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Carità che si fa servizio nei primi cinquant'anni di storia dell'Istituto

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ESPERIENZE DI SERVIZIO NEL PRIMO TRATTO DI STORIA<br />

<strong>Carità</strong>-umiltà<br />

26<br />

“Egli ha dato la sua vita per noi:<br />

quin<strong>di</strong> an<strong>che</strong> noi dobbiamo dare<br />

la vita per i fratelli” (1Gv 3,16).<br />

Come <strong>si</strong> è visto, la Gerosa ha vissuto la stessa pas<strong>si</strong>one per la carità della Capitanio, ma con sfumature<br />

proprie, poiché nella sua esperienza risulta più accentuato il riferimento al mistero <strong>di</strong> umiltàcompas<strong>si</strong>one<br />

del Crocifisso. L’aveva as<strong>si</strong>milato così bene <strong>che</strong> tutto in lei spirava umiltà; an<strong>che</strong> il<br />

suo servire era umile: “l’umiltà era il suo <strong>di</strong>stintivo, il suo proprio” (Proc II, 518, 520).<br />

Così la ricordava madre Teresa Bo<strong>si</strong>o:<br />

“Fra le moltis<strong>si</strong>me doti delle quali andava fornita primeggiava la sua umiltà… Per<br />

l’umiltà sarà la nostra carità più amabile, benigna, informerà il nostro portamento, sopporterà<br />

le ripren<strong>si</strong>oni, accoglierà le croci, bene<strong>di</strong>rà i patimenti” (lettera ine<strong>di</strong>ta,<br />

20.2.1863).<br />

E don Angelo Bo<strong>si</strong>o:<br />

“Le raccomandazioni <strong>che</strong> <strong>fa</strong>ceva, quando conduceva <strong>nei</strong> locali le sue figlie, principiavano<br />

dall’umiltà e terminavano nell’umiltà. Se aveste il fondamento dell’umiltà <strong>che</strong> aveva<br />

la vostra Superiora, certo <strong>che</strong> andrebbe tutto bene” (Conferenze, pp 59, 60).<br />

L’umiltà nella sua accezione più alta è interiorizzazione dell’esperienza del Crocifisso <strong>che</strong> “umiliò<br />

se stesso… fino alla morte <strong>di</strong> croce”, è spoliazione <strong>di</strong> sé per lasciare tutto lo spazio alla carità, sacrificio<br />

per dare vita. “Il pro<strong>di</strong>gio <strong>di</strong> umiltà in Gesù fu la Croce”, scrive Bartolomea (Scr III, 189). La<br />

modestia del modo <strong>di</strong> por<strong>si</strong> della Gerosa ne era solo l’effetto esteriore.<br />

La tra<strong>di</strong>zione ha saputo comporre armonicamente le peculiarità della carità della Capitanio e della<br />

Gerosa nell’unico spirito dell’Istituto. Così lo descriveva madre Vittoria Starmusch:<br />

“… rinsaldarci nello spirito lasciatoci dalle nostre sante fondatrici, spirito <strong>di</strong> fervore e <strong>di</strong><br />

slancio nelle opere <strong>di</strong> apostolato e <strong>di</strong> carità, come nella Capitanio; spirito semplice e<br />

umile, come nella Gerosa” (Lettere circolari II, 83-84).<br />

Sono accentuazioni <strong>di</strong>verse <strong>di</strong> valori presenti in tutte e due: l’una chiama l’altra, come l’umiltà è<br />

necessaria alla carità e viceversa.

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