Anno LVII - N.4 APRILE 2012 - Associazione Arma Aeronautica ...
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AERONAUTICA MILITARE<br />
L’esercitazione SATER 01-<strong>2012</strong><br />
Il 18 aprile ha avuto termine l’esercitazione di ricerca e soccorso aeroterrestre SATER 01-<strong>2012</strong>, organizzata dall’<strong>Aeronautica</strong><br />
Militare in collaborazione con il CAI-CNSAS (Club Alpino Italiano - Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico)<br />
e con la Polizia di Stato, che ha avuto come scenario operativo il massiccio montuoso del Matese.<br />
Scopo dell’esercitazione, giunta alla sua 4ª edizione, era quello di addestrare il personale partecipante alle attività di<br />
pianificazione, direzione, condotta, esecuzione e supporto a operazioni combinate di ricerca e salvataggio di sopravvissuti<br />
a sinistri aerei su terra in ambienti montani impervi.<br />
La SATER 01-<strong>2012</strong>, pianificata dal Comando delle Operazioni Aeree (COA) di Poggio Renatico, ha simulato la ricerca<br />
di un velivolo militare MB-339, disperso a seguito di un incidente aereo verificatosi il giorno precedente sui monti<br />
del Matese, con il rischiaramento, presso un Posto di base avanzato in una località vicina, di una postazione di<br />
Coordinamento di ricerca e soccorso che ha subito attivato le procedure di raccolta dati, pianificazione e coordinamento<br />
delle ricerche.<br />
Le operazioni di ricerca hanno riguardato le prime ricognizioni aeree da parte degli elicotteri dell’AM (un AB-212 del<br />
9° Stormo di Grazzanise e un HH-3F del 15° Stormo-85° Centro SAR di Pratica di Mare) e della Polizia di Stato (un<br />
AB-212 del 6° Reparto della Polizia di Stato di Napoli), per un totale complessivo di 25 ore di volo.<br />
L’esercitazione è proseguita con un’operazione congiunta con le squadre di soccorso terrestre composte da unità<br />
cinofile del personale del CAI-CNSAS, finalizzata al ritrovamento del pilota disperso. Il peggioramento delle condizioni<br />
meteorologiche ha reso ancora più complessa l’esercitazione che si è positivamente conclusa con il ritrovamento<br />
del pilota ferito e il suo recupero mediante l’utilizzo di una barella verricellabile.<br />
All’esercitazione ha partecipato un servizio di pronto soccorso assicurato da un Posto Medico Avanzato costituito<br />
da personale dell’<strong>Associazione</strong> “Misericordia” dei Comuni di Nusco e Montella e da infermerie volontarie del Corpo<br />
Ausiliario della Croce Rossa Italiana.<br />
Il supporto tecnico-logistico-operativo alle operazioni è stato assicurato dal personale del 9° Stormo di Grazzanise,<br />
del 4° Reparto Tecnico Mobile di Borgopiave e del 2° Reparto Tecnico Comunicazioni di Bari.<br />
Provata la pista semipreparata di Grazzanise<br />
Recentemente, sulla base aerea di Grazzanise, è stata provata, con un<br />
C-130J della 46ª Brigata Aerea, la pista semipreparata in terra battuta realizzata<br />
dai Reparti del Genio campale dell’<strong>Aeronautica</strong> Militare allo scopo di allestire<br />
un apposito sito - riproducente l’ambiente operativo tipico di attività in territori<br />
fuori dei confini nazionali - ove gli equipaggi dei C-27J e C-130J di Pisa possano<br />
addestrarsi ad atterrare e decollare con modalità quanto più vicine possibile a quelle<br />
che potrebbero incontrare nella realtà.<br />
Presenti alla dimostrazione il capo di Stato Maggiore dell’AM, gen. SA Giuseppe Bernardis accompagnato dal<br />
comandante della Squadra Aerea, gen. SA Tiziano Tosi e dal comandante logistico dell’AM, gen. SA Maurizio<br />
Lodovisi.<br />
8<br />
Qualificato all’EVA il cosmonauta Villadei dell’AM<br />
Il 4 aprile, al Gagarin Cosmonauts Training Centre di Star City (Russia) dove è in addestramento<br />
quale cosmonauta, il maggiore GArn Walter Villadei, in forza allo Stato Maggiore<br />
dell’AM, ha concluso la fase di qualificazione alla Extra-Vehicular Activity (EVA),<br />
attività che - si legge in una nota della Forza <strong>Arma</strong>ta - «rappresenta una delle attività più<br />
impegnative e complesse che i cosmonauti e gli astronauti sono chiamati a svolgere a<br />
bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS)».<br />
L’addestramento ha previsto una fase teorica iniziale - durante la quale sono stati esaminati<br />
i diversi sottosistemi e i principi di funzionamento sia delle tute Orlan, sia dei dispositivi<br />
di bordo del segmento russo dell’ISS con i quali è necessario operare per preparare e svolgere una reale EVA -<br />
seguita da una fase operativa condotta presso un idro-laboratorio equipaggiato con una piscina dentro la quale sono<br />
collocati i mockup di alcuni moduli russi.<br />
L’addestramento finora svolto da Villadei costituisce una prima fase alla quale, una volta assegnato ad una missione<br />
spaziale, seguirà un ulteriore periodo di specializzazione per il conseguimento della completa capacità operativa.<br />
AERONAUTICA 4/<strong>2012</strong>