonio Baglivo.<br />

L’obiettivo<br />

Rivitalizzare il centro storico di Pisciotta<br />

legge regionale n.<br />

3/96. Prevede infatti<br />

la riqualificazione<br />

urbanistica, edilizia e<br />

ambientale del centro<br />

storico. Anche i privati<br />

saranno agevolati nella<br />

ricostruzione degli<br />

immobili, in base alle<br />

previsioni regionali.<br />

D’altra parte abbiamo<br />

IL CENTRO CULTURALE<br />

“BIAGIO PINTO”<br />

L’ultimo piano del Palazzo marchesale,<br />

dopo la donazione al Comune,<br />

è stato sottoposto a un restauro<br />

conservativo, nonché a un intervento<br />

di consolidamento e adeguamento<br />

infrastrutturale grazie a fondi<br />

Por. «Abbiamo ritenuto doveroso<br />

intitolare il Centro culturale al<br />

compianto senatore Pinto, per rendere<br />

un giusto tributo di ricordo a<br />

questo cittadino illustre di Pisciotta»,<br />

spiega il sindaco Festa, che<br />

aggiunge: «Faremo di questa struttura<br />

un grande contenitore culturale».<br />

Il senatore Pinto, già consigliere<br />

comunale e provinciale, era uno<br />

dei due senatori eletti nelle file dei<br />

Repubblicani. È scomparso negli<br />

ultimi anni, dopo essersi fatto portavoce<br />

al Senato della Repubblica<br />

delle esigenze del collegio di Vallo<br />

della Lucania - Sala Consilina, arrivando<br />

a ricoprire anche cariche di<br />

Governo come Sottosegretario alla<br />

Sanità.<br />

Tra gli utilizzi della struttura messi<br />

in cantiere dall’amministrazione<br />

comunale c’è anche la creazione di<br />

un Archivio delle tradizioni musicali<br />

pisciottane, con il recupero degli<br />

spartiti dei musicisti Visone, Manta<br />

e Buonuomo. «Puntiamo a stringere<br />

un accordo con il Conservatorio<br />

– prosegue il sindaco – e faremo di<br />

Pisciotta la Ravello del Cilento».<br />

dalla “stanza della memoria”, poiché<br />

abbiamo nelle nostre corde la capacità di<br />

dialogare con le realtà europee e mediterranee».<br />

«A breve sarà nominato il direttore artistico<br />

dell’Osservatorio, perché intendiamo<br />

investire e puntare su questo formidabile<br />

contenitore culturale – conclude il sindaco<br />

Festa – Lo arricchiremo con nuove iniziative,<br />

a partire dall’attivazione di un Archivio<br />

delle tradizioni musicali pisciottane. Il<br />

recupero e la promozione della cultura<br />

musicale rappresentano infatti per noi una<br />

priorità, che si sostanzierà con il rilancio<br />

di un concerto bandistico, a fronte di una<br />

significativa presenza di giovani iscritti e<br />

diplomati al Conservatorio, che hanno<br />

dato un saggio del loro talento proprio<br />

nella manifestazione inaugurale».<br />

Per informazioni: Comune di Pisciotta,<br />

tel. 0974 973875.<br />

già approvato il Piano colore, per<br />

garantire un recupero uniforme<br />

degli elementi architettonici, e<br />

intendiamo rivitalizzare ulteriormente<br />

il borgo con le attività di<br />

artigianato locale».<br />

Ma le novità non finiscono qui. Il<br />

Programma integrato prevede<br />

infatti anche la realizzazione di un<br />

vettore mobile che consentirà l’abbattimento<br />

delle barriere architettoniche<br />

dalla zona retrostante la<br />

piazza principale fino al Comune e<br />

alla chiesa madre dei SS. Pietro e<br />

Paolo, oggi collegate da diverse<br />

rampe di scale.


febbraio <strong>2008</strong><br />

Il dittico di san Benedetto e san Giovanni Battista della sagrestia<br />

“nuova” nella chiesa parrocchiale di San Mauro Cilento<br />

Olio su tavole cm. 145 x 205<br />

Collocazione attuale: Museo Diocesano di Vallo della<br />

Lucania<br />

Il vedere questo dittico ancora collocato nel Museo diocesano, fuori dal suo<br />

contesto naturale, mentre mi consola perchØ custodito con una discreta<br />

cura, mi rattrista perchØ, al di l della problematica artistica che racchiude,<br />

non Ł possibile farne una corretta e completa lettura se non collegata alla<br />

sua sede naturale; e ad esso va il mio pensiero ogni qual volta entro nella<br />

sagrestia "nuova" della chiesa parrocchiale di San Mauro Cilento e vedo<br />

quel vuoto coperto da una malinconica traccia annerita dal tempo ma bene<br />

in mostra, conservata appositamente, alla sommit dell’altare che un tempo<br />

fu di patronato dei Mazzarella.<br />

La fattura di questo dittico Ł stata datata agli inizi del XVI secolo ma Ł diversamente<br />

attribuita ad artisti che hanno operato in ambiente benedettino o<br />

vicino alle dinamiche artistiche di Salerno o in ambito francescano.<br />

Anche se qui sotto accenner a qualcosa in merito onde stimolare la "reazione"<br />

di esperti in materia affinchØ riprendano gli studi su questo bellissimo<br />

esempio di arte del nostro Rinascimento "provinciale", il motivo del presente<br />

intervento Ł solo per cercare di ricostruirne brevemente la vicenda "storica"<br />

che mi sembra egualmente importante<br />

come quella artistica, anzi contribuisce<br />

a gettare nuova luce su quest’opera pittorica<br />

in quanto testimonianza diretta di<br />

fatti dalla portata "internazionale" per l’epoca<br />

se si considerano le circostanze che<br />

coinvolsero San Mauro Cilento tra la met<br />

del XV secolo e gli inizi del XVI.<br />

E’ nota l’ "avventura" dell’ultimo erede al<br />

trono dell’Impero d’Oriente, Rogerio<br />

Paleologo, che al momento della caduta di<br />

Costantinopoli (29 maggio 1453) si trovava<br />

confinato a San Mauro Cilento, forse vittima<br />

o a garanzia di delicati equilibri diplomatici<br />

tra la citt del Bosforo e il Regno di Napoli.<br />

Sulla vicenda tanto si Ł scritto e ancora<br />

anima un certo dibattito soprattutto per l’incredulit<br />

- quasi ironica - che di solito aleggia<br />

sui nostri villaggi quando diventano, per<br />

fortuna o loro mal grado, centro di fatti che<br />

vanno oltre il microcosmo paesano; fatti<br />

che sono, per lo piø, ignorati dai manuali di<br />

storia.<br />

Orbene, sfuggendo agli eccidi della loro<br />

patria perduta, numerose famiglie raggiunsero<br />

il principe, e tra questi i Mazza (il cui<br />

ramo principale sar poi identificato come<br />

Mazzarella); esse rifondarono l i loro affetti<br />

e i loro interessi economici, che rinsaldarono<br />

anche con committenze di opere<br />

artistiche per acquisire nuovo prestigio,<br />

alla maniera di come contemporaneamente<br />

avveniva nelle citt . Rogerio eresse<br />

il coro ligneo, che ancora si ammira<br />

nella chiesa parrocchiale, allora in corso<br />

di ampliamento, mentre le altre famiglie vi<br />

presero il diritto di patronato su altari e<br />

cappelle e le adornarono con icone o altri<br />

tipi di immagini sacre. I Mazza comprarono<br />

il patronato dell’altare nella nuova<br />

sacrestia, patronato che ancora possedevano nel 1709: proprio sopra questo<br />

altare era collocato il dittico di cui ci stiamo occupando, ed Ł stato sempre<br />

l fino al 1984 quando venne prelevato dalla Soprintendenza per la bella<br />

mostra de "Il Cilento ritrovato" che si tenne due anni dopo a Padula.<br />

Il principale esponente di quella famiglia era il notaio Gregorio Mazza, detto<br />

"il greco", nato nel 1459 circa, figlio di Stefano e nipote diretto di Elena<br />

Comnena e di Demetrio (morto novantenne nel 1501 circa), il "capitano" che<br />

aveva guidato i profughi da Costantinopoli: probabilmente fu lui che commission<br />

per l’altare nella nuova sagrestia questo dittico ove sono raffigurati<br />

S. Giovanni Battista e S. Benedetto.<br />

Una scelta oculata e piena di significato quella di raffigurare questi due<br />

santi. Infatti, il culto del Battista Ł stato da sempre tra i principali e tra i piø<br />

sentiti nella Chiesa orientale, tanto che nella perduta Costantinopoli (di cui,<br />

unitamente alla Vergine "Theotokos", era il patrono) nel XV secolo a lui<br />

risultano intitolate piø di trenta chiese e la sua immagine Ł sempre presente<br />

nelle grandi icone di santi a fianco della Madre di Dio. La figura di S.<br />

Benedetto, a sua volta, era il segno tangibile della presenza benedettina, la<br />

cui memoria pur resisteva a distanza di circa un secolo, da quando il feudo<br />

di San Mauro non apparteneva piø ai Benedettini di Cava dei Tirreni (ne<br />

avevano perduto la titolarit nel 1412), i quali per ancora vi avevano vasti<br />

"feudi rustici" e influenzavano non poco la vita economica del paese in<br />

quanto possedevano anche diritti di ancoraggio nell’approdo di Agnone-San<br />

Nicola da cui partivano le barche da carico che permettevano l’esportazione<br />

dei numerosi prodotti agricoli (specie olio, vino, frutta secca, carne suina in<br />

salamoia e secca) di San Mauro a Salerno e a Napoli.<br />

Quindi una "presenza" di tal fatta (piø che legata al supposto monastero la<br />

cui esistenza Ł stata ampiamente confutata) oltre che "memoria culturale"<br />

legava ancora i Benedettini al paese, nel quale la nuova "presenza", quella<br />

greca, anch’essa imprenditoriale e pur con una tradizione alle spalle di altissimo<br />

prestigio, non potØ far altro che affiancarsi: e il dittico ne Ł l’espressio-<br />

ne tangibile in quanto accoglie le figure dei due santi, simboli e quasi "titolari"<br />

delle due civilt .<br />

Queste figure, dunque, in un’epoca e in un ambiente culturale dove i simboli<br />

avevano ancora valenza e considerazione, esprimono, in un magnifico sincretismo,<br />

le due tradizioni, quella antica benedettina e quella nuova<br />

greco?orientale che aveva rivitalizzato il paese, segni di quella necessaria<br />

integrazione che i nuovi tempi postulavano.<br />

Le immagini dei due santi sono allocate in due grandi pannelli racchiusi da<br />

tre colonnine che terminano con capitelli corinzi e decorate da un’esile pianta<br />

che, nascendo da un vaso stilizzato, si sviluppa in altezza fino a generare<br />

un altro vaso dal quale fuoriescono fiamme. Di difficile lettura le altre nove<br />

figure di santi a mezzo busto nella predella, accomunate dai simboli iconografici<br />

tipici dei santi martiri e confessori, cioŁ la palma del martirio e il libro;<br />

Ł singolare il fatto che la loro impostazione iconografica, i simboli e i colori<br />

dei panneggi li riscontriamo praticamente uguali nella statua antica di san<br />

Mauro martire della parrocchia, oggi custodita nel locale Museo "Eleousa";<br />

non sfugge, inoltre, in tutte queste figure, simili anche nell’aspetto, una perfetta<br />

sincronia tra loro ottenuta con la collocazione convergente.<br />

Questo dittico, inoltre, nella sua composizione generale, riesce ad armonizzare<br />

gli essenziali elementi "architettonici" di cui si compone con soluzioni<br />

caratteristiche di certe maniere dell’incipiente Rinascimento meridionale;<br />

cosa che traspare anche nel verde<br />

uniforme che, finito ad orizzonte, si staglia<br />

in una leggera prospettiva nella<br />

parte inferiore dei due pannelli principali e<br />

fa da sfondo alle due figure di S.<br />

Benedetto e S. Giovanni; ma, tra l’altro,<br />

soprattutto va notato il colore dominante<br />

l’intera superficie, che Ł l’oro, su cui -<br />

come nelle icone bizantine - stacca il fondo<br />

azzurro emergente dai decori floreali delle<br />

tre colonnine e della parte superiore: un<br />

"ricordo" - voluto dal committente? - della<br />

maniera iconografica bizantina che ormai<br />

appare completamente stemperata nella<br />

maniera "moderna" dell’Occidente.<br />

Il periodo della fattura di questo dittico, su<br />

cui gli studiosi unanimemente concordano,<br />

Ł il primo decennio del Cinquecento.<br />

Non cos per l’attribuzione: la prima, se<br />

non erro, fu quella avanzata da Antonia<br />

D’Aniello, proprio in occasione della<br />

mostra di cui sopra, che individua l’autore<br />

nel "Maestro Hieronymo pictore de<br />

Salerno" il quale collabor assiduamente<br />

con i Benedettini di Cava tra il 1508 e il<br />

1517 e nei libri contabili della badia Ł detto<br />

"pictore nostro".<br />

Altra attribuzione, proposta da Vincenzo<br />

Cerino (che precisa anche l’anno della<br />

realizzazione, il 1510 circa), Ł in favore<br />

del "Maestro dei polittici francescani".<br />

Di recente il prof. Francesco Abbate, nel<br />

suo bel libro "Storia dell’Arte nell’Italia<br />

Meridionale", considera questa opera<br />

come un "resto di polittico" e, richiamando<br />

una precedente proposta fatta da<br />

Alessandro Nardi, attribuisce l’opera ad<br />

Alessandro Buono.<br />

Delle tre ipotesi, quella che piø convince<br />

Ł la prima, considerando l’umus benedettino<br />

del luogo, come sopra accennato, con cui i greci dovettero necessariamente<br />

confrontarsi; la meno convince Ł la seconda: e dico questo non certo<br />

per entrare in merito agli elementi stilistici o agli influssi pittorici (cosa, ripeto,<br />

non in linea con lo scopo di questo mio scritto) che caratterizzano il<br />

dipinto, bens per una semplice congruenza storica. A parte il fatto che nel<br />

dittico non compare nessuna benchØ minima traccia nØ simbolo iconografico<br />

riferibile all’ambiente nØ ad un pittore legato ai Francescani (la cui presenza<br />

in loco Ł documentata solo a partire dal 1594), considerate le contingenze<br />

culturali di quegli anni a San Mauro, una committenza ad ambienti<br />

artistici francescani o di ambito francescano o a pittori francescani o collegati<br />

a questi, sarebbe risultata illogica e non certamente congrua; diversamente<br />

Ł plausibile una committenza "greca" ai Benedettini la cui presenza<br />

sul luogo giustifica l’accaparramento della commissione in favore del "loro"<br />

pittore, Geronimo da Salerno, appunto.<br />

Lungi da me entrare piø oltre nel merito, ma ci che mi preme qui precisare<br />

Ł che ormai Ł ora di cominciare a pensare ai nostri ambienti culturali antichi<br />

con maggiore considerazione e, pur valutandone una relativa marginalit<br />

rispetto ai grandi flussi cittadini, vanno rivisitati con piø oculata oggettivit<br />

dopo averne studiato la storia che a volte pu riservare rivelazioni inattese.<br />

Ma dico di piø: forse proprio la marginalit dei nostri paesi ha permesso il<br />

formarsi di certe espressioni artistiche che sono frutto di una determinata<br />

cultura, i cui protagonisti sono certamente debitori dell’ambiente in cui si<br />

sono formati relativamente agli elementi tecnici o agli orientamenti artistici<br />

che si manifestano in maniere definite impropriamente, a mio avviso, "influssi"<br />

e che possono apparire correlati a scuole o a pittori piø prestigiosi provenienti<br />

dalle citt . Ma fino a quando non si trovano documenti chiari che testimoniano<br />

con precisione le dipendenze o le relazioni, parlare di semplici<br />

influssi non soddisfa ed Ł bene, in un ambito cos nebuloso, lasciarsi guidare<br />

anche, e oserei dire soprattutto, dagli indizi della Storia che Ł pur sempre<br />

"maestra".<br />

Amedeo La Greca<br />

cronache cilentane Beni Culturali<br />

13


cronache cilentane riflessioni<br />

14<br />

febbraio <strong>2008</strong><br />

Gesù profetizza:<br />

“Sarete perseguitati”<br />

Queste parole di Gesù sono<br />

riportate in tutti e quattro i Vangeli.<br />

Le parole di Gesù non si discutono<br />

se sono o no opportune, ma<br />

si accettano come verità di fede..<br />

Mi ricordo bene perché mi<br />

impressionò profondamente la<br />

testimonianza di un novello sacerdote<br />

gesuita indiano, venuto a<br />

predicare nel seminario pontificio<br />

regionale di Salerno, dove studiavo<br />

teologia, il quale manifestò il<br />

motivo perché aveva scelto di<br />

diventare sacerdote della Compagnia<br />

di Gesù. Disse che, avendo<br />

studiato la storia, aveva notato<br />

che era stato l’ordine perseguitato.<br />

Basta pensare che i Gesuiti,<br />

sotto Carlo III furono espulsi dalla<br />

Spagna e dal Portogallo, e ben<br />

500 di loro si rifugiarono in Italia<br />

e il 2 luglio del 1773 il papa Clemente<br />

XIV, pressato dai Borbone,<br />

soppresse l’Ordine. Allora ben<br />

ventitre mila Gesuiti piegarono il<br />

capo con grande sacrificio confortati<br />

dalle parole del fondatore, S.<br />

Ignazio di Lodola che paragonava<br />

la Chiesa all’incudine e i persecutori<br />

ai martelli….<br />

Dunque, concluse quel saggio<br />

padre, questa persecuzione spietata<br />

è il motivo di scelta, perché<br />

corrisponde alle caratteristiche fissate<br />

da Gesù per la Chiesa, cioè<br />

una, santa, cattolica e… perseguitata.<br />

Un caloroso applauso di<br />

noi seminaristi coronò il suo dire.<br />

Alcuni anni or sono andai a<br />

Napoli ad ascoltare una conferenza<br />

del chiarissimo e simpaticissimo<br />

don Carlo Ponticelli. Questi<br />

osservava: se in una parrocchia il<br />

parroco è ben voluto da tutti è<br />

cattivo segno, c’è il sospetto che<br />

non vada tutto secondo la volontà<br />

di Dio, perché non predica tutto il<br />

Vangelo ma solo quella parte piacevole<br />

e accettabile, che non dà<br />

fastidio a nessuno, perché la parola<br />

di Gesù è una dinamite, che<br />

spacca la roccia della superbia e<br />

del quieto vivere. Quel parroco fa<br />

né più né meno come quell’organista<br />

che chiude i registri forti e<br />

solenni, che scuotono e infiammano<br />

gli ascoltatori ad elevarli in<br />

alto e mette i registri dolci e piani,<br />

Fermati<br />

Nò ghiè chiù nn’anti<br />

Uoriti stu tramonto<br />

chè n’incanto<br />

Quanno arroventa<br />

tutto oro<br />

chiangi r’amore<br />

Religioni<br />

o spiritualità?<br />

di don Angelo Romanelli di Rino Notaro<br />

che fanno addormentare il popolo….<br />

Sapete quando Gesù istituì i<br />

venerandi e paciocconi canonici?<br />

Quando nel Getsemani trovò i<br />

discepoli addormentati….<br />

Di tutt’altro avviso sono i veri<br />

parroci, che lavorano instancabilmente<br />

e pregano e dicono a chi li<br />

invita a risposare: Ci riposeremo<br />

in paradiso….<br />

Gesù proclama solennemente:<br />

Beati i perseguitati per causa della<br />

giustizia, perché grande è la<br />

vostra ricompensa nei cieli; per<br />

cui non c’è da rallegrarsi ed esultare.<br />

Lo scienziato francese Andrea<br />

M. Ampère a un suo amico che si<br />

preoccupava della salute disse:<br />

“La mia salute? Non è questa che<br />

mi importa. Non vi è che una cosa<br />

che mi importa, la vita eterna”.<br />

Ecco perché un convertito, che<br />

prendeva la vita sul serio, licenziò<br />

il suo domestico con queste parole:<br />

“Tu non fai per me, perché<br />

essendo troppo bravo e buono,<br />

non mi fai acquistare meriti per il<br />

cielo”.<br />

A che servono dunque le persecuzioni?<br />

Come il vento rinforza<br />

l’albero, così la persecuzione<br />

rinforza i cristiani e genera i martiri<br />

Titina Janni<br />

A conclusione del mio articolo “Il<br />

destino dell’umanità”, apparso sul<br />

numero di ottobre 2007, sottolineavo<br />

l’urgenza, al fine di scongiurare il<br />

rischio di estinzione di ogni forma di<br />

vita sul nostro pianeta, di rispondere<br />

con entusiasmo all’appello che, dal<br />

Regno dei Santi, Giovanni Paolo II<br />

sta rivolgendo a ciascuno di noi,<br />

affinché si possa proseguire con successo<br />

nella meravigliosa opera di<br />

risveglio spirituale dell’umanità, da<br />

lui avviata.<br />

Solo un uomo della sua statura<br />

morale poteva riuscire a conferire<br />

una decisiva accelerazione al processo<br />

di pace, attraverso il suo forte<br />

impulso dato al dialogo interreligioso<br />

tra le varie fedi professate nel mondo.<br />

Ciò che, tuttavia, va principalmente<br />

evidenziato è il coraggio estremo<br />

che seppe mostrare allorché egli,<br />

nonostante la strenua opposizione<br />

da parte di altissimi prelati all’interno<br />

dello stesso Vaticano, intese pubblicamente,<br />

e in ripetute occasioni,<br />

chiedere il perdono per le colpe di<br />

cui i cattolici si erano macchiati nel<br />

corso dei secoli. Così, egli fece esplicito<br />

riferimento alla persecuzione<br />

culminata nel processo allo scienziato<br />

Galileo, alla tratta degli schiavi<br />

africani da parte anche di cattolici,<br />

alla crociata del 1204 contro Costantinopoli,<br />

al ruolo avuto dalla Chiesa<br />

di Roma nelle persecuzioni e nelle<br />

guerre di religione a seguito della<br />

riforma protestante, al secolare<br />

disprezzo verso i “fratelli maggiori”<br />

ebrei.<br />

Non si può riuscire a compiere<br />

questo genere di gesti, se non si è<br />

prima totalmente umili: è dall’umiltà,<br />

infatti, che nasce la compassione<br />

verso ogni essere vivente, e la capacità<br />

stessa di riconoscere i propri<br />

errori, e di invocarne infine il perdono!<br />

Il mondo che ci circonda è, al contrario,<br />

imbevuto di estrema arroganza<br />

e presunzione. Le infinite guerre<br />

di religione, che hanno funestato l’umanità<br />

in ogni tempo e luogo, sono<br />

esattamente il prodotto di questo<br />

atteggiamento di superiorità nei<br />

riguardi degli altri, convinti che la<br />

nostra verità sia la sola autentica e<br />

che vada, pertanto, imposta a tutti,<br />

anche col ricorso alla violenza se<br />

necessario!<br />

Non è di religioni che questo<br />

nostro mondo ha urgente bisogno,<br />

bensì di spiritualità piena ed autentica!<br />

Mentre le religioni, infatti, erigono<br />

barriere tra i popoli, la spiritualità<br />

genera vera conoscenza della nostra<br />

più profonda natura, ed è esattamente<br />

questa conoscenza che ci rende<br />

consapevoli della nostra universale<br />

fratellanza, e che costituisce, pertanto,<br />

la condizione imprescindibile<br />

perché sia garantita la continuità<br />

stessa della vita sulla terra.<br />

Nei miei prossimi articoli scopriremo<br />

come da una attenta lettura sia<br />

dei quattro Vangeli canonici, che dei<br />

numerosi altri cosiddetti “apocrifi”<br />

(segreti, nascosti) non riconosciuti<br />

dalla Chiesa, emerga chiaramente<br />

questo dato sconvolgente: l’autentico<br />

messaggio destinato all’umanità<br />

da Gesù non fu, al suo tempo, da<br />

tutti pienamente compreso.<br />

Attraverso una approfondita analisi<br />

storica delle origini del cristianesimo<br />

vedremo come San Paolo prima,<br />

e il prevalere poi, a partire dal IV<br />

secolo, di ragioni di carattere “politico-temporale”<br />

produssero la drammatica<br />

conseguenza di trasformare<br />

quel grandioso annuncio di altissima<br />

spiritualità operato dal Cristo nel suo<br />

esatto opposto!<br />

A Gesù<br />

Gesù, chiudo gli occhi<br />

e ti vedo come luce<br />

che brilla nell’oscurità.<br />

Chiudo gli occhi<br />

e ti vedo in croce,<br />

trafitto da mille spine.<br />

Sul tuo volto scorre il sangue,<br />

nei tuoi occhi senza luce<br />

vedo il triste destino dell’umanità.<br />

Sei nato da Maria,<br />

sei venuto sulla Terra<br />

per indicarci la via dell’amore.<br />

Ti hanno tradito, processato,<br />

insultato, frustato,<br />

calunniato, crocefisso.<br />

Il cielo si è oscurato<br />

e la Terra ha tremato<br />

quando la tua anima è tornata<br />

a Dio Onnipotente.<br />

Luminosa è stata la tua vita,<br />

amaro è stato il tuo destino.<br />

Sei stato ucciso da quelli<br />

che volevi portare<br />

sulla via della luce.<br />

Ma il mondo non vuole<br />

né la luce né la pace.<br />

Il danaro è il dio onnipotente<br />

che tutti vogliono onorare.<br />

Eppure è così facile imboccare l<br />

a via del bene.<br />

Basta guardare il tuo volto<br />

e seguire l’amore<br />

che hai avuto per noi.<br />

Nunzio Daniele


Vallo della Lucania<br />

Una “città” dovrebbe essere<br />

anche polo culturale<br />

Si può fare una manifestazione<br />

con 3 relatori e 9 partecipanti come pubblico?<br />

A gennaio si è tenuta a Vallo della<br />

Lucania una manifestazione culturale<br />

per la presentazione di un libro sull’emigrazione.<br />

Mi sono recato, affrontando un viaggio<br />

da Agropoli insieme ad altri miei<br />

amici, nella speranza di trovare qualche<br />

nuovo stimolo per i miei studi e la<br />

mia attività culturale.<br />

La sede era l’Aula Consiliare del<br />

Comune: il tutto si è svolto con tre relatori<br />

e nove partecipanti come “pubblico”,<br />

dei quali cinque eravamo di Agropoli.<br />

Il fatto in se stesso non direbbe nulla<br />

a nessuno se non fosse avvenuto in<br />

quello che tende a diventare il capoluogo<br />

d’una futuribile Provincia, la sesta<br />

della Campania o la terza della Basilicata.<br />

E’ vero che Vallo raccoglie da sempre<br />

quasi tutti gli studenti che provengono<br />

dai paesi montani; è vero che ospita<br />

numerosi uffici; è vero che è sede del<br />

Tribunale il quale, a detta di un noto<br />

avvocato, rappresenta<br />

“l’onore del<br />

Cilento”; è vero<br />

che svolge un ruolo<br />

di polo commerciale...<br />

Ma oltre tutte<br />

queste belle cose,<br />

ovviamente indispensabili<br />

alla<br />

vitalità di un paese,<br />

se questo vuole<br />

essere a tutti i<br />

costi “città”, io<br />

credo che la cosa<br />

più importante da<br />

cominciare a prendere<br />

in considerazione è la necessità di<br />

partecipazione alle attività culturali, o<br />

comunque, di diverso respiro che non<br />

siano puramente economiche, che<br />

ormai ha invaso la mente di moltissimi<br />

cittadini di Vallo, e che li tiene alla larga<br />

da quelle attività che potrebbero<br />

rappresentare anche una elevazione<br />

delle loro menti.<br />

Non è la prima volta che capita una<br />

cosa del genere, tanto è vero che ormai<br />

nessuno più sceglie Vallo come sede di<br />

attività culturali, a meno che non si<br />

tratti di quelle pedisseque adunate propagandistiche<br />

attorno a questo o a<br />

quell’altro personaggio.<br />

Mi chiedo: esiste una programmazione<br />

culturale per questa nostra “città”?<br />

Esiste l’intento di far crescere i giovani<br />

anche mettendoli di fronte alle problematiche<br />

che coinvolgeranno il loro<br />

futuro?<br />

Infine mi chiedo, esiste un Assessore<br />

alle attività Culturali?<br />

Antonio V.<br />

febbraio <strong>2008</strong><br />

Solidarietà col giornale<br />

Dalle Regioni<br />

“CRONACHE CILENTANE”<br />

si sostiene con il vostro contributo volontario<br />

c/c postale 10197846 intestato a Baldi Dino<br />

84060 Pioppi (Sa)<br />

Euro 64,oo<br />

Bruzzese Arnaldo, Milano<br />

Euro 60,oo<br />

Sodano Alfonso, Roma; Italplast snc ,Roma<br />

Euro 50,oo<br />

Rizzo Domenico, Milano; Siniscalchi Ciro, Napoli; Napoletana Calor ,Poggiomarino; Ripoli coll.<br />

Nicola, Siracusa; Consalvo prof. Umberto, Roma; Vassalluzzo mons. Mario, Roccapiemonte;<br />

Euro 40,oo<br />

Matrone dott. Raffaele, Boscotrecase<br />

Euro 30,oo<br />

Masi Ornella, Napoli ; De Vita dr. Aniello, Salerno; Sodano Settimio, Zelarono; Laudano Mario,<br />

Leint; Contente Francesco, Santo Stefano Ticino; Barra prof. Aldo, Roma;<br />

Euro 26,oo<br />

Ricci Renata, Napoli;<br />

Euro 25,oo<br />

Filpi Giuseppe, Grosseto; Vassallo Di Rienzo Adriana, Collegno;<br />

Euro 20,oo<br />

Berlangieri Roberto, Frosinone; Scarpa Giancarlo, Brescia; De Rosa ins. Concetta, Napoli; Paolino<br />

Antonio, Lanciano; Mollo dott. Antonio; Gaetani Rossella, Napoli; De Angelis Giannicola,<br />

Roma;<br />

Euro 18,oo<br />

Associazione culturale messer Nicola, Bologna<br />

Euro 15,oo<br />

De Feo Giovanni, Salerno; Pascale Angelo, Roma; Ferrarese Fedele,Roccella Ionica; Notaro Luca,<br />

Lumezzane; Scarpa Aldo, Torino;<br />

Euro 10,oo<br />

Carracino Immacolata, Erchie; Mozzarella Silvana, Napoli; Coppola Gerardo, Cinisello;<br />

Dal Cilento<br />

Euro 70,oo<br />

Di Giacomo prof. Nunzio<br />

Euro 50,oo<br />

De Luca Carmine,confr. Vibonati; Coscia Sabato;<br />

Euro 40,oo<br />

D’Amato Dina; Crocco Elena<br />

Euro 30,oo<br />

Guariglia Marrocco Maria; Pappacena geom.Claudio; Blasi dott.ssa Chiara; Pisani Enrico<br />

Euro 25,oo<br />

Associazione Dario Prisciandaro; Ianni Titina, Filpi dr Vincenzo; Iannotti Angelo; Pisani<br />

Pierangela<br />

Euro 20,oo<br />

Vassallo prof. Giuseppe; Astore Adamo Falegnameria; Tarallo Angelo Umberto; Volpe<br />

Giampiero; Perillo prof. Angelo; Cerone prof. Guglielmo; Notaro mar. Manfredo; Trotta Attilio;<br />

Tabasco Alfredo; Galdi Vincenzo; Lettieri Giuseppe; Dente arch. Nino; Signorelli prof.<br />

Costantina; Cardinale Giuseppe; Salvato prof.ssa Lucia; Russo Corrado; Amendola Adelina<br />

Euro 17,17<br />

Cerbone Giovanni, Impresa Edile;<br />

Euro 15,oo<br />

Mileo Federico; Sapio Fausto; Bertolini prof. Antonio; Botti arch.Nicola; Mazziotti Nicola;<br />

Giannella Elena, Maturi Ines; Agresta Carmela; Caputo Maria<br />

Euro 12,oo<br />

Berlangieri Giuseppe<br />

Euro 10,oo<br />

Scarano Volpe Angela ; Marano Angelo; Del Russo Maria; Grombone Teresa; Palma Giosuè; Di<br />

Bartolomeo Alfonso,<br />

Di Bartolomeo Gerardo; Berlangieri Marco; Mollo Giuseppe; Lettieri prof. Raffaele; Verrone<br />

Angela; Carpinelli Francesco; Apicella Scola prof. Antonietta; Veneri Natale Gianni;<br />

Euro 5,oo<br />

Parente Albino<br />

cronache cilentane rubriche<br />

15


cronache cilentane spazio aperto<br />

16<br />

febbraio <strong>2008</strong><br />

Non vi è più unità tra i cittadini di Pioppi<br />

per colpa della politica<br />

Stim.mo Direttore,<br />

Anzitutto esprimo i miei<br />

omplimenti a <strong>Cronache</strong> <strong>Cilentane</strong><br />

che ogni mese fa risaltare<br />

le realtà oggettive presenti<br />

nel Cilento!<br />

Le scrivo perché da qualche<br />

giorno ho rivisto la cassetta<br />

del Millenario della fondazione<br />

di Pioppi e mi sono<br />

reso conto di come, 14 anni<br />

fa gli abitanti del mio paese<br />

fossero più uniti.<br />

Infatti, ero MERAVIGLIATO<br />

dalla grandissima collaborazione,<br />

che oggi mi sembrerebbe<br />

a dir poco impossibile<br />

ritrovare tra i Pioppesi, che<br />

per motivi generalmente politici<br />

si “parlano da dietro” e<br />

talvolta offendono anche…<br />

Sign. Direttore,<br />

alcuni anni fa giornali e<br />

televisioni sbandieravano a<br />

più non posso l’assistenza<br />

domiciliare agli anziani.<br />

Anche il suo periodico ne ha<br />

parlato in varie occasioni.<br />

Il progetto prevedeva un<br />

servizio di assistenza domiciliare<br />

relativo a piccole incombenze:<br />

spesa mattutina, piccole<br />

commissioni, servizio di<br />

compagnia, assistenza in<br />

casa per gli anziani per gli<br />

anziani che, vivendo da soli,<br />

non avevano la possibilità di<br />

pagare una persona fissa.<br />

Furono creati dei piani di<br />

zona promossi dall’ASL in<br />

collaborazione coi Comuni.<br />

Una delle manifestazione fatte in<br />

occasione del Millenario: 20 febbraio<br />

1994 riapertura della Cappella del<br />

Carmine dopo il restauro<br />

Ma com’è possibile, dico<br />

io, per colpa della “politica”<br />

(quella vera tra l’altro non<br />

esiste più) separarsi tra amici,<br />

sgretolare famiglie talvolta<br />

già vissute da varie difficoltà?<br />

Secondo me la politica,<br />

non dovrebbe creare tanto<br />

astio, avversione, antipatia<br />

o come la si voglia dire…<br />

Spero che qualche pioppese<br />

legga queste righe e provi<br />

minimamente a riflettere sulla<br />

verità di ciò che ho scritto,<br />

ed infine mando un messaggio<br />

a tutti gli abitanti: SIATE<br />

PIU UNITI! Che non se ne<br />

può più... Alessandro Ripoli,<br />

Pioppi<br />

Pollica: altro che politiche sociali!<br />

Che fine ha fatto l’assistenza agli anziani?<br />

Furono create delle apposite<br />

cooperative di giovani per i<br />

quali si apriva anche uno spiraglio<br />

di lavoro.<br />

Anche il Comune di Pollica,<br />

che se non erro faceva parte<br />

del piano di zona di Castellabate,<br />

diede incarico a queste<br />

cooperative di provvedere<br />

all’assistenza domiciliare di<br />

molte persone anziane.<br />

So che esiste anche un’apposita<br />

legge e mi chiedo<br />

come mai tutto è caduto nel<br />

dimenticatoio.<br />

E a dire che le assistenti<br />

sociali si erano mobilitate e<br />

raccolsero anche i moduli<br />

predisposti per l’occasione fin<br />

dal mese di giugno 2006.<br />

Sto pensando tra di me:<br />

vuoi vedere che bisogna<br />

aspettare le prossime votazioni<br />

amministrative per avere<br />

qualche riscontro?<br />

Lettera firmata<br />

Sulla<br />

Pioppi-Acciaroli<br />

Perché non si<br />

allarga la curva<br />

in località<br />

Lupini?<br />

Egr. Direttore,<br />

sono tornato nel<br />

Cilento dopo circa 20<br />

anni. Ricordo che<br />

davanti al bar di Acciaroli<br />

si parlava di un<br />

imminente allargamento<br />

della curva in località<br />

“Lupini”, sulla strada<br />

Acciaroli-Pioppi. Si diceva<br />

allora che l’Anas<br />

aveva già provveduto al<br />

relativo finanziamento.<br />

Attualmente la strada<br />

è passata alla gestione<br />

della Provincia. Come<br />

dire “campa cavallo che<br />

l’erba cresce”.<br />

Non fece niente l’Anas,<br />

non sta facendo<br />

niente, attualmente, la<br />

Provincia.<br />

Quale altro Ente deve<br />

subentrare per poter<br />

finalmente allargare<br />

quella curva pericolosa?<br />

Segnalo il problema a<br />

<strong>Cronache</strong> <strong>Cilentane</strong>,<br />

giornale che leggo ogni<br />

volta che vado a trovare<br />

mio suocero a Napoli.<br />

Grazie dell’ospitalità.<br />

Gennaro Mazzoni<br />

Per il nostro Cilento<br />

serve una svolta<br />

Ogni giorno sento parlare di<br />

proposte le più esilaranti da parte<br />

di politici locali e provinciali<br />

senza un’idea seria di come sviluppare<br />

il nostro territorio, si<br />

parla di sagre, di concerti, di fiere,<br />

vi rendete conto?Si parla per<br />

mesi di elezioni, di primarie e di<br />

alleanze politiche, intanto il<br />

Cilento sprofonda sempre di più<br />

e i giovani emigrano. Oggi il<br />

Cilento è pieno di abbandoni,<br />

abbandonate sono le nostre<br />

strade, abbandonate sono le<br />

nostre stazioni ferroviarie,<br />

abbandonati sono i porti e<br />

ancor più grave abbandonate<br />

sono le nuove generazioni con le<br />

nostre speranze. Ormai viviamo<br />

in una realtà chiusa in se stessa<br />

che non sa più far emergere le<br />

proprie ricchezze culturali e<br />

sociali. Viviamo in una realtà<br />

anomala da tutti i punti di vista<br />

sociali, economici, politici e civici,<br />

ormai siamo alla frusta, al<br />

punto che i paese montani spopolano<br />

e si vedono ridurre i servizi<br />

primari (come scuole, uffici<br />

postali) con un ulteriore perdita<br />

di posti di lavoro.<br />

E tutto ciò avviene in un silenzio<br />

atavico e rassegnato, neanche<br />

le persone più dinamiche<br />

oggi promuovono idee o si raggruppando<br />

in associazioni, addirittura<br />

in alcuni paesi si fanno<br />

lotte per una strada o per marciapiedi<br />

(ridicolo) e tutto avviene<br />

quando l’intero nostro territorio<br />

sprofonda sempre di più nel<br />

baratro. Per uscire da ciò bisogna<br />

creare le condizioni per una<br />

svolta vera, seria, in cui far<br />

emergere una dialettica costruttiva,<br />

per tutto il Cilento, non si<br />

può più accettare questo impo-<br />

Via Ponte, 9 - 84060 Pioppi (Sa)<br />

verimento sociale ed umano.<br />

Perchè per me ogni giovane che<br />

emigra è una ricchezza in meno<br />

su cui puntare. Vorrei che i<br />

nostri amministratori fossero più<br />

responsabili verso il cittadino e il<br />

cittadino fosse più rigoroso nel<br />

giudicare il loro operato, vorrei<br />

che si creassero le basi per una<br />

rinascita vera con un piano di<br />

sviluppo per tutto il perimetro<br />

del nostro Cilento, con una dialettica<br />

costruttiva continua, se si<br />

pensa che un ospedale o un<br />

nuovo edificio pubblico possa<br />

portare economia, vuol dire<br />

che qui non si ha il senso della<br />

misura di come siamo rovinati,<br />

qui servono progetti seri e concreti.Un<br />

piano regolatore unico<br />

per tutto il Cilento, incentivi per<br />

raggruppare gli agricoltori in<br />

consorzi e cooperative per chi<br />

produce vino,olio, etc.., zone<br />

industriali per artigiani, incentivi<br />

per strutture recettive con un<br />

forte snellimento burocratico,<br />

serve un piano per i paesi montani,<br />

che valorizzi quei territori<br />

anche attraverso la creazioni di<br />

piste di sci (in altri parchi lo hanno<br />

fatto ed hanno ottenuto grossi<br />

successi in montagne con altitudine<br />

molto più bassa) e produzioni<br />

dal basso.<br />

In altre parti d’Italia hanno<br />

fatto tutto ciò e hanno vinto la<br />

sfida, ora tocca a noi e abbiamo<br />

il dovere di riscattare la nostra<br />

terra, ma ciò può avvenire solo<br />

se nelle coscienze di ognuno di<br />

noi se si ha la consapevolezza<br />

della paralisi economica in cui<br />

viviamo, perchè io parlo di sviluppo<br />

non dell’arte di<br />

campare.<br />

Giuseppe Lucibello<br />

I collaboratori e coloro che desiderano esprimere<br />

le proprie opinioni su questo giornale sono<br />

pregati di far pervenire gli articoli (max 25 righe corpo<br />

12 Times Roman) entro il 20 di ogni mese a<br />

redazione@cronachecilentane.it<br />

CRONACHE<br />

CILENTANE<br />

Direttore responsabile: DINO BALDI<br />

Caporedattore: AMEDEO LA GRECA<br />

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Edizioni del C.P.C.<br />

Centro di Promozione Culturale per il Cilento<br />

Associazione Culturale senza finalità di lucro<br />

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Impaginazione & prestampa: Studio Scriptorium Agropoli<br />

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La collaborazione è a titolo gratuito.<br />

I collaboratori possono inviare gli articoli tramite e-mail (redazione@cronachecilentane.it<br />

) o consegnarli alla redazione su floppy disk. Si consiglia<br />

di evitare per motivi tecnici l’uso del fax.<br />

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