L'Archivio Storico (PDF 1.2 Mb) - Banca Popolare di Milano
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L’Archivio e la sua regolamentazione<br />
all’interno della <strong>Banca</strong> <strong>Popolare</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>:<br />
1882 - 1996<br />
Stefano Labus, consigliere della <strong>Banca</strong><br />
<strong>Popolare</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>. Commissario d’Archivio<br />
dal 1888 al 1921.<br />
16<br />
dell’Economato, ecc. Ciò fatto, abbiamo intrapreso il regolare, paziente e<br />
più scrupoloso or<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> sezione per sezione, consultando i <strong>di</strong>versi<br />
capi d’uffizio e gli stessi impiegati.<br />
Una volta in<strong>di</strong>viduata e or<strong>di</strong>nata la documentazione già giacente in<br />
archivio si cercò, grazie alla collaborazione dei capi-ufficio e degli stessi<br />
impiegati, <strong>di</strong> identificare anche quei documenti che per il loro frequente<br />
uso non potevano essere custo<strong>di</strong>ti in archivio. Al termine <strong>di</strong> questo<br />
meticoloso lavoro, Antonini <strong>di</strong>vise l’intera documentazione prodotta dalla<br />
<strong>Banca</strong> nelle seguenti sezioni d’archivio: Consiglio <strong>di</strong> amministrazione –<br />
Segreteria del Consiglio d’amministrazione – Direzione e sua segreteria –<br />
Mandati e Reversali – Uffizii: Azioni e buoni fruttiferi – Sconti –<br />
Risparmio e piccolo risparmio – Sovvenzioni e depositi – Conti correnti –<br />
Cassa – Economato – Contabilità – Avvisi e stampati.<br />
Con l’enumerazione dei <strong>di</strong>versi uffici e l’accenno ai servizi resi da ognuno<br />
<strong>di</strong> essi, Antonini si proponeva <strong>di</strong> evidenziare quale fosse l’importanza<br />
attribuita ai vari documenti presenti nell’archivio, al fine <strong>di</strong> facilitare il<br />
compito alla Commissione che sarebbe stata nominata dal Consiglio per<br />
la redazione <strong>di</strong> un regolamento d’Economato e d’Archivio.<br />
Risolto il problema dell’identificazione delle <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> documenti,<br />
si passò a quello relativo alla ricerca <strong>di</strong> locali adeguati: aspetto,<br />
questo, che giustificava l’attribuzione della gestione dell’archivio all’ufficio<br />
Economato (3).<br />
Nella seduta consiliare del 25 agosto 1882, il presidente Lisiade Pedroni<br />
<strong>di</strong>ede notizia dell’avvenuto or<strong>di</strong>namento dell’Archivio. Si procedette,<br />
quin<strong>di</strong>, alla nomina della Commissione per l’esame del progetto <strong>di</strong><br />
Regolamento d’Archivio (4); furono incaricati il consigliere Giovanni<br />
Casnati e il sindaco Guglielmo Bonistabile e lo stesso Antonini che,<br />
scomparso poco dopo, venne sostituito dal consigliere Giuseppe<br />
Casazza. La redazione <strong>di</strong> tale regolamento aveva lo scopo <strong>di</strong> consentire<br />
(3) (…) l’ampio salone destinato esclusivamente a quest’ultimo [l’archivio], sebbene<br />
misuri una superficie <strong>di</strong> 57 metri quadrati, e como<strong>di</strong> e soli<strong>di</strong> scaffali si elevino dal<br />
piano fino alla soffitta per un’altezza <strong>di</strong> metri 3,75, addossati alle pareti per una non<br />
interrotta percorrenza <strong>di</strong> 33 metri e mezzo, riescirebbe insufficiente, qualora si decidesse<br />
la continuazione come figura dalle esistenze attuali. Dunque, o ridurre a più stretti<br />
limiti la conservazione dei documenti, escludendo quelli che non si credono necessarî o<br />
riducendo la durata per molti altri, oppure provvedere al possibile ampliamento che si<br />
potrebbe effettuare con lieve spesa, aggiungendo nuovi locali all’Archivio esistente.<br />
(4) Tra il 1885 e il 1943 ricoprirono questo incarico i consiglieri Giuseppe Casazza<br />
(1885-1891), Giovanni Casnati (1886-1887), Stefano Labus (1888-1921), Leopoldo<br />
Cova (1922-1943).