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BRASILE, Belo Horizonte, iniziative di Rosetta Brambilla - avsi

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“È COME SE AVESSI RICOMINCIATO LA MIA VITA”<br />

Mi chiamo Ana Eliza, ho 23 anni e sono mamma <strong>di</strong> sei bambini: Eliza, che ha 7<br />

anni, Kayke, 5 anni, Kauan, 3 anni ed i gemelli Marco e Mateus, 2 anni. Per due<br />

volte ho avuto gemelli, nel primo e nell’ultimo parto, ma una figlia è deceduta<br />

quando aveva pochi giorni. La gravidanza <strong>di</strong> Marco e Mateus è stata molto<br />

complicata. Ho sofferto <strong>di</strong> leptospirosi, una malattia trasmessa dai topi. I bimbi sono<br />

nati prematuri e sono stati ricoverati in rianimazione. Sono usciti dall’Ospedale solo<br />

dopo due mesi. Li ho riportati a casa da sola. Quando sono arrivata ed ho guardato<br />

tutti i miei figli - ora anche i gemellini - non sapevo cosa fare!! Non avevo un lavoro,<br />

vivevamo solo con l’aiuto del sussi<strong>di</strong>o che il governo concede alla famiglie più<br />

povere che era <strong>di</strong> R$ 95,00 ( 30 euro circa) e mantenevo da sola i miei figli.<br />

Non posso neanche ripensare a tutto ciò. È stato molto <strong>di</strong>fficile. Dopo un mese e<br />

mezzo che mi trovavo in questa situazione, ho sentito parlare dell’Opera Educativa,<br />

dove avrei potuto iscrivere i miei figli e così lavorare. Ho preparato i miei figli, ho<br />

messo i gemellini nel passeggino che mi aveva dato in prestito la mia mamma ed<br />

ho cominciato ad affrontare le salite. Quando sono arrivata all’Opera, il portinaio<br />

Geraldo, un signore molto buono, mi ha informato che le iscrizioni si sarebbero<br />

effettuate il giorno successivo e mi ha consigliato <strong>di</strong> arrivare molto presto. Ricordo<br />

ancora il suo sguardo nel chiedermi: “Tutti questi bambini sono tuoi?”. Gli ho<br />

risposto <strong>di</strong> sì e lui è rimasto sconvolto.<br />

Il giorno dopo mi sono alzata all’alba e sono tornata all’asilo con la speranza che<br />

accadesse qualcosa <strong>di</strong> positivo. Ho avuto subito l’opportunità <strong>di</strong> conoscere <strong>Rosetta</strong><br />

e le assistenti sociali Elma e a Patrícia. Mi hanno accolto come se mi conoscessero<br />

da sempre e sono rimaste affascinate dai miei figli. Anche loro hanno avuto una<br />

reazione <strong>di</strong> sorpresa nel vedere i bimbi e mi hanno chiesto se fossero tutti miei. Ho<br />

confermato e spiegato che ero lì proprio per iscriverli all’asilo. Ho raccontato che me<br />

n’occupavo da sola ed avevo urgente bisogno <strong>di</strong> lavorare. Ho parlato molto con<br />

Elma e Patricia, che hanno messo i miei bambini in lista d’attesa, spiegandomi che<br />

in quel momento purtroppo non c’era <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> posti. Mi hanno detto che<br />

sarebbero venuti a trovarmi a casa. Ero molto triste e preoccupata.<br />

Dopo una settimana, ho avuto una grande sorpresa: sono venute veramente a casa<br />

mia!! Non ci potevo credere! Ma il bello doveva ancora venire; erano venute, infatti,<br />

per avvisarmi che dal giorno dopo avrei potuto portare i due gemelli Marcos e<br />

Mateus all’asilo. Ero felicissima! Tra l’altro dopo poche settimane anche gli altri miei<br />

figli hanno potuto cominciare a frequentarlo.<br />

L’unica cosa che posso <strong>di</strong>re è che l’incontro con queste persone ha dato un senso<br />

nuovo alla mia vita. La convivenza con loro fa bene sia a me sia ai miei figli. Qui i<br />

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