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I capricci degli dei

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Estratto distribuito da Biblet<br />

L’origine dell’universo / il regno di Crono<br />

IL REGNO DI CRONO<br />

Ma torniamo a Crono, che ha spodestato Urano dal trono di re dell’Universo.<br />

Quest’ultimo, vedendosi orribilmente mutilato, lanciò una<br />

maledizione contro i Titàni suoi figli. Ma Crono, insuperbito per la<br />

vittoria e per il suo nuovo regno, non se ne curò.<br />

Regnò in maniera arrogante e dispotica, ricacciando i fratelli negli<br />

abissi sotterranei.<br />

Sposò dunque la sorella Rea, e da lei ebbe numerosi e bellissimi figli,<br />

Estìa, Demètra, Era, Ade, Poseidóne. Ma, ancor più crudele del padre,<br />

prese a divorarli uno per uno, via via che la moglie li metteva al mondo:<br />

infatti aveva saputo da Urano e Gea che uno <strong>dei</strong> suoi figli l’avrebbe<br />

detronizzato e avrebbe preso il suo posto come re dell’Universo. La<br />

sete di potere lo rese così un padre ancor meno esemplare di Urano.<br />

Ma Rea non era disposta a veder morire uno dopo l’altro i figli che<br />

generava. Il cuore di una madre non poteva sopportare questo scempio,<br />

la sua tristezza era senza confini.<br />

Mentre era incinta del suo nuovo figliolo non pensava ad altro che a<br />

trovare uno stratagemma per salvarlo. Dopo avere a lungo meditato,<br />

prese la decisione più saggia.<br />

Arrivò infine il giorno del parto. L’emozione era straordinaria, ma era<br />

tanta anche la paura che potesse fallire il suo piano.<br />

Ravvolse il bambino immortale in un velo bianco, che lo nascondesse<br />

del tutto, e lo collocò in un angolo della dimora lontano dal marito, in<br />

modo che quello non potesse udirne i vagiti. In gran segreto si recò<br />

poi a Creta, la grande isola del Mediterraneo orientale, depose il piccolo<br />

in una caverna e lo affidò ai Curèti, che dimoravano sul monte<br />

Ida, ricoperto di neve. Gli diede il nome di Zeus.<br />

Quindi avvolse una pietra di eguali dimensioni in una fasciatura<br />

simile e la diede al marito pronunciando queste parole: «Ecco a te,<br />

divino Crono, la creatura che il nostro sangue congiunto ha generato.<br />

È un maschio: conosci tu quale danno potrebbe un giorno arrecarti?».<br />

Senza nemmeno rispondere, Crono tolse il sasso dalle mani di Rea e<br />

lo inghiottì subito. Non volle neppure sollevare le fasce per guardarlo<br />

9<br />

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